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“World Press Photo 2020”: annunciati i vincitori. Prima tappa italiana a Torino

In autunno / Fra i premiati anche il fotografo torinese Fabio Bucciarelli e il cuneese Nicolò Filippo Rosso

Lo scatto cristallizza, con intensa forza emotiva, l’immagine di un ragazzo illuminato dalle luci dei telefoni cellulari che, durante una manifestazione in Sudan, incredibilmente recita ad alta voce una poesia di fronte a una folla entusiasta e plaudente. Titolata “Straight Voice” e realizzata dal fotografo giapponese Yasuyoshi Chiba dell’Agence France-Press è questa la foto vincitrice di “World Press Photo of the Year 2020”, il più grande concorso di fotogiornalismo al mondo, nato ad Amsterdam nel 1955 “per tutelare la libertà di informazione, inchiesta e espressione come diritti inalienabili e promuovere il foto-giornalismo di qualità”.

In anteprima la foto di Chiba potremo ammirarla de visu nella mostra dedicata al prestigioso concorso e che vedrà la sua prima esposizione in Italia proprio a Torino negli spazi dell’Ex Borsa Valori (via San Francesco da Paola, 28) concessi dalla torinese Camera di Commercio all’“Associazione Cime – Culture e Identità Mediterranee” che organizza la tappa sabauda. Periodo previsto, fatti sempre i debiti conti con l’attuale emergenza sanitaria, il prossimo autunno. A partire dal 18 settembre. Complessivamente sono stati 2020 i lavori esaminati dalla giuria internazionale a firma di 4282 fotoreporter, provenienti da 125 Paesi per un totale di 73.996 immagini. E proprio nei giorni scorsi sono stati annunciati i 44 fotografi finalisti provenienti da 24 Paesi, fra cui sei italiani: Alessio Mamo, Daniele Volpe, Lorenzo Tugnoli, Luca Locatelli, Fabio Bucciarelli e Nicolò Filippo Rosso. Da segnalare in modo particolare, accanto alla sopra citata foto del giapponese Chiba, quella del francese Romain Laurendeau, aggiudicatosi il “World Press Photo Story of the Year” con un lavoro sul disagio della gioventù algerina. Tra i sei italiani sul podio anche Fabio Bucciarelli, torinese classe 1980, secondo premio nella sezione “Categoria general news, storie” con un servizio realizzato per “L’Espresso” sulle proteste in Cile, iniziate a ottobre 2019 dopo l’approvazione di una legge sull’aumento del prezzo del biglietto della metropolitana della capitale e proseguite per denunciare soprattutto le forti disuguaglianze economiche e sociali del paese. Il cuneese Nicolò Filippo Rosso è giunto, invece, terzo nella sezione “Categoria contemporary issues, storie” con un lavoro sugli effetti della crisi politica e socio-economica in Venezuela e sulla migrazione dei venezuelani in Colombia.


A proposito della mostra che, incrociando le dita, si organizzerà a settembre nel capoluogo piemontese, così spiega il presidente di “Cime”, Vito Cramarossa: “Quest’anno, più che mai, il nostro lavoro è messo a dura prova dalla situazione legata alla pandemia, da un punto di vista sia organizzativo sia economico, come d’altronde quello di tutte le aziende creative che lavorano nell’ambito della cultura e degli eventi.  A tal proposito, ci impegneremo per tutelare i visitatori della mostra». Per questa ragione, “ritengo che mai, come in questo momento, la cultura necessiti del sostegno da parte delle istituzioni e dei partner privati.  In Piemonte la Camera di Commercio di Torino ci è stata sempre vicino comprendendo il valore della mostra e ospitandoci nella Ex Borsa Valori, così come il Comune di Torino che ci ha concesso negli anni alcuni spazi per comunicare la mostra e il primo anno ospitandoci al Mastio della Cittadella. Oggi, ancor più di ieri, politiche culturali lungimiranti e una forte sinergia pubblico-privato potranno permetterci di sostenere, programmare e garantire la presenza di una mostra internazionale la cui presenza non è del tutto scontata, ma soprattutto di rilanciare tutto il comparto culturale piemontese”.

g. m.

Foto di:

– Yasuyoshi Chiba
– Romain Laurendeau
– Fabio Bucciarelli
– Nicolò Filippo Rosso

Porta Palazzo, (Fdi): “Aprire il mercato secondo il piano sicurezza”

“Ora basta: il Tavolo provinciale per la sicurezza deve disporre la riapertura del mercato di piazza della Repubblica a Porta Palazzo, perché i cittadini onesti che vedono immigrati e squatter violare impunemente le disposizioni anti covid nelle vicinanze fini in Borgo Aurora si sentono presi in giro”

“I commercianti ambulanti hanno presentato a inizio mese un piano di svolgimento del mercato in sicurezza con soli 60 banchi a rotazione (due terzi rispetto al solito), spalmati anche nell’area non alimentare oggi vuota, accettando volontariamente la chiusura del sabato, oltre a tutte le altre misure di recinzione, distanziamento e protezioni. Perché non sono stati presi in considerazione?” Si domanda Maurizio Marrone, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte, che annuncia “Ho scritto al Prefetto chiedendo di ricevere gli ambulanti responsabili di Piazza della Repubblica, ma se il Tavolo per la sicurezza persevera a negare la riapertura in sicurezza chiederò al nostro vice presidente della commissione commercio in Consiglio Regionale Bongioanni di convocare in settimana una seduta dove audirli in collegamento con tutte le autorità coinvolte. Le istituzioni devono capire di comprendere la realtà fuori dai palazzi, senza inciampare in divieti irresponsabili, che regalano spazio alle realtà antagoniste che già cominciano a soffiare sul fuoco della crisi sociale”.

Arrestato marito violento

Un uomo sta tentando di forzare la porta di un appartamento in via Gropello con una serie di calci e pugni.

Urla, proferisce parole ingiuriose all’indirizzo della persona che si trova all’interno. Si tratta di sua moglie.
Per l’ennesima volta il marito, trentanovenne originario del Marocco, è rientrato ubriaco e colpisce la donna
con pugni alla testa e all’addome. Lei riesce con forza a spingerlo fuori dalla porta, ma l’uomo non si
rassegna. Un vicino assiste all’accaduto e richiede l’intervento delle forze dell’ordine. Giunto sul posto
personale del commissariato San Donato, il marocchino si dimostra nell’immediato violento con i poliziotti,
ingaggiando una breve colluttazione. Una volta bloccato, gli agenti raccolgono la testimonianza della vittima.
Denunciato una prima volta nel 2011, nuovamente denunciato ed arrestato nel 2018. In tale occasione
veniva emesso a carico del trentanovenne l’allontanamento dalla casa familiare ed un divieto di
avvicinamento. Sempre lo stesso anno gli veniva notificato l’ammonimento del Questore a tenere un
comportamento conforme alla legge. L’uomo è stato nuovamente arrestato per maltrattamenti in famiglia e
resistenza a pubblico ufficiale.

Torino, centinaia di morti negli ospizi

Negli ultimi 3 mesi nelle Rsa di Torino la mortalità “è stata di 102 casi a febbraio, 199 a marzo e 197 nei primi 18 giorni di aprile”.

I dati sono stati illustrati  nelle comunicazioni al Consiglio comunale di ieri dalla sindaca Chiara Appendino: “Stiamo cercando dei dati comparativi sulla mortalità a casa per persone con la stessa fascia di età degli ospiti delle Rsa:  ma è evidente che l’incremento è preoccupante”, ha aggiunto. Mettendo a raffronto i dati con  quelli disponibili per l’anno scorso, ha detto inoltre la sindaca che “registriamo per i mesi di marzo e aprile una differenza di 217 decessi, con soli 58 segnalati come positivi al Covid”.

Intanto il governatore del Piemonte, Alberto Cirio ribadisce che l’ ”attenzione della Regione Piemonte nei confronti delle Rsa è sempre stata altissima”. Lo dice  ai microfoni di Sky  e ricorda che la prima ordinanza dedicata alle strutture per gli anziani risale al 23 febbraio. “E’ in corso un monitoraggio completo – aggiunge il  presidente. E con rigore si dovranno  accertare tutte le responsabilità perchè  tutela della salute è fondamentale, soprattutto quando si parla di persone fragili e anziane

 

Berenguer: “Il calcio non conta quando si rischia la vita”

Alejandro Berenguer, calciatore spagnolo del Torino, ha spiegato al quotidiano spagnolo El Mundo come si vive in Italia a causa del coronavirus

“Non vedo nessuna persona per  strada, è tutto vuoto. Ma adesso il calcio non conta più, è passato in secondo piano. Le cose più importanti  sono la vita, le persone e coloro che rischiano la propria vita per salvare gli altri”. E ha aggiunto: “Alla fine noi giocatori di calcio siamo fortunati dal punto di vista economico, quindi dobbiamo in qualche modo aiutare la gente che è meno fortunata”. Come passa le giornate? “Ogni giorno faccio un’ora e mezza di lavoro e questo aiuta a passare il tempo. Speriamo di poter tornare alla normalità il prima possibile”

Riaprono i fioristi

Da domani i fioristi piemontesi possono riaprire: accolte le proteste della categoria. La dichiarazione dell’assessore Poggio 

“Un’altra battaglia vinta sul fronte delle riaperture – dichiara Vittoria Poggio, assessore a Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte -, in nome della rinascita e della ripartenza di una fetta importante dell’economia piemontese. Alla luce di questo piccolo ma prezioso successo, credo sia opportuno dimenticare, almeno in parte, le polemiche politiche sorte tuttavia da una gestione per lo meno farraginosa dell’ormai famoso Decreto 22 marzo del presidente del Consiglio dei ministri, la quale ha finito per accendere il malcontento e le numerose proteste dei vari operatori di settore, ai quali ho cercato di dare il mio sostegno e aiuto fattivo e celere per una soluzione definitiva e chiara della questione e alla incomprensione che ne è scaturita”.

“Finalmente – prosegue l’assessore Poggio -, dopo le innumerevoli giravolte governative e il ricorso discutibile a una piattaforma social da parte di un ministro della Repubblica per comunicare e chiarire il contenuto del suddetto decreto in relazione all’attività di vendita al dettaglio di piante e fiori, proprio in queste ore il Ministero dell’Interno, tramite i suoi prefetti, ha fatto sapere che i fioristi potranno riprendere la loro attività, se pure ovviamente rispettando le norme sanitarie in vigore per l’emergenza Covid-19”.

Sono certa – conclude Vittoria Poggio – che questa lieta notizia permetterà a molti titolari, lavoratori e famiglie piemontesi di vedere il loro futuro economico e d’impresa con maggiore tranquillità e fiducia, con la consapevolezza che questo è solo il primo passo verso il ritorno alla normalità”

Il Consiglio comunale propone alla Giunta di ridurre le tariffe locali

Da Palazzo Civico / Il Consiglio comunale ha approvato una mozione in tema di riduzione delle tariffe locali per sostenere imprese e lavoratori colpiti dall’emergenza sanitaria. L’atto (primo firmatario Aldo Curatella) è stato approvato con quindici voti favorevoli, undici contrari e quattro astenuti.

L’atto di indirizzo del Consiglio comunale, invita la Giunta ad attivarsi in questi quattro punti:

1) prevedere la sospensione per il periodo dell’emergenza degli adempimenti tributari, compresi quelli derivanti da cartelle di pagamento emesse dalla Soris, sia per le imprese sia per i lavoratori;

2) studiare la variazione di bilancio affinché sia previsto esonero per l’addizionale comunale IRPEF relativamente all’intero periodo di emergenza;

3) valutare la variazione di bilancio affinché sia prevista una riduzione dei tributi locali (COSAP , IMU, CIMP , Imposta di Soggiorno, TASI, TARI) per ogni giorno di applicazione delle misure di emergenza e fino alla normale ripresa delle attività.

4) effettuare entro trenta giorni una ricognizione delle spese previste dal Bilancio Preventivo approvato per il 2020 per:

– fronteggiare le difficoltà del mondo cooperativo e associativo e dei fornitori di servizi che a causa del blocco prolungato avranno serissime difficoltà finanziarie;

– assicurare un rimborso agli utenti del sistema comunale nei periodi di mancata fruizione dei servizi educativi;

– attuare una moratoria dell’entrata in vigore di Torino Centro Aperto e delle nuove regole previste sui dehors.

Coronavirus, 293 contagi in più in Piemonte. I pazienti guariti sono 2768, ancora nuove vittime

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 19 di lunedì 20 aprile

 

2.768 PAZIENTI GUARITI E 1.667 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è di 2.768 (143 in più di ieri): 262 (+29) in provincia di Alessandria, 99 (+1) in provincia di Asti, 114 (+10) in provincia di Biella, 286 (+11) in provincia di Cuneo, 230 (+11) in provincia di Novara, 1.417 (+58) in provincia di Torino, 153 (+14) in provincia di Vercelli, 166 (+8) nel Verbano-Cusio-Ossola, 41 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 1.667 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 2.453

Sono 74 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi, di cui 17 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale complessivo è ora di 2.453 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 483 ad Alessandria, 123 ad Asti, 148 a Biella, 181 a Cuneo, 223 a Novara, 1.029 a Torino, 141 a Vercelli, 99 nel Verbano-Cusio-Ossola, 26 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 21.437 (+293 rispetto a ieri), le persone finora risultate positive al “Covid-19” in Piemonte: 2.839 in provincia di Alessandria, 1.145 in provincia di Asti, 790 in provincia di Biella, 2.090 in provincia di Cuneo, 1.999 in provincia di Novara, 10.319 in provincia di Torino, 985 in provincia di Vercelli, 940 nel Verbano-Cusio-Ossola, 213 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 117 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 301 (-3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.108.

Le persone in isolamento domiciliare sono 11.140.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 102.082, di cui 51.725 risultati negativi.

Dal Consiglio notarile 16 mila mascherine all’Amedeo di Savoia

Sono state consegnate all’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino 16.000 mascherine FFP3 grazie alla generosità dei Notai di Torino, ma anche del Piemonte e della Valle d’Aosta. L’importante risultato è stato raggiunto grazie ai fondi raccolti in pochi giorni con l’iniziativa “Sigilliamo il virus” promossa dal Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Torino e Pinerolo finalizzata all’acquisto di presidi sanitari per l’Ospedale Amedeo di Savoia

“I medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario dell’Ospedale Amedeo di Savoia stanno lottando senza sosta contro la malattia e contro le carenze che, nei periodi di crisi, si acuiscono. Come cittadini e come Notai abbiamo pensato che fosse giusto intervenire per far sentire che siamo parte attiva della comunità. Alla raccolta fondi “Sigilliamo il virus” hanno con generosità contribuito non solo molti Notai del Distretto, ma anche Notai di Piemonte e Valle D’Aosta. Ringrazio chi ha contribuito economicamente, chi si è prodigato nell’organizzazione dell’iniziativa. L’obbiettivo è stato raggiunto anche grazie alla collaborazione con Cardioteam Foundation Onlus, guidata dal Prof. Marco Diena che ci ha aiutati a trovare il materiale e che, a sua volta, ha raccolto fondi e acquistato presidi sanitari.

A un certo punto, quando tutto sembrava pronto per l’invio, il governo cinese ha sospeso le spedizioni perché alcune ditte avevano mandato in Spagna materiale non
idoneo; si è poi aggiunta la situazione degli Usa che ha fatto sì che molte spedizioni di materiale sanitario prendessero quella strada. Alla fine ce l’abbiamo fatta e per questo devo ringraziare chi si è dedicato a questa iniziativa, senza mai perdere la speranza né la calma anche quando le cose andavano male. E’ una bella pagina per il Notariato torinese e piemontese tutto della quale personalmente sono fiero e della quale devono andare fieri tutti coloro che in qualsiasi modo hanno contribuito.” Così Maurizio Gallo-Orsi, Presidente del Consiglio Notarile di Torino.

Mamma tenta di truffare la scuola

Denunciata dagli agenti del commissariato Mirafiori

In questo periodo di pandemia da Covid19, il Ministero della Pubblica Istruzione ha stanziato fondi per
l’acquisto di dispositivi informatici e per la connettività da dare in comodato d’uso agli studenti meno
abbienti a supporto della didattica a distanza.
Fa richiesta di tale sussidio la mamma di un’alunna iscritta in un istituto in zona Mirafiori Sud, dichiarando la
piena esistenza dei requisiti. Nel verificare le domande pervenute alla dirigenza scolastica, il personale
scopre che l’alunna non è una loro iscritta. L’Istituto segnala l’accaduto agli agenti del commissariato
Mirafiori che, in seguito ad indagini, appura come la bambina frequenti in realtà un altro istituto della zona.
La donna è stata denunciata in stato di libertà per le mendaci dichiarazioni rese.