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L’alta formazione musicale riparte dopo la pandemia

Accademia di Pinerolo / Tra masterclass estive, corsi annuali e  didattica on line ad alta qualità audio pianoforte | pianoforte contemporaneo | viola |  violino |  violoncello  musica da camera | passi orchestrali | chitarra

“Più di 50 docenti di fama mondiale e internazionale formano insieme a noi  500 studenti l’anno  provenienti da tutto il mondo:la futura generazione di professionisti”

Come tutte le grandi difficoltà, anche l’emergenza Covid è stata un’occasione di stimolo e un’opportunità di crescita per l’alta formazione musicale dell’Accademia di Musica di Pinerolo e Torino che coinvolge ogni anno, da circa un ventennio, quasi 500 studenti provenienti da tutto il mondo con attività didattiche di perfezionamento e di specializzazione post laurea orientate alla professione del musicista, grazie a docenti di fama mondiale e internazionale di pianoforte, pianoforte contemporaneo, viola, violino, violoncello, musica da camera, passi orchestrali e chitarra.

Riconosciuta tra le più rinomate istituzioni di alta formazione musicale, l’Accademia non solo si è riorganizzata per rendere possibili in sicurezza le lezioni nelle sue aule studio, o alle masterclass residenziali estive di Musica d’Estate, ma è anche tra le prime istituzioni in Italia ad avvalersi della nuova piattaforma mfClassrooms che permette di svolgere lezioni di musica individuali online con una qualità audio paragonabile a quella di un CD. La didattica on line non è nata per sostituire le lezioni in aula, ma grazie a questa nuova piattaforma – qualora l’evolversi della pandemia e le normative future non lo permettessero – i suoi corsi di alto perfezionamento dell’anno accademico 2020/21 potranno comunque avere luogo senza rinunciare alla qualità.

Importanti novità riguardano le iscrizioni all’anno accademico 2020/21, a fronte delle nuove disposizioni ministeriali per il contenimento del Covid-19.

Con i corsi di perfezionamento dell’anno accademico 2019/20 e il primo biennio della Scuola di Specializzazione post laurea in Beni Musicali Strumentali riconosciuta dal MIUR in pieno svolgimento, l’Accademia di Musica:

  • ha posticipato il termine ultimo per le iscrizioni ai Corsi annuali di perfezionamento (entro il 15/6/2020 e entro il 21/9/2020), ai Light course (entro il 15/9/2020). Per la sicurezza degli allievi e per evitare assembramenti, gli esami di ammissione non si svolgeranno dal vivo in Accademia ma tramite l’invio di un video contenente il programma richiesto. Per gli allievi residenti all’estero la scadenza per l’invio della domanda di ammissione e del video è fissata per il 15 settembre. 
  • ha confermato le masterclass di perfezionamento del campus estivo Musica d’Estate. Il termine ultimo per le iscrizioni rimane il 17 giugno 2020, ma per tutelare al massimo il percorso formativo degli allievi, è stata aggiunta una clausola alla loro iscrizione: se il 31/6/2020 le disposizioni nazionali e regionali in merito alla pandemia rendessero impossibile il normale svolgersi delle masterclass di Musica d’Estate, le quote di iscrizione versate verranno restituite grazie alla Garanzia Covid-19.

Che errore la furia iconoclasta contro Montanelli

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / L’associazione antifascista milanese “I sentinelli”, anticipazione maschile delle sardine, sull’onda iconoclasta di un pur giusto antirazzismo,vorrebbe eliminare dalla toponomastica di Milano il nome di Indro Montanelli, abbattendone anche il non bellissimo monumento che la città gli ha dedicato.

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Pur essendo stato considerato di destra  o comunque contro certa sinistra settaria, Montanelli dopo la rottura con Berlusconi, venne  osannato perfino nei festival dell’”Unità”.
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Oggi viene accusato di essere stato razzista perché durante la guerra in Africa  Orientale  scelse come compagna una giovanissima  abissina secondo le consuetudini locali. Giudicare Montanelli con i criteri odierni per un fatto lontano, legato ad un mondo remotissimo, appare del tutto strumentale ed anacronistico. Sembra che il digiuno  delle manifestazioni per tre mesi stia provocando il peggio. Molte menti appaiono turbate. Montanelli è stato il più grande giornalista del secondo Novecento ed ha saputo dimostrare di saper andare controcorrente quando era necessario per arginare una deriva conformistica intollerabile. Il suo “Giornale” è stato un’alternativa sicura a certo sinistrume che stava montando in Italia con arroganza egemonica negli Anni 70  e che finì di parteggiare per il terrorismo rosso. Tutti  o quasi si stavano allineando come delle pecore, ma Montanelli seppe dire  di no. Venne anche ferito dalle Br. Quell’episodio lontano della sua giovinezza va contestualizzato in una realtà  molto particolare come quella abissina. In ogni caso si può considerare  come un errore giovanile. Se un episodio isolato bastasse a screditare una vita intera, nessuno potrebbe avere un monumento o potrebbe essere ricordato. L’attenzione alla vita di Montanelli di questi “Sentinelli” – uno strano nome di cui non avevo mai saputo nulla – è quanto meno sospetta perché sono andati a cercare una macchiolina invece di considerare a pieno la figura complessiva di Indro. Ho avuto un rapporto di amicizia cordiale con lui che venne nel 1988 e nel 1991 al Centro Pannunzio. Furono eventi  indimenticabili. Conoscendolo da vicino capii la grandezza anche umana di Indro che inserii nel mio libro “Figure dell’Italia civile” che ho presentato in tutta Italia. Solo una volta trovai un arzillo vecchietto  che mi contestò il fatto di  averlo inserito  arbitrariamente nel mio libro che contiene i ritratti di Bobbio, di Casalegno, di Venturi e di tanti altri intellettuali di sinistra. Ma neppure l’arzillo vecchietto ebbe il coraggio di demolire Montanelli, raccontando l’episodio su cui si accaniscono i “Sentinelli”, un nome di per sè preoccupante perché in una libera democrazia le opinioni dovrebbero essere tutte rispettate senza bisogno di “Sentinelli“ che ci delimitino gli orizzonti del pensiero. Aveva ragione Flaiano quando diceva che i fascisti sono di due tipi: i fascisti e gli antifascisti. Renzo De Felice disse che il retaggio fanatico del fascismo si era trasmesso  in eredità all’antifascismo che in parte fu costituito da ex fascisti convertiti all’ultima ora. L’idea di cancellare i giardini Montanelli di Milano e di abbatterne la statua esprime un’intolleranza manichea che  non  sa rispettare la storia e le persone che la pensano diversamente. Un risorgente giacobinismo o un paleo- marxismo del tutto incompatibile con la civiltà liberale per cui Montanelli si è speso durante la sua lunga vita, magari  sbagliando qualche volta, come capita agli uomini che non sono dei santi e non ambiscono all’aureola perché hanno peccato. I “Sentinelli” si autodefiniscono oltre che antifascisti anche laici. Forse non sanno neppure cosa sia la laicità che non è solo tolleranza, ma è  soprattutto rispetto per tutte le idee. Questi signori non conoscono la differenza tra laicità e laicismo che spesso è assai poco laico. L’accanimento violento contro Montanelli lo sta a dimostrare.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

Robot guidati da remoto per “telepresenza” nelle strutture ospedaliere

Al via una nuova sperimentazione che impiega robot teleguidati messi a disposizione da TIM agli ospedali Regina Margherita e Sant’Anna e alla sede di CasaOz. L’iniziativa rientra nell’ambito della campagna di solidarietà digitale e di innovazione “Torino City Love” lanciata a marzo dal Comune di Torino

 

Robot guidati da remoto per “telepresenza” in alta definizione che consentono un contatto costante con il mondo esterno da parte delle persone che si trovano in strutture ospedaliere o di accoglienza: pazienti, mamme, minori, medici, infermieri, ostetriche, altro personale ospedaliero, familiari e anche educatori. 

Il progetto è partito a Torino, dove TIM ha attivato all’interno dei reparti di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita e di Ginecologia e Ostetricia 1 universitaria dell’ospedale Sant’Anna, oltre che nella sede di CasaOz in corso Moncalieri, un innovativo servizio di “telepresenza”, cioè di video-comunicazione evoluta.

L’iniziativa fa parte della campagna di solidarietà digitale e innovazione di “Torino City Love”, alla quale ha aderito la Fondazione Medicina a Misura di Donna che ha sede all’ospedale Sant’Anna e ha fatto da ponte per l’operazione.

La piattaforma è stata avviata dal Comune di Torino per rendere disponibili gratuitamente ai cittadini soluzioni digitali innovative a supporto della sanità e delle persone attraverso la piattaforma ‘Torino City Lab’.

Grazie all’impiego dei robot, prodotti da Double Robotics (DOUBLE3) e connessi alla rete TIM, i bambini, le mamme e tutti gli altri operatori delle strutture interessate, impossibilitati a ricevere visite a causa delle disposizioni sul distanziamento sociale per il Covid-19, possono mantenere quotidianamente un contatto “umano” con i propri affetti che si trovano a casa o con alcuni specialisti operanti in altre strutture.

Più in dettaglio: per contrastare l’emergenza sanitaria, l’obiettivo del progetto di telepresenza robotizzata all’interno del reparto dell’Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita è mirato a supportare i pazienti, i familiari e i professionisti sanitari e non sanitari nella comunicazione della diagnosi durante i colloqui clinici. Questo permette, ad esempio, ai genitori dei piccoli malati di essere entrambi “presenti”, seppur in videoconferenza, durante questi delicati e importanti momenti di definizione delle terapie, mantenendo in tal modo “l’umanizzazione” dell’assistenza al bambino, all’adolescente oncologico e alla sua famiglia e alleviandone così il senso di smarrimento e isolamento.

 

Sempre grazie ai robot, i piccoli pazienti, che aderiscono ad attività formative o ludiche proposte da CasaOz, possono anche continuare ad “avere vicino” i loro educatori e compagni di gioco, con i quali tramite gli applicativi di video chiamata ad alta definizione possono interagire, nonostante il protrarsi della loro permanenza in ospedale.

Per quanto riguarda invece il reparto di Ginecologia e Ostetricia 1 universitaria dell’ospedale Sant’Anna,  attraverso il robot,  il personale ospedaliero potrà porre in  contatto le donne gravide o le neomamme, che vengono mantenute in isolamento a causa dell’emergenza Covid -19, con i loro cari che sono risorsa preziosa in momenti delicati.

Inoltre in Terapia Intensiva Neonatale i robot potranno consentire alla mamma ricoverata in ospedale o ai genitori che si trovano a casa di mantenersi in contatto con il loro bambino.

I robot DOUBLE 3 entrano anche a CasaOz, dove grazie alla soluzione di telepresenza ad alta definizione i piccoli ospiti delle ResidenzeOz possono videochiamare, con il supporto degli educatori, gli amici conosciuti durante le attività diurne di CasaOz, quindi bambini e ragazzi di Torino o comuni limitrofi che oggi sono costretti a stare a casa propria, non potendo frequentare la sede dell’Associazione, oppure video dialogare con i parenti lontani che, per le restrizioni dovute al Covid-19, non possono per il momento raggiungerli a Torino per fare loro visita.

TIM, oltre ad aver messo a disposizione questi innovativi apparati robotizzati connessi, ha provveduto anche a formare alcuni operatori delle strutture ospedaliere e di CasaOz nella gestione dei singoli dispositivi e garantirà, per tutta la durata della sperimentazione, che si concluderà in autunno, un’assistenza tecnica da remoto.

“Quando a marzo abbiamo iniziato a sviluppare il progetto Torino City Love una delle priorità era generare azioni e opportunità usando digitale e innovazione per aiutare le famiglie a rimanere unite e affrontare il momento di difficoltà – dichiara Marco Pironti, Assessore all’Innovazione della Città di Torino –. Sono molto felice di poter annunciare l’avvio di questa iniziativa che diventa una preziosa risorsa disponibile proprio in questa direzione, confermando ancora una volta il ruolo fondamentale dei partner tecnologici della Città nell’accompagnamento all’utilizzo dell’innovazione in modo sempre più consapevole”.

“L’innovativa soluzione di videocomunicazione robotizzata di DOUBLE3, che oggi abbiamo reso disponibile presso alcuni reparti della Città della Salute e di CasaOz a supporto del progetto Torino City Love afferma Elisabetta Romano, Chief Innovation & Partnership Office di TIM – è il risultato dell’intensa attività di open innovation che da anni vede impegnata TIM a fianco di start up, sviluppatori e qualificati partner tecnologici, con l’obiettivo di dare impulso alla trasformazione digitale del Paese. Dalla risposta alla crisi può venire una innovazione duratura nel tempo”.

“A fronte dell’emergenza Covid-19 l’Oncologia pediatrica ha dovuto immediatamente cambiare le proprie policies, limitando l’assistenza al paziente malato a un solo genitore e sospendendo la proposta di qualsiasi attività ludico-ricreativa, costringendo i pazienti a un isolamento sociale ancora più severo. Il progetto di Telepresenza Robotica di TIM si inserisce a pieno titolo tra le attività in grado di supportare i pazienti e i familiari ospedalizzati – spiega la professoressa Franca Fagioli, Direttore della Struttura Complessa di Oncoematologia pediatrica – e supporterà i professionisti nelle comunicazioni di diagnosi e nei colloqui clinici in corso di terapia. Si tratta quindi di un progetto dall’alto carattere innovativo che offrirà ai pazienti e alle loro famiglie percorsi di umanizzazione dedicati e altamente personalizzati”.

“Il parto rappresenta di per sé non soltanto un importante evento “personale” per la donna, ma anche un evento ”sociale” che coinvolge la rete dei rapporti affettivi più stretti e fa sì che la comunicazione diretta con i propri cari, che ha dimostrati benefici psicologici e biologici, dia sicurezza e diventi una importante risorsa nel percorso di cura. Purtroppo, nel corso di questi mesi, l’emergenza Covid-19 ci ha costretti ad interrompere la possibilità di comunicazione personale diretta con il nucleo famigliare, soprattutto nel caso delle donne positive o sospette tali. I robot di TIM rappresentano una grande opportunità per superare tali barriere. Inoltre, l’inserimento di questa interessante innovazione tecnologica nei nostri reparti potrebbe aprire importanti prospettive per allargare le possibilità di comunicazione tra strutture, personale sanitario, pazienti e mondo esterno” commenta la professoressa Chiara Benedetto, Direttore della Struttura Complessa Universitaria di Ginecologia e Ostetrica 1 dell’ospedale Sant’Anna e Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna, Ente che si occupa di umanizzazione della cura e dei suoi luoghi.

 “Abbiamo ritenuto davvero utile collaborare con TIM – dichiara Enrica Baricco, Presidente di CasaOz per garantire affiancamento e sostegno alle famiglie di CasaOz durante e dopo il periodo di cura di cui necessitano. Pensiamo che sia davvero importante essere di supporto alle famiglie che subiscono un maggiore isolamento, soprattutto in questo momento, e che quindi mostrano ancora più vulnerabilità. Ecco perché la sperimentazione di TIM si inserisce in un programma di digitalizzazione del servizio di CasaOz per permettere di raggiungere, sia oggi sia in futuro, un maggior numero di destinatari”.

 

 

 

 

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Torino avrà un distretto turistico

Obiettivo più risorse per progetti pilota, agevolazioni amministrative e fiscali e burocrazia zero per il settore

 

Primo incontro  in Regione al fine di gettare le basi per la costituzione del Distretto turistico di Torino, da realizzare entro l’estate.

 

A promuoverlo il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore al Commercio, Cultura e Turismo Vittoria Poggio insieme al Prefetto di Torino Claudio Palomba. Presenti accanto alla sindaca Chiara Appendino, la Camera di commercio, le Associazioni di categoria e i rappresentanti degli operatori ed enti del turismo e della cultura del capoluogo piemontese.

 

Riconosciuti dal Mibac come strumento per potenziare la valorizzazione dei territori, tra i vantaggi offerti dai Distretti turistici c’è la possibilità di creare un’

area a burocrazia zero e ottenere più risorse per progetti pilota

«Il Distretto turistico è una opportunità per presentarci al Ministero con un’unica regia territoriale,  pubblica e privata, e candidarci a realizzare progetti pilota a livello nazionale – sottolineano il presidente Cirio e l’assessore Poggio –, ma anche per ottenere agevolazioni fiscali e burocratiche per le nostre imprese. Meno burocrazia e più risorse, sono due elementi prioritari, oggi più che mai, per aiutare il nostro sistema turistico a ripartire dopo l’emergenza Covid. Nei prossimi giorni convocheremo una Conferenza dei Servizi con l’obiettivo di arrivare alla sua costituzione entro l’estate». 

 

«I richiami a sburocratizzazione e semplificazione, in particolare nell’ultimo periodo, sono da più parti evocati come indispensabile ricetta per la ripartenza delle attività economiche duramente provate dall’epidemia di COVID-19 – osserva il Prefetto Palomba –Il progetto di distretto turistico costituisce un primo concreto passo in tal senso e un’occasione che il territorio torinese non può farsi sfuggire. Il lavoro che le pubbliche amministrazioni dovranno fare per rendere efficaci i vantaggi che la normativa di settore riserva ai distretti turistici è complesso e impegnativo, ma se le imprese percepiscono l’opportunità che si profila, il settore pubblico ha il preciso dovere di assecondare questo percorso. Noi ci crediamo moltissimo e stiamo lavorando perché a Torino, di qui a qualche mese, la parola d’ordine sia “semplificazione”».  
(foto Liguori)

Emergenza covid 19, il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera

Aumento dei posti letto in terapia intensiva e semi-intensiva, individuazione degli ospedali Covid sul territorio, ristrutturazione dei Pronto soccorso e consolidamento della separazione dei percorsi, rotazione e distribuzione delle attrezzature e delle strumentazioni, aumento dei mezzi di soccorso da dedicare ai trasferimenti tra ospedali ed incremento del personale in aggiunta all’attuale dotazione organica del servizio sanitario regionale: sono questi i principali punti del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera elaborato dal gruppo di lavoro guidato dal dottor Giovanni Monchiero, illustrato con un’informativa in Commissione regionale dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi.

Oggi  il Piano sarà presentato in Giunta e sottoposto al Ministero della Salute per l’approvazione: come noto, il Piano recepisce le indicazioni del Decreto legge nr 34 del 19 maggio scorso, cd “Decreto Rilancio”, che prevede misure urgenti in materia di salute connesse all’emergenza Covid 19.

Per l’assessore Icardi: “Con l’elaborazione del Piano creiamo le condizioni per affrontare un’eventuale seconda ondata epidemica. La rete ospedaliera viene modulata sulla base di flessibilità e funzionalità. Aumentiamo i posti letto in terapia intensiva e semi-intensiva, il personale dedicato, ristrutturiamo e riorganizziamo i Pronto soccorso. Con il rafforzamento della parte di medicina territoriale, l’istituzione del nuovo Dipartimento per le Malattie Infettive e l’attività di tracciamento dei contatti siamo in grado di gestire la situazione, garantendo anche il progressivo ritorno alla normale attività negli ospedali.” 

Riorganizzazione della rete di offerta COVID-19

La riorganizzazione  si basa sul ripristino graduale dell’attività ordinaria della rete ospedaliera hub & spoke, organizzata per livelli di complessità crescente, mantenendo un alto grado di flessibilità delle funzioni, e sull’integrazione di specifici nodi di offerta destinati all’assistenza dei pazienti colpiti dall’epidemia.

Presìdi della rete ospedaliera regionale Hub & Spoke temporaneamente dedicati al COVID-19

Nella fase di elaborazione del Piano alcune Aree Omogenee hanno già individuato i futuri “Covid Hospital. L’area di Torino ha scelto gli ospedali “Amedeo di Savoia” e  “San Lorenzo” di Carmagnola; l’Area “Piemonte Sud-Ovest” l’ospedale Civile di Saluzzo.

Le altre aree hanno ritenuto non necessario individuare sin da ora eventuali “Covid Hospital” riservandosi la scelta al momento della effettiva necessità.

Aree/padiglioni specificamente dedicati all’interno degli ospedali della rete Hub & Spoke

Gli Ospedali COVID non potranno comunque garantire, in condizioni epidemiche importanti, un numero di posti letto sufficiente ad assistere tutti i pazienti con patologie COVID-19 correlate. E, in ogni caso, gli ospedali sede di DEA di I e II livello saranno chiamati a seguire i casi di maggiore complessità.

Il Piano prevede di consolidare e di rendere strutturale la separazione dei percorsi all’interno dei presidi ospedalieri, nonché la ristrutturazione degli spazi destinati al “Pronto Soccorso” con individuazione di distinte aree di permanenza per i pazienti sospetti Covid-19 o potenzialmente contagiosi, in attesa di diagnosi.

Strutture private

Le Strutture private potranno essere coinvolte a vari livelli in base alla situazione epidemiologica e alla necessità del momento.

Strutture aggiuntive temporanee

Sono limitrofe alle strutture ospedaliere e sono attivate per dare risposta ad eventuali ulteriori picchi di domanda di ricovero, in caso di incremento della curva epidemica. Nel mese di aprile è stata attivata la Struttura sanitaria temporanea OGR a Torino, interamente dedicata alla gestione esclusiva dei pazienti affetti da COVID 19, che viene mantenuta operativa almeno fino al dicembre 2020.

Strutture movimentabili

Il Decreto legge 34/2020 prevede ulteriori 300 posti letto, suddivisi in quattro strutture movimentabili, ciascuna delle quali dotata di 75 posti letto, che in caso di necessità potranno essere collocate in aree preventivamente individuate da parte di ciascuna regione. Saranno identificate aree di pertinenza di Ospedali sede di DEA. Fino al 31 dicembre 2020 viene individuato l’ambito dell’Ospedale San Luigi di Orbassano.

Posti letto in terapia intensiva e semi-intensiva

Posti letto in terapia intensiva: con un incremento di 299, passano a 610, ai quali si aggiungono 16 posti letto di DH di norma dedicati a terapia antalgica, per un totale di 626 pl complessivi.

Posti in terapia semi-intensiva: si prevede di arrivare a 305 posti dai 125 pre-Covid. Circa metà di questi posti letto (153) potranno essere convertiti in posti letto di terapia intensiva.

Rotazione e distribuzione delle attrezzature e delle strumentazioni

La riprogrammazione e riorganizzazione del fabbisogno e la disponibilità di posti letto di area intensiva e semi intensiva rende necessaria la dotazione impiantistica idonea a supportare le apparecchiature di ausilio alla ventilazione e monitoraggio (impianti di erogazione di ossigeno, aria compressa e vuoto, elettrici e di implementazione tecnologica), in modo che i letti siano fruibili sia in regime ordinario, sia in regime di trattamento infettivologico per alta intensità di cure.

I costi

Il finanziamento statale per la Regione Piemonte è pari a 111.222.717 euro. 51,7 milioni sono previsti per gli interventi in terapia intensiva, oltre 33 milioni per la terapia semi-intensiva, 24,7 milioni per gli interventi di emergenza-urgenza (DEA), 900.000 euro per l’acquisto dei mezzi per l’emergenza territoriale.

Rete emergenza urgenza ospedaliera

Vengono riorganizzati e ristrutturati i Pronto Soccorso per separare i percorsi e creare aree di permanenza dei pazienti in attesa di diagnosi.

Le risorse destinate alla ristrutturazione prevedono negli Ospedali aree di pre-triage distinte, area di attesa dedicata a sospetti COVID-19 o potenzialmente contagiosi in attesa di diagnosi; ambulatorio per sospetti COVID-19; area dedicata per soggetti in attesa di esito tampone; percorso specificatamente individuato per paziente COVID-19; accesso diretto e percorsi dedicati dei mezzi di soccorso a spazi di attesa dei casi sospetti in barella; diagnostica radiologica dedicata.

La Regione individuerà i Pronto soccorso delle strutture ospedaliere oggetto di ristrutturazione.

Emergenza territoriale, aumento dei mezzi di trasporto

In Piemonte, il sistema di emergenza territoriale 118 è gestito da 4 Centrali operative che fanno capo al Dipartimento interaziendale 118.

Previsto l’acquisto di nuove ambulanze e la dotazione di personale per i mezzi di trasporto, attraverso le convenzioni con le associazioni di volontariato che svolgono l’attività di trasporto dei pazienti.

Aumento del fabbisogno di personale e copertura delle spese

In base al Piano, il programmato aumento di 299 posti letto di terapia intensiva determina il conseguente aumento del fabbisogno del personale a pieno regime: (indicativamente 299 medici anestesisti, 897 collaboratori professionali sanitari – infermieri e 299 operatori socio sanitari) che condurrebbe ad un costo annuo lordo complessivo di 79.335.824,68 euro che, per il semestre luglio -dicembre 2020, ammonta a 39.667.912,34 a fronte del finanziamento statale di 13.919.431,62.

Tenendo conto del fatto che i letti aggiuntivi entreranno in funzione dal mese di settembre-ottobre 2020, il fondo di 13.919.431,62 viene assegnato e ripartito alle Aziende Sanitarie per i 299 letti aggiuntivi programmati, in proporzione ai letti effettivamente attivati, nella misura di 46.553,28 euro per ogni posto letto aggiuntivo.

Hotel deserti a Torino: tre anni per tornare alla normalità

A Torino lo scorso mese di maggio, con la progressiva uscita dal lockdown, l’ occupazione delle camere nelle strutture ricettive che hanno ripreso l’attività è stata del  35% circa

Poi si è attestata al 20% ma le previsioni per giugno, luglio e agosto indicano  percentuali inferiori al 15% con grandi  incertezze anche per settembre. Federalberghi Torino ritiene che il numero delle strutture aperte in città e in provincia toccherà il 50% entro giugno, mentre gli altri  hotel ripartiranno a settembre.  Per tornare ai livelli del 2019 serviranno  2 o 3 anni.  Gli operatori del settore chiedono a Regione e Governo di riconoscere la specificità della  categoria e soprattutto di elaborare una strategia di medio-lungo periodo per quanto riguarda, da una parte, la sospensione dei tributi nonché la concessione di aiuti concreti e, dall’altra, la definizione e l’attuazione rapida di un efficace piano di rilancio turistico del territorio.

Le proposte per l’estate di Eataly Torino Lingotto

Serate a tema in dehors, brunch della domenica e cene in terrazza

La stagione calda è arrivata e con lei anche un ricco programma di serate speciali a Eataly Lingotto, per godere dei piaceri della tavola con gusto e in totale sicurezza.

Si inizia giovedì 11 giugno, primo giorno degli ormai consueti festeggiamenti dell’Onomastico di Eataly: oltre alle numerose offerte e sconti nel Mercato, tante proposte per cena. Ogni sera della settimana, un menu particolare da provare e condividere negli spazi interni ma anche nell’ampio dehors di oltre 200 mq sul piazzale pedonale antistante, circondato dal verde dei fiori e delle piante di Or-TO, l’Orto Urbano di Torino Nizza Millefonti.

Ecco che il lunedì è dedicato alla pasta fresca fatta a mano secondo le ricette della famiglia Alciati: uno speciale Dal banco alla tavola con il pastificio Plin, durante il quale le sfogline sono a disposizione per dare consigli e suggerimenti e aiutare nella scelta della pasta preparata artigianalmente in giornata con i migliori e semplici ingredienti della tradizione, da condire con i sughi della cucina di Eataly. Il tutto a prezzo di banco.

È facile sentirsi al mare anche a Torino, con il fritto misto di pesce e bollicine del martedì e con la grande grigliata del mercoledì sera: una selezione del pescato del giorno della Pescheria di Eataly abbinata ai migliori vini della Cantina.

Il giovedì sera protagonista è l’accoppiata perfetta hamburger e birra. Gli hamburger sono quelli di panino Enkir di Mulino Marino, mulino di Cossano Belbo che macina ancora a pietra come da tradizione e sono farciti con tagli di Fassona Piemontese Presidio Slow Food di La Granda e altre carni selezionate, senza dimenticare anche la versione con pane al nero di seppia, polpo grigliato e maionese di polpo. In abbinamento una caraffa di birra fresca della selezione di Eataly.

Il weekend viene inaugurato il venerdì sera con le proposte dell’aperitivo in dehors: a disposizione una ricca carta dei vini e delle birre dell’Enoteca di Eataly e un’ampia lista cocktail, da accompagnare ad una selezione di tapas.

Si prosegue sabato con lo speciale Dal banco alla tavola con la Macelleria: il miglior controfiletto frollato, costata, fiorentina può essere scelto personalmente a bancone, con i consigli degli esperti di Eataly. A prezzo di banco.

E infine domenica a cena non può mancare la pizza, ancor meglio se quella di Eataly, con oltre 50 ore di lavorazione, cotta nel forno a legna e premiata con 2 spicchi dalla guida “Pizzerie d’Italia 2020” di Gambero Rosso. Ecco allora la Gran Torino con caraffa di birra: una quattro gusti a scelta tra tutte le pizze del menu, pensata per due persone.

Per prenotare il proprio tavolo, basta chiamare il numero 345 7679433, tutti i giorni dalle 10.00 alle 22.00.

Con l’estate riapre anche la terrazza della Sala dei Duecento, al primo piano di Eataly Lingotto. Ritorna così l’appuntamento con il brunch della domenica: un menu pensato per tutti i gusti, per passare dalla colazione al pranzo con le golose proposte create per l’occasione dagli chef di Eataly. Ogni domenica un tema diverso per viaggiare tra le città e le culture enogastronomiche con le ricette dolci e salate più gustose di tutto il mondo.  Si inizia il 14 giugno con il brunch all’italiana, il 21 sarà il turno della tradizione inglese, domenica 28 protagonisti saranno i pancakes e non solo direttamente dall’America, il 5 luglio si passerà alla Francia e infine il 12 luglio tappa in Spagna. Non mancheranno tramezzini, torte dolci e salate, freschi succhi di frutta, centrifugati, bevande calde e altre bontà, per rendere il brunch una buona abitudine domenicale. (menu € 20, per i bambini € 10).

Da segnare in agenda, infine, gli appuntamenti con le cene in terrazza con i grandi chef.

Inaugura il 25 giugno alle ore 20 Luca Bini, il Re della Griglia, con un menu a tutta carne, naturalmente BBQ (€ 50 con abbinamento birre Baladin).

Lunedi 29 giugno sarà in cucina Yoji Tokuyoshi, già sous chef di Massimo Bottura all’Osteria Francescana e oggi chef-proprietario del ristorante che porta il suo nome a Milano e che ha guadagnato 1 stella Michelin. Yoji porterà a Torino per una serata unica il suo pop up appena nato, la Bentoteca, wine bar con gastronomia giapponese (a breve maggiori informazioni).

Martedì 7 luglio, invece, lo chef Dario Rista proporrà alcuni cavalli di battaglia della cucina di Magazzino 52, punto di riferimento a Torino per i piatti e le proposte enologiche. Non a caso nel 2017 arriva la segnalazione di Wine Spectator come Enotavola torinese tra le migliori in cui concedersi un calice di vino (a breve maggiori informazioni).

Gli appuntamenti in terrazza sono su prenotazione: www.eataly.torino.it, 011 19506801

Covid: 2000 assunzioni in Piemonte

Icardi in quarta Comissione: “Saranno la base per un cambio strutturale” 

“Durante il periodo legato all’emergenza Covid sono state assunte oltre duemila persone nel comparto sanitario tra tecnici, infermieri, medici e specialisti. Al momento si tratta di contratti a tempo determinato, ma questo rappresenta uno degli obiettivi principali per aumentare in modo strutturale i posti di terapia intensiva, sub-intensiva e di cura negli ospedali piemontesi. Nostro compito è quello di elevare lo standard della risposta sanitaria portandolo allo stesso livello dei principali Paesi europei maggiormente pronti ad affrontare emergenze. È una riorganizzazione necessaria sia della rete ospedaliera sia di quella di medicina sul territorio”.

Lo ha detto durante i lavori della Commissione Sanità – presieduta da Alessandro Stecco – l’assessore Luigi Icardi nel corso dell’informativa sulla riformulazione della futura rete ospedaliera piemontese richiesta dal ministero competente.

L’assessore e il presidente della commissione Giovanni Monchiero hanno elencato i dati relativi alla nuova rete ospedaliera piemontese dove il piano regionale, che verrà inviato a breve al ministero, prevede il raddoppio dei posti di terapia intensiva per un totale di circa seicento unità, un aumento di circa trecento per la terapia semi-intensiva per un totale di circa novecento unità, la ristrutturazione dei Pronto Soccorso, che verranno dotati di zone pre-triage e percorsi in grado di ridurre al minimo il rischio di contagio.

Queste le principali misure contenute nel piano, nel rispetto dei parametri e dei tempi imposti dal governo tenuto conto dell’eventualità di una seconda ondata pandemica autunnale.

Capisaldi delle strutture sanitarie relative al Covid 19 resteranno gli ospedali Amedeo di Savoia di Torino, quello di Carmagnola (To) e di Saluzzo (Cn).

Nel corso dell’informativa sono intervenuti il presidente Stecco e i commissari Domenico Rossi e Daniele Valle (Pd).

La commissione è proseguita con l’indagine conoscitiva sui minori e adolescenti e che ha in programmazione l’audizione con le associazioni a partire dal prossimo quindici giugno mentre il presidente del Consiglio Stefano Allasia, come da regolamento, ha fissato il termine ultimo per la chiusura dell’indagine al 31 luglio 2020.

Droga a domicilio per battere la concorrenza

I  clienti ordinavano al telefono bottiglie di vino, i carabinieri eseguono tre misure cautelari

Ieri  a Torino e Nichelino  i carabinieri della Compagnia di Moncalieri (TO) hanno eseguito un ’ ordinanza di custodia cautelare (arresti domiciliari) – emessa dal G.I.P. di Torino su richiesta della
locale Procura della Repubblica – nei confronti di 3 indagati, ritenuti responsabili di concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività investigativa, avviata nel mese di gennaio 2018 dalla Sezione Operativa della suddetta Compagnia, ha consentito di individuare diverse piazze di spaccio nei comuni di Nichelino, Trofarello, Moncalieri e Torino, e di documentare centinaia di cessioni di cocaina. La droga veniva consegnata da uno degli arrestati, nella maggioranza dei casi, direttamente a casa dei consumatori, dopo aver ricevuto le loro ordinazione telefoniche. I clienti non parlavano di droga ma ordinavano “ bottiglie di vino, ma di quello buono ” . Nel corso delle indagini sono gi à stati fermati 4 pusher, 2 arrestati e 2 denunciati, e sequestrate oltre 200 dosi di cocaina. E’ stato anche ritrovato il libro mastro della contabilità del gruppo, su cui sono annotati nomi, date e cifre della loro attività di spaccio. Sono circa 80 i clienti gestiti dai tre spacciatori italiani. Sono state, altresì, eseguite 3 perquisizioni domiciliari, nel corso delle quali è stato anche sequestrato un registro
dove gli indagati indicavano la contabilit à degli acquisti dei loro clienti.

Gli enigmi di Gustavo Rol

Torino, bellezza, magia e mistero / Torino città magica per definizione, malinconica e misteriosa, cosa nasconde dietro le fitte nebbie che si alzano dal fiume? Spiriti e fantasmi si aggirano per le vie, complici della notte e del plenilunio, malvagi satanassi si occultano sotto terra, là dove il rumore degli scarichi fognari può celare i fracassi degli inferi. Cara Torino, città di millimetrici equilibri, se si presta attenzione, si può udire il doppio battito dei tuoi due cuori.

Articolo 1: Torino geograficamente magica
Articolo 2: Le mitiche origini di Augusta Taurinorum
Articolo 3: I segreti della Gran Madre
Articolo 4: La meridiana che non segna l’ora
Articolo 5: Alla ricerca delle Grotte Alchemiche
Articolo 6: Dove si trova ël Barabiciu?
Articolo 7: Chi vi sarebbe piaciuto incontrare a Torino?
Articolo 8: Gli enigmi di Gustavo Roll
Articolo 9: Osservati da più dimensioni: spiriti e guardiani di soglia
Articolo 10: Torino dei miracoli

Articolo 8: Gli enigmi di Gustavo Rol

Quando si discute su Torino esoterica certo non si può tralasciare di dire qualcosa riguardo all’enigmatica figura di Gustavo Adolfo Rol. Egli fu uno dei personaggi più discussi, chiamato a giudizio non solo dagli scettici, ma anche dagli stessi studiosi di esoterismo e parapsicologia, difeso a spada tratta da illustri personaggi quali Remo Luigi, Giuditta Dembech e Maria Luisa Giordano, sua assistente per dodici anni. Rol, enigmatico anche nelle dichiarazioni, non si definiva sensitivo, né si vantava delle sue abilità, tuttavia non diede nemmeno mai il consenso affinché le sue sedute fossero registrate o sottoposte a controlli. Egli così rispondeva alle critiche: “Sono la grondaia che convoglia l’acqua che cade dal tetto. Non è quindi la grondaia che va analizzata, bensì l’acqua e le ragioni per le quali “quella pioggia” si manifesta” Rol nasce a Torino il 20 giugno 1903 e si spegne nella stessa città il 22 settembre del 1994. È considerato tutt’oggi come una delle figure più importanti della storia dell’esoterismo occidentale, figura misteriosa, attualmente molto discussa, e non è mai stato possibile né smentire né provare ciò che accadeva durante le sue visite. Egli è comunque riconosciuto come Maestro Spirituale del XX secolo, dotato di grande “carisma” o “siddhi” (“potere spirituale”). È indubbio che, per molti, egli indossò gli abiti del “guru”, pur non cedendo mai allo stereotipo stregonesco, al contrario, abbigliandosi sempre con puntuale eleganza, e da semplice borghese, accentuò questa sua “normalità” apparente, in netto contrasto con la personalità brillante e fuori dal comune che possedeva. Al di là dei poteri che gli sono attribuiti, va detto che Gustavo era uomo di grande cultura, parlava diverse lingue, suonava il pianoforte ed il violino e dipingeva; inoltre, nei modi di fare si dimostrava un vero e proprio “gentleman”, sempre affabile, gentile, cortese. Egli non fondò alcuna setta, non si mise a capo di alcun gruppo mistico, solo si circondava di amici e frequentatori con cui condivideva ciò che aveva appreso. In effetti quella di Rol può sembrare un’esistenza borghese comune: Gustavo cresce in una famiglia agiata, il padre avvocato, la madre figlia del Presidente del Tribunale di Saluzzo, fin da giovane frequenta i migliori salotti torinesi, conosce artisti e personalità di alta cultura, si appassiona alla musica e alla pittura. Nel 1923 si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza presso l’Università di Torino, dove consegue la Laurea nel 1933; sottostà ai voleri familiari e nel 1925 inizia la carriera bancaria. Gustavo si ritrova a lavorare in filiali in giro per il mondo, come Marsiglia, Parigi, Londra, Edimburgo, Casablanca e Genova. Nel 1930 si sposa – nella Chiesa San Carlo di piazza San Carlo a Torino – con un’indossatrice norvegese, Elna Resch-Knudsen, imparentata con il Re di Norvegia; i due si erano incontrati, secondo i canoni delle tradizioni romantiche, a Parigi, nel 1927. Il matrimonio, non coronato dalla nascita di figli, viene portato avanti in piena felice condivisione per oltre sessant’anni. Alla morte del padre, Rol decide di lasciare la carriera bancaria, si dedica ad una serie di viaggi e consegue altre due lauree, una in Biologia medico-clinica, a Parigi, e l’altra in Economia, a Londra. Partecipa alla Seconda Guerra come capitano degli Alpini. In seguito apre a Torino un negozio di antiquariato; a partire dagli anni Settanta la sua prima passione diventa la pittura, e si dedica alla rappresentazione di fiori e paesaggi della collina torinese. Nulla di anticonvenzionale, dunque, al contrario una vita che può anche suscitare una certa ammirazione, e anche un pizzico di invidia. Se non fosse per quel lato misterioso. Intorno agli anni Quaranta, infatti, Rol racconta all’amico scrittore Dino Segre, (Pitigrilli), di aver incontrato a Marsiglia un individuo polacco, il quale era in grado di fermare con la forza di volontà l’orologio della Borsa. A seguito di tale incontro Gustavo si avvicina agli studi spirituali, fino ad elaborare una teoria metafisica sull’associazione di suoni, colori ed elementi. Questo il fatto scatenante, il resto, come si suol dire, è storia.

L’attività di Rol può essere inserita in quella branca di studi che nel XIX secolo veniva chiamata “ricerca psichica”, ovvero le prime investigazioni sul paranormale, definite dallo studio di individui che, indotti in particolari stati, come quello sunambolico, riuscivano a mettersi in contatto con altre dimensioni o realtà. Tuttavia le esperienze del grande esoterista avvenivano senza alcuna alterazione della coscienza. Le sperimentazioni del Maestro si svolgevano alla luce del giorno, generalmente in casa sua, ma non da solo, davanti a persone di vari strati sociali; sono molti coloro che testimoniano a favore delle potenzialità di Rol, (da lui definite “possibilità”), ma altrettanti sono gli scettici, i quali però sembra non abbiano mai avuto il tempo di partecipare al alcuna dimostrazione, tuttavia pronti ad etichettare il Maestro come un bravo illusionista o mentalista. La prima pubblicazione riguardante il Maestro è del 1949, si tratta di un articolo de “La Stampa”, a cura della giornalista Laura Bergagna, testimone della “previsione” di Rol di un tragico incidente aereo, in cui perse la vita il conte Giorgio Cini. A questo articolo ne seguirono poi molti altri. Rol aveva incuriosito giornalisti e studiosi di parapsicologia, i quali lo avevano incitato a sottoporsi a esperimenti controllati, ma Gustavo così aveva risposto: “Ho sempre affermato con decisione di non essere un sensitivo, un veggente, medium, taumaturgo o altro del genere. È tutto un mondo, quello della Parapsicologia, al quale non appartengo”. Non di meno aveva accettato di incontrare sia gli esperti che i cronisti. Gustavo cercò per tutta la vita un discepolo, o un collaboratore, a cui tramandare il suo sapere, qualcuno coraggioso, dotato di umiltà, che potesse sottostare alle sue indicazioni, una persona provvista di maturità spirituale, in grado di assimilare il procedimento psicofisico necessario alla comprensione dei prodigi. Pare che egli si sia messo in contatto con uomini illustri, grandi scienziati, secondo alcuni con lo stesso Einstein, ma sembra che, purtroppo, non abbia trovato terreno fertile. Così disse infine: “Meglio rimanere ignorato da una Scienza ufficiale che non è in grado, per ora, di comprendermi, piuttosto che venire meno a quei principi ai quali mi sono sempre ispirato e con i risultati che tutti conoscono.” D’altro canto, come far incontrare quei mondi così lontani, ossia la metodologia scientifica classica e quella che potrebbe definirsi iniziatico-spirituale ortodossa? Secondo Rol è solo questione di tempo, in un futuro le due discipline confluiranno.

Ma qual era il pensiero di Rol? Proviamo a comprenderlo dalle sue stesse parole: “Ogni cosa ha il proprio spirito le cui caratteristiche stanno in rapporto alla funzione della cosa stessa. Quello dell’uomo però è uno “spirito intelligente” perché l’uomo sovrasta ed è in grado, per quanto lo riguarda, di regolare, se non di dominare, gli istinti che sospingono incessantemente tutto ciò che esiste e si forma”. Interrogato a proposito della “ medianità e dello spirito”, egli rispose che ogni individuo “possiede un certo potenziale di medianità” e aggiunse che con la morte del corpo “l’anima non interrompe la propria attività, poiché lo “spirito intelligente” rimane in essere e anche operante.” (R. Lugli, Gustavo Roll. Una vita di prodigi -Roma, Edizioni mediterranee, 1995.).
Centrale nel pensiero di Rol è anche il concetto di “coscienza sublime”, da lui stesso definita come “una tappa avanzata sulla strada della conoscenza dell’anima, oltre quella sfera dell’istinto esplorata da Freud.”  Un pensiero complesso, vediamo se con le parole di Dino Buzzati riusciamo a comprenderlo meglio: “Rol dichiara di non essere un medium. Rol, cattolico convinto, non crede che l’anima dei morti possa tornare fra noi e manifestarsi. Crede che, all’atto della morte, l’anima torni alle origini, ma sulla terra possa restare un quid, chiamiamolo pure “spirito”, cioè la carica di vitalità e di intelligenza che l’uomo trasmise alle sue opere. Questo “spirito” può, in determinate circostanze, ripetere cose che aveva fatto durante la vita, non mai creare qualcosa di nuovo o rivelare i segreti dell’aldilà.” (D. Buzzati, Un pittore morto da 70 anni ha dipinto un paesaggio a Torino, Corriere della Sera, 11/08/1965) Se il concetto continua ad apparirci non di immediata comprensione, non saremo noi il discepolo che Rol aveva tanto cercato in vita, possiamo tuttavia, se lo riteniamo opportuno, inserirci in quella moltitudine di persone curiose che semplicemente desiderano “saperne di più”. La curiosità è sintomo di intelligenza e questa affermazione non ha bisogno di alcuna prova specifica.

Alessia Cagnotto