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Turismo Torino e Provincia, situazione economica all’esame del cda

Si è riunito  il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’ATL per l’analisi della situazione economico e finanziaria del primo semestre.

Nei giorni scorsi si è tenuta la riunione di insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione dell’ATL Turismo Torino e Provincia con il nuovo Presidente Maurizio Vitale, i rappresentati degli Enti: Maria Luisa Coppa (Presidente Ascom Torino), Franco Capra (Sindaco di Clavière), Giancarlo Banchieri (Presidente Confesercenti di Torino e Provincia e Confesercenti Piemonte) e Francesca Soncini (Direzione Commerciale e Marketing Extra Aviation, Comunicazione SAGAT). Nella stessa seduta si è riunito anche il Collegio dei Revisori, composto dal Presidente, dott.ssa Nardelli e dai dott.ri Rizzi e Sortino.

Tema principale dell’ordine del giorno è stata l’analisi della situazione economico e finanziaria del primo semestre.

Le competenze di Turismo Torino e Provincia saranno molto utili per accompagnare la fase di ripartenza nel post Coronavirus e per l’individuazione degli ambiti e degli strumenti di maggior impatto per lo sviluppo del turismo nei territori del Piemonte: Torino e la sua città metropolitana rappresentano infatti circa il 50% dei dati regionali, presentati ieri dalla Regione Piemonte, registrando oltre 7.000.000 di presenze nel 2019.

Il neo Presidente, Maurizio Vitale, aprendo i lavori del Consiglio, ha dichiarato: “L’equilibrio economico finanziario è perfettamente in linea alle stime previsionali, pur scontando la complicata stagione Covid.  Turismo Torino e Provincia ambisce a consolidarsi patrimonialmente per contribuire allo sviluppo dell’economia del nostro territorio nel comparto del turismo, tra i 5 più rilevanti settori economici mondiali.”

Scuola, mancano quasi 4 mila insegnanti

In Piemonte,  la situazione rispetto alla riorganizzazione degli spazi è sotto controllo –  ha rassicurato  l’assessore all’istruzione Elena Chiorino – non sono state rilevate criticità di adeguamento delle strutture scolastiche alle esigenze logistiche derivanti dalle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico. Le poche criticità emerse sono risolvibili con un cambiamento nella disposizione dell’arredo e grazie all’intervento degli enti locali, di musei, teatri e associazioni che si sono dati disponibili ad ospitare le classi a cui si cercherà, dove possibile, di evitare l’accesso scaglionato.

Sul fronte organici secondo quanto comunicato in aula in Consiglio regionale dall’assessore regionale all’Istruzione – in Piemonte, per avviare a pieno la scuola nel post Covid,  mancherebbero 3926 posti. Il fabbisogno regionale di docenti è stato calcolato dall’Ufficio scolastico regionale in base all’incremento orario dell’impegno docente necessario a garantire il tempo scuola.  Le risorse economiche, pari a circa un miliardo di euro relativo al riparto del fondo per le dotazioni organiche aggiuntive previste dal Ministero, saranno ripartite tra gli Uffici Scolastici Regionali sulla base di due criteri: il numero degli alunni presenti sul territorio e le richieste avanzate dagli Uffici scolastici regionali che hanno vagliato le esigenze delle scuole.

La Regione Piemonte, nell’ambito Coordinamento delle Regioni, ha espresso la necessità di avere risposte da parte del Ministero dell’Istruzione in particolare sulle risorse in materia di organico docente (in caso di sdoppiamento classi) e di personale ATA aggiuntivo, in previsione del fatto che ci saranno nuovi punti di erogazione dei servizi scolastici in cui dovranno essere garantiti servizi di vigilanza degli studenti e di pulizia ordinaria e straordinaria. Per quel che riguarda i trasporti l’assessore ha precisato che in tutti i capoluoghi di provincia si stanno svolgendo riunioni con i dirigenti scolastici e aziende di  trasporto locali per pianificare gli interventi necessari al fine di conciliare orari scolastici e flussi di movimentazione degli studenti. Ripresa dei servizi 0-6 (nidi e materne): a breve la Regione indicherà la data di inizio dei servizi educativi, per ora gli aspetti su cui si sta lavorando secondo quanto indicato nelle linee guida ministeriali, sono il rapporto ordinario educatore/bimbi; la riorganizzazione di tutti gli spazi disponibili e valorizzazione degli spazi esterni; le attività strutturate in gruppi/sezioni, senza intersezione di attività tra bambini appartenenti a gruppi/sezioni diversi, attenzioni alla fase di accoglienza e ricongiungimento.

Nell’incontro di mercoledì 5 agosto, tra assessori regionali e ministro all’istruzione,  la Regione ha chiesto  ulteriori specifiche rispetto alle risorse in materia di organico docente e non,  garanzie sul mantenimento per l’anno scolastico 2020/2021 dello stesso numero di autonomie scolastiche, massima attenzione alla continuità didattica in presenza e a distanza e di prestare attenzione alle criticità collegate alla licenziabilità dei docenti con la clausola della giusta causa.

Le proposte dell’opposizione

Per il M5S la comunicazione dell’assessore non è esaustiva rispetto a come di fatto verrà organizzata la didattica in presenza e a distanza  e come funzionerà la fruizione pasti nelle mense. Non bisogna inoltre, secondo i pentastellati, lasciare alle famiglie la responsabilità di decidere se lo studente può accedere o meno a scuola poiché si rischierebbe di non avere alcun controllo sugli aspetti sanitari. Anche rispetto al tema del dimensionamento è stato chiesto se esista o meno la possibilità di intervenire con modifiche nella distribuzione dei ragazzi.

Il gruppo di Luv, ha invece posto l’attenzione sul riavvio dei servizi educativi 0-6 sottolineando come il non avere oggi una data certa di apertura rischi di compromettere non solo l’avvio di un servizio educativo fondamentale ma anche la possibilità di ritorno al lavoro per molte famiglie costrette a casa con bambini piccoli.

La Regioni adempia al suo dovere attivando la funzione di coordinamento con i dirigenti scolastici che finora è mancata. È questa la richiesta del gruppo Pd  che sottolinea come la comunicazione dell’assessore non tenga conto delle richieste del mondo della scuola: un calendario scolastico  più flessibile alla luce della straordinarietà del contesto, incremento delle risorse rispetto allo scorso anno, un’elaborazione strategica dettagliata degli spazi, rafforzamento straordinario della rete trasporti.

Per i Moderati  il dato da sottolineare è l’incertezza a cui saranno ancora sottoposte le famiglie rispetto alla riapertura di nidi e materne. Non aver definito una data renderà impossibile a tanti genitori poter programmare u ritorno al lavoro.

Stop metropolitana: navette sostitutive numerose ma stracolme

Dal 27 luglio nella tratta Porta Nuova – Lingotto e viceversa sono in servizio i bus sostitutivi della metropolitana, ferma fino al 31 agosto per i lavori in vista dell’apertura fino a piazza Bengasi.

Dopo i primi giorni di “rodaggio”, nonostante le navette siano numerose, l’afflusso di utenti è sempre molto elevato.

Le navette delle linee 1 e 35 sostano alle stesse fermate del Metro’ (porta Nuova, Marconi, Nizza , Dante, Carducci, Spezia e Lingotto) ma i passeggeri sono sempre molti. Soprattutto nelle ore di punta alle fermate e sui mezzi si creano situazioni di affollamento che destano preoccupazione per l’impossibilità di mantenere il distanziamento.

 

(foto: il Torinese)

Molinari (Lega): “Non rida, Ministra Bellanova”

“La Ministra delle Politiche Agricole ride mentre alla Camera segnaliamo la gravità dell’emergenza metereologica ad Alessandria e provincia, e chiediamo un intervento immediato e sostanziale a sostegno delle nostre aziende agricole. Gli alessandrini tengano presente”.

Così l’On. Riccardo Molinari, Presidente dei Deputati della Lega alla Camera, commenta ‘a caldo’ la sua interrogazione nell’ambito del Question Time di mercoledì pomeriggio, con la quale ha chiesto alla Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova che il Governo si attivi a sostegno dell’economia agricola del territorio alessandrino, gravemente colpita dal maltempo dello scorso fine settimana

“La nostra provincia – sottolinea l’On. Molinari – ha subìto tra sabato e domenica danni di straordinaria entità, causati da tempeste di vento, pioggia, grandine. La stima precisa dei costi è ancora in corso, ma si parla di oltre 5 milioni di euro per il solo patrimonio del Comune di Alessandria, che chiederà nei prossimi giorni il riconoscimento dello stato di calamità naturale alla Regione Piemonte. Nel capoluogo il maltempo ha danneggiato gravemente edifici scolastici e verde pubblico, oltre naturalmente a tante abitazioni e attività private. Ancora più grave la situazione nelle campagne, dove le associazioni agricole annunciano gravi ripercussioni soprattutto sulla prossima vendemmia”.

L’on. Molinari è assolutamente insoddisfatto della risposta della Ministra Bellanova: “Ha affermato che il Governo attenderà le valutazioni della Regione Piemonte, ma ha già anche in sostanza sentenziato che gli agricoltori devono assicurarsi privatamente, e che il Governo se ne laverà le mani. Alla nostra controrisposta il Ministro Bellanova rideva! Evidentemente la fanno ridere le difficoltà delle eccellenze vitivinicole dell’Alessandrino, conosciute e apprezzate in tutto il mondo”.

Un secolo (e un anno) di Milano-Torino si chiude a Stupinigi

 Arnaud Demare vince con il tempo di 4h18’57” la  101^ edizione della Milano-Torino di ciclismo

La storica competizione si è svolta tra Mesero e Stupinigi, su un percorso di 198 chilometri.

Demare ha battuto  sul traguardo l’australiano Caleb Ewan  e il belga Wout Van Aert.

E’ arrivato quarto il pluricampione del mondo,  Peter Sagan. Primo  dei corridori italiani, in ottava posizione, Manuel Belletti.

Nidi e scuole infanzia, Grimaldi (LUV): “La data di riapertura ancora non c’è”

“Tra le poche competenze che le Regioni hanno in ambito scolastico, c’è senz’altro quella di stabilire il calendario scolastico – commenta Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione – eppure, durante l’informativa che chiedevamo da due mesi all’Assessora Chiorino, la data di riapertura dei servizi 0-6 in Piemonte ancora non c’è”.

“I bambini e le bambine della fascia 0-6 anni hanno esigenze molto diverse dalla scuola primaria, legate alla corporeità e al movimento: hanno bisogno di muoversi, esplorare e toccare, pertanto le linee guida avrebbero dovuto tenere conto anche di questo ma – prosegue Grimaldi – siamo convinti che la ripartenza dei servizi 0-6 sia fondamentale per il sistema educativo della nostra regione, anche per consentire il ritorno al lavoro delle mamme e dei papà: non esistono eserciti di baby sitter che potranno colmare i bisogni delle famiglie piemontesi”.

“Eppure – attacca Grimaldi – nonostante il valore del tema, l’Assessora Chiorino nella sua informativa lascia in fondo la questione, probabilmente perché, a fronte dei suoi attacchi quotidiani verso la Ministra Azzolina, sono circa ottanta in meno di due mesi, siamo l’unica grande Regione completamente impreparata sull’apertura dei servizi per i più piccoli. Il Piemonte ad un’altra velocità di Cirio arranca – prosegue Grimaldi – e, dopo aver aspettato le linee guida nazionali, quando queste sono arrivate, si è trovato impreparato: altre regioni quali l’Emilia Romagna, la Toscana, la Puglia e il Lazio hanno già annunciato da giorni la data di riapertura dei servizi 0-6 che in diverse realtà anticipano addirittura la riapertura delle scuole”.

“L’Assessora dopo due ore di dibattito si è impegnata ad annunciare una data entro fine settimana? Faccia pure con comodo, all’inizio di settembre manca meno di un mese – commenta ironico Grimaldi – se l’Assessora avesse occupato il suo tempo incontrando i Sindaci e gli Enti locali, invece di scrivere comunicati stampa contro la Ministra, probabilmente oggi avremmo avuto qualche certezza in più. Il ruolo della Regione – ricorda Grimaldi – è quello di garantire un servizio pubblico ai piemontesi e di consentire la ripartenza del Paese attraverso la riapertura dei servizi 0-6. La gran parte delle regioni vorrebbero anticipare l’apertura. Non vorrei che noi arrivassimo addirittura dopo”.

 

Addio a Zavoli, il “socialista di Dio”

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / E’ stato un nome mitico del giornalismo radiotelevisivo, a partire da quello sportivo. Il Giro d’Italia con Zavoli ebbe un ascolto e un  rilievo mediatico che non avrà più. Ha fatto anche grandi inchieste televisive, da quella sul fascismo a quella dedicata al terrorismo intitolata “La notte della Repubblica” che scandagliò nelle viscere gli anni di piombo. Dopo lo Zavoli giornalista ci fu lo Zavoli politico che non ha mai cessato di dirsi socialista, anche quando fu eletto come indipendente nel Pd  e nelle   precedenti sue denominazioni, ma  non fu mai vicino  al  PCI 

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L’ho conosciuto, era persona di estremo equilibrio, lontano mille miglia dalla televisione e dalla politica odierne. Era anche un uomo colto che amava la poesia. Una persona d’altri tempi che sapeva però essere ben ancorato alla sua epoca.  In tanti anni mai una parola fuori posto, mai una polemica inutile, per ottenere visibilità. Era talmente al di sopra  della  rissa politica che un tg, erroneamente, lo ha definito senatore a vita, un riconoscimento che Zavoli avrebbe meritato più di altri. E’ inevitabile accostare il suo nome a Enzo Biagi che il direttore de “La Stampa” Giulio de Benedetti umiliò e di cui il giornale attuale ripubblica gli articoli in una antologia. Zavoli e Biagi collaborarono insieme per tante iniziative. Ma balza subito all’occhio che Zavoli, pur schierato politicamente, mirava ad una certa  terzietà giornalistica, mentre Biagi,  apparentemente  non schierato, fu molto più polemico ed astioso. Zavoli non scrisse i mille libri di Biagi, quelli che ci ha lasciato erano meditati e curati. Conobbi Biagi e mi sembrò molto attento agli aspetti venali, si faceva pagare per presentare un suo libro, indice sicuramente della notorietà acquisita. Zavoli aveva un altro  stile  e un’altra personalità. Era il “Socialista di Dio“, per dirla con il titolo di un suo libro, un insieme di valori umanitari che lo riconducevano al socialismo dei professori e medici condotti, come diceva Spriano, con venature cristiane. Era un unicum. Simile a lui io ricordo solo il poeta Giacomo Noventa  i cui versi in lingua veneziana piacevano sicuramente a Zavoli. La televisione italiana perde un pioniere e un protagonista di eccellenza. Mario Soldati che fu uno dei creatori della Tv italiana, mi parlava con ammirazione di Zavoli vedendo in lui un collega importante. E in effetti oggi bisogna evidenziare senza retorica la grandezza di Zavoli. E’ stato un grande umanista che ebbe come valori la sacralità della vita e della morte  e fu un grande uomo. “ L’homo sum” di Terenzio è rivissuto in lui.
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scrivere a quaglieni@gmail.com

Covid: in Piemonte 2 le vittime e i contagi crescono a 21

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

26.187 PAZIENTI GUARITI E 639 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.187 (+35 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3227 (+12) Alessandria, 1577 (+0) Asti, 843 (+0) Biella, 2459 (+18) Cuneo, 2359 (+0) Novara, 13.481 (+5) Torino, 1106 (+0) Vercelli, 963 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 172 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 639sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SONO 4134

Sono 2 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4134 deceduti risultati positivi al virus: 680 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 373 Novara, 1825 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.740(+21rispetto a ieri, di cui 12 asintomatici. Dei 21 casi, 4 screening, 15 contatti di caso, 2 con indagine in corso. I casi importati sono 5 su 21 i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisesu base provinciale: 4112 Alessandria, 1886 Asti, 1056 Biella, 2940 Cuneo, 2823 Novara, 15.999 Torino, 1363 Vercelli, 1155 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 271 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 135 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 4(-2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 94 (- 7 rispetto aieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 682

I tamponi diagnostici finora processati sono 510.732, di cui 280.030risultati negativi.

Caso Embraco, Cirio chiede chiarezza sulla possibilità di salvataggio

Gli ammortizzatori sociali sono fin da subito disponibili per i 400 lavoratori della ex Embraco. Così ha detto  la sottosegretaria al Mise Alessandra Todde dopo l’incontro in Prefettura. Ma ci sono state tensioni in piazza tra i dipendenti insoddisfatti delle risposte 


A proposito dell’incontro con il Sottosegretario allo Sviluppo economico, il Sindaco di Torino Chiara Appendino  e i Sindaci del territorio, le organizzazioni sindacali, il curatore fallimentare, Whirlpool e Invitalia, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha sottolineato che segue la vicenda di Embraco ormai da due anni ed è inammissibile che solo oggi, per la prima volta, si siano trovati seduti alla stesso tavolo in modo chiaro tutti i soggetti toccati da questa situazione.

Il Presidente ha dichiarato di comprendere perfettamente la frustrazione e la rabbia dei lavoratori, che si sentono presi in giro dall’azienda ma anche dalle istituzioni. Per questo crede che sia fondamentale scoprire le carte in modo chiaro. Ha chiesto, quindi, a Invitalia una data certa a settembre per indicare se esiste un piano di salvataggio possibile. Ma nel caso questo non ci fosse, il Presidente ha rivendicato la necessità di saperlo e il bisogno di verità, perché si deve essere coscienti delle 400 famiglie che avranno bisogno di aiuto.

La Regione non lascerà solo nessuno, ma chiede al Governo di fare lo stesso attivando immediatamente tutti gli ammortizzatori sociali possibili e sollecitando Invitalia ad assumere una posizione chiara. Allo stesso tempo il Presidente ha chiesto a Whirlpool, che di questa situazione è responsabile avendo trasferito la produzione in un altro Paese, di fare la propria parte potenziando il fondo per la reindustrializzazione, che ha a disposizione in questo momento 9 milioni di euro. Risorse che non ripagheranno del danno, ma che almeno potranno essere un supporto in più per il rilancio dello stabilimento o per dare respiro a centinaia di lavoratori e alle loro famiglie.

La Regione  ha assicurato la massima attenzione per la vicenda rendendosi disponibile, laddove ve ne fosse bisogno, a fornire tutto il supporto necessario ai lavoratori per quanto riguarda la formazione, garantendo allo stesso tempo il massimo sostegno dell’Assessorato nel seguire tutti i passaggi tecnici necessari per poter garantire il ricorso agli ammortizzatori sociali.

Sul treno scatta foto a ragazzina, denunciato

Un italiano di 65 anni, residente nel torinese, è stato denunciato per pornografia minorile da personale della Polizia Ferroviaria impegnato nell’ambito dei controlli straordinari a bordo treno nella tratta Torino –Savona, maggiormente interessata nel periodo estivo da un incremento del flusso dei viaggiatori verso la Liguria.

L’uomo è stato notato, a bordo di un treno regionale all’altezza della stazione di Ceva (CN), mentre era intento a fotografare con il proprio cellulare le gambe di una minorenne seduta accanto a lui, ignara di quanto stava accadendo.

Sono stati alcuni viaggiatori presenti nella stessa carrozza al momento degli scatti ad avvisare gli agenti impegnati a bordo del treno. Grazie alla descrizione fornita, i poliziotti hanno rintracciato il responsabile che nel frattempo si era spostato in un’altra carrozza. Lo stesso ha confessato di aver scattato una foto e di averla inviata ad un conoscente in Indonesia, ma di averla cancellata. L’uomo, riconosciuto sia dai testimoni che dalla vittima, è stato denunciato per diffusione di materiale pedopornografico mentre il cellulare è stato sequestrato.