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Giorno del giudizio il 2 dicembre per il Pd di “spese pazze”

pd manifestoIl processo si tiene dopo la decisione del giudice Roberto Ruscello di disporre per i consiglieri l’imputazione coatta

 

I dieci consiglieri regionali “ripescati” nell’inchiesta di Rimborsopoli, quasi tutti del centrosinistra (poichè praticamente l’intero centrodestra era già stato inguaiato nei mesi scorsi), si troveranno davanti al gup Daniela Rispoli il prossimo 2 dicembre. L’udienza preliminare si tiene dopo la decisione del giudice Roberto Ruscello di disporre per loro l’imputazione coatta, respingendo le richieste di archiviazione che erano state effettuate dai pm di Rimborsopoli. Tra i politici conivolti, anche nomi di spicco della Giunta Chiamparino, come gli assessori Reschigna e cerutti e il segretario regionale e capogruppo a Palazzo Lascaris, Gariglio.

Il Sentiero delle anime

MONTAGNEIl cammino si snoda tra boschi e prati, passando al fianco delle falesie di Traversella percorrendo una distanza di 9 con un dislivello di 800 metri

 

Domenica 2 novembre viene proposto un percorso ad anello di media montagna che permette l’osservazione di alcune incisioni rupestri, dall’ epoca precristiana fino al secolo scorso. L’escursione raggiunge i piani di Cappia, meravigliosi alpeggi situati in una posizione panoramica sulla valle. Il sentiero si snoda tra boschi e prati, passando al fianco delle falesie di Traversella percorrendo una distanza di 9 con un dislivello di 800 metri. Rientro lungo il sentiero della Transumanza.Info: 333 757 4567

Provincia di Torino: “Approvati i corsi per disoccupati”

provinciaGli interventi coprono tutti gli ambiti produttivi, da quelli più consolidati, come l’automazione industriale, il turismo, la ristorazione e i servizi d’impresa, a quelli più innovativi, come le tecnologie per l’ambiente, per il multimedia e il web design

 

Ammontano a 23 milioni di euro le risorse messe a disposizione dalla Provincia di Torino per i corsi di formazione professionale rivolti ad adulti disoccupati e occupati, che saranno realizzati nell’anno formativo 2014/2015. Sono finanziati con risorse del Fondo Sociale Europeo, dello Stato e della Regione, e coinvolgono ogni anno oltre 6000 allievi adulti in cerca di occupazione o che hanno necessità di riqualificarsi.

 

Si tratta di percorsi completamente gratuiti per gli allievi, finalizzati a favorire l’inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro, sostenere la formazione superiore con percorsi di alta specializzazione, promuovere la formazione permanente e la formazione lungo tutto l’arco della vita, incentivare la formazione integrata con il sistema scolastico.

 

“Nonostante le difficoltà legate alla disponibilità di risorse” spiega l’assessore al Lavoro e alla Formazione professionale della Provincia di Torino Carlo Chiama “la Regione e le Province piemontesi si sono impegnate a intervenire tempestivamente per garantire opportunità e risposte concrete pur nell’attuale situazione di crisi ”.

 

Gli interventi coprono tutti gli ambiti produttivi, da quelli più consolidati, come l’automazione industriale, il turismo, la ristorazione e i servizi d’impresa, a quelli più innovativi, come le tecnologie per l’ambiente, per il multimedia e il web design, e sono stati a suo tempo definiti in base a un’analisi dei fabbisogni professionali condivisa con le parti sociali, le altre istituzioni locali, il mondo della scuola e quello del lavoro.

 

I corsi si rivolgono a destinatari diversi per età, titolo di studio e condizione lavorativa, e si articolano in corsi mirati a una qualificazione di base, corsi post qualifica, post diploma e post laurea e corsi rivolti esclusivamente ai soggetti più deboli, come disabili, stranieri e detenuti.

 

“Gli interventi finanziati ci paiono una valida forma di contrasto alla crisi” aggiunge Chiama, “in grado di creare le figure specializzate ricercate dalle imprese”. I risultati emersi dalle indagini regionali di follow up sugli allievi qualificati confermano la validità formativa dei percorsi per l’inserimento nel mercato del lavoro. A un anno dal termine del corso più del 43% dei partecipanti è occupato: per la metà di questi si tratta di un lavoro a tempo determinato, mentre circa il 25% gode di un contratto a tempo indeterminato.

 

I nuovi corsi sono consultabili sulla banca dati delle opportunità di formazione all’indirizzo: http://www.sistemapiemonte.it/formazione_professionale/catal
Tutti i dati relativi ai corsi finanziati del Bando Obbligo di Istruzione nelle precedenti annualità e le indagini/approfondimenti sul tema sono presenti sulle pagine web dell’Osservatorio OIFPhttp://www.provincia.torino.gov.it/formazione/osservatorio/formaz_prof 

 

(Foto: il Torinese)

Torino “s’illumina” correndo

luciIn occasione dell’inaugurazione di Luci d’ Artista la Città di Torino, in collaborazione con Turin Marathon, IREN s.p.a. Fondazione Teatro Regio, organizza “La Maratona accende le Luci d’Artista”, una corsa a piedi non agonistica di circa 7 km.

 

Se il grande poeta Ungaretti recitava : “M’illumino d’immenso”, pare che, questa settimana, la città di Torino l’abbia quasi preso in parola.

 

In occasione dell’inaugurazione di Luci d’ Artista 2014-2015, la Città di Torino, in collaborazione con Turin Marathon, IREN s.p.a. Fondazione Teatro Regio, organizza “La Maratona accende le Luci d’Artista”, una corsa a piedi non agonistica di circa 7 km. L’appuntamento è fissato per sabato 1° novembre intorno alle 17e30.

 

Si partirà da piazza Carlo Felice intorno alle 18.00, dove la prima luce ad essere accesa sarà quella montata sul fronte della stazione di Porta Nuova, “Vento Solare” di Luigi Nervo.

 

Il percorso prevede il passaggio dei partecipanti nelle vie e nelle piazze dove sono allestite le opere di luce, come ad esempio via Roma, piazza Carignano, via Lagrange, via Verdi, via Montebello, piazza Carignano, via Garibaldi e molte altre, fino al raggiungimento del traguardo che sarà fissato in Piazza Castello intorno alle 19e15.

 

Al passaggio dei “maratoneti” l’illuminazione sarà spenta e le Luci d’Artista si accenderanno gradualmente una ad una ed in contemporanea con il sopraggiungere dei partecipanti, creando così un’atmosfera suggestiva ed uno spettacolo unico da vedere.

 

Una band musicale sopra un furgoncino aperto in movimento, animerà il percorso dei podisti mentre una guida turistica Federagit-Confesercenti, presente sempre sul furgone, presenterà ogni luce al passaggio dei corridori.

 

All’arrivo in piazza Castello tutti i partecipanti ed il pubblico verranno accolti da alcuni rappresentanti della Città e a tutti quanti verrà offerto, come ristoro, un piccolo aperitivo.

 

Non servono requisiti particolari per partecipare alla “mini-maratona”, infatti le iscrizioni sono aperte a persone di qualsiasi età residenti a Torino e non. L’unico accessorio obbligatorio è avere con se, durante la corsa, una fonte luminosa che può andare dalla torcia alla candela, passando anche per il caschetto da minatore.

 

Per partecipare bisogna iscriversi al sito http://www. mysdam. net/store/data-entry_30515.do oppure registrarsi il pomeriggio stesso direttamente in piazza Carlo Felice.

 

Uniniziativa allegra ed originale che permetterà ai torinesi di amalgamarsi con l’arte della propria città in modo divertente ed innovativo. Quindi non ci rimane altro che “illuminarci ed illuminare” la nostra città.

 

Simona Pili Stella

Grande Torino, tanti tagli e servizi a rischio

cielo sopra torinocastello piazzaponte mole vittorioInizia oggi – ha detto Fassino – una nuova sfida, alta, impegnativa ma anche affascinante”

 

Ieri si è insediato ufficialmente il Consiglio metropolitano di Torino, eletto dal voto degli amministratori locali dei 315 Comuni dell’ex provincia lo scorso 12 ottobre.

 

La convocazione è stata firmata dal sindaco metropolitano Piero Fassino, il supersindaco di Torino e della nuova istituzione.  Il Consiglio è composto da 18 tra sindaci e consiglieri comunali e si riunisce nella storica aula di piazza Castello che ha ospitato per lunghissimi anni le sedute del Consiglio provinciale, l’ultima delle quali prima della sua abolizione si è tenuta il 25 giugno scorso. “Inizia oggi – ha detto il primo cittadino – una nuova sfida, alta, impegnativa ma anche affascinante”

 

L’inaugurazione del nuovo Ente avviene in un momento di crisi nei rapporti tra centro e periferia.L’elenco dei temi che Fassino, nella sua veste di presidente Anci, anche a nome degli altri territori piemontesi ha sottoposto mercoledì a Palazzo Chigi è lungo, ed è stato concordato alla riunione dell’Unione Province Piemontesi tenutasi nei giorni scorsi: “La difficile situazione finanziaria delle Province piemontesi, le incognite sul riordino delle funzioni loro assegnate, il futuro della Città Metropolitana di Torino, che erediterà dal 1° gennaio 2015 funzioni e attribuzioni di quella che fu la prima Provincia italiana (istituita nel 1859); ma soprattutto il destino di servizi fondamentali di area vasta (dalla viabilità ai Centri per l’Impiego, dalle scuole medie superiori alla regolazione del trasporto pubblico e della gestione dei rifiuti) che le Province hanno sinora assicurato ai territori e ai cittadini e che ora sono nel limbo di un processo di riforma tutt’altro che concluso”.

 

Gli amministratori locali sono sul piede di guerra e intendono “fare fronte comune per chiedere al Governo di ridurre il taglio di risorse per un miliardo e 300 milioni di Euro alle Province, previsto dalla Legge di Stabilità all’esame del Parlamento. La situazione è piuttosto allarmante. L’equilibrio dei conti della costituenda Città Metropolitana potrebbe venir meno nel 2015, se venissero confermati i tagli ai trasferimenti statali e regionali ed il prelievo forzoso di risorse, stabilito quest’anno dal Governo e rinviato dal 31 luglio scorso al 30 aprile prossimo. C’è il rischio che neanche le programmate dismissioni immobiliari e di partecipazioni azionarie siano sufficienti a far quadrare i conti. 

 

“Quello che è certo è che – dicono i rappresentanti delle Province – oltre a vedersi praticamente azzerata la possibilità di effettuare scelte discrezionali sulle spese, le Province rischiano di non riuscire più a garantire il livello minimo di servizi. La Provincia di Cuneo, ad oggi, ha risorse per appaltare lo sgombero neve solo nel 50% della viabilità di propria competenza. Senza contare il problema degli eventuali esuberi di personale, che alcune Province chiedono di poter affrontare con il prepensionamento dei dipendenti con maggiore anzianità”. 

 

Alla seduta di insediamento del Consiglio metropolitano di Torino sono state invitate a partecipare  tutte le autorità istituzionali e le parti sociali del territorio. Testimoni, anche loro, delle incertezze che caratterizzano il futuro della Grande Torino.

 

 

I CONSIGLIERI METROPOLITANI DI TORINO

L’assemblea è composta da Alberto Avetta, Vincenzo Barrea, Barbara Cervetti, Andrea Tronzano, Eugenio Buttiero, Francesco Brizio, Mimmo Carretta, Michele Paolino, Gemma Amprino, Antonella Griffa, Roberto Montà, Lucia Centillo, Claudio Martano, Domenica Genisio, Mauro Carena per la lista di maggioranza (Città di Città); per le liste di minoranza Marco Marocco e Dimitri De Vita (Movimento Cinque Stelle) e Cesare Pianasso (Lega Nord-Fratelli d’Italia). Fra gli eletti figurano i sindaci di Chieri, Ciriè, Pinerolo, Cossano Canavese, Grugliasco, VillarDora.

(Foto: il Torinese)

Non era un “asilo degli orrori”, assolte le tre maestre

La decisione è della Corte d’Appello di Torino che si è pronunciata sulla vicenda che vide nel 2010  il sequestro della scuola

 

ASILOAssolte dall’accusa di maltrattamenti ai bimbi di quello che venne definito “l’asilo degli orrori”, le tre maestre della struttura privata  “Nel paese delle meraviglie di Pinerolo”.

 

La decisione è della Corte d’Appello di Torino che si è pronunciata sulla vicenda che vide nel 2010  il sequestro della scuola. Le tre donne vennero condannate a pene comprese tra i 10 e i 12 mesi: Elisa Griotti e Stefania Di Maria erano state condannate in primo grado a 10 mesi, Francesca Pamfili a 12. A inguaiarle era stato un video che mostrava i piccoli messi a dormire sotto un lavello e altre testimonianze.

 

L’indagine, coordinata dal pm di Pinerolo Ciro Santoriello, prese il via dalla denuncia di un cittadino. Alcuni dipendenti che operavano nella struttura, un ex dipendente e  un genitore di uno dei bambini dell’asilo nido hanno collaborato. 

 

Erano state ascoltate le dichiarazioni di due ex dipendenti, i quali affermavano di essere a conoscenza di un bambino infilato in un cassettone perché “troppo vivace”,  e di altri che venivano imboccati a forza e altri ancora messi a dormire in bagno. Le maestre però hanno sempre respinto ogni addebito. Il caso fece scalpore a livello nazionale.

E’ pronto il censimento amianto

Non bisogna abbassare la guardia su un tema così delicato per i cittadini 

 

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Il censimento delle aree con presenza di amianto, predisposto da Arpa Piemonte, è già pronto e sarà presentato a breve. Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Ambiente, Alberto Valmaggia, nel corso dell’assemblea “Piemonte oltre l’amianto”, organizzata da Cgil, Cisl e Uil nell’aula magna del campus Luigi Einaudi di Torino.

 

“Una volta ottenuto il quadro della situazione – ha spiegato Valmaggia – potremo proseguire in modo più puntuale con gli interventi di bonifica. Il motore di tutto è il Comitato strategico sull’amianto riunitosi lo scorso 10 ottobre. Siamo ripartiti insieme al Comune di Casale, all’assessorato regionale alla Sanità, all’Arpa e alle organizzazioni sindacali, ma non bisogna abbassare la guardia su un tema così delicato per i cittadini piemontesi”.

 

Tuttavia, per intervenire servono fondi, e il grande paradosso è che il Comune di Casale, pur potendo contare sui trasferimenti di Stato e Regione, non può disporne a causa dello sforamento del Patto di stabilità: “Abbiamo chiesto in tutte le sedi che i finanziamenti per le bonifiche siano stralciati dal Patto, ma l’amianto è un problema diffuso in tutte le città, non solo nei siti di interesse nazionale come Casale Monferrato e la cava di Balangero. Recentemente abbiamo avuto un primo segnale di apertura dal ministro dell’Ambiente con l’approvazione di un apposito emendamento al decreto Sblocca Italia in merito alla possibilità per il Comune di Casale impiegare risorse al di fuori del patto di stabilità. Al momento, tuttavia, nulla è ancora stato approvato in via definitiva.

A nove pazienti su dieci non serve il pronto soccorso

L’assessore alla sanità chiede aiuto ai medici di famiglia per ridurre il ricorso ai ricoveri

 

molinetteLa Sanità regionale avrà pure tutte le sue pecche, ma i dati forniti dall’assessore Antonio Saitta sulle presenze ai pronto soccorso degli ospedali piemontesi lasciano di stucco: su 676.848 ricoveri nel 2013 in tutta la regione (di cui gravi 242.438) il 90,53% si è rivelato essere classificato come codice bianco o verde, ossia senza particolare gravità. Si deduce che molti cittadini, molto spesso, si presentano al pronto socccorso senza averne effetivo bisogno. Risultato; si intasano le strutture e si moltiplicano i costi. Da qui l’appello di Saitta ai medici di famiglia, affinchè facciano opera di “filtro” con i loro pazienti.

 

(Foto: il Torinese)

 

Paratissima e Borgo Filadelfia, la collaborazione continua

I membri di Paratissima hanno lasciato a malincuore la sede che, da ormai due anni, ospitava la kermesse perché era troppo oneroso rendere sicuro e agibile il Moi senza, per il resto, una prospettiva futura. Nonostante questi grandi ostacoli, gli organizzatori non si sono scoraggiati e l’evento si terrà comunque, ma a Torino Esposizioni

 

paratissimatoexpoDopo l’addio alla location dell’ex Moi in Borgo Filadelfia da parte di Paratissima abbiamo intervistato Roberto Albano, membro dell’Associazione Ylda e responsabile dei rapporti con le scuole e delle attività di Parafuture, per conoscere gli sviluppi della situazione della nuova sede.

 

Vogliamo ricordare che Paratissima ha dovuto lasciare i locali dell’ex Moi, a poco più di un mese dalla rassegna, per le cattive condizioni in cui versava: cavi mancanti, cablaggi inesistenti, mancanza di sicurezza etc…I membri di Paratissima hanno lasciato a malincuore la sede che, da ormai due anni, ospitava la kermesse perché era troppo oneroso rendere sicuro e agibile il Moi senza, per il resto, una prospettiva futura. Nonostante questi grandi ostacoli, gli organizzatori non si sono scoraggiati e l’evento si terrà comunque, ma a Torino Esposizioni.

 

Qui la situazione è pressoché identica a livello organizzativo: il padiglione è da rimettere a posto. Per fortuna la collaborazione con “Operae”, che occupava precedentemente il locale, ha permesso una ripartizione del lavoro e delle spese. Nonostante la chiusura delle iscrizioni per gli artisti sia stata fatta prima dell’estate, proprio per permettere una migliore sistemazione nel Moi, ad un mese dalla data di inizio Paratissima deve affrontare l’allestimento di una struttura nuova, con dimensioni e caratteristiche diverse.

 

I ragazzi di Paratissima stanno lavorando a pieno ritmo perché la kermesse non solo si effettui ma possa essere addirittura migliore. Tra le attività in collaborazione con le scuole di Torino, comprese quelle della Circoscrizione Nove  (Scuola Primaria Collodi-Rodari, Istituto Comprensivo Sandro Pertini e Calamandrei), “Parafuture artisti in erba” dove ci saranno degli spazi “in erba” dedicati esclusivamente alle scuole e, nel week end, aperti a tutti, bambini e famiglie. Importante la collaborazione con la Cooperativa Stranidea che si occuperà del Laboratorio Paralab: La città dei Bambini “basato sull’interpretazione di come i bambini immaginano e costruiscono Torino”.

 

Alcune scuole superiori potranno visitare i vari stand in orari non aperti al pubblico e in particolare il Liceo Classico Alfieri collaborerà con Save The Children per un progetto di recensione/narrazione dell’evento, tramite radio e articoli. In collaborazione con l’Istituto Comprensivo Pertini (situato nel Borgo Filadelfia) che parteciperà massicciamente ai laboratori, verrà allestita una mostra in uno spazio dedicato alle opere dei bambini della scuola.

 

Immancabili gli eventi live con le sfilate del Parafashion e del Metrobusk, con gruppi musicali che si esibiranno dal vivo in metropolitana. Inoltre continuerà il progetto Your Shutter (in collaborazione con la C.R.T), iniziato l’anno scorso nel Borgo Filadelfia, con la realizzazione di murales sui muri della palestra dell’Istituto Comprensivo Sandro Pertini. Tale progetto proseguirà in via Lombroso con attività svolte con i ragazzi della scuola media Manzoni, il cui centro culturale (Lombroso16) verrà decorato con murales ad hoc.

 

Roberto Albano ha messo in evidenza l’importanza degli sponsor che sovvenzionano i vari progetti: in particolare Delper fornirà le merende per i bambini, Sant’Anna le bevande, Festopoli si occuperà degli allestimenti degli spazi. la Fondazione Paideia fornirà i gadget e allestirà una mostra. Come già detto, la Cooperativa Stranidea si occuperà dei laboratori. Una delle novità di quest’anno, particolarmente importante, è la Paracard, che prevede sconti sul merchandising e la possibilità di accessi privilegiati.

 

Particolarmente interessante la campagna ” Illumina Paratissima” per sostenere la kermesse medesima. Concludendo, si sottolinea che parteciperanno circa 600 artisti, che esporranno in circa 12000 metri quadrati, con la speranza di superare i 110000 passaggi dello scorso anno che ne ha fatto l’evento gratuito più visitato in Italia. E’ consigliata a tutti una visita… Paratissima 2014: da mercoledì 5 novembre a domenica 9 novembre.

 

Chiara Mandich

Maria Ferreri 

 

Quel lungo ponte tra Libano, Langa e Monferrato

E’ una delle donne più influenti del mondo arabo. Ha iniziato a studiare italiano (lingua che parla perfettamente) leggendo le poesie di Cesare Pavese

 

 iarri“Ho imparato la lingua italiana leggendo le poesie di Cesare Pavese. Partendo da qui ho iniziato a studiarla e poi ad apprenderla”. Negli anni passati sono stati in molti ad accostarsi alla letteratura grazie alle opere dell’autore de “La luna e i falò” ma fa effetto sentire queste parole se pronunciate da una donna, giovane e bella che è nata e cresciuta in Libano, oggi una delle maggiori esponenti culturali femminili del mondo arabo. Joumana Haddad, nata a Beirut 44 anni fa, è scrittrice, poetessa, traduttrice e giornalista (ha vinto a Catania il premio intitolato a Maria Grazia Cutuli).

 

Responsabile delle pagine culturali del quotidiano An Nahar ha fondato la rivista Jasad e insegna all’Università libano – americana. Inoltre parla sette lingue, tra cui l’italiano, in modo fluente. Con un curriculum del genere non poteva non essere che lei – profonda conoscitrice dell’Italia, dove è stata più volte ed ha pubblicato diversi suoi libri come Adrenalina, Il ritorno di Lilith, Ho ucciso Sharazad, Le sette vite di Luca, Superman è arabo – la relatrice nell’incontro sulla condizione della donna in Medio Oriente e sulla situazione che sta vivendo quella zona particolarmente delicata del globo, che si è svolto l’8 settembre scorso nell’aula magna del Campus Luigi Einaudi in Lungo Dora Siena.

 

Ma, alla luce del fatto che la sua “molla” a conoscere e a studiare la lingua italiana è stato proprio un autore piemontese, qual è Cesare Pavese, radicato tra la natia Langa (Santo Stefano Belbo) ed il Monferrato (trascorse un certo periodo della sua vita tra Casale e Serralunga di Crea) non si potrebbe pensare di invitarla sul territorio. In questo modo sua la Langa che il Monferrato (e soprattutto quello Casalese, dove la presenza pavesiana non è poi così sottolineata ed accentuata) avrebbero un testimonial di sicura caratura internazionale. E la strada da seguire non sarebbe poi così inarrivabile, visti i rapporti che Joumana Haddad ha con l’Università di Torino.

 

Massimo Iaretti