ilTorinese

Donne in rete Una carta di intenti contro il femminicidio

Il 4 e 5 settembre prossimi, su iniziativa dell’Associazione La Città delle Donne di Torino

in collaborazione con Maged ( MagistrateAvvocati Giuriste Europee Donne), diversi rappresentanti istituzionali dei Comuni di Vigarano Mainarda (Ferrara), di Torrile (Parma), di Castagnole Piemonte (Torino) ed altre realtà associative nazionali, sono state organizzate due giornate di incontri e dibattiti per attivare una rete di supporto di donne contro il femminicidio e far conoscere la Carta di intenti, promossa dall’Associazione contro questo terribile crimine,che sarà firmata nella Sala delle Colonne in Municipio, alla presenza dell’Assessore alle Politiche Sociali della Città, Marco Giusta.

Questo importante e meritevole progetto è nato nel novembre del 2019 tra Flavia Curti – Presidente di La Città delle Donne, e Lucia Panigalli di Vigarano Mainarda, scampatamiracolosamente ad un femminicidio. L’incontro nasce con la volontà di unire tante donne e realtà del Piemonte, dell’Emilia Romagna e di altre regioni d’Italia che svolgono attività a tutela del mondo femminile, contro la violenza di genere eda sostegno alle fasce più deboli, bambini e anziani. Qualche mese fa, Flavia Curti, promotrice dell’iniziativa, ha incontrato isostenitori dell’iniziativa ed il Sindaco di Vigarano Mainarda al fine di proporre la sottoscrizione della Carta d’Intenti anche ad altrestrutture istituzionali che intendono aderire ai principi di tutela delle figure deboli menzionate.

PROGRAMMA Presso Sala delle Colonne della Città di Torino

ore 12.20: Accoglienza da parte dell’Assessore alle Politiche Sociali Marco Giusta e del Vice Sindaco Sonia Schellino.

Firma della CARTA DI INTENTI presso “Sala delle Colonne” del Municipio di Torino.
ore 13.45: Incontro e saluto con l’Assessore Regionale per le Pari Opportunità Chiara Caucino presso Palazzo della Regione Piemonte in Piazza Castello.

Sabato 5 SETTEMBRE 2020

ore 10.00: Incontro con Donne imprenditrici provenienti dal continente Africano, Filippine, Brasile, Cina, Albania ed Ecuador con Autorità del Territorio (Hotel Diplomatic in Via Cernaia 42, Torino).

Maria La Barbera

 

 

8 settembre 1943, oggi una riflessione serena è possibile

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Anche quest’anno il Comune di Torino ha programmato una cerimonia al cimitero monumentale per l’anniversario dell’8 settembre 1943, quando l’ Italia del tutto impreparata si trovò a far fronte all’armistizio  annunciato dagli Alleati all’improvviso e firmato nei giorni precedenti a Cassibile. Ha senso storico celebrare quel giorno? Sorgono legittime perplessità

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In primis fu un giorno in cui lo Stato italiano sembrò essersi sgretolato insieme all’Esercito lasciato allo sbando.Segnò la rottura con la Germania nazista, non la morte della Patria,come è stato sostenuto in modo errato, ma certamente la sua eclissi. Non fu un  “tutti a casa“ come nel film di Alberto Sordi perché una parte dell’Esercito cercò di resistere e una parte di militari cercò di riprendere le armi nella guerra di liberazione.

Il governo Badoglio, pur in condizioni difficilissime che avrebbero comportato la possibilità di errori da parte di chiunque nel tentativo di far uscire l’ Italia dalla guerra a fianco di Hitler, non fu all’altezza del compito e neppure gli alti comandi militari lo furono. Forse solo il Maresciallo Enrico Caviglia sarebbe stato in grado di affrontare l’arduo compito. L’ episodio eroico di Cefalonia non fu in realtà un atto di Resistenza, ma fu un massacro di Italiani lasciati in balia di se’ stessi. Una parte di responsabilità fu degli Alleati che annunciarono intempestivamente l’armistizio, prendendo in contropiede le autorità italiane. Passare dall’alleanza con Hitler al versante opposto senza danni era impossibile, specie per un paese dove Mussolini era ancora visto come un mito da tanti italiani che non condivideranno  il  “tradimento“ dell’ alleato tedesco. Salvare capra e cavoli era impossibile, ma certamente dal 25 luglio all’ 8 settembre l’’ Italia non fu in grado di prepararsi all’Armistizio in modo adeguato. Il governo non seppe fronteggiare un compito arduo,ma ineludibile, quello di contenere l’invasione dell’esercito tedesco in Italia. Forse non era possibile farlo, ma non fu seriamente tentato. Così ci fu la fuga di Pescara del Governo  e del Re, un altro episodio molto controverso. Il modo in cui avvenne la fuga non fu certamente eroico e forse il Re si giocò la Corona,  trasferendosi in territorio italiano non ancora occupato, preservando Roma dalla sua distruzione come avverrà a Montecassino. Ma quel trasferimento inglorioso avvenuto alla chetichella come era inevitabile, salvò l’ Italia, il re che aveva salvato l’ Italia a Peschiera nel 1917 durante la Grande Guerra, salvò un’altra volta l’ Italia a Pescara, trasferendo il governo e salvando la continuità dello Stato. Un atto eroico di  resistenza forse avrebbe salvato la Corona, ma avrebbe impedito allo Stato italiano di riaversi dopo il tracollo ,ricostituendo il suo esercito. L’8 settembre non è una data esemplare da celebrare perché l’ Italia in guerra, anche in quella maledetta guerra, fu migliore di quella che apparve quel giorno di settembre, considerato simbolicamente come il giorno della resa. E’ una data da cui partire per una serena riflessione storica che a 77 anni di distanza è possibile. Dopo quella data, la guerra non ebbe termine ma riprese con italiani schierati dalla parte del Regno del Sud (su cui scrisse pagine importanti e dimenticate  Agostino degli Espinosa) e dalla parte di Mussolini alleato della Germania, quando il duce creò la Repubblica Sociale: fu la Resistenza, ma anche la guerra civile che lasciarono  tracce indelebili nella storia italiana successiva.

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Scrivere a quaglieni@gmail.com

Forza Italia: “Impegno per il tribunale dei brevetti”

Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino, parlamentari piemontesi di Forza Italia intervengono Sulla candidatura di Torino per ospitare la sede del Trinunale europeo dei brevetti

”E’ scritta nella sua storia. Per questa ragione non esitiamo a riconoscerci nella richiesta avanzata nei giorni scorsi dall’assessore Sacco. Al di là delle ovvie distinzioni politiche, non possiamo non condividere la legittimità di una candidatura come quella di Torino, città dove è stata fondata l’Accademia delle Scienze e dove è stata inaugurata la prima sede dell’Ufficio italiano brevetti e marchi. Senza trascurare il fatto che a Torino hanno la loro sede i più importanti studi legali specializzati in proprietà intellettuale.”

Scippa lo smartphone a una ragazza, arrestato

 

Sabato notte gli agenti del Commissariato Centro hanno arrestato per rapina un ventiseienne cittadino egiziano che aveva rubato lo smartphone a una ragazza in via Garibaldi.

Poco prima dell’una, la vittima sta percorrendo la via con il telefono tra le mani, visto che stata scrivendo degli sms. Giunta all’incrocio on via San Tommaso, viene raggiunta alle spalle dal cittadino egiziano che le strappa dalle mani lo smartphone e si dà alla fuga. La ragazza insegue lo scippatore e cerca di attirare l’attenzione dei passanti. Insegue il ladro fino in Piazzeta Reale dove si ferma ormai esausta; qui il testimone viene preso da tre persone che, raccolte le grida di aiuto della ragazza,inseguono il cittadino egiziano senza però raggiungerlo. Tuttavia, recuperano e restituiscono alla giovane lo smartphone del quale l’uomo si è disfatto durante la fuga.

Gli agenti del Commissariato Centro, nel frattempo allertati, intercettano il reo il Piazza Castello. Questi alla vista della volante si dà nuovamente alla fuga venendo però bloccato in via Cesare Battisti dopo un inseguimento nelle vie del quartiere. Quando l’uomo viene fermato oppone resistenza agli operatori di polizia colpendoli con pugni e calci che però non gli evitano l’arresto.

Nella stessa giornata gli agenti del Commissariato Centro hanno anche arrestato per spaccio in Lungo Po Cadorna un trentaseienne cittadino marocchino fermato dopo la cessione di stupefacente. Lo straniero quando è stato fermato è stato trovato in possesso di involucri contenenti marijuana.

I libri più letti nel mese di settembre

Torna puntuale la piccola rassegna dedicata ai titoli che maggiormente hanno interessato i lettori iscritti al gruppo di Facebook Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri nel mese di settembre.

 

Nel mese di settembre i libri più commentati nel gruppo sono strati: A voce alta, capolavoro di Bernhard Schlink che racconta una storia di passione e presa di coscienza . Al secondo posto fa il suo ingresso Fu sera e fu mattina, nuovo romanzo di Ken Follett che costituisce il prequel del famoso I pilastri della terra; infine terzo posto per La ragazza del secolo scorso, l’autobiografia di Rossana Rossanda, recentemente scomparsa.

L’autore più citato del mese è Valerio Massimo Manfredi, i cui nome è sempre molto presente n tra i consigli dei lettori: tra i suoi romanzi, i più amati sono senza dubbio Lo scudo di Talos, romanzo che ripercorre le vicende delle Guerre Persiane, Antica Madre, ambientato tra i legionari di Nerone e Teutoburgo, che racconta l’epica battaglia tra i barbari di Arminio e i romani.

Questo mese, la libreria San Michele di Albenga consiglia per voi:

Un capolavoro che lascia cicatrici: “Viaggio al termine della notte” di Celine (Corbaccio). Un colpo di genio, breve ma perfetto: “Le braci” di Marai (Adelphi). Un racconto profondo e delicato che non si scorda. “Le nostre anime di notte” di Kent haruf (NN editore).

Per rimanere sempre aggiornati sul mondo dei libri e delle letteratura venite a trovarci sul nostro sito ufficiale e scoprite ogni settimana i consigli letterari del nostro canale YouTube!

A presto e buone letture!

redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Commercio, a Torino consumi in calo del 26,8 per cento

Il Piemonte flette del -22,7% con le province di Torino, Cuneo e Novara rispettivamente al -26,8%, -18,4% e -13%.

L’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e non food elaborato da Confimprese-EY registra un trend negativo del  -27,7% a luglio 2020 vs 2019 e una flessione del -40,6% nei primi 7 mesi del 2020 vs 2019.

Nei primi 7 mesi del 2020 la ristorazione è il settore in maggiore sofferenza con -30%, seguita dall’abbigliamento -29,3%. Meglio la categoria altro non food con -9,3%. Il travel recupera 10 punti percentuali rispetto a giugno ma rimane negativo a -59% a luglio e a -58% nei primi 7 mesi.

I trend per aree geografiche mostrano valori simili con eccezione del Sud. Il Centro si attesta a -30%, peggiora il Nord-est con -31% per il calo del turismo, il Nord-ovest chiude a -27%. In miglioramento il Sud, che registra -22%

La ripresa rimane ai blocchi di partenza e il commercio non taglia il traguardo della ripartenza che al momento è ancora lontano. I valori sono negativi: il mese di luglio si chiude con un trend nelle vendite del -27,7%, che porta il comparto a registrare nei primi 7 mesi dell’anno una contrazione pari a -40,6%. L’Osservatorio permanente Confimprese-EY sui trend di consumo non lascia spazio a dubbi ed evidenzia il persistente clima di scarsa fiducia delle famiglie italiane, poco inclini a riprendere le abitudini di consumo dell’anno precedente.

Quanto ai settori merceologici, nel mese di luglio si registrano dinamiche negative nelle vendite generalizzate a tutti i settori: in forte sofferenza abbigliamento e ristorazione con trend mensili rispettivamente di -29,3% e -30%, mentre il settore altro non food contiene la flessione a -9.3 % sullo stesso periodo 2019.

L’ e-commerce a luglio registra su base mese una performance positiva (+22%), a conferma del fenomeno di digitalizzazione degli acquisti in atto. La dinamica delle vendite del canale evidenzia però segnali di rallentamento riallineandosi a ordini di grandezza pre Covid-19.

«Il mese di luglio – spiega Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese – ha purtroppo raffreddato le aspettative di un rapido miglioramento della propensione al consumo. Con una flessione di quasi -28% rispetto all’anno precedente ha mostrato una tendenza alla stabilizzazione del calo registrato nel primo mese pieno di post lockdown (giugno -27%). Lo scenario mostra comunque significativi differenziali nelle dinamiche sia a livello geografico con il Sud a +10% vs Nord-est e Centro sia a livello canale con il travel a -15% vs media Italia».

Quanto a Pta (Primary Trade Area) nel mese di luglio si riscontrano performance negative in tutta Italia e in particolare in alcune location come Fiumara (Genova) che registra un -13% rispetto alla media canale centri commerciali e Milano che segna un -9% rispetto alla media high street con Il Centro -8%, Fiordaliso -7%, Carosello -3%. Sempre rispetto alla media nazionale negativi Roma Est -9%, I Gigli (Firenze) -5%, Adigeo (Verona) -3%. Si confermano in controtendenza, come già nel mese di giugno, Orio Center (Bergamo) che performa il 13% meglio della media paese, seguito da Nave de Vero (Venezia) +7%, Auchan +7%, Forum Palermo +5%.

«Le vendite di luglio 2020 mostrano comunque un incremento del 15% in valore assoluto rispetto a giugno 2020 pur con lo spostamento dei saldi a fine luglio e agosto – chiarisce Paolo Lobetti Bodoni, business consulting leader Italy EY – L’anno scorso luglio aveva registrato un +15% rispetto a giugno 2019 ma con i saldi attivi. Crediamo che con la lettura congiunta dei dati di luglio e agosto potrà emergere un trend migliorativo rispetto ai valori espressi oggi. Rimane il maggiore impatto subito dalle regioni e dalle città a maggiore vocazione turistica, che difficilmente verrà recuperato».

Analisi per aree geografiche e province

Con riferimento alle aree geografiche, nel mese di luglio Sud e Isole si confermano over performanti rispetto alla media Italia (+6 punti), limitando la frenata delle vendite nei primi 7 mesi dell’anno a -37,3% (media Italia -40,6%). Il divario tra Sud e Nord-est/Centro è addirittura del 10%.

A livello regionale da segnalare come Calabria e Sicilia, che hanno anticipato l’avvio dei saldi dell’anno al 1° luglio 2020, evidenziano performance mensili significativamente superiori (+10 punti) rispetto alla media italiana: il trend nelle vendite su base mensile risulta però negativo e rispettivamente pari a -14,1% e -16,6%. Il delta tra Toscana e Calabria/Basilicata è pari al 21%.

A livello di province, l’andamento delle vendite evidenzia la maggiore sofferenza delle città a forte vocazione turistica: Venezia e Firenze registrano performance nelle vendite molto inferiori alla media Italia con -7 punti di gap sul progressivo annuo e -14 punti di gap sul mese di luglio, a conferma di una situazione critica che non registra ancora segnali forti di inversione nella tendenza della domanda.

Nelle regioni continua inalterato il primato negativo della Toscana che si conferma la peggiore sia a luglio (-34,6%) sia nei primi 7 mesi (-44%), con la provincia di Firenze e la città di Firenze che chiudono il mese rispettivamente a -40,7% e -42%.
In seconda posizione il Veneto in flessione del 33% (-42,7% nei primi 7 mesi). Nel mese di luglio la provincia di Venezia paga il peso più importante con -41,4% (la città di Venezia si attesta a -46%), seguita dalle province di Padova (-33,6%), Verona (-30,9%) e Vicenza (-25,3%).
Al terzo posto l’Emilia-Romagna (-42,6% nei primi 7 mesi) e Sardegna (-41,3% nei primi 7 mesi) entrambe al -31,1%. Per la regione emiliana la provincia peggiore è Modena (-37%), seguita da Bologna (-33,1%) e Forlì-Cesena (-32,5%).
Al quarto posto con -31% (-41% nei primi 7 mesi) il Lazio, dove la provincia di Roma è in flessione del -32,4% e la città eterna del -34%.
Chiude la top 5 delle peggiori regioni la Lombardia con -29,4% (-43% nei primi 7 mesi). Questa la situazione nelle principali province: Milano -32,5% (Milano città: -42%), Brescia -32,2%, Como -28,2%, Monza -27,3%, Bergamo -26,4%, Varese -25,9%.

A breve distanza troviamo la Liguria al -30% con la provincia di Genova al -32,8%, il Trentino-Alto Adige al -28,1%, la Campania al -26,7% (con le province di Caserta e Napoli rispettivamente al -30,2% e -26,3%).
Il Friuli-Venezia Giulia peggiora rispetto a giugno e chiude luglio a -26,1% con la provincia di Udine a -27,6%. Importante anche la flessione della regione nei primi 7 mesi (-44,4% vs stesso periodo del 2019). Il Piemonte flette del -22,7% con le province di Torino, Cuneo e Novara rispettivamente al -26,8%, -18,4% e -13%.

Uno sguardo alle regioni del Centro mostrano andamenti di poco inferiori al quadro sopra descritto e comunque in peggioramento rispetto a giugno: Umbria (-25,6%), Abruzzo (-28,8%), Marche (-22,6%). Peggiora il Molise con -32,3%. Nel resto d’Italia le regioni con il più forte recupero sono Valle d’Aosta con -19% e Basilicata con -14,6%.

Analisi per canali di vendita

Quanto ai canali di vendita, il mese di luglio conferma le macro-dinamiche di giugno: centri commerciali, outlet e highstreet delle grandi città intorno al -32%, meglio le aree periferiche delle grandi città e le città di provincia con -21%. Il travel continua a essere il canale più in sofferenza a -59%, anche se in ripresa rispetto al -69% registrato in giugno.

Ecco Smartflower, l’impianto fotovoltaico “girasole” di Iren

Da alcune settimane Iren ha installato presso la centrale termoelettrica di cogenerazione di Torino Nord (Strada del Pansa) un nuovo ed innovativo impianto fotovoltaico che richiama nella forma e nei movimenti l’idea di un girasole.

Si tratta dello Smartflower, un impianto fotovoltaico di ultima generazione che insegue il sole sia durante la giornata, da est a ovest, che durante le stagioni: in estate si dispone su un piano quasi orizzontale e in inverno su un piano quasi verticale.

In questo modo lo Smartflower può arrivare a produrre il 40% di energia in più rispetto ad un impianto fotovoltaico convenzionale di pari caratteristiche e posizionato su un tetto esposto a sud. L’impianto è dotato di celle fotovoltaiche monocristalline collocate sui suoi petali, per una potenza nominale di 2,3 kW e una produzione annua di energia di 4.500 kWh.
Lo Smartflower è governato da un orologio astronomico che gli permette di orientarsi in maniera ottimale anche in presenza di nuvole. L’elevata efficienza dell’impianto è anche conseguenza della circolazione dell’aria che raffredda meglio i petali fotovoltaici rispetto ai pannelli installati sui tetti o alle stringhe installate in un campo a terra. E’ dimostrato infatti che un modulo che lavora con temperatura inferiore di 10°C incrementa la sua produzione del 5%.
Non mancano altre funzioni smart molto interessanti: qualora la velocità del vento fosse troppo elevata, un anemometro fornisce il segnale all’impianto che autonomamente chiude i pannelli a forma di petalo e si ripone in posizione di sicurezza. Calata la spinta del vento, lo Smartflower riapre i pannelli e riprende a produrre energia rinnovabile. L’operazione di chiusura dei “petali” viene inoltre effettuata mensilmente nella notte, allo scopo di pulire automaticamente i pannelli grazie alle spazzole presenti sugli stessi e al movimento di rotazione di un “petalo” sull’altro. A testimonianza dell’impegno del Gruppo Iren per la sostenibilità ambientale, il progetto dello Smartflower è stato inserito nel piano di miglioramento ambientale per il triennio 2020-2022 della dichiarazione EMAS 2019.

Metropolitana di nuovo in funzione tra Porta Nuova e Lingotto

A partire da martedì 1° settembre torna regolare il servizio della Metropolitana da Porta Nuova a Lingottosospeso da fine luglio.

Si è infatti conclusa positivamente la fase di verifica della linea con il cosiddetto “pre-esercizio” per consentire la circolazione dei treni sull’intera tratta “Fermi-Lingotto”.

La ripresa dell’esercizio su tutta la tratta avviene a seguito della fine dei lavori di collegamento tra la tratta già in esercizio e la tratta “Lingotto-Bengasi”, in fase di costruzione e che erano iniziati lo scorso 27 luglio.

I lavori svolti in galleria hanno riguardato l’integrazione del sistema tra le due tratte: tra gli interventi principali la posa delle vie di corsa, delle cosiddette “correnti forti” necessarie per l’alimentazione dei treni, delle “correnti deboli” che servono per alimentare le luci in galleria e in stazione e la posa del “tappetino” che funge da interfaccia tra il treno e il sistema per consentire la guida automatica dei veicoli.

Sono proseguiti regolarmente anche i lavori nelle stazioni dove sono state ultimate le finiture a parete ed è stata avviata la posa dei pavimenti ed il montaggio delle strutture di supporto delle porte di banchina.

Mancini: “Mai nessuno mi ha cercato”

Roberto Mancini vuole tenersi la panchina azzurra

“Nessuno mi ha cercato – ha dichiarato  il ct azzurro, al primo raduno dopo 10 mesi, a proposito delle indiscrezioni che lo avevano  fato vicino a grandi europei – d’altronde e’ difficile. Io ho iniziato un lavoro due anni fa e mi sembra  sia stato fatto un ottimo lavoro. E vogliamo continuare a crescere e migliorare, con l’orizzonte europei e mondiali, dispiacerebbe  lasciare una squadra che gioca bene a qualcun altro…”.

Al via l’osservatorio sulle Rsa per monitorare il territorio

Si riunirà ogni 15 giorni per monitorare e coordinare la situazione territoriale

Primo incontro di insediamento, ieri, per l’Osservatorio permanente sulle Rsa, costituito ad inizio agosto dalla Regione Piemonte con una apposita delibera di Giunta.

Il Presidente della Regione Alberto Cirio  sottolinea “la volontà e l’importanza di mettere a sistema l’esperienza maturata nei mesi più acuti dell’emergenza, vista la delicatezza e la complessità di un settore che coinvolge i soggetti più fragili della nostra comunità”.

L’Osservatorio prosegue e rende permanente il lavoro di coordinamento avviato a fine marzo dall’Unità di crisi della Regione. Avrà il compito di favorire il confronto con le Cabine di regia Rsa istituite a livello provinciale e di concorrere all’individuazione di soluzioni omogenee da attivare su tutti i territori, in sinergia con il Dirmei, il nuovo Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive.

Oltre ai rappresentanti degli Assessorati alla Sanità e al Welfare della Regione Piemonte, fanno parte dell’Osservatorio permanente il Dirmei, un rappresentante delle Prefetture, i rappresentanti delle associazioni datoriali e dei sindacati dei lavoratori, accanto a un esponente dell’Ordine dei medici e dell’Ordine delle professioni infermieristiche e di un rappresentante degli Enti gestori delle funzioni socio assistenziali del territorio. In base alle esigenze, potrà essere integrato, inoltre, da rappresentanti delle Asl e dei Comuni. All’incontro di oggi erano presenti anche la Città Metropolitana di Torino e l’Anci Piemonte.

L’Osservatorio si riunirà ogni due settimane, con la possibilità di essere convocato in qualsiasi momento nel caso ne venisse segnalata la necessità da uno dei suoi componenti.

È stata inoltre inviata dal Dirmei a tutte le residenze socio assistenziali piemontesi una scheda per valutare il grado di rischio (basso, medio e alto) delle strutture. I risultati verranno restituiti alle singole Rsa insieme alle specifiche attività per ridurre il grado di rischio. Quelle valutate a rischio elevato saranno soggette tempestivamente a uno screening mediante tampone.

Sempre dal Dirmei sono stati avviati anche i percorsi di formazione rivolti a tutto il personale delle Rsa per contrastare il virus, implementare l’offerta e migliorare la risposta clinico organizzativa.