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Virus, casi “importati”: situazione sotto controllo ma non abbassare la guardia

Torniamo a fare il punto della situazione epidemiologica legata all’emergenza coronavirus con Chiara Pasqualini, referente del Seremi, acronimo che sta a significare Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione ed il controllo delle malattie infettive, che ogni giorno, da febbraio, si trova a dover affrontare i numeri della pandemia in Piemonte.

Qual è dunque lo stato dell’arte a Torino e in Piemonte anche alla luce di un nuovo dato introdotto nei bollettini quotidiani, ovvero i casi ‘importati’?

“Soprattutto nell’ultima settimana sia a livello regionale, sia a livello nazionale, si è registrata una crescita dei casi importati, sia dall’estero che da altre regioni, che potrebbero potenzialmente contribuire alla diffusione dell’infezione in regione focolai ma che al momento a livello territoriale  sono stati arginati efficacemente”.

Da quali Paesi esteri ?

“Possono essere Paesi come Francia, Spagna, Stati Uniti, Paesi dell’Est Europa, dove ci sono delle situazioni di rischio. Questo dato è stato introdotto su richiesta dell’Iss-Istituto Superiore di Sanità, sia a livello nazionale, sia peril Piemonte, perché è una variabile della quale si vuole misurarne il peso”.

Che incidenza ha sul Piemonte ?

‘E’ abbastanza contenuta, sono situazioni che incidono nella misura di poco meno del 20%, la maggior parte dall’estero, dai più variati Paesi: Romania, Albania, Repubblica Dominicana, Bangladesh.”

Come si arriva a questi casi ?

“Possono venire identificati sul territorio e dall’inchiesta epidemiologica si va a ricostruire. Ci sono poi casi che si rifanno a positività riscontrate su tratti di voli aerei che vengono identificati dal Ministero tramite i circuiti di segnalazione internazionali e che risultano positivi a seguito del test. E tra questi ci possono essere anche dei residenti in Piemonte. “

Quindi è un fenomeno che fa paura, come qualcuno dice ?

“No, Il fenomeno nella nostra regione è sotto controllo, ma deve essere monitorato per prevenirlo il più possibile adottando le misure di controllo idonee.”

I dati comunque per il Piemonte hanno un andamento molto diverso dal passato …

I decessi che vediamo oggi si riferiscono a persone molto anziane quasi sempre che hanno contratto il Covid nella fase più acuta dell’epidemia, marzo – aprile, per intenderci. Gli asintomatici sono i casi prevalenti ma quello per cui invece va tenuta la guardia alta sono i sintomatici non importati e non derivanti da contatti di caso, sicuramente contagiosi per i quali non si riesce a ricostruire la catena di trasmissione.

Ecco perché è dunque necessario che i cittadini, nonostante la situazione piemontese faccia indulgere ad ottimismo, sia pure con tutte le cautele necessarie, devono continuare a tenere la guardia alta e mettere in atto quei comportamenti responsabili – distanziamento sociale, frequente sanificazione della mani, evitare assembramenti, indossare le mascherine quando prescritto e necessario – che sono serviti ad allentare la morsa del virus e ad ripartire.

 

Massimo Iaretti

Paura in tangenziale: si apre di colpo cofano dell’auto, finita contro un tir

Il cofano dell’auto si è aperto improvvisamente togliendo la visuale dal  parabrezza

La Fiat Panda che percorreva  sulla tangenziale Nord di Torino ha incominciato a zigzagare  e il conducente è finito contro  un tir che viaggiava verso Milano. Alla fine la vettura ha sbattuto contro il guardrail. L’incidente è avvenuto all’altezza dello svincolo di Borgaro verso le 12,30. Ferito l’uomo alla guida della Panda, bloccata la tangenziale.

Scuola, Ruffino (Fi): “Cambio di passo o sarà cataclisma”

“Sulla riapertura delle scuole regna il caos. Famiglie e studenti sono stati abbandonati a loro stessi, gli enti locali non hanno ancora avuto indicazioni precise per la ripartenza.

Il sindaco di Rivoli (Torino), Andrea Tragaioli – ad esempio – è stato costretto a scrivere nuovamente una lettera al premier Conte e al ministro Azzolina per chiedere immediati chiarimenti sulle regole per l’avvio del nuovo anno scolastico.
Serve un percorso concordato, con il tempo scuola definito, con il tempo pieno garantito dal Ministero, con il servizio mensa e con un supporto ai costi di trasporto per la ‘Scuola Diffusa’ sul territorio.
Mancano meno di 50 giorni al 14 settembre e non abbiamo alcuna certezza, solo confusione, polemiche, un ministro presenzialista che non dà risposte chiare, un governo che persevera con la logica del rinvio.
Serve un cambio di passo immediato, oppure rischiamo di avvicinarci a grandi passi verso un vero e proprio cataclisma”.
Lo afferma in una nota Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia.

Recuperati antichi vasi rubati dal museo

Sono cinque le opere d’arte in cristallo del XV e XVI secolo, sparite dopo essere state rubate vent’anni fa al Museo del vetro di Dusseldorf

Sono state recuperate in Italia dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. L’operazione ha portato all’arresto di un cittadino tedesco di 67 anni,  residente nel Cuneese,  noto come “l’avvocato” perché si presentava come esperto di diritto, e di una connazionale di 63 anni. Entrambi accusati di ricettazione e tentata estorsione avevano contattato il museo chiedendo 200 mila euro per restituire le opere.

Eccola, la meglio gioventù di Barriera

Eccola, la meglio gioventù. Perlomeno un pezzo della meglio gioventù della Barriera di Milano anni 70 ed 80.

Circolo Risorgimento in piena Barriera rivitalizzato e reinventato, avamposto in terra di confine. Via Poggio e davanti, come legge del contrappasso la sede della Lega Nord. In fondo qualcosa in comune c’è, come Gipo Farassino, uomo di Barriera prima comunista e poi leghista.

Al circolo del Risorgimento c’era la 32^ sezione del PCI e storicamente sede dell Anpi e presidio di un antifascismo di vecchio stampo.

Bravi i ragazzi che gestiscono. Buona la cucina, qualcosa di più sulla qualità del vino sfuso si può fare. Eccoci qui, impossibile essere insensibile al richiamo di Laura Tori che nel circolo ha visto i natali, nel senso letterale del termine visto che 60 anni fa ne erano animatori madre e padre. Ma non solo Barriera. Flavia Bianchi e Claudio Malacrino architetti. Da più di 45 anni fidanzati e poi sposati con splendida famiglia e splendidi figli. E la passione per la politica e l’architettura.


L’assicuratore filosofo Elvio Balboni che ha fatto e testimoniato un pezzo di storia della Zona ovest, la Stalingrado di Torino. Appassionato di montagna e di Studi (appunto) filosofici e sociologici.

Davide Padroni funzionario e Presidente del Cna, grande capo degli studenti in zona centro del 1^ liceo artistico. Abitava in corso Palermo e lui la Barriera la “annusava ” tutti giorni. Le sorelle Pani talmente simili da assomigliarsi come gemelle. Mai una parola fuori luogo e mai un urlo, tra le animatrici della locale sezione. In ordine sparso. Riccardo Tecchiati, responsabile sicurezza in consiglio regionale del Piemonte, comunista doc.  Chissà se i leghisti sapessero che la loro sicurezza è in mano ad un “mangiatore di bambini”. Roberto Ferraris insegnante da Pinerolo, alias Sciampo per la fluttuante capigliatura di ieri e di oggi. Politicamente direi tra PD e Rifondazione.

Direi a metà. Claudio Mercandino giornalista a Repubblica partendo dall’Unità. Non incline al compromesso ha sbattuto la porta andando via da Repubblica diventando battitore libero. Mi è sempre stato simpatico.

Roberto Martin per 40 anni grande capo della coop Astra, felicemente in pensione. Ricordava quando quelli di Prima Linea lo minacciarono puntandogli una pistola. E li denunciò vivendo per un po’ sotto scorta del partito. Allora si facevano le cose sul serio. Non poteva mancare chi ha dedicato una vita al sindacato.

Serena Moriondo, dolcissima era e dolcissima è rimasta. Figlia d’arte nel sindacato  padre e madre ferventi ed attivisti) ha “vagato” da Torino, Rom , Asti tornado nella natia Torino.

Quando parla del figlio 20enne studente di Filosofia a Vercelli letteralmente si illumina. “Ammetto che questo sindacato mi ha un un po’ deluso e la pensione è vissuta con liberazione. Ma non mollo e continuo nell’impegnarmi”. In fondo Umberto Radin ora grande capo della categoria dei lavoratori del commercio.

Attivissimo durante il coronavirus per difendere la salute dei lavoratori dei supermercati. Ora alle prese con il normale il lavoro da casa. Intelligente ed arguto. Mi sfotte: “mi scavalcavi sempre a sinistra ed oggi vuoi l’esercito a presidio della Barriera. Io ci sono tornato e ci vivo benissimo”. Ed io replico : contenti voi che abitate in una “piccola Svizzera”, contenti tutti. Stimandoci siamo sempre stati due galli nello stesso pollaio.

Credo, e spero, che chi non ho citato non se ne abbia a male. Non credo proprio, anche in considerazione del bel clima che si respirava. Di nostalgia sicuramente.

Ma non di quelle laceranti ed angoscianti, preludio alla tragedia.

Siamo stati la meglio gioventù non solo per quello che eravamo ma anche, se non sopratutto, per quello che siano diventati. Respiravo un senso di complessivo appagamento. Sicuramente non ci si ritrova in questo presente. Sicuramente non lo si accetta.

Contemporaneamente non si vuole, o non si può mollare. Non si può e non si vuole portare il cervello all’ammasso.

Superati i 60 si continua nel leggere, studiare, sapere, confrontarsi come in passato, con la maggiore maturità del caso. Sempre al netto degli errori fatti.

Ci mancherebbe altro, viceversa saremmo stati perfetti, e la perfezione non è di questa terra.

Non eravamo perfetti e non lo siamo manco ora, come non lo saremo mai. Ci univa la politica e l’ idea di cambiare. Noi siamo cambiati, probabilmente in meglio. Siamo cambiati perché era nelle cose, siamo cambiati per necessità e possibilità.

Siamo cambiati in meglio per i nostri cari e, possibilmente, un po’ per noi stessi. Qualcuno disse dopo la Bolognina che  non sapevamo che cosa volevamo essere, ma sapevamo che cosa non potevamo più essere: quello che eravamo stati. Sono passati trent’anni. Sembra che siano passati secoli. Ma noi siamo ancora qui. Non è poco.

Ritrovarsi è d’obbligo. Non tanto e non solo per quello che eravamo, ma anche per quello che siamo diventati.

 

Patrizio Tosetto

Nasce il sistema integrato delle biblioteche

Su proposta dell’assessora Francesca Paola Leon, il Consiglio comunale ha approvato una deliberazione riguardante la convenzione fra la Città di Torino e i comuni di Beinasco, Chieri, Chivasso, Collegno, Moncalieri e la Fondazione Esperienze di Cultura metropolitana di Settimo Torinese

Obiettivo il coordinamento e l’integrazione dei sistemi bibliotecari SBU (Sistema bibliotecario urbano della Città di Torino) e SBAM (Sistema bibliotecario dell’Area metropolitana torinese) che vengono provvisoriamente denominati Sistema bibliotecario integrato dell’Area metropolitana torinese (SBIAM-TO).

Obiettivo principale della convenzione, che avrà durata triennale con scadenza 31 dicembre 2022, è quello di realizzare un sistema bibliotecario integrato: un’unica grande biblioteca a disposizione dei cittadini, grazie al rafforzamento dei servizi al pubblico e la collaborazione tra le biblioteche. Collaborazione che il modello SBIAM-TO dovrà realizzare in regime di reciprocità fra le diverse realtà, attraverso due fasi operative: una prima di analisi e studio e una seconda di coordinamento e integrazione delle attività e per la gestione di servizi condivisi.

La partecipazione degli enti convenzionati si realizzerà mediante il “Comitato di Indirizzo” composto dai legali rappresentanti degli enti aderenti o dai loro delegati e da un Comitato tecnico con funzione consultiva e senza diritto di voto. Al Comitato di indirizzo spetterà il compito di definire le linee d’indirizzo del sistema bibliotecario, di condividere obiettivi di sviluppo e forme di cooperazione con altri enti e istituzioni di ambito regionale, nazionale o internazionale, definire quali attività siano da considerarsi di rilevanza comune per tutte le biblioteche del sistema SBIAM-TO.

Metro in tilt questa mattina: ferma alcune ore per un guasto

Aggiornamento / I tecnici dopo tre ore sono riusciti a riparare il guasto  e la metropolitana ha ripreso il regolare servizio

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A causa di un inconveniente dei  software che gestiscono la metropolitana di Torino l’intera linea è bloccata da questa mattina alle 6.30

Il Metrò quindi è bloccato anche da Fermi a Porta Nuova e non solo fino al Lingotto dove sarà fermo fino al 31 agosto per lavori.

Gtt annuncia che il servizio sarà sospeso per alcune ore e  saranno istituiti bus sostitutivi.

Un grande investimento per i boschi di Pragelato

Ci scrivono Paola Borra e Valter Blanc, Consiglieri Comunali Pragelato

“Il finanziamento di 249 mila euro da parte della Regione Piemonte attraverso il PSR progettato dall’Ufficio forestale delle valli Chisone e Germanasca per la ‘prevenzione dei danni alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici’ rappresenta una notizia indubbiamente importante per l’intero territorio di Pragelato. Le località interessate, secondo il progetto approvato e finanziato, sono molte e la finalità principale del progetto è quella di aumentare la funzione protettiva del bosco nei confronti di valanghe e lave torrentizie. Gli interventi sono localizzati in boschi di larice derivanti da vecchi rimboschimenti che, a causa del ritardo o carenza nelle cure colturali si presentano piuttosto fragili, tanto che in questi ultimi anni sono stati pesantemente colpiti da schianti a seguito di neve e vento. In particolare si provvederà alla rimozione del legname schiantato e di cui, per le difficili condizioni di accessibilità, non si è potuti intervenire con vendite o assegnazioni di fuocatico. L’intervento di rimozione sarà particolarmente concentrato ed accurato lungo le combe e gli impluvi. Al contempo, si procederà al diradamento dei tratti di lariceto più fitti al fine di favorire la crescita in diametro delle piante da rilasciare e quindi accrescere la stabilità sia dei singoli soggetti che del futuro popolamento.

Il progetto definitivo dovrà essere consegnato in Regione entro fine ottobre e si prevede quindi che, ottenute le prescritte autorizzazioni regionali, i lavori possano essere affidati nella primavera 2021, ed essere eseguiti entro l’autunno 2021”.

Ringraziamo l’Ufficio Forestale delle valli Chisone e Germanasca, con il coordinatore Paolo Maria Terzolo e tutto il team, che hanno lavorato per raggiungere questo prezioso ed efficace obiettivo.

Al via l’anno del Rotary club Torino Duomo

Il castello di Casalborgone, recentemente riportato agli antichi splendori, è stato la cornice dell’apertura dell’anno rotariano 2020-’21 (segnato dal governatorato dell’ing. Michelangelo De Biasio)del Rotary Club TORINO DUOMO

Il Castello di Casalborgone vanta una storia millenaria che risale al 999, ricca di avvenimenti e contraddistinta dall’avvicendarsi di famiglie nobiliari, eventi bellici e influenze diverse, per approdare in quest’ultimo anno ad un completo rinnovamento ad opera del suo nuovo proprietario.

Mercoledì 22 luglio scorso il castello non poteva costituire una cornice più adatta ad accogliere la serata che ha sancito l’inizio dell’anno rotariano 2020-2021 del Rotary Club TORINO DUOMO, la cui presidenza è stata affidata al M° Antonmario Semolini, personalità nativa di Siena, ma ormai di adozione torinese, molto conosciuta nel panorama culturale e musicale subalpino e non solo italiano, spesso anche sul podio dell’Orchestra dei Virtuosi dell’Accademia di San Giovanni nel Duomo di Torino.

“La serata ha raggiunto momenti di grande intensità – spiega il neopresidente del Rotary Torino Duomo,  M° Antonmario Semolini –  quando sono stati accolti due nuovi soci ai quali ha fatto seguito il padre di due giovanissimi dirigenti del Club, un granduomo la cui generosità e affetto nei confronti dell’umana sofferenza erano da tempo noti e che gli anno valso l’iscrizione a Socio Onorario; ma soprattutto quando, accogliendo nelle file del Torino Duomo la giovane concertista Enrica Pellegrini, sono stato colto da autentica e palese commozione rievocando la figura di un nostro giovane amico di Conservatorio che, parecchi anni or sono, aveva volontariamente intrapreso il cammino del non ritorno…”.

“La serata è poi proseguita – aggiunge il Presidente Antonmario Semolini – con l’interessante visita a questo maniero, coronata da una piacevole sorpresa: la neo socia s’è seduta al pianoforte posto al centro dell’immenso salone d’onore e ha regalato ai presenti una toccante interpretazione dell’Intermezzo op. 118 n. 2 di Brahms. Questo entracte musicale invera ulteriormente la missione di questo bel Club vocato alla cultura (non a caso tra i Soci onorari ne troviamo grandissimi esponenti!…). Come allora non ricordare l’attivazione di una biblioteca d’arte nel Museo Diocesano o il restauro del celebre “Paliotto” del Paroletto, che si trova nello stesso Museo, al quale ha fatto seguito, l’anno scorso, la nascita della rivista mensile del club “Il Paliotto”, e l’aver posto all’attenzione del Distretto 2031 la necessità d’un restauro conservativo per “L’Ultima Cena” del Gagna, presente in Cattedrale? ”

“Con una quota annua – conclude il M° Semolini –  che non eccede il costo di due caffè giornalieri, questo “sodalizio della volontà”, come ebbe a definire il Rotary Gabriele D’Annunzio, si pone indubbiamente all’attenzione soprattutto dei giovani i quali, anche con un minimo reddito derivatogli da un’attività lavorativa, potranno far parte della più importante associazione di servizio e intraprendere il fascinoso cammino verso la filantropia, con un giusto richiamo all’arte e alla sua spiritualità”.

Mara Martellotta

Per informazioni: rc.torinoduomo@gmail.com

Nelle due fotografie il presidente Semolini con la giovanissima (25 anni) prefetto del Club, Paola Angela Battigaglia e con l’assistente – per il gruppo 8 – del governatore De Biasio, Liliana Remolif.

 

Metropolitana, primo giorno di stop con qualche bus sostitutivo troppo pieno

Da lunedì 27 luglio fino al 31 agosto la metropolitana di Torino non sarà in funzione da Porta Nuova al Lingotto.

Ieri, primo giorno di stop, il servizio bus sostitutivo ha funzionato piuttosto bene, grazie a frequenti mezzi messi a disposizione. Alcuni bus, però, erano troppo affollati, in particolare nelle ore di punta

La sospensione si è resa necessaria per i lavori che dovrebbero consentire il prolungamento della linea 1 fino a piazza Bengasi, in aprile.

In superficie funzionano i bus 1 e 35 per sostituire il métro’.

I treni della metropolitana sono regolarmente in servizio da Porta Nuova a Fermi e viceversa.