

“GRUGLIASCO: CHE COSA STA FACENDO LA REGIONE? SI PREVEDA UN TAVOLO DI CONFRONTO VERO PER RISCRIVERE IL FUTURO DELL’INDUSTRIA”
19 dicembre 2024 – “Le situazioni di Trasnova e Yazaki Italia si inseriscono nel contesto più ampio della gravissima crisi dell’automotive che sta interessando il settore a livello internazionale. In Piemonte il calo delle commesse ha colpito tutte le aziende del comparto. Il 30 novembre sono terminati gli ammortizzatori sociali per la Trasnova e, a seguito della cancellazione da parte di Maserati delle commesse relative alla fornitura di cablaggi per automobili, Yazaki ha deciso di avviare una procedura di licenziamento collettivo per 52 lavoratori su 75, con un impatto devastante sulle famiglie coinvolte” spiega la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.
“Abbiamo appreso – prosegue la Consigliera regionale Pd – che venerdì 13 dicembre Trasnova ha inviato alla Regione Piemonte una richiesta per verificare la sua disponibilità a fornire ulteriori strumenti di sostegno, ma, a oggi, non risulta vi sia chiarezza su che cosa la Giunta intenda fare. Ho, quindi, presentato un’interrogazione per sapere dall’Assessore Chiorino se siano stati avviati tavoli di confronto con Trasnova e Yazaki per valutare soluzioni alternative finalizzate a tutelare i livelli occupazionali e a sostenere lavoratori e famiglie come, per esempio, un fondo straordinario”.
“Ci attendiamo risposte immediate e concrete – afferma Laura Pompeo – e sarebbe davvero importante prevedere un tavolo di confronto vero per capire qual è l’azione programmatoria e di sostegno al futuro dell’industria della nostra Regione. Lo sarebbe per queste aziende, ma anche per tutte le altre interessate da questa gravissima crisi”.
“Un altro esempio che sottolinea l’esigenza di un tavolo regionale che ragioni sul futuro di tutto il comparto automotive. Da Stellantis all’indotto non possiamo continuare a inseguire le emergenze, ma occorre uno spazio che concerti la nuova politica industriale del Piemonte per un settore trainante” ha aggiunto la Presidente del gruppo Pd Gianna Pentenero.
cs
E’ morto a 72 anni, dopo una malattia, Matteo Brigandì, dirigente della Lega Nord fin dalle origini del movimento, già avvocato del Caroccio e di Umberto Bossi. Brigandì. Era originario di Messina, sempre pronto alla battuta, con il suo inseparabile sigaro toscano, arrivato a Torino è stato parlamentare al Senato tra il 1994 e il 1996, poi alla Camera tra il 2006 e il 2013. Fu anche membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura, consigliere regionale e poi assessore in Piemonte.
La storia di Alberto, operato all’ospedale di Rivoli da un’equipe multidisciplinare che ha coinvolto i professionisti di tutta la AslTo3
Un’ecografia al Pronto Soccorso di Pinerolo per un forte dolore al fianco e presenza di sangue nelle urine: è così che Alberto (nome di fantasia), professionista di 52 anni, scopre di avere un tumore, che non aveva mai dato sintomi.
Gli approfondimenti diagnostici del giorno successivo chiariscono il quadro della situazione: una voluminosa massa, che si rivela essere una forma rara di tumore al rene di quasi quattro chili, occupa gran parte della cavità addominale sul lato di destra, comprimendo gli altri organi.
Trasferito a Rivoli, il paziente è stato sottoposto a un delicato intervento di nefrectomia radicale, con l’asportazione del rene e del surrene. L’operazione chirurgica è stata condotta da una equipe multidisciplinare, formata da Salvatore Stancati, direttore dell’Urologia dell’AslTo3, Stefano Guercio, responsabile dell’Urologia di Pinerolo, Mauro Garino, direttore della Chirurgia generale dell’ospedale di Rivoli, collaboratori, anestesisti e infermieri. Tutte le strutture coinvolte fanno parte del Dipartimento di Chirurgia, diretto da Andrea Muratore.
L’intervento è stato effettuato a cielo aperto in considerazione dell’estensione della neoplasia e dei suoi stretti rapporti con altri organi e grandi vasi sanguigni. Dopo otto giorni di degenza post operatoria, il paziente è stato dimesso nei tempi previsti e senza complicanze. Ancora oggi continua a essere seguito dalle cure multidisciplinari uro-oncologiche dell’AslTo3 e alla TAC total body eseguita a tre mesi dall’intervento chirurgico risulta libero da malattia e in ottime condizioni fisiche.
«Nei momenti difficili della diagnosi e poi dell’intervento – racconta Alberto – ho ricevuto durante tutto il percorso, sia a Pinerolo sia a Rivoli, un’assistenza sanitaria di altissimo livello da medici e infermieri, ma anche un’attenzione umana che è andata ben oltre le cure cliniche. Ho un’attività libero professionale che condivido con mia moglie e l’assenza dal lavoro avrebbe costituito un danno enorme: in ospedale, grazie alla comprensione e alla collaborazione del personale, mi è stato possibile, compatibilmente con le mie condizioni di salute, condividere con mia moglie momenti dedicati alla gestione di una parte dell’attività, senza i quali certamente avrei avuto danni importanti collaterali alla malattia, che in questo modo sono riuscito a evitare».
«Molto spesso la diagnosi di tumore del rene è casuale – spiega Salvatore Stancati, Direttore dell’Urologia dell’AslTo3 – un’ecografia eseguita per i motivi più disparati può dimostrare un tumore anche di piccole dimensioni, che non avrebbe dato alcun sintomo ancora per molto tempo. Scoprire un tumore in uno stadio precoce ha molti vantaggi, compresa la possibilità di intervenire in maniera meno invasiva possibile. Ma a volte, come in questo caso, non è così. L’assenza di sintomi può protrarsi per molto tempo, lasciando a una neoplasia del rene il tempo di crescere. In questi casi l’intervento può essere molto complesso e richiedere competenze cliniche diverse per assicurare un buon risultato: la sinergia con i colleghi è stata essenziale».
«Un ospedale è un sistema complesso – commenta Franca Dall’Occo, Direttore generale dell’AslTo3 – che funziona bene se si creano sinergie virtuose fra i diversi reparti. Lo stesso si può dire dei servizi presenti sul territorio di un’azienda sanitaria locale: in questo caso la collaborazione fra i nostri due ospedali di Pinerolo e Rivoli e poi quella fra le equipe di urologia e chirurgia dell’ospedale di Rivoli hanno consentito al paziente di ricevere le migliori cure a nostra disposizione».
«La storia di Alberto – sottolinea Federico Riboldi, Assessore alla Sanità della Regione Piemonte – dimostra concretamente quanto la multidisciplinarietà e la condivisione di conoscenze siano fondamentali per la buona riuscita di interventi complessi. Un aspetto ancora più importante in un’Asl estesa su un territorio così ampio: un grazie, dunque, a tutti i professionisti che hanno permesso alla sanità pubblica regionale di rispondere a 360 gradi ad Alberto e che si impegnano quotidianamente a farlo per tutti i pazienti».
cs
Addentrandosi in un delicato problema attuale, la scrittrice con garbo evita di provocare ad effetto con giudizi personali ma con forza rende esplicita la necessità di umana comprensione verso coloro che, come qualcuno li ha definiti, sono ” orfani del mondo “.
Il nuovo romanzo di Rosanna De Amicis conferma la costante predilezione nello scegliere, in qualità di protagonista, una figura femminile che rappresenti un prototipo di donna dalla forte personalità.
Cosi’, come nei romanzi precedenti viene colto il temperamento di Irene, Camilla, Tosca ed altre protagoniste, Alma è caratterizzata dall’essere emancipata, volitiva e determinata sia in campo lavorativo che in quello sentimentale anche quando la vita la pone di fronte a situazioni apparentemente irrisolvibili.
Inserita nello spinoso contesto del problema della migrazione, la storia d’amore tra la dottoressa, medico senza frontiere e Karim immigrato siriano accolto nel Centro di Lampedusa, è complicata dalla differenza di lingua, cultura e religione provocando incertezza, timori ed ansia che però Alma riesce a fronteggiare con forza d’animo e pietas.
Addentrandosi in un delicato problema attuale, la scrittrice con garbo evita di provocare ad effetto con giudizi personali ma con forza rende esplicita la necessità di umana comprensione verso coloro che, come qualcuno li ha definiti, sono ” orfani del mondo “.
Basta il racconto straziante di Karim, traumatizzato dalla morte della moglie Rania e del figlioletto Ali’, annegati in mare, a emozionare e a indurre il lettore a meditare.
Accanto alla storia principale ne scorrono altre che parlano di Yousef e di Mosè, anch’esse trattate con la stessa sensibilità supportata da un’accorata speranza di pace e giustizia.
Su tutto prevale ” Il grande cuore di Alma ” che si identifica con lo stesso cuore della De Amicis, d’altronde non è forse vero che il suo cognome richiami il detto in nomen omen ?
Giuliana Romano Bussola
Copertina di Maria Pia Talio
Modifiche alla circolazione dei treni per consentire gli interventi tecnologici di attivazione dell’Apparato Centrale Computerizzato di Villafranca.
Per agevolare le attività, nella giornata di domenica 22 dicembre Regionale ha riprogrammato il servizio dei regionali veloci
Nella notte tra il 21 e il 22 dicembre il treno Intercity notte 799 Torino Porta Nuova – Salerno seguirà il percorso via Milano (Novara) e non fermerà a Torino Lingotto, Asti e Alessandria, mentre l’Intercity Notte 796 da Salerno a Torino arriverà posticipato a Torino P. Nuova di 5 minuti; partenza posticipata di un’ora e mezza, infine, per l’Intercity 503 Torino Porta Nuova-Savona di domenica 22 dicembre (7:35 anziché 6.05).
Si ricorda che il servizio bus può subire modifiche degli orari, con possibile aumento dei tempi di percorrenza, in relazione anche al traffico stradale. Si consiglia pertanto di valutare la ripianificazione del proprio viaggio.
Si ricorda che il servizio bus può subire modifiche degli orari, con possibile aumento dei tempi di percorrenza, in relazione anche al traffico stradale. Si consiglia pertanto di valutare la ripianificazione del proprio viaggio.
Informazioni di dettaglio sono disponibili su www.trenitalia.com (sezione Infomobilità, alla pagina Lavori e Modifiche al servizio) e tramite Smart Caring su App di Trenitalia, attivo il call center gratuito 800 89 20 21.
I sistemi di vendita dell’impresa ferroviaria sono aggiornati con il nuovo programma di circolazione.
Esasperata dalle urla del vicino trentenne che bestemmiava e urlava mentre giocava alla PlayStation fino a notte fonda, la dirimpettaia 60enne ha suonato il campanello e una volta entrata ha ferito con un coltello la madre del giovane che si era frapposta tra i due. È quanto rivela oggi l’edizione online di Repubblica Torino. Sono giunti sul posto gli agenti della polizia e la donna è stata denunciata a piede libero per lesioni. I fatti sono accaduti in un condominio di corso Cincinnato.
Pinerolo (TO), 17 dicembre 2024: nel corso del pomeriggio, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Pinerolo (TO) hanno arrestato due persone – un ventiseienne ed un ventinovenne, entrambi di origine nordafricana – domiciliati in zona, sorpresi in Via Cambiano di Pinerolo (TO) in possesso di una ingente quantità di sostanza stupefacente. In particolare, i due giovani erano a bordo di un’autovettura in transito in Via Martiri del XXI ed hanno incrociato una pattuglia del Nucleo Radiomobile di Pinerolo (TO): i militari hanno notato l’atteggiamento sospetto dei due ed hanno cercato di fermarli per effettuare un controllo: questi hanno tentato di fuggire dando vita ad un breve inseguimento, terminato poco lontano. Una volta bloccati, i Carabinieri hanno potuto identificare i giovani, già noti alle forze di polizia, e li hanno trovati in possesso di sostanza stupefacente (quasi 15 grammi di cocaina, 60 grammi di hashish e 6 di crack, già confezionati e pronti ad essere smerciati) oltre al materiale per il confezionamento della droga e denaro contante per circa un migliaio di euro, il tutto debitamente posto sotto sequestro. Al termine delle operazioni, gli interessati sono stati tradotti in camera di sicurezza in quanto gravemente indiziati del reato di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” in attesa del rito direttissimo.
OFFENSIVA DEI CARABINIERI CONTRO LO SPACCIO DI STUPEFACENTI: TRE ARRESTI A TORINO E PROVINCIA
Contestualmente, a Torino, in Via Don Bosco, una pattuglia della Stazione Carabinieri di Borgo San Donato, a seguito di controllo stradale, ha arrestato un trentanovenne torinese trovato con addosso due involucri di cocaina (100 grammi circa); nella successiva perquisizione domiciliare i militari hanno rinvenuto e sequestrato altri tre panetti di hashish (circa 200 grammi). La sostanza è stata sequestrata e l’uomo arrestato e poi associato in carcere a Torino.
In piazza 18 dicembre si è svolta la commemorazione del 102esimo anniversario dalla strage di Torino del 1922 alla presenza di istituzioni, associazioni e cittadinanza.
L’eccidio avvenne tra il 18 e il 20 dicembre del 1922, quando le squadre fasciste, capeggiate da Piero Brandimarte, misero in atto alcune violente e tragiche azioni contro gli oppositori del regime, in particolare nei quartieri operai dove si concentravano circoli socialisti e sindacati.
Undici furono le vittime e una trentina le persone rimaste ferite. Furono anche dati alle fiamme alcuni circoli operai, devastata la sede del giornale L’Ordine Nuovo e assaltata la Camera del Lavoro.
A memoria di questi tragici avvenimenti è stata intitolata la piazza di fronte a Porta Susa, dove è collocata una targa recante la scritta “XVIII dicembre 1922” e una lapide riportante i nomi di chi in quei giorni ha perso la vita: Erminio Andreone, Evasio Becchio, Carlo Berruti, Matteo Chiolero, Pietro Ferrero, Andrea Ghiomo, Giovanni Massaro, Leone Mazzola, Cesare Pochettino, Angelo Quintagliè, Matteo Tarizzo.
Ad accompagnare la cerimonia, che ha visto la deposizione di una corona da parte della Città alla lapide, dove già si trovavano quelle dei Sindacati confederali e dell’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, la Banda Musicale del Corpo di Polizia Locale di Torino che ha eseguito l’Inno Nazionale.
Dopo il minuto di raccoglimento hanno poi preso la parola Federico Bellono, che ha aperto a nome dei sindacati, seguito da Boris Bellone, in rappresentanza della sezione cittadina dell’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, e a concludere, per la Città di Torino, l’assessore Jacopo Rosatelli.
“Anche quest’anno la nostra città rinnova il suo tributo alla memoria delle vittime del 18 dicembre 1922 – ha detto l’assessore Rosatelli -, un tributo che dev’essere occasione per riaffermare i valori che stanno alla base della nostra convivenza civile e che si rispecchiano nelle biografie di chi ha combattuto per la libertà e nel testo della nostra Costituzione. Fra i caduti della strage del 18 dicembre Berruti e Ferrero, come noto, erano importanti dirigenti sindacali, rispettivamente dei ferrovieri e dei metallurgici, e Berruti anche consigliere comunale del Partito Comunista d’Italia. Proprio contro le libertà sindacali e le autonomie locali il fascismo scatenò sin dalle origini la propria ferocia, annullandole poi con l’assunzione del pieno potere.
Per noi è dunque particolarmente importante avere piena coscienza della sacralità civile che porta con se l’esercizio delle funzioni della rappresentanza di lavoratrici e lavoratori, così come della rappresentanza democratica delle comunità locali.
I fatti di un passato che potrebbe sembrare lontano ci parlano però al presente. Guardando al di fuori dei nostri confini, nazionalismi e forze pericolosamente ambigue e nostalgiche sono più forti che mai. E nel nostro Paese ricordiamoci l’assalto alla sede della CGIL nazionale a Roma, il 9 ottobre del 2021, come le marce che hanno profanato, negli scorsi giorni e settimane, due città martiri delle stragi neofasciste quali Bologna e Brescia.
Il nostro compito è nutrire la consapevolezza di essere libere e liberi perché c’è chi ha lottato affinchè noi lo potessimo essere. Un ringraziamento va quindi alle associazioni che custodiscono la memoria del passato e alle istituzioni che coltivano gli studi e la ricerca sulla storia del Novecento, ma anche agli insegnanti e a chiunque presti il proprio ingegno e il proprio tempo a quest’opera così importante per la qualità della nostra vita collettiva. Come ha fatto instancabilmente fino alla fine dei suoi giorni Bruno Segre al quale va oggi, primo 18 dicembre senza di lui, un deferente pensiero. Dalle ricerche d’archivio alla divulgazione per bambini e bambine della scuola primaria, dall’intitolazione di strade e giardini alla produzione di libri o video, dalle visite ai campi di concentramento a quelle ai musei, tutto contribuisce ad arricchire la nostra cultura democratica e il comune senso di appartenenza alla Repubblica”.
TORINO CLICK
BARDONECCHIA, EMOZIONI DA BERE: SOTTO L’ALBERO I VINI EROICI VALSUSA DOC CON I GIOIELLI DELLA PASTICCERIA UGETTI
Venerdì 26 dicembre al Foyer del Palazzo delle Feste una degustazione in pieno clima natalizio.
In primo piano le etichette del Consorzio Valsusa Doc, presentate dai produttori e dai sommelier dell’AIS con assaggi di prodotti tipici locali. Anche un video sul distretto vinicolo valsusino, poi l’esperienza immersiva “Blind Wine”. E infine una grande sorpresa, a base di vino valsusino, offerta dai maestri pasticceri e cioccolatieri di Bardonecchia.
“Valsusa, Emozioni da bere”: l’appuntamento 2024 con la terza edizione della kermesse enologica valsusina, stavolta in versione invernale, è per venerdì 26 dicembre, Santo Stefano, dalle ore 16 alle 20 nel Foyer del Palazzo delle Feste di Bardonecchia. L’evento, completamente gratuito e ospitato dal Comune, è promosso dal Consorzio di Tutela e valorizzazione dei Vini DOC Valsusa.
Un’ottima occasione per degustare in purezza il frutto dei vitigni autoctoni valsusini: i rossi Avanà e Becuet e il bianco Baratuciat. Vini di carattere, nati da vigneti strappati faticosamente ai versanti alpini.
«A farli assaggiare e a raccontarli saremo noi stessi, produttori di montagna» – annuncia Giancarlo
Martina, presidente del Consorzio DOC dei vigneron valsusini – I calici saranno illustrati anche attraverso un suggestivo percorso sensoriale grazie all’experience “Blind Wine” sotto la guida di sommelier di AIS Piemonte. Accompagnata dalla proiezione di un audiovisivo sul distretto vinicolo valsusino, la kermesse – sostenuta dalla Camera di Commercio di Torino e dall’Enoteca Regionale – sarà accompagnata dall’assaggio di altri prodotti d’eccellenza del territorio, dai formaggi ai salumi, sino ai Marroni IGP Valsusa.
Il pomeriggio di degustazioni terminerà con una “dolce sorpresa” realizzata con i vini Valsusa DOC, preparata in occasione del 70° anno di attività della Pasticceria-Cioccolateria Ugetti. Gli Ugetti (Franco e i figli Davide e Andrea, tutti Maestri del Gusto) saranno presenti a Palazzo delle Feste anche con la mostra “Tracce di Gusto”: la rassegna riassume la storia della loro famiglia, che da tre generazioni addolcisce i frequentatori della “Perla delle Alpi”.
Ad accompagnare in dolcezza questa speciale realizzazione sarà un bicchiere di valsusino “vino del ghiaccio”. Si tratta di un Eiswein da uve tardive a bacca rossa, lasciate disidratare in vigna e raccolte ormai gelate durante l’inverno, a temperature abbondantemente sotto zero.
MARTINA: FESTEGGIAMO LA DOC ALPINA CHE PREMIA L’AUTENTICO VINO DI MONTAGNA, AMBASCIATORE TURISTICO DEL TERRITORIO
«Questo appuntamento è iniziato due anni fa in occasione del 25ennale del riconoscimento della
DOC Valsusa» – ricorda Giancarlo Martina, presidente del Consorzio Doc Valsusa – «Per il 2024
abbiamo voluto proporlo in veste invernale e natalizia a Bardonecchia, città che nel 2025, ormai
alle porte, con altri Comuni delle Montagne Olimpiche vedrà svolgersi i Giochi Mondiali Universitari Invernali. Un evento sportivo attorno al quale stiamo già progettando alcune iniziative, perché crediamo fortemente nell’importanza del vino, in valle di Susa, quale “prodotto vetrina” storicamente legato al territorio, insieme alle altre eccellenze locali».
Proprio la viticoltura eroica, per i produttori valsusini, è un elemento importante per fare turismo: «Il
vino contribuisce a riqualificare il paesaggio, conservando e rinnovando la sua bellezza». Ecco perché va raccontato e fatto conoscere direttamente, valorizzandolo insieme alle altre produzioni alpine: prelibatezze ormai riconosciute per la loro qualità, ma ancora limitate nella quantità. Da qui la scelta, condivisa con l’amministrazione comunale di Bardonecchia e il Consorzio turistico bardonecchiese, di realizzare questa terza edizione della kermesse enologica nel periodo più “turistico” e di massima frequentazione, cioè durante le festività natalizie.
«L’opportunità che ci ha dato la famiglia Ugetti di sperimentare un connubio tra vini DOC e pasticceria-cioccolateria – dice ancora Giancarlo Martina – ci ha resi particolarmente felici, perché questa nostra collaborazione è un esempio concreto di come si debba “fare squadra” per accogliere al meglio i nostri ospiti in questa Valle, che resta unica per storia e ambiente».
UGETTI: FELICI DI ENTUSIASMARE IL PUBBLICO CON LA QUALITA PIU’ PREZIOSA, L’AUTENTICITÀ.
ED ECCO IL MATRIMONIO TRA VINI E PASTICCERIA
«Combinare vini e pasticceria è una sfida che abbiamo accettato con entusiasmo», dichiara Franco Ugetti, Maestro del Gusto, premiato per l’eccellenza garantita dalla sua storica pasticceria di Bardonecchia, che ha alle spalle settant’anni di successi. «Dobbiamo sempre di più sforzarci di presentare il meglio del nostro territorio e rappresentare con orgoglio la Valle di Susa. Clienti e turisti oggi chiedono autenticità, identità e qualità: virtù che sanno apprezzare».
«In tanti anni di attività della nostra famiglia – aggiunge Ugetti – abbiamo sempre cercato di accogliere i clienti con un sorriso e dando il meglio nel nostro lavoro, in un settore molto cambiato ed evoluto con il trascorrere del tempo. Oggi tocca ai miei figli: siamo a Bardonecchia dal 1954, ma la storia della nostra famiglia inizia nel 1882, con la panetteria a Susa. Credo che sia fondamentale avere conoscenza delle proprie radici, del proprio territorio. Scambiare esperienze e valorizzare al meglio e con orgoglio i nostri prodotti e i loro produttori, con orgoglio, penso sia un dovere per chi lavora nell’accoglienza: gli albergatori, i ristoratori e tutti gli esercenti».
BARDONECCHIA: L’ECCELLENZA DELLO SPORT SI ACCOMPAGNAALL’ECCELLENZA DEL GUSTO.
LAVORIAMO INSIEME PER VALORIZZARE IL TERRITORIO
«Siamo felici di accogliere al Palazzo delle Feste questo appuntamento promosso dal Consorzio di Tutela e valorizzazione dei Vini Doc Valsusa – sottolinea Chiara Rossetti, Sindaca di Bardonecchia – Riteniamo sia importante dare voce ai prodotti delle nostre terre, farli conoscere ed apprezzare anche da quanti saranno con noi in queste vacanze di fine anno.
La scoperta di un territorio passa anche attraverso la presentazione e degustazione dei prodotti tipici dell’enogastronomia ed in questo senso ospitare i vini della nostra Valsusa è un modo per raccontare e raccontarci e per fare apprezzare ad un maggior numero di persone quanto la nostra Valle produce»
VALSUSA DOC, LA RINASCITA DEI VITIGNI EROICI DA CUI DIPENDE IL RILANCIO DI TERRITORI LA CUI STORIA ENOLOGICA RISALE AL MEDIOEVO
Da più di venticinque anni, il Consorzio di Tutela e Valorizzazione dei Vini DOC Valsusa si impegna a garantire un futuro al piccolo comparto vinicolo alpino della Valle di Susa: appena una ventina di ettari vitati, con filari “eroici” spesso strappati ai versanti più scoscesi. Il mercato e la critica stanno premiando questa eccellenza vinicola piemontese, che si esprime attraverso tre vitigni autoctoni: due rossi (l’Avanà e il Becuet) e un bianco (il Baratuciat). Vitigni che riflettono il prestigio storico della valle di Susa come area vinicola: esploso con l’optimum climatico medievale, il vino valsusino era esportato in Savoia, nel Delfinato e ovviamente a Torino.
Di recente si è iniziato da parti di diversi produttori a valorizzare la produzione del Becuet in purezza: fino ad allora, infatti, il vitigno era impiegato solo nell’ambito dell’uvaggio Valsusa Rosso, per rafforzarne il corpo. L’Avanà, decisamente più esile, è oggi prodotto anche sotto forma di bollicine rosé metodo classico, mentre una quota di Becuet (da vendemmia tardiva, invernale) è utilizzata per l’apprezzatissimo Vino del Ghiaccio, prodotto tra Chiomonte ed Exilles.
Ultimo arrivato, il Baratuciat: “salvato” dall’estinzione da un appassionato professionista di Almese, Giorgio Falca, in una piccola “topia” di famiglia, il bianco autoctono è ora prodotto in tutta la valle, sia in versione bianco fermo che spumatizzato.
Minerali, suadenti, eleganti: i vini valsusini sono carichi di profumi, grazie anche all’escursione termica notturna dovuta all’altitudine dei vigneti. Sono vini genuini: la quota e il clima li mettono al riparo dalle avversità, riducendo al minimo la necessità di trattamenti protettivi. Gli enologi li apprezzano per la crescente qualità raggiunta: esprimono alla perfezione il carattere alpino del territorio da cui nascono. Missione del Consorzio, continuare ad accrescere la produzione aumentando ulteriormente la superficie vitata: ancora all’inizio del ‘900 i filari valsusini si estendevano su centinaia ettari.
I PARTNER
L’evento, promosso dal Consorzio di Tutela e valorizzazione dei Vini DOC Valsusa, è sostenuto da Camera di Commercio di Torino ed Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino e patrocinato dal Comune di Bardonecchia, da Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Unioni Montane Alta Valle Susa e Valle Susa e UNCEM, con la collaborazione del Consorzio Turistico Bardonecchia, di IREN, A.I.S. Piemonte, Laboratorio Alte Valli di CNA, Restart Valsusa, Graffio Edizioni e Pasticceria Ugetti.
IL PROGRAMMA
Degustazioni guidate vini DOC con prodotti del territorio: formaggi, salumi, carne, prodotti da forno, marroni, ecc.
Proiezione del video “Valsusa Emozioni da Bere”
Experience “blind wine”
Presentazione e assaggio della “dolce sorpresa” dei Maestri Ugetti
Brindisi finale