ilTorinese

Terreno occupato abusivamente sequestrato dai civich

La Polizia Municipale ha effettuato il sequestro giudiziario di un terreno occupato abusivamente nel quartiere Falchera.

Dopo una serie di accertamenti preventivi – in parte svolti in collaborazione con il Reparto Abusivismo Edilizio della Polizia Municipale – dai quali è emerso che il terreno è di proprietà della Città di Torino, nella mattinata di ieri agenti del Comando Sezione VI (Barriera di Milano, Regio Parco, Barca, Bertolla, Falchera, Rebaudengo, Villaretto), con il supporto del Reparto Operativo Speciale, hanno effettuato il sequestro giudiziario di un terreno di circa 1000 mq occupato in maniera arbitraria.

Il terreno occupato da parte di ignoti è stato abusivamente suddiviso e recintato in 8 lotti destinati a uso agricolo privato.

La sottrazione dei terreni comunali all’uso pubblico si configura con il reato previsto dal combinato disposto degli articoli 633 e 639 bis del Codice Penale che, nel caso specifico, è stato commesso dal mese di maggio 2020.

L’intervento della Polizia Giudiziaria ha avuto la duplice valenza di accertare e interrompere il reato oltre che di costituire un deterrente all’aggravamento del reato stesso come, per esempio, la realizzazione di manufatti edilizi all’interno dei lotti abusivi o di ulteriori occupazioni abusive di suolo pubblico.

Contestualmente sono state informate sia l’Autorità Giudiziaria, sia il settore Patrimonio del Comune di Torino per il recupero dell’area sottratta. (e.b.)

Con “Le terapie cellulari” riprendono gli incontri dell’Accademia di Medicina

L’Accademia di Medicina di Torino riprende il 30 settembre alle ore 17.30, dopo una lunga pausa imposta dalla pandemia, le sue riunioni periodiche di aggiornamento scientifico aperte a tutti, nell’aula magna di via Po 18, con possibilità di seguire a distanza la conferenza collegandosi al sito www.accademiadimedicina.unito.it

“Le terapie cellulari” è il tema dell’incontro che, introdotto da Giovanni Camussi, professore di nefrologia dell’Università di Torino, verrà sviluppato da Benedetto Bruno, responsabile dell’Unità di trapianto di midollo del Reparto di Ematologia delle Molinette e da Franca Fagioli, Professoressa di Pediatria dell’Università di Torino e Direttore del Laboratorio del Centro Trapianti di Cellule staminali e Terapia Cellulare dell’Ospedale Regina Margherita.

L’argomento trattato è molto innovativo in quanto le terapie cellulari si sono dimostrate in grado di offrire ottime opportunità terapeutiche in molti tumori, soprattutto del sangue, utilizzando preparazioni di cellule o di tessuti che, opportunamente manipolati in laboratorio, hanno mostrato una straordinaria efficacia.

Parco della Salute, Salizzoni: “Bene la cabina di regia”

Il vice Presidente del Consiglio regionale: “Fondamentale garantire rispetto del cronoprogramma.”

 

L’istituzione dalla cabina di monitoraggio annunciata dalla Regione Piemonte è una buona notizia, che va nella direzione che ho personalmente sempre auspicato, ovvero la necessità di non perdere ulteriore tempo per dotare Torino e il Piemonte di un’infrastruttura sanitaria all’avanguardia”: così il vice Presidente del Consiglio regionale Mauro SALIZZONI commenta l’istituzione della cabina di monitoraggio del Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino (PSRI). “È fondamentale garantire il rispetto del cronoprogramma, procedere con le bonifiche dell’area ex Fiat Avio e portare a termine il dialogo competitivo. Non stiamo parlando semplicemente di rifare altrove le Molinette ma di realizzare un polo che oltre alla cura farà ricerca e innovazione, un’opera che cambierà il volto urbanistico dell’intera area Sud della città, e che ci consentirà di ridisegnare la rete sanitaria ospedaliera e territoriale”.

Positivo all’alcoltest il conducente dell’auto che ha investito e ucciso una donna

E’ risultato positivo all’alcoltest il 42enne di Carrù alla guida del suv Mercedes  che venerdì scorso  è piombato a velocità elevata su cinque persone nella piazza di Monforte d’Alba, uccidendo una 67enne torinese. Sono stati pertanto confermati gli arresti domiciliari nei confronti dell’uomo, accusato di omicidio stradale.

 

(foto archivio)

Coronavirus, 94 contagi Nessuna nuova vittima

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 18.30

27.918 PAZIENTI GUARITI E 369 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 27.918 (+42 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3446 (+5) Alessandria, 1633 (+0) Asti, 876 (+0) Biella, 2711 (+3) Cuneo, 2550 (+6) Novara, 14.185 (+19) Torino, 1302 (+3) Vercelli, 1019 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 196 (+6) provenienti da altre regioni.

Altri369sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI RIMANGONO 4161

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione.

Il totale rimane quindi di 4.161 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 209 Biella, 401Cuneo, 377 Novara, 1839 Torino, 225 Vercelli, 133 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 35.132 (+94 casi, di cui 69 asintomatici. Dei 94 casi, 16 screening, 60 contatti di caso, 18 con indagine in corso. I casi importati sono 4 su 94) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4375 Alessandria, 1975 Asti, 1124 Biella, 3420 Cuneo, 3293 Novara, 17.545 Torino, 1671 Vercelli, 1212 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 296 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 221 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 12 (+2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 180(+14 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 2492

I tamponi diagnostici finora processati sono 707.709 di cui 393.403 risultati negativ

Il Covid non si trasmette durante l’allattamento Lo stabilisce una ricerca torinese

Uno studio tutto italiano dimostra che il Covid non viene trasmesso dalla mamma positiva al neonato durante l’allattamento. Il latte materno è sicuro

Una madre COVID positiva può trasmettere il virus durante l’allattamento? Questo interrogativo si è diffuso rapidamente in tutto il mondo fin dall’inizio della pandemia. Le informazioni su questo tema, di grande impatto sulla salute dei neonati e sul loro futuro, sono ad oggi molto scarse. Alcuni Paesi, quali la Cina, hanno dato indicazione in caso di positività materna, alla somministrazione di latte in formula, sospendendo l’allattamento al seno.

Sono stati appena pubblicati sulla rivista scientifica internazionale Frontiers in Pediatrics i risultati di una ricerca multicentrica tutta italiana su questo tema, coordinata dalla Città della Salute di Torino. Si tratta dello studio con la casistica più numerosa finora condotto in Europa e l’unico in cui la ricerca del virus nel latte è stata abbinata alla valutazione clinica dei neonati nel periodo durante l’allattamento: i risultati saranno presentati in anteprima venerdì 2 ottobre al Meeting della European Milk Bank Association. Sono stati analizzati i campioni di latte di 14 mamme positive al virus dopo il parto, controllando i loro neonati nel primo mese di vita. Il latte è risultato negativo al SARS-CoV-2 in 13 di questi campioni, mentre in un caso è stata identificata per un breve periodo la presenza dell’RNA virale. Il dato più confortante è stato che tutti i neonati, allattati al seno seguendo scrupolosamente le regole raccomandate in questi casi (uso della mascherina, lavaggio appropriato delle mani, pulizia e disinfezione delle superfici e degli oggetti in uso) non hanno mostrato segni di malattia. Anche quattro neonati, le cui mamme si erano ammalate subito dopo il parto, e che erano risultati positivi al virus nei primi giorni, compreso quello con presenza del  virus nel latte materno, si sono tutti negativizzati, in buona salute, nel primo mese di allattamento.

Lo studio è stato coordinato dalla Neonatologia universitaria dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Enrico Bertino) e dal Laboratorio universitario di Virologia Molecolare del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche (diretto dal professor David Lembo), cui hanno partecipato, oltre alla Neonatologia ospedaliera del Sant’Anna (diretta dal dottor Daniele Farina), le Neonatologie degli ospedali Mauriziano e Maria Vittoria di Torino e quelle degli ospedali di Alessandria, Aosta e del San Martino di Genova. Le analisi molecolari sui campioni di latte sono state condotte nei Laboratori ospedalieri di Microbiologia della Città della Salute e dell’ospedale San Luigi Gonzaga (diretti rispettivamente dalla professoressa Rossana Cavallo e dalla dottoressa Giuseppina Viberti, adiuvata in questo studio dal dottor Giuseppe De Renzi).

Commenta il prof. Bertino: “Questi risultati sono rassicuranti per le mamme e per gli operatori sanitari che si occupano della salute della madre e del bambino. La ricerca supporta anche le recenti raccomandazioni dell’OMS che, nonostante le limitate informazioni finora disponibili, in considerazione di tutti i benefici, anche immunologici, dell’allattamento materno, lo ha recentemente raccomandato anche per le mamme positive”.

Dice il prof. Lembo: “Da diversi anni stiamo studiando le proprietà antivirali del latte materno ed abbiamo identificato nuovi componenti attivi che potrebbero proteggere il lattante dalle infezioni virali. Anche per questo motivo, salvo poche eccezioni, l’allattamento al seno è una risorsa importante per la salute del neonato.”

Preferenze a Moncalieri

Lettera al giornale / Caro direttore, essendo quella di Moncalieri una storia importante anche per i suoi esimi personaggi ed una città dalla politica molto complessa come le cronache giudiziarie informano in questi giorni, ma che già avevano dato notizia pur poi silenziata per una intera campagna elettorale, mi permetto di intervenire su un pezzo scritto dal prof. Quaglieni dal titolo “Laura Pompeo miss preferenze”.

Non desidero addentrarmi sulla gestione delle politiche culturali della città che hanno visto l’assessora chiudere un’ eccellenza cittadina come la Scuola Civica Musicale per poi fare un bando andato deserto, disperdendo grandi professionalità e approvare in giunta le linee guida per la riqualificazione da 5 milioni di euro del Teatro civico Matteotti documento in cui appare la parola “iconoclastico” rispetto ad un’opera architettonica del razionalismo italiano degli architetti Perona e Passanti che verrebbe stravolta (dai comunicati stampa non si capisce la necessità di farci un ristorante). Mi preme concentrarmi sulle preferenze messe al centro del suo panegirico dall’esimio professore. Ad un certo punto egli afferma “Non ci sono precedenti, nessun candidato al Comune di Moncalieri, per quanto autorevole, ha mai avuto un consenso così alto. Neppure Calleri di Sala che era stato sindaco di Moncalieri ed era presidente della Crt e candidato presidente in Regione, ebbe un consenso superiore a quello di Laura Pompeo…”: la cosa è assolutamente errata. Certo 900 preferenze in tempi di preferenza unica e di cittadini che statisticamente da venti anni scrivono poche preferenze sono una enormità, buona per essere eletta al comune di Torino, un caso di studio e analisi (che potrebbero interessare enti che vogliano prendere questo caso in esame) come per buona parte dei candidati della sua lista, tutte portate per fare rieleggere con ampio margine Paolo Montagna che hanno deciso di sostenere e di seguirne le sorti politiche. Però, in tempo di legge con preferenza unica le elezioni comunali del 2002 hanno visto, caso unico per quasi due decenni, Modesto Pucci, dei Democratici di Sinistra raccoglierne 1108 e Ugo Micheletti, Forza Italia 1151. Risalendo alla legge elettorale precedente con le quattro preferenze, come fa Quaglieni, citando il Conte Calleri di Sala la situazione, naturalmente cambia: alle elezioni del 1964 il conte, democristiano, eletto sindaco per un breve periodo, prese 1752 preferenze. Fino alle elezioni del 1990 sono diversi i capilista che hanno superato abbondantemente le 1000 preferenze. Come detto molto cambia con la diversa norma elettorale dalla tornata del 1993. Una piccola precisazione anche per puntualizzare un aspetto che fa parte della storia politica della Città di Moncalieri, quinta, per numeri di abitanti, della Regione Piemonte. Cordialmente

Giancarlo Chiapello

Segretario dei Popolari di Moncalieri

Oscar Green, edizione 2020 “Innovatori per natura

La finale regionale per il Piemonte-Valle d‘Aosta degli Oscar Green 2020 si terrà martedì 29 settembre prossimo alle 17 al Circolo dei Lettori a Torino, in via Bogino 9

L’evento, presentato già nella passata edizione dal conduttore Mario Bargi, è promosso dalla Coldiretti Giovani Impresa, dalla Coldiretti Piemonte e Coldiretti Valle d’Aosta e vede anche la partecipazione del fumettista Gabriele Scarafia della Scuola Internazionale diComics.

Oscar Green 2020, che reca il titolo emblematico di “Innovatori per natura”, premia le idee innovatrici dei giovani agricoltori. Il titolo condensa, infatti, il senso di una sfida che, quest’anno, si prefiggequale obiettivo primario la premiazione dei progetti dei giovaniagricoltori che si sono dimostrati capaci di coniugare innovazione e tradizione, e che sono stati in grado di realizzare progetti che hanno portato alla realizzazione di un modello agricolo sostenibile.  

La sostenibilità è stata valutata e premiata sotto gli aspettieconomico, sociale ed ambientale.  È stata, inoltre, premiata la creatività di quei progetti in gara capaci di incanalare una cultura d’impresa esemplare, in cui questa si sposa con l’originalità e conuna grande abilità progettuale,  in direzione di un processo di crescita dell’agricoltura italiana attraverso l’applicazione delle più moderne tecnologie.

Valle (Pd): “Cinema e teatri realtà diverse”

” IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA RIFERISCA AL CONSIGLIO SUL CONFRONTO CON I RAPPRESENTANTI DEL SETTORE”

“Dopo l’incontro del Presidente della Giunta regionale con i rappresentanti del settore delle sale cinematografiche di venerdì scorso ci aspettiamo un’informativa sugli esiti e su eventuali sviluppi di quel confronto. Infatti l’ordinanza annunciata dal Presidente della Giunta per aumentare il pubblico ammesso nei cinema e nei teatri, fermo oggi a 200 posti, con un distanziamento di 1,5 metri rischia di peggiorare la situazione di un comparto che ha subito gli effetti più duri della pandemia” spiega il Vice Presidente della Commissione Cultura del Consiglio regionale Daniele Valle (Pd)

“Ci chiediamo innanzitutto: è corretto assimilare teatri e cinema? Si tratta di due realtà diverse, con un pubblico differente e con capienze differenti. Mettere un simile distanziamento all’interno di un cinema di 250 posti significa costringerlo ad aprire per venti persone o piuttosto a chiudere per sempre o almeno fino a quando non sarà superata la pandemia” precisa il Consigliere regionale dem.

“Non si può intervenire genericamente su questi comparti, ma si devono valutare le esigenze. Auspico che il Presidente della Giunta l’abbia compreso. Dobbiamo sostenere questi settori in tutti i modi possibili, non condannarli al declino con ordinanze che non tengono conto delle vere esigenze” conclude il Vice Presidente della Commissione Cultura.

Quaglieni, Gremmo e la strage di Torino del 1864

STORIA TORINESE / Roberto Gremmo commenta sul giornale “La nuova Padania” il pezzo di Pier Franco Quaglieni sulla strage di Torino del 1864 pubblicato nei giorni scorsi su “il Torinese”. Vi proponiamo l’articolo di Gremmo e una replica di Quaglieni

La replica di Gremmo
Non è “Vistoso e banale piemontesismo” ricordare la strage cittadina del 1864. Non ha atteso due giorni il gran maestro del laicismo Torinese per lanciare i suoi strali contro il “vistoso e banale piemontesismo”, imputato di aver voluto ricordare la strage cittadina del 1864, un tragico evento simbolico che segna la fine del nostro vecchio Piemonte. Con fastidio e disprezzo, sul quotidiano “Il Torinese”, Franco Quaglieni critica duramente la commemorazione dei 62 morti innocenti da parte del Comune e lo accusa di non avere il senso della storia per essersi dimenticato di festeggiare il 20 settembre, giorno dell’invasione militare del pacifico e neutrale, Stato sovrano del Papa. A me pare invece più che doveroso l’omaggio alle vittime d’una violenza militarista e semmai andrebbe biasimato il colpevole disinteresse della Regione, ancorché a guida semi-sovranista.   Ognuno ha i suoi “miti fondanti”, caro Quaglieni. Quello della “terza Roma” e’ stato alla base dell’isteria massonica che ha portato ai 600mila poveri popolani morti del primo conflitto mondiale ed al Fascismo mentre quello nostro, da lei bollato come “revisionismo piemontardo”, e’ il nostalgismo per un Piemonte unito a val d’Aosta, Nizzardo e Savoia, unico orizzonte di Casa Savoia prima dell’avvento del cadetto e caduco ramo Carignano che sconvolse la “Patria Cita” con guerre sanguinose di conquista, intrighi, avventure militariste e cancellazione delle identità culturali dei vari Popoli della Penisola.Celebrare il 20 settembre? Certo, ma solo la battaglia del 1860 a Caiazzo dove i fedeli armati di Francesco II e del duca di Caserta misero in fuga i “picciotti” di Garibaldi. L’ultima vittoria dei soldati meridionali prima di essere deportati a migliaia nel campo di concentramento di Lombardore, primo lager dell’Europa moderna.Un altra vergogna che nessun senso mitologico della storia scritta dai vincitori può cancellare.  Roberto Gremmo
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La risposta di Quaglieni

Di Roberto Gremmo apprezzo la coerenza fin dai tempi in cui su “Repubblica” lo difesi dall’egemonia dei Lumbard che voleva cancellare il suo movimento , l’unico davvero autonomista.

E’ un uomo intero che va avanti solitario per la sua strada , dimostrando che la cultura è più importante del successo politico. E’ uno, tanto per capirci, con cui è bello discutere perché si vede che è in buona fede  Detto questo, nel suo articolo in cui mi onora della sua attenzione polemica, scrive cose imprecise o infondate. Non sono il  gran maestro del laicismo piemontese, perché sono un cattolico laico e liberale che ha riscoperto le ragioni della fede.

Neanche in  passato sono stato gran maestro di nulla ed ogni richiamo alla massoneria mi è estraneo. Io mi occupo come studioso e docente da una vita di Risorgimento e in quella veste ho scritto. Io non sottovaluto i fatti di Torino del 1864 che condanno, ma ritengo che fosse necessario il trasloco della capitale a Firenze, prima tappa verso Roma , come volevano Cavour, Mazzini, Garibaldi. Io credo nel Risorgimento come grande pagina di storia e di riscatto nazionale.

Ho criticato il Sindaco perché  non ha ritenuto di far nulla per il 150 esimo del XX settembre che reputo data importante per la storia italiana. Invito Gremmo ad una discussione amichevole e ravvicinata. Abbiamo idee  molto diverse, ma il confronto ravvicinato è sempre utile per scoprire dei pezzi di verità.

Pierfranco Quaglieni