ilTorinese

Per giusta causa. Bianca Guidetti Serra nel ‘900. Giovedì 1 ottobre al Polo del ‘900 di Torino

Il Centro studi Piero Gobetti, l’Anpi sez. Torino Centro “Eusebio Giambone”, l’UDI e l’Unione delle Donne del terzo millennio, in collaborazione con Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Bianca Guidetti Serra e Polo del ‘900, giovedì 1 ottobre alle ore 16.oo organizzano al Polo del ‘900/Sala 900 ( Via del Carmine,14 – Torino) il convegno “Per giusta causa. Bianca Guidetti Serra nel ‘900”.

All’evento, patrocinato dal Consiglio Regionale del Piemonte, dalla Consulta femminile del Piemonte e dal Comitato Resistenza e Costituzione, interverrà il Vicepresidente del Consiglio regionale con delega al Comitato Resistenza e Costituzione.

I lavori, presieduti da Dora Marucco, dopo i saluti istituzionali si articoleranno con le comunicazioni di Maria Grazia Sestero (“Bianca nella Resistenza”),Maria Chiara Acciarini (“Bianca nelle istituzioni locali e nazionali”) e Pietro Polito (“La parte di Bianca”). Il convegno proseguirà con le relazioni del magistrato Paolo Borgna (“Antifascismo, Resistenza ed eredità della Resistenza”), dello storico Marco Scavino (“L’impegno politico e sociale”), della ricercatrice Giulia Agnolin (“L’impegno con le donne e per le donne”). I lavori verranno conclusi dalla dirigente dell’Unione Donne Italiane Vittoria Tola (“Attualità dei valori democratici”).

L’evento si svolgerà con prenotazione obbligatoria (info@centrogobetti.it / Tel.011-531429).

Bianca Guidetti Serra (Torino, 19 agosto 1919- Torino,24 giugno 2014) è stata una delle figure più importanti e significative dell’impegno morale e civile nella vita democratica dell’Italia del Novecento. Laureata in Giurisprudenza nel luglio 1943, fu fra le prime donne penaliste in Italia. Ha avuto una vita intensa come antifascista impegnata nella Resistenza, avvocatessa battagliera, femminista convinta, grande amica di Primo Levi, tra i soci fondatori del Centro studi Piero Gobetti del quale è stata presidente dal 1994 al 2002. Bianca Guidetti Serra ha svolto l’attività di avvocato penalista per più di mezzo secolo, dal 1947 al 2001, accompagnandolo all’impegno a fianco del sindacato in molteplici cause di lavoro e sui temi del diritto di famiglia e della tutela dei più deboli. Consigliera comunale a Torino e parlamentare seppe concepire la militanza partigiana, la promozione dei Gruppi di difesa della donna per conto del CLN, l’avvocatura intesa come servizio e non solo professione, l’attività politica e quella intellettuale come servizio alla collettività. La sua vita è raccontata nella biografia “Bianca la rossa” scritta con Santina Mobiglia (Einaudi, Torino 2009).

Marco Travaglini

“Sui diritti delle persone con disabilità, questa Amministrazione arriva sempre dopo”

“Ultimo caso in ordine cronologico: affinché l’Assessorato intervenisse, una delegazione di cittadini ha dovuto far presente a questa Giunta la mancanza, sulle app delle società che gestiscono sul territorio cittadino il servizio di sharing di monopattini e biciclette, di indicazioni puntuali sulle modalità di posteggio. Un monopattino abbandonato “di traverso” su un marciapiede rende quest’ultimo non accessibile: discussa poco fa in Sala Rossa la mia interpellanza proprio su questo tema”

Dopo, non prima: succede spesso così, quando si parla del rapporto tra questa Amministrazione cittadina e i diritti delle persone con disabilità. Se – come ho fatto presente poco fa in Sala Rossa discutendo la mia più recente interpellanza sul tema – sui nostri marciapiedi e sulle nostre strade si trovano moltissimi monopattini e altrettante biciclette posteggiate in maniera selvaggia dopo l’affitto in sharing, la responsabilità è, certo, dei singoli utenti, ma non solo loro. In questo caso, l’Amministrazione forse ignorava, fino all’incontro di pochi giorni fa con una delegazione di Associazioni che avevano manifestato davanti a Palazzo Civico, che sulle app delle società di sharing mancavano spesso indicazioni puntuali sulle modalità di parcheggio di monopattini e bici. Impegnata com’è nella propria furiosa lotta all’auto privata, questa Giunta tralascia troppo spesso i diritti delle persone con disabilità. Una buona Amministrazione non dovrebbe aspettare una manifestazione di piazza per capire che un monopattino parcheggiato “di traverso” su un marciapiede rende quello stesso marciapiede non accessibile. I diritti delle persone con disabilità non possono arrivare sempre dopo.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Scuola, i nuovi criteri per migliorare l’offerta formativa ed educativa

Gli uffici dell’assessorato regionale all’Istruzione hanno elaborato un’unica proposta di delibera che approverà dei macro-criteri che permetteranno la programmazione degli interventi per garantire e migliorare i livelli di qualità dell’offerta formativa ed educativa,

a sostenere le azioni per la prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo, la promozione per il riconoscimento per la lingua italiana dei segni e per la piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva. Il documento, comprensivo dell’approvazione dei criteri, dovrà essere discusso presso la commissione consiliare competente.

È questa la risposta dell’assessore Elena Chiorino  all’interrogazione del Partito Democratico che chiedeva con precisione i tempi di approvazione del provvedimento di Giunta che deve individuare criteri e modalità per realizzare progetti di sperimentazione organizzativa, didattica, educativa e per ampliare l’offerta formativa.

La successiva interrogazione proposta dal Partito Democratico e dai Moderati, chiedeva quale sia il destino per la formazione accreditata, in particolare per le realtà che stanno erogando la formazione a distanza e per quelle impossibilitate a farlo.
Dopo la dichiarazione dello stato di emergenza – ha risposto l’assessore – che prevedeva la sospensione di molte attività, compresa quella dei corsi di formazione professionale, “ è stato individuato e formalizzato un gruppo di lavoro che ha gestito la predisposizione dei provvedimenti connessi all’emergenza in coordinamento con la Giunta e la Protezione civile. Ha approvato una serie di atti che hanno chiarito le modalità e le condizioni per la ripresa delle attività formative attraverso lo svolgimento di lezioni a distanza sia in modalità sincrona che asincrona, rendendo così disponibile ai cittadini la continuità dei servizi già programmati per il 2020”.

Per la formazione professionale sono state elaborate nuove modalità flessibili di erogazione della formazione a distanza anche dove non previste dalle specifiche direttive e sono state fornite le prime istruzioni operative per consentire l’avvio delle attività in corso e di nuove.
I gruppi Partito Democratico, Moderati e Monviso hanno poi chiesto quali provvedimenti siano stati presi per la riapertura dei servizi educativi e quali azioni s’intendano attuare per garantire una accessibilità più ampia possibile.
L’assessorato, ha chiarito l’assessore, “ha posto subito l’attenzione alle esigenze provenienti dai servizi e dalle famiglie con bambini da zero a tre anni e sull’opportunità di una riapertura straordinaria, avvenuta in seguito all’emanazione delle normative nazionali a cui la Regione non ha posto correttivi permettendo la ripresa delle attività con un rapporto educatore/bambino di tipo ordinario.” Dal 31 agosto scorso è ripresa l’attività ordinaria, tenuto conto di quanto approvato dalla Conferenza Stato-Regioni e dal governo, mentre la Regione ha avviato una apposita rilevazione informatica a cui hanno partecipato i Comuni piemontesi che hanno servizi educativi da zero a due anni con la ripartizione di risorse ministeriali e con la quota di cofinanziamento regionale tra i 343 Comuni per un totale di 21.707 bambini.

Associazione I Buffoni Corte Onlus: “Spazi inutilizzati, soldi sprecati”

Riceviamo e pubblichiamo / Si è svolta martedì 29 settembre, la protesta organizzata dall’Associazione I Buffoni di Corte nei confronti delle Istituzioni cittadine per l’elevato numero di spazi abbandonati al degrado, dislocati sul territorio, che, diversamente da quanto spesso succede, potrebbero essere riqualificati e concessi ad enti del Terzo Settore che operano nel quotidiano, con impegno e dedizione, al servizio della comunità.

 

A manifestare, in via Rubino 82 a Torino, oltre a Luca Nicolino, Presidente della Onlus, una decina di persone, incatenate alla cancellata dell’ex sede della Scuola Materna Centro Europa C, tra le quali alcune persone con disabilità, caregiver e giovani volontari de I Buffoni di Corte, determinati a rimanere in loco sino all’arrivo della Sindaca Chiara Appendino. A supportarli, numerosi sostenitori ed altre associazioni del Terzo Settore, per un totale di circa 200 persone, unite dal motto “Spazi inutilizzati, soldi sprecati”.

 

La situazione, già faticosa, si è resa ancor più difficile nel post lockdown – spiega Luca Nicolino. I Buffoni di Corte, così come altre realtà simili, non hanno spazi adeguati a garantire il distanziamento sociale e le misure di sicurezza imposte a contrasto dell’emergenza Covid-19. Sono molte, infatti, le associazioni che oggi rischiano di chiudere e troppe le persone che rischiano di rimanere per strada. Beneficiando di spazi più ampi – aggiunge Nicolino – si potrebbero invece migliorare i servizi ricreativi ed educativi offerti e rispondere al numero crescente di richieste, da parte delle famiglie, di ricevere un servizio simile a quello fornito dai centri diurni. Un servizio essenziale, quello svolto da diverse organizzazioni come la nostra, che se non fosse reso al pubblico, inciderebbe notevolmente sulle casse di Palazzo Civico”.

 

La scelta di manifestare davanti al civico 82 di via Rubino, non è casuale: l’edificio, inizialmente messo a disposizione dei soggetti no-profit attraverso un Bando della Città di Torino, nel mese di giugno scorso è stato stralciato dalla lista degli spazi disponibili e destinato alle scuole, in un’ottica di revisione degli spazi, dovuta alla contingenza. “Ad oggi, però, non è stato attivato alcun processo – precisa Nicolino. L’edificio non solo non è utilizzato dalle scuole, ma risulta totalmente abbandonato e, senza manutenzione, lo stabile non può che deteriorarsi nel tempo. È quindi nell’interesse comune, garantirne l’utilizzo per evitare che, in un futuro prossimo, il degrado della struttura possa essere tale da rendere necessario un dispendio eccessivo di risorse per la sua riqualificazione. Lo stesso discorso vale per i numerosi complessi immobiliari dismessi che, oltretutto, rischiano di essere occupati abusivamente, con tutto ciò che ne consegue. I Buffoni di Corte, inoltre, chiedono che sia garantito un accesso equo a convenzioni, sulla base del numero di persone che ogni realtà coinvolge”.

 

In mattinata, si è recato in via Rubino Antonino Iaria, Assessore all’Urbanistica della Città di Torino, per rassicurare i manifestanti in merito alla volontà, dell’Ente rappresentato, di rimettere a bando l’edificio scolastico in questione, non appena cesserà l’emergenza sanitaria. Nel pomeriggio, invece, una delegazione dei contestatori è stata ricevuta dalla Sindaca Chiara Appendino, presso la Sala Carpanini di Palazzo Civico, per un confronto sulle problematiche emerse e per l’avvio, almeno è quello che ci si auspica, di un dialogo costruttivo con le Istituzioni.

 

Adesso, più che mai, – conclude Nicolino – abbiamo bisogno che le istituzioni prendano coscienza di quanto facciamo per la Città; adesso più che mai, abbiamo urgenza di instaurare un dialogo costruttivo con chi ci governa; adesso più che mai abbiamo necessità di ricevere risposte concrete ed immediate per pianificare al meglio il futuro del Terzo Settore”.

 

Accoltella e minaccia l’ex fidanzata, arrestato dai carabinieri

 I carabinieri del Nucleo Radiomobile, la notte scorsa, hanno arrestato per  minacce e lesioni un italiano di 39 anni, residente a Torino, per aver aggredito la sua ex fidanzata

La donna, un’italiana di 37 anni,  è andata a casa del suo ex, dove fino a poco tempo fa conviveva, per concordare con lui il pagamento del canone di locazione dell’abitazione.  

L’uomo ha reagito male alle richieste della donna e l’ha picchiata e colpita alla spalla con un coltello. Dopo averla aggredita, l’uomo l’ha accompagnato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maria Vittoria, dove i sanitari hanno ritenuto opportuno chiamare il 112 NUE per segnalare la presenza della donna con diverse ecchimosi, lesioni varie sul corpo e una ferita lacero-contusa all’omero sinistro. All’arrivo dei carabinieri, l’uomo è uscito dall’ospedale per non farsi trovare mentre la donna ha raccontato, quanto le era accaduto.

L’aggressore è stato rintracciato e arrestato poco distante dall’ospedale.

La perquisizione della casa, effettuata in collaborazione con i colleghi della SIS (Sezione Investigazioni Scientifiche), ha permesso di trovare il coltello usato per l’aggressione.

Dal 25 ottobre il nuovo volo Torino – Napoli con Ryanair

La nuova rotta sarà servita quattro volte a settimana

 Ryanair, la compagnia aerea numero 1 in Europa, ha annunciato  l’avvio di una nuova rotta da Torino verso Napoli. Il collegamento prenderà il via il prossimo 25 ottobre, in coincidenza con l’avvio della stagione invernale 2020/2021 e sarà effettuato quattro volte a settimana, con partenze di domenica, lunedì, mercoledì e venerdì.

La nuova rotta si inserisce nel piano di investimenti sul segmento domestico che Ryanair ha avviato su Torino già nei mesi scorsi, con l’incremento di frequenze messo in campo sin dalle settimane scorse su Bari e Catania, che sarà mantenuto anche per la stagione invernale.

Gli orari della nuova rotta Torino-Napoli sono i seguenti:

Giorno                                                 Napoli-Torino                                   Torino-Napoli

Domenica e Mercoledì                  9:00-10:30                                          10:55-12:25

Lunedì e Venerdì                             16:45-18:15                                        18:40-20:10

Jason Mc Guinnes, Direttore Commerciale di Ryanair, ha dichiarato:

“Siamo lieti di annunciare una nuova rotta da Torino a Napoli operativa dal 25 ottobre 2020, con 4 voli settimanali. Questo nuovo collegamento sarà parte integrante dell’operativo dell’Aeroporto di Torino per l’inverno 2020 e l’estate 2021.

I clienti possono ora prenotare voli per Napoli fino ad ottobre 2021 e per festeggiare questa nuova rotta, stiamo lanciando una speciale promozione con tariffe disponibili a partire da soli €9.99 per viaggiare dal 25 ottobre.

I voli devono essere prenotati entro la mezzanotte di giovedì 1° ottobre. Poiché queste tariffe incredibilmente basse andranno a ruba rapidamente, consigliamo ai clienti di collegarsi al sito www.ryanair.com per non perdere questa occasione”.

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, ha dichiarato:

“Siamo molto soddisfatti che Ryanair abbia deciso di cogliere questa opportunità, ampliando il proprio network dall’Aeroporto di Torino con il nuovo volo verso Napoli. Ora la rete dei collegamenti della compagnia low cost da Torino comprende ben 5 destinazioni nazionali.

Questo ulteriore investimento del vettore irlandese su Torino con il volo per Napoli dimostra come la domanda per voli nazionali, coerentemente a quanto avvenuto nei mesi estivi, continui ad essere il segmento su cui puntare anche nei prossimi mesi invernali.

Il nuovo collegamento, operato di lunedì, mercoledì, venerdì e domenica consentirà ai passeggeri di disporre di una più ampia scelta di voli, generando un duplice valore sia per chi, in vista della prossima stagione invernale, dalla Campania vorrà trascorrere una vacanza sulle nostre montagne, sia per chi, dal capoluogo piemontese, vorrà raggiungere velocemente e a tariffe competitive Napoli e i suoi meravigliosi dintorni”.

Dove suona la musica E il futuro si srotola

Music Tales / La rubrica musicale

E io vivo proprio nel mezzo

Nella terra degli uomini

Dove suona la musica

E governa la tecnica

E mi piace la plastica

Si sperimenta la pratica eh

E si forma la lacrima

Dove suona la musica

E il futuro si srotola

E l’amore si fa”

Non amo particolarmente Lorenzo Cherubini come artista ma so riconoscere quando una penna sa scrivere cose meravigliose.

Terra degli uomini” non è soltanto una canzone, è un inno all’umanità. Jovanotti canta la bellezza di microcosmo, incastrato tra il baratro e gli angeli, tra il cielo e la terra.

La dimensione di cui parla il Lorenzo nazionale, la nostra dimensione, quella nella quale ci troviamo è ricca, colma di magia. Ma anche di futuro, di energia, di amore, di musica che si snoda tra le corde di una chitarra elettrica e il tamburo dei nostri battiti interni. Nel nostro luogo incantato tutto è possibile. Tutto è solo nostro.

Alterna Jovanotti alle note gioiose un nostalgico intercalare che ci conduce a quando qualcuno ci lascia, momento nel quale siamo costretti a riprogrammare il nostro tempo per non cadere in una spirale di

insensatezza.

Lo scopo delle nostre vite è trovare una ragione, anche quando questa pare non esserci più.

Oggi, in uno di quei giorni in cui mi sento completamente sbagliata ed insensata, vi voglio regalare un

brano di sette anni fa dalla raccolta Backup. Firmato Universal, vale la pena di essere ascoltato, per me.

Avete presente la brutta sensazione di essere di troppo? E quindi non sapete se girare le spalle e andarvene oppure restare per educazione? Ecco come mi sento oggi anche se so che

alla fine, pur avvolti nell’indifferenza degli altri, ci sarà sempre un gran sole a sorprenderci.


Chiara De Carlo

 
 
 
 

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Chiara vi segnala i prossimi eventi… mancare sarebbe un sacrilegio!

In fiamme bus carico di studenti

Un bus di linea di Gtt con numerosi studenti a bordo  ha preso fuoco stamane sulla provinciale 41 a Torre Canavese.

Il conducente  è riuscito a mettere in salvo tutti i ragazzi  prima che le fiamme divorassero il mezzo  I vigili del fuoco di Ivrea hanno domato l’incendio avvalendosi dell’autobotte.

Il bus è comunque andato distrutto.

Le fiamme si sarebbero sviluppate nel vano motore. Il veicolo si stava recando a Ivrea per portare gli studenti a scuola.

Tutti illesi i passeggeri che hanno dovuto attendere un secondo bus.

Quando la Fiat era Torino e Torino era la Fiat

I 35 giorni alla Fiat furono eterni.

Sostanzialme definibili in due fasi diverse. Dall’11 settembre al 27 settembre. Poi fino alla firma dell’accordo che avvenne 24 ore dopo la famosa marcia dei quarantamila. Il 14 ottobre era un lunedi. Diego Novelli ha sempre sostenuto che il numero dei partecipanti era una bufala. Probabile, ma che schiaffo al sindacato e dunque a tutta la sinistra italiana  Prima dell’11 Cesare Romiti annuncio’ che la Fiat dovevava mettere in cassa integrazione 24mila operai. A Torino gli operai ed impiegati erano oltre 100mila. Torino e provincia. Rincontrai davanti ai cancelli di Lingotto Ulderico Verniano compagno di liceo. Che ci fai? “Ci lavoro”. Ci vediamo dopo ? I i turni erano 6 -14 e 14 -22. Erano ancora gli anni che potevi girare per Torino senza orologio. Da Barriera si partiva in tram apposta per Lingotto e Mirafiori.  Torino era la Fiat e la Fiat era Torino. Non ci sono Santi ….alle 14 davanti ad un panino chiesi ad Ulderico di iscriversi alla fgci.
Non solo lo fece ma ne iscrisse altri 10 in Lingotto. Capitava un po’ in tutti gli stabilimenti Fiat. I piazzali di Mirafiori erano pieni di auto. Lingotto produceva sempre meno e Rivalta non aveva mai funzionato a pieno regime. Fu un errore di Valletta che voleva replicare il progetto ( riuscito ) di Mirafiori. Al museo dell’auto c’è una edificante cartina di Torino.
Sono segnati i primi insediamenti produttivi all’inizio del 900, tra carrozzerie e aziende metalmeccaniche. I più erano diventati fornitori Fiat. Il fondatore Guovanni Agnelli aveva una tecnica: per un po’ non li pagava, poi li annetteva. A volte con lusinghe, a volte con sistemi poco ortodossi. Il Vecchio ha sempre avuto il pelo. Diverso il nipote, l‘Avvocato suo omonimo. Si era goduto la vita fino a 48 anni delegando totalmente a Vittorio Valletta. Gianni Agnelli fu probabilmente ben contento di delegare il “lavoro sporco“ a Cesare Romiti. Davanti ai cancelli Fiat si paso’ dai picchetti al blocco totale. Praticamente nulla e nessuno poteva entrare ne’uscire. Bloccato tutto compreso (ovviamente) il cosiddetto indotto fatto per maggioranza da artigiani o piccoli industriali. Al di sotto dei 15 dipendenti dove non c‘era cassa integrazione. Comunque tutta la città era con gli operai Fiat. Gli Agnelli avevano un debito morale con la città e non potevano licenziare.
Il 26 settembre arrivo’ in città Enrico Berlinguer. Prima al Lingotto e poi al comizio a Mirafiori davanti alla Palazzina degli impiegati. Moltitudine di persone.Piero Cordone e Palmiro Gonzato, ex partigiani, capi del servizio d’ordine facevano largo tra la folla. C’erano tutti i capi comunisti di Torino e, giuro, c‘ero anch io. Durante il comizio di Berlinguer arrivo’ la fatidica frase: Compagno Berlinguer, se gli operai occupano la Fiat, tu da che parte stai? Ovviamente starei dalla parte degli operai. Non fu un Berlinguer risoluto nel rispondere. Perlomeno è ciò che mi ricordo, con gli occhi dell’oggi. Nel PCI, come nel sindacato c‘erano posizioni diverse tra chi voleva trattare e chi non voleva trattare.
Enrico Berlinguer fu ” tirato per il i capelli “ma nom ci poteva essere altra risposta. Risposta che era nel DNA di ogni comunista. Gianni Agnelli ci rimase male. Buon per lui ma appunto era nella forza delle cose. Sarebbe cambiato qualcosa ? No, perché era nelle cose. Il giorno dopo la Fiat annunciò  un radicale cambiamento  di strategia. Dai licenziamenti al ritorno ai 24mila cassa integrazione universalmente. I sindacati rifiutarono. Qualcosa comunque era cambiato, non ultimo erano passati 15 giorni, momenti di stanchezza con la consapevolezza che il tutto non poteva durare in eterno. Decisamente, in quei giorni ci fu una svolta diventando preludio della fine.

Patrizio Tosetto

Il “rude” Arisio testimone di una pagina di storia

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Con Luigi Arisio scompare un testimone e un protagonista di una pagina di storia torinese e italiana. Era un uomo rude e un po’ incolto che veniva dal duro lavoro in fabbrica dove entrò giovanissimo dopo aver frequentato  la scuola allievi Lancia. Allora Fiat e Lancia avevano una scuola allievi che formava i giovani, così come avevano, con Valletta, il culto degli anziani. Si tratta di un mondo scomparso.

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Arisio rappresenta il testimone di un mondo che non c’è più perché la Fiat non c’ è più. Ho riletto nel corso dell’ estate la bella biografia  di Piero Bairati su Vittorio Valletta ed ho potuto ricostruire il durissimo lavoro per ricostruire dopo la guerra e creare il miracolo italiano.
Si trattava di  gente abituata a lavorare, dei gran  “ruscun” per dirla in piemontese. I sindacati, sull’onda della contestazione e e dell’autunno caldo, avevano devastato la Fiat, ricorrendo al sabotaggio interno. C’erano dipendenti che erano  contigui al terrorismo e che creavano sul posto di lavoro un clima di violenza Intollerabile.  il terrorismo stesso era entrato nel corpo dell’azienda. L’avv.Giovanni Agnelli, più abituato alla bella vita che all’ impegno alla guida dell’azienda, forse non si  era neppure accorto del clima che c’era a Mirafiori. Il mio amico operaio Salvatore Guerreri mi descrisse più volte come si stava in officina . Solo tardivamente Cesare Romiti si rese conto  di una situazione ingovernabile che incideva gravemente  sulla produzione aziendale. Il capo reparto Luigi  Arisio insieme a pochi  altri ebbe il coraggio quarant’anni fa nell’ ottobre 1980 di  promuovere la grande marcia dei quarantamila quadri ed operai  che rivendicavano il diritto di lavorare che il picchettaggio sindacale rendeva  impossibile. Furono 40 Mila “crumiri “ come dissero sprezzantemente i comunisti e la CGIL che arrivò all’idea di occupare  la Fiat sostenuta da Enrico Berlinguer in persona. Piero Fassino che fu un giovane dirigente del Pci a Mirafiori, ha ripensato onestamente a quegli anni di ferro e di fuoco. L’ex sindaco Diego  Novelli  ha di recente dileggiato, da par suo,  Romiti a cadavere caldo, sostenendo che, al massimo, i quarantamila erano quindicimila. C’ è da attendersi qualche  altra bordata dell’arzillo novantenne  per Arisio che rischio’ la sua incolumità personale per dare un segnale di cambiamento che inverti la storia della Fiat. Rischiò di essere ammazzato o gambizzato dalle Br che ancora non erano state sconfitte, Nel 1983 venne eletto deputato repubblicano e fece una legislatura senza brillare particolarmente. Lo incontravo qualche volta alle feste in Prefettura e lo vedevo impacciato, malgrado fosse diventato onorevole, Era un uomo che era rimasto semplice, che si era fatto da se’, sapendo rischiare la propria tranquillità personale e famigliare in un momento drammatico. Non entrò nella casta politica, alle elezioni successive non venne riconfermato. Resta il valore morale politico del suo coraggio civile di fronte alle pecore e agli agnelli che stavano subendo il ricatto della demagogia populista e sindacale di quegli anni. Fu un uomo coriaceo ,un piemontese duro e puro ,un esempio del valore che il vecchio Piemonte sapeva dare al lavoro. Oggi siamo  finiti nello stagno del reddito di cittadinanza, figlio lontano del marasma di quegli anni il cui il salario era una variabile indipendente dalla produttività.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com