ilTorinese

L’esperto: “L’albero che ha ucciso le sorelline era malato”

Pierfrancesco Malandrino, dottore forestale e arboricoltore, ha spiegato all’agenzia Agi che l’albero caduto sulla tenda delle bambine torinesi nel campeggio in Toscana “non era sano”

Dice l’esperto: “quel pioppo non vegetava al meglio e con ogni probabilità  un occhio attento si sarebbe accorto dello stato della pianta, che era mal curata”. E aggiunge: “E’ probabile che la chioma sia  stata duramente capitozzata: di conseguenza l’apparato radicale era danneggiato, come  si vede gia’ dalle foto. I  danni non risparmiavano nemmeno il colletto”(l’area che consente di resistere alla pressione del terreno circostante ed è il punto fino al quale le piante devono essere interrate, altrimenti rischiano di morire.

La rassegna dei libri più letti del mese

Ecco una piccola rassegna dedicata ai titoli che maggiormente hanno interessato i lettori iscritti al gruppo di Facebook Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri nel mese di agosto.

Primo posto per l’intenso Fiore di roccia, di Ilaria Tuti (Longanesi), racconto “al femminile” ambientato durante la Grande Guerra; segue l’interessante dibattito sulla saga scritta da Natasha Salomons, I Goldbaum (Neri Pozza); terza posizione per Cinque donne e un arancino, leggero racconto di Catena Fiorello (Giunti).

 

Il sondaggio del mese ha incoronato l’investigatore più amato dai lettori ma la sfida è stata davvero appassionante, così come il dibattito che ne è seguito: se volete saperne di più, potete leggere l’articolo QUI 

Nel mese di agosto ricorreva l’anniversario della nascita di Ray Bradbury, geniale e profondo cantore di un’America ormai scomparsa e autore del celeberrimo Fahrenheit 451, pietra miliare della fantascienza e fulgido esempio di quella che oggi chiamiamo narrativa distopica.

Per conoscere meglio questo grande scrittore, oltre al succitato Fahrenheit 451, noi proponiamo la lettura del classico L’estate incantata e del meno noto, ma inquietante, Il popolo dell’autunno, più volte citato da King come fonte d’ispirazione per il suo It.

 

Per il mese di agosto, la libreria LA CONFRATERNITA DELL’UVA di  Bologna ha scelto per i nostri lettori: L’estate che sciolse ogni cosa di Tiffany McDaniels (Atlantide Edizioni), un libro di una giovane autrice statunitense che ha già il respiro di un nuovo classico americano; Dal tuo terrazzo si vede casa mia di Elvis Malaj (Racconti Edizioni). Il nuovo corso della produzione letteraria italiana è lasciare che anche gli italiani di seconda generazione possano raccontarsi: in questo romanzo troverete una linfa, una rabbia e una vitalità inedita; La confraternita dell’uva di John Fante (Einaudi), un titolo che è anche un omaggio e una strizzatina d’occhio al nome della libreria!

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A presto e buone letture!

 

redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Maschere e mascherine

Nell’epoca post Covid, a ridosso dei mesi di lockdown, la mascherina è diventata uno strumento  entrato prepotentemente nella vita quotidiana e nelle nuove forme di socialità con cui ci si è andati pian piano confrontando. Una società in cui, sin da subito, dapprima per fronteggiare l’emergenza della pandemia da Coronavirus, è stato imposto un distanziamento definito dal governo (quasi per un lapsus freudiano) di tipo “sociale”, laddove sarebbe stato più appropriato l’uso dell’aggettivo “fisico”.

Ma se di mascherine si continua a parlare, nell’ambito anche della divisione del pubblico tra detrattori e sostenitori, questo termine riporta, necessariamente, per metafora, alla mente il mondo teatrale. Anche se la distanza tra i due contesti e le motivazioni per cui si usano le mascherine per la prevenzione da Covid 19 e quelle teatrali parrebbe abissale  (e probabilmente lo è), il concetto di maschera rimanda a due elementi. Il primo è lo strumento che un individuo sceglie per far emergere un’identità diversa e separata dalla propria, il secondo è quel ruolo, anche sociale, che egli indossa e che, talvolta, viene ad oscurare e limitare la sua reale personalità individuale.

In fondo di fronte allo svilupparsi, in tutto il suo impeto, nella primavera appena trascorsa, della pandemia da Coronavirus, secondo me, sono cadute tante maschere dai volti delle persone e sono state indossate, al loro posto, tante mascherine. Nei mesi di lockdown e di sviluppo del massimo contagio, non era difficile, infatti, uscendo di casa per quelle poche essenziali azioni consentite ( la spesa alimentare, l’acquisto di farmaci o la visita ad un genitore o congiunto malato, il lavoro), imbattersi in volti dai cui occhi emergeva paura mista a smarrimento.

Chissà che cosa avrebbe scritto, durante o dopo questi mesi di lockdown, se fosse stato ancora vivo, Luigi Pirandello, uno dei più geniali scrittori italiani, che ha avuto l’intuizione di comprendere l’esistenza e comunicare, attraverso la sua opera, la presenza della “maschera” nell’uomo del Novecento. L’uomo pirandelliano accetta, infatti, la maschera che lui stesso si è imposto e con cui gli altri tendono ad identificarlo. Se nella poetica pirandelliana soltanto un tipo di individuo riesce a liberarsi dalla maschera, anzi, dalle maschere che il prossimo gli attribuisce, egli è  il ‘folle’.

In fondo proprio Pirandello ci insegna, in una delle sue opere più straordinarie, il romanzo intitolato “Uno, nessuno e centomila” che l’uomo, soltanto accettando di volta in volta tutte le maschere che è  costretto ad indossare, può riuscire a salvarsi ed evitare di cadere nella crisi dell’Io. Allora, non sarà poi così grande sacrificio accettare, nella società odierna, in questa epoca post Covid, di indossare una mascherina, a patto che questa non rappresenti un innalzamento di una barriera e di rifiuto dell’altro, ma sia un gesto di responsabilità etica e di salvaguardia verso se stessi e gli altri. Non ne risulterà compromessa propria personalità,  anche perché gli occhi, il vero specchio dell’anima, rimarranno sempre ben visibili e risalteranno ancora di più.

Mara Martellotta

Donne in rete Una carta di intenti contro il femminicidio

Il 4 e 5 settembre prossimi, su iniziativa dell’Associazione La Città delle Donne di Torino

in collaborazione con Maged ( MagistrateAvvocati Giuriste Europee Donne), diversi rappresentanti istituzionali dei Comuni di Vigarano Mainarda (Ferrara), di Torrile (Parma), di Castagnole Piemonte (Torino) ed altre realtà associative nazionali, sono state organizzate due giornate di incontri e dibattiti per attivare una rete di supporto di donne contro il femminicidio e far conoscere la Carta di intenti, promossa dall’Associazione contro questo terribile crimine,che sarà firmata nella Sala delle Colonne in Municipio, alla presenza dell’Assessore alle Politiche Sociali della Città, Marco Giusta.

Questo importante e meritevole progetto è nato nel novembre del 2019 tra Flavia Curti – Presidente di La Città delle Donne, e Lucia Panigalli di Vigarano Mainarda, scampatamiracolosamente ad un femminicidio. L’incontro nasce con la volontà di unire tante donne e realtà del Piemonte, dell’Emilia Romagna e di altre regioni d’Italia che svolgono attività a tutela del mondo femminile, contro la violenza di genere eda sostegno alle fasce più deboli, bambini e anziani. Qualche mese fa, Flavia Curti, promotrice dell’iniziativa, ha incontrato isostenitori dell’iniziativa ed il Sindaco di Vigarano Mainarda al fine di proporre la sottoscrizione della Carta d’Intenti anche ad altrestrutture istituzionali che intendono aderire ai principi di tutela delle figure deboli menzionate.

PROGRAMMA Presso Sala delle Colonne della Città di Torino

ore 12.20: Accoglienza da parte dell’Assessore alle Politiche Sociali Marco Giusta e del Vice Sindaco Sonia Schellino.

Firma della CARTA DI INTENTI presso “Sala delle Colonne” del Municipio di Torino.
ore 13.45: Incontro e saluto con l’Assessore Regionale per le Pari Opportunità Chiara Caucino presso Palazzo della Regione Piemonte in Piazza Castello.

Sabato 5 SETTEMBRE 2020

ore 10.00: Incontro con Donne imprenditrici provenienti dal continente Africano, Filippine, Brasile, Cina, Albania ed Ecuador con Autorità del Territorio (Hotel Diplomatic in Via Cernaia 42, Torino).

Maria La Barbera

 

 

8 settembre 1943, oggi una riflessione serena è possibile

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Anche quest’anno il Comune di Torino ha programmato una cerimonia al cimitero monumentale per l’anniversario dell’8 settembre 1943, quando l’ Italia del tutto impreparata si trovò a far fronte all’armistizio  annunciato dagli Alleati all’improvviso e firmato nei giorni precedenti a Cassibile. Ha senso storico celebrare quel giorno? Sorgono legittime perplessità

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In primis fu un giorno in cui lo Stato italiano sembrò essersi sgretolato insieme all’Esercito lasciato allo sbando.Segnò la rottura con la Germania nazista, non la morte della Patria,come è stato sostenuto in modo errato, ma certamente la sua eclissi. Non fu un  “tutti a casa“ come nel film di Alberto Sordi perché una parte dell’Esercito cercò di resistere e una parte di militari cercò di riprendere le armi nella guerra di liberazione.

Il governo Badoglio, pur in condizioni difficilissime che avrebbero comportato la possibilità di errori da parte di chiunque nel tentativo di far uscire l’ Italia dalla guerra a fianco di Hitler, non fu all’altezza del compito e neppure gli alti comandi militari lo furono. Forse solo il Maresciallo Enrico Caviglia sarebbe stato in grado di affrontare l’arduo compito. L’ episodio eroico di Cefalonia non fu in realtà un atto di Resistenza, ma fu un massacro di Italiani lasciati in balia di se’ stessi. Una parte di responsabilità fu degli Alleati che annunciarono intempestivamente l’armistizio, prendendo in contropiede le autorità italiane. Passare dall’alleanza con Hitler al versante opposto senza danni era impossibile, specie per un paese dove Mussolini era ancora visto come un mito da tanti italiani che non condivideranno  il  “tradimento“ dell’ alleato tedesco. Salvare capra e cavoli era impossibile, ma certamente dal 25 luglio all’ 8 settembre l’’ Italia non fu in grado di prepararsi all’Armistizio in modo adeguato. Il governo non seppe fronteggiare un compito arduo,ma ineludibile, quello di contenere l’invasione dell’esercito tedesco in Italia. Forse non era possibile farlo, ma non fu seriamente tentato. Così ci fu la fuga di Pescara del Governo  e del Re, un altro episodio molto controverso. Il modo in cui avvenne la fuga non fu certamente eroico e forse il Re si giocò la Corona,  trasferendosi in territorio italiano non ancora occupato, preservando Roma dalla sua distruzione come avverrà a Montecassino. Ma quel trasferimento inglorioso avvenuto alla chetichella come era inevitabile, salvò l’ Italia, il re che aveva salvato l’ Italia a Peschiera nel 1917 durante la Grande Guerra, salvò un’altra volta l’ Italia a Pescara, trasferendo il governo e salvando la continuità dello Stato. Un atto eroico di  resistenza forse avrebbe salvato la Corona, ma avrebbe impedito allo Stato italiano di riaversi dopo il tracollo ,ricostituendo il suo esercito. L’8 settembre non è una data esemplare da celebrare perché l’ Italia in guerra, anche in quella maledetta guerra, fu migliore di quella che apparve quel giorno di settembre, considerato simbolicamente come il giorno della resa. E’ una data da cui partire per una serena riflessione storica che a 77 anni di distanza è possibile. Dopo quella data, la guerra non ebbe termine ma riprese con italiani schierati dalla parte del Regno del Sud (su cui scrisse pagine importanti e dimenticate  Agostino degli Espinosa) e dalla parte di Mussolini alleato della Germania, quando il duce creò la Repubblica Sociale: fu la Resistenza, ma anche la guerra civile che lasciarono  tracce indelebili nella storia italiana successiva.

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Scrivere a quaglieni@gmail.com

Forza Italia: “Impegno per il tribunale dei brevetti”

Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino, parlamentari piemontesi di Forza Italia intervengono Sulla candidatura di Torino per ospitare la sede del Trinunale europeo dei brevetti

”E’ scritta nella sua storia. Per questa ragione non esitiamo a riconoscerci nella richiesta avanzata nei giorni scorsi dall’assessore Sacco. Al di là delle ovvie distinzioni politiche, non possiamo non condividere la legittimità di una candidatura come quella di Torino, città dove è stata fondata l’Accademia delle Scienze e dove è stata inaugurata la prima sede dell’Ufficio italiano brevetti e marchi. Senza trascurare il fatto che a Torino hanno la loro sede i più importanti studi legali specializzati in proprietà intellettuale.”

Scippa lo smartphone a una ragazza, arrestato

 

Sabato notte gli agenti del Commissariato Centro hanno arrestato per rapina un ventiseienne cittadino egiziano che aveva rubato lo smartphone a una ragazza in via Garibaldi.

Poco prima dell’una, la vittima sta percorrendo la via con il telefono tra le mani, visto che stata scrivendo degli sms. Giunta all’incrocio on via San Tommaso, viene raggiunta alle spalle dal cittadino egiziano che le strappa dalle mani lo smartphone e si dà alla fuga. La ragazza insegue lo scippatore e cerca di attirare l’attenzione dei passanti. Insegue il ladro fino in Piazzeta Reale dove si ferma ormai esausta; qui il testimone viene preso da tre persone che, raccolte le grida di aiuto della ragazza,inseguono il cittadino egiziano senza però raggiungerlo. Tuttavia, recuperano e restituiscono alla giovane lo smartphone del quale l’uomo si è disfatto durante la fuga.

Gli agenti del Commissariato Centro, nel frattempo allertati, intercettano il reo il Piazza Castello. Questi alla vista della volante si dà nuovamente alla fuga venendo però bloccato in via Cesare Battisti dopo un inseguimento nelle vie del quartiere. Quando l’uomo viene fermato oppone resistenza agli operatori di polizia colpendoli con pugni e calci che però non gli evitano l’arresto.

Nella stessa giornata gli agenti del Commissariato Centro hanno anche arrestato per spaccio in Lungo Po Cadorna un trentaseienne cittadino marocchino fermato dopo la cessione di stupefacente. Lo straniero quando è stato fermato è stato trovato in possesso di involucri contenenti marijuana.

I libri più letti nel mese di settembre

Torna puntuale la piccola rassegna dedicata ai titoli che maggiormente hanno interessato i lettori iscritti al gruppo di Facebook Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri nel mese di settembre.

 

Nel mese di settembre i libri più commentati nel gruppo sono strati: A voce alta, capolavoro di Bernhard Schlink che racconta una storia di passione e presa di coscienza . Al secondo posto fa il suo ingresso Fu sera e fu mattina, nuovo romanzo di Ken Follett che costituisce il prequel del famoso I pilastri della terra; infine terzo posto per La ragazza del secolo scorso, l’autobiografia di Rossana Rossanda, recentemente scomparsa.

L’autore più citato del mese è Valerio Massimo Manfredi, i cui nome è sempre molto presente n tra i consigli dei lettori: tra i suoi romanzi, i più amati sono senza dubbio Lo scudo di Talos, romanzo che ripercorre le vicende delle Guerre Persiane, Antica Madre, ambientato tra i legionari di Nerone e Teutoburgo, che racconta l’epica battaglia tra i barbari di Arminio e i romani.

Questo mese, la libreria San Michele di Albenga consiglia per voi:

Un capolavoro che lascia cicatrici: “Viaggio al termine della notte” di Celine (Corbaccio). Un colpo di genio, breve ma perfetto: “Le braci” di Marai (Adelphi). Un racconto profondo e delicato che non si scorda. “Le nostre anime di notte” di Kent haruf (NN editore).

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A presto e buone letture!

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Commercio, a Torino consumi in calo del 26,8 per cento

Il Piemonte flette del -22,7% con le province di Torino, Cuneo e Novara rispettivamente al -26,8%, -18,4% e -13%.

L’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e non food elaborato da Confimprese-EY registra un trend negativo del  -27,7% a luglio 2020 vs 2019 e una flessione del -40,6% nei primi 7 mesi del 2020 vs 2019.

Nei primi 7 mesi del 2020 la ristorazione è il settore in maggiore sofferenza con -30%, seguita dall’abbigliamento -29,3%. Meglio la categoria altro non food con -9,3%. Il travel recupera 10 punti percentuali rispetto a giugno ma rimane negativo a -59% a luglio e a -58% nei primi 7 mesi.

I trend per aree geografiche mostrano valori simili con eccezione del Sud. Il Centro si attesta a -30%, peggiora il Nord-est con -31% per il calo del turismo, il Nord-ovest chiude a -27%. In miglioramento il Sud, che registra -22%

La ripresa rimane ai blocchi di partenza e il commercio non taglia il traguardo della ripartenza che al momento è ancora lontano. I valori sono negativi: il mese di luglio si chiude con un trend nelle vendite del -27,7%, che porta il comparto a registrare nei primi 7 mesi dell’anno una contrazione pari a -40,6%. L’Osservatorio permanente Confimprese-EY sui trend di consumo non lascia spazio a dubbi ed evidenzia il persistente clima di scarsa fiducia delle famiglie italiane, poco inclini a riprendere le abitudini di consumo dell’anno precedente.

Quanto ai settori merceologici, nel mese di luglio si registrano dinamiche negative nelle vendite generalizzate a tutti i settori: in forte sofferenza abbigliamento e ristorazione con trend mensili rispettivamente di -29,3% e -30%, mentre il settore altro non food contiene la flessione a -9.3 % sullo stesso periodo 2019.

L’ e-commerce a luglio registra su base mese una performance positiva (+22%), a conferma del fenomeno di digitalizzazione degli acquisti in atto. La dinamica delle vendite del canale evidenzia però segnali di rallentamento riallineandosi a ordini di grandezza pre Covid-19.

«Il mese di luglio – spiega Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese – ha purtroppo raffreddato le aspettative di un rapido miglioramento della propensione al consumo. Con una flessione di quasi -28% rispetto all’anno precedente ha mostrato una tendenza alla stabilizzazione del calo registrato nel primo mese pieno di post lockdown (giugno -27%). Lo scenario mostra comunque significativi differenziali nelle dinamiche sia a livello geografico con il Sud a +10% vs Nord-est e Centro sia a livello canale con il travel a -15% vs media Italia».

Quanto a Pta (Primary Trade Area) nel mese di luglio si riscontrano performance negative in tutta Italia e in particolare in alcune location come Fiumara (Genova) che registra un -13% rispetto alla media canale centri commerciali e Milano che segna un -9% rispetto alla media high street con Il Centro -8%, Fiordaliso -7%, Carosello -3%. Sempre rispetto alla media nazionale negativi Roma Est -9%, I Gigli (Firenze) -5%, Adigeo (Verona) -3%. Si confermano in controtendenza, come già nel mese di giugno, Orio Center (Bergamo) che performa il 13% meglio della media paese, seguito da Nave de Vero (Venezia) +7%, Auchan +7%, Forum Palermo +5%.

«Le vendite di luglio 2020 mostrano comunque un incremento del 15% in valore assoluto rispetto a giugno 2020 pur con lo spostamento dei saldi a fine luglio e agosto – chiarisce Paolo Lobetti Bodoni, business consulting leader Italy EY – L’anno scorso luglio aveva registrato un +15% rispetto a giugno 2019 ma con i saldi attivi. Crediamo che con la lettura congiunta dei dati di luglio e agosto potrà emergere un trend migliorativo rispetto ai valori espressi oggi. Rimane il maggiore impatto subito dalle regioni e dalle città a maggiore vocazione turistica, che difficilmente verrà recuperato».

Analisi per aree geografiche e province

Con riferimento alle aree geografiche, nel mese di luglio Sud e Isole si confermano over performanti rispetto alla media Italia (+6 punti), limitando la frenata delle vendite nei primi 7 mesi dell’anno a -37,3% (media Italia -40,6%). Il divario tra Sud e Nord-est/Centro è addirittura del 10%.

A livello regionale da segnalare come Calabria e Sicilia, che hanno anticipato l’avvio dei saldi dell’anno al 1° luglio 2020, evidenziano performance mensili significativamente superiori (+10 punti) rispetto alla media italiana: il trend nelle vendite su base mensile risulta però negativo e rispettivamente pari a -14,1% e -16,6%. Il delta tra Toscana e Calabria/Basilicata è pari al 21%.

A livello di province, l’andamento delle vendite evidenzia la maggiore sofferenza delle città a forte vocazione turistica: Venezia e Firenze registrano performance nelle vendite molto inferiori alla media Italia con -7 punti di gap sul progressivo annuo e -14 punti di gap sul mese di luglio, a conferma di una situazione critica che non registra ancora segnali forti di inversione nella tendenza della domanda.

Nelle regioni continua inalterato il primato negativo della Toscana che si conferma la peggiore sia a luglio (-34,6%) sia nei primi 7 mesi (-44%), con la provincia di Firenze e la città di Firenze che chiudono il mese rispettivamente a -40,7% e -42%.
In seconda posizione il Veneto in flessione del 33% (-42,7% nei primi 7 mesi). Nel mese di luglio la provincia di Venezia paga il peso più importante con -41,4% (la città di Venezia si attesta a -46%), seguita dalle province di Padova (-33,6%), Verona (-30,9%) e Vicenza (-25,3%).
Al terzo posto l’Emilia-Romagna (-42,6% nei primi 7 mesi) e Sardegna (-41,3% nei primi 7 mesi) entrambe al -31,1%. Per la regione emiliana la provincia peggiore è Modena (-37%), seguita da Bologna (-33,1%) e Forlì-Cesena (-32,5%).
Al quarto posto con -31% (-41% nei primi 7 mesi) il Lazio, dove la provincia di Roma è in flessione del -32,4% e la città eterna del -34%.
Chiude la top 5 delle peggiori regioni la Lombardia con -29,4% (-43% nei primi 7 mesi). Questa la situazione nelle principali province: Milano -32,5% (Milano città: -42%), Brescia -32,2%, Como -28,2%, Monza -27,3%, Bergamo -26,4%, Varese -25,9%.

A breve distanza troviamo la Liguria al -30% con la provincia di Genova al -32,8%, il Trentino-Alto Adige al -28,1%, la Campania al -26,7% (con le province di Caserta e Napoli rispettivamente al -30,2% e -26,3%).
Il Friuli-Venezia Giulia peggiora rispetto a giugno e chiude luglio a -26,1% con la provincia di Udine a -27,6%. Importante anche la flessione della regione nei primi 7 mesi (-44,4% vs stesso periodo del 2019). Il Piemonte flette del -22,7% con le province di Torino, Cuneo e Novara rispettivamente al -26,8%, -18,4% e -13%.

Uno sguardo alle regioni del Centro mostrano andamenti di poco inferiori al quadro sopra descritto e comunque in peggioramento rispetto a giugno: Umbria (-25,6%), Abruzzo (-28,8%), Marche (-22,6%). Peggiora il Molise con -32,3%. Nel resto d’Italia le regioni con il più forte recupero sono Valle d’Aosta con -19% e Basilicata con -14,6%.

Analisi per canali di vendita

Quanto ai canali di vendita, il mese di luglio conferma le macro-dinamiche di giugno: centri commerciali, outlet e highstreet delle grandi città intorno al -32%, meglio le aree periferiche delle grandi città e le città di provincia con -21%. Il travel continua a essere il canale più in sofferenza a -59%, anche se in ripresa rispetto al -69% registrato in giugno.

Ecco Smartflower, l’impianto fotovoltaico “girasole” di Iren

Da alcune settimane Iren ha installato presso la centrale termoelettrica di cogenerazione di Torino Nord (Strada del Pansa) un nuovo ed innovativo impianto fotovoltaico che richiama nella forma e nei movimenti l’idea di un girasole.

Si tratta dello Smartflower, un impianto fotovoltaico di ultima generazione che insegue il sole sia durante la giornata, da est a ovest, che durante le stagioni: in estate si dispone su un piano quasi orizzontale e in inverno su un piano quasi verticale.

In questo modo lo Smartflower può arrivare a produrre il 40% di energia in più rispetto ad un impianto fotovoltaico convenzionale di pari caratteristiche e posizionato su un tetto esposto a sud. L’impianto è dotato di celle fotovoltaiche monocristalline collocate sui suoi petali, per una potenza nominale di 2,3 kW e una produzione annua di energia di 4.500 kWh.
Lo Smartflower è governato da un orologio astronomico che gli permette di orientarsi in maniera ottimale anche in presenza di nuvole. L’elevata efficienza dell’impianto è anche conseguenza della circolazione dell’aria che raffredda meglio i petali fotovoltaici rispetto ai pannelli installati sui tetti o alle stringhe installate in un campo a terra. E’ dimostrato infatti che un modulo che lavora con temperatura inferiore di 10°C incrementa la sua produzione del 5%.
Non mancano altre funzioni smart molto interessanti: qualora la velocità del vento fosse troppo elevata, un anemometro fornisce il segnale all’impianto che autonomamente chiude i pannelli a forma di petalo e si ripone in posizione di sicurezza. Calata la spinta del vento, lo Smartflower riapre i pannelli e riprende a produrre energia rinnovabile. L’operazione di chiusura dei “petali” viene inoltre effettuata mensilmente nella notte, allo scopo di pulire automaticamente i pannelli grazie alle spazzole presenti sugli stessi e al movimento di rotazione di un “petalo” sull’altro. A testimonianza dell’impegno del Gruppo Iren per la sostenibilità ambientale, il progetto dello Smartflower è stato inserito nel piano di miglioramento ambientale per il triennio 2020-2022 della dichiarazione EMAS 2019.