ilTorinese

La Giusta misura, workshop itineranti alla Gam

La giusta misura: RIPETIZIONI 

Workshop a cura di Chiara Camoni e Cecilia Canziani.  

con una Lecture di Gian Antonio Gilli 

 

Sabato 12 e domenica 13 settembre 2020 

GAM Torino 

 


La GAM accoglie nei propri spazi il quarto appuntamento del progetto itinerante di seminari e workshop dal titolo La giusta misura, nato dal dialogo tra Chiara Camoni e Cecilia Canziani e basato sulla condivisione del fare e del pensare come pratica artistica. 

 

Il seminario di settembre alla GAM si intitola Ripetizioni e si articola nelle giornate di sabato 12 e domenica 13 settembre con un laboratorio di stampe vegetali su seta, letture collettive sull’idea di gesto e ritmo, e con una lecture di Gian Antonio Gilli sulla Morfologia della ripetizione: 

In una nota opera, il filosofo Søren Kierkegard affermava che la ripetizione avrebbe potuto diventare una categoria centrale del pensiero moderno. Numerose esperienze, in campi diversi della vita umana, evocano la ripetizione: alcune, in effetti, sembrano assegnarle grandi compiti, altre mettono persino in dubbio che sia possibile”. 

 

Ripetizioni si svolge nell’arco dei due giorni: il sabato l’incontro prevede una passeggiata per raccogliere le erbe, letture scelte attorno l’idea di gesto e ripetizione che saranno commentate in gruppo, la lectio di Gian Antonio Gilli e il lavoro di stampa su seta. La domenica mattina proseguiranno le letture e si apriranno le stampe vegetali. 

 

Il progetto La giusta misura è stato avviato da Murate Art District, Firenze, ed è proseguito con una residenza presso la Società delle Api, Grasse, un workshop presso il Museo Carlo Zauli a Faenza e una lettura/performance nell’ambito della mostra About this and that. The self and the other. Like everything. a Mostyn Contemporary ArtGallery (UK). 

 

PARTECIPAZIONE GRATUITA

Numero limitato di partecipanti solo su prenotazione. 

Info e prenotazioni: infogamdidattica@fondazionetorinomusei.it  

 

Programma del Workshop

 

Sabato 12 settembre
Ore 10:30 Ritrovo all’esterno del bar Angeli del caffè, Lungo Dora Pietro Colletta 131, Torino
Dalle 10:30 alle 12:30 passeggiata nel Parco Colletta con raccolta erbe in prossimità della zona di confluenza tra la Dora e il Po.
Pranzo libero
Ore 14:30 ritrovo in GAM
Dalle ore 14:40 alle 16:00 lecture di Gian Antonio Gilli sul tema “Morfologia della ripetizione”
Dalle ore 16:00 alle 18:00 realizzazione delle stampe vegetali su seta  

 

Domenica 13 settembre
Dalle ore 10:30 alle 12:30 in GAM
letture scelte sul tema della ripetizione, del gesto e del ritmo
apertura delle stampe vegetali 

Per non dimenticare l’11 settembre

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani in occasione del 19° Anniversario dell’attacco delle Torri Gemelle intende ricordare il più grande attentato terroristico della storia contemporanea in cui persero la vita quasi 3 mila persone.

In quella nefasta mattina dell’11 settembre del 2001 diciannove terroristi di Al-Quaeda presero il comando di quattro aerei di linea e due di questi si schiantarono contro le Torri Gemelle del World Trade Center, a New York, causandone il successivo crollo. L’attacco ordinato da Osama Bin-Laden, leader dell’organizzazione terroristica di matrice islamica Al-Quaeda, oltre a determinare la morte di persone innocenti, causò un impatto drammatico nella storia e nella vita di tutti.

L’America si fermò e si fermò il mondo intero. Le immagini di morte fecero il giro del mondo e consegnarono ai cittadini dell’intero pianeta un dolore senza fine, la scoperta della propria debolezza e il pensiero terribile di costante vulnerabilità. Il Terrorismo più crudele e sanguinario fece il suo ingresso nel terzo millennio e dimostrò ai Paesi occidentali che nessuno era al riparo dalle Leggi violenti di Al-Quaeda e che tutti, uomini e città, potevano diventare macerie come quelle che avevano prodotto le morti nel cuore di New York.
In quei giorni di dolore tutti eravamo americani, tutti eravamo uniti contro le guerre ingiuste di un Terrorismo letale capace ormai di trascinare il mondo verso la fine. Nel 2004, infatti, Bin Laden, che inizialmente aveva negato ogni tipo di coinvolgimento, si dichiarò responsabile degli eventi dell’11 settembre. L’organizzazione terroristica islamica citò con forza come moventi il supporto statunitense ad Israele, la presenza di truppe statunitensi in Arabia Saudita e le sanzioni contro l’Iraq. La reazione degli americani non si fece attendere: nove giorni dopo il presidente Bush proclamò War on Terror, la guerra al Terrorismo per difendere gli Stati Uniti contro le minacce terroristiche di Al-Quaeda e le organizzazioni ad essa affiliate. Missioni e interventi militari per la lotta globale al Terrorismo inaugurarono un Duemila che sperava e sognava altri scenari politici e umani.

Intanto a New York erano ben visibili i segni del violento e inaspettato attacco. Fu davvero difficile rimediare ai danni materiali dell’attentato: la distruzione del World Trade Center danneggiò l’economia ed ebbe un forte impatto sui mercati globali, inoltre la rimozione dei detriti delle torri crollate fu completata solo nel maggio 2002. Quello che fu certamente impossibile fu la restaurazione delle anime lacerate delle tante famiglie che in quella orribile tragedia avevano perso i loro cari. Si pensò subito di erigere un Memoriale, il National September 11 Memorial & Museum, in onore delle vittime sui luoghi dove sorgeva il complesso del World Trade Center. Ma nessuna commemorazione, nessuna targhetta di rimembranza, nessun museo della memoria rimosse mai, neppure in piccola parte, le macerie umane dai tanti, troppi cuori in lutto. E poi, tutti iniziarono a fare i conti con la paura, si era pervasi dal terrore di un nemico invisibile che in qualsiasi momento può colpire e uccidere. Mancava ormai quel senso di protezione con il quale la bandiera a stelle e strisce aveva sempre cullato e accarezzato i suoi figli. Gli Stati Uniti avevano scoperto la propria fragilità.

L’attentato suscitò stati d’animo privi di serenità come ricordò l’allora presidente degli stati Uniti George W. Bush. “Il 12 settembre la gente dopo essersi ripresa dallo shock iniziale, ha capito che quella che stavamo affrontando era una guerra diversa. Era una nuova realtà. Una delle cose che sono cambiate dopo l’11/9 è la convinzione di essere un Paese protetto dagli oceani. In passato i conflitti erano avvenuti in luoghi remoti e noi ci sentivamo decisamente al sicuro. La gente aveva paura di andare al lavoro, di uscire di casa. Le compagnie aeree erano bloccate e le banche chiuse. La nostra società sotto certi aspetti era ferma.”

Sono passati 19 anni dall’attentato, ma le Torri Gemelle di New York che crollano -l’immagine simbolo dell’11 settembre- restano indelebile nei nostri occhi. L’attacco terroristico agli Usa è un evento che è entrato nella memoria collettiva dell’intera umanità e nei libri di storia, è un evento che ha cambiato non solo le relazioni internazionali, la geopolitica e la politica estera, ma anche le vite di ciascuno, il modo di guardare gli altri, di concepire la convivenza tra i popoli. L’11 settembre ha anche accresciuto la paura del Terrorismo e ha spinto i popoli ad unirsi finalmente in una comune lotta per debellarlo a livello planetario.

Il CNDDU, in occasione di una giornata così importante per il mondo intero, intende sottolineare ancora una volta la necessità di portare avanti una linea politica comune, costante ed efficace affinché il Terrorismo, cancro della società, possa essere individuato e debellato. E per fare in modo che ciò accada bisogna tagliare i canali che finanziano Al Quaeda. Il rapporto Terrorist Financing ha posto l’accento su tutti i finanziamenti di siti web, banche e istituzioni finanziarie che rimpinguano le tasche già piene del Terrorismo.

Per il CNDDU ora più di prima bisogna trovare forme di governance internazionale capaci di promuovere il bene comune globale, superando gli egoismi nazionali che permettono solo alle organizzazioni terroristiche di proliferare indisturbate.

Prof.ssa Rosa Manco
CNDDU

Presidente Cirio, a che pro?

FRECCIATE Ai tempi del fascismo c’era più attenzione alla cura del corpo e alla ginnastica, secondo il Presidente Alberto Cirio. Possiamo anche essere d’accordo ma non ne capiamo l’attualità e tanto meno l’utilità di questa considerazione. Siamo nel 2020 ed i piemontesi amano numerosissimi  praticare lo sport delle diverse discipline. Resta il dubbio che sia incorso in un luogo comune che rende felici i nostalgici degli esercizi fisici del ventennio. Ma a che pro?

L’arciere

Cile, quarantasette anni dopo

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C’è un altro 11 settembre oltre a quello delle “torri gemelle” del World Trade Center di New York, e non va dimenticato: quello del 1973.   A Santiago del Cile, quel giorno, con un colpo di Stato, le forze armate guidate da Augusto Pinochet rovesciarono il governo di Unidad Popular del socialista Salvador Allende, che morì durante l’assedio al palazzo presidenziale della Moneda. Le sue ultime parole, attraverso Radio Magallanes, furono per i lavoratori cileni: “Ho fiducia nel Cile e nel suo destino. Altri uomini supereranno il momento grigio ed amaro in cui il tradimento vuole imporsi. Andate avanti sapendo che, molto presto, si apriranno grandi viali attraverso cui passerà l’uomo libero, per costruire una società migliore. Viva il Cile, viva il popolo, viva i lavoratori!”. La giunta militare instaurò un regime dittatoriale che restò al potere per 17 anni. Il regime di Pinochet lasciò una dolorosa traccia di sangue con omicidi e deportazioni di massa: circa diecimila cileni torturati, moltissimi “desaparecidos”, centinaia di migliaia di persone costrette all’esilio. La distruzione delle istituzioni democratiche fu veloce e capillare. A tutto si sostituì il dominio militare. Quegli avvenimenti, come la storia si incaricherà di dimostrare, non lasciarono estranei gli Stati Uniti. Non vedo perché dovremmo restare con le mani in mano a guardare mentre un Paese diventa comunista a causa dell’irresponsabilità del suo popolo. La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli”, ammise senza giri di parole Henry Kissinger, il potentissimo segretario di stato americano dell’era di Richard Nixon. L’appoggio americano ai golpisti rientrava in una più vasta strategia di contrasto– denominata operazione Condor -verso quei paesi sudamericani indirizzati ad una “deriva marxista”: Argentina, Bolivia, Brasile, Paraguay, Perù, Uruguay e, appunto, Cile. Gli avvenimenti cileni del settembre ’73, con la loro scia di sangue e terrore, ebbero una vasta eco in tutto il mondo e particolarmente in Italia. L’allora segretario del Pci, Enrico Berlinguer, ben sapendo quanto fosse diverso il Cile dall’Italia, ne trasse comunque spunti e suggestioni per un discorso di più ampia portata che portò all’elaborazione della teoria del “compromesso storico”. In un lungo saggio dal titolo “Riflessioni sull’Italia dopo i fatti del Cile (pubblicato in tre parti su Rinascita, il settimanale del Pci, il 28 settembre e poi il 5 e 12 ottobre 1973) , Berlinguer tratteggiò la strada che doveva portare all’intesa tra le tre componenti della storia popolare e sociale del Paese: la cattolica, la socialista e quella comunista. Un progetto che finì, qualche anno dopo, con il rapimento e la morte di Aldo Moro. Dunque, sono passati quarantasei anni esatti da quella che è stata, per la mia generazione, una ferita aperta. Siamo cresciuti in quegli anni ascoltando e cantando i motivi della Nueva Canción chilena, il movimento culturale e artistico che sostenne con forza il governo di Salvador Allende, allorché nel 1970 venne eletto presidente del Cile. Víctor Jara (dopo averlo ucciso allo stadio di Santiago, i militari cileni non solo proibirono la vendita dei suoi dischi, ma ordinarono la distruzione delle matrici), Violeta Parra, i Quilapayún, gli Inti-illimani sono stati i simboli della musica sudamericana di quel periodo. Così come le poesie di Pablo Neruda (che morì due settimane dopo il golpe), i testi e le melodie della musica andina hanno lasciato un segno profondo. L’attualità del loro messaggio resta inalterata. Sebbene la musica non cambi la storia, un verso, una frase, può lasciare un segno profondo nel cuore di tutti, aiutando in questo caso a non dimenticare quell’11 settembre del 1973 e l’esempio di Salvador Allende.

Marco Travaglini

La droga era nell’amuleto portafortuna

Arrestato pusher dagli agenti del Commissariato Barriera Milano

Poco dopo le tre della notte di martedì scorso, mentre transitano in corso Giulio Cesare, giunti all’altezza di via Palestrina, gli agenti del Commissariato Barriera Milano notano uno straniero che alla loro vista si ferma e si guarda intorno. Quando si avvicinano per controllarlo, i poliziotti si accorgono che l’uomo nasconde qualcosa in una mano. Alla richiesta degli agenti di mostrare quanto in suo possesso, l’uomo, un senegalese di 34 anni, si dà alla fuga. In via Leinì il trentaquattrenne viene raggiunto e bloccato dopo una colluttazione a seguito della quale uno degli agenti resta contuso riportando diverse escoriazioni.

Dalla perquisizione emerge che il fuggitivo indossa tre gri-gri, l’amuleto portafortuna. Uno di questi, modificato per eludere un eventuale controllo, presenta un foro utilizzato per far uscire le dosi di stupefacente. I poliziotti appurano poi che l’amuleto contiene 17 dosi di crack, fatto che porta gli agenti ad arrestare il pusher per spaccio, oltre che per resistenza a pubblico ufficiale.

(foto archivio)

Scuola, Cirio: “I ritardi non sono della Regione”

In merito alla nota diffusa dall’Ufficio scolastico regionale, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio sottolinea che da settimane chiede al Governo che la febbre venga misurata a scuola e, da settimane, ripete che se non fossero intervenuti da Roma lo avrebbe fatto lui con una ordinanza. Voleva già formalizzarlo un mese fa, ma l’Usr ha chiesto alla Regione di attendere l’indicazione nazionale. Per rispetto istituzionale lui l’ha fatto, ma non accetta che ora si accusi la Regione di un ritardo. Perché dopo mesi per prepararsi, in cui l’unica priorità doveva essere la ripartenza dell’anno scolastico, le linee guida nazionali sono arrivate solo alla fine di agosto.

Il Presidente aggiunge che per tutta l’estate i nostri dirigenti scolastici e i nostri sindaci hanno lavorato ininterrottamente per inventare soluzioni che nessuno aveva indicato loro. Si sono improvvisati geometri e ingegneri. Ora mancano quattro giorni all’inizio della scuola e non c’è ancora certezza sugli insegnanti che servono per completare l’organico, sui banchi, sulle mascherine chirurgiche che il Governo ha previsto che le scuole consegnino tutte le mattine.

La Regione Piemonte ha anche stanziato 500 mila euro per aiutare le sue scuole a comprare termometri e termoscanner che sarebbe stato compito del Ministero far avere ai territori.

Il Presidente evidenzia che se c’è qualcuno di “tardivo” non è certo la Regione e trova assurdo che, nel mezzo di una pandemia che ha messo in ginocchio il mondo intero, si stia a discutere della richiesta di controllare ogni giorno che la temperatura venga indicata sul diario, oppure su un foglio, sul registro elettronico, in una chat di classe o con qualsiasi altro mezzo comodo e facile scelto dalla scuola. Non gli sembra che si stia chiedendo la luna, visto che in gioco c’è la salute dei nostri figli e dei loro nonni, che sono le persone con cui trascorrono molto del loro tempo. In un Paese normale la temperatura la rileverebbe la scuola all’ingresso, come stanno facendo da mesi gli uffici pubblici e le aziende.

Il Presidente conclude sottolineando che abbiamo da affrontare mesi difficili e le energie sarebbe opportuno usarle per cose più utili di polemiche strumentali. Lo conforta, però, sapere che molte scuole e molti comuni, a prescindere dalle lungaggini burocratiche ministeriali, si erano già organizzati per la rilevazione della temperatura a scuola, dimostrando di avere più buon senso di chi decide a Roma.

Treni e bus potenziati per l’inizio dell’anno scolastico

Il trasporto pubblico locale piemontese è pronto ad affrontare l’apertura delle scuole, il prossimo 14 settembre, con un importante incremento dei servizi, frutto di un intenso lavoro di dialogo con il sistema scolastico e le aziende che erogano i servizi di trasporto. 

Saranno 20 i treni aggiunti quotidianamente nei giorni feriali per un totale di 1.074 km in più al giorno dedicati agli studenti piemontesi. E saranno circa 500 le corse dei bus in più al giorno: 250 sulle 1.400 attuali concentrate nell’ora di punta della mattina e altrettante nel pomeriggio per i rientri da scuola, con un incremento totale dei servizi del 20% circa.
Come sottolinea l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi ” i passaggi dei treni degli autobus saranno potenziati e gli orari di tutto il TPL saranno adeguati alle nuove programmazioni che le scuole hanno elaborato negli ultimi giorni. Il trasporto pubblico avrà le caratteristiche di un servizio in progress, variabile con l’eventuale modifica delle esigenze degli istituti scolastici, sarà flessibile dal punto di vista sia degli orari, sia del numero e del tipo di mezzi utilizzati e potrà contare sull’utilizzo straordinario di autobus (compresi noleggio e NCC) dei vettori privati che si sono resi disponibili alla collaborazione”.
Un lavoro importante di analisi e organizzazione è stato svolto dall’Agenzia della mobilità piemontese, la cui Presidente evidenzia il ruolo determinante del confronto con le scuole. Un confronto avviato a giugno attraverso l’invio di questionari finalizzati alla comprensione delle necessità degli istituti scolastici e poi proseguito con approfondimenti specifici man mano che venivano rilasciate e chiarite le indicazioni a livello centrale. Parallelamente l’Agenzia ha fatto un percorso di dialogo con le aziende di trasporto per definire le forze che potevano essere messe in campo, le criticità e le possibili soluzioni. Come ha sottolineato la presidente dell’Agenzia naturalmente il lavoro non finisce qui, ma accompagneremo gli istituti scolastici fino alla stabilizzazione degli orari.

Per quanto riguarda il trasporto ferroviario, si ha un incremento dell’offerta di 20 treni aggiuntivi nei giorni feriali dal lunedì al venerdì e 21 treni il sabato feriale. Nel dettaglio saranno programmati i seguenti treni:

  • RV Torino-Savona: sono attivati nei giorni feriali dal lunedì al sabato i treni di rinforzo in ora di punta tra Torino Porta Nuova e Ceva (10124 Ceva 6.50 – Torino 8.15 e 10127 Torino 19.55 – Ceva 21.20)
  • R Alessandria-Acqui-Savona: sono attivati nei giorni feriali dal lunedì al sabato quattro treni: 10272 Savona 6.11 – Alessandria 8.20, 10274 Savona 8.00 – Acqui 9.37, 10283 Acqui 13.24 – Savona 15.00 e 10291 Alessandria 19.40 – Savona 21.53
  • R Alessandria-Voghera: sono attivati nei giorni feriali dal lunedì al sabato i treni del mattino: 20101 Alessandria 5.44 – Voghera 6.20, 20102 Voghera 6.40 – Alessandria 7.16, 20103 Alessandria 6.44 – Voghera 7.20 e 20104 Voghera 7.30 – Alessandria 8.06
  • R Asti-Acqui: sono attivati nei giorni feriali dal lunedì al venerdì i treni 10073 Asti 6.12 – Acqui 7.32 e 10088 Acqui 13.44 – Asti 14.44
  • R Asti-Alessandria: è ripristinato nei giorni feriali dal lunedì al sabato il treno 20083 Asti 7.16 – Alessandria 7.46
  • R Chivasso-Casale-Alessandria: sono ripristinati nei giorni feriali dal lunedì al sabato i treni 10374 Casale 6.36 – Chivasso 7.38 e 10399 Chivasso 20.45 – Casale 21.45. Il sabato feriale sono inoltre attivati i treni 10375 Chivasso 6.38 – Alessandria 8.25; 10382 Alessandria 9.35 – Chivasso 11.15; 10385 Chivasso 12.13 – Alessandria 13.55; 10386 Alessandria 12.35 – Chivasso 13.14.
  • R Fossano-San Giuseppe di Cairo: sono attivati il sabato i treni 4678 San Giuseppe di Cairo 6.31 – Fossano 7.38 e 4683 Fossano 8.22 – San Giuseppe 9.29.
  • R Novara-Domodossola: inseriti i treni 10241 Domodossola 5.20 – Novara 7.16, 10252 Novara 14.15 – Borgomanero 14.52 e 10255 Borgomanero 18.12 – Novara 18.47
  • Sfm2 Pinerolo-Chivasso: sono attivati il sabato feriale i treni 4203 Torino Lingotto 6.31 – Chivasso 7.04, 4256 Chivasso 6.52 – Pinerolo 8.10, 4214 Pinerolo 8.46 – Chivasso 10.04.
  • sfmB Bra-Cavallermaggiore: istituito un servizio bus sostitutivo dal lunedì al sabato feriale con partenze da Cavallermaggiore alle ore 7.09, 8.09, 14.09, 15.09, 18.09 e 19.09 e partenze da Bra alle ore 6.35, 7.35, 13.35, 14.35, 17.35 e 18.35.

Sulla linea Sfm1 Pont-Rivarolo-Chieri, gestita da GTT, dal lunedì al venerdì sono attivati i treni di rinforzo 4196 Rivarolo 11.49 – Torino Lingotto 12.48 e 4197 Torino Lingotto 13.11 – Rivarolo 14.09 ed è ripristinato il servizio sulla tratta Rivarolo-Pont.Inoltre, è stato programmato un servizio bus sostitutivo sulla linea SfmB Bra-Cavallermaggiore.

Serendipity: 50 storie di successi nati per caso

Venerdì 11 settembre, a partire dalle 18.30, presso lo “Spaccio di Cultura – Portineria di Comunità” in Piazza della Repubblica, Oscar Farinetti e Davide Pinto presentano il libro “Serendipity: 50 storie di successi nati per caso”. A seguire, un aperitivo da Affini Porta Palazzo R2 per gustare alcuni errori vincenti nel mondo dell’enogastronomia.

Errare humanum est: quando il caso diventa uno degli ingredienti fondamentali”. È questo il nome dell’evento che, nel rispetto delle regole di distanziamento imposte dall’emergenza Covid19, il Gruppo Affini organizza venerdì 11 settembre in Piazza della Repubblica a Torino.

Una serata all’insegna della cultura, della mixologia e del food pairing, con un filo conduttore ben definito: gli errori nella storia dell’enogastronomia che, per destino o abilità dei singoli, sono diventati dei successi inaspettati e planetari.

Si inizierà alle 18.30, quando l’area solitamente adibita al mercato di Porta Palazzo si trasformerà in un salotto letterario, grazie alla nuova Portineria di Comunità, sempre più cuore aggregativo e culturale del quartiere. Luogo innovativo di socialità e servizi per la comunità locale nato grazie all’intuizione della Rete italiana di cultura popolare.

Sarà infatti presentato il libro “Serendipity: 50 storie di successi nati per caso”. A guidare il pubblico alla scoperta degli errori vincenti più famosi, e altri meno conosciuti, nel mondo del food, sarà l’autore Oscar Farinetti, che nel proprio volume ha raccolto aneddoti e curiosità intriganti e divertenti attraverso 50 dialoghi-storie con personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo, dell’arte e della cucina del calibro di Joe Bastianich, Bruno Barbieri, Carlo Cracco, Carlo Petrini, Vittorio Sgarbi, Edoardo Bennato, solo per citarne alcuni. Racconti ricchi di ironia e riflessione sul senso della vita, sulla ricerca continua per inventare qualcosa di nuovo, sul senso di quell’imperfezione tipicamente umana che ci rende così speciali e… difettosi.

Ad accompagnare Oscar Farinetti durante la presentazione sarà Davide Pinto, proprietario del Gruppo Affini e autore del capitolo dedicato al “Negroni sbagliato”, un esempio di cocktail conosciuto e apprezzato in tutto il mondo nato però da una miscelazione, solo apparentemente, sbagliata.

Ma questo viaggio pieno di errori non finisce qui. Dopo la presentazione del libro, infatti, la proposta di Affini Porta Palazzo R2 in Piazza della Repubblica 3, si caratterizzerà con un menù all’insegna del Serendipity , ideato da Michele Marzella, bar manager di Affini, composto da tre tapas e un drink: Tarte tatin alla cipolla con fonduta al gorgonzola, risotto alla milanese al salto con gamberi lardellati e maionese all’aglio nero e timo, spugna di panettone con tuorlo d’uovo fondente marinato alla worcestershire. Tutto accompagnato dal drink “Americano Sbagliato”, storico errore vincente di casa Affini.  A conclusione il caffè, bevanda italiana per eccellenza nata anch’essa per sbaglio…

“Parleremo di come affrontare le fatalità e trasformarle in opportunità. Ritengo sia molto attuale di questi tempi” Spiega Oscar Farinetti, autore di Serendipity.

“E’ per noi un grande onore poter ospitare Oscar Farinetti con la presentazione del suo libro. Un volume che, attraverso numerosi racconti entusiasmanti e divertenti, racconta molto di noi uomini: della nostra fallibilità ma anche della nostra capacità di rialzarci dopo un errore e di trasformare una sconfitta in una grande opportunità. Spiegano Davide Pinto e Michele Marzella, proprietari del Gruppo Affini – Sarà anche l’occasione per ripresentare e far gustare un nostro grande errore del passato, diventato poi una delle icone di Affini: l’Americano sbagliato. Qualche anno fa, in occasione di Vinitaly, interpretammo lo storico cocktail Americano sostituendo volontariamente la soda con il vino bianco per creare una nuova versione “Torino DOC”. Nell’esecuzione, però, sostituimmo erroneamente il vino bianco con il Freisa vivace di Chieri. Ne nacque, inavvertitamente, un cocktail made in Piemonte del tutto nuovo: policromatico, stratificato e, naturalmente, molto buono”.

La collaborazione tra Oscar Farinetti, Davide Pinto e Michele Marzella proseguirà poi nel nuovo progetto Green Pea, il primo green Retail Park al mondo dedicato al piacere, che aprirà entro la fine dell’anno a Torino, di fianco a Eataly Lingotto, e che al suo interno ospiterà il Bistrot 100 Vini&Affini.

Per maggiori informazioni

www.affinitorino.it

www.spacciocultura.it

Scuola, Grimaldi (LUV): “misurate la febbre a Cirio”

“Nella sua incandescenza da annuncio, solo rumore di fondo, tanta confusione e poca sostanza”

 

“C’è solo rumore di fondo nella Giunta regionale in merito al rientro a scuola e così si mandano in tilt le famiglie che ogni giorno assistono a questo delirio da “annuncite”; il suono della prima campanella è stato confermato per il 14 settembre, e questa è l’unica cosa certa, su tutto il resto Cirio, Chiorino, Icardi e Marnati fanno solo baccano come se fossero già all’uscita da scuola – commenta Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione.

“Cirio si misuri la febbre e porti l’autocertificazione in Capigruppo appena gli passa l’incandescenza da annuncio” – commenta Grimaldi, ricordando i numerosi strilli di agenzia prontamente ritirati o sbugiardati: “sul finire della scorsa settimana Marnati ha annunciato che ci sarebbe stato un medico in ogni scuola, fatto smentito categoricamente lunedì scorso dall’Assessore Icardi; martedì l’Assessora Chiorino, prima di fare scena muta davanti alle nostre domande, ha annunciato 500mila euro per l’acquisto futuro di termometri per ogni scuola, mentre oggi, su tutti i giornali, leggiamo che la Regione non ha spedito neppure un termometro. Ma non basta – prosegue Grimaldi – ad aggiungere altra confusione c’è l’Ordinanza regionale di ieri, nel quale Cirio ‘raccomanda a tutte le scuole di ogni ordine e grado del Piemonte di adoperarsi con ogni mezzo a disposizione al fine di procedere alla misurazione della temperatura corporea agli studenti prima dell’inizio dell’attività didattica’ ma obbliga anche tutte le scuole a leggere le autocertificazioni prima di entrare”.

“Noi non ci stiamo capendo più niente, e immagino in che condizioni siano i tanti genitori alle prese con uno o più figli che lunedì dovrebbero entrare in classe: noi avevamo ipotizzato che la misurazione della febbre all’ingresso potesse essere effettuata per la fascia d’età 0-6, dove i numeri sono piccoli e la situazione più gestibile, non ci immaginiamo certo cortei e assembramenti di centinaia di studenti davanti alle scuole elementari, medie e superiori. Anche perché – commenta Grimaldi – a me non risulta che la Giunta abbia provveduto a organizzare una macchina così imponente di controlli, né che i termoscanner siano arrivati in qualche scuola”.

Ied, 100 borse di studio a sostegno dei giovani creativi

L’ Istituto Europeo di Design si impegna al fianco delle famiglie in difficili condizioni economiche per sostenere gli studenti meritevoli e mette a disposizione 100 Borse di Studio per iscriversi a un corso in partenza a ottobre nelle sedi di Milano, Torino, Roma, Firenze, Cagliari e Como.

Alle borse di studio si aggiunge un ulteriore aiuto della Fondazione Francesco Morelli – proprietaria dei beni di Francesco Morelli, fondatore dell’Istituto Europeo di Design – che in quanto Ente morale privato e senza fine di lucro ha destinato uno speciale Fondo Covid a sostegno dell’educazione al design, che sarà erogato in 50 voucher.
Per la sede IED Torino, il concorso prevede l’erogazione di 20 Borse di Studio per supportare l’iscrizione a uno dei dieci Diplomi Accademici di Primo Livello nelle aree del Design, della Moda, delle Arti Visive e della Comunicazione. IED Torino dedica, in particolare, una Borsa di Studio per il Corso in Transportation Design in lingua italiana in memoria dello studente Michele Bini, affinché la sua scintilla creativa possa continuare a brillare.
Per partecipare alla selezione è necessario registrarsi online  sulla pagina dedicata del sito IED entro il 17 settembre 2020 (ied.it/torino).
 
L’offerta formativa del nuovo anno accademico sarà presentata martedì 15 settembre con IED Open Day online, tramite contributi video e presentazioni live. IED inoltre torna ad aprire le proprie sedi per poter entrare nelle nuove aule-laboratorio, prenotare un colloquio informativo o di ammissione con il proprio Advisor, nel pieno e completo rispetto delle norme di sicurezza vigenti.
Con estrema dinamicità IED ha lavorato in questi mesi alla ripartenza e alla riprogettazione di tutte le attività. Ha predisposto la ripresa del nuovo anno accademico in forma blended ovvero attività in presenza nelle aule e nei laboratori – nel pieno rispetto delle regole e della sicurezza personale – integrata con formazione a distanza. L’Istituto si è poi concentrato sulla messa in sicurezza di tutte le sedi, fin dalla sua attuale e contingentata riapertura. In questi mesi ha predisposto le misure per recuperare al meglio la dimensione relazionale e di esperienza che caratterizza la sua community.