ilTorinese

Auto contro dehors lo distrugge. Ferita la donna alla guida

Ieri sera un’Alfa Mito è finita  contro il dehors della gelateria di corso De Gasperi, angolo corso Einaudi, alla Crocetta.
La  donna alla guida è rimasta ferita e il dehors (per fortuna senza clienti in quel momento) è andato distrutto.
Sono intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco e i soccorsi del 118.

Covid-19, Grimaldi (Luv): “i numeri aumentano ma non possiamo già dirci sconfitti“

“Bisogna continuare con il contact tracing, è l‘unico modo per fermare la catena di contagio”.

“Aprile e ottobre si somigliano ma non sono uguali, i numeri dei contagi sono simili ma oggi abbiamo 400 positivi su 7000 tamponi, mentre in primavera quei positivi li avevamo su 1000 tamponi. La diversità sta quindi nel numero di positivi asintomatici che riusciamo a tracciare (oggi sono il 65% del totale): prima del lockdown ne perdevamo per strada molti, quasi tutti, oggi siamo molto più bravi a trovare coloro che propagano il contagio anche a loro insaputa. Questi dati ci dicono pertanto che, se da un lato è evidentemente corretto tenere pronti i Covid Hospital, sarebbe però totalmente inopportuno lasciare da parte il contact tracing, che ci sta portando a trovare le catene di contagio e a spezzarle, che è l’unica strategia vincente contro la pandemia” – è il commento di Marco Grimaldi, Liberi Uguali Verdi, capogruppo in Regione.

“Semmai oggi il problema – dichiara Grimaldi – è legato ai tempi per la presa in carico dei pazienti sintomatici: attualmente, dalla segnalazione del medico di base all’effettiva tamponatura passa anche una settimana, e questo riduce drasticamente la possibilità di ricostruire con esattezza la catena dei contatti delle persona contagiate. Inoltre, i tempi lunghi per i tamponi rendono più difficile far rispettare l‘isolamento fiduciario in attesa degli esiti”.

“Oggi abbiamo gli strumenti per capire come si muove la pandemia e questo può consentirci di evitare misure troppo restrittive che avrebbero ricadute disastrose per il nostro tessuto sociale – prosegue Grimaldi – perciò la Regione deve fare tutto il possibile per organizzare al meglio il suo sistema di controllo e di prevenzione”.

“Molti cittadini ci segnalano che il vero problema insoluto è quello dei vaccini: in un contesto in cui abbiamo lottato per rendere obbligatori i vaccini per altre malattie, oggi che un gran numero di persone vorrebbe vaccinarsi contro l’influenza, non riusciamo a coprire tutte le richieste. È certamente prioritario proteggere prima di tutto chi è più debole – prosegue Grimaldi – ma è anche necessario garantire che chi vuole proteggere sé stesso e gli altri, abbia la possibilità di farlo. È vero che parliamo di un vaccino antinfluenzale che non c’entra con l’attuale pandemia – puntualizza Grimaldi – ma è altrettanto vero che non confondere i sintomi dell‘influenza con quelli del Covid è uno strumento in più di chiarezza. Inoltre, un fisico più in salute proprio nelle alte vie respiratorie può resistere meglio anche al Covid: insomma il vaccino non è contro il Covid, ma può comunque aiutare a combatterlo”.

“Nei mesi appena passati la nuova task force è finalmente riuscita a mettere in piedi l’organizzazione per la gestione della pandemia ma quello che teniamo di più è il ritorno ad un lavoro emergenziale da unità di crisi, che la scorsa primavera ha evidenziato tutti i suoi limiti. Il fatto che oggi le terapie intensive non siano piene – conclude Grimaldi – non è una ragione per muoverci solo sul tema dell’ospedalizzazione del Covid-19, ma semmai è l’indicatore maggiore che ci dice che siamo ancora in tempo per evitare il disastro”

Infermieri: coronavirus e tamponi, criticità negli ospedali

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento  del sindacato degli infermieri  Nursind a proposito della situazione negli ospedali torinesi e piemontesi in questo periodo di ripresa dei contagi

 

Pensavamo di poter essere pronti dopo 4 mesi ad una prevedibile ripresa dei contagi anche se più contenuta per il momento e per fortuna nel numero dei ricoveri rispetto alla primavera.

Invece dobbiamo registrare che nonostante siamo all’inizio le criticità iniziano a rappresentarsi e le modalità di approccio per affrontarle non sembrano essere cambiate.

Sono diverse le problematiche che ci preoccupano, a cominciare come già più volte in questi mesi  ribadito, il numero insufficiente del personale.

Le aziende possono assumere tutto il personale necessario dichiarava l’assessore Icardi qualche giorno fa. Forse avrebbero già dovuto farlo e avremmo dovuto già saperlo, comunque quello assunto sino ad oggi non è sufficiente a garantire la riapertura dei reparti covid, l’assistenza domiciliare necessaria e ad eseguire gli accertamenti diagnostici, ossia l’esecuzione dei tamponi. Sotto questo aspetto iniziano i primi disagi che non potranno che peggiorare.

La sorveglianza sanitaria sul personale che come da indicazione regionale doveva partire il 3 settembre attraverso l’esecuzione di tamponi periodici a secondo del rischio non è ancora partita in molte aziende.

Non basta evidentemente come sempre fornire indicazioni ma è necessario verificare che queste siano attuate e capire il perché non siano state seguite.

Vorremmo comprendere se la quarantena preventiva sarà o meno garantita al personale per evitare circolazione del virus nei servizi che ricordiamo divennero il più grande focolaio. Ovviamente sarà necessario un numero di personale sufficiente.

Le condizioni dei colleghi impiegati nei pit stop per l’esecuzione dei tamponi non sono adeguate, anche in considerazione dell’arrivo di condizioni meteo peggiori. I luoghi, spesso inappropriati, senza coperture e nessun tipo di controllo per quanto attiene la sicurezza del personale, abbandonato alle ire della gente in coda.

Sembrerebbe che le aziende non possano intervenire e allora dovremmo prevedere l’intervento della protezione civile.

E’ evidente inoltre come le code per l’esecuzione dei tamponi sottolineano come sia necessario rafforzare le risorse.

Al di la di quali siano le responsabilità nazionali o regionali, i lavori strutturali che dovevano facilitare la gestione dei pazienti covid sono fermi e questo rappresenterà un problema.

Oggi, a distanza di 4 mesi, avremmo dovuto avere un quadro chiaro e preciso di tutte le aziende rispetto alle risorse impiegate, ai piani e all’ iniziative intraprese sul piano organizzativo. Non ci sembra sia proprio cosi.

 

Francesco Coppolella

NurSind Piemonte

Segreteria Regionale

Il ritorno di Flor nel centro di Torino: un tuffo nella natura

Flor20 autunno Sabato 10 e Domenica 11 ottobre 2020

TORINO SI RITUFFA NELLA NATURA

Fiori e piante invaderanno, in totale sicurezza e nel rispetto delle misure anti Covid19, la centralissima Via Roma e le sue piazze. Un ricco programma culturale completerà il quadro, grazie alle collaborazioni con Fiorfood, Torino Film Festival e Giardino Forbito.

 

Dopo un anno esatto dalla sua ultima edizione, e in un 2020 che ha visto la cancellazione di quasi tutti gli eventi floreali italiani, torna FLOR in centro a Torino. E lo fa in grande stile per soddisfare le attese di un pubblico di appassionati e green lovers sempre più attento e cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni.

Sabato 10 e domenica 11 ottobre, dalle 9 alle 19, tutta la centralissima Via Roma, così come Piazza San Carlo, Piazza CLN e Piazza Carlo Felice si trasformeranno in un immenso giardino ricco di profumi e colori, ospitando oltre 80 vivaisti, nel pieno rispetto delle restrizioni imposte per contrastare COVID19. La mostra – mercato si svolgerà all’aperto e sarà garantito un ampio distanziamento tra un banco e l’altro per evitare assembramenti.

E se gli appuntamenti mensili di Agriflor hanno ospitato (e continueranno ad ospitare) il meglio del florovivaismo piemontese, FLOR, come da tradizione, allarga i propri confini, accogliendo nel cuore del capoluogo piemontese eccellenze provenienti da tutta Italia e qualche chicca dall’estero: dai bulbi olandesi alle tillandsie della Slovenia, passando per le rose di Firenze, gli agrumi siciliani e quelli toscani, le orchidee dalla Lombardia, i bonsai della Liguria solo per citarne alcune.

Spazio, poi, a piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, bonsai, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclamini, peperoncini di ogni genere, settembrini e rose rifiorenti; i caldi e vivaci colori autunnali saranno protagonisti anche nelle foglie di ortensie, aceri giapponesi e cornioli. Un insieme di proposte affascinanti per abbellire spazi urbani, giardini, terrazzi e balconi e stuzzicare la curiosità degli esperti di giardinaggio e di tutti gli appassionati che stanno affinando il loro pollice verde.

Non solo piante, ma anche un’ampia proposta gastronomica proveniente da tutta Italia che sarà possibile scoprire presso i Giardini Sambuy di Piazza Carlo Felice, in collaborazione con Giardino Forbito.

 

“Con questa prima edizione post-lockdown, anche noi di Flor ci siamo posti il problema di imprimere una svolta al nostro operato, consapevoli del fatto che nulla potrà essere come prima – Spiega Giustino Ballato, Organizzatore di FLOR e Presidente di Orticola Piemonte – In particolare, abbiamo scelto di farlo andando oltre la semplice Fiera e inaugurando un lungo anno di eventi culturali che ruoteranno attorno al tema di una possibile rivoluzione che passi proprio attraverso l’insegnamento che l’uomo può trarre dalle piante. Quello che auspichiamo, infatti, è la costruzione di un futuro diverso, in cui l’uomo possa trovare un nuovo modo di stare al mondo e di rapportarsi con la natura in maniera non invasiva, nel segno di una vera e propria alleanza con le piante. Questo futuro possibile, cui tendere idealmente, lo chiamiamo “plantropocene”.”

Accanto alla mostra -mercato florovivaistica, come sempre FLOR proporrà un ricco calendario culturale, in diversi spazi cittadini e grazie alla collaborazione con diverse realtà partner, che sposano la filosofia green della manifestazione torinese.

Lo Spazio Lux di Fiorfood in Galleria San Federico ospiterà presentazioni di libri a tema ambientale:

 

 

Durante i giorni di FLOR, inoltre, il bistrot di Fiorfood presenterà menù tematici, in collaborazione con Gli Orti di Venezia e i loro fiori edibili. Il fiore diventa dunque un’esperienza sensoriale completa a tutti gli effetti: dall’estetica del colore, dall’aroma al gusto, passando per il benessere (Prenotazione obbligatoria allo 011 51171).

 

Anche il Torino Film Festival parteciperà a FLOR20 con un’anteprima floreale in attesa della manifestazione in programma a fine novembre. Presso la Galleria San Federico, nel dehor di Fiorfood, infatti, durante i due giorni di FLOR saranno proiettati 5 cortometraggi realizzati da altrettanti studenti che seguono il corso “Regia di cinema fiction e documentario e montaggio” tenuto dal Maestro del cinema russo contemporaneo Alexandr Sokurov presso l’Università Statale di San Pietroburgo. I cortometraggi raccontano il rapporto tra l’uomo e l’ambiente, partendo tutti dallo stesso tema che ha in oggetto un campo di grano.

 

Presso i Giardini Sambuy in Piazza Carlo Felice, proprio davanti alla stazione di Porta Nuova, un’edizione speciale del “Giardino Forbito”, a cura dell’Associazione omonima, ospiterà un insieme di iniziative dedicate alla biodiversità e alla sostenibilità (per tutti gli appuntamenti prenotazione obbligatoria a giardinoforbito@gmail.com)

  • Sabato 10 ottobre alle ore 11, la chef circolare Maria Zingarelli commenta il libro di Carla Cerati “Un uovo…una frittatona”. Dal quaderno di cucina del tempo di guerra 121 ricette antispreco e un racconto. Blu Edizioni;

 

  • Sabato 10 ottobre alle ore 15, Sara Loffredi presenta “Fronte di scavo”. Un romanzo ambientato negli anni ’60 per raccontare la storia delle centinaia di uomini impegnati nella più grande operazione di “chirurgia geografica del secondo dopoguerra: Il traforo dal Monte Bianco. Giulio Einaudi Editore;
  • Domenica 11 ottobre alle ore 12, Claudia Bordese presenta “Vivere a spese degli altri. Elogio del parassitismo”. Un saggio nato con l’intento di portare alla ribalta il parassitismo e le sue preziose ricadute sociali. Blu Edizioni.

 

Ai Giardini Sambuy spazio anche all’enogastronomia con specialità piemontesi e provenienti da altre regioni, alla musica con i busker Andrea Ciuchetti, Anthony Linch e Felix Nascimento, per calcare la postazione Arthecity e ricordare a tutti che l’Arte è un’esigenza, e alla lettura insieme a Book Silent Torino che, approfittando dall’atmosfera bucolica, offrirà speciali momenti di lettura in giardino. Lo staff di Snuffit, poi, continuerà l’azione di comunicazione e invito alla raccolta del “littering”, il temibile piccolo rifiuto urbano di cui il mozzicone di sigaretta è capobanda.

Una collaborazione, quella tra FLOR e Il Giardino Forbito, destinata a rinnovarsi e a crescere in futuro per offrire a Torino un calendario di appuntamenti verdi sempre più ricco e interessante.

Spazio infine ad alcuni piccole iniziative OFF in altre parti del centro cittadino.

I commercianti di Via San Francesco da Paola (nella parte di strada da poco pedonalizzata) aderiscono a FLOR 20 sotto il cappello VivilaVia: lo spazio urbano diventerà condiviso in modo vivibile, verde e sostenibile, per favorire comportamenti sempre più virtuosi da parte dei cittadini, creando storie da raccontare, mentre le piante aromatiche saranno le protagoniste nei dehors e i ristoranti proporranno menù a base di fiori.

In Via dei Mercanti, invece, il negozio Bonsaito partecipa a FLOR20 organizzando una grande esposizione di bonsai da interno ed esterno, comprendendo alberi di mele, di fichi, aceri e promuovendo la cultura dei bonsai.

 

Chiusa l’edizione torinese, FLOR si sposterà a Milano, per la sua prima storica edizione meneghina, in programma sabato 17 e domenica 18 ottobre, davanti al Castello Sforzesco nel cuore del capoluogo lombardo.

Organizzata dall’Associazione Società Orticola del Piemonte (www.orticolapiemonte.it), Flor è un appuntamento consolidato nei calendari delle mostre mercato italiane e rientra tra le dieci manifestazioni floro – vivaistiche nazionali per quantità e qualità degli espositori.

 

 

Flor20 autunno

10-11 ottobre 2020

Ingresso libero

www.orticolapiemonte.it

 

Orari

sabato 10 ottobre dalle 9 alle 19

domenica 11 ottobre dalle 9 alle 19

 

Forza Italia, 100 giovani si autosospendono “contro la distruzione del partito”

“Lascio ogni incarico nel movimento giovanile di Forza Italia, con me si “autosospendono” dal partito 100 iscritti tra giovani e militanti”.

Lo scrive in un post su Facebook Tommaso Varaldo, Consigliere Comunale a Chieri e Coordinatore del movimento giovanile di Fi a Torino e Provincia dal 2015. “Ho dedicato al movimento giovanile anni importanti della mia vita. Chi mi conosce sa che l’ho sempre fatto quotidianamente con passione, entusiasmo e convinzione, avvicinando molti giovani, portando avanti numerose battaglie insieme a tanti di voi.Non ci siamo mai risparmiati, nei weekend, nei gazebo, nelle piazze, al freddo e al caldo. Purtroppo la Forza Italia degli ultimi tempi, e in particolare nel mio Piemonte, non è più la Forza Italia per cui tutti noi in questi anni ci siamo battuti. La tragica realtà è che l’attuale dirigenza piemontese non sta solo distruggendo ma in moltissimi territori ha già distrutto il nostro partito, cancellando ogni criterio di meritocrazia, dialogo e condivisione.
Nell’ultimo anno nella nostra Regione vi è stata un’emorragia continua di donne e uomini che con il loro lavoro ed impegno avevano reso Forza Italia un presidio sui territori, riconosciuto ed appetibile elettoralmente. Nel silenzio di troppi, moltissimi validi amici di viaggio hanno lasciato Forza Italia.
Questa è una scelta per me dolorosa, tra i motivi, il principale è innegabilmente la mancanza di dialogo, meritocrazia, di rispetto per le persone e da ultimo la valorizzazione dell’impegno. Lascio ogni incarico perchè non voglio essere in alcun modo complice di queste scelte. Con me da oggi si “autosospendono” 100 giovani tra iscritti e militanti. Un movimento giovanile importante e sempre presente che negli anni abbiamo creato tutti insieme. Ringrazio con affetto ogni singolo ragazzo per il percorso comune.
Ci “autosospendiamo” per lanciare un messaggio chiaro: non lasciamo il partito, ma ogni incarico e partecipazione alla azioni dell’attuale dirigenza, per batterci ancora dall’interno e per continuare a dire che, se si va avanti così, la triste fine annunciata diventerà presto realtà.Perchè in tanti lasciano Forza Italia? Importante sarà rispondersi con sincerità. Sempre che a qualche dirigente interessi domandarselo e soprattutto cercare una risposta. Vi saluto e avanti tutta insieme”, conclude Varaldo.

Candida e alimentazione

MANGIARE CHIARO / Quante se ne sentono sulla candida e sui metodi per curarla o prevenire le recidive? Voglio aiutarvi a fare chiarezza, per quanto possibile.

La candida, più precisamente Candida albicans, è un lievito appartenente alla famiglia dei saccaromiceti. Normalmente si trova nel cavo orale, nel tratto gastrointestinale e nella vagina. Sfortunatamente, come alcune di noi ben sanno, talvolta può diventare patogena, provocando candidosi. Nello specifico mi riferisco alla candidosi vulvo-vaginale. Per aiutare a districarvi fra le dicerie e i falsi miti, ho deciso di farvi un breve riassunto delle evidenze scientifiche per quello che riguarda l’influenza dello stile di vita.

Ciò che più aggrava i sintomi e/o le recidive della candidosi, è un’alimentazione sbilanciata verso il consumo di junk food, grassi saturi ed alimenti che provocano repentini sbalzi glicemici. Indovinate quale modello alimentare è sano, equilibrato e bilanciato in modo da ridurre al minimo tutto ciò? Esatto, quello mediterraneo.

Siccome l’infezione è stata associata a disbiosi intestinale con riduzione nel numero dei lattobacilli, non è da trascurare l’assunzione di alimenti che naturalmente li contengono: 2 porzioni al giorno di yogurt e/o di latte fermentato (es. il kefir) da 125 g l’una e siamo in pace con noi stessi e con le linee guida. Per quanto riguarda lo yogurt, ricordate sempre di leggere gli ingredienti. Per essere definito tale un “vero” yogurt dovrebbe contenere: latte, Streptococcus termophilus e Lactobacillusbulgaricus.

Non è stata dimostrata correlazione tra l’assunzione di zuccheri semplici e carboidrati in generale e candidosi o sue recidive. La diceria secondo cui la Candida si nutre di zuccheri circola da sempre, ed effettivamente sui vetrini da laboratorio funziona proprio così, ma nel nostro corpo la musica cambia e le cose non sono mai semplici e lineari come sembrano nella teoria. Sicuramente però, per un corretto stile di vita in generale, è bene ridurre al minimo l’assunzione di zuccheri liberi e semplici e preferire l’assunzione di cereali integrali per un maggior apporto di fibre.

Non ci sono correlazioni scientificamente dimostrate tra particolari alimenti e la “cura” della candidosi. Sono stati presi in esame gli alimenti maggiormente inflazionati, come ad esempio l’aglio, ma non sono emerse evidenze concrete.

Oltre agli accorgimenti legati all’alimentazione è fondamentalericordare l’importanza dei gesti quotidiani: scegliere un intimo comodo e di cotone può aiutare nella riduzione del rischio di recidive.

Non è mai una cattiva idea l’astensione dal fumo, meglio ancora se vi dico che proprio il fumo di sigaretta altera il microbiota, riducendo il numero di lattobacilli (tornate al punto 2).

In generale, l’unico consiglio che torna sempre è quello di avere un’alimentazione quanto più varia ed equilibrata possibile, basata sul modello mediterraneo. É emersa correlazione tra recidive di candidosi e indice di massa corporea > 24.9, fuori dal rangedefinito di “normopeso”, quindi in questo senso avere un sano equilibrio alimentare che permetta di mantenere un peso stabilenel tempo potrebbe aiutare. Ricordate: il modello mediterraneo è la scelta azzeccata nella stragrande maggioranza dei casi.

Vittoria Roscigno

 

 

Vittoria Roscigno, classe 1995, laureata con lode in Dietisticapresso l’Università degli studi di Torino e con il massimo dei voti nella Magistrale in Scienze dell’Alimentazione presso l’Università degli studi di Firenze. Ha conseguito i titoli di “Esperta in nutrizione sportiva” e “Nutrition expert” mediante due corsi annuali e sta attualmente frequentando un Master di II livello in Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Università degli studi di Pavia. Lavora in qualità di dietista presso le strutture HumanitasGradenigo e Humanitas Cellini, oltre a svolgere attività di libera professione a Torino.

-“Che la scienza e la buona forchetta siano sempre con te”

 

Sito: vittoriaroscigno.it

Instagram: @dietistavittoriaroscigno

Facebook: Dott.ssa Vittoria Roscigno – Dietista

 

Nella Torino d’altri tempi quando Barriera era una città

Per me il freddo di Gennaio era il freddo della latteria sotto casa. Mia mamma mi ci trascinava sfoderando il suo perfetto torinese

Lei da nubile faceva Borletti, Maria Borletti, più che torinese non poteva essere

I lattai arrivavano da Viù (valli di Lanzo, giusto per chi non conosce) bianchi in volto facevano pendant con muri rivestiti di mattonelle bianche. In bella vetrina, non mancavano mai la gorgonzola, la fontina ed il Berna svizzero. Con il burro di montagna nei fuiot, tagliato in panetti. Cosa che i Nas di oggi, entrando sarebbero svenuti. Inizio anni ’60. Verso le 5 arrivava il camion della Centrale del Latte con il suo inconfondibile rumore di ferro e di vetro che sbattono. Tappo rosso per il latte intero e tappo blu per il parzialmente scremato. Litro e mezzo litro. Le scatole di cartone sarebbero arrivate dopo, molto dopo. Almeno si evitava di rompere il vetro, ancorché se ti cadevano il disastro era assicurato.

L’ emancipazione avvenne verso i sei anni. Dopo tre mesi alla prima elementare potevo andare da solo? Allora potevo andare a comprare il latte da solo. Prezzo pattuito per i servigi, un cono di panna montata. Per accedere al negozio si facevano tre scalini e poi aspettavo diligentemente il mio turno. Conto aperto e alle fine della settimana passava la mamma a saldare.

Vicino c’ era tutto. Macelleria, drogheria, panetteria, l’ osteria per il vino sfuso e dalle 17 in poi Vermut e Punt e mes. L’ odore dei chiodi di garofano misto al vino aspro dei Barbera e dei dolcetti… li’ ci si andava ogni 15 giorni con mio padre. Pintone (2 litri) e poi mi padre passo’ ad imbottigliarsi il vino. Ricordo solo il profumo, anche perché troppo piccolo. La cantina era proprio cantina.

Grandi botti dove si spillava il vino in contenitori da un quarto, mezzo e litro. L’ ultimo il più gettonato. Piccole botti facevano da tavolino. Gli avventori prima passavano in latteria per comprare la gorgo e poi il pane. Il torinese di mio padre si confondeva con il monferrino dei presenti. Tutti a dirgli tastelu (assaggialo) ma lui, uomo tutto d’un pezzo: grazie ma non bevo fuori pasto. Ed allora taste’ la gorgo, sorrideva , ringraziava: non mangio fuori pasto. un sabato sì e un sabato no. Ogni 15 giorni. E poi le commissioni dal calzolaio, dal ferramenta e nel colorificio.

Con una capatina al negozio di elettrodomestici che più che venderli li riparava. Sempre con la cicca in bocca per l’ ultimo tiro di sigaretta. Tutto a portata di mano, tutto sotto casa. S’intende, sabato pomeriggio, visto che al mattino si lavorava alla Feroce (Fiat). E mia madre, non contenta, lo metteva sotto per fare la spesa al mercato di Piazza Foroni. Un chilometro buono a piedi ad andare ed uno a tornare. Niente auto, niente patente. Allora mi stufavo, e poi ho invece capito che il miglior modo di pensare è quello di camminare. Potenza della maturità… quando si è giovani si è stupidi davvero.

Persino il ricordo è maturo.

L’idea che avevamo di ciò che è stato rimbalza nella nostra memoria. Magari non tutto è andato così. Magari i ricordi si mischiano con altri ricordi di altre persone. La forma onirica diventa realtà viva nei nostri racconti. Per me via Cherubini era il centro  di una città che si chiamava Barriera di Milano. Cosi sicuramente in altre parti di Torino. Ora non c’è rifugio che tenga.

Vero, via Cherubini continua a stare lì, non si è mossa come non si è mosso il mercato di Piazza Foroni. Ma è un’altra cosa. In piazza Foroni dove c’era l’Osteria ora c’è un caffè pasticceria. Nulla di male, si intende, ma un’altra cosa. Sul banco non ci sono più le uova sode ed il sale. Ora gli stecchini, e il vino non è più quello rosso spillato. Vino da bottiglia sicuramente più altolocato, ma un’altra cosa. Corre l’obbligo della memoria per capire da dove arriviamo.

 

Patrizio Tosetto

Controlli intensificati nel weekend per il rispetto dell’uso delle mascherine

I controlli delle forze dell’ordine per evitare gli assembramenti saranno intensificati nel fine settimana anche a Torino,  affinché si rispettata la normativa sull’utilizzo delle mascherine anti Covid 19.

Per la concreta attuazione delle misure una nota della Prefettura spiega che “appare indispensabile e prioritaria un’azione di sensibilizzazione del senso civico della popolazione, richiamando i cittadini a comportamenti responsabili, con particolare riguardo al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie“.

Il cuore umano nello spazio

La ricerca condotta dal Politecnico di Torino dimostra che il volo spaziale invecchia il cuore degli astronauti

Il volo spaziale umano affascina l’uomo da secoli, rappresentandone l’intrinseca necessità di esplorare l’ignoto, sfidare nuove frontiere, far progredire la tecnologia e superare i confini scientifici. Un aspetto fondamentale del volo spaziale umano a lungo termine è la risposta fisiologica e il conseguente adattamento alla microgravità (0G), che ha tutte le caratteristiche dell’invecchiamento accelerato e coinvolge quasi tutti i sistemi del corpo umano: atrofia muscolare e perdita ossea, insorgenza di problemi di equilibrio e coordinazione, perdita di capacità funzionale del sistema cardiovascolare.

 

“Cardiovascular deconditioning during long-term spaceflight through multiscale modeling”una ricerca pubblicata in questi giorni su npj Microgravity – prestigiosa rivista del gruppo Nature – condotta da Caterina Gallo, Luca Ridolfi e Stefania Scarsoglio del Politecnico di Torino, dimostra che il volo spaziale umano riduce la tolleranza alla sforzo fisico e invecchia il cuore degli astronauti.

 

Il modello matematico alla base dello studio ha permesso di indagare alcuni meccanismi del volo spaziale che inducono il decondizionamento cardiovascolare, cioè l’adattamento del sistema cardiocircolatorio ad un ambiente meno impegnativo.

 

Capire le alterazioni della fisiologia umana è fondamentale per garantire la salute degli astronauti in vista delle ormai imminenti missioni sulla Luna e su Marte. Inoltre, poiché il decondizionamento nel volo spaziale ha caratteristiche simili all’invecchiamento accelerato, la fisiologia gravitazionale può avere importanti ricadute in ambito clinico-medico a Terra, per ritardare o prevenire disturbi legati alla crescente aspettativa di vita.

 

Lo studio proposto ha confrontato la risposta cardiovascolare in condizioni di microgravità (0G) con quanto accade sulla Terra: diversi parametri emodinamici – tra i quali il lavoro e la contrattilità cardiaca, il consumo di ossigeno e la pressione arteriosa – si riducono notevolmente. La tolleranza all’esercizio fisico di un astronauta risulta paragonabile a quella di una persona non allenata con uno stile di vita sedentario. Si sono osservate significative alterazioni della forma d’onda a livello capillare, che possono modificare la regolare perfusione e l’apporto medio di nutrienti a livello cellulare.

 

“Questi risultati – commenta la professoressa Scarsoglio “sono utili per progettare futuri voli spaziali di lungo termine, per adottare contromisure al fine di ridurre il decondizionamento e per comprendere lo stato di salute degli astronauti quando sarà loro richiesta una capacità fisica immediata al momento del ripristino parziale della gravità come ad esempio all’atterraggio sulla Luna o su Marte”.