ilTorinese

Bardonecchia: Comune e Acsel contro l’abbandono dei rifiuti

 

Si rafforza la collaborazione tra il Comune di Bardonecchia e Acsel finalizzata ad una sempre maggiore cura del territorio ed al contrasto del conferimento errato o l’abbandono dei rifiuti.

Grazie all’impegno e alle ripetute campagne informative messe in atto dall’Amministrazione Comunale i dati sull’utilizzo dell’Ecocentro di Rocca Tagliata sono confortanti: dal 2022 ad oggi si è apprezzato un costante incremento del conferimento dei diversi materiali, in particolare degli ingombranti. Nonostante ciò si continuano a riscontrare, anche con una certa frequenza riconducibile al cambio delle stagioni, abbandoni di ingombranti, sci, mobili, elettrodomestici, a cui si aggiungono purtroppo macerie e residui di lavorazioni che spesso vengono versati nei contenitori dell’indifferenziata. A titolo esemplificativo, nel solo mese di dicembre 2024, sono state raccolte, sul territorio di Bardonecchia, oltre 2 tonnellate di rifiuti abbandonati, con il conseguente aggravio delle spese di raccolta e di smaltimento che ovviamente ricadono sulle bollette di tutti i cittadini.

L’impegno congiunto dell’Amministrazione di Bardonecchia e di Acsel va, dunque, nella direzione di un contrasto di questi illeciti, (ricordiamo infatti che l’abbandono si configura come reato ambientale, oggi sanzionato come penale). A questo proposito è stata anche fornita dall’Azienda, in comodato d’uso, una innovativa strumentazione che consentirà di individuare comportamenti errati sul territorio, grazie all’azione della Polizia Locale di Bardonecchia.

Un vero e proprio pool in campo per limitare i danni ambientali e fare sì che il territorio di Bardonecchia sia sempre più pulito, attraente, piacevole per chi ci vive e per chi ci trascorre qualche periodo di riposo.

La Polizia Locale, gli uffici preposti del Comune di Bardonecchia, in collaborazione ad Acsel sono in campo per proseguire in questa direzione.

 

Ruffino: “Premier recuperi senzo realtà su stipendi e lavoro”

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):
Se a un lavoratore ferito nella dignità perché con il proprio stipendio non arriva alla fine del mese e deve rinviare spese importanti per la salute o per la scuola dei figli racconti che il suo stipendio è cresciuto in termini reali, spargi sale sulle sue ferite. All’amarezza si aggiunge la beffa. L’Italia è ultima in Europa come capacità d’acquisto dei redditi da lavoro dipendente. Rispetto al 1990, il reddito reale da lavoro è cresciuto in Germania di oltre il 35% e in Francia di circa il 24%. In Italia è diminuito di una percentuale intorno all’1%.
Alla presidente Meloni dico soltanto che “un bel tacer non fu mai scritto”. Esca dalla campagna elettorale permanente e veda di recuperare il senso della realtà. Già questo sarebbe un passo avanti importante.

Confagricoltura: “Infortuni sul lavoro in calo”

“L’agricoltura in prima linea nella difesa dei suoi lavoratori”

 

Il settore dell’agricoltura è uno dei comparti ad alto rischio di infortuni per il quale la Regione Piemonte sviluppa azioni specifiche di prevenzione, nell’ambito del Piano regionale di prevenzione.

I dati INAIL sull’incidenza degli infortuni in agricoltura in Piemonte mostrano una tendenza decrescente nel tempo, con un tasso grezzo di infortuni riconosciuti sceso da circa 22 eventi per mille addetti a 10 eventi per mille addetti tra il 2010 e il 2020.

Sono i numeri a certificare l’impegno profuso dalle aziende agricole in questi anni sul tema prioritario della sicurezza sul lavoro. È un percorso che vede Confagricoltura da sempre attenta e in prima linea, ma che tuttavia richiede una mole ingente di risorse per essere portato avanti, penso soprattutto al rinnovo del parco macchinari, ma anche alla necessaria opera di formazione degli addetti. Ecco perché occorre procedere tutti uniti verso l’obiettivo di ridurre sempre più il numero e la gravità degli infortuni”. Sono le parole di Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, nel giorno in cui si celebra la Festa del Lavoro in molti paesi del Mondo.

“La tecnologia e l’innovazione ci vengono incontro, ma rappresentano anche un costo non da poco, che in questo delicato momento storico le imprese del settore primario faticano a sostenere da sole. Ben vengano quindi i fondi messi a disposizione in questi anni dallo Stato e dai bandi CSR della Regione Piemonte per attrezzature più performanti e sicure, accompagnando così gli imprenditori agricoli”, sottolinea Allasia.

Non abbassare la guardia, quindi, applicando tutte le strategie che mettano imprenditori e lavoratori nella condizione di tutelare la propria salute. Alla base di queste, l’informazione e la formazione hanno una ricaduta fondamentale sulle buone pratiche negli ambienti di lavoro e Lella Bassignana, direttore della Federazione regionale degli imprenditori agricoli e presidente di Agripiemonteform ci crede fortemente, attivando ogni anno piani mirati di miglioramento formativo: “Le aziende agricole hanno esigenze differenti a seconda dell’attività svolta: per questo motivo il catalogo dei corsi erogati è ampio e cerca di soddisfare tutte le loro necessità” sottolinea. “Questa nostra mission incontra quella promossa dal Governo nelle ultime ore, con il DL 1° maggio, che intende premiare le aziende virtuose, con le carte in regola e che adottano misure riguardanti la formazione certificata sui temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Confagricoltura Piemonte e Agripiemonteform si fanno ancora una volta promotrici di pratiche che innalzano i livelli di attenzione interni alle imprese agricole, supportandole con modelli organizzativi e disciplina.

Giornata storica per il rugby valdostano: lo Stade è in serie A

Sabato 26 aprile rimarrà negli annali della storia del rugby valdostano. Lo Stade Valdotain Rugby, che ha sconfitto il Capoterra 22-6 ha conseguito la massima serie ed è stata subito festa di sport.

Entusiastica la prima impressione del presidente Francesco Fida: Spettacolo bellissimo vedere tutta questa gente gioire. Siamo un gruppo spettacolare, siamo felicissimi e ora ci godiamo questa festa incrdibile perché ce la meritiamo.

Musica da Vedere alla Palazzina di Caccia di Stupinigi

Sabato 10 maggio, alle 15.45, presso la palazzina di Caccia di Stupinigi si terrà una visita musicale dal titolo “Musica da vedere”, che fa rivivere gli antichi rituali della caccia reale rappresentati nelle tele del Cignaroli al suono dei corni di Sant’Uberto. Le musiche che corrispondevano all’antico cerimoniale venatorio vènerie royale  (la caccia a cavallo con cani da seguita), vengono riproposte da una sonorizzazione delle opere curata dell’Equipaggio della Reggia di Venaria, riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, ensemble musicale dell’Accademia di Sant’Uberto. Lo strumento impiegato è la trompe d’Orléan, corno circolare naturale senza fori, tasti o pistoni, di agevole impiego anche a cavallo, per trasmettere le sequenze dell’azione venatoria nel folto della foresta. “Musica da vedere” è una visita guidata con sonorizzazione del percorso di visita, e ha una durata di un’ora e 15 minuti circa. Prezzo della visita guidata 5 euro, oltre al costo del biglietto di 12 euro; 8 euro ridotto, gratuito per i minori di 6 anni e possessori di abbonamento musei e royal card. Prenotazione obbligatoria entro il venerdì precedente.

Info: 011 6200601 – stupinigi@biglietteria@ordinemauriziano.it

Mara Martellotta

 

 

INFO

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino

Sabato 10 maggio 2025, ore 15.45

Musica da Vedere

Durata della visita: un’ora e 15 minuti circa

Prezzo della visita guidata musicale: 5 euro, oltre al costo del biglietto

Biglietto: 12 euro intero; 8 euro ridotto; gratuito minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Prenotazione obbligatoria per la visita guidata entro il venerdì precedente

Info e prenotazioni: 011 6200601

stupinigi@biglietteria.ordinemauriziano.it – info@accademiadisantuberto.it

www.ordinemauriziano.it – www.accademiadisantuberto.org

Giorni e orari di apertura Palazzina di Caccia di Stupinigi: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

L’amaro gusto dell’acqua

Era sempre la stessa storia. Ogni volta che un gerarca veniva sul lago, in visita alle isole Borromee,  a Stresa o in un’altra località nelle vicinanze, Gino e Lucio finivano ammanettati nella rimessa delle barche, proprio  sotto la passeggiata del  lungolago di Baveno.

Le disposizioni, del resto, erano chiare: tutti coloro sui quali si nutriva anche solo il sospetto d’essere dei  sovversivi andavano controllati e, se necessario, messi a tacere. I due, pur avendo schivato il confino non potevano evitare quella restrizione della loro libertà. E quindi, giù sotto, in riva al lago, al riparo da sguardi indiscreti. Incatenati ai grandi anelli di ferro dove venivano assicurate le cime da ormeggio delle imbarcazioni, non erano in condizione di nuocere. “Anche se si lamentassero, là sotto, nessuno potrà udirli”, sentenziò il maresciallo Rustici. Fascista antemarcia, il graduato dei carabinieri evadeva così la spinosa “pratica” di “quelle due teste calde”. “Oh, Carmelo – disse, rivolgendosi al carabiniere scelto Esposito -; ma ti pare che dovevano proprio capitare tra i piedi a noi questi rompiballe?”. Carmelo, buono come un pezzo di pane, annuì per far piacere al suo superiore ma in cuor suo non li avrebbe costretti a star lì, quasi a mollo nel lago, in quell’antro umido e inospitale. Già l’ultima volta, per un  soffio, non c’era scappato il morto. I due –  ai quali era stato aggregato anche Olimpo Bronzelli – erano finiti ammanettati agli anelli d’ormeggio perché era stata annunciata la visita di un pezzo grosso all’hotel Beau Rivage. L’Hotel era proprio lì, dall’altra parte della strada che attraversava il paese. Olimpo, scalpellino nella cava di granito rosa, era finito ai ferri perché reo di aver canticchiato in un’osteria un motivetto che il Podestà aveva giudicato offensivo nei confronti del regime e del Regno. In realtà, il povero tagliapietre – un po’ brillo – aveva improvvisato un’innocua e vecchia tiritera che più o meno suonava così: “Viva il Re, viva la regina e viva la capra della Bettina”, animale reso famoso dall’eccellente e copiosa produzione di latte. Uno scioglilingua che però era stato mal interpretato e così, ai soliti due reprobi si aggiunse pure il terzo. Il problema derivò dal maltempo. Una forte perturbazione stava imperversando tra il lago e le alture del Mottarone e, in poco tempo, le onde s’ingrossarono trasformandosi in schiumosi cavalloni che s’infrangevano sulla massicciata ricavata dalla passeggiata del lungolago. Immaginarsi che inferno anche là sotto, per i tre prigionieri. A tratti le onde li sommergevano per poi ritirarsi, lasciandoli infreddoliti e in balia di altri, gelidi, schiaffi d’acqua. Tutti e tre furono costretti, loro malgrado, a bere quell’acqua dal cattivo sapore. Soprattutto Lucio che, una volta liberato, giurò di non toccar più una goccia di quel liquido tremendo, limitandosi – pur nelle restrizioni dell’epoca – a sorseggiare soltanto vino, compreso quello aspro e ruvido, che legava in bocca, spillato dalla botte dell’osteria della Miniera, su in  Tranquilla.

Marco Travaglini

Turismo Pinerolese. Continua l’“era Turina”

Imprenditrice agricola e di “turismo rurale”, Rossana Turina è stata riconfermata alla presidenza del “Consorzio Pinerolese e Valli”

Cumiana (Torino)

Suo perentorio obiettivo: “Creare una destinazione riconoscibile”. Con un affettuoso ma fortemente convinto sprone ai soci: “Sono loro la rappresentazione del territorio: l’atteggiamento di gente felice ed accogliente è ciò che fa la differenza”. Con queste condivisibili e ben chiare parole, Rossana Turina ha inteso sottolineare la sua conferma alla presidenza del “Consorzio Turistico Pinerolese e Valli”, decretata nei giorni scorsi dall’“Assemblea Generale” presso il bioparco “Zoom” di Cumiana, fra i 69 soci del “Consorzio”.

Turina – che nella vita gestisce l’Agriturismo e l’Azienda Agricola “Turina” a Bricherasio – continua, dunque, il suo operato: era stata eletta quattro anni fa, proprio nel momento della fondazione del consorzio il 10 maggio 2021. Allora, i soci erano 29. Oggi la cifra è aumentata di ben 40 unità. Segno di un lavoro intenso e fatto come si deve. Nella concretezza dei fatti e con, la non meno necessaria, passione.

Piena fiducia anche al vicepresidente, Paolo Dora, anch’egli riconfermato, e al “cda”, composto da Susy ReynaudElena Carnero e Antonio Chiadò.

Del “Consorzio” fanno parte strutture ricettive di Pinerolese, Val Chisone, Val Pellice, Val Noce e Val Germanasca, per un totale di oltre mille posti lettoristoranti ma anche guide naturalisticheturistiche e cicloturistiche, un teatro (il “Mulino” di Piossasco), aziende agricole e agriturismi, un maneggiorealtà artigiane oltre ad associazioni ed attività ludiche.

La presidente Turina, durante l’Assemblea, ha ricordato il lavoro compiuto dal “Consorzio” in questi quattro anni, sul piano della “comunicazione” e “promozione”, gli incontri organizzati per parlare di turismo, i momenti formativi (tra i quali un corso sui “vini del territorio” pensato per ristoranti e strutture), la costante presenza al “TTG-Travel Experience” di Rimini (la più importante “Fiera del Turismo” in Italia) e, quest’anno, alla XXII edizione di “Fa’ la cosa giusta” (“Fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili”, tenutasi alla “Rho Fiera” di Milano), dove è stato presentata l’ultima fatica, l’impegno operativo, logistico e organizzativo per il nuovo cammino de “Le strade dei forti”, 14 tappe che si snodano proprio sul territorio del Pinerolese. Un dato saliente: 20 i “pacchetti turistici” creati, tra i quali quelli legati all’accessibilità, promossi lo scorso anno, e quelli per promuovere dimore storiche e attività outdoor. Protagonista anche la storia locale, con i tour dedicati alla “Pinerolo Francese” e quelli che raccontano i luoghi dove è nata, vissuta e sepolta Lidia Poët, al centro di un’amata serie televisiva di successo.

La “concretezza” dovrà essere la “parola-chiave”, su cui lavorare ed impegnarsi per il futuro. Per questo motivo, nei prossimi mesi saranno creati, “gruppi di lavoro” suddivisi per ambiti e competenze, in cui ognuno dovrà fare la propria parte.

“Molto spesso – ha concluso Turina – si trovano proposte costruite che di autentico non hanno nulla. Questo fenomeno non solo danneggia la percezione del visitatore, ma svaluta anche il territorio e le sue peculiarità. Un’ accoglienza semplice non vuol dire rinunciare alla qualità, bensì valorizzare gli elementi che possono fare la differenza. Un paese, una borgata possono essere belli dal punto di vista architettonico, ma se sono vuoti, se non ci sono abitanti a tenerli vivi, perdono interesse perché il turista non trova nessuno che può raccontargli un aneddoto storico, non sa dove acquistare un prodotto locale e non lo può condividere.

Per info: “Consorzio Turistico Pinerolese e Valli”, Località Molino 4, Massello Torino); tel. 331/3901745 0 www.turismopinerolese.it

  1. m.

Nelle foto: Rossana Turina; Tappa 12 del nuovo cammino “Le strade dei Forti”

Disordini al Cpr di Torino

Al Cpr di Torino la polizia è intervenuta nelle scorse ore per sedare i disordini. Sono entrate tre ambulanze e i vigili del fuoco per spegnere le fiamme di materassi incendiati. Ci sarebbe un migrante ferito che avrebbe compiuto un atto di autolesionismo. Davanti all’ingresso alcuni cittadini e attivisti di centri sociali.

Monopattini e biciclette: 1870 sanzioni, 332 per mancato uso del casco

In bicicletta o in monopattino contromano, sotto i portici. Monopattinisti che viaggiano senza casco. Mezzi, di proprietà o noleggiati per un breve spostamento, abbandonati su passi carrai o sul marciapiedi ad ostruire il passaggio. Sono alcuni dei comportamenti scorretti (e in alcuni casi anche pericolosi) più frequenti tra quelli sanzionati dalla polizia locale nell’ambito dei controlli dedicati alla mobilità leggera.

L’attività di controllo su tutta la circolazione stradale prevede infatti anche controlli dedicati ai mezzi a due ruote, attivati da parte dei comandi territoriali, dell’aliquota pronto impiego e del reparto radiomobile.

Dall’inizio dell’anno ad oggi sono state 1870 le sanzioni a conducenti di biciclette e monopattini. Di queste, 1242 hanno riguardato soste irregolari e 628 una violazione delle norme di comportamento da parte di chi era alla guida, 332 per mancato uso del casco sul monopattino, norma introdotta con la riforma del Codice della Strada entrata in vigore lo scorso 14 dicembre.

Se si guarda al passato, le sanzioni totali a questo tipo di veicoli nell’arco del 2024 sono state 4097 (contro le 2747 del 2023), delle quali 2592 per soste irregolari (nel 2023 erano 1262) e 1505 per violazione di norme di comportamento da parte dei conducenti (1485 nel 2023).

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