ilTorinese

Compro oro, revocate licenze e chiusi 25 negozi

Nell’ambito dei controlli ad esercizi di compravendita di oggetti preziosi

Nel corso di specifici e mirati controlli, finalizzati alla verifica dei requisiti di legge richiesti ad esercizi di compravendita di oggetti preziosi, ai quali, in questo particolare momento storico, alcune persone si rivolgono per vendere beni di valore posseduti, la squadra investigativa della Divisione PAS della Questura di Torino ha accertato una serie di irregolarità da parte di una società, con sede legale a Milano, operante nel settore dei “compro oro”.

E’ emerso, infatti, che la stessa, esercitava in 25 punti dislocati nell’area urbana torinese, disponendo di regolari licenze solamente per 9 negozi, svolgendola, pertanto, in maniera abusiva, negli altri “store”. Il sistema era regolato in maniera tale che i clienti, suonando al citofono presente all’esterno del negozio, ricevessero assistenza da un call center ubicato a Milano che contattava telefonicamente il personale dipendente, non autorizzato però a rappresentare la società, che si spostava da una sede all’altra al fine di valutare gli oggetti preziosi e concludere la trattativa.

Le modalità descritte consentivano alla società di operare in tutti i punti presenti pur essendo questi sprovvisti di autorizzazione da parte del Questore, come stabilito dalla normativa vigente, ed in assenza di iscrizione al registro degli operatori tenuto presso l’OAM (organismo degli agenti e mediatori creditizi).

Per le violazioni accertate sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria la titolare delle licenze della società, il presidente del Consiglio di Amministrazione e il consigliere della stessa società.

Viste le numerose irregolarità accertate dagli investigatori e valutata la gravità dei fatti, il Questore di Torino ha revocato le licenze e disposto l’immediata chiusura di tutti i negozi.

(foto archivio)

Imprenditore torinese suicida nel Tevere. In ospedale l’amico che ha tentato di salvarlo

Un imprenditore torinese del mondo della comunicazione, Paolo Piccardo, si è lanciato nel Tevere dalla  riva del fiume. Il gesto estremo è stato compiuto  ieri  a Roma e l’uomo, 53 anni, è morto annegato  nonostante i tentativi di un amico di salvarlo

La decisione di togliersi la vita sarebbe dovuta a problemi economici.

La ricostruzione dei  carabinieri della compagnia di Trastevere dice che si sarebbe gettato all’altezza del Ponte Garibaldi, dopo aver pranzato con l’amico e le due rispettive fidanzate.

L’amico è entrato in acqua  ed è riuscito a portarlo  a riva.

E’ poi intervenuto il 118  ma per Piccardo non c’è stato nulla da fare. L’amico è ora ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli dell’isola Tiberina per un principio di assideramento.

 

 

 

 

Basket: Torino senza problemi vince in scioltezza

Torino Piacenza  In una giornata come quella di ieri non si può fare altro che dire che una partita vera e propria non si è giocata.

Non per colpa della Reale Mutua, che in realtà ha disputato una partita corretta e di qualità adeguata alla bisogna… , intendendo per corretta una semplice sgambata d’allenamento con una squadra letteralmente meno forte. In questa situazione è probabile che vedremo molte partite di questo genere con squadre più attrezzate come Torino anche se ipotizziamo esserne non più di una o due come Torino e altre squadre che invece non aspettano altro che passi la nottata della stagione 2020 2021.

Torino ha giocato bene, per quanto l’avversario fosse realmente poco consistente. I due giocatori sempre fuori livello rispetto al campionato che disputano cioè Diop e Jason Clarke hanno effettivamente una marcia in più. Il rientrante Pinkins dimostra quanto la sua assenza si sia vista nelle partite di Supercoppa in quanto esperto e perfettamente adatto a questo campionato. Per il resto questa volta non possiamo dire altro che i ragazzi della Reale Mutua hanno fatto quello che volevano  in quanto  gli avversari hanno comunque alzato bandiera bianca quasi subito all’inizio del secondo quarto. Dopo l’intervallo un parziale inquietante di tanti azero… ha fatto sì che questa situazione diventasse come si dice in gergo statunitense “garbage time”  negli ultimi 20 minuti. Il gioco è stato interessante semplicemente per verificare alcuni atteggiamenti tattici, ma di questo non possiamo minimamente preoccuparci in quanto Torino è sicuramente una squadra migliore di altre e una candidata forte alla vittoria del girone… Si dice che non porti bene fare pronostici di questo genere ma anche mascherarsi dietro un dito non è intelligente… e credo che la situazione abbia ben rappresentato le differenze in campo. Possiamo ben sperare che Torino possa realmente condurre in porto questa stagione e speriamo in bene e “speriamo in bene”scritto due volte, questo sì per motivi scaramantici, che tutto questo accada.

La partita e non raccontabile in quanto non da poco è il divario in termini di qualità tecnica e tattica.

La Reale Mutua Torino ha fatto quello che doveva; ha giocato bene e non è sicuramente una colpa essere più forti.

La parte bella è che i tifosi erano rappresentati cartonati sugli spalti… e di cartone eravamo tutti noi davanti allo schermo tristi di non essere vicino ai giocatori. Sperando in tempi migliori in cui si possa sorridere dal vivo, se proprio vogliamo trovare un piccolo difetto, la bella iniziativa dei tifosi cartonati appare in video poco visibile, in quanto i cartonati tifosi…in divisa gialla sul sediolino giallo… non fanno risaltare e vedere bene il calore gialloblù… chesi vorrebbe sempre presente al nostro vecchio palasport. Tolte quindi le esperienze di marketing emozionale sportivo,… , speriamo che già fin da domani Torino possa cominciare la sua cavalcata verso quel mondo che più gli appartiene: quella serie Ache non è così distante.

Paolo Michieletto

Ikea dona 1800 pasti e prodotti alimentari alle famiglie in difficoltà

Un progetto che, in occasione del Natale, ha coinvolto Banco Alimentare

Il 2020 è stato un anno senza precedenti e in un anno come questo il Natale può assumere un significato ancora più importante.

Il desiderio è che grazie a semplici gesti possa diventare un momento di vicinanza e condivisone anche con le persone più vulnerabili in questo momento. Così IKEA Italia ha deciso di coinvolgere tutti i suoi co-workers in un progetto di donazione di prodotti alimentari, con il supporto di numerose associazioni nazionali e locali.

A Torino i co-workers di IKEA hanno dedicato parte del loro orario di lavoro alla preparazione di  1.800  pasti caldi e 850 pacchi con prodotti alimentari natalizi che, grazie a Banco Alimentare, verranno distribuiti in città.

Banco Alimentare si occuperà della distribuzione dei pasti caldi e dei pacchi con i prodotti alimentari.

Le Fiamme gialle sventano traffico di droga

Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Torino ha scoperto un traffico di sostanze stupefacenti nell’ambito del quale venivano utilizzati, per far entrare nel territorio nazionale marijuana e hashish, i collegamenti autostradali per il capoluogo piemontese, via autobus, dalla Spagna.

Le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, sono state condotte dai Finanzieri della Squadra Cinofili del Gruppo Pronto Impiego Torino, i quali hanno predisposto mirati controlli presso il terminal di corso Vittorio Emanuele allo scopo di individuare eventuali soggetti dediti all’introduzione nel territorio nazionale di sostanze stupefacenti.

Grazie al fiuto di Joy, giovane pastore belga “Malinois”, sono stati rinvenuti, durante uno dei controlli ai pullman provenienti dal territorio iberico, oltre 8,5 chilogrammi di marijuana.

La droga era stata abilmente nascosta all’interno di una valigia, a cui, peraltro, erano state rimosse le etichette identificative, che si presentava simile per dimensioni, colore e forma ad un’altra anch’essa presente nel vano portabagagli del mezzo.

Nonostante lo stratagemma messo in atto, i militari sono riusciti, attraverso l’esame delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti sull’autobus, messe a disposizione dalla società che gestisce il servizio di trasporto, ad identificare la proprietaria della valigia, una ventenne originaria del Gambia, che nonostante la giovane età era già nota agli inquirenti per fatti analoghi.

La donna, dopo gli approfondimenti investigativi, è stata rintracciata in Germania e, grazie alla collaborazione internazionale fra le Forze di Polizia, è stata arrestata ed è tuttora detenuta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria tedesca.

Solo pochi giorni prima, le Fiamme Gialle avevano arrestato un quarantenne di origini albanesi proveniente anch’esso, via pullman, da Barcellona: all’interno del suo bagaglio era stato rinvenuto, occultato tra gli effetti personali, oltre un chilogrammo di hashish.

Le attività della Guardia di Finanza a contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti si inseriscono nell’ambito della costante azione di monitoraggio e controllo del territorio, tesa a prevenire e reprimere ogni forma di illecito al fine di garantire la sicurezza dei cittadini e il rispetto della legalità.

Un Natale diverso

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Che questo Natale sia diverso da tutti i Natali che abbiamo vissuto in precedenza, credo sia un dato di fatto incontrovertibile, come credo siano incontrovertibili le responsabilità delle restrizioni che dobbiamo subire:

un’estate senza controlli e senza responsabilità e una improvvida riapertura delle scuole senza sicurezza e senza trasporti adeguati ci hanno portati a vivere le angosce di questi giorni che stanno colpendo sempre più persone. I sacrifici del Natale oggi ci sono imposti per vivere una Quaresima più serena.  Un paradosso degni dei tempi.
Quindi non rimpiango i Natali del passato fatti di intimità domestica e di gioie condivise. Quei Natali avevano qualcosa di forzato e di artefatto che ci voleva ad ogni costo più buoni o addirittura felici. Quest’anno è stata anche sacrificata la parte religiosa con l’eliminazione della Messa di mezzanotte, forse pensando che chi partecipava quella funzione avrebbe potuto finire la serata trasgredendo in discoteca.

Il Natale come festa religiosa in effetti è stata dimezzata da decine d’anni. Il Natale consumista rischia anche lui di finire perché la povertà e l’incertezza economica appaiono più tangibili del passato. Sarà un Natale che farà ricordare ai più vecchi i Natali di guerra quando la morte era all’ordine del giorno. Ma quanto è accaduto al presepe del Duomo di Torino supera ogni immaginazione.  La Madonna e San Giuseppe appaiono con la mascherina anti COVID per impedirci anche solo un attimo di uscire dall’incubo in cui viviamo immersi.  E’ una cosa che non ha nessun senso e non ha nessuna spiegazione plausibile.

Il 24 dicembre , ovviamente e rigorosamente alle ore 21 , forse anche il Bambin Gesù verrà esposto nella mangiatoia con la mascherina d’ordinanza. Un modo bislacco di intendere il presepe decontestualizzandolo dalla tradizione di cui non potete privarci.  Attendiamoci altre sciocchezze. Magari una farmacia potrebbe fare l’albero con le mascherine, in linea con i tempi. Magari si potrebbero anche offrire in vendita dei pacchi natalizi di mascherine decorate per l’occasione. Le hanno fatte con il tricolore e i simboli dei partiti, non ci sarebbe da stupirsi che la fantasia malata possa portare anche a queste estrosità macabre.
Vietateci tutto, ma consentiteci almeno di pensare ad un presepe non contaminato dal
COVID.

Se quest’estate troppi cretini avessero usato più mascherine non ci troveremmo in questa situazione che, se non fosse tragica,  ci farebbe persino sorridere.  O forse hanno messo le mascherine al presepe per poterci strappare un sorriso, constatando la stupidità collettiva a cui siamo giunti. Diversamente anche solo un sorriso sarebbe davvero impossibile.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Domenico Dara  “Malinverno”   -Feltrinelli-   euro  18,00

Protagonista e voce narrante di questo bellissimo e profondo romanzo è Astolfo Malinverno: uomo sensibilissimo, zoppo, malinconico e con la capacità di comprendere a fondo i dolori altrui. Vive nel fantastico paese di Timpanara, dove sorgono una cartiera e un maceratoio dai quali escono e si librano nell’aria volumi, fogli di giornale, pagine varie e assortite che diffondono il morbo della lettura tra gli abitanti.

Di libri vive Astolfo che è il bibliotecario di Timpanara, al quale il sindaco affida un secondo lavoro come guardiano del cimitero. La giornata equamente divisa tra le due mansioni e la storia fa uno scatto meraviglioso in cui vita, dolori, gioie, vezzi, amore, follie, sacrificio e morte si amalgamano nei vari personaggi e nei misteri inerenti all’esistenza terrena e all’al di là.

E’ l’occasione  per Malinverno di tornare alle sue radici, scoprendo di aver prestato il viso da infante per la foto del gemello Notturno, nato morto.

Poi scorrono pagine sublimi in cui Astolfo si innamora della foto di una donna misteriosa che campeggia su una pietra tombale priva di nome e date. E’ un colpo di fulmine e anche l’inizio di un mistero. Malinverno la battezza Emma (come la flaubertiana Bovary), ne cura la sepoltura con infinita attenzione, e la sua vita cambia quando arriva una donna che è identica a quella della foto. E’ Ofelia, si porta dentro un dolore che viene da lontano ed è uno dei personaggi chiave.

Poi conosciamo altri dolenti: come Margherita che chiede di essere  unita in matrimonio con l’amore della sua vita, il defunto Fiodoro; il maestro d’ascia Marcantonio Parghelia straziato dalla morte del suo cane, che Astolfo con pietas fuori dal comune seppellisce nel camposanto, dove il padrone è destinato a raggiungerlo… perché anche gli animali hanno un’anima.

C’è Mopassan convinto che ci sia una formula numerica come teorema per calcolare il sopraggiungere della morte; Caramante che registra voci e sussurri dall’oltretomba; e il misterioso cane nero che segue i funerali, si accuccia accanto alle bare e poi scompare… e altri personaggi incredibili.

Non pensiate a un libro triste, tutt’altro …ci sono poesia, amore, sentimenti profondi e la favolosa sensibilità di Astolfo che non ha paura di dare sepoltura agli animali e ai libri, e che capisce l’amore indissolubile che può legare i vivi ai morti.

 

Miek0 Kawakami   “Seni  e  uova”   -edizioni e/o-    euro 19,50

In questo corposo romanzo (oltre 600 pagine) della cantautrice e scrittrice 46enne Mieko Kawakami vengono messi a nudo tre modi di essere donne in Giappone. E’ un racconto corale dalla forte impronta femminile che ha vinto il più prestigioso premio letterario nipponico, l’Akutagawa Prize.

Centrale è il desiderio di mutazione di tre donne.

La protagonista Natsume Natsuko, voce narrante, scrittrice single alle prese con un blocco creativo e soprattutto ossessionata dall’idea di concepire  un figlio con l’inseminazione artificiale, da fare all’estero perché in patria non è prevista per le donne sole.

Poi c’è sua sorella Makiko che sogna di rifarsi il seno, più prorompente e prosperoso, sottoponendosi a un intervento di mastoplastica additiva. Ma è presa da dubbi, indecisa tra le varie modalità di operazione, il dolore post-operatorio, i tempi di ripresa, il successo finale. Poi c’è lo scoglio non indifferente del costo, perché i soldi fanno la differenza e lei è una precaria che lavora di notte in un bar, non naviga nell’oro ed è anche costretta a lasciare la figlia di 12 anni da sola in casa fino a notte fonda.

Poi c’è sua figlia, la 12enne scontrosa e introversa Midoriko -tanta paura di crescere e diventare donna- in rotta con la madre alla quale non parla da sei mesi.

Queste le vicende nelle quali gli uomini compaiono molto poco, sono per lo più donatori di sperma: da quelli che regalano il prezioso seme alle apposite banche, a quelli più fai da te, che tengono all’anonimato.

Natsume si informa, legge, studia e invia email, mette a ferro e fuoco i siti web che trattano l’argomento e, nel frattempo, sta faticosamente portando avanti anche la gestazione di un libro, pungolata dalla sua editor.

A monte ci sono quesiti etici da non sottovalutare e che la protagonista sviscera a fondo. Primo fra tutti: quanto è traumatico e fonte di sofferenza per  un figlio concepito in questo modo non sapere chi è il padre?

 

 

Leila Slimani  “Il paese degli altri”   -La nave di Teseo”   euro 19,00

Questo romanzo della scrittrice franco-marocchina Leila Slimani è ispirato alle vite dei suoi nonni, che sono lo spunto per parlare di identità, multiculturalismo, colonialismo e indipendenza. Ed è l’inizio di una trilogia che parte dalla fine della Seconda guerra mondiale e arriva all’indipendenza del Marocco dalla Francia nel 1956.

Al centro c’è la narrazione del difficile dialogo tra civiltà diverse; tema che l’autrice vive sulla sua pelle, lei che è nata a Rabat, in Marocco (nel 1981), e vive a Parigi.

La storia racconta quanto possa essere difficile vivere “nel paese degli altri”.

Ne sa qualcosa la protagonista Mathilde, alsaziana bionda con gli occhi azzurri, che a soli 20 anni ha sposato il 28enne Amin, marocchino che ha conosciuto a Mulhouse, dove era finito durante l’arruolamento nell’esercito francese che combatteva in Europa contro i nazisti.

“Quando era arrivata in Marocco, somigliava a una bambina. E aveva dovuto imparare, in pochi mesi, a sopportare la solitudine della vita domestica, a resistere alla brutalità di un uomo e all’estraneità di quel paese”.

Ecco in queste poche frasi è concentrato il suo destino di straniera in una terra dove è considerata un’intrusa, mentre per i francesi è una traditrice.

Giovane europea sposata con un uomo che pensa solo alla fattoria e al duro lavoro e vede la moglie come un’infante da educare.

E stiamo parlando di un paese africano che negli anni 50 anni  presentava già i tratti che oggi sono tasti dolenti dell’islamismo: sottomissione della donna, l’Islam come riscatto contro l’Occidente, un patriarcato che spinge le donne ad essere nemiche tra loro e portatrici dell’idea che “al marito bisogna ubbidire”.

Il romanzo però racchiude molto di più: mette anche a confronto le ragioni psicologiche del contrasto tra Amin, poco religioso e amico dei colonizzatori, e suo fratello Omar, islamista e nazionalista che non gli perdona il matrimonio con la straniera.

Poi c’è la storia d’amore, tra contrasti, incomprensioni e difficoltà, in cui l’amore per i figli, diventa un potente collante.

 

 

Téa Obreht   “Entroterra”   -Rizzoli-   euro 20,00

L’autrice american di origine serba (nata a Belgrado nel 1985) emigrata da piccola a causa della guerra, è una delle autrici più affermate negli States, finalista al National Book Award, molto amata da Barack Obama, e questo è il  suo secondo romanzo (dopo “L’amante della tigre”).

Ci conduce  nel vecchio West e ci catapulta in una storia vera, quella dell’esperimento poi fallito condotto dall’esercito per importare in Nord America decine di cammelli e dromedari dal Medio Oriente.

Furono faticosamente importati dall’ufficiale di marina Beale che pensava fossero più adatti alle complicate trasferte e comunicazioni dell’epoca tra Est e Ovest, attraverso terre aride e selvagge.

Fu così che tra El Paso e Colorado gli avventurieri di ogni specie videro per la prima volta l’esotico animale con la gobba.

Ambientato nel 1893 nell’assolata prateria dell’Arizona, siamo nel pieno della conquista dell’Ovest americano, tra deserto, calura, indiani, carovane e massacri. Ma non è il solito vecchio West e questa non è la già straconosciuta storia di frontiera.

Qui centrali non sono cavalli e muli, ma un manipolo di cammelli; ed è anche la storia dell’incontro tra una donna che aspetta il ritorno del marito e un bandito arrivato da lontano.

Ci sono solitudine, l’amore irrazionale che si può provare per una terra inospitale ma stupenda, cieli infiniti e tanta sete.

Qui anche i cammelli sono degli espatriati in una landa di immigrati, in cerca di fortuna nel mitico west, che tanto ha affascinato l’autrice da bambina, tra fumetti e film. Quando poi si è imbattuta nella vicenda del corpo cammellieri USA ha trovato la formula giusta per un racconto dal potenziale narrativo inedito.

Due i personaggi principali. L’indomita Nora Lark che vive nell’insediamento di Ash River,  all’ombra del canyon, con il figlio minore di 8 anni, e attende il ritorno del marito andato in cerca di acqua e dei due figli maggiori.

Poi c’è il fuorilegge Lurie Matte, che vede i morti. Arrivato dal Medio Oriente quando era ragazzo, ha un passato da ladro di cadaveri da vendere per le autopsie, poi si è dato alle rapine, ragion per cui gli pende una bella taglia sulla testa.

Ma ci sono anche figure tragiche e incantevoli come la bambina che vaga col viso piagato dal sole, scampata per miracolo alla carneficina della carovana in cui viaggiava con la sua famiglia: o la giovane Josie capace di evocare i morti.

E proprio la morte ha un ruolo evidente nel libro; basti ricordare che nell’Ovest americano, intriso di sangue e violenze, le persone dovevano spesso lasciare, strada facendo, i corpi dei loro cari che non ce l’avevano fatta.

 

Martedì sesta e ultima giornata fase a gironi Champions League

Barcellona-Juventus ore 21

Sabato 12 dicembre
11esima giornata di campionato
Torino-Udinese ore 18

Qui Juve: allenamento defaticante per i bianconeri di Pirlo reduci dalla vittoria nel derby, dopo una non esaltante gara, vinta comunque nel secondo tempo grazie alla tanta grinta messa in campo unita alla voglia di vincere, qualità indiscutibile nella formazione bianconera. Martedí sera gara conclusiva della fase a gironi di Champions League, fuori casa, contro il Barcellona, una super sfida che varrà per decidere chi tra le 2 squadre arriverà prima nel girone, essendo entrambe le compagini già qualificate agli ottavi di finale.
Ci sarà turnover nella formazione della. Juve in tutte le zone del campo. Di sicuro il rientro di Morata al centro dell’attacco.

Qui Toro: è un dopo derby amaro per i granata di Giampaolo che proseguono  la caduta libera da psicodramma. Dopo esser passati in vantaggio ed aver controllato agevolmente la Juve nel primo tempo,il Toro è crollato nel seconda frazione di gioco concedendo gioco e campo agli avversari, come puntualmente accade in queste prime 10 giornate di campionato. La situazione in classifica è drammatica…piena zona retrocessione ed involuzione tecnico tattica per alcuni giocatori cardine. Ad esempio il  portiere Sirigu non è più lui. Ad ogni tiro subisce 1 gol. Incerto e non risoluto come gli anni passati. Ultima spiaggia anche per Giampaolo sabato contro l’Udinese. Senza la vittoria sarà, probabilmente, sostituito. Giocare bene un tempo non basta. Ci vuole continuità di gioco e soprattutto di risultati.

Vincenzo Grassano

Il Planetario di Torino a casa tua con il progetto di Fondazione CRT

Un gruppo di studenti del Corso di Alta Formazione Talenti per il Fundraising della Fondazione CRT (Cassa di Risparmio di Torino) ha realizzato il canale di divulgazione scientifica ‘infini.to@home Racconti del cielo’ per portare nelle case dei cittadini l’esperienza della visita al Planetario di Torino.

Con la campagna di raccolta fondi, attivata su Rete del Dono, viene lanciata l’offerta di  Membership per “esplorare insieme lo spazio” da casa e in modalità digitale. Un’esperienza virtuale di tutto ciò che si può scoprire visitando il Planetario Di Torino che sta vivendo un momento difficile a causa della pandemia: https://www.retedeldono.it/it/infini-to-planetario-di-torino/explore-together.

Rete del Dono è la piattaforma di crowdfunding leader per la raccolta di donazioni online a favore di progetti d’utilità sociale ideati e gestiti da organizzazioni non profit (ONP).

Promuovere i prodotti biologici per la ristorazione

Accordo di collaborazione tra Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte per la realizzazione del progetto “Iniziative di informazione e di educazione alimentare in materia di agricoltura biologica”.

E’ stato siglato, tra l’Assessorato Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte, l’accordo per la realizzazione del progetto “Iniziative di informazione e di educazione alimentare in materia di agricoltura bilogica”; esso ha lo scopo di mettere in atto una serie di iniziative di comunicazione volte a promuovere il consumo di prodotti biologici e sostenibili nell’ambito della ristorazione collettiva ed è finanziato dal Fondo per le mense scolastiche biologiche.

Tale collaborazione consentirà di valorizzare al meglio la sinergia derivante dall’interazione tra le competenze dell’Assessorato Agricoltura e Cibo e l’esperienza maturata nell’ambito dell’informazione scolastica dalla rete delle Camere di Commercio che ormai da diversi anni, su incarico del Ministero, porta avanti il progetto “Latte nelle scuole”; per raggiungere questo obiettivo Unioncamere Piemonte si avvarrà inoltre dell’attività del Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino, organismo strumentale specializzato nella gestione globale delle problematiche inerenti la sicurezza alimentare, la nutrizione, le analisi e l’etichettatura dei prodotti alimentari.

“L’accordo che abbiamo siglato con l’Assessorato Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, in collaborazione con il Laboratorio chimico della Camera di commercio di Torino, per la realizzazione del progetto ‘Iniziative di informazione e di educazione alimentare in materia di agricoltura biologica’ avrà due obiettivi principali, da sempre caratterizzanti l’attività delle Camere di commercio: promuovere il consumo di prodotti di qualità, biologici e sostenibili nell’ambito della ristorazione collettiva e educare – soprattutto i più giovani – a un’alimentazione consapevole, sana e equilibrata”, ha commentato il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia.

“Grazie a questo accordo avviamo un’ importante attività congiunta con le Camere di commercio del Piemonte per valorizzare il cibo biologico, partendo dalle nostre scuole – sottolinea l’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa – Attraverso azioni di educazione alimentare portiamo a conoscenza dei più giovani i prodotti di qualità frutto del lavoro dei nostri agricoltori, e inoltre coinvolgiamo le fattorie didattiche per il ruolo educativo che possono assumere in particolare con i bambini delle primarie”.

Le principali attività previste dall’accordo, valido per il triennio 2020-2022, sono:

  • la predisposizione di materiale informativo e la realizzazione di attività di formazione rivolta alle stazioni appaltanti il servizio di ristorazione scolastica;

  • la predisposizione di materiale educativo rivolto ai docenti della scuola primaria per favorire e incentivare il consumo di prodotti biologici nelle mense scolastiche;

  • l’attuazione di una campagna informativa rivolta ai dirigenti scolastici e ai docenti della

    scuola primaria volta a far inserire nei POF le attività di visita presso le fattorie didattiche e lo svolgimento di incontri informativi;

  • la creazione di uno sportello informativo telematico.

Dalla collaborazione tra Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte prende vita quindi uno strumento innovativo, volto a formare ed informare tutti i soggetti coinvolti nel servizio di ristorazione scolastica, con il comune obiettivo di valorizzare le produzioni regionali di qualità.