ilTorinese

Gli inverni lontani di Rigoni Stern

“Sono nato alle soglie dell’inverno, in montagna, e la neve ha accompagnato la mia vita”

 

A segnalare l’arrivo dell’inverno, da sempre, è per primo lo scricciolo che si avvicina alle case degli uomini. È il più piccolo degli uccelli europei, un batuffolo raccolto di piume brune con fini striature più scure e una piccola breve coda sempre portata all’insù. Il suo richiamo è come un leggero tocco su un campanellino d’argento: è con questo che chiama la neve”. Così Mario Rigoni Stern racconta l’arrivo dell’inverno in Stagioni, scritto nel 2006 all’età di 85 anni, due anni prima di morire. L’inverno è la stagione più giusta per leggere i racconti di Mario Rigoni Stern che di sè diceva “ sono nato alle soglie dell’inverno, in montagna, e la neve ha accompagnato la mia vita”.  Rileggere Mario è un po’ come sognare, immaginando di vederlo con gli sci in spalla in alta Val Formazza o in attesa della partenza per il fronte russo nel silenzio di quello strano e cupo inverno del ’42 quando la cosa più importante era dosare il sale, il tabacco e la grappa, con addosso l’angoscia per il futuro.

Nelle storie di Mario i grandi avvenimenti si collocano accanto alle tante minime vicende personali, in un largo movimento ritmato dal susseguirsi regolare delle stagioni. Con accenti spesso poetici Rigoni Stern ci narra di un mondo che continua a darci il senso e i ritmi del vivere. Offrendo, spesso, anche tante “istruzioni per l’uso” quando , ad esempio, racconta come ci si prepara ai rigori invernali in assenza degli agi messi a disposizione dal progresso. Prima di tutto fare provviste, accumulare e conservare cibo: i prodotti dell’orto, le patate di montagna ammucchiate in cantina, la farina da polenta. E poi badare al freddo: la legna di faggio è la migliore perché non sporca il camino, e la temperatura si tiene d’occhio controllando che l’acqua lasciata in un secchio non geli. Non mancano i consigli per restare in buona salute: la grappa scaccia l’influenza, il miele di salvia fa bene alle vie respiratorie.

Emerge da tanti consigli pratici il ritratto di un’esistenza vissuta secondo ritmi antichi, diversissimi da quelli che oggi caratterizzano questo mondo frettoloso, distratto e materialista. Ritmi che permettono di vivere in armonia con la natura e di dedicarsi allo spirito perché resta il tempo per riflettere e per leggere. In attesa della primavera.

 

Marco Travaglini

Scuola italiana sci: “Rabbia e disappunto”

L’A.M.S.I. – Associazione Maestri Sci Italiani e Il Col.Naz. – Collegio Nazionale Maestri di Sci
Il Presidente del Collegio Nazionale Maestri di Sci Giuseppe Cuc insieme al Presidente
dell’Associazione Maestri di Sci Italiani Maurizio Bonelli, con il presente comunicato stampa
congiunto intendono, in rappresentanza dei 15.000 Professionisti della neve e 400 Scuole Sci
distribuite sul territorio nazionale, segnalare nuovamente ai media nazionali la situazione di
grande preoccupazione che sta coinvolgendo (e coinvolgerà) la categoria dei Maestri di
sci, così in analogia, con tutti gli operatori e le maestranze del comparto turistico montano.

Con estremo dispiacere e disappunto Col.Naz. e AMSI prendono atto di come le misure
del nuovo DPCM hanno purtroppo messo ai margini il mondo della montagna e
soprattutto degli sport invernali, cui i Professionisti della neve sono parte integrante per
il ruolo “didattico” che ricoprono verso coloro, piccoli e adulti, che intendono imparare e
fare propri gli sport di scivolamento, vedi sci alpino, sci nordico e snowboard.

Non sono passati in secondo piano, poi, quei toni mediatici alquanto fuori “tema”, a volte
con retorica populista, che hanno coinvolto il mondo della montagna e del turismo
invernale, in alcuni casi con una preoccupante deriva che vorrebbe fare passare fuorvianti
messaggi in cui le attività dei Professionisti della neve hanno unicamente scopo ricreativo e
sono destinate a solo pochi fortunati abbienti.

La montagna, preme ricordare, è l’unica “zona territoriale” citata nella nostra Carta
Costituzionale, nella quale precisamente all’art. 44 viene fissato, con sorprendente
risolutezza: “La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane”.

All’interno dei vasti territori montani e dei suoi meravigliosi paesaggi ci sono persone e famiglie
che per generazioni, con alacre impegno e grandi sacrifici, hanno realizzato sistemi d’integrazione
e sostentamento, spesso legati al mondo del turismo invernale. I Maestri di sci fanno parte di
questo “sistemamontagna” non per caso, ma grazie a decenni di assegnamento sulla propria
professionalità e sulla determinazione di chi è abituato prima a lavorare e poi a chiedere.

I 15.000 Maestri di Sci Italiani non sono sprovveduti e come ricorda la loro stessa storia, da
sempre, rappresentano i primi custodi delle regole che la montagna impone. Con equilibrio
e discrezione i Professionisti della neve, infatti, hanno approcciato l’emergenza Coronavirus
rimettendosi con scrupolosa attenzione alle Direttive delle nostre Istituzioni. Era la sera del
10 marzo quando il Presidente del Consiglio Prof. Avv. Giuseppe Conte, in diretta televisiva
annunciava agli italiani che “purtroppo tempo non ce n’è. Occorre rinunciare tutti a
qualcosa per tutelare la salute dei cittadini. Oggi è il momento della responsabilità”.

In quel preciso istante l’intera categoria dei maestri fece sue le indicazioni d’immediata
interruzione dell’attività nelle aree sciabili, ed è stata quindi tra le prime a rinunciare e
interrompere la propria occupazione nel pieno della stagione turistica.

Ora con il DPCM del 3 dicembre un altro colpo di scure giunge inesorabile sui
Professionisti della neve, privati come detto di una parte consistente della stagione scorsa,
quella 2019/2020 e, ora, con la prospettiva di non rimettere gli sci ai piedi sicuramente fino
al 7 gennaio 2021; ma, poi, cosa succederà?

Per i nostri Maestri di sci e per tutte le loro famiglie non sarà assolutamente facile, ma con il
consueto senso di responsabilità la Scuola Italiana Sci si sta adattando e si adatterà, pur non
condividendo le scelte prese che ci riguardano, crediamo dettate dalla non conoscenza
di base del mondo della montagna e delle figure professionali che la compongono.

La Scuola Italiana Sci in questi mesi non è stata ferma: sono stati predisposti scrupolose
Linee Guida, scrupolosi Decaloghi e Vademecum, condivisi con gli impiantisti, per
garantire la totale sicurezza agli allievi prima, durante e post lezioni.

Pertanto, in questo delicato contesto il Collegio Nazionale Maestri e l’Associazione
Maestri di Sci Italiani, richiamiamo ancora una volta l’attenzione del Governo e di
tutti coloro che hanno responsabilità nella gestione di questa calamità, affinché nelle
prossime settimane il settore non sia nuovamente dimenticato o, peggio, ritenuto
sacrificabile come in parte già avvenuto.
A tal proposito il presidente Col.Naz Beppe Cuc e AMSI Maurizio Bonelli intendono
sottolineare che se si chiedono ulteriori sacrifici, per il bene comune, la categoria è pronta
a sostenerli ma rivolgiamo un accorato appello a chi ha responsabilità di Governo, affinchè,
anche in considerazione dell’andamento pandemico si rivaluti, prima dell’inizio delle
festività di fine anno, possibili soluzioni diverse rispetto alla chiusura. La montagna e i suoi
operatori meritavano rispetto invece sono stati sacrificati e soggiogati da un atteggiamento
sordo, poco lungimirante che in totale assenza di concertazione ha di fatto decretato un
gravissimo danno per la categoria. La storia restituirà, come sempre, l’esatto valore delle
cose e di chi in totale disprezzo ha ritenuto di poter immolare e sacrificare un intero
comparto e le aspirazioni di milioni di consumatori che hanno visto sfumare le loro giuste e
sacrosante aspettative. Il rispetto delle persone e delle regole sono per noi elementi
assoluti, chiediamo semplicemente di lavorare, non come se il COVID non ci fosse, ma
rispettando e facendo rispettare le regole che, il Governo vorrà imporci, con concreta
determinazione e solida risolutezza, regole e misure che tra l’altro abbiamo già individuato
a tutela di Noi stessi e di tutti i nostri allievi. Ora come già evidenziato si apre la partita dei
ristori che ci auguriamo tengano in considerazione le nostre proposte che si dovranno
concentrare sul calo di fatturato dei mesi di novembre 20, dicembre 20 e gennaio 21
rispetto agli stessi mesi delle passate stagioni. Se così non fosse sarà ancora una presa in
giro per la Nostra categoria.

Concludono i Presidenti Bonelli e Cuc: ai medici, agli infermieri, a tutto il personale sanitario
e a chi, purtroppo, gli effetti del virus li ha dovuti subire sulla propria pelle, a tutti questi
garantiamo che il loro impegno e la loro determinazione saranno il nostro primo obiettivo.

www.amsi.it – www.collegionazionalemaestridisci.it

Le vignette di Mellana

Dopo la  morte di Maradona  è andato in scena il solito copione: la caccia al colpevole.  

Com’è che quando muore uno ricco e/o famoso subito dopo parte lo sceneggiato?

Semplice, il cordoglio dura tre giorni circa, le insinuazioni, le allusioni, le maldicenze, le illazioni, le indiscrezioni e le malignità anni e anni e

fanno vendere libri, giornali, riviste, fiction e film.

Non si parla ancora adesso, ciclicamente, di come siano state assassinate Marylin Monroe e Diana Spencer? E della morte di Michel Jackson,

Elvis Presley o Marco Pantani quante versioni sono già fiorite?

Poi, quando uno non ha nessuna  intenzione di morire, lo si fa morire a sua insaputa, vedi  Paul Mc Carteney, per esempio.

Comunque tranquilli, Maradona non è morto.

Semplicemente si è eclissato per i debiti che aveva con il fisco di mezzo mondo e perché non ce la faceva più a dover mantenere 88 figli e

vedrete quanti se ne aggiungeranno ancora.

Tra qualche mese ne sapremo di più, me lo ha garantito un amico, quasi geometra, che giura di aver calcolato, con assoluta precisione,

la superficie della terra dopo essere riuscito a misurare i lati del rettangolo da cui è formata.

Claudio Mellana

Immacolata, si accende il presepe di piazza Carlo Felice

Per creare la magica atmosfera natalizia torinese, pur senza generare occasioni di assembramento in un periodo così delicato, oltre alle opere di Luci d’Artista che illuminano le strade e le piazze cittadine, dopo l’Albero di Natale e il Calendario dell’Avventomartedì 8 dicembre, il Presepe di Emanuele Luzzati e un fiabesco faggio pendulo saranno illuminati in piazza Carlo Felice.

PRESEPE DI EMANUELE LUZZATI – GIARDINI SAMBUY

8 dicembre 2020 – 6 gennaio 2021

Il suggestivo Presepio, ideato dall’illustre scenografo e ceramista ligure Emanuele Luzzati, che dal 1997 ‘accompagna’ i torinesi durante il periodo natalizio, quest’anno torna al suo luogo d’origine, nei giardini Sambuy.

Le sagome, dipinte su legno con inserti di stoffe legati alla tradizione natalizia cristiana, creano un gioco di figure illuminate che si rincorrono per un’opera dallo straordinario impatto scenico.

Il Presepio è un progetto della Città di Torino realizzato dalla Fondazione Teatro Regio Torino.

ILLUMINAZIONE FAGGIO

Quest’anno, inoltre, grazie all’impegno di Iren e Amiat, accanto al Presepe un faro illuminerà il fiabesco faggio pendulo a lato e riflesso nella storica fontana all’entrata di via Roma.

Le feste saranno comunque all’insegna della solidarietà. Con l’iniziativa ‘Torino Natale Solidale’ la Città si pone infatti l’obiettivo di tutelare le persone e i nuclei in situazione di fragilità. Un’occasione per sensibilizzare alla solidarietà e all’aiuto reciproco.

È possibile contribuire a ‘Torino Natale Solidale’ effettuando un bonifico bancario a favore del Comune di Torino

IBAN IT69L0200801033000104431330

causale ‘Torino Solidale art. 66 dl 18/2020’.

Infowww.nataleatorino.it

#nataleatorino #torinosolidale #mettiamocilcuore

Covid, hanno risposto in 2776 al bando infermieri

L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «DIAMO MAGGIORE STABILITA’ AI CONTRATTI PER L’EMERGENZA»

 

Sono 2.776 le domande pervenute alla scadenza del 5 dicembre per il bando della Regione Piemonte indetto per reclutare personale infermieristico da impiegare nelle Aziende sanitarie.

 

La durata del contratto a tempo determinato è di 3 anni. Alla selezione erano ammessi i soggetti in possesso della laurea di 1° livello in infermieristica ovvero del diploma universitario di infermiere e dell’iscrizione all’albo professionale.

 

Capofila del bando l’Asl Città di Torino che in settimana completerà le procedure con la riunione della Commissione esaminatrice che stilerà la graduatoria degli ammessi: successivamente le Asl interessate procederanno all’assunzione del personale sulla base delle loro esigenze.

«La scelta del bando triennale è risultata vincente – commenta l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi –ed ora sarà possibile offrire una prospettiva di maggiore stabilità lavorativa nell’interesse sia di chi viene assunto, sia delle Aziende sanitarie che assumono. L’esigenza di infermieri è certamente una delle priorità assolute, sia nell’immediato che nel medio e lungo termine».

 

In totale, al 3 dicembre, data dell’ultima rilevazione, sono 4.445 le assunzioni di personale dall’inizio dell’emergenza Covid: 963 medici, 1.353 infermieri, 2.129 altri profili.

 

Da marzo ad oggi la Regione ha attivato circa 30 bandi: nel periodo primavera/estate, inoltre, l’Unità di crisi regionale ha indicato alle Asr la possibilità di attingere anche alle graduatorie di bandi pregressi a tempo indeterminato, fino a esaurimento.

 

In generale, dall’inizio della pandemia, ai bandi specifici lanciati dall’Unità di crisi si aggiungono anche i bandi attivati delle singole Aziende sanitarie.

“Something TO be”: un ep collettivo, tutto torinese

Un tributo a John Lennon. La pubblicazione a 40 anni dalla sua scomparsa, l’8 dicembre 1980

Verrà pubblicato l’8 dicembre “Something TO be”, un ep collettivo di tributo a John Lennon, a 40 anni dalla sua scomparsa: proprio alle 22,51 dell’8 dicembre 1980, al termine di un pomeriggio trascorso al Record Plant Studio, Lennon fu ucciso da cinque colpi di pistola mentre rincasava.

“Something TO be” è un progetto tutto torinese che porta le firme dell’associazione Soundset Aps, dello studio di registrazione Transeuropa, dove è stato realizzato, e di Indiependence, Magazzino sul Po e Dewrec, realtà attive sul cittadino. Comprende quattro brani del cantautore, paroliere e polistrumentista nato a Liverpool nel 1940:  si tratta di “Imagine”, “GivePeace a Chance”, “Working class Hero” e “Mind Games”, riproposti da artisti torinesi.

A nome di Soundset Aps spiega il senso del progetto Eleonora Cappelluti, organizzatrice d’eventi, tecnica del suono, cantautrice, in arte Ella Nadì: «Questa iniziativa, in un momento in cui ci è chiesto di rinunciare all’arte e alla socialità, ha fatto sì che riuscissimo a dare significato a ciò che più ci rappresenta: la musica. La musica serve oggi, come è sempre servita, ad unire le persone. E non c’è coprifuoco, decreto, virus o malattia che possa cambiare questa sua vocazione – spiega – Nelle canzoni di John Lennon ho trovato tutta la potenza di questo messaggio e far rivivere le sue parole con le nostre voci per fare concretamente del bene sostenendo “fooding” mi sembra il modo migliore per celebrarlo e allo stesso tempo per celebrare l’importanza della nostra professione». John Lennon è stato autore di moltissime canzoni indimenticabili, che hanno segnato indelebilmente il mondo della musica e tracciato un solco profondo nella generazione del suo tempo e quelle a seguire non solo in ambito musicale, ma anche politico e sociale. Nel 1971 Lennon cantava “Imagine”, brano dalla straordinaria potenza emotiva, esortando a vedere il mondo come un unico popolo che vive in pace senza discriminazioni, perché solo se tutti immaginiamo un mondo migliore, sarà possibile raggiungere un futuro migliore.  Oggi il mondo intero sta attraversando un momento difficile ma, adesso come allora, si può superare ogni problema stando uniti, preferendo la strada della collettività  a quella dell’individualismo.  L’obiettivo del progetto è proprio far rivivere attraverso la voce di artisti emergenti,  le parole di un grandissimo uomo  che ha voluto dimostrare l’importanza dell’unione tra le persone, e l’ha fatto col messaggio musicale.

“Something TO be” è stato realizzato al Transeuropa Recording Studio e porta la firma di Fabrizio Cit Chiapello, produttore, arrangiatore, tecnico del suono: «Tanti bravi artisti che vivono a Torino si sono resi disponibili, in mezzo alle mille difficoltà di questo momento, a dare il loro contributo a questo progetto. Ci ha unito l’amore per la musica, per uno dei più grandi artisti del ‘900, per le sue canzoni e i suoi testi che, come ogni vera opera d’Arte del passato, riescono ancora a dare un fortissimo messaggio a questo nostro presente. Ci ha unito un fine di solidarietà, una possibilità di dare il nostro piccolo aiuto a problemi umani e concreti della nostra città. È ciò che la musica e i musicisti sanno fare e fanno da sempre. Amore è una parola che ricorre spessissimo nelle canzoni di John Lennon, un suo brano si intitola proprio così:”Love”. In questo periodo così duro per tutti, anche per i musicisti e lavoratori dello spettacolo, in questi giorni di forti lacerazioni nella società e di paure per il presente e futuro, non potevamo celebrare John Lennon che con un nostro piccolo atto di Amore per qualche  sua canzone e per un fine di solidarietà. “Nothing you can sing that can’t be sung”».

Il Comitato Arci Torino sosterrà il progetto attraverso la creazione di un crowdfunding dedicato sulla piattaforma Produzioni dal Basso: il ricavato sarà destinata a “Fooding – Alimenta la solidarietà”, progetto di Arci Torino, realizzato nell’ambito dei Progetti a Rilevanza Locale del 2018 della Regione Piemonte finanziati con fondi del Ministero del Lavoro e del piano Emergenza Freddo del Comune di Torino. Arci stamperà anche cd dell’Ep “Something TO Be” che verranno consegnati in omaggio come “reward” alle persone che doneranno al progetto Fooding – dal vivo o online – almeno 10 euro. Alice Eugenia Graziano, membro della presidenza del Comitato Arci Torino e coordinatrice di Fooding, afferma: «Something to be è un regalo bellissimo per Fooding, la prova di come tutta Arci Torino sia coinvolta nel progetto. Fin da marzo, con l’inizio del lockdown, abbiamo sentito il supporto di tutte le anime della nostra rete. Con questa iniziativa valorizziamo un ulteriore legame: quello con la scena musicale indipendente di Torino. Si tratta di decine di artiste e artisti, lavoratrici e lavoratori dello spettacolo che oggi regalano alla comunità la loro arte, per sostenere le nostre raccolte fondi e dare visibilità al progetto. Something to be è il primo step di un percorso di coinvolgimento per alcune persone che contribuiranno al progetto e, allo stesso tempo, un’occasione per incontrare di nuovo chi ha partecipato fin da marzo nella preparazione e consegna dei panieri alimentari».

L’ ep sarà caricato sui tutti i digital stores.

 

Elenco degli artisti coinvolti

 

Ella Nadì

Claudio Lo Russo

Nicko

Vea

Bandini

Francesca  (Duopo trio)

Alessandro (Duopo trio)

Protto

Anna Castiglia

Francamente

Andrea (Makepop)

Ivan (The spell of ducks)

Alberto Cipolla

Kawari

Indigo

Nadia (Twee)

Fabrizio Cit Chiapello

 

Shopping online, la Polizia postale scende in campo contro le truffe

La Polizia di Stato scende in campo per la protezione dello shopping natalizio online: dall’esperienza acquisita nella tutela dai rischi di truffe dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni una guida con consigli pratici e suggerimenti per acquistare in Rete con maggiore tranquillità.

E’ ormai iniziata la corsa agli acquisti dei regali di Natale!

Quale migliore occasione per fornire consigli utili ed evitare che lo shopping natalizio finalizzato all’acquisto di doni per le persone a noi care, ci faccia incorrere in potenziali truffe, complice in questo momento di emergenza sanitaria, anche la ricerca di offerte a bassissimo costo ed i ristrettissimi tempi per gli acquisti online.

Dall’esperienza acquisita nella tutela dai rischi di truffe online, la Polizia Postale e delle Comunicazioni mette a disposizione una serie di informazioni per garantire la sicurezza in rete, la tutela dei dati personali, la protezione da frodi e rischi negli acquisti: temi caldi e particolarmente sentiti da chi utilizza Internet in questo periodo di lockdown in cui si registra una continua crescita delle condotte fraudolente, sempre più sofisticate, sulle piattaforme di e-commerce.

Il numero delle segnalazioni e denunce ricevute sul commissariatodips.it, sommate a quelle delle persone arrestate e denunciate nel corso del 2020, ha registrato un incremento del 89.1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nell’ambito del Compartimento Polizia Postale – Piemonte e Valle D’Aosta sono stati registrati nr. 204 casi di frodi da e-commerce nel corso del 2020; 7 le denunce già formulate nella prima settimana di dicembre.

Per questo motivo la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha potenziato ogni utile strumento per aiutare i navigatori, occasionali o assidui, a sentirsi più confidenti in occasione del loro prossimo acquisto e a contrastare nel contempo le truffe messe in atto su Internet, anche attraverso la chiusura di spazi virtuali.

Si tratta di consigli particolarmente utili all’avvicinarsi del Natale quando il fenomeno delle truffe sembra acutizzarsi, complice anche la ricerca di offerte a bassissimo costo.

Del resto, che la scelta di acquistare in rete sia legata anche alla possibilità di ottenere risparmi, oltre che alla comodità, non è una sorpresa: alcune ricerche confermano che il modello dell’acquisto di impulso legato a offerte speciali, ad esempio stock limitati o con prezzi scontati, si è talmente diffuso che anche i truffatori seriali riescono ad inserirsi con false vendite.

Nonostante ciò la stragrande maggioranza degli utenti si affida alla Rete per gli acquisti online, anche chi non è esperto, esponendo le fasce più vulnerabili e con meno dimestichezza a molti rischi.

Per questo motivo la Polizia Postale e delle Comunicazioni è scesa in campo con alcuni utili consigli e pratici suggerimenti per muoversi tra i negozi online. La guida pratica sarà disponibile sul sito della Polizia di Stato, sul portale della Polizia Postale www.commissariatodips.it e sulle relative pagine facebook e twitter.

“L’ultima operazione effettuata dalla Polizia Postale ha messo in luce un complesso modus operandi che vedeva i criminali pubblicizzare la vendita di capi di abbigliamento tramite Instagram, la piattaforma più popolare tra i giovani e giovanissimi.

La proposta di capi “alla moda” dal modesto valore commerciale, l’uso di un ambiente social in voga tra i più giovani e l’utilizzo di profili con migliaia di followers hanno facilmente attratto le giovani vittime, inducendole agli acquisti poi rivelatisi truffaldini.

Gli utenti, accuratamente selezionati, venivano contattati su instagram ed indotti al pagamento mediante ricariche di carte prepagate. Successivamente, i truffatori, con altri profili social, ricontattavano le vittime persuadendole ad effettuare un nuovo pagamento, adducendo giustificazioni pretestuose come spese di dogana o problemi fiscali.”

Dal Piemonte soccorsi per il Modenese alluvionato

Un contingente di 34 operatori della Protezione civile regionale è partito ieri pomeriggio dal presidio regionale di Alessandria, in soccorso alle comunità della provincia di Modena colpite dall’alluvione del fiume Panaro, che ieri ha interessato le zone di Castelfranco Emilia e Nonantola a causa di una rottura arginale.

Le squadre sono equipaggiate con 11 pompe da acqua ed 8 pompe da fango di notevole versatilità e possono lavorare in più siti in contemporanea, coadiuvati da due uffici mobili per attività di segreteria e supporto telecomunicazioni.

La colonna è composta complessivamente da 17 veicoli.

«La nostra Protezione civile è sempre pronta a dare il proprio contributo a tutti i territori che ne hanno bisogno – sottolinea l’assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte, Marco Gabusi – Le competenze delle nostre squadre e i nostri mezzi sono sempre a disposizione; anche in questo caso, non appena abbiamo saputo della difficile situazione nel Modenese abbiamo subito offerto il nostro aiuto, che è stato immediatamente accettato. Speriamo che il nostro supporto sia utile a completare rapidamente gli interventi più urgenti e a prestare soccorso a chi ne ha la necessità».

Il coordinamento della missione è affidata ad un funzionario regionale, mentre il coordinamento operativo delle squadre è in capo ad un tecnico del Coordinamento regionale del Volontariato.

Coronavirus: i contagi scesi sotto quota mille, in calo le terapie intensive. Nuovi morti in Piemonte

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 911 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari all’8,5% dei 10.752 tamponi eseguiti.

Dei 911 nuovi casi, gli asintomatici sono 401,pari al 44%.

I casi sono così ripartiti: 316 screening, 409 contatti di caso, 186 con indagine in corso; per ambito: 141 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 52 scolastico, 718 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 178.699, così suddivisi su base provinciale: 15.616 Alessandria, 8446 Asti, 6167 Biella, 24.632 Cuneo, 13.803 Novara, 94.822 Torino, 6760 Vercelli, 5902 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 962 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1589 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 345 (-14 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4.243 (+4 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 61.161.

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.675.897 (+10.752 rispetto a ieri), di cui 825.507 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 6.687

Sono 64 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 7 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 6.687 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 990 Alessandria, 398 Asti, 295 Biella, 718 Cuneo, 579 Novara, 3.106 Torino, 322 Vercelli, 213 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 66 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

106.263 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 106.263 (+1.136 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 8249 Alessandria, 5685 Asti, 3306 Biella, 12.887 Cuneo, 7332 Novara, 60.259 Torino, 4114 Vercelli, 3352 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 532 extraregione e 547 in fase di definizione.