ilTorinese

Mascherine con false certificazioni scoperte dalla Guardia di Finanza

Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza di Torino ha denunciato 1 soggetto e oscurato 4 siti internet, effettuando varie perquisizioni, nell’ambito dell’operazione “CERTAME” a contrasto dell’indebito utilizzo del marchio “CE” su dispositivi di protezione individuale.

Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Dott.ssa Francesca Traverso, della locale Procura della Repubblica, sono state condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria Torino, unitamente a 2 Reparti Speciali della Guardia di Finanza con sede a Roma: il Nucleo Speciale Beni e Servizi e il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche.

Le investigazioni hanno consentito di individuare un soggetto torinese, che si presentava anche con diversi nomi, il quale sfruttando lo stato emergenziale causato dell’epidemia da coronavirus, per il tramite della propria ditta individuale si proponeva come interlocutore in grado di rilasciare la certificazione di conformità “CE” necessaria alle aziende per commercializzare le mascherine facciali classificabili come dispositivi di protezione individuale o dispositivi medici.

L’indagato, al fine di accrescere la propria credibilità sul mercato e di promuovere la propria truffaldina attività presso le aziende interessate alla produzione/importazione delle mascherine, aveva anche creato una serie di siti Internet nei quali millantava le proprie capacità professionali e tecniche nel campo della certificazione di conformità delle mascherine facciali, conquistando la buona fede di diverse aziende nazionali che si sono affidate allo stesso per ottenere la certificazione di conformità necessaria per la marcatura “CE” del prodotto, indispensabile per la successiva commercializzazione.

Il titolare della ditta è stato denunciato per i reati di contraffazione marchi, frode in commercio, vendita di prodotti industriali con segni mendaci, truffa e sostituzione di persona.

L’Autorità giudiziaria ha inoltre disposto l’oscuramento di 4 siti Internet, attraverso i quali il soggetto denunciato operava: www.iicq.itwww.repertorio.euwww.fioda.orgwww.accreditamentoveritas.org.

Gli operatori nazionali con funzione certificatoria riconosciuti in Italia, al pari di quelli accreditati dai rispettivi enti dei vari Paesi europei, sono consultabili nella banca dati dell’Unione europea denominata “NANDO” (https://ec.europa.eu/growth/tools-databases/nando/), cui l’utenza può liberamente accedere per verificare il numero di identificazione dell’amministrazione autorizzata all’emissione del certificato “CE”.

L’indagine si inserisce nel quadro delle attività condotte dalla Guardia di Finanza a contrasto delle pratiche illegali pregiudizievoli per il tessuto economico sano e risponde all’esigenza di aggredire prontamente, anche nel contesto dell’attuale situazione pandemica da COVID-19, ogni forma di criminalità a danno delle imprese oneste e dei consumatori, inibendo ogni forma di possibile arricchimento illecito connesso allo sfruttamento della particolare contingenza di modo da assicurare legalità al mercato.

È mancata Wilma, la vedova di Aldo Viglione

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

E’ un grande dolore la scomparsa della professoressa Wilma Beano, vedova del presidente della Regione Aldo Viglione. Aveva 97 anni

Si sono celebrati i funerali ieri. Era una donna semplice e forte, colta e sensibile che amava l’amicizia vera e sincera . Ho condiviso un percorso bello di vita insieme al Centro Pannunzio di cui Aldo fu dirigente e lei socia per molti anni. Amava viaggiare e condividemmo anche uno straordinario viaggio sui luoghi della Grande Guerra, a Redipuglia si commosse al mio discorso. Alla Risiera di San Sabba e alla foiba di Basovizza condividemmo il pianto. Era il 25 aprile volle che ricordassi la data e io parlai anche di Aldo , partigiano autonomo ( e non giellista ) in valle Pesio dove sboccio‘ il loro amore. Fu un momento toccante per tutti i presenti .
Con l’amico Giovanni Maria Ferraris presidente del Consiglio comunale di Torino e Stefano Morelli che è stato nel Gabinetto di più sindaci di Torino, volevamo ricordare con una lapide, approvata da Comune e Prefettura, Aldo sui muri di Palazzo Lascaris in via Alfieri,  ma meschinità di politici e ottusità di burocrati lo impedirono. Soffri’ perché questo sfregio alla memoria del più grande presidente della Regione caduto nell’adempimento del suo mandato in un incidente d’auto il
3 dicembre 1988 fu davvero un atto poco edificante , per non dire infame. Seppe vivere nel ricordo dello straordinario marito e padre dei suoi due figli, il
medico Giancarlo e l’avvocato Vittorio che ha proseguito nello studio del padre, ma ebbe un’identità tutta sua.  Era stata una docente appassionata di letteratura italiana e latina di
grande livello intellettuale anche se mai esibito. Vale per lei il rovesciamento del detto che dietro ad un grande uomo c’è’ sempre una grande donna. L’ultima volta che la vidi fu in Comune a Torino quando venne in Sala Rossa per un ricordo del comune amico Mario Soldati. Con lei si perde l’ultima nobile traccia di quel socialismo
fatto di grandi ideali disinteressati e di forti passioni. Un mondo scomparso con la morte di Aldo e che lei continuava con dignità e coraggio a rappresentare. E’ sepolta a Morozzo
a fianco ad Aldo. Andrò a rendere omaggio ai miei due grandi amici che hanno rappresentato un motivo ispiratore della mia vita. E’ motivo di orgoglio averli conosciuti. Erano
anime lunghe che ti restano imprigionate nel cuore oltre che nel ricordo.

Ivrea: Battaglia di arance in cortile. Sanzionati 

Un  “carnevale fai da te”

Forse nostalgici per una tradizione che quest’anno non può avere corso a causa della pandemia da Covid 19, un gruppo di persone si è cimentata, in un cortile condominiale della città, in una battaglia di arance, come nella migliore tradizione della manifestazione eporediese.

La battaglia è stata scoperta, domenica pomeriggio, intorno alle 15, dagli agenti del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte che, coordinati dal Commissariato di Ivrea e Banchette, erano impegnati in controllo straordinario del territorio. Transitando in corso Nigra, i poliziotti hanno notato un assembramento di persone che stava battagliando con le arance all’interno del cortile la cui superficie era piena di “residui bellici”.

Gli agenti hanno identificato 9 persone, per sette di queste scatterà la sanzione amministrativa per le violazioni delle norme previste per il contenimento della pandemia.

Al sottosistema Torino piace il civico distante e salottiero

E tutto sarà possibile grazie ai suoi esperti che ricordiamo per la vincente strategia che 10 anni fa pianificò la strada per il successo di Milano.
Mi piace questo candidato che va per ristoranti, che si sa i ristoratori poi comprano al mercato ed è un po’ come incontrasse anche i mercatari …… continua a leggere: https://electomagazine.it/al-sottosistema-torino-piace-il-civico-distante-e-salottiero/

Sorpreso a rubare su auto in sosta

Arrestato dalla Polizia per tentato furto pluriaggravato

È stato notato mentre rovistava all’interno dell’abitacolo di un’auto regolarmente parcheggiata in via Volpiano. Ha infranto il lunotto posteriore del veicolo con un’asta metallica e si è intrufolato al suo interno. Quando gli agenti della Squadra Volante sono giunti sul posto hanno trovato il giovane posizionato sui sedili posteriori con il corpo proiettato in avanti intento a rovistare nel vano portaoggetti. Una volta scoperto, con destrezza è sceso dallo sportello posteriore e si è dato alla fuga su corso Vercelli. Ne è nato un inseguimento a piedi tra le vie Elvo/Soana/Baltea, sempre tallonato dai poliziotti, dove, ormai esausto, ha tentato di nascondersi tra un’auto parcheggiata e il marciapiedi e anche in questa circostanza ha continuato ad opporre resistenza. Il ragazzo, un ventunenne originario del Marocco irregolare sul Territorio Nazionale e senza fissa dimora, è stato arrestato per tentato furto pluriaggravato e sanzionato per l’inosservanza delle disposizioni anti Covid-19.

Ravetti (Pd): “Collaborazione medica per disturbi psicologici”

 Nel suo intervento al Senato il Premier Mario Draghi, esponendo il proprio programma, ha insistito sull’importanza di “rafforzare e ridisegnare la sanità territoriale, realizzando una forte rete di servizi di base (case della comunità, ospedali di comunità, consultori, centri di salute mentale, centri di prossimità contro la povertà sanitaria), proposta che ha avuto il consenso pieno e totale della Società Italiana di Psichiatria che ha sottolineato l’importanza di rendere possibile la risposta alle gravi minacce del Covid-19 alla salute mentale degli italiani.

“Proprio in questa direzione va l’ordine del giorno da me presentato e che auspico venga approvato nella seduta di domani, che impegna la Giunta regionale, nell’ambito dello sviluppo delle forme di medicina di gruppo e di medicina in rete, a promuovere progetti di collaborazione fra i medici di medicina generale e gli psicologi della salute. Soprattutto in un periodo in cui la pandemia ha inciso, profondamente, sulla vita delle persone, causando e intensificando patologie psicologiche e psicosomatiche, la figura dello psicologo deve essere opportunamente rivalutata, inserendola in una progettualità di prevenzione e intervento nell’ambito della tutela della salute” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.

“I medici di medicina generale – prosegue Ravetti – sono, infatti, chiamati a intervenire sui sintomi più diversi e il 35% delle richieste di visita nasce proprio da problemi di natura psicologica. Secondo l’Ocse sarebbero oltre 84 milioni i cittadini europei che soffrono di disturbi della salute mentale, attacchi d’ansia, stati di depressione e disturbi bipolari o che sono dipendenti da droghe e alcol. La crisi, inoltre, ha aumentato l’ingiustizia sociale e l’ineguaglianza che sono spesso sfociate in atti di violenza e in episodi di emarginazione sociale”.

“In un contesto tanto allarmante è urgente che la figura dello psicologo venga rivalutata – conclude Domenico Ravetti – e si deve fare in modo che interagisca con i medici di medicina generale per supportare i pazienti, dando loro un’adeguata assistenza psicologica. Sono molti infatti i campi nei quali risultano importanti un aiuto e un sostegno e da numerosi studi è emerso che la cooperazione tra medici e psicologi, nell’ambito delle cure primarie, comporterebbe per i servizi sanitari una significativa riduzione della spesa pubblica”.

Riccardo Muti promette: “Tornerò al Regio”

Gran finale con commozione lunedì  al Teatro Regio. Prima dell’inizio della registrazione del Concerto straordinario diretto dal Maestro Riccardo Muti, il professor Stefano Vagnarelli, primo violino dell’orchestra, e il professor Pierluigi Filagna, cornista dell’orchestra, hanno letto un messaggio a nome dell’Orchestra, del Coro e di tutti i lavoratori del Teatro e hanno consegnato al Maestro un pensiero speciale: la copia della lettera indirizzata al Conte Lascaris scritta nel 1761 quando Leopold Mozart e il figlio Wolfgang Amadeus soggiornarono a Torino e custodita all’Archivio di Stato di Torino.

«Grazie Maestro!
Lavorare con lei è stata un’esperienza preziosa e indimenticabile. Da Mozart a Verdi: un intero mondo musicale si è rivelato ai nostri cuori, alla nostra anima e alla nostra mente grazie alla sua interpretazione.  Il suo entusiasmo ha dato forza a tutti i lavoratori del Teatro Regio e non solo all’Orchestra e al Coro che hanno avuto la fortuna di suonare e cantare sotto la sua guida.
Il suo impegno affinché i teatri vengano riaperti, ha risvegliato in noi l’orgoglio di appartenere a qualcosa di importante per l’Italia tutta. Gli elogi che ha espresso nei confronti del nostro teatro hanno rafforzato la nostra voglia di fare sempre meglio. Sono stati giorni meravigliosi di musica e di insegnamenti di vita.
Torni a lavorare con noi Maestro! La attendiamo a braccia aperte e le promettiamo che il Teatro Regio darà, ancora una volta, prova di grande professionalità e impegno.
Con rispetto e affetto. L’ Orchestra, il Coro e tutti i lavoratori del Teatro Regio di Torino».

Visibilmente colpito, il Maestro Muti ha raccolto l’invito e ha dichiarato: «sono commosso ed emozionato, non mi aspettavo questa manifestazione d’affetto da parte dell’Orchestra, del Coro e di tutto il Teatro.
Io ho fatto il mio dovere e, come ho sempre detto, un direttore d’orchestra, senza un’orchestra e un coro è un direttore muto. Io sono stato invitato per dirigere Mozart e Verdi ed ero molto incuriosito di ritrovare l’orchestra dopo moltissimi anni e dentro di me speravo di trovare un’ottima situazione dal punto di vista artistico, ma voi avete dimostrato di essere molto al di sopra dell’ottimo, di essere un’eccellenza importante non solo di Torino, ma anche d’Italia.
Trovo che con l’opera Così fan tutte, che non vedo l’ora di ascoltare, sia stato raggiunto un risultato dal punto di vista esecutivo notevolissimo! Così come con questo concerto verdiano.
Io parto oggi e non voglio essere retorico o over-romantico, ma lascio un pezzo di voi a me e un pezzo di voi resta con me. Qualche giorno fa ho parlato di un mio desiderio, ma oggi faccio un passo più deciso con la promessa di ritornare a lavorare insieme all’orchestra, al coro e al Teatro Regio. Questa è una promessa che io faccio a tutti voi».

Un arrivederci, dunque, a Riccardo Muti che sarà protagonista in streaming sul nostro sito con Così fan tutte, giovedì 11 marzo alle ore 20 e con il Concerto straordinario, giovedì 18 marzo alle ore 20.

Per ulteriori informazioni e per gli streaming: www.teatroregio.torino.it

“Scorie nucleari, danno maggiore per il settore primario”

Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia è intervenuto in video conferenza al Tavolo per la trasparenza e la partecipazione nucleare organizzato dalla Regione Piemonte per discutere delle ricadute socio-economiche derivanti relative alla costruzione del Deposito nazionale di scorie nucleari e Parco tecnologico.

L’agricoltura – ha detto Enrico Allasia – è il settore che paga il danno più rilevante alla costruzione del Deposito di scorie nucleari e Parco tecnologico. Partiamo dalla superficie: 150 ettari di terreno accorpati, superficie che sarebbe estremamente complicato, per non dire quasi impossibile pensare di mettere insieme in un’operazione di riordino fondiario. Parliamo di 1 milione e 500mila metri quadrati di terreno, per l’esattezza una superficie corrispondente a 210 campi da calcio messi uno accanto all’altro, un quadrato di 1,2 chilometri di lato”.

Il presidente di Confagricoltura Piemonte ha sottolineato come le aree state individuate in Piemonte siano estremamente interessanti dal punto di vista produttivo: si realizzano produzioni foraggere e cerealicole che costituiscono la materia prima essenziale per lo sviluppo della filiera zootecnica da latte e da carne. “Altre aree – ha aggiunto Allasia – si avvicinano pericolosamente a siti tutelati dall’Unesco oppure, nel caso di Mazzè – Caluso, ad aree vitate di pregio a poche centinaia di metri da un parco naturale con all’interno un lago”.

Il danno non sarà soltanto diretto, ossia per le terre che verranno sottratti alla produzione, ma a cascata si avrà un deprezzamento inevitabile di tutte le aree contigue, nel raggio di molti chilometri.

“Pensare di isolare il deposito e parco tecnologico, limitando il danno – ha dichiarato Allasia – è pura utopia”.

Il danno interesserà l’agricoltura, il paesaggio, il turismo rurale. Per questo Confagricoltura Piemonte ha chiesto di conoscere quali sono le procedure previste in caso di esproprio dei terreni, come verrà determinato il valore  dei terreni destinati a deposito, quali azioni di mitigazione dei danni patrimoniali, derivanti dal deprezzamento del valore paesaggistico e ambientale delle aree circostanti verranno messe in atto e come e con chi verrà affrontato il confronto. “A questo riguardo chiediamo che vengano coinvolte le organizzazioni di categoria e le istituzioni locali. Ribadiamo ancora – ha concluso il presidente di Confagricoltura Piemonte  – che è necessario guardare altrove, perché il Piemonte non può permettersi di rinunciare al proprio futuro: se dobbiamo quantificare le ricadute socio economiche, diciamo che un intervento di questo tipo produrrebbe un danno irreparabile e dunque impagabile”.

 

“Fi, come previsto dai giovani l’emorragia continua”

“Gli amici Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino lasciano Forza Italia. Io ho lasciato alcuni mesi fa insieme a molti giovani il partito a cui ho dedicato anni del mio impegno politico denunciando mancanza di meritocrazia e valorizzazione delle competenze.

Oggi, con l’uscita di Napoli e Ruffino, non posso che notare, anche da spettatore esterno, come la triste parabola di Forza Italia in Piemonte continui, esattamente come avevamo previsto come gruppo giovanile. Un partito che dopo la perdita di un movimento giovanile, consiglieri comunali, assessori, sindaci e iscritti, nulla ha fatto se non accusare chi chiede un radicale e forte cambiamento di essere un traditore o alla ricerca di posti, è un partito che si commenta da solo. Si è scelto allora – ed evidentemente si continua a farlo – di ignorare la deriva del partito sul territorio, provocata proprio da chi si riempie solo la bocca di meritocrazia e competenza. Non si tratta tanto di una critica quanto di un dato di fatto. Oggi più che mai abbiamo bisogno di serietà, di visione e soprattutto di coraggio. Comprendo, quindi, molto bene le posizioni di Napoli e Ruffino. A Daniela e Osvaldo: Ad maiora!”.
Lo dichiara in una nota stampa Tommaso Varaldo, ex Coordinatore del movimento giovanile di Forza Italia a Torino e Provincia e Consigliere Comunale a Chieri
Tommaso VARALDO
Consigliere Comunale e Capogruppo – Comune di Chieri

Chiesa tiene in corsa una Juve pasticciona

Andata ottavi finale di Champions League
Porto-Juventus 2-1
Taremi (P) Chiesa(J)
Marega(P)

Ad Oporto la Juventus è stata sconfitta per 2-1 dal Porto; i Dragoni si erano portati sul 2-0 segnando entrambi i gol all’inizio delle due frazioni di gioco, il primo con Taremi sfruttando un clamoroso errore di Bentancur su retropassaggio, il secondo con Marega ad inizio ripresa. Nel finale Chiesa ha accorciato le distanze per i bianconeri.
Nonostante una serata no con la maggior parte dei giocatori bianconeri al di sotto delle proprie possibilità la Juve è ancora in corso per la qualificazione ai quarti.Al ritorno a Torino basterà la vittoria per 1-0.Questa Juve vista stasera è stata troppo brutta per esser vera.Al ritorno ci vorrà la solita squadra cinica ed arrabbiata capace di giocate di gran classe, soprattutto da parte del suo fuoriclasse Cristiano Ronaldo,anche lui apparso estraneo e totalmente avulso dal gioco.

Vincenzo Grassano