ilTorinese

Test rapidi gratuiti, partito il progetto “Natale sicuro” per gli over 65enni con patologie croniche

L’assessore Marnati: “Il Piemonte con questa iniziativa si dimostra particolarmente scrupoloso”. Già 89 le persone che si sono sottoposte al test

Ha ufficialmente preso il via  la campagna di test rapidi gratuiti, su base volontaria, per i piemontesi over 65, asintomatici ma con patologie croniche, che vanno dal diabete all’ipertensione, da quelle vascolari a quelle neoplastiche, che li espongono a maggiori rischi e a complicazioni anche gravi in caso di contagio.

All’iniziativa hanno già aderito 89 persone, delle quali 76 sono risultate negative al test e 13 positive. Queste ultime, in assenza di link epidemiologico, sono state sottoposte sempre gratuitamente alla conferma con tampone molecolare.

L’obiettivo dell’iniziativa della Regione Piemonte, in corrispondenza delle festività natalizie e della possibilità di maggiori contatti, è quello di garantire aumentare il livello di tutela della salute, e quindi perseguire la finalità di mettere in sicurezza questa fascia di popolazione più fragile, ma anche del benessere psicologico e sociale.

“Il Piemonte – commenta l’assessore alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati –, al momento unica regione nel panorama nazionale ad aver avviato questa iniziativa dalla duplice valenza, sanitaria e psicologica, si dimostra particolarmente scrupoloso e attento alla sicurezza sanitaria dei suoi cittadini, in particolare quelli più fragili, dando la possibilità a molte più persone di effettuare i test”.

I test rapidi per gli over 65 con patologie croniche sono gratuiti e possono essere prenotati attraverso i medici di base. Vengono effettuati negli oltre 70 hotspot e pitstop attivi sul territorio regionale e proseguiranno fino al 10 gennaio. In caso di risultato positivo al rapido, verrà eseguito, sempre gratuitamente, il tampone molecolare.

I civich scoprono sartoria di capi griffati contraffatti

A insospettire gli agenti della Polizia Municipale su una presunta attività illecita all’interno di uno stabile di Borgo Dora è stato un insolito andirivieni di persone di diverse nazionalità che vi accedevano portando con loro voluminosi sacchi di plastica contenenti capi di abbigliamento. Ciò che ha destato la curiosità degli agenti è l’aver registrato la sistematica uscita a mani vuote delle stesse persone entrate nello stabile con i borsoni pieni di capi di abbigliamento pochi minuti prima.

Nei giorni successivi, gli agenti hanno controllato i movimenti dei soggetti che vendono merce con marchi contraffatti nell’area di Borgo Dora e hanno constatato che diversi venditori erano soliti comprare i giubbotti con le fattezze dei modelli venduti da note case di moda ma privi di marchi distintivi, sul mercato di Porta Palazzo o negli esercizi commerciali situati nell’area di piazza della Repubblica. Tali capi d’abbigliamento, dopo essere stati acquistati, venivano portati nell’appartamento di via La Salle, dove si provvedeva ad aumentarne il valore commerciale tramite l’apposizione dei marchi contraffatti.

 

Lunedì mattina, gli agenti del Comando Sezione di Porta Palazzo hanno fatto irruzione nell’appartamento e hanno scovato un vero e proprio laboratorio di sartoria per capi contraffatti.

Il laboratorio abusivo era gestito da un uomo di 40 anni di nazionalità senegalese, affittuario dell’appartamento, in regola con i permessi di soggiorno ma già denunciato in passato per commercio di prodotti con segni falsi.

All’interno dell’appartamento sono state rinvenute 8 macchine da cucire, 2 ferri da stiro e 82 kg di marchi contraffatti, per un totale di circa 200.000 pezzi. Inoltre, sparsi qua e la nell’appartamento, gli agenti hanno trovato 166 capi di abbigliamento riportanti marchi contraffatti, pronti per essere messi in commercio, e 2 chiavette USB contenenti i file delle griffe di molte case di moda utilizzabili con ricamatrici digitali di ultima generazione per riprodurre gli stessi sui capi di abbigliamento.

Due delle macchine da cucire rinvenute, erano posizionate all’interno di mobili, mentre le altre erano appoggiate sui letti, segno evidente di un’attività illecita a cui partecipavano diversi soggetti.

I marchi, invece, erano custoditi in sacchetti e scatole trovate sotto i letti e all’interno degli armadi.

Inoltre, all’interno dell’appartamento sono state trovate apparecchiature elettroniche, 1 tablet, 2 P.C. portatili, 3 autoradio e 14 telefoni cellulari riposti all’interno di una valigia appartenente a un altro cittadino senegalese di anni 59, anch’esso risultato in ordine con i permessi per soggiornare sul territorio nazionale.

I due senegalesi, sono stati denunciati per ricettazione e contraffazione, e gli oggetti rinvenuti all’interno dell’appartamento sono stati posti sotto sequestro giudiziario.

Un bel Toro che sfiora la vittoria, pareggia ma è ultimo in classifica

Napoli-Torino 1-1
Izzo(T)
Insigne(N)

Ennesima rimonta subita da un gagliardo Toro al 91esimo,sul pareggio però e meno male niente sconfitta.La squadra granata ha disputato una buona gara,accorta in difesa,attenta a centrocampo e pungente in attacco.Il tecnico granata ha disposto i suoi giocatori con un attento 5-3-1-1.Spazi in campo occupati
con grande concentrazione concedendo quasi nulla ai partenopei nel primo tempo,anzi il Toro ha avuto le migliori occasioni per passare in vantaggio.Nel secondo tempo granata in vantaggio col difensore Izzo,autore di un bel gol e di una prova convincente.Il Napoli,ben imbrigliato anche nel secondo tempo,ha trovato il quasi insperato pareggio con una magia del suo capitano Insigne,in pieno recupero.Ancora una grande prova di capitan Belotti,bene al rientro Sirigu.Questo di stasera è un punto che dà morale ai granata e che fa sperare per il futuro.La classifica piange,ultimo posto in classifica,ma se il Toro non si fosse fatto rimontare,in questo campionato,in tante occasioni sarebbe terzo in graduatoria..Ora la breve pausa natalizia e avanti col mercato in casa granata per qualche acquisto di qualità.
Il Toro non merita l’ultimo posto.

Vincenzo Grassano

Bollettino Covid, i dati aggiornati

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 978 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 165 dopo test antigenico), pari al 5,0% dei 19.461 tamponi eseguiti, di cui 10.515  test antigenici. Dei 978 nuovi casi, gli asintomatici sono 479 , pari al 48,9%.

I casi sono così ripartiti: 361screening, 396 contatti di caso, 221 con indagine in corso; per ambito: 97 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 56 scolastico, 825 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 194.743, così suddivisi su base provinciale: 17.303 Alessandria, 9.633 Asti, 6.723 Biella, 26.919 Cuneo, 15.151 Novara, 102.474 Torino, 7.358 Vercelli, 6.533 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1047 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1602 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 215 (- 13 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.239 (-92 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 36.407

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.912.353 (+19.461 rispetto a ieri), di cui 898.350  risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 7.679

Sono 5i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 7.679 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.175 Alessandria, 470 Asti, 325 Biella, 848 Cuneo, 638 Novara, 3.548 Torino, 363 Vercelli, 242 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

147.203 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 147.203 (+ 1223 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 12.630 Alessandria, 7.498 Asti, 4.499 Biella, 19.761 Cuneo, 12.241 Novara, 78.661 Torino, 5.236 Vercelli, 5.303 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 671 extraregione e 703 in fase di definizione.

Rider picchiato e derubato dai clienti

Torino: I carabinieri arrestano due giovani

Nel corso della notte i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato due giovani italiani per rapina ai danni di un Rider.
Il giovane fattorino si era recato in zona Vanchiglia per una delle tante consegne che in questo periodo lo vedono impegnato a portare cibo a domicilio, soprattutto negli orari in cui non è consentito consumare all’interno dei locali o l’asporto. Ad attenderlo questa volta non c’era una tranquilla famiglia ma due giovani ragazzi italiani che, una volta aperto il portone di casa, lo hanno aggredito colpendolo con pugni al volto prima di derubarlo di quel poco che aveva con se: qualche euro, il cellulare e le chiavi della propria vettura. Il pronto intervento di una pattuglia della Stazione Po Vanchiglia ha consentito di rintracciare nell’immediatezza i due rapinatori nonostante avessero tentato di nascondersi, uno nella cantina dell’abitazione e l’altro in casa. Il giovane raider è stato invece trasportato in ospedale per accertamenti.

Gruppo Marazzato ringrazia i protagonisti della propria storia

Disponibili sull’omonimo canale Youtube le videotestimonianze di settant’anni di lavoro, coraggio e successo.

Si dice che la memoria sia la riconoscenza del cuore, come recita un antico adagio. Lo sa bene il ‘Gruppo Marazzato’, storica azienda ambientale vercellese dal 1952 a oggi leader nelle bonifiche industriali e soluzioni per il pianeta, altresì reduce dall’inaugurazione di un innovativo ‘Centro Ricerca e Sviluppo’ a Villastellone (nell’hinteland del capoluogo piemontese) frutto della recente partnership con il Politecnico di Torino.

In occasione del prossimo Natale, e specialmente in anno intenso nonché denso di eventi significativi per la storia dell’umanità, il ‘Gruppo Marazzato’ ha scelto di dar voce alle risorse umane che hanno contribuito a scrivere pagine importanti e preziose di una storia di lavoro, coraggio e successo che dura ininterrottamente da settant’anni a oggi.

Ed è così che sul proprio canale Youtube disponibili all’indirizzo web https://www.youtube.com/playlist?list=PL2R9hCnMR7pzMI7IzST1uZjbYAwYFe2K0 vanno in scena con tanto di nomi e cognomi le storie di ogni giorno, raccontate dalla viva voce di chi ha vissuto un’intera esistenza occupandosi giornalmente di ambiente, ecologia e automezzi operativi pesanti sia storici che non.
“Una carrellata emozionante di vere e proprie videotestimonianze per fissare indelebilmente nel tempo non solo il ricordo di chi è parte immortale dell’evoluzione dell’azienda, ma anche per documentare concretamente a chi verrà domani tutto il valore aggiunto e la ricchezza umana derivante dall’esperienza diretta acquisita sul campo dal nostro team di maestranze e professionisti”, spiegano in coro i Fratelli Alberto, Luca e Davide Marazzato, terza valente generazione di imprenditori alla guida dell’impresa che porta fieramente il loro cognome dopo il nonno Lucillo (il fondatore) e il padre Carlo, oggi apprezzato collezionista di autocarri d’epoca del Novecento.

“In un momento contingente in cui è di fatto negato il contatto interpersonale per via delle precauzioni legata al contenimento della pandemia in corso da Covid-19, il binomio tecnologia-memoria diventa anche per noi la strada maestra con cui ringraziare di vero cuore coloro che hanno fatto e fanno tuttora parte di noi, condividendo con l’intera collettività tutto quanto di buono ci hanno insegnato e lasciato in dote, nonché veicolando l’augurio sincero di tempi migliori per tutti”, conclude all’unisono il tris di Manager del ‘Gruppo Marazzato’.

Giochi di strada

Torino vista dal mare /8        Camminare per conoscere. Un’immagine semplice ma efficace che descrive al meglio uno dei migliori modi per scoprire una nuova città. Abituarsi a nuovi paesaggi, differenti abitudini di quartiere, spesso è difficile, ma passeggiando tra le vie e le piazze più battute, per poi allontanarsi e perdersi in quelle meno trafficate permette di appropriarsene, cogliendo scenari, scorci e dettagli che spesso si perdono nella frenesia del quotidiano. Torino – io che vengo dal mare – provo a scoprirla così, raccontandola per impadronirmene allo stesso tempo.

Dopo qualche mese che si vive in una nuova città, camminando in quelli che ormai diventano i soliti luoghi, si entra in intima confidenza con i nomi di strade, piazze, parchi; il contesto è sempre più familiare, il che ti permette quasi di muoverti con spregiudicata sicurezza. C’è da dire che siamo in epoca di pandemia e troppa audacia negli spostamenti adesso non è concessa, per giunta molte attività restano chiuse e il nostro tempo libero ne risulta completamente stravolto, quello che l’anno scorso era del tutto normale oggi ci sembra lontano. In tempo di limitazioni la creatività è d’obbligo nel tentativo di soddisfare i momenti di svago, a cui contribuisce anche una rinata curiosità.

Non è un caso che abbia parlato di nomi di vie o piazze, perché se è vero che ogni città è fatta di strade e ognuna di queste porti un nome è anche vero che l’origine di questi nomi è diversa da città e città e raccontano storie differenti. Si può quasi arrivare ad affermare che per conoscere una città e la sua storia si debba passare anche per la sua toponomastica, quel complesso studio scientifico dei nomi di un luogo, considerati nella loro tipo di derivazione, composizione, origine.
Tutto decisamente molto vero, dal canto mio però anziché addentrarmi nell’articolato reticolo di un lungo passato, quello che mi sono chiesta non è tanto come mai una via abbia un nome anziché un altro, mi sono invece concentrata sulle personalità, su cosa hanno fatto questi personaggi, curiosa di conoscere chi attraverso il loro nome è ora mio vicino di casa. Un semplice gioco, ma simpatico nei suoi risvolti.

Il vicinato è illustre, fatto di Santi Martiri, come San Maurizio e Sant’Ottavio, quest’ultimo ritenuto uno dei primi martiri di Torino, poeti, musici e letterati, Niccolò Macchiavelli o Gioacchino Rossini, duchi di Savoia, ma la maggior parte delle viuzze più piccole dedicate a varie località mi porta a visitare il Piemonte settentrionale. Un tour tra storia locale e territorio insomma, fin qui tutto regolare. Le cose iniziano a cambiare quando perdendomi tra questi nomi e strade di Torino finisco anche per ritrovarmi tra la storia e le storie di Napoli. I primi indizi emergono quando per raggiungere il parco più vicino mi scontro con via Benevento, qualcosa qui mi dice che le strade iniziano ad incrociarsi. Il parco Colletta, quello da raggiungere, è decisamente una vasta area verde in piena città, un’ottima boccata di ossigeno. Ha una storia lunga alle spalle risalente al XVII secolo quando i Savoia progettarono un grande parco di caccia vicino alla città, tra la confluenza della Dora e della Stura con il fiume Po, ottenendo così la denominazione di Regio Parco, ma con l’assedio di Torino del 1706 il parco venne distrutto. Oggi questo ultimo come lo vediamo adesso è stato recuperato negli anni ’80 ed è dedicato a Pietro Colletta, storico e generale napoletano, la sua opera più importante? Storia del reame di Napoli dal 1734 al 1825, adesso si comincia a sentire una maggiore familiarità.

Coincidenze direte voi, una simpatica casualità di sicuro, ma quando dal parco decido di spostarmi verso il centro mi trovo ad attraversare quella grande strada che spesso sento chiamare dai torinesi semplicemente come Corso Regina, la domanda sorge spontanea, ma quale regina? Parliamo della Regina Margherita ovviamente, prima regina consorte di Italia. La sua figura storica è di certo quella di donna culturalmente acuta, una personalità carismatica, ma naturalmente la mia mente non riesce ad ignorare la leggendaria storia che la vede protagonista e che la lega all’origine della pizza Margherita, grazie al cuoco Raffaele Esposito che durante il soggiorno napoletano dei sovrani nel 1889 volle omaggiare la regina attribuendo il suo nome all’iconica pietanza.
In realtà i legami tra Napoli e la Regina non si esauriscono qui dal momento che soggiornò a lungo presso la reggia di Capodimonte, e molti sono gli aneddoti, a dire il vero spesso culinari, e come darle torto. Sembra infatti che dobbiamo ringraziare ancora lei e il suo fidato cuoco Raffaele Esposito anche per le chiacchiere, o bugie come qui conosciute, dolce carnevalesco semplice, ma gustoso.

Le contaminazioni tra le strade son tante e il gioco potrebbe sicuramente continuare, ma forse adesso è solo la mancanza di quell’altra e famosa margherita a guidarmi!

Annachiara De Maio

Cinque spettacoli teatrali in streaming per le famiglie

“Eventi & Racconti. Ogni passo una scoperta sotto la neve”. Da sabato 26 dicembre a giovedì 7 gennaio 2021 Moncalieri (Torino)

Grandi classici, fiabe popolari e storie fantastiche. Il meglio per tenere insieme in atmosfere di piacevole serenità adulti e piccini durante queste “strane” festività natalizie, in cui di baci e abbracci è meglio proprio non parlare e “distanziamento” è invece la parola d’ordine da portarsi sempre appresso e da sfoderare ad ogni passo con il massimo della rigorosità.

 

Nasce da qui l’idea della Città di Moncalieri di promuovere un programma di spettacoli teatrali “in streaming” e assolutamente gratuiti per intrattenere le famiglie “con il magico mondo del teatro musicale, nella convinzione che l’atmosfera natalizia vada comunque preservata e coltivata sempre”. In continuità, dunque, con la rassegna estiva “Eventi & Racconti. Ogni passo una scoperta”, da sabato 26 dicembre a giovedì 7 gennaio 2021, sarà di scena “Eventi & Racconti.

 

Ogni passo una scoperta sotto la neve”: cinque spettacoli teatrali “in streaming”, programmati – con la regia di Sandra Bertuzzi e l’allestimento di Federico Zuntini – sul sito www.mymoncalieri.it e che spazieranno dalla fiaba tradizionale dei “Tre Porcellini” all’opera letteraria più venduta al mondo, “Il Piccolo Principe” di Saint-Exupéry. Per proseguire con la favola popolare “Il gatto con gli Stivali” (la cui più antica attestazione, attribuita a Giovanni Francesco Straparola, risale addirittura al 1550), seguita dal più celebre senza limiti temporali romanzo per ragazzi “Pinocchio” di Carlo Lorenzini (Collodi) e, in chiusura, dalla storia fantastica del “Mago di Oz” scritta nel 1900 da L. Frank Baum. Questo il programma, promosso dalla Città di Moncalieri, con il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRT e il contributo di Iren, in collaborazione con Pro Loco Moncalieri, Circolo culturale Saturnio, Famija Moncalereisa e Reverse Agency:

 

Sabato 26 dicembre, ore 18 – “Tre Porcellini”
Domenica 27 dicembre, ore 18 – “Il Piccolo Principe”
Giovedì 31 dicembre, ore 21.30 – “Il Gatto con gli Stivali”
Domenica 3 gennaio 2021, ore 18 – “Pinocchio”
Giovedì 7 gennaio 2021, ore 18 – “Mago di Oz”

Oltre agli spettacoli teatrali trasmessi online, fino al 10 gennaio il Natale di Moncalieri propone anche quest’anno la tradizionale e suggestiva mostra di “Presepi dal Mondo” allestita nelle vetrine del centro storico e darà ampia voce al concorso musicale di risonanza europeo, “32th European Music Competition”, Premio Speciale 2020 riservato a tutti i Primi Premi Assoluti delle edizioni 2015-2019.

Info: info@mymoncalieri.it
g. m.

 

Nelle foto:
– “Tre Porcellini”, ph.Massimiliano Donati
– “Il Piccolo Principe”, ph. Manuela Abis
– “Il Gatto con gli Stivali”
– “Pinocchio”, ph. Alessandro Corona
– “Mago  di Oz” 

Lista civica La Piazza: “Un giardino dedicato a Tina Anselmi”

Caro direttore, il giardino pubblico compreso tra l’edificio numerato 112 – 116 della via Buenos Aires, e gli interni 119 – 129 della via San Marino, rappresenta uno spazio ricreativo e di aggregazione importante per il quartiere e per le aree residenziali limitrofe, densamente popolate.

L’area è frequentata da numerosi giovani, anziani e famiglie.

Nonostante ciò, il giardino non ha mai avuto una propria denominazione. Ritieniamo che l’intitolazione proposta contribuirebbe a dare identità e dignità a tutta l’area, nonché ad alimentare il senso di appartenenza nei cittadini residenti e a contrastare il degrado e l’incuria che da tempo caratterizzano gli spazi.

Lista Civica La Piazza

Buon Natale dagli angeli di santa Sofia

Risplendono i cherubini a sei ali sui pennacchi della cupola, sopra la testa dei fedeli musulmani in preghiera dopo il ritorno del tempio al culto islamico. Sono i quattro angeli serafini di Santa Sofia a Istanbul che da mille anni vegliano sul Corno d’Oro, gli angeli biblici più vicini a Dio, secondo la tradizione cristiana, i guardiani del Paradiso, coloro che mantengono acceso il fuoco divino e risiedono nel Cielo supremo.

Sfidando gli anatemi del sultano neo-ottomano e attenti a non mettersi troppo in mostra, quattro mosaici di figure angeliche dalle sei ali escono allo scoperto sperando di non venir nascosti da inconcepibili tendoni. Hanno ancora la forza di ribellarsi e di urlare la loro rabbia nei confronti di un potere sempre più autoritario che cancella tutto ciò che ricorda il cristianesimo. Sembra quasi fatto apposta, sembra uno sgarbo nei confronti delle autorità turche che l’estate scorsa hanno deciso di riconvertire in moschea l’ex basilica cristiana nella città sul Bosforo e coprire con tende e teloni le immagini sacre. Ma i nostri angeli non ci stanno, sono più forti del sultano, si sono scrollati di dosso la calce che li ricopriva e sono venuti alla luce per sbalordire il mondo intero.
“Noi ci siamo e resistiamo, “caro” presidente”! Insomma, la Divina Sapienza continua a stupire. Nascosto dai tempi del sultano ottomano Abdulmecid I è emerso di recente nell’ex chiesa un altro angelo serafino per testimoniare il glorioso passato della chiesa più affascinante del mondo. Durante i lavori di restauro dell’edificio religioso i decoratori hanno rinvenuto un angelo con sei ali, grandi come “vele di bastimento”, scrive il De Amicis. Nella cattedrale di Giustiniano, diventata in seguito moschea e poi museo, i primi serafini erano riapparsi dieci anni fa al termine di un lungo intervento di restauro che riscoprì i colori delle ali e i volti degli angeli. Erano nascosti sotto cinque strati di calce. Mancava il viso di un serafino, quello riapparso di recente, rimasto coperto per 160 anni. Furono i fratelli Fossati, due architetti ticinesi, gli ultimi a vederlo.
A metà Ottocento avevano restaurato l’ex basilica bizantina, come richiesto dal sultano, ma poco dopo quel volto fu subito ricoperto perchè le immagini sacre cristiane dovevano essere nascoste per non urtare la sensibilità dei musulmani. Fortunatamente non scomparvero del tutto. I Fossati fecero il miracolo riproducendo in tempo gli angeli con disegni e acquerelli che rimasero per decenni negli archivi imperiali insieme ai bozzetti di tutti gli altri mosaici. Dalla sommità della cupola i quattro serafini vigilano da sempre su milioni di turisti che ogni anno visitano Santa Sofia. I turisti oggi sono scomparsi per vari motivi ma gli angeli sono tornati, forse per fare un dispiacere a Erdogan. Dalla moschea di Aya Sofya, il San Pietro della Roma d’Oriente, i serafini, pronti a spiccare il volo, augurano un sereno Natale.
Filippo Re