ilTorinese

Impianti di sci, la Regione: “Draghi intervenga per ristori immediati al settore”

IL PREMIER DIMOSTRI CHE LA MUSICA È CAMBIATA, I RISTORI IMMEDIATI SIANO IL PRIMO ATTO DEL NUOVO GOVERNO”

La Giunta regionale del Piemonte si è riunita questa mattina in seduta straordinaria per affrontare il tema della mancata ripartenza dell’attività degli impianti di sci, decisa ieri sera dal Governo a meno di 12 ore dall’apertura delle stazioni sciistiche.

Presenti in videocollegamento anche Giampiero Orleoni e Nicola Bosticco, presidente e vicepresidente di Arpiet, l’associazione che rappresenta i gestori degli impianti di risalita piemontesi.

In giornata la Regione scriverà al Governo per risollecitare l’attivazione immediata dei ristori che gli operatori del settore attendono da mesi (parametrati sul modello francese, che prevede un ristoro di circa il 50% dei ricavi annuali), ma anche un ulteriore indennizzo per le cinque false partenze subite dal comparto fin dall’avvio della stagione invernale (la prima per il ponte dell’Immacolata, poi ancora il 20 dicembre, il 7 e 18 gennaio e adesso il 15 febbraio), che hanno causato un aumento dei costi fissi del 20%.

Nel pomeriggio l’assessore agli Affari Legali Maurizio Marrone verificherà con l’avvocatura della Regione la possibilità di costituirsi parte civile, al fianco dei gestori degli impianti, per chiedere indennizzi proporzionati alla quantificazione dei danni, mentre gli assessori allo Sport Fabrizio Ricca e al Turismo e Commercio Vittoria Poggio incontreranno il neo-ministro del Turismo Massimo Garavaglia.

Stamattina invece il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, insieme al vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso, si è confrontato con il ministro agli Affari regionali Mariastella Gelmini per chiedere una immediata convocazione delle Regioni che hanno nel sistema invernale uno dei comparti economici strategici per il proprio territorio. Un settore che dà da vivere a migliaia di famiglie e che oggi rischia il collasso. Sempre in giornata, il presidente Cirio trasmetterà anche al presidente del Consiglio Draghi una memoria con le istanze urgenti che la Regione chiede al governo per sostenere il sistema della neve.

“La Regione Piemonte ha previsto di stanziare immediatamente 5,3 milioni di euro come ristori per gli impianti sciistici nuovamente penalizzati da una politica di chiusura intempestiva e annunciata con nessun anticipo – sottolineano il presidente Cirio e l’assessore Ricca -. Una dinamica, questa, che ha reso impossibile una politica di pianificazione delle aperture per la stagione sciistica e ha causato ulteriori danni a quelli già ingenti che la pandemia ha provocato anche a questo comparto. La Giunta delibererà venerdì queste risorse che sappiamo non essere sufficienti, ma che sono un modo immediato per dare ossigeno a un settore che per il Piemonte è strategico. Ci aspettiamo che Roma si attivi subito per fare la sua parte. Draghi dimostri che la musica è cambiata e che il nuovo governo conosce e capisce i problemi della vita reale, come primo atto avvi immediatamente i ristori per lo sci”.

Meritocrazia Italia: “Più competitivi in Europa”

“La composizione del nuovo governo è foriera di grandi aspettative anche per il Piemonte, soprattutto in questo momento critico in cui la pandemia non è ancora stata debellata e la situazione economica, già debilitata prima del virus, degenera, da ultimo anche a causa della mancata riapertura degli impianti da sci”. Sul nuovo governo si è espressa Meritocrazia Italia, in un interessante webinar.

Il governo Draghi è un apprezzabile operazione di equilibrio tra politica e competenze tecniche. E’ necessario ricostruire il tessuto sociale-economico. Vanno offerte maggiori possibilità agli imprenditori al fine di agganciare la ripresa pur tra le difficoltà delle diverse forze politiche a trovare un accordo su determinati temi. E’ necessario un ripensamento sull’utilità sociale del reddito di cittadinanza. Ora c’è la possibilità per l’Italia di poter tornare ad essere competitiva in Europa.

Il nuovo governo di unità nazionale condotto dal Premier Draghi al centro della tavola rotonda online organizzata ieri, 14 Febbraio 2021, dall’associazione culturale Meritocrazia Italia.
Molto ricco il parterre degli ospiti, sia tecnici che politici. Dall’On. Raffaele Trano, già Presidente della Commissione Finanze, a Paolo Del Vecchio, Avvocato dello Stato, a Marcello Salerno, Prof. Associato di Diritto Pubblico, al Sen. Francesco Urraro (Lega), commissione Giustizia Senato e Commissione Antimafia, ad Aldo Berlinguer, Avvocato e Prof. Università di Napoli. Tra i relatori anche Mauro Finiguerra, Responsabile Nazionale macroarea Economia e Giustizia di Meritocrazia Italia, e il Presidente Nazionale dell’associazione, Walter Mauriello.
Nel vivace ed interessante confronto, moderato dai giornalisti Attilio Romita (Capo Ufficio Stampa di MI) e Giuliano Giubilei, sotto la regia di Roberto Castaldo, Direttore Scientifico di Crea, sono stati affrontati punti di forza e criticità della squadra governativa.
Pur nella diversità delle opinioni espresse dai relatori, la sintesi degli interventi è racchiusa nelle parole chiave equilibrio e responsabilità, per una visione prospettica del presente che possa garantire una ricostruzione solida per le generazioni future. Convergente è stata l’idea che in un governo di unità nazionale, come quello che sta per presentarsi alle camere in vista del voto di fiducia, la variabile fondamentale deve essere rappresentata dalla capacità di sintesi del Presidente del Consiglio e dall’apertura dei partiti, che dovranno superare i tradizionali individualismi per il bene comune. Nel prossimo futuro, poi, l’acquisizione o riacquisizione da parte della politica di capacità tecniche e governative sarà il punto di svolta verso nuovi orizzonti.
Ha concluso il confronto il Presidente di Meritocrazia, Walter Mauriello, che ha espresso soddisfazione per la composizione del nuovo governo. “Il Presidente Draghi ha creato un puzzle perfetto, sia dal punto di vista tecnico che politico. Sicuramente è una personalità di elevato profilo, che garantirà la giusta collocazione dell’Italia nell’attuale scenario europeo. Non bisogna dimenticare che tra poco tempo la Cancelliera Merkel lascerà il suo ruolo e Draghi potrà sicuramente essere un ottimo leader anche per l’U.E. Quella del Premier sarà sicuramente un’azione a termine, ma di importante transizione. Per questo Meritocrazia si aspetta dal nuovo governo il perseguimento degli obiettivi di equità e giustizia sociale, tema molto caro a MI, e l’adozione di logiche che sostituiscano il mero assistenzialismo vengano con la tensione la tensione all’ “occupazione piena”. Il Presidente Mauriello ha, infine, rivolto al Presidente Draghi i migliori auguri ed auspici, affinché l’Italia torni ad essere forte e coesa al suo interno e realmente competitiva in Europa.
Il dibattito è stato costruttivo, con rilevanti spunti di approfondimento che l’associazione auspica possano trovare concretezza nell’attività sinergica del Governo.
Il Webinar potrà essere rivisto sulla pagina Facebook: L’Italia che Merita (www.meritocrazia.eu).

Meritocrazia Italia

Impianti chiusi, Pd: “Ripartire in sicurezza”

MARELLO – VALLE (PD): “MA CON CHIAREZZA E TUTELANDO IL MONDO ECONOMICO”

“La pandemia continua a colpire e serve la massima prudenza. Ma ciò che è accaduto ieri sera crediamo si potesse e dovesse evitare. Nessuna delle dichiarazioni rilasciate può giustificare una decisione la sera per la mattina, a maggior ragione in costanza di Ministro. Sa tanto di “ho aspettato per vedere se toccava a un altro”. Oggi, infatti, avrebbero dovuto aprire gli impianti sciistici per la prima volta in questa stagione invernale, sia pure al 30% della capienza. Le strutture si sono preparate. Hanno venduto i biglietti. Molta gente ha raggiunto le montagne sin da ieri, approfittando dei giorni di Carnevale. A dodici ore dall’apertura il Governo ha deciso, su proposta del Cts, di tenerli ancora chiusi fino al 5 marzo. Non ci sembra questo il modo corretto di procedere dopo un anno così duro e complicato” dichiarano i Consiglieri regionali del Partito Democratico Daniele Valle e Maurizio Marello.

“Quello che ci sembra chiaro, anche rispetto all’esperienza della scorsa estate – proseguono i Consiglieri dem – è che le attività produttive non hanno alcun beneficio da aperture a singhiozzo e programmazione a corto respiro, spese di preparazione e consumatori timorosi. Hanno bisogno di riaprire in sicurezza e questo è l’unico modo per riprendersi davvero e in fretta. Servono, quindi, misure drastiche per contenere il contagio e permettere una vaccinazione efficace, mentre questa seconda ondata è stato un susseguirsi di aggiustamenti e disposizioni “a mezza cottura”. Con questa bassa tensione e continuo rinviare si è impedita una riflessione seria sui ristori e gli investimenti che lo stop avrebbe permesso”.

“L’economia è in sofferenza da un anno. Ristorazione, viaggi, mondo dello spettacolo, cinema, teatri, palestre, sport e l’elenco potrebbe proseguire, chiedono certezze. Proprio per questo servono chiarezza e decisioni ragionevoli e condivise. Magari ancora dure, se necessario per la tutela della salute, ma ragionevoli e non schizofreniche.  Le regole vanno rispettate, ma con loro anche i cittadini, i lavoratori e le imprese” concludono Marello e Valle.

Fatture false per milioni di euro. Sequestrati immobili, terreni e conti correnti

La Guardia di Finanza di Torino ha concluso nei giorni scorsi un’indagine di polizia economico finanziaria che ha disvelato un’evasione fiscale milionaria, supportata dall’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, con il sequestro di immobili, terreni e disponibilità su conti correnti e la denuncia, per reati tributari, di 4 soggetti. 

Le investigazioni, durate oltre un anno, sono state condotte dai finanzieri del Gruppo Orbassano, coordinati dal Sostituto Procuratore, Dott.ssa Virginie Tedeschi, della Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, ed hanno tratto origine dall’individuazione, nell’ambito di altra attività operativa, di cospicui prelievi in contanti da parte di un imprenditore dell’hinterland torinese, effettuati a seguito di numerosi bonifici ricevuti da tre rappresentanti legali di società, tutte operanti nel settore della produzione di componentistica per auto.

Sulla base di tali riscontri, gli inquirenti hanno avviato più penetranti accertamenti che hanno consentito di portare alla luce un collaudato sistema di frode imperniato su di una società risultata, di fatto, inesistente in quanto priva di una sede effettiva nonché di strutture organizzative e mezzi aziendali, il cui unico “ruolo” era quello di emettere fatture per operazioni inesistenti a favore di tre imprese attive nel medesimo comparto economico, con il solo fine di consentire a queste ultime di evadere le imposte attraverso l’utilizzo dei documenti fiscali falsi per beneficiare, indebitamente, dell’abbattimento dei ricavi e della detrazione della correlata IVA.

Le Fiamme Gialle hanno, altresì, scoperto che a fronte delle fatture fittizie emesse dalla società “cartiera”, le aziende destinatarie delle stesse procedevano ad effettuare i relativi pagamenti mediante bonifici bancari al solo scopo di dare una parvenza di regolarità alle operazioni, di fatto mai avvenute, salvo poi ricevere successivamente, in contanti, la restituzione delle somme versate.

Al termine delle indagini, è stato accertato l’utilizzo di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti per oltre 7 milioni di euro e 4 persone sono state denunciate alla locale Procura della Repubblica, a vario titolo, per le ipotesi di reato di omessa dichiarazione, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e occultamento di scritture contabili.

Inoltre, attese le responsabilità penali individuate in capo agli indagati, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torino ha emesso un decreto di sequestro preventivo  fino a concorrenza di euro 1,6 milioni, pari al profitto generato dalle fattispecie delittuose perpetrate, la cui esecuzione ha permesso di sottoporre a cautela reale disponibilità finanziarie per oltre 250 mila euro, 9 immobili e un terreno.

L’attività di servizio condotta dalla Guardia di Finanza s’innesta nell’alveo del più ampio dispositivo di polizia economico-finanziaria approntato dal Corpo a contrasto delle frodi fiscali e delle forme di evasione più gravi, a salvaguardia del bilancio dello Stato e degli imprenditori onesti, aggredendo, al contempo, i patrimoni illecitamente accumulati.

Alla fine, giocano i titolari, rimontano e Torino vince

Il basket visto a distanza. Piacenza – Reale Mutua Basket Torino 78 – 82.

E’ inutile dirlo per l’ennesima volta, ma è necessario ribadirlo: Torino non ha una panchina lunga, ma solo panchinari, e se li si lascia troppo in campo, si rischia ogni volta di fare brutte figure o di perdere quando si è nettamente più forti.

Diop ha vent’anni e non può essere stanco dopo pochi minuti, Cappelletti pochi anni di più e una voglia smodata di giocare bene e forte, Clark se solo si impegna un minimo non ha rivali in A2, Alibegovic comunque tira e segna quando serve e il duo Pinkins – Campani “sommati” insieme sono un buon giocatore e, a turno, nei momenti cruciali fanno la loro parte.

Stop. Basta. Il resto è fantasia del titolare della panchina. Si è andati sotto anche di 17 punti ad inizio ripresa. Si è arrivati con i titolari a meno 6 e poi sono riemersi i panchinari per riaffondare la barca. Ma qual è il vero motivo per cui debbano per forza giocare? Quale situazione non si comprende? Mi manca addirittura Traini dell’anno scorso, ed è tutto dire… .

Comunque, Torino vince ancora per la quarta volta di seguito e questo è quello che conta, riprendendo il ruolo di squadra favorita nonostante una classifica che sembra non dare il giusto risalto alla percentuale di vittorie e non del numero delle stesse, che pone Torino ai vertici del campionato se riuscirà a vincere le partite ancora da recuperare.

Della partita possiamo segnalare l’ultima parte del quarto\quarto che ha visto come ampiamente detto i titolari in campo reuperare tutto lo svantaggio, passare avanti e non farsi più raggiungere. Certo che se si potesse giocare con un Clark come negli ultimi minuti della partita non ci sarebbe neanche un problema. Dominante da fuori e in entrata come poche volte quest’anno, è riuscito ad imprimere una svolta decisiva. Diop non può stare in panca, perché quand’anche non segnasse la sua presenza risulta fondamentale per potenza, intimidazione e rimbalzi. Alibegovic e Cappelletti trascinano la squadra anche forzando, mentre Pinkins è lontano dalla condizione dell’altr’anno ma solo parzialmente coperto da Campani, che ieri ha giocato un ottimo finale, e basta a coprire le necessità di un gioco che in serie A2 è veramente poca cosa.

Non credo sia la difesa a far partire gli attacchi. Torino ne ha presi 51 in metà gara, e poi 27 nell’altra parte così come ne ha segnati 36 nella prima e poi 46 nella seconda, ma la differenza è nella qualità di chi tira che, talvolta, e invito tutti a rivedere la partita, riesce veramente a tentare di far apparire “l’antibasket” sul campo, scalfendo a più riprese ferri e tabelloni con entrate e tiri veramente incomprensibili come di passaggi agli avversari da inchiesta se non fosse evidente la manifesta incapacità a reggere un buon livello di basket.

Quando Torino del basket apparve per la prima volta in A2 si vedeva giocare Mancinelli, Amoroso e Wojchecowsky e si perdeva contro Triche, Pascolo e compagni vari. Oggi si rimpiange Traini. E mi fermo qui.

Purtroppo il livello è questo e l’unico risultato utile è la vittoria. Parlare di gioco in attacco o di schemi di difesa è un po’ folle, visto che tutto è relegato nell’estro e nella fantasia dei più bravi a disposizione e nell’incapacità degli avversari.

Però la speranza è che Torino del basket ritorni ad avere la sua ribalta nel campionato della massima serie dove Milano ha vinto la sua Coppa Italia e che non troppo tempo fa fu di Torino. E che a tifare Torino tornino gli abbonati e non gli estratti a sorte di un concorso, perché allora non si capisce come mai qualcuno possa andare a vedere la partita e altri no, e perché gli estratti potranno andare alla partita e non siano di sicuro addetti ai lavori e chi ha pagato no sarebbe da spiegare, ma questa è un’altra storia.

Paolo Michieletto

Contrordine, gli impianti di sci restano chiusi

STOP ALLA RIAPERTURA DEGLI IMPIANTI DI SCI_IL PRESIDENTE DELLA REGIONE PIEMONTE CIRIO E L’ASSESSORE ALLO SPORT RICCA:

“A 12 ore dalla riapertura è una mancanza di rispetto inaccettabile. Chi pagherà i danni? Se questo è il modo con cui il nuovo Governo pensa di sostenere le nostre imprese c’è da preoccuparsi”

 

“Sono allibito da questa decisione che giunge a poche ore dalla riapertura programmata per domani – così il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio commenta l’ordinanza firmata dal ministro della Salute Speranza che blocca la riapertura degli impianti di sci prevista per domani -. Il Comitato tecnico scientifico nazionale soltanto dieci giorni fa, il 4 febbraio, aveva stabilito che in zona gialla da lunedì 15 si sarebbe potuto sciare. Su queste direttive il Piemonte si è mosso, nel rigoroso rispetto delle regole. Regole che non possono cambiare tutte le settimane. E, soprattutto, i dati aggiornati sulla situazione epidemiologica sono in possesso del Cts e del Governo da mercoledì. Mi chiedo se non fosse il caso di fare queste valutazioni prima, invece di aspettare la domenica sera. È una mancanza di rispetto inaccettabile da parte dello Stato che dovrebbe garantire i suoi cittadini, non vessarli. Parliamo di imprese che hanno già perso un intero anno di fatturato, messe in ginocchio dalla pandemia e che hanno usato gli ultimi risparmi, ammesso di averli ancora, per anticipare le spese necessarie alla riapertura. In questi giorni è stato assunto personale, sono state battute le piste, pre-venduti i biglietti e prese le prenotazioni. Come si può pensare di cambiare idea la sera prima? I palazzi romani sono ancora sulla terra o si sono trasferiti su un altro pianeta? La prudenza, fin dall’inizio di questa terribile emergenza sanitaria, è stata nella mia regione la guida, così come il rispetto delle regole. Abbiamo assunto spesso decisioni più restrittive, consapevoli del sacrificio che chiedevamo ma anche del bisogno di tutelare la vita. E anche in questo caso abbiamo atteso diligentemente le decisioni del governo, prima di intervenire con una mia ordinanza, che aveva comunque limitato la capienza degli impianti al 30%. Oggi cambia tutto. Ciò che contesto non è il merito, ma il metodo. Chi li pagherà i danni? Come se quelli già subiti non fossero abbastanza. Mi attiverò immediatamente per quantificarli e ho già convocato per domani una giunta straordinaria, perché il mondo della neve del Piemonte non può rimanere solo, merita rispetto. Mi aspetto che chi ha preso questa decisione in questo modo, a poche ore dalla riapertura, si faccia carico anche delle conseguenze economiche. Di certo se questo è il modo con cui il nuovo governo pensa di sostenere le nostre imprese e i nostri cittadini, c’è da preoccuparsi fortemente”.

“Assurda e vergognosa una decisione simile presa il giorno prima della riapertura degli impianti di risalita. Il ministro Speranza apra gli occhi e cerchi di capire che nel mondo reale le imprese sportive vivono di pianificazione e affrontano spese per la ripartenza. Dietro alla riapertura di domani ci sono attività che hanno investito soldi – aggiunge l’assessore allo sport della Regione Piemonte Fabrizio Ricca -. Se le realtà imprenditoriali dello sci decideranno di ricorrere a vie legali contro questa decisione piovuta dal cielo senza alcun preavviso, e senza tenere in considerazione il lavoro della gente, come Regione saremo al loro fianco”.

Grattacielo: “Accelerare le bonifiche e attenzione ai subappalti”

“REGIONE: LO SPOSTAMENTO DEL TRASFERIMENTO DEI DIPENDENTI AL 2023 È DECISIONE GIUSTA ED OPPORTUNA”

 

Diciamolo: la decisione, annunciata dall’assessore regionale Andrea Tronzano, di rimandare il trasferimento dei dipendenti nel grattacielo della Regione a fine 2022 o nel 2023 è giusta ed opportuna.

Ricordo che all’interno del grattacielo gli spazi sono organizzati in “open space”, con moduli da 30/40 postazioni di lavoro una a fianco dell’altra, separate da un basso divisore. Solo quando ci saremo lasciati definitivamente alle spalle la pandemia da Covid-19 sarà possibile attuare tale organizzazione del lavoro, in cui i contatti fisici sono ravvicinati per forza di cose.

Si dovranno utilizzare al meglio questi due anni per completare sia il grattacielo sia le bonifiche ai terreni circostanti e alle acque di falda.  A questo proposito, chiedo all’amministrazione regionale di prestare la massima attenzione alle decine di subappalti assegnati in questi anni (scorrendo l’elenco delle determine pubblicato sulla pagina istituzionale dedicata al grattacielo, ho contato 50 ditte subappaltatrici solo dal giugno 2017 al settembre 2020).

Vedo il grosso rischio che i tanti subappalti portino a dare al grattacielo un “vestito di Arlecchino”, con interventi non coordinati fra loro, che renderanno difficoltosa la successiva gestione dell’opera. E, senza creare allarmismi, vedo anche il rischio di infiltrazioni da parte delle organizzazioni criminali/mafiose, che da sempre utilizzano lo strumento del subappalto per infiltrarsi nell’economia legale.

Io e Igor Boni siamo sempre in attesa di una risposta da parte degli assessori Marrone e Tronzano alla nostra lettera (inviata loro via PEC) del novembre scorso su “Bonifiche? Paga chi ha inquinato!”.

Infine, chiedo nuovamente all’Assessore Tronzano di rendere noto l’importo dell’ “accordo bonario” (fra costruttori e Regione), rifiutato dal direttore regionale Lepri nel 2019, dopo che lo stesso Lepri e il responsabile regionale alla Trasparenza hanno respinto il mio accesso civico.

https://www.regione.piemonte.it/web/amministrazione/organizzazione/nuovo-palazzo-della-regione-sede-unica/delibere-determine-documenti-sulla-sede-unica

https://www.associazioneaglietta.it/2020/11/30/chi-inquina-paga-deve-valere-anche-per-grattacielo-regione-e-parco-della-salute-lettera-aperta-radicali-boni-e-manfredi-ad-assessori-marrone-e-tronzano-nel-9-anniversario-iniz/

Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta):

 

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Simonetta Agnello Hornby  “Piano nobile”  -Feltrinelli- 

E’ il seguito di “Caffè amaro”, primo capitolo di una memorabile saga familiare, che nel progetto della scrittrice siciliana si snoderà in una trilogia.

Siamo a Palermo nel 1942, il barone Enrico Sorci è sul letto di morte, mentre in sala da pranzo è riunita la sua numerosa famiglia. Nelle ultime ore che gli restano scorre all’indietro la sua vita, i suoi affetti, le sue mancanze -soprattutto verso la moglie sottomessa e devota che ha trascurato e tradito più volte- …..e riavvolge anche la storia della sua casata.

Una famiglia di ricchi proprietari terrieri sul viale del tramonto, tra anni 40 e 50, tra la fine della guerra e del fascismo, l’arrivo degli americani e l’alzare la testa della mafia.

Il romanzo ruota intorno al piano nobile, quello che nelle ricche famiglie siciliane racchiudeva saloni, cucina e appartamenti del capofamiglia. E’ lì che il barone riuniva a tavola figli, nuore, generi e nipoti, dopo aver fatto smontare tutte le cucine degli appartamenti dei suoi eredi. Una tradizione che contribuisce a tenere uniti i vari nuclei, anche a dispetto di torti, offese, pettegolezzi, tradimenti, segreti, rancori e gelosie.

Il romanzo è un portentoso affresco familiare in cui i vari protagonisti prendono la parola uno alla volta.

Il primogenito Cola è destinato a succedere al padre, ed è bloccato nell’infelice matrimonio con Margherita che tradisce con la cognata Laura, moglie del fratello mezzo pazzo Andrea (che ama picchiarla e umiliarla). Sarà lei il grande amore della vita di Cola e dalla loro liaison nasce il sensibile Carlino: mal sopportato dai fratelli, adorato dalla madre e dal padre che accettano la sua omosessualità.

Di volta in volta prendono poi la parola altri familiari, tra i quali spicca il figlio bastardo che Enrico aveva concepito con una cameriera e mai riconosciuto. E’ il misterioso Peppe Vallo che, dopo aver fatto fortuna in America, torna a Palermo e spia a distanza i Sorci.

La Agnello Hornby si è ispirata a racconti della sua famiglia e a carte ritrovate nella casa avita siciliana, il resto l’hanno fatto la sua fantasia e un’ avvolgente bravura e… curiosità… la foto in copertina è quella della sua mitica nonna Maria.

 

Christopher Bollen  “Un  crimine bellissimo”  -Bollati Boringhieri-  euro  19,00

Lo scrittore 45enne nato a Cincinnati (Ohio, Stati Uniti) dopo lo strepitoso successo del precedente “Orient”, torna con un romanzo legato al mondo dell’arte, ambientato tra New York e Venezia.

La storia è intrigante e ruota intorno a una frode e a due protagonisti in fuga dal loro passato, alla ricerca di un modo facile e veloce per arricchirsi e vivere al top.

Nick Brink è giovane, affascinante, bello, ha avuto un’infanzia avvilente nella profonda provincia americana «.. a 18 anni non ha niente da perdere e pochissimo che gli sarebbe dispiaciuto lasciare». Da 16 mesi è l’amante, o meglio una sorta di toy boy del ricco antiquario Ari che ha 20 anni più di lui ed è protagonista della New York che conta. Insieme vanno alla commemorazione funebre di un loro cliente blasonato, l’anziano Freddy van der Haar, discendente di una delle più antiche famiglie olandesi della Big Apple, morto ufficialmente di overdose, ma in realtà di Aids.

Il suo ultimo compagno è stato Clay Guillory, snello e atletico giovane di colore nato nel Bronx, che ha praticamente fatto da infermiere all’amante; ma si vocifera che l’abbia ammazzato per entrare in possesso della sua eredità.

E’ sul sagrato della chiesa che il destino di Nick inciampa in quello di Clay, e da quel momento le loro vite svoltano.

Nick lascia Ari e plana a Venezia per incontrare Clay che vive nella porzione di palazzo sul Canal Grande ereditata da Freddy. Ma la tanto favoleggiata eredità non esiste: anzi  van der Haar era morto lasciandosi dietro una scia di debiti pesanti come macigni.

Ed ecco che Nick e Clay ordiscono un piano ben congegnato per vendere a un ricco americano gli ultimi esemplari di argenteria coloniale americana ereditati da Freddy, bellissimi…ma clamorosamente falsi.

Il papabile acquirente è Richard Forsyth West, viscido e avido miliardario, che vive a Venezia nella metà più bella di Palazzo Contarini, acquistata proprio da Freddi anni addietro.

Ma West è anche il fasullo personaggio che in passato aveva subdolamente sabotato Clay, mentre partecipava a un prestigioso stage presso la Guggenheim Collection a Venezia e sognava di far carriera proprio in quel museo.

La trama scorre veloce, intervallata da flash back che ricostruiscono il passato dei protagonisti e aiutano a delinearne le  personalità.

Perché questo non è semplicemente il solito thriller, ma parla anche di omosessualità, amore, fedeltà e tradimenti, salite e discese di diverse classi sociali e razza.

 

Simone De Beauvoir  “Le inseparabili”    -Ponte Alle Grazie –  euro 15,00

Questo testo è stato scritto dalla De Beavoir nel 1954, ed è rimasto inedito fino ad oggi. E’ il racconto dell’amicizia-innamoramento tra la scrittrice e pensatrice (tra le più influenti  del 900 e compagna di Sartre) ed Elisabeth Lacoin, detta Zaza.

Ma è anche la denuncia di uno stereotipo dell’immagine e del ruolo della donna nella società perbenista e borghese del secolo scorso.

Il loro legame nasce quando si incontrano sui banchi di scuola; nel romanzo Simone è la timida Sylvie di 9 anni, mentre Zaza è la ribelle e brillante Andrée di 10. Siamo nella Parigi degli anni 20 e le due ragazzine sono di buona famiglia, religiose, amanti  della lettura, sottomesse, infelici ribelli, si contendono il podio di prime della classe e diventano inseparabili. Studiano insieme e si affacciano alla vita, forti anche del loro legame; non fatevi ingannare dal fatto che tra loro si danno del voi, perché così era in uso all’epoca nella buona società francese, cattolica e tradizionalista.

Zaza/Andrée appartiene a una famiglia molto benestante, sorvegliata a vista da una madre che ripete lo schema asfissiante in cui è stata cresciuta …e quello che è un privilegio sociale e culturale finisce per trasformarsi in una trappola che tarpa le ali ad Andrée.

Tra le due quella che cova il sentimento più travolgente, quasi un innamoramento, è Sylvie, che diventa la testimone degli stati d’animo dell’amica, imprigionata dai genitori che la vorrebbero moglie devota di un uomo approvato da loro, madre a tutto tondo e zero interessi alternativi.

Andrée vive di sensi di colpa per l’amore che a 15 anni aveva nutrito per il coetaneo Bernard, baciato con trasporto, salvo sentirsi poi una peccatrice.

Non andrà molto meglio a 20 anni con il giovane Pascal che rifiuta il fidanzamento pur amandola. La storia non finisce bene perché poco prima dei 22 anni, nel 1929, Elisabeth/ Andrée muore stroncata da una malattia fulminante, e a Simone resta il compito di non lasciarla cadere nell’oblio. Ne racconta la storia dando la sua versione: «assassinata» dall’ambiente borghese in cui era cresciuta e che aveva sempre cercato di reprimere la sua unicità.

 

Mario Andreose  “Voglia di libri”   -La nave di Teseo-  euro 18,00

Mario Andreose è uno che di libri se ne intende parecchio essendo stato correttore di bozze, traduttore, redattore e direttore editoriale delle principali case editrici italiane, da il Saggiatore alla Mondadori, fino alla nuova avventura della Nave di Teseo della quale oggi presidente e tra i fondatori insieme a Elisabetta Sgarbi.

La sua è una vita intera trascorsa in mezzo ai libri, ha creato collane prestigiose e in queste pagine ripercorre momenti importanti della sua carriera, a fianco di autori ed editori di gran peso.

Tutto iniziò con il suo battesimo di fuoco come correttore di bozze, poi un percorso in cui ha inanellato cariche come direttore editoriale del Saggiatore, poi del Gruppo Fabbri e in seguito direttore letterario di RCS libri.

Nel suo racconto rivive gli incontri con figure straordinarie come  Alberto Mondadori,

Valentino Bompiani, Alberto Moravia, Leonardo Sciascia, Inge Feltrinelli ed altri protagonisti della scena letteraria.

A Umberto Eco è stato particolarmente legato da una collaborazione lunga 35 anni, nel corso della quale si è consolidata la loro amicizia. E’ a lui che dedica righe in cui rivela la sua “formidabile capacità di lavoro” e svela il processo creativo che ci ha regalato “Il nome della rosa”.

Andreose  ci regala anche i ritratti di grandi personaggi quali T.S.Eliot, Saul Bellow, i pittori-poeti Kandinskij, Klee e de Chirico; rintraccia esordi letterari italiani come quello di John Steinbeck; dedica pagine al genio Giacomo  Debenedetti e a Woody Allen.

Insomma, una mappatura e una preziosa galleria di ricordi e ritratti del dietro le quinte dell’editoria, che oggi sta cambiando incalzata dalla rivoluzione digitale.

 

Di nuovo online l’archivio storico de “La Stampa”

POGGIO: «ABBIAMO MESSO AL SICURO UN PATRIMONIO INESTIMABILE NEI TEMPI PREVISTI»

 

L’Archivio storico on line del quotidiano «La Stampa», sarà di nuovo consultabile dalle ore 12 di lunedì 15 febbraio all’indirizzo http://www.archiviolastampa.it dove sarà possibile accedere nuovamente ai contenuti temporaneamente sospesi dallo scorso 15 dicembre per alcuni lavori di manutenzione della piattaforma.

«Grazie all’intervento del CSI che ha aggiornato la piattaforma per renderla nuovamente consultabile – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Vittoria Poggioabbiamo messo al sicuro un patrimonio di inestimabile valore introducendo tra l’altro un criterio di indicizzazione degli articoli più aderente alle norme sulla privacy che tutelano in particolare quella riguardante il diritto all’oblio a tutela di chi non vuole più vedere riportato il proprio nome nelle cronache del passato».

L’intera raccolta conta quasi 150 anni di storia, 1.761.000 pagine, oltre 5 milioni di articoli, 4,5 milioni di immagini tra fotografie e negativi, dal 1867 al 2006: con il ripristino, sarà di nuovo possibile effettuare ricerche per data o per parole contenute nel testo degli articoli e visualizzare la riproduzione delle pagine del giornale per leggerle e sfogliarle come dal vero.

I lavori sono avvenuti nei tempi previsti, rendendo l’Archivio Storico nuovamente utilizzabile: in particolare, il Consorzio si è occupato di sostituire il sistema di visualizzazione dei contenuti ormai obsoleto, Flash Player, con una equivalente soluzione in software libero.

Per valorizzare ulteriormente questo importante strumento, la Regione Piemonte è già al lavoro per avviare un percorso di riprogettazione complessiva in linea con i nuovi trend tecnologici e di design per la fruizione dei servizi pubblici.

«Siamo orgogliosi di aver lavorato a fianco della Regione Piemonte per rendere nuovamente consultabile questo importante strumento – ha sottolineato Pietro Pacini, Direttore Generale CSI Piemonte -. Un imponente archivio digitale che raccoglie un patrimonio storico straordinario che deve essere tutelato e valorizzato attraverso moderne tecnologie di cui il CSI si avvale per realizzare i progetti per la Pubblica Amministrazione, per i cittadini e le imprese».

La nuova lampada Covid testata da UniTo

COVID-19, LA NUOVA LAMPADA UV TESTATA DALL’UNIVERSITÀ DI TORINO

Vertmonde Srl è un’azienda italiana che, dal 2004 progetta, produce e distribuisce soluzioni illuminotecniche innovative.

Dal 2007 ha avviato una nuova branca sviluppando corpi illuminanti con tecnologia LED.
A far data dal 2018 l’azienda ha avviato un’altra divisione di “prodotti speciali”, dedicata allo sviluppo e all’ingegnerizzazione di elaborati con tecnologie di ultima generazione per offrire alla clientela una nuova gamma di articoli.

La differenza fra l’uomo e la macchina è che negli umani c’è la fantasia che, almeno per ora, un robot ed una intelligenza artificiale non possono avere.

Con l’arrivo imprevisto di Covid-19, a parte le Case Farmaceutiche che devono produrre vaccini, molte aziende si sono ingegnate per ricercare altre soluzioni atte a debellare il virus.

Per combatterlo, tutti si stanno ingegnando, non solo producendo vaccini.

Arriva da Torino una nuova soluzione per sconfiggerlo sanificando i luoghi di svago e lavoro.

La tecnica innovativa, progettata dall’azienda italiana Vertmonde Srl, è stata testata dall’Università degli Studi di Torino ed è in grado di sanificare al 100% gli ambienti senza l’utilizzo di sostanze chimiche.

Il nuovo dispositivo germicida si chiama V-Guard4, è sicuro per le persone ed efficace nel combattere il virus responsabile del Covid-19 e qualsiasi altro agente patogeno.

L’emissione di luce UV-C diffusa da questa speciale “lampada” riesce a scomporre DNA e RNA di batteri e virus inattivandoli e impendendone la riproduzione.

I test, realizzati in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università degli Studi di Torino, hanno dimostrato una capacità virucida del 99,999% con un irradiamento dell’ambiente di soli 3 minuti. Si arriva anche al 100% in caso di propagazione maggiore.

La tecnologia sviluppata da Vertmonde, a partire dalle comprovate proprietà germicide dell’emissione luminosa UV-C (UVGI), si adatta al contesto e alle specifiche necessità di sanificazione dei diversi ambienti: negozi, uffici, aree comuni, locali ATM, mezzi pubblici sono solo alcuni dei possibili campi di applicazione della linea di prodotti V-Guard.

Le percentuali di sanificazione indicate sono state raggiunte con la versione meno potente del dispositivo che è disponibile con potenze di 50w, 100w, 150w e 200w in base all’ampiezza della superficie da trattare. I test sono stati eseguiti utilizzando una quantità molto elevata (107 – 10.000.000 cellule virali) di beta-coronavirus umano appartenente alla stessa famiglia virale e genere del coronavirus SARS-CoV-2, responsabile del Covid-19.

Tutti i dispositivi di sanificazione V-Guard sono progettati per funzionare in autonomia, garantendo la massima sicurezza: i sistemi di controllo integrati rilevano l’eventuale presenza di persone e arrestano automaticamente l’apparecchio.

Il rapporto integrale, prodotto dal Laboratorio di Virologia del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università degli Studi di Torino, è a disposizione dei richiedenti. Materiali di approfondimento sono presenti sul sito dei dispositivi V-Guard https://vguard-uv.com/it e sul sito dell’azienda https://www.vertmonde.it/

Tommaso Lo Russo