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Contest di idee per il vino dei Campionati Europei di Baseball

Mèttola, azienda vitivinicola situata nelle Langhe, e Federazione Italiana Baseball Softball (FIBS) indicono un contest di idee per tutti i giovani designer, finalizzato alla realizzazione di uno special pack di bottiglie di vino commemorative dei Campionati Europei di Baseball Piemonte 2021 che si terranno nel mese di settembre a Torino, Settimo Torinese e Avigliana.

Roma, 20 febbraio 2020 – La Federazione Italiana Baseball e Softball (FIBS), organizzatrice del Campionato Europeo di Baseball Piemonte 2021, che si svolgerà a Torino, Avigliana e Settimo T.se dall’11 al 19 settembre prossimo, ha inaugurato l’elenco dei partner della manifestazione concludendo l’accordo, per la categoria vini e spumanti, con l’azienda vitivinicola Mèttola.
Cantina sita tra Neive, Treiso e Trezzo Tinella, Mèttola è un’azienda agricola a conduzione familiare che produce i vini tipici di Langa.
Ha dichiarato Andrea Marcon, Presidente FIBS: “Ci eravamo posti l’obiettivo di coinvolgere aziende che rappresentassero le eccellenze enogastronomiche piemontesi e, dopo aver visitato la cantina Mèttola, non abbiamo avuto dubbi nel fare l’accordo.”

“Così come il baseball è uno sport internazionale che incarna i valori nobili della correttezza, della competizione sana e di uno slow lifestyle, anche i nostri vini sono bevuti in molti paesi del mondo, sono vinificati in modo sano e naturale e vengono particolarmente apprezzati da chi ama lo slow lifestyle. Era impossibile non aderire!” così afferma Giovanni Capano, Presidente e Head of Marketing della cantina, lieto di annunciare questa collaborazione.
Ha aggiunto Marco Landi, Responsabile Marketing e Comunicazione FIBS: “Non solo abbiamo puntato ad un accordo di sponsorizzazione, ma abbiamo anche chiesto a Mèttola di attivare una vera e propria sinergia, creando una Baseball Collection di vini Doc e Docg dedicata all’evento.”

L’invito è stato prontamente raccolto da Flavio Bera, enologo ed amministratore delegato di Mèttola, il quale ha scelto i vini piemontesi più rappresentativi da inserire nella Mèttola Baseball Collection: Barolo Docg, Moscato d’Asti Docg, Piemonte Doc Moscato Passito, Langhe Doc Rosso, Barbera d’Alba Doc, Dolcetto d’Alba Doc Superiore, Langhe Doc Nascetta e Dolcetto d’Aba Doc.
Non solo: proprio per preparare la Mèttola Baseball Collection, la cantina ha lanciato insieme a FIBS il Mèttola Package Design Contest, una gara per designer under 32 anni di tutto il mondo.
Aggiunge Marcon: “Lo sport in genere è spesso uno strumento di crescita personale per i giovani: questo è il motivo per cui abbiamo chiesto a Mèttola di commissionare la creazione del package della Mèttola Baseball Collection non a una consolidata agenzia di comunicazione, ma a giovani designer, tramite un apposito concorso.”

Fibs e Mèttola vogliono infatti facilitare l’avvicinamento al mondo del lavoro dei giovani designer coinvolgendoli nell’iter dello sviluppo di un nuovo package: dalla ricezione di un brief strutturato, ai primi bozzetti, alla definizione dei mock-up fino al prodotto definitivo.
In poche ore hanno già aderito diversi giovani designer che si stanno formando o hanno appena concluso gli studi nei migliori istituti italiani di design, come l’Istituto Europeo di Design, il Politecnico di Torino, l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, la Nuovo Accademia di Belle Arti di Milano e l’Istituto d’Arte Applicata e Design e ancora numerose adesioni sono attese nelle prossime settimane.

Un team di esperti di marketing e package valuterà a marzo le migliori 9 proposte: i designer vincitori riceveranno il Premio Baseball e Comunicazione FIBS 2021, ovvero una stampa storica tematica dell’allora ‘Federazione Italiana Palla A Base’ relativa al primo Campionato Europeo ospitato in Italia nel 1956.
Non solo: saranno invitati ad un meet and greet con la Nazionale italiana di baseball in occasione dei una delle partite del Campionato Europeo di Baseball Piemonte 2021 e vedranno il proprio curriculum e la foto pubblicati sia sul sito Fibs che su quello Mèttola. Ma, forse, il riconoscimento più gradito dai giovani designer sarà vedere il proprio nome indicato nell’etichetta stessa.
“Il futuro è dei giovani” ha concluso il Presidente FIBS Marcon: come non concordare?

L’appuntamento è per settembre sui diamanti (così si chiamano i campi di gioco del baseball) di Piemonte 2021. Alla salute!

Nuova spaccata con tombino Arrestato un ventisettenne

Solo una decina di giorni fa, l’uomo un ventisettenne italiano era stato arrestato, con un suo complice, dagli agenti della Squadra Volante, per una spaccata in una panetteria di via Nicola Fabrizi. Nella circostanza, i rei avevano infranto una vetrina utilizzando un tombino.

Stessa tecnica riutilizzata domenica sera, poco prima della mezzanotte dal ventisettenne che per introdursi in un bar di via Casteldelfino ha utilizzato nuovamente un tombino. Come nel precedente evento, il rumore prodotto dalla spaccata ha destato l’attenzione di un residente che, vedendo l’uomo in azione, ha contattato la polizia. Gli agenti della Squadra Volante intervenuti hanno fermato il reo in via Bibiana, trovandolo in possesso di quasi una cinquantina di euro tra monete e banconote asportate dal bar e poi riconsegnate all’esercente.

Alla luce dei fatti, l’uomo è stato arrestato per furto aggravato.

A.I.P.S. ricorda Fiorenzo Alfieri con un premio a CasaOz

L’Associazione Italiana Paralisi Spastica Onlus (A.I.P.S.) ricorda Fiorenzo Alfieri, presidente onorario dell’Associazione scomparso il 13 dicembre 2020,

 

istituendo un premio per celebrare il suo impegno verso la Città di Torino e le persone fragili. Il Premio – una targa commemorativa – verrà consegnato lunedì 22 febbraio 2021, in occasione del 18esimo anniversario dell’associazione, dal Presidente di A.I.P.S. Angelo Catanzaro a Enrica Baricco, presidente dell’Associazione CasaOz, che dal 2007 a Torino è “Quotidianità che cura”, un luogo che accoglie e offre un sostegno quotidiano a bambini e famiglie che vivono l’esperienza della malattia e della disabilità. Tutte le attività sono volte a favore dell’inclusione sociale dei soggetti in situazioni di malattia e della loro rete relazionale. Dall’inizio dell’attività ad oggi sono state seguite più di 2.300 persone tra cui bambini, adulti, nuclei familiari – provenienti da 43 paesi diversi (in particolare da Italia, Europa dell’Est e Sud America) – per un totale di oltre 100.000 presenze.

«Per noi oggi è un giorno importante, in questo diciottesimo anniversario ricordiamo Fiorenzo Alfieri non solo presidente onorario della nostra associazione ma soprattutto come amico e maestro – dichiara il presidente di A.I.P.S Onlus, Angelo Catanzaro -. Purtroppo il Covid-19 ci ha portato via un punto di riferimento importante, ma non ci porterà mai via tutti gli insegnamenti che abbiamo ricevuto da Fiorenzo. Questo premio in sua memoria ci permetterà di portare avanti le nostre battaglie anche in suo nome».

«Abbiamo deciso di premiare Enrica Baricco, per il suo impegno costante nella difesa dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie – aggiunge Catanzaro -, non solo in qualità di presidente di CasaOz ma anche per gli importanti traguardi raggiunti come consigliera regionale nella legislatura guidata da Sergio Chiamparino».

La Barriera cominciava al di qua della Dora

COSA SUCCEDE(VA) IN CITTA’ / Giusto 40 anni fa furono istituti i quartieri a Torino. Per l’esattezza 23. Tanti, ed in alcuni casi messi insieme alla bell’e meglio. I criteri che adottarono furono principalmente due. La popolazione e la presenza dei comitati di quartiere spontanei. Erano frutto della contestazione. Si svilupparono soprattutto nei primi anni 70. Promotori furono i partiti di sinistra e le parrocchie. Precisamente parte delle parrocchie.

Il vento della contestazione era entrato a pieno titolo nelle stanze della chiesa e degli oratori. Soprattutto giovani che , oltre che pregare intervenivano nel sociale. Erano anni in cui Giorgio Gaber cantava :  libertà è stare sopra un albero , la libertà è partecipazione. In questa suddivisione, qualcuno ne fece le spese,  diciamo così,  di identità. Come via Bra o via Cuneo,  immortalata da Gipo Farassino.  Lui che da quelle parti  di Barriera ci è nato. Anche mia madre è nata in via Cuneo. Case di ringhiera. Era una sartina . Classe ’29 e finita la quinta elementare a lavorare. Gruppo Tessile Biellese poi diventato Marus e poi diventato Facis.   Il padre era morto nei   primi tre mesi in guerra, pleurite fulminante.  La nonna abitava ancora da quelle parti.  Maria Borletti (mia madre), per lei non aver potuto studiare fu un dramma. Con le 150 ore, studio e lavoro prese la licenza media. Leggeva, leggeva tanto. Magari in modo caotico,  ma leggeva. Era orgogliosa d’ aver fatto la scuola di partito a Fagetto Lairo. Una villa del Partito, sul lago di Como, adibita a scuola. Mensa, sala riunioni e piccole stanze dove si studiava. I dirigenti nazionali insegnavano. C’era anche una piccola stamperia per le dispense. Poi esame con relativi voti. Suo zio Pietro Moschelli , scappato dall’ Italia e dal fascismo,  fu rifugiato politico a Mosca. Maresciallo dell’Armata Rossa e direttore di fabbrica. Si portò dietro la famiglia. Moglie e due figli. L’ uomo si laureò in ingegneria e la donna in medicina. In Italia non poterono esercitare perché la laurea presa in Urss non era riconosciuta. Soprattutto con la cugina mi facevano raccontare la sua esperienza scolastica. Mamma mia quanto studiavano. La cosa,  però,  che la terrorizzava maggiormente erano gli esami per potersi iscrivere alla Gioventù Comunista Russa. In particolare le modalità d’ accesso. L’ estrema selezione. Ora, può sembrare,  al limite dell’assurdo. Allora no.  Era pura e semplice promozione sociale. Partivano dalle case di ringhiera,  con i servizi in comune e poi si laureavano. Confesso,  anche per il sottoscritto mi sembrava decisamente esagerato. Ora , vicerversa , l’ ignoranza imperante è,  decisamente eccessiva. La nonna materna arrivava da Linguaglossa in Provincia di Catania. Ai piedi dell’Etna. Metà strada tra Catania e Bronte,  famosa per i pistacchi e il massacro del garibaldino Nino Bixio. A 20 anni sono andato alla ricerca di antenati. Al cimitero,  tra vecchie lapidi. Terra nera e porosa del vulcano. Classiche case basse fatte,  ancora di tufo   Anche lì c’era qualcosa delle case di ringhiera di Barriera. Una Barriera che non si sarebbe sviluppata così se non ci fossero stati gli emigranti dal Sud. Molti arrivavano,  come prima tappa a Porta Palazzo. Si sa, prima il capofamiglia. Dopo le famiglie. Sicuramente grandi lacerazioni,  sradicamenti, ma anche grandi speranze. Forti identità paesane. Lucani con lucani,  calabresi con calabresi,  siciliani con siciliani. I pugliesi ” invasero ” piazza Foroni. Cambiò persino la toponomastica. Divenne piazza Cerignola. Ancora oggi si possono comprare i più buoni taralli di Torino. Il più delle volte le comunità si facevano associazioni. Riferimento culturale e politico. Queste associazioni sono entrate a pieno titolo nelle dinamiche,  sociali e politiche della città. Un esempio per tutti e l’associazione lucana Carlo Levi,  fondata ed attualmente diretta dalla Famiglia Cerabona. Prospero Cerabona , consigliere comunale Pci negli anni 80 sbattè la porta in polemica con Diego Novelli. Lucano , emigrato dalla Lucania. Orgoglioso delle sue origini contadine. Dalle parti di via Ternengo c’ è una delle più belle biblioteche.
Proprietà della Fondazione Amendola. Il bar dei calabresi in via Brandizzo angolo via Monterosa. Dalle 18 in poi montagne di noccioline e Birre a go-go. Tutti muratori,  con pezzi di corpo abbronzati. Tutte le regioni del sud degnamente rappresentate. La Barriera cominciava al di qua della Dora. Non ci sono Santi che tengano. Poi al fondo di Corso Vercelli,  fin oltre il trincerone. Ora un intero isolato di casermoni.  Prima , davanti alla cremeria Sempione,  la Balera ribattezzata,  la balera cul dei Mal Maria’. Insomma gli scapoli in cerca di vedove inconsolabili. Confini di Barriera,  terra di accoglienza. Da Catania fino a Torino,  per poi fare un salto a Mosca. Essere ospitali e superare i confini. Visto che i confini esistono per essere superati e crescere.

Patrizio Tosetto

Crisi Covid, Grimaldi: “erano investimenti non ristori, altro che bonus”

 “La Giunta ha messo nei guai chi era già con l’acqua alla gola”

“Erano investimenti non ristori, altro che bonus la Giunta ha messo nei guai chi era già con l’acqua alla gola: la Lega e il Presidente Cirio hanno giocato con le parole fin dall’inizio e, a distanza di un anno, se le aziende dovessero essere colpite da provvedimenti giudiziari la colpa sarà solo della maggioranza che governa il Piemonte” – commenta Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione.

“Abbiamo quasi perso la voce nel ricordare in Commissione e in Aula che la Lega stava giocando col fuoco quando chiamava Bonus quei soldi che non erano certo ristori a pioggia ma fondi per investimenti a tutti gli effetti, con paletti molto chiari per il loro utilizzo e finalizzati a mettere a norma i locali per fronteggiare il virus in attesa di una nuova riapertura”.

“Un anno fa – ricorda Grimaldi – chiedemmo un bonus Piemonte molto diverso: sia riguardo alla platea interessata, sia per le modalità di erogazione. Avevamo avvertito la Giunta dei rischi a cui avrebbero esposto le aziende ma Cirio e Co. hanno agito come se volessero giocare una partita di calcio senza contare il fuorigioco. Ma il fuorigioco esiste, speriamo che le aziende non debbano pagare le conseguenze di questa Giunta bidonista”.

Smile box ai bambini in difficoltà. Progetto per 2700 famiglie torinesi

La distribuzione è avvenuta attraverso i 63 enti aderenti al Banco del Sorriso

 

Smile box”, con oltre 25.000 pannolini e 1.900 nuovi capi di abbigliamento intimo per bambini, sono state donate grazie al contributo della Fondazione ULAOP- CRT tramite i 63 enti aderenti alla rete del Banco del Sorriso. Il nuovo progetto, che interessa un bacino potenziale di oltre 2.700 famiglie torinesi e 3.600 piccoli tra 0 e 6 anni, ha preso il via il 1° febbraio.

 

“’Smile box’ è una nuova testimonianza dell’attenzione e dell’impegno che Fondazione ULAOP-CRT, anche in sinergia con le realtà assistenziali territoriali, rivolge alle famiglie torinesi in difficoltà, ancor più provate dalle nuove emergenze causate dal Covid19” dichiara Cristina Giovando, Presidente della Fondazione ULAOP-CRT onlus.

Arrivano le ecoisole Smart in zona San Donato

E’ partita in questi giorni la campagna informativa di Amiat Gruppo Iren per l’attivazione del nuovo sistema di raccolta differenziata ad accesso controllato tramite “Ecoisole Smart” nel quartiere San Donato. L’avvio del nuovo servizio interesserà un totale di oltre 17 mila torinesi residenti nell’area compresa tra corso Francia, corso Alessandro Tassoni, corso Svizzera, Fiume Dora, corso Potenza, via Nole, corso Umbria e corso Principe Oddone.

La nuova raccolta prevede, nello specifico, la sostituzione delle attuali attrezzature stradali con nuovi cassonetti “smart” utilizzabili solo dai residenti tramite una personale tessera elettronica. Si tratta di un altro tassello per incrementare sul territorio cittadino l’estensione della raccolta domiciliare con lo scopo di accrescere ulteriormente la percentuale di raccolta differenziata della Città.
Nella sola zona di Lingotto/Filadelfia, avviata inizialmente in via sperimentale a maggio 2019, il nuovo sistema ha portato ottimi risultati permettendo un aumento netto della raccolta differenziata della zona, che è passata da un iniziale 32,3% al 66% in pochi mesi.
I nuovi contenitori collocati su suolo pubblico costituiscono le cosiddette ecoisole, ognuna composta da 4 nuovi cassonetti con accesso controllato per la raccolta del vetro e degli imballaggi in metallo, degli imballaggi in plastica, del rifiuto organico e del residuo non recuperabile. La raccolta di carta e il cartone verrà invece gestita tramite raccolta “porta a porta” con apposite attrezzature collocate nei cortili condominiali. In tutta l’area interessata verranno installate circa 140 nuove ecoisole.

Come da consuetudine l’attivazione del servizio viaggerà parallelamente e in stretta correlazione con le attività di comunicazione collegate. Nei prossimi giorni, quindi, tutte le utenze interessate – domestiche, commerciali o produttive – riceveranno nella cassetta postale, a cura degli incaricati Amiat Gruppo Iren, materiale informativo dedicato.
A seguire, gli addetti consegneranno porta a porta gratuitamente a ogni famiglia lo starter kit per la raccolta domiciliare composto da una biopattumiera, sacchi per la raccolta del rifiuto organico, 2 rotoli di sacchi per il non recuperabile, un dépliant informativo e 2 tessere elettroniche.
Per consentire ai residenti di familiarizzare gradualmente con il nuovo sistema, inoltre, nella fase di avvio del servizio, i cassonetti elettronici saranno mantenuti ad accesso libero, per poter conferire i rifiuti senza l’uso della tessera.
Dal 26 maggio, si procederà con la chiusura dei contenitori e si potrà accedere ai cassonetti solo tramite la propria Ecocard. Per limitare i possibili disagi e rendere più semplice possibile il passaggio da accesso libero ad accesso tramite tessera, nel periodo di transizione operatori incaricati Amiat Gruppo Iren saranno a disposizione presso le diverse isole ecologiche per aiutare i cittadini a utilizzare le nuove attrezzature.

Infine, per chiarire qualsiasi dubbio del cittadino e permettere agli utenti non trovati durante il passaggio porta a porta di ritirare tessere e starter kit, dal 12 marzo al 12 giugno verrà attivato anche un punto info distributivo presso la sede la sede A.I.P.S.D.,ingresso da via Pinelli 22/F.
Per ulteriori dettagli e aggiornamenti si invita a visitare il sito www.amiat.it e a seguire la relativa pagina Facebook dedicata “Porta a Porta Torino: nuove attivazioni”.

“In punta di pennello, in punta di lama”, meraviglie dal Giappone

Al MAO di Torino, rotazione di paraventi e spade giapponesi. Fino al 20 aprile

I depositi del MAO- Museo d’Arte Orientale di via San Domenico a Torino sono autentiche miniere di preziose e delicate “meraviglie”  artistiche tramandate nei secoli dai Paesi dell’Estremo Oriente, custodite con grande rigore e periodicamente esposte alternandosi fra loro, così da garantire sempre e a tutte periodi di riposo atti alla loro più scrupolosa conservazione e alla precisa volontà dei responsabili del Museo di presentarleal pubblico in una veste sempre nuova. In questa logica di rotazione espositiva si inserisce anche l’attuale mostra dedicata a due coppie di antichi paraventi giapponesi a sei ante appartenenti alle “dinastie Edo” (Tokugawa) e a spade giapponesi datate fra il 1300 ed il 1600. Ecco il perché dell’illuminante titolo della rassegna “In punta di pennello, in punta di lama”, visitabile fino al prossimo 20 aprile. La prima coppia di paraventi attribuiti a Okamoto Toyohiko (1773 – 1845), realizzati, a inizio ‘800, ad inchiostro dai colori tenui e foglia d’oro su carta, con bordo in seta damascata blu e motivi decorati, narra attraverso oniriche e rarefatte visioni la leggenda della “Sorgente dei Fiori di Pesco”, secondo cui un barcaiolo passando attraverso una fenditura della roccia all’altezza di una sorgente immersa nei fiori di pesco, viene a trovarsi, benevolmente accolto, in un villaggio rurale che si rivelerà essere un “paese utopico” sconosciuto al resto del mondo, al quale il pescatore, una volta ripartito, non riuscirà mai più a fare ritorno. Realtà e utopia. Mondo reale e mondo magico presentati, attraverso sapienti sfumature cromatiche, con la leggerezza di un garbo pittorico fatto di velature, riverberi e spruzzi d’acqua in cui prendono corpo atmosfere eteree, sospese e sognanti. Nella seconda vetrina sono accostati due paraventi a sei ante singoli, uniti dal tema dell’acqua. Il primo risale al XVII secolo e presenta scene paesaggistiche di ispirazione cinese dipinte a inchiostro, probabilmente un’opera giovanile dell’artista Kano Yasunobu (1613-1685). Il secondo si intitola “Attraversando il ponte sul ruscello”e racconta, a inchiostro su carta, un episodio ispirato all’aneddoto cinese noto come “I tre che ridono al Ruscello della Tigre”. Dove, i tre sono il monaco buddhista Huiyuan, il saggio taoista Lu Xiujing e il poeta Tao Yuanming, colti nel momento della risata quando il monaco, assorto nella conversazione, finisce per rompere il veto autoimposto di non oltrepassare il ruscello e comprendono così che la purezza spirituale non può essere misurata attraverso i limiti fisici. Sullo sfondo, vette montuose sempre più rarefatte emergono dallo sfumato e dagli spruzzi della foglia di rame, mentre lo stile caricaturale con cui sono resi i personaggi è particolarmente evidente nelle espressioni dei volti e delle mani.

Accanto ai paraventi, si trovano in esposizione, in un’apposita teca al secondo piano, anche le spade giapponesi, fra cui alcune katana (una sorta di sciabolacon impugnatura a due mani) e alcune wakizashi (la “guardiana dell’onore” dei samurai) con le rispettive montature. La più antica è una katana attribuita allascuola Naoe Shizu, attiva nella provincia di Mino fin dalla metà del Trecento, probabilmente realizzata nel primo periodo Muromachi (1333-1573). Tra i pezzi più pregiati, un’imponente katana koto”, lunga 81centimetri, databile 1530 circa, firmata Iyetsugu (della scuola Soden Bizen operante nel periodo Muromachi ) ed accompagnata da un fodero in lacca rossa, ornato di finiture floreali in lega rame-argentopatinato caratterizzata da una gamma di grigi sottili e sfumature tenui di blu, ottenute attraverso luso del processo “colore cotto”, con l’elsa (tsuba) in ferrolaminata in oro. Altrettanto pregevole una wakizashi Shinto firmata Omi Daijo Fujiwara Tadahiro, della scuola Hizen Tadayoshi (1645), noto per essere un artigiano particolarmente abile, apprezzato per la suacapacità di forgiare lame di ottima fattura e di realizzare decorazioni estremamente nitide.

Gianni Milani

“In punta di pennello, in punta  di  lama”

MAO-Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436927 o www.maotorino.it

Fino al 20 aprile

Orari: merc. e giov. 11/19; ven. 11/20

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Nelle foto
– Okamoto Toyohiko: “La Sorgente dei Fiori di Pesco”, inizi ‘800
– Kano Yasunobu: “Paesaggi di ispirazione cinese”, XVII sec.
– n. i. “Attraversando il ponte sul ruscello”, fine XVIII sec.
– Yietsugu: “Katana Koto”, circa 1530

 

Fondi per agenzie di viaggio, Sci club e impianti di risalita: ecco il sostegno alla montagna

Illustrata in Giunta regionale  la delibera che assegna la prima tranche di contributi: saranno erogati ai gestori degli impianti di risalita, Agenzie di Viaggio e Sci Club. Ai maestri di sci fino a 2.000 euro una tantum

Il presidente della Regione, Alberto Cirio e l’assessore al Turismo, Vittoria Poggio: «La Montagna pilastro dell’economia piemontese: dovere morale sostenerlo. Il nuovo Governo attivi al più presto i ristori e gli indennizzi dopo l’ennesima falsa partenza dei giorni scorsi»

L’assessore allo Sport, Fabrizio Ricca: «Spese sostenute dagli imprenditori montani, rese ancora più gravose da una scarsa programmazione nazionale»

 

La Regione è pronta a erogare da subito una prima tranche dei 20,5 milioni di contributi economici stanziati per gli operatori della montagna danneggiati dalle chiusure a causa della pandemia. I ristori previsti da una delibera illustrata questa mattina in Giunta dall’assessore al Turismo, Vittoria Poggio, assegna uno stanziamento una tantum di 5,3 milioni per i gestori degli impianti di risalita che hanno garantito ove possibile una minima apertura e di 1.500 euro per le Agenzie di viaggi, mentre per i maestri di sci è stato previsto un Bonus fino a 2.000 euro. Il documento passerà nei prossimi giorni al vaglio della III Commissione consigliare per l’approvazione.

«La montagna e il sistema invernale della neve sono uno dei pilastri dell’economia turistica della nostra regione– hanno sottolineato il presidente Regione, Alberto Cirio e l’assessore al Turismo, Vittoria Poggio -. Abbiamo il dovere morale di sostenere un settore su cui si regge la vita di decine di migliaia di famiglie e che ha visto azzerato il fatturato di una intera stagione, senza ricevere ancora dall’inizio della pandemia nessun tipo di sostegno specifico da parte dello Stato. La Regione interviene per dare il proprio supporto, ma è fondamentale che il nuovo Governo attivi al più presto i ristori e gli indennizzi dopo l’ennesima falsa partenza dei giorni scorsi, arrivata a meno di 12 ore dalla riapertura prevista degli impianti».

«Come Regione abbiamo il dovere di essere vicini con i fatti a chi tiene in vita lo sport delle nostre montagne – afferma l’assessore regionale allo Sport, Fabrizio Ricca -. Non è possibile non tenere in considerazione le spese sostenute dagli imprenditori montani, rese ancora più gravose da una scarsa programmazione nazionale di chiusure legate alla pandemia».

Otterranno un primo sostegno, anche gli sci club nella misura di 300.000 euro tramite la Federazione Italiana Sport Invernali.

Agli oltre 1.800 maestri di sci verrà assegnato un Bonus da 200 a 2.000 euro: a quelli che hanno effettuato almeno 300 ore di lezione nelle stagioni verrà riconosciuto un contributo di 2000 euro1.000 a quelli che hanno effettuato almeno 150 ore e 200 euro andranno a coloro che hanno svolto meno di 150 ore di lezione nelle stagioni 2018-2019 oppure 2019-2020.

La Regione ha voluto inserire nell’elenco degli aventi diritto anche i nuovi maestri: avranno infatti diritto a un ristoro di 600 euro quelli che avevano ottenuto l’abilitazione a decorrere dal 1 settembre ma che non sono stati ancora in grado di iniziare l’attività per la chiusura degli impianti o perché non attualmente in organico alle scuole.

Butta la cocaina nel wc, ma la polizia lo scopre

Gli agenti del Commissariato Barriera di Milano in servizio di volante hanno riconosciuto un ragazzo, un senegalese di 23 anni, noto per i suoi precedenti specifici per i quali era stato recentemente scarcerato.

Nell’uscire da un portone di uno stabile di via Giachino,  fingeva di non notare la volante, nonostante i poliziotti gli intimassero di fermarsi, ma a passo svelto proseguiva la camminata e nel mentre provava ad effettuare una telefonata tramite applicativo WhatsApp. Per evitare che riuscisse a comunicare la presenza degli operatori a qualcuno, veniva immediatamente fermato. Nonostante il giovane dichiarasse di essere un senza tetto, i poliziotti riuscivano a risalire al suo domicilio proprio all’interno di quello stabile dal quale era stato visto uscire. Consuetudine di molti spacciatori è quella di non portare le chiavi al seguito e lasciare sempre qualcuno al suo interno. Gli agenti provavano ad accedere all’alloggio in questione che risultava, però, bloccato dall’interno con una barra metallica. Un ragazzo presente nell’alloggio si apprestava immediatamente a celare lo stupefacente. Gli operatori, sentito il rumore dello sciacquone del water, decidevano di intervenire e così per poter accedere all’appartamento infrangevano una piccola area della porta vetro per poter sganciare l’asse che impediva il loro ingresso. I poliziotti, giunti in bagno, scoprivano un ragazzo, un 23enne gabonese, che nella fretta di liberarsi dello stupefacente si era intriso gambe e piedi di polvere di cocaina, oltre a lasciare evidenti tracce su water e bidet. Numerosissimi ritagli di cellofan, utilizzati per confezionare lo stupefacente, sono stati trovati dietro al battiscopa della cucina mentre sopra i fornelli è stata trovata una pentola con coperchio anch’essa sporca della stessa sostanza. Avevano allestito un vero e proprio laboratorio per la preparazione e il confezionamento della droga. A carico del senegalese sono stati sequestrati anche 330 euro in contanti trovati all’interno del suo portafogli. Gli agenti hanno arrestato entrambi i ragazzi, irregolari sul Territorio Nazionale e con precedenti di Polizia, per detenzione in concorso di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.