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Covid, il bollettino di lunedì 22 febbraio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 639nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 55 dopo test antigenico), pari al 5.7% degli 11.194 tamponi eseguiti, di cui 6.837 antigenici. Dei 639 nuovi casi, gli asintomatici sono 228 (35,7% ).

I casi sono così ripartiti: 111 screening, 351 contatti di caso, 177 con indagine in corso; per ambito: 26 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 60 scolastico, 553 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 243.616 così suddivisi su base provinciale: 21.470 Alessandria, 12.543 Asti, 8.351 Biella, 32.942 Cuneo, 18.942 Novara, 128.329 Torino, 8.964 Vercelli, 8.966 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.202 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.907 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 141 (+3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.905 (+37 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.861

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.872.099 (+11.194 rispetto a ieri), di cui 1.122.028 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.287

Sono 22 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.287 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.406 Alessandria, 593 Asti, 376 Biella, 1.105 Cuneo, 770 Novara, 4.232 Torino, 417 Vercelli, 303 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 85 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

221.422 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 221.422 (+517 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 19.273 Alessandria, 11.425 Asti, 7.557 Biella, 30.606 Cuneo, 17.381 Novara, 116.097 Torino, 8.150 Vercelli, 8.074 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.111 extraregione e 1.748 in fase di definizione.

Pd Regione: “oltre ai ristori politiche per la montagna”

“Il Gruppo del Partito Democratico ha espresso parere favorevole alla Delibera che prevede l’assegnazione di risorse al mondo dello sci (gestori di impianti, club sportivi, maestri) e alle agenzie di viaggio duramente colpiti dalla crisi economica causata dalla pandemia che ha imposto chiusure e il blocco di molte attività e che ha causato il rinvio dell’apertura della stagione sciistica.

Tuttavia, abbiamo sottolineato che i 20 milioni utilizzati per il sostegno a questi settori provengono totalmente da erogazioni del Governo Conte e la Regione si è limitata a deciderne la ripartizione” affermano laVicepresidente della III Commissione Monica Canalis e il Consigliere regionale del Partito Democratico Maurizio Marello.

“Ci saremmo aspettati che la Giunta regionale non si limitasse a erogare i ristori statali – proseguono i Consiglieri regionali dem – ma che prevedesse misure mirate a far ripartire un mondo economico in grande difficoltà”.

“Vogliamo, inoltre, precisare – concludono Canalis e Marello – che al comparto dello sci non basteranno bonus a pioggia, ma che occorrerà un piano di rilancio perché il sistema neve, come più in generale gli altri settori maggiormente colpiti dalla pandemia, ha bisogno di una politica che ne ridisegni il futuro e di investimenti che consentano la ripresa delle attività appena sarà possibile”.

Torino. Accoltella gravemente la ex fidanzata, arrestato per tentato omicidio dai carabinieri

Cittadino albanese arrestato dai carabinieri per avere gravemente ferito la ex ragazza a colpi di coltello.

Ieri sera in largo Marconi, nel quartiere San Salvario, l’uomo per motivi verosimilmente legati a questioni passionali ha aggredito per strada la giovane, una studentessa greca di 20 anni, colpendola con diversi fendenti al torace, all’addome e al collo. Il pronto intervento dei militari del Nucleo Radiomobile, avvisati tramite 112 da alcuni passanti che hanno assistito alla scena, ha consentito di bloccare l’aggressore ancora nelle immediate vicinanze del luogo del delitto e di recuperare il coltello utilizzato per l’efferata azione. La donna, soccorsa dai sanitari del 118, è stata trasportata all’ospedale Mauriziano e ricoverata in prognosi riservata. L’aggressore ha 27 anni.

Immobiliare Boldrini compie 15 anni

CASE E AFFITTI, ‘IMMOBILIARE BOLDRINI’ SPEGNE CON SUCCESSO 15 CANDELINE
Il rinomato Studio immobiliare torinese fondato nel 2006 festeggia i primi tre lustri di felice attività.

Piccole PMI crescono. E diventano grandi. Macinando, giorno dopo giorno, passi importanti nella fidelizzazione della clientela, e parallelamente altresì nella conquista di importanti fasce di mercato.
Ha infatti da poco spento con successo 15 candeline, proprio lo scorso 15 febbraio, ‘Immobiliare Boldrini’, rinomato Studio immobiliare piemontese in forma di solida e affermata realtà multipotenziale (al suo attivo ben dieci collaboratori) fondato e diretto da Kety Boldrini fondato nel 2006 proprio in quella medesima data.
Una Laurea in Economia e Commercio, un passato post studi accademici da Sales Manager per una primaria realtà multinazionale, e ora affermata e stimata libera professionista nonché Consulente Tecnico del Giudice presso il Tribunale di Torino per seguire la passione innata di sempre: l’immobiliare in tutte le sue plurime e altrettanto affascinanti declinazioni.
Una figura autorevole e competente specializzata nella compravendita di immobili residenziali di ogni tipologia e fascia di prezzo, nella gestione grandi patrimoni e nella locazione dei medesimi, nell’amministrazione di condomini e stabili, nonché in efficaci strategie di problem-solving per l’incrementazione dei proventi provenienti da rendite immobiliare, unitamente all’acquisizione e alienazione di importanti strutture per gruppi italiani ed esteri specializzati in RSA e accoglienza sanitaria per la Terza Età.
“Il nostro Studio, ubicato in centro a Torino in Via Napione 27/D, opera a 360° gradi nel variegato ramo dell’immobiliare, offrendo anche un servizio di valutazione, accompagnamento, consulenza ed eventualmente di perizia per ciascuna esigenza”, esordisce la Dottoressa Boldrini.
Che riprende: “Dalla ricerca dell’immobile idoneo o ideale, alla consulenza a mezzo partners per l’eventuale ristrutturazione e remise en forme dello stesso, sino alla compravendita destinata all’aumento di patrimoni e rendite da esso derivanti, ci occupiamo di ogni singolo passaggio della filiera accompagnando passo passo ogni singolo cliente in maniera personale e sartoriale”, approfondisce la professionista piemontese.
“La pandemia da Coronavirus ha certamente contribuito a modificare abitudini d’acquisto e orientamenti in termini di gusto e preferenza dell’utenza: gli immobili più appetibili sono oggi alloggi dotati di balconi ampiamente fruibili, e in special modo unità abitative singole o plurifamiliari impreziosite da aree verdi, giardini o sfoghi per animali domestici e bambini”, osserva Kety Boldrini, così come aveva medesimamente dichiarato anche alla nota agenzia di stampa Ansa a fine 2020, facendo il punto della situazione. “Fortunatamente, il mercato delle compravendite è più che attivo. Riceviamo giornalmente decine di richieste da parte di clienti che intendono cambiare residenza, vendendo casa e contestualmente riacquistando. E, per farlo, sono moltissimi coloro che guardano con interesse crescente anche al mercato delle aste, oggi più che mai amplissimo e altrettanto interessante, che offre molteplici opportunità in termini di rapporto qualità-prezzo e convenienza. Un settore che abbiamo sviluppato sin dalla nostra fondazione, e che oggi richiede massima competenza, passione e altrettanti aggiornamenti per seguire da vicino, in nome e per conto di chi ci conferisce fiducia e mandato, procedure complicate e per nulla semplici per privati e aziende come le nuove aste telematiche”.
Per poi concludere: “Complice in primis l’accentuazione dello smart working, l’assenza di lezioni universitarie in presenza, sono molti i piccoli proprietari o i gruppi di acquisto immobiliare che hanno perso importanti porzioni di reddito, per via dell’assenza prolungata e intermittente degli studenti di grado superiore in trasferta in città per i soliti 9-10 mesi annui. Anche nel caso di specie, siamo in grado di studiare e proporre interessanti piani di riconversione per gli immobili sfitti o vuoti, in un’ottica di profonda attenzione al delicato versante della tutela del binomio investimento-risparmio”, conclude Kety Boldrini.
Per informazioni, è disponibile il sito www.immobiliareboldrini.it, e l’infoline attiva nei giorni e nei consueti orari d’ufficio, 339 6284399, oppure il centralino dello Studio Immobiliare allo 011 5861343.

Reale Mutua Basket Torino – Trapani 104 a 72. Sembra facile, ma non è difficile

Il basket visto a distanza.

Sono tra i primi ad avere scritto quanto tra poco ripeterò: la Reale Mutua Basket Torino è la squadra più forte del campionato di A2, e ieri lo ha ampiamente dimostrato. La partita non ha mai avuto altro senso che non quello di Torino dedita “al massacro” della malcapitata squadra di Trapani. Fin dall’inizio la supremazia è stata indiscussa e sembrava che Torino giocasse in “souplesse” e, senza forzare, si è partiti con un 12 – 0 che è poi solo stato piano piano dilatato salvo un breve periodo con un margine di meno di 10 punti di vantaggio.

Paradossalmente, solo Basket Torino può essere l’avversario da battere di Basket Torino. Nella mente dei giocatori, se vengono lasciati giocare sereni, appare solo un canestro molto facile da segnare. Il punteggio realizzato indica una ottima capacità realizzativa, ben distribuita tra i vari giocatori con in più una ripresa di qualità a buon livello di A2 da parte di Toscano e Campani.

I soliti Clark e Diop hanno contribuito al meglio per infliggere il divario iniziale che ha deciso la partita e il contributo di Pinkins, Cappelletti e Alibegovic ha chiuso il cerchio.

Con una vittoria come quella di ieri non è il caso di infierire su nessuno, anche se si potrebbe… , anche perché nel lungo “garbage Time” del terzo e quarto quarto non è possibile realmente giudicare ogni azione in positivo o in negativo, ma questo è un merito di Torino non un demerito degli avversari.

Il commento della partita è in sintesi quello del titolo. Torino del basket ha tutto per andare avanti per conquistare un posto nella serie A che conta. Ogni partita potrebbe andare in questo modo, e bisogna partire convinti di questo, rispettando ogni avversario ma cercando di asfaltarlo nel modo più rapido, per poi poter giocare con serenità il resto della partita.

Il pubblico al palazzetto non c’è e quindi i finali sono senza emozioni dirette e divertimento per persone e giocatori. Ma è bene sperare che il prossimo anno ci sia di nuovo il tifo e tutti i suoi componenti e lavorare per un incremento di qualità e spettacolo sarà doveroso. Torino gioca bene (per il campionato di A2), vince, convince ma lo spettacolo (nonostante i cronisti entusiasti di chi riesce anche solo a palleggiare … ) è molto lontano. I giocatori sono stati assemblati per vincere e così stanno facendo. Di che lamentarsi quindi?

Finirei con un’assurda metafora: se uno ha fame mangia anche la pasta in bianco, ma se arriva un piatto di lasagne il sorriso si allarga e il cuore si rallegra. In attesa delle lasagne, questa pasta è buona.

Paolo Michieletto

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Lura Goria

 

Isabel Allende “Donne dell’anima mia”  -Feltrinelli-   euro 15,00

C’è la storia della sua vita in questa sorta di memoir in cui la scrittrice cilena si mette a nudo e ripercorre le tappe fondamentali della sua esistenza  -privata e professionale- raccontata con la verve prodigiosa e l’entusiasmo che sono tra le cifre più affascinanti della sua personalità.

Parte dall’infanzia, trascorsa in un rigido regime patriarcale.

Nel 1942 la madre Panchita viene abbandonata in Perù dal marito. Si ritrova sola con tre figli piccoli e si rifugia dai genitori in Cile. Così Isabel cresce, per i primi 8 anni della sua lunga vita, col nonno Agústin, per il quale esistevano sacrificio, disciplina e responsabilità. Un nonno inflessibile che lei adorava e che le fornì le armi per non dover mai dipendere dagli altri.

Poi una tranche di vita con lo zio Ramón, console in Libano; nel 1958 una crisi politica e religiosa che minaccia di esplodere in guerra civile e lei a 16 anni torna in Cile dal nonno, mentre i  suoi fratelli entrano all’accademia militare di Santiago.

In 174 pagine la Allende concentra le tappe fondamentali  della sua notevole esistenza: le sue rivendicazioni femministe fin dai tempi dell’asilo, i suoi amori e la convivenza con il terzo marito. Mentre le donne più importanti sono state la madre e la figlia Paula, morta a 29 anni per una malattia rara (tragedia che ha raccontato nel libro “Paula” del 1994).

E non mancano pagine piene di fervore in cui l’innato istinto di ribellione l’ha portata a schierarsi sempre a fianco degli emarginati e dei più deboli.

Un libro magnifico che racchiude molto altro e ci permette di conoscere ancora più a fondo questa splendida scrittrice.

 

Rebecca West  “Quel prodigio di Harriet Hume”   – Fazi Editore-   euro  18,00

Rebecca West è l’autrice della fortunata trilogia degli Aubrey, ed ora Fazi ha pubblicato questo romanzo in cui protagonista è la giovane Harriet Hume, bellissima e talentuosa pianista senza il becco di un quattrino. Personaggio affascinante, fuori dall’ordinario, sospesa tra femminilità a iosa, stravaganza, un tocco di misticismo, e con la sorprendente capacità di leggere nell’animo dell’amato.

Lui è Arnold Condorex, spregiudicato uomo politico, schiavo di un matrimonio di convenienza e irresistibilmente attratto da Harriet.

I due sono diversi e opposti in tutto; lui è decisamente più banale e ordinario, schiavo delle convenzioni, arrampicatore sociale che cerca di smarcarsi in ogni modo dai suoi modesti natali.

Per lui Harriet è una calamita e, tra alti e bassi, una costante della sua vita.

Lei gli legge dentro senza mai giudicarlo o accusarlo, nonostante i suoi intrighi e maneggi, e protegge sempre il loro amore.

Dopo averla scaricata malamente, 6 anni dopo si ritrovano quando lui è diventato un uomo di successo, ma infarcito di mediocrità; mentre lei sprigiona una voglia di vivere e una radiosità sempre più prodigiose….a voi scoprire cosa succederà tra i due.

 

 

Alessia Gazzola  “Costanza e  i buoni propositi”   -Longanesi.   euro 18,60

Questo è il secondo romanzo della scrittrice messinese in cui protagonista non è più l’anatomopatologa Alice Allevi (che tanto abbiamo amato anche nella fiction tv interpretata da Alessandra Mastronardi), bensì una nuova accattivante eroina che abbiamo conosciuto nel precedente romanzo  “Questione di Costanza”.

E’ la 30enne Costanza Macallè: sfavillanti capelli rossi, una specializzazione in anatomia patologica, sogna di lavorare in Inghilterra, ma intanto svolge un lavoro, che le sembra di ripiego, a Verona. E’ li che si è trasferita a vivere con la sorella Antonietta.

Ma la sua vita ha un valore aggiunto: è la piccola Flora che Costanza ha avuto dopo uno scivolone con un certo Marco di cui non ha più saputo nulla e al quale non ha svelato l’esistenza della figlioletta che si sta crescendo da sola.

Costanza a Verona ha ottenuto un assegno di ricerca per un anno presso un Istituto di Paleopatologia, disciplina che nasce dalla medicina ma interseca anche l’archeologia e l’antropologia.

Nel primo dei due libri  leggiamo non solo le tappe del nuovo lavoro di Costanza ma anche come riesce a rintracciare Marco e rivelargli che ha una figlia di 3 anni.

 

In “Costanza e  i buoni propositi”  seguiamo le fasi di riavvicinamento a Marco che vuole riconoscere la piccola Flora, anche se sta per sposarsi con la fidanzata storica, che sembra aver preso abbastanza bene l’inaspettata paternità.

Pagine di vita privata intercalate dalla vicenda professionale che vede Costanza coinvolta nella risoluzione di un caso risalente al 1300: tutto a partire dal ritrovamento della sepoltura di due giovani donne che hanno avuto un destino tragico.

E visto che la Gazzola si riconferma abilissima nell’alternare realtà privata e professionale della sua eroina, vi troverete a tifare per la paleopatologa Costanza, così come vi siete affezionati al personaggio di Alice Allevi.

Il “cattivo maestro” Umberto Eco

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni   Sono passati 5 anni dalla morte di Umberto Eco di cui scrissi un ricordo quando morì che, riletto oggi, mi appare troppo elogiativo. D’altra parte ne scrivevo in morte e dovevo contenere lo spirito critico anche per rispetto a comuni amici che avrei potuto ferire.

Oggi a cinque anni di distanza mi sento più libero e soprattutto dopo aver letto le agiografie pubblicate in questi giorni mi sento in dovere di bilanciare il discorso con una critica più  severa. Eco è stato sicuramente un grande personaggio e uno scrittore di successo , anche se la sua opera è quasi scomparsa dalle librerie, se escludiamo quello che viene considerato il capolavoro : Il nome della rosa.   Quel romanzo ebbe un grande successo perché un film lo “volgarizzo’“ presso un pubblico ampio forse non in grado di capire almeno una parte del libro.  

Oggi Eco appare soprattutto il profeta di una società sessantottina a  cui lui ha dato una certa dignità culturale: egli infatti  intese far tabula rasa della nostra tradizione culturale, di quelli che un tempo si chiamavano i buoni costumi, la meritocrazia, lo studio del latino , il  Cuore di De Amicis, vedendo in Franti l’anticipatore ideale dell’anarchico Gaetano Bresci che assassino’ il re Umberto I a Monza. Firmo’  il vergognoso manifesto contro il commissario Luigi Calabresi che armò la mano dei suoi sicari , esponenti di Lotta Continua istigati da Sofri. Sui giornali di Scalfari e De Benedetti prosegui’ quell’opera propagandistica iniziata sull’”Unità” da Togliatti volta ad egemonizzare la cultura, comprimendo  la libertà di espressione, magari ricorrendo al sarcasmo che disprezza e rifiuta ogni posizione che non collimi con le superiori  direttive dell’ Ideologia. Scrittori come Prezzolini, Zolla, Guareschi, Pound  per lui sono degni di essere messi nel cestino, visto che il rogo ricorderebbe troppo  il Medio Evo. Filosofi come Croce, Gentile e persino  Abbagnano  per Eco sono dei “cani morti” degni di oblìo. Il valore della religione viene considerato insignificante ed i valori morali dei luoghi comuni da calpestare. L’unico valore “eterno” è l’antifascismo, dimostrando  in questo modo una sostanziale incapacità di storicizzare il passato recente e di capire che nella storia umana non c’è nulla di eterno. C’ è chi lo ha definito anche un filosofo, ma in effetti è stato un ideologo piuttosto fazioso, in un  tempo in cui si incominciava a vedere  con una certa evidenza la crisi delle ideologie. Un ideologo sostanzialmente comunista , malgrado si ammantasse di anticonformismo e usasse battute  a volte spiritose e dissacranti che mascheravano la sua vera natura. Cosa rimane vivo di lui ? Molto poco , se escludiamo il romanzo  che fece del semiologo di Bologna una star letteraria . All’ Università contribuì a creare il  DAMS , una sorta di Facoltà ludica quasi del tutto inutile che ovviamente ebbe grande successo e sforno ‘ laureati destinati alla disoccupazione . Oggi la semiologia è morta e di conseguenza anche il suo maestro italiano ha subìto un netto ridimensionamento nella comunità scientifica . Pur avendo contribuito a dar forza al ’68 e alla distruzione della scuola , ad un certo punto si accorse che gli studenti non erano più in grado di scrivere una tesi di laurea e scrisse un curioso libretto in cui insegnava con umiltà  a compilare un lavoro di ricerca  che gli studenti presessantottini erano in grado di affrontare autonomamente. Un contrappasso che deve far riflettere sui cattivi maestri che hanno imperversato in Italia e di cui Eco è sicuramente uno dei più illustri. Nella sua Alessandria continuano a considerarlo un mito locale , un  gigante del pensiero, ma questa valutazione, forse,  non arriva neppure a Casale Monferrato.

Scrivere a quaglieni@gmail.com

Un patto per la Cultura tra le grandi Città

CULTURA. GLI ASSESSORI DELLE GRANDI CITTÀ PROPONGONO UN’ALLEANZA CON IL GOVERNO E AZIONI CONCRETE A SOSTEGNO DI TUTTI I COMPARTI

A un anno dall’inizio della pandemia, i 12 assessori alla Cultura delle grandi Città italiane hanno presentato alla stampa le loro proposte a sostegno degli ecosistemi culturali urbani, resi fragili da un anno di emergenza sanitaria e dall’incertezza che ancora governa la loro attività.

Consapevoli da subito dei danni che la situazione pandemica avrebbe provocato nel sistema socio-culturale del Paese, gli assessori Luca Bergamo (Roma), Filippo Del Corno (Milano), Francesca Leon (Torino), Ines Pierucci (Bari), Paola Mar (Venezia), Tommaso Sacchi (Firenze), Paolo Marasca (Ancona), Matteo Lepore (Bologna), Paola Piroddi (Cagliari), Eleonora De Majo (Napoli), Barbara Grosso (Genova), Mario Zito (Palermo), riuniti in un coordinamento, hanno interloquito nei mesi scorsi sia con il Ministero che con ANCI, ottenendo risultati concreti, soprattutto per quel che concerne le garanzie riservate ai lavoratori della cultura.

Frutto del lavoro di coordinamento costante e della volontà condivisa di dare piena realizzazione al diritto alla cultura, le proposte presentate oggi dai 12 assessori si iscrivono all’interno di un’auspicata alleanza tra il Governo e i territori in cui la cultura esiste, produce e si sviluppa.

Musei, teatri, luoghi di spettacolo, sedi espositive, luoghi d’arte e cultura: le Città intendono mettere a disposizione del Governo la propria conoscenza capillare del mondo culturale e delle sue problematiche, ponendo le basi e stabilendo insieme i protocolli per una ripresa il più possibile certa, rapida e omogenea in tutto il territorio nazionale.

 

Le proposte presentate riguardano:

  1. a) la garanzia dell’apertura dei luoghi di cultura con un protocollo unico: questo eviterebbe la reversibilità delle aperture, a meno di situazioni particolarmente gravi, garantirebbe la continuità del presidio culturale sul territorio, assicurerebbe il lavoro e fiducia, darebbe sostanza al diritto inalienabile alla cultura e fornirebbe ai cittadini alternative controllate e sicure, invece di obbligarli a una socialità compressa in pochi, e poco controllati, luoghi pubblici o privati.

L’esperienza delle Città, la serietà con cui teatri, musei e luoghi di cultura hanno mostrato di saper gestire i periodi di apertura, l’elasticità del servizio, la disponibilità ad adattarsi ai vincoli che di volta in volta si rendono necessari, rendono questo obiettivo realisticamente possibile.

 

  1. b) la garanzia dell’apertura degli istituti museali e dei luoghi di cultura anche nei weekend, nel rispetto di ogni norma prevista ad oggi per il contenimento del rischio sanitario e in attesa dell’auspicato protocollo unico. Un intervento necessario per la sostenibilità del lavoro culturale, per garantire la continuità nella conservazione del patrimonio, per consentire l’accesso ai luoghi di cultura a tutti i lavoratori del Paese, e quindi il pieno rispetto del diritto alla cultura.

 

  1. c) la costituzione di un Tavolo permanente Enti Locali in costante dialogo con il Ministero alla Cultura e, nell’ambito del nuovo assetto dei sottosegretariati ministeriali, la creazione di un sottosegretariato con delega ai rapporti con ANCI ed Enti Locali, come già avvenuto in passato per il Turismo. Questo nuovo riferimento aprirebbe un dialogo costante con il Ministero e garantirebbe la concertazione di politiche culturali – necessarie per la rinascita del Paese – tra Governo centrale e le Città, che si metterebbero a disposizione con spirito di servizio come interlocutori per la costruzione di politiche condivise e come portavoce delle istanze derivanti dai territori.

 

Infine, gli assessori hanno auspicato la creazione di un fondo speciale destinato alla ripartenza delle Città sul piano culturale.

Queste proposte nascono dall’esperienza di governo locale e dall’impegno continuo e costante nella tutela della produzione, della programmazione e del lavoro culturale. Con il senso pratico che distingue il mondo delle Città, a un anno dall’inizio della nostra collaborazione, vogliamo allinearci a quanto sostenuto dal Presidente del Consiglio Mario Draghi nella replica al Senato: ‘Il rischio è di perdere un patrimonio che definisce la nostra identità […] Molto è stato fatto, serve fare ancora di più’”, hanno dichiarato gli assessori.

Alla Città della Salute profili personalizzati per la cura dei malati oncologici

SANITA’ PIEMONTE, COSTITUITO IL MOLECULAR TUMOR BOARD (MTB). L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «MEDICINA PERSONALIZZATA, UN IMPORTANTE PASSO AVANTI IN ONCOLOGIA»

La Giunta regionale del Piemonte, su proposta dell’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, questa mattina ha deciso l’istituzione del Gruppo regionale multidisciplinare Molecular Tumor Board (MTB) per la definizione di profili diagnostico-terapeutici personalizzati nella cura di pazienti oncologici per i quali sia opportuno avvalersi di analisi molecolari non routinarie.

«Siamo tra le prime Regioni in Italia – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – a dotarci di questo organismo di alta specializzazione scientifica nella diagnosi e cura dei tumori. Mettiamo a disposizione dell’oncologo curante, a cui spetta comunque la decisione terapeutica finale, un organismo capace di individuare, valutare ed interpretare l’esito di test molecolari complessi per l’identificazione, nei  tumori dei pazienti o in biopsie liquide, di alterazioni molecolari di varia natura (genomica, epigenomica,  trascrittomica, proteomica, metabolomica, etc.) che permettano di predire la vulnerabilità a terapie bersaglio molecolare e a immunoterapie (alterazioni molecolari azionabili). E’ un passo importante verso la “medicina personalizzata”, un nuovo approccio per il trattamento e la prevenzione di patologie, che tiene in considerazione le differenze genetiche, l’ambiente e lo stile di vita di ogni persona».

Nello specifico, il Gruppo regionale multidisciplinare MTB sarà costituito da un oncologo, un ematologo, un anatomopatologo, un biologo molecolare, un genetista, un radiologo, un radiologo interventista, un farmacologo, un farmacista ospedaliero, un infermiere esperto in oncologia, un infermiere di ricerca, un chirurgo, un bioinformatica e un direttore sanitario, nominati dal direttore della Sanità regionale su proposta del Dipartimento della Rete Oncologica.

In base al caso oggetto della discussione, potranno essere convocate su richiesta ulteriori figure, quali counselor genetico, medico nucleare, bioeticista, esperto di management sanitario e rappresentante dei pazienti, fermo restando che il medico di riferimento del paziente oggetto di valutazione dovrà sempre partecipare al MTB.

Il MTB avrà sede presso la Città della Salute di Torino e si riunirà con cadenza almeno trimestrale, salvo necessità di ulteriori convocazioni per problematiche urgenti.

La funzione del MTB è consultiva e scientificamente propositiva nell’ambito della valutazione collegiale delle analisi svolte e del loro potenziale impatto terapeutico, considerando centrali le caratteristiche psico-fisiche e cliniche del paziente.

«Per chi vi partecipa – sottolinea Icardi -, sarà anche una grande opportunità di formazione continua, favorendo l’interazione dei clinici con le altre figure presenti e l’acquisizione di una sempre  maggiore confidenza nei vantaggi e limiti delle tecniche di profilazione molecolare e nel loro possibile utilizzo nella pratica clinica».

In arrivo 30 milioni di ristori per le Rsa e le strutture convenzionate

Il presidente Cirio e gli assessori Icardi e Caucino: «Fondamentale garantire la sostenibilità del Sistema di assistenza dei più fragili»

Su proposta dell’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, la Giunta del Piemonte ha approvato  le regole per assegnare i ristori regionali destinati a oltre un migliaio di Rsa convenzionate e strutture per disabili, minori, psichiatrici e del settore delle dipendenze accreditate che, nel periodo dal 21 febbraio del 2020 al 30 giugno 2021 hanno subìto perdite economiche ingenti dovute alla pandemia.

Si tratta complessivamente di uno stanziamento di 30 milioni di euro fortemente voluto dal presidente Alberto Cirio e dagli assessori alla Sanità Luigi Genesio Icardi e al Welfare Chiara Caucino, con l’obiettivo di sostenere la continuità dell’erogazione delle prestazioni di carattere residenziale di tipo sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale, come previsto dalla legge regionale 3 del 26 gennaio scorso, attraverso integrazioni tariffarie riconosciute alle strutture di tipo sanitario e socio-sanitario contrattualizzate o convenzionate, con riguardo proprio al periodo dell’emergenza Covid.

«La Regione fa la sua parte – osserva l’assessore regionale alla Sanità, Icardi – per evitare che molte strutture falliscano o si debbano rivalere sulle famiglie, con gravosi aumenti delle rette. Gli ingenti costi che queste fondamentali realtà convenzionate di assistenza sanitaria e socio-sanitaria hanno dovuto sostenere per adeguarsi alla misure di sicurezza anti-covid sono sotto gli occhi di tutti. Il Piemonte non può permettersi di lasciare che il conto della pandemia gravi su chi si occupa degli anziani e delle persone più bisognose di assistenza. Per questo è stato messo in campo un intervento compensativo consistente quanto doveroso, con precise regole di erogazione, a fronte di debite rendicontazioni».

Commenta l’assessore al Welfare, Caucino: «E’ un’importante boccata d’ossigeno per chi, in questo anno, è stato travolto dallo tsunami sanitario e ha saputo reagire con efficienza e professionalità. Contribuiamo in questo modo a garantire la sopravvivenza di un sistema fondamentale per la tutela dei più fragili, che è stato messo in ginocchio dalla pandemia. Si tratta di un risultato molto importante, fortemente voluto dalla Giunta e dal Consiglio regionale, che dimostra l’attenzione del Piemonte verso chi, nonostante tutto, è riuscito a resistere, garantendo il massimo dell’assistenza possibile ai propri ospiti».

Sul piano operativo, il meccanismo di erogazione dei ristori prevede che il valore di riferimento dell’integrazione tariffaria a giornata di assistenza sia pari a 2,65 euro per le strutture residenziali per anziani, a 1,50 euro per quelle che ospitano le persone con disabilità, patologie psichiatriche e ai centri residenziali per minori, mentre un euro per giornata andrà a integrare le strutture residenziali per persone affette da tossicodipendenza e per le semi residenziali per le persone con disabilità.

Il contributo non potrà superare le spese rendicontate, che riguardano sanificazione degli ambienti, acquisto di dispositivi di protezione individuale, maggiori spese per il personale assunto, smaltimento dei rifiuti speciali e specifici investimenti per la messa in sicurezza degli ospiti e degli operatori.

Nella stessa seduta di Giunta, è stata anche approvata la delibera che individua criteri e modalità per garantire ristori a chi ha svolto il servizio di domiciliarità.

«Si tratta – evidenzia il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – di un primo significativo passo al quale seguirà l’approvazione dell’atto amministrativo per i ristori previsti dalla legge per le strutture autorizzate e i nuovi inserimenti, nel rispetto delle normative Covid, al fine di garantire la sostenibilità del sistema della residenzialità che ospita oltre 60.000 piemontesi e dà lavoro a oltre 40.000 persone».