ilTorinese

La Portineria di Comunità consegna le colombe pasquali

A una quarantina di famiglie sabato 3 aprile tra le 15 e le 17

Portineria di comunità

Porta Palazzo – Piazza della Repubblica 1/F

 

Torino 01 aprile. Alle famiglie dei bambini e delle bambine a cui a Natale sono stati consegnati dagli elfi della Portineria di Porta Palazzo gli ottanta regali donati dai cittadini torinesi, ora verranno consegnate delle piccole colombe pasquali. Un pensiero nato all’interno della comunità solidale, ribattezzata comunità del dono, che si è creata attorno all’ex edicola di piazza della Repubblica, gestita dalla Rete italiana di cultura popolare.

La consegna avverrà sabato 3 aprile tra le 15 e le 17 e i donatori saranno lì a fare gli auguri ai piccoli e alle loro famiglie nel rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid. L’idea delle colombe pasquali è venuta a un gruppo di giovani coinvolti nella coprogettazione di iniziative solidali e culturali negli spazi della Portineria e dalla buona volontà della proprietaria del Convitto Caffè che si è resa disponibile a produrre il dolce tradizionale. Al progetto hanno collaborato varie realtà come Il Vaso di Sarepta e Nes, nessuno è straniero.  Un modo per incontrarsi, conoscersi e celebrare i 4 mesi dalla nascita della comunità del dono che ha raggiunto i primi risultati con la complicità anche di altre associazioni come Tutticonnessi, che rigenera pc e dispositivi (e grazie alla quale è stato possibile fornire 12 computer per la didattica a distanza). Come la Cooperativa dentistica Europea e Odontoiatria Sociale in Rete (grazie alla quale verranno prestate cure dentistiche a 6 ragazzi e ragazze). E ancora come Hiba che il 9 aprile metterà gratuitamente un apparecchio per i denti a una persona in difficoltà. Ma poi c’è Camminare Insieme che offre assistenza medica alle famiglie che la richiedono. La cooperativa Meeting Service che ha ricevuto 20 iscrizioni da persone senza occupazione interessate a seguire corsi professionalizzanti gratuiti di pasticceria, pizzeria, gelateria e cucina che porteranno a tirocini retribuiti in partenza a fine aprile.

Rete italiana di Cultura Popolare ha voluto mettere in piedi un progetto di innovazione sociale che consiste nel costruire relazioni e creare una comunità di riferimento per coloro che non la hanno. La Portineria di comunità ha ricevuto anche un plauso dall’Unione europea ed è stata inserita tra le realtà considerate buone pratiche replicabili altrove. “La nostra comunità del dono sta crescendo – racconta il direttore della Rete Antonio Damasco – e noi siamo soddisfatti per la passione e la generosità di tutti coloro che ne fanno parte. Questo vuol dire che quando le persone si uniscono e creano una società solidale tutti ne traggono beneficio”.

Sabato santo: ostensione della Sindone in tv in mondovisione il 3 aprile

Pasqua con la Sindone in tv sabato santo 3 aprile nel silenzio del Duomo di Torino.

Una diretta televisiva e una diretta social porteranno, come nel 2020, le immagini della Sindone e della preghiera in tutto il mondo come segno di speranza in un tempo che resta difficile. L’evento si terrà sabato 3 aprile, alle ore 17, dalla Cattedrale di Torino, in onda su TV2000.

“Per noi credenti, osserva l’arcivescovo Cesare Nosiglia, custode pontificio della reliquia, il modo più efficace di accrescere la speranza del mondo intero è la preghiera comune, il mettersi in ginocchio di fronte al Signore. In questi tempi tormentati abbiamo bisogno di alimentare e comunicare la nostra speranza. Per questo celebriamo il sabato santo giorno del silenzio davanti al sepolcro del Signore ma anche dell’attesa della sua risurrezione una speciale liturgia di fronte alla Sindone che ci ricorda questo evento, centro vivo della nostra fede e della nostra speranza”. La liturgia, in diretta su TV2000, raggiungerà, tramite i satelliti, il mondo intero. In Duomo verranno proposte testimonianze sul dolore e la speranza che hanno caratterizzato questo ultimo anno. La diretta sui social media inizierà alle 16,30 con vari interventi in preparazione alla contemplazione della Sindone. “Attendevamo a fine 2020 i giovani di tutta Europa radunati dalla Comunità di Taizè ma, ha aggiunto monsignor Nosiglia, questo impegno è stato spostato ai giorni dopo il Natale 2021. L’ostensione straordinaria della Sindone era la proposta della chiesa torinese a tutti i giovani e speriamo vivamente di poterla celebrare. Resto convinto che il Telo è una realtà che parla a tutti, al di là delle differenti convinzioni di cultura e al di là delle diversità di fede. L’immagine sindonica, che Torino custodisce da quasi cinque secoli, testimonia dolore e morte ma anche risurrezione e vita eterna che apre alla carità e alla fratellanza di ogni persona”. 

f.r.   

Chi rappresenta oggi l’anti sistema?

Uno gli elementi politici – anche se era e rimane un autentico disvalore – maggiormente gettonato
nella storia democratica del nostro paese è sempre stata l’ideologia dell’anti sistema. Una deriva
che nella politica italiana è sempre esistita ed ha sempre avuto grandi estimatori e un seguito di
massa. Un consenso trasversale che alligna tanto nelle masse popolari con una antica, atavica e
radicata diffidenza nei confronti dello Stato e di tutto ciò che è riconducibile al pubblico e alle
istituzioni e, soprattutto, in settori massicci della borghesia illuminata che, in virtù di un incrollabile
moralismo e una strisciante ed ostentata “superiorità morale” ha sempre manifestato una forte e
massiccia ostilità nei confronti della politica e delle sue articolazioni, a cominciare dai partiti per
estendersi anche al Parlamento e ad altre istituzioni.

Ma, per fermarsi alla realtà contemporanea, è indubbio che c’è stato un partito che sull’onda di
una spietata cultura anti sistema in questi anni ha fatto fortuna. Politica ed elettorale. Una deriva
che si è trascinata dietro altri disvalori e altri elementi corrosivi della vita democratica e
costituzionale. Dal populismo alla demagogia, dal qualunquismo alla impronta anti parlamentare.
Elementi che hanno incrociato il disagio crescente di molti settori della pubblica opinione e che
sono alla base del profondo scollamento tra i cittadini e le istituzioni e del sostanziale discredito
dei partiti e dei politici. I 5 stelle, appunto, grazie a questi disvalori sono entrati nel Palazzo e se ne
sono impossessati. Ma, come quasi sempre capita, una volta entrati nel palazzo semplicemente
non si vuole più uscirne. E tutta la carica qualunquista, anti sistema, qualunquista e populista ha
ceduto il passo ad altri temi. Uno su tutti, come ci ricordano quasi tutti i giorni le cronache
politiche giornalistiche. E cioè, come fare per non uscire dal palazzo e, di conseguenza, dai
benefit e dai privilegi che tutto ciò comporta? Una battaglia su tutte: rimuovere quel “doppio
mandato” che era la regola scolpita nella pietra di quel partito per giustificare la profonda diversità
se non addirittura l’alternativa rispetto a tutti gli altri partiti esistenti – cioè alla fatidica “casta” –
che avrebbe “spadroneggiato e sgovernato” l’Italia per vari decenni. E, accanto a questo, la
simpatica trasformazione di quel partito da movimento populista, anti parlamentare e anti politico
a movimento addirittura “liberal moderato”.

Ora, al di là dei comportamenti e della prassi concreti di quel partito – che a tutt’oggi nessuno sa
che cosa realmente sarà nel futuro – resta una domanda a cui prima o poi occorrerà dare una
risposta seria e convincente. Ovvero, chi interpreterà, d’ora in poi, quella voglia di anti sistema
che, purtroppo, continua ad attraversare larghi settori della nostra vita pubblica? Oppure
pensiamo che con la mutazione genetica dei 5 stella sia stata definitivamente rimossa quella
deriva? Io credo, al riguardo, che proprio in questa stagione i partiti democratici – e non i partiti
personali o del capo o del guru o i banali cartelli elettorali – hanno il compito politico e culturale di
saper rinobilitare la politica e, di conseguenza, ridare credibilità ed autorevolezza alle stesse
istituzioni democratiche. Una responsabilità politica che non si può delegare a nessuno ma che
richiede, invece, da parte dei partiti una risposta precisa, chiara e netta. Qualsiasi tentazione di
assecondare, ancora una volta, la spirale populista e demagogica – presente tanto a destra
quanto, soprattutto, a sinistra – deve essere d’ora in poi battuta alla radice senza alcun
tentennamento. Sarebbe curioso se, dopo il lento tramonto del partito populista per eccellenza,
adesso toccasse agli storici partiti democratici, e di potere, assumere atteggiamenti populisti,
demagogici, anti politici e anti parlamentari pur di assecondare la spirale anti sistema. Sarebbe
non solo la fine della politica ma innescherebbe, ed è quel che più conta, anche la crisi
irreversibile della nostra democrazia.

Giorgio Merlo

La colomba Galup per Fondazione Paideia ha il sapore della solidarietà

Un regalo che fa del bene, per sostenere i bambini con disabilità seguiti da Paideia

Quest’anno la Pasqua ha il sapore della solidarietà: nasce la colomba Galup per Fondazione Paideia, per sostenere i bambini con disabilità e le famiglie seguite dalla Fondazione. La colomba sancisce la nuova partnership tra la storica azienda piemontese, punto di riferimento internazionale nel mercato dolciario d’eccellenza, e la Fondazione, impegnata da quasi trent’anni nella promozione di iniziative di solidarietà sul territorio.

Parte dei ricavi derivanti dalla vendita sarà devoluta a sostegno dei bambini e delle famiglie che Paideia supporta attraverso attività di terapia, sostegno psicologico, interventi economici straordinari e attività di socializzazione.

La classica e iconica colomba Gran Galup sarà acquistabile presso la Bottega Paideia (Via Villa della Regina 9/D a Torino) e presso i Galup store di Pinerolo – Via Fenestrelle 34 – e Torino – Via Andrea Doria 7; inoltre online su bottegapaideia.it

“Ogni giorno – dichiara Fabrizio Serra, direttore di Fondazione Paideia – incontriamo famiglie con bambini con disabilità che sono particolarmente provate da questa situazione. Una fatica che prima di tutto è psicologica ed è affiancata, in alcuni casi, da situazioni di difficoltà economica generate dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria. La collaborazione con Galup, che ringraziamo per essere al nostro fianco, ci permetterà di rendere ancora più concreto il nostro impegno. L’iniziativa, per chi sceglierà di aderire in un momento così particolare come quello che stiamo vivendo, rappresenterà un dolce pensiero che fa del bene a tanti bambini e alle loro famiglie”.

“Nel percorso di crescita e nell’evolversi della propria storia, Galup ha sempre prestato attenzione al sostegno del territorio in cui vive e opera quotidianamente. Ed è con questo spirito che si realizza la collaborazione con Fondazione Paideia: un impegno buono e solidale” – dichiara Giuseppe Bernocco, Presidente Galup
Un gesto buono tre volte: un regalo da regalare, da regalarsi e prezioso per chi sarà sostenuto grazie all’acquisto della colomba.
Presso la Bottega Paideia si possono scoprire tante idee originali e di qualità per uno shopping solidale: articoli per la casa, gadget e accessori per la persona, prodotti di design e arredo, giochi per i bambini e proposte regalo per la Pasqua, tra cui le uova di Pasqua Paideia e tanti altri prodotti golosi. La Bottega Paideia è aperta, nel rispetto delle normative sanitarie, fino al 2 aprile (dal martedì al sabato, dalle 10 alle 13,30 e dalle 15 alle 19) e attiva anche online, grazie all’e-commerce su www.bottegapaideia.it.
Un acquisto solidale consente di stare vicino ai bambini con disabilità e alle loro famiglie, offrendo loro un aiuto concreto.
bottegapaideia.it
fondazionepaideia.it

La Fondazione Paideia opera ogni giorno per offrire un aiuto concreto ai bambini con disabilità e alle loro famiglie. Nata nel 1993 per iniziativa delle famiglie torinesi Giubergia e Argentero, Paideia si impegna per costruire una società più inclusiva, responsabile e attenta ai bisogni di tutti. Perché nessuna famiglia possa sentirsi sola e nessun bambino escluso.
Galup è molto più di un marchio, è una bella e importante realtà della storia italiana che, nel suo settore, ha modificato e fatto la storia di un prodotto nazionale: 1922 Pietro Ferrua inventa il panettone che non c’era. Innovazione e tradizione è la combinazione equilibrata e vincente che guida le scelte di Galup in un percorso di continua crescita che rende il brand un’eccellenza italiana conosciuta e riconosciuta nel mondo.

 

Sabato ore 18 allo stadio Olimpico Grande Torino Torino-Juventus

Il derby della Mole n.202

Tanti assenti nell’atteso derby tra 2 squadre deluse dall’andamento del campionato.La Juve uscita dalla lotta per lo scudetto abbastanza presto cercherà ora d’arrivare tra le prime 4 per qualificarsi in Champions League,il Toro partito con ambizioni di qualificazione in Europa League si trova,sin dall’inizio del campionato a lottare per la salvezza.Mancheranno 7 giocatori nelle file dei bianconeri:i portieri Szczesny e Buffon,i difensori Demiral,Chiellini,Arthur, il centrocampista McKennie e l’attaccante Dybala.Nel Toro mancheranno 4 calciatori:i difensori N’Kolou,Lyanco,Ansaldi e Singo.Nonostante queste importanti defezioni sarà una gara al cardiopalma per entrambe le compagini.In palio 3 punti importantissimi per la classifica e la supremazia cittadina.
I 2 allenatori Pirlo e Nicola sono entrambi ottimisti e sicuri di prevalere.Sarà una partita un po’ più equilibrata rispetto agli anni passati.Un pareggio potrebbe esser utile al Toro ma non alla Juve.Una sconfitta sarebbe un dramma sportivo per entrambi.Condannerebbe i bianconeri a non qualificarsi per la Champions League,i granata alla quasi sicura retrocessione in serie B.

Vincenzo Grassano

Matrimonio rosso-giallo e altri pot pourri

Tutto ciò è pazzesco e abbastanza patetico.  L’80 % dei grillini non vuole fare l’ accordo con il pd e l’80 % del PD non vuole fare l’accordo con i pentastellati.

Appendino insiste sull’intesa, ed ora ci si mette anche Enrico Letta. Perché? Solo Dio lo sa. Dimenticavo,  tra i più accaniti sostenitori dell’accordo sono quelli della sinistra sbrindellata che, notoriamente, non sono del pd e neppure dei cinquestelle. Concretamente chi non c’entra niente con il matrimonio,  vuole mettere il becco su qualcosa che non lo riguarda direttamente.  Oggi,  in Italia e Torino si vive pericolosamente,  e non solo per il coronavirus. E Appendino? Mah,  fate un po’ voi . Ha promesso che rivoluzionava il trasporto e invece l’ hobby locale è lasciare monopattini ovunque. Ha promesso la riqualificazione delle periferie. Se c’ è qualcuno che ha notato qualcosa di positivo, cortesemente,  me lo comunichi.  E la chiusura del centro storico al traffico privato?  Nulla di ciò è avvenuto con i residenti e i commercianti arrabbiati come bufali. Sgombero campi Rom e spostamento del mercato del libero scambio? I campi Rom non sgombrati e l’abusivismo nel commercio continua (nonostante il covid). Ma Chiaretta è più furba della sua sodale romana Raggi. Fate voi, io non mi presento più. Chiamala fessa… e poi diciamocelo,  è troppo stressante. Intanto  molti del PD rilanciano le primarie.  Su cosa ? Solo sulla scelta dei candidati? Sulle alleanze? Sui programmi? Ma sì ma dai , facciamo un pot pourri Qualcosa ( forse ) ne verrà fuori.
Ammetto che  sono proprio curioso di vedere come questa sceneggiata si concluderà.
Patrizio Tosetto

Uova di Pasqua ai bimbi disagiati

I volontari torinesi di Onlus Sol.Id. si sono recati nella mattinata nell’Istituto Pro Infantia Derelicta di Torino per donare uova di Pasqua.

“Questa mattina abbiamo portato gioia e cioccolato nell’istituto Pro
Infantia Derelicta, – dichiara Sol.Id. In una nota – ente che tutela e
ospita giovani in stato di grave disagio, consegnando tantissime uova di
Pasqua.”
“Gli sguardi felici dei bambini e dei ragazzi presenti alla
distribuzione ci hanno dimostrato che il nostro piccolo gesto per loro è
stato un enorme regalo.”
“Quest’anno, grazie alla grande solidarietà ottenuta con la raccolta
iniziata settimana scorsa, – conclude l’associazione – abbiamo ricevuto
più di cento uova e oggi pomeriggio le consegneremo anche ai bimbi delle
famiglie che sosteniamo mensilmente con il pacco alimentare.”

Il bollettino Covid di venerdì 2 aprile

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.942 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 192 dopo test antigenico), pari al 13% dei 14.884 tamponi eseguiti, di cui 5.148 antigenici. Dei 2.584 nuovi casi, gli asintomatici sono 961 (37,2%).

I casi sono così ripartiti: 261 screening, 1.132 contatti di caso, 549 con indagine in corso; per ambito:37 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 110 scolastico, 1.795 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 317.834 così suddivisi su base provinciale: 25.836 Alessandria, 15.260 Asti, 9.883 Biella, 45.023 Cuneo, 24.653 Novara, 169.774 Torino, 12.064 Vercelli, 11.583 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.377 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.381 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 37(+rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.864 (-23 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 30.127

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.794.450 (+14.884 rispetto a ieri), di cui 1.367.151 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 10.399

Sono 63 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 10.399 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.477 Alessandria, 642 Asti, 398 Biella, 1.256 Cuneo, 851 Novara, 4.872 Torino, 473 Vercelli, 341 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 89 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

273.066 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 273.066 (+2.257 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 22.651 Alessandria, 13.375 Asti,8.751Biella, 37.602 Cuneo, 21.247 Novara, 145.458 Torino, 10.323 Vercelli, 10.377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.237 extraregione e 2.045 in fase di definizione.

Responsabile 118 al mare, è polemica

Mario Raviolo, responsabile del 118 piemontese è  intervistato dal Tg3 a Loano sul tema delle spiagge e delle seconde case vuote

E scoppia la polemica dopo la circolare del Dirmei, il Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive, che invita  le Asl ad evitare le ferie del personale sanitario nel periodo di Pasqua.
“Il Dirmei prima di chiederci di non andare in vacanza dovrebbe verificare al proprio interno, su cosa fanno i vertici che hanno  maggiori responsabilità: sono quelli che devono organizzare la gestione dell’ondata e le vaccinazioni”, così Chiara Rivetti, segretario regionale Anaao Assomed.

Vaccini, Pd: “Dobbiamo fare meglio”

Il 31 marzo, sono state somministrate 18.107 dosi, di queste 8.639 sono seconde dosi.

Nei primi quindici giorni di marzo siamo stati sempre sotto le 10.000 al giorno. Poi la capacità è aumentata fino ad arrivare, solo negli ultimi giorni a cifre più alte, senza mai raggiungere 20.000.

È dunque definitivamente sfuggito l’obiettivo, rilanciato a mezzo stampa per un mese e mezzo, delle 20.000 dose inoculate al giorno e ribadito di fronte al generale Figliuolo nelle scorse ore.

Secondo i dati del Ministero, il Piemonte ha somministrato il 90,2 % delle dosi ricevute, collocandosi quattordicesimo in Italia. Poco sotto la media italiana del 90,7%.

Ma il dato delle dosi ricevute viene caricato con ritardo, per tutte le regioni, e quindi in realtà siamo più indietro. I dati nazionali non riportano, infatti, dosi ricevute già due giorni fa dalla nostra Regione e di cui il bollettino regionale già il 30 marzo dava fedelmente conto: 85.410 dosi ricevute in più di Pfizer e distribuite alle aziende. Il che porta il Piemonte ad aver somministrato solamente l’82,3% delle dosi ricevute.

Abbiamo somministrato 103.901 dosi di Astrazeneca su 191.400 (54%).

Abbiamo somministrato 36.177 dosi di Moderna su 63.400 (57%). E qui accantoniamo la giustificazione delle seconde dosi: sono state somministrate 26.640 prime dosi e 8.537 seconde dosi. Dobbiamo somministrare 18.103 seconde dosi, ma abbiamo in magazzino 27.223 dosi.

Abbiamo somministrato 669.185 Pfizer su 727.480 ricevute (91%).

Un’ultima nota: non ha senso confrontare i numeri assoluti, perché le Regioni hanno dimensioni diverse; né le percentuali rispetto alla popolazione, perché i vaccini vengono distribuiti secondo più criteri (ad esempio i numeri della popolazione anziana) e non solo in proporzione alla popolazione. Per questo le prestazioni delle regioni sono confrontabili solo in base alle percentuali di inoculo delle dosi ricevute.

La nostra Regione presenta ampi margini di miglioramento e le attuali prestazioni giustificano forti preoccupazioni sulla capacità del nostro sistema di far fronte al prossimo incremento delle dosi disponibili: man mano che la disponibilità si è ampliata, il Piemonte è scivolato indietro in classifica.

A queste difficoltà si sommano le false partenze, il più delle volte dettate dall’ansia da annuncio di questa Giunta: si vedano i disservizi causati dalla mancata partenza lunedì delle vaccinazioni negli studi dei medici di base o dal mancato coinvolgimento dei medici di base nei centri vaccinali che pure avevano dato disponibilità.

Aprile sarà il mese della “prova del 9”. Da un lato si allarga la platea agli ultra 60enni e dall’altra arriveranno anche le fiale del vaccino Johnson & Johnson. Riusciremo a raggiungere le 30.000 dosi al giorno annunciate? È ora di passare dalle parole ai fatti.

Domenico Rossi – Vicepresidente della Commissione Sanità

Daniele Valle – Coordinatore del Gruppo di lavoro Covid