ilTorinese

Dalla vendita di Iveco ai cinesi all’Istituto per l’intelligenza artificiale. Sberleffi per Torino

Oggi l’assemblea ordinaria degli azionisti di Iveco dovrebbe esprimersi sulla vendita o meno ai cinesi. Iveco è un gioiello della galassia Exor ( di cui john Elkan è il presidente) , il suo quartier generale è a Torino, ma nelle stanze dei bottoni cittadini regna il silenzio.

La stampa, il giornale di famiglia,   pubblica con grande enfasi l’assegnazione a Torino di un quarto di finale della coppa Davis, una settimana d tennis. Fumo negli occhi? La sindaca Appendino esulta , ma sull’Iveco, un altro pezzo da 90 dell’industria automobilistica torinese che prende il volo , non dice nulla. Le forze politiche tacciono, distratte o ignoranti.

A rompere il silenzio un articolo dell’ex top manager Fiat Giorgio Garuzzo sulle pagine torinesi del Corriere della sera. Un articolo di dura critica dal titolo “ Perchè Iveco deve restare a guida italiana” . Garuzzo ricorda come  Iveco fu una delle idee  di strategia industriale fra le più importanti dell’Italia degli anni ’80. “L’azionista Fiat potè andarne giustamente orgoglioso” , scrive Garuzzo. “A molti giovani manager italiani, come ai progettisti e ai tecnici, si aprivano opportunità di carriera nel mondo…si era costruito il gruppo industriale  più internazionale di cui il nostro Paese disponesse, l’unico di tali dimensioni a godere di una quota di mercato da numero uno in Europa. Tutto sotto il controllo di management italiano. Nell’eventuale passaggio di Iveco in mano cinese di cui oggi si parla si potrebbe vedere quasi uno storico sberleffo”.

Il 29 marzo Bloomberg  aveva confermato i rumors che da tempo agitavano le ovattate stanze della finanza mondiale : “China FawGroup Co”, scriveva Bloomberg, “ sta procedendo con i preparativi per una potenziale offerta per il business di autocarri e autobus Iveco di proprietà della miliardaria CNH Industrial della famiglia Agnelli”

Aggiungeva Bloomberg le preoccupazioni del governo francese edel ministro per lo sviluppo economico italiano, Giancarlo Giorgetti, che avrebbe dichiarato all’inizio di marzo che “il paese ha bisogno di elaborare una “strategia di difesa” per quanto riguarda Iveco.”  E sottolineava come “La vendita di uno dei produttori di autocarri più iconici d’Europa potrebbe scuotere il settore e potenzialmente attirare le critiche interne alla famiglia Agnelli per aver venduto uno dei suoi beni storici a un acquirente straniero. John Elkann, il 44enne leader del clan miliardario che ha fondato la Fiat, è stato impegnato negli ultimi anni a fare affari mentre riduceva la dipendenza della famiglia dagli investimenti automobilistici e si è trasferito in nuove aree come i beni di lusso e i servizi finanziari“

E faceva notare come “La Fiat Chrysler Automobiles NV di Agnelli ha  accettato nel 2018 di vendere la sua attività di ricambi auto Magneti Marelli alla giapponese Calsonic Kansei Corp. All’inizio di quest’anno, Fiat Chrysler ha completato una combinazione con il produttore Peugeot PSA Group per formareStellantis , il quarto più grande produttore di automobili al mondo . L’accordo ha visto diminuire l’influenza della famiglia Agnelli, sebbene la sua holding Exor rimanga il principale azionista unico della società combinata.”

Guardando a Torino, tutta la vicenda ha alcuni aspetti preoccupanti e molte conferme. Non solo per il continuo depauperamento del patrimonio ex Fiat e per il disimpegno  dalla città di quella che possiamo continuare a chiamare  la famiglia Agnelli. Possono cambiare le strategie industriali ed economiche della famiglia , ma Exor avrebbe la possibilità di compensare le perdite con altri investimenti importanti sul territorio torinese, che producano sviluppo, che portino centri direzionali, sedi, almeno italiane, di multinazionali. Perché non fare avere a Torino qualche ricaduta positiva dagli investimenti in “beni di lusso e i servizi finanziari“? Ma se Jonh Elkan non ci pensa,  nessuno nemmeno glielo chiede.

Per Torino la conferma di una pericolosa china, iniziata oltre vent’anni fa, quando si abbaiava alla luna di un nuovo modello di sviluppo per la più grande area industriale europea e intanto si perdevano banche e assicurazioni , scomparivano o non decollavano grandi appuntamenti fieristici , si chiudevano industrie nella impotenza di una classe dirigente sempre meno influente a livello nazionale e povera di idee che non fossero pure chimere. Ma intanto si sviluppano piste ciclabili e si punta sui monopattini, mentre sulla Tav, grazie al Governo Conte e alla Ministra Demicheli condizionati dai 5 stelle, si è  accumulato un ritardo di 2 anni sui progetti da inviare in Europa e sulla nomina del Commissario.

Un ultimo preoccupante sussurro gira per la città : che fine ha fatto la sede italiana dell ‘istituto per l’intelligenza artificiale che doveva essere collocata a Torino, dopo che la sindaca aveva rinunciato a competere con la onnivora Milano per la sede del TUB, il tribunale europeo dei bevetti?

Assicurava  a ottobre 2020 a Il sole 24 ore l’assessore comunale Pironti: a gennaio il dossier per la sede e le 600 assunzioni di scienziati. Vuole qualcuno chiedere a Pironti spiegazioni?  E’ vero che le sedi saranno 8 ? Perchè a Napoli si fanno progetti e si preparano sedi? Perché tutti tacciono?

IBIS

 

La Taurinense ricorda il Maresciallo Massimiliano Taddeo ad un anno dalla scomparsa

Nel sud del Libano gli alpini della Brigata Taurinense ricordano il Sottufficiale scomparso lo scorso anno.

Presso la Base di Shama, nel sud del Libano, lo scorso 10 aprile è stata officiata una Santa messa in ricordo del Maresciallo Massimiliano Taddeo, l’alpino della Taurinense che, il 7 aprile 2020, perse la vita in un incidente stradale mentre si recava presso l’Unità di crisi della Regione Piemonte dove operava nell’ambito dell’emergenza da Covid-19.

La celebrazione, officiata da Don Diego Maritano, cappellano della Brigata Taurinense e del Contingente Italiano in Libano, nasce dalla volontà del Generale Davide Scalabrin, Comandante della Brigata Taurinense, e dei numerosi colleghi del Maresciallo Taddeo presenti in Libano, di dedicare un momento di ricordo alla memoria del collega. Dopo la funzione religiosa, i commilitoni di Massimiliano si sono quindi video-collegati con i familiari del Sottufficiale scomparso per esprimere la loro vicinanza morale e spirituale.

 

“Guarda in su…guarda in giù. Nel cuore di Torino”

Preziosa guida alla scoperta di una Torino mai abbastanza conosciuta nell’ultimo libro  di Giusi Audiberti

Scriveva nel 1753 la contessa Angelica Kottulinsky, dama d’onore della principessa Vittoria di Savoia Soissons: “Non ho mai visto una città così ben pulita e tenuta così accuratamente in ordine come Torino; tutti i mercoledì si fa passare in tutte le strade, attraverso dei canali, l’acqua della Dora; fiume che si getta nel Po a ottocento passi dalla città; vi si spazzano dentro tutti i rifiuti; l’acqua che scorre rapidamente pulisce nello spazio di un’ora tutta la città”. Città meraviglia delle meraviglie per la giovane contessa austriaca. Città bella, ordinata e soprattutto pulita. A scapito, però – ci viene da sottolineare – del suo povero fiume, allora “a ottocento passi dalla città” e che oggi tuttavia non pare vivere tempi troppo migliori. A ricordarci l’elogio subalpino dell’austriaca contessa (cui già aveva dedicato per altro un interessante libro nel 2016) è la scrittrice torinese Giusi Audiberti, autrice di una piccola preziosa guida edita di recente da Neos Edizioni con il titolo “Guarda in su…guarda in giù nel cuore di Torino”. Come in una semplice ma suggestiva e intrigante filastrocca articolata in 80 pagine, il centro di Torino “si dispiega negli sguardi in su e in giù” attraverso “una passeggiata frizzante, attenta, storica, nel cuore della città sabauda alla scoperta di segreti e tesori nascosti”. Quelli davanti ai quali, proprio noi “turineis” (doc o d’adozione) passiamo magari tutti i giorni o anche più volte al giorno senza manco accorgercene. Quanti “nuovi” particolari di una città sicuramente fra le più belle d’Italia (“sobria e barocca, raffinata ed elegante, nobiliare e popolana”) scopriremmo ex-novo, se anche solo per un attimoalzassimo gli occhi al cielo o li abbassassimo a terra, guidati da quella saggia curiosità troppo spesso cancellata dalla malmostosa disattenzione e dal tran trandel vivere quotidiano! In questo può aiutarci la Guida di Giusi Audiberti, che è un vero e proprio “atto d’amore”, come scrive nella prefazione la giornalista Franca Cassine, che aggiunge: “tra le pagine scorre l’affetto per quei luoghi che diventano scrigni densi di ricchezze da scoprire”. Che sono proprio tante. Dal palazzo con il “piercing gigantesco” all’albergo dove soggiornò Mozart nel 1771; dal punto di piazza Castello dove fu arso sul rogo nel 1558 il pastore valdese Goffredo Varaglia all’Obelisco di piazza Savoia innalzato a seguito delle leggi Siccardi. Via via fino al luogo dove nel 1847 il maestro Michele Novaro musicò l’Inno di Mameli alla centrale piazza San Carlo dove 52 torinesi, nel 1864, vennero uccisi durante le proteste contro il traferimento della capitale. Per finire con la storia degli spartiti autografi di Antonio Vivaldi, di cui si erano perse le tracce, ricomparsi nel 1926 nell’alessandrino e ora conservati nella Biblioteca Nazionale Universitaria e conla torre circolare della chiesa di San Lorenzo, che ricordala parigina Colonne Mèdicins facendo così sorgere ildubbio che anche quella torinese fosse una torre astronomica dalla quale osservare il cielo sopra Torino. “In tempo di lockdown (ma non solo) – spiega l’autrice, che oggi si occupa anche di volontariato culturale ed é titolare di un corso di storia ‘al femminile’ all’Unitre di Torinoquesta passeggiata cittadina è dedicata a chi non sa resistere al fascino di Torino, per scoprire o riscoprire storia e storie, arte e cultura, curiosità e dettagli inediti nel centro antico della prima capitale d’Italia”.

Gianni Milani

Lo studio del Poli: mascherine e distanziamento fondamentali contro la diffusione del virus

Un team di ricercatori del Politecnico di Torino e della New York University ha elaborato un modello matematico riproducendo i comportamenti differenziati per singolo stato americano attraverso i sondaggi di Facebook e i dati pubblicati dal New York Times

Il team internazionale di ricercatori del Politecnico di Torino e della New York University Tandon School of Engineering ha sviluppato un modello basato sulla teoria delle reti per rappresentare e prevedere gli effetti delle due più comuni misure di contenimento sulla diffusione di malattie a trasmissione aerea come il Covid-19: l’uso di mascherine e il distanziamento sociale. Dallo studio, calibrato sugli Stati Uniti ma applicabile ad altre realtà nazionali, appare chiaro che la generazione di focolai può essere efficacemente prevenuta solo se almeno il 60% della popolazione si attiene a entrambe le misure.

 

 

Il modello adottato per lo studio del Covid-19 – pubblicato su Chaos il 13 aprile 2021 (DOI: 10.1063/5.0041993) “How adherence to public health measures shapes epidemic spreading: a temporal network model,” firmato da Brandon M Behring, Alessandro Rizzo, e Maurizio Porfiri – si basa sulla teoria delle reti, uno strumento che trova applicazione nei campi più disparati, dal marketing allo studio degli stormi di uccelli. Il modello prevede che ogni persona rappresenti un nodo della rete e ogni connessione un potenziale contatto che possa trasmettere l’infezione. È stato inoltre usato un modello della malattia adeguato al Covid-19, in cui gli individui attraversano le fasi di suscettibilità, incubazione, infezione, e guarigione o morte (modello SEIR).

 

Il modello tiene conto della variazione dell’attività degli individui e della loro eterogeneità di comportamento, rispecchiando numerosi studi di osservazione che rivelano che nelle comunità solo un numero ristretto di individui forma molti contatti con la popolazione, mentre il resto della popolazione forma un numero basso di contatti. Il modello valuta l’efficacia delle due misure (distanziamento sociale e mascherine), sia adottate in maniera esclusiva, sia in maniera combinata. Sulla base di queste premesse, la popolazione viene divisa in due gruppi: coloro che indossano mascherine e praticano il distanziamento sociale con regolarità e coloro che non lo fanno. La conclusione conferma le indicazioni fornite da alcuni virologi fin dall’inizio della pandemia: né il distanziamento sociale, né l’uso delle mascherine sono efficaci da sole come misure di prevenzione della diffusione del virus, a meno che un’alta percentuale della popolazione non adotti entrambe le misure.

 

In questo studio sono stati riprodotti i comportamenti dei differenti stati USA attraverso dati pubblici provenienti da sondaggi eseguiti da Facebook e dati di mobilità ricavati dall’Insitute for Health Metrics and Evaluation dell’Università di Washington che rivelano che, in generale, le persone che indossano le mascherine sono anche molto propense a ridurre la loro mobilità.

 

Grazie ai dati pubblici messi a disposizione dal New York Times per ciascuno dei 50 stati USA i ricercatori sono riusciti a confermare che il modello riesce a classificare correttamente ogni stato sulla base della relazione tra l’adozione di mascherine e distanziamento, e l’andamento dell’epidemia.

 

“Gli stati che soffrono maggiormente per la pandemia sono quelli in cui le misure di distanziamento e l’uso delle mascherine sono poco adottate”, dichiara il professor Alessandro Rizzo, “e questa osservazione è in accordo con quanto previsto dal nostro modello. È importante sensibilizzare la popolazione ad aderire alle misure di prevenzione in qualunque momento, per accelerare la diminuzione del numero di casi”.

 

Le “Proposte per Torino” di Insieme

Housing sociale: da esperimento a pratica diffusa online mercoledì 14, ore 21

Si è costituito a Torino il gruppo di Insieme, il nuovo partito di ispirazione cristiana avviato lo scorso 4 ottobre sulla scia del cosiddetto “Manifesto Zamagni” (per info www.insieme-per.it).

In linea con la natura programmatica del partito, che si rivolge a tutte “le persone di buona volontà” che ne condividono le proposte concrete, è stato elaborato un ampio documento – “Proposte per Torino e per la sua Area metropolitana”, allegato a questa mail – con il contributo di una ventina di persone, esperte in campi diversi e interessate a dare risposte ai tanti problemi di una città in continuo declino.

Parte ora una serie di incontri di approfondimento su temi specifici trattati nel documento, che comincia con: Housing sociale: da esperimento a pratica diffusa.

Se ne parlerà mercoledì 14 aprile, dalle ore 21, in un incontro online introdotto da Alessandro Risso per Insieme Torino, con i contributi di:

Guido Montanari – assessore urbanistica e vicesindaco di Torino 2016-2019;

Nanni Tosco – già presidente Ufficio Pio Compagnia di San Paolo;

Emanuele Ferragatta – presidente Synergica, gestore Don Orione Housing;

Guido Geninatti – presidente Co-Abitare, gestore Opera Barolo Housing;

Alberto Berger – presidente UCID Bolzano, esperto di impresa sociale.

Seguirà il dibattito con domande e interventi dei presenti.

Chi fosse interessato a partecipare può richiedere il link per collegarsi alla riunione scrivendo a insieme.torino.2021@gmail.com

Alla guida senza patente e assicurazione: i controlli dei civich

Tra i controlli di Sicurezza Stradale effettuati dalla Polizia Municipale nel weekend, oltre alle solite infrazioni per eccesso di velocità (190 nella sola giornata di domenica), sono sempre più frequenti le violazioni per guida senza patente di veicoli privi di assicurazione, senza revisione periodica e talvolta addirittura mai immatricolati.

Nel pomeriggio di domenica, in corso Vigevano, durante un servizio ordinario di controlli sulla sicurezza stradale, gli agenti del Reparto Radiomobile della Polizia Municipale hanno fermato un uomo alla guida di quella che lui definiva una bicicletta con pedalata assistita, ma che di fatto consisteva in un ciclomotore elettrico.

Il mezzo, mai immatricolato, privo di targa e di assicurazione è stato posto sotto sequestro, mentre il conducente, un uomo di 42 anni di nazionalità nigeriana, è stato sanzionato per guida senza casco di veicolo mai immatricolato, privo di assicurazione e targa.

Poco più tardi, in via Palestrina, gli agenti hanno notato un’automobile che procedeva in maniera irregolare. Il veicolo è stato fermato e gli agenti hanno constatato che il conducente, un 22enne di nazionalità argentina, era sprovvisto di qualsiasi documento.  Anche il passeggero, un 18enne di cittadinanza peruviana, era sprovvisto di documenti d’identità. Entrambi sono stati identificati in seguito agli accertamenti effettuati presso il Comando della Polizia Municipale di via Bologna. All’arrivo presso il Comando, il conducente ha cercato di disfarsi di una modesta quantità di marijuana e successivamente si è rifiutato di sottoporsi agli accertamenti ematici richiesti dagli agenti. L’uomo è stato sanzionato per guida senza patente e guida in stato di alterazione, mentre sia la sostanza stupefacente che il veicolo sono stati posti sotto sequestro amministrativo.

In corso Potenza, invece, gli agenti del Reparto Radiomobile impegnati nei controlli della velocità, hanno fermato un uomo alla guida di un ciclomotore che transitava sul marciapiede dove era posizionato il punto di rilevamento. Il motociclista, un uomo di nazionalità italiana di 74 anni, guidava senza patente (in quanto gli era stata ritirata nel 2017) un mezzo privo di assicurazione da diversi anni e mai sottoposto a revisione periodica. Il ciclomotore è stato posto sotto sequestro mentre il conducente è stato sanzionato per guida senza patente di un motociclo privo di assicurazione e revisione su marciapiede, per un totale di 4.440 euro.

Regione Europea dello Sport, Piemonte candidato ufficiale

“A Roma è stata ufficialmente presentata la candidatura del Piemonte a Regione Europea dello Sport nel 2022.

 

Si tratta del passo formale che segue a un lungo lavoro di preparazione di questa candidatura, iniziata con una lettere inviata ad ACES Europe in cui manifestavamo la nostra intenzione di correre per questa importante occasione – spiega l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca -. Possiamo vantare, e questo è testimoniato dalle decine di competizioni di prestigio internazionale che ospitiamo e dalle migliaia di realtà dedite alla promozione sportiva che operano sul nostro territorio, un indiscusso talento sul fronte dell’organizzazione e della promozione dell’agonismo in ogni sua forma. Sono convinto che il Piemonte abbia le carte in regola per vincere questa sfida. Inoltre credo che diventare Regione Europea dello Sport, oltre che un prestigioso riconoscimento per il lavoro di tutti, sia anche un messaggio per il futuro: il Piemonte vuole ripartire, vuole lasciarsi alle spalle la pandemia, vuole tornare a vivere e a parlare di sport e vuole vedere i suoi atleti nuovamente liberi di allenarsi davanti ai tifosi e agli appassionati”.

Confagricoltura: in Piemonte perso il 50% della produzione di pesche

L’ondata di aria artica che da martedì staziona sul Piemonte sta provocando guasti pesanti all’agricoltura. Lo evidenzia Confagricoltura, che con oltre 40 tecnici impegnati sul territorio subalpino sta compiendo una ricognizione dei danni che si preannunciano particolarmente gravi. “Abbiamo già invitato gli agricoli nostri associati a segnalare tempestivamente i danni ai Comuni, affinché la Regione possa delimitare le aree danneggiate per verificare l’opportunità di attivare le provvidenze previste dalla legge in caso di calamità atmosferiche – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – e chiediamo alla Regione di intervenire per quanto possibile per attenuare le difficoltà delle imprese, accelerando i tempi di pagamento dei contributi previsti dalla politica agricola comunitaria e snellendo le procedure burocratiche per l’ottenimento degli aiuti”.

In primavera purtroppo si verificano abbastanza di frequente eventi di questo che mettono in evidenza la fragilità del settore primario, una fabbrica che opera tutto l’anno a cielo aperto in balia degli eventi atmosferici, impossibili da controllare completamente. “Purtroppo l’unica difesa valida è quella passiva, ossia assicurare le produzioni agricole da gelo, vento forte, inondazioni, grandine e altri eventi atmosferici. La conta dei danni è ancora in corso – spiega il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro – e nell’arco di qualche giorno avremo un quadro più preciso; per quanto riguarda le drupacee, pesco in particolare, possiamo già dire che oltre il 50% della produzione frutticola 2021 è compromessa”.

I danni più importanti si registrano nei distretti frutticoli del Saluzzese, in provincia di Cuneo e del Cavourese – Pinerolese in provincia di Torino. Le temperature notturne sono scese tra i 4 e i 6 gradi sotto lo zero per almeno quattro ore di seguito: i frutticoltori hanno attivato gli impianti antibrina e questa mattina le coltivazioni erano ricoperte da lunghi candelotti di ghiaccio. Purtroppo i danni su pesco, susino e albicocco sono pesantissimi, con oltre il 50% della produzione compromessa. Danni importanti anche ai ciliegi nella zona di Pecetto Torinese e in tutte le province del Piemonte per quanto riguarda le coltivazioni orticole e floricole fuori serra.

Segnalati danni anche su piante ornamentali dai vivaisti di tutto il Piemonte.

Danni importanti sui nuovi germogli di actinidia nel Saluzzese, Pinerolese, nella zona di Mazzè, nel Canavese e nell’Eporediese in provincia di Torino e nell’area di Borgo d’Ale nel Vercellese.

Gli impianti antibrina – spiegano i tecnici di Confagricoltura –  che in parte hanno contribuito a salvare i germogli, per contro in alcune aree hanno creato problemi di peso a causa del ghiaccio che si è formato, spezzando alcuni rami.

Danni nelle pianure sulla coltivazione di fragole e, in particolare per quanto riguarda l’orticoltura, sulle zucchine.

Nell’Alessandrino si segnalano danni alla frutta in fiore, prevalentemente sugli impianti di pesco e albicocco in Val Curone e nel Tortonese, in particolare nei frutteti delle aree di pianura e vicino ai fiumi. Problemi si segnalano nel Tortonese per quanto riguarda i pomodori già trapiantati, che sono stati tutti colpiti in modo grave dal gelo.

Danni significativi anche ai vigneti. Nell’Astigiano, nella zona di Nizza Monferrato e nella Val Tiglione, le temperature sono scese a 4° sottozero per oltre tre ore, producendo danni sui vigneti di barbera che nelle aree meglio esposte sono già in avanzato stato di vegetazione. Si segnalano danni anche sulle varietà di vigneti precoci che raggiungono il 30 – 40% della produzione.

Danni sono segnalati anche nell’Acquese, nelle zone di Cassine, Strevi, Sezzadio, Alice Bel Colle e Ricaldone, in particolare sui nuovi impianti di vigneto.

Segnalazioni di danni ai vigneti arrivano anche da Gattinara e dalle colline dell’Alto Novarese, a Fara, Sizzano, Ghemme, Briona e Romagnano, in particolare sui nebbioli del nord Piemonte.

Torino: Rubano cellulare e si danno alla fuga, due arresti

Sono circa le 13 quando un cittadino ferma la pattuglia del commissariato Centro in transito su corso Vittorio Emanuele II, riferendo di aver appena subito un furto a bordo della propria auto da parte di 3 soggetti.

Uno di questi, cittadino algerino di 50 anni, è in fuga sotto i portici della stazione Porta Nuova. Il cinquantenne viene immediatamente bloccato e perquisito, rinvenendo nella tasca dei pantaloni un coltellino.

Una volta in commissariato, il cittadino racconta ai poliziotti quanto accaduto in precedenza. Questi stava caricando il baule della propria auto quando aveva visto avvicinarsi 3 soggetti, uno dei quali aveva subito aperto la portiera e cominciato a rovistare all’interno. La vittima aveva poi messo in fuga il gruppo, accorgendosi però di essere stato derubato del proprio cellulare. Aveva tentato allora d’inseguire il reo che, dopo alcuni metri, aveva gettato in terra il telefono e proseguito, senza successo, la sua corsa.

Lo straniero, con numerosi precedenti di Polizia ed un obbligo di presentazione alla firma, è stato arrestato per furto aggravato.

Alcuni giorni dopo, gli operatori, servendosi delle descrizione fornite dalla vittima, risalgono ad uno dei due complici dell’algerino: si tratta di un connazionale ventinovenne, arrestato dagli operatori nel mese di febbraio e con obbligo di presentazione giornaliera alla firma presso lo stesso commissariato Centro.

Lo straniero, che a poche ore di distanza dal furto commesso si era rasato i capelli nel tentativo di eludere il suo riconoscimento, è stato denunciato per furto.

Boom e-commerce, le Poste hanno assunto 31 nuovi addetti a Torino

A partire da giovedì 1° aprile sono entrati in servizio nei centri di recapito di Torino e provincia, 31 portalettere. La selezione dei neo-assunti è avvenuta tra il personale che ha già lavorato in passato come portalettere o addetto allo smistamento con uno o più contratti a tempo determinato e per una durata complessiva di almeno 9 mesi.

 

I nuovi ingressi sono stati inseriti nelle attività di consegna di corrispondenza e pacchi nei 42 Centri di recapito presenti sul territorio provinciale per poter supportare le attività legate agli ingenti volumi di pacchi in circolazione sul network postale a seguito dello sviluppo dell’e-commerce che nel 2020 hanno fatto registrare un aumento del 172% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Prosegue dunque anche attraverso queste assunzioni, l’impegno di Poste Italiane nel creare nuove opportunità di lavoro nel nostro Paese anche in un anno segnato dall’emergenza sanitaria ed economica.

Le politiche attive concordate con le Organizzazioni Sindacali contribuiscono a realizzare in modo efficace le strategie delineate nel piano industriale, in particolare per quanto riguarda l’attuale organizzazione del recapito, pensata per rispondere ai nuovi bisogni dei cittadini e per cogliere tutte le opportunità offerte dalla crescita dell’e-commerce grazie anche ad una maggiore flessibilità e ad un’estensione degli orari di consegna.

 

Dal 1862 Poste Italiane consegna lettere alle famiglie e alle imprese italiane, ma negli ultimi anni è il settore dei pacchi a trainare il business dell’Azienda, tanto che per la prima volta, nell’ultimo trimestre del 2020, la crescita dei ricavi da pacchi ha compensato il calo dei ricavi della corrispondenza tradizionale.

Anche in termini assoluti, i 210 milioni di pacchi consegnati in un anno a livello nazionale (+41% rispetto al 2019, e a dicembre una media record di 1,3 milioni al giorno) hanno segnato un risultato più che raddoppiato rispetto al 2016.

Nel nuovo anno, la consegna e-commerce di Poste Italiane si arricchisce di una flotta green completamente rinnovata. La fornitura di nuovi mezzi a energia pulita da poco su strada, rende sempre più ecologica, agevole e sicura la consegna della corrispondenza e pacchi.

Il rinnovo della flotta aziendale è uno degli obiettivi di Poste Italiane che proseguirà per tutto il 2021, coinvolgendo numerose località su tutto il territorio regionale.

Con i nuovi mezzi elettrici, inoltre, la mobilità di Poste Italiane diventa ancora più sostenibile, in linea con l’ESG – Environmental Social and Governance, il piano d’azione in materia di sostenibilità ambientale e sociale che ha l’obiettivo di garantire la definizione degli indirizzi del Gruppo con ricadute positive per l’ambiente e per il territorio. Previsti a Torino 5 nuovi tricicli elettrici, che si aggiungono ai 67 già in uso nella Città Metropolitana, con una potenza di 4 kW e una velocità massima di 45 km/h, in linea con i limiti imposti dal codice della strada nei centri abitati e sono dotati di un vano di carico di circa 270 litri e di un’autonomia energetica di circa 60 km, tale da permettere ai portalettere di consegnare la corrispondenza giornaliera con una sola ricarica.

In consegna anche 65 tricicli “basso-emissivi”, di cui 12 già operativi sulle strade di Torino, dotati di motore basso emisivo  125cm3 Euro-5 che consente una velocità massima di circa 74 km/h  per un’autonomia di circa 270 km e con un vano di carico di 250 litri.

La particolare conformazione dei veicolo a tre ruote ne aumenta la stabilità e la sicurezza per il conducente e permette l’installazione di uno speciale baule che aumenta la quantità di pacchi e lettere trasportabili, caratteristica ancora più importante visto il costante aumento dei pacchi da consegnare grazie allo sviluppo importante dell’e-commerce registrato a seguito del lockdown.

A completare il rinnovo della flotta aziendale della provincia di Torino la messa in opera di 20 Quadricicli ad alimentazione elettrica, di cui 9 già operativi, della potenza di circa 6kW, un’autonomia di 70 km, una velocità massima di circa 45 km/h e un vano di carico di 400 litri.

Per ogni nuovo mezzo elettrico, inoltre, Poste Italiane metterà in funzione anche una nuova colonnina elettrica per la ricarica, confermando la volontà di garantire una maggiore sostenibilità ambientale su tutto il territorio e permettere una sempre maggiore diffusione della propria flotta elettrica su tutte le regioni italiane.

 

Accanto ai mezzi anche nuovi servizi. Attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, sarà infatti possibile consultare lo stato della spedizione direttamente via WhatsApp. Con il servizio di tracciatura online, già disponibile su web ed APP, è possibile tracciare lo stato della spedizione in modo semplice e veloce, per qualsiasi tipo di prodotto di Poste Italiane.

Inviando un messaggio WhatsApp al numero 3715003715, si entra in contatto con l’Assistente Digitale Poste, che restituisce un apposito link alle informazioni richieste per verificare lo stato della spedizione. Per eseguire la tracciatura è necessario indicare il codice di invio presente sotto il simbolo a barre del prodotto inviato o, in caso di acquisto online, il numero fornito dal venditore.