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Biraghi, Raspini e Valmora: tre aziende piemontesi supportano il Giro d’Italia

Un segno concreto da parte del territorio a sostegno della ripartenza del Piemonte

A poco più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria che ha costretto a sospendere gli eventi e le manifestazioni sportive, il Piemonte è finalmente pronto per ripartire. Simbolo di questa ripartenza è il Giro d’Italia, arrivato alla sua 104esima edizione, che prenderà avvio proprio da Torino il prossimo 8 maggio per concludersi in piazza Duomo a Milano il 30 dello stesso mese, toccando anche Stupinigi, Novara, Biella, Canale, l’Alpe di Mera in Valsesia e Verbania. Il capoluogo piemontese, inoltre, sarà protagonista della Grande Partenza del Giro d’Italia e costituirà anche la tappa di arrivo della crono individuale dello stesso giorno.

 

Sono tre le aziende piemontesi che hanno scelto di supportare la storica competizione ciclistica: Biraghi, Raspini e Valmora, nel corso della conferenza stampa insieme a RCS Sport tenutasi questa mattina presso il Negozio Biraghi di Piazza San Carlo a Torino, hanno spiegato alla stampa le motivazioni che le hanno spinte a sostenere la Corsa Rosa, accomunate tutte dalla volontà di fornire il proprio contributo alla ripartenza dei grandi appuntamenti aperti al pubblico.

 

Biraghi, azienda piemontese tra le più importanti realtà italiane della trasformazione casearia, ha rafforzato la propria collaborazione con il Giro d’Italia confermandosi Fornitore Ufficiale della manifestazione e Partner Ufficiale anche del Giro-E e del progetto Ride Green. In tutte le 21 tappe del Giro d’Italia, l’azienda sarà presente all’interno dei villaggi di partenza con il proprio furgone brandizzato presso il quale si potranno acquistare a un prezzo promozionale i Biraghini Snack e la Gran Ricotta Super Cremosa e dove saranno distribuiti omaggi e buoni sconto da utilizzare nei supermercati.

 

«Siamo orgogliosi di sostenere anche quest’anno un evento come il Giro d’Italia, forse la competizione sportiva più amata dagli italiani – dichiara Claudio Testa, Direttore Marketing e Strategie Commerciali della Biraghi S.p.A. –. Quest’anno il Giro d’Italia parla un po’ di più piemontese e siamo felici di poter testimoniare con la nostra presenza, ancora una volta, la vicinanza al territorio. Al tempo stesso però siamo onorati di poter raggiungere, grazie al Giro, l’Italia intera e di farci così conoscere meglio da tutti i consumatori della penisola. Abbiamo deciso di investire ancora di più quest’anno legando la nostra azienda anche al Giro-E e al progetto Ride Green, consapevoli che la sostenibilità sia un tema centrale a cui tutti devono guardare. Il Giro sarà auspicabilmente uno dei primi grandi appuntamenti sportivi aperti al pubblico del post-pandemia e noi, sperando che ne seguano tanti altri, saremo al suo fianco».

Raspini S.p.A., azienda leader nel settore dei salumi, è Fornitore Ufficiale della 104° edizione del Giro d’Italia. Un sodalizio storico che ha visto negli anni – edizioni 2004, 2005, 2006 e 2007 – Raspini S.p.A. al fianco di una delle più amate manifestazioni sportive italiane che, proprio nel 2007, ha preso il via dallo stabilimento piemontese. Per tutto il mese di maggio, e lungo tutto il percorso, Raspini sarà presente negli appuntamenti quotidiani con una mongolfiera brandizzata che accoglierà i ciclisti all’arrivo, ma anche con l’allestimento personalizzato “Giro d’Italia” di selezionati punti vendita del dettaglio tradizionale, oltre ad offrire momenti di gastronomia gourmet e iniziative golose da vivere ogni giorno, come in una festa che non finisce mai.

«È una collaborazione che va oltre la semplice partnership, è un filo rosso che si snoda negli anni e racconta l’Italia, attraversandola da Nord a Sud. Unisce ieri a oggi, parla del presente guardando al futuro, condividendo anche valori per noi importanti: il lavoro fatto bene, l’amore per la terra, la volontà e l’impegno – dichiara Edoardo Vernetti Direttore Generale di Raspini S.p.A.Sabato 8 maggio, il Giro d’Italia 2021 prende il via da Torino, capoluogo di una regione che così tanto ha dato al mondo dello sport e con la quale la nostra azienda ha uno speciale e privilegiato rapporto. Questa partenza è anche un momento altamente simbolico che rappresenta la voglia di rilancio del nostro Piemonte, concretizzata da Raspini tramite l’importante sostegno a questo apprezzato evento».

La Partnership di Acqua Valmora con il Giro d’Italia, iniziata nel 2019, si unisce all’entusiasmo per la ripartenza e si inserisce in un piano strategico di valorizzazione del brand attraverso un rafforzamento distributivo sul territorio italiano. L’acqua minerale di sorgente alpina, leader nel Nord Ovest, verrà apprezzata anche nel resto d’Italia grazie alla leggerezza ed alla purezza che la rendono ideale per chi voglia praticare sport e avere uno stile di vita sano. Oltre 100 mila bottiglie di Acqua leggera e pura a marchio Valmora disseteranno atleti, staff e ospiti in ogni tappa del Giro. Valmora sarà presente anche in tutte le aree Hospitality con il nuovo formato «Valmora Green» – 33 cl nella versione limited edition colorata di rosa in omaggio al Giro in una dimensione compatta ed ideale per lo sportivo e gli amanti del tempo libero. Qui si vede il percorso che l’azienda ha intrapreso per una maggiore sostenibilità di tutte le proprie attività con una particolare attenzione al territorio ed al mondo del riciclo. La Valmora Green è composta per il 30% da plastica riciclata RPET ed è riciclabile al 100%. Proprio in questi giorni l’azienda ha finalizzato anche le prime bottiglie con il 100% di plastica riciclata. Nelle città dove il Giro farà tappa, le Hostess Valmora, a bordo di una Toyota Hybrid brandizzata, faranno attività di sampling e di engagement con il pubblico per raccontare i valori e le proprietà dell’acqua minerale alpina.

 

«Essere partner di un evento sportivo così amato come il Giro d’Italia ci permette di trasmettere i valori del marchio Valmora facendo conoscere il nostro prodotto in nuove aree target attraverso numerose attività di sampling focalizzate sul consumatore finale – afferma Luca Ruffini, Direttore Generale della società Pontevecchio S.r.l. –. Alle regioni storiche come il Piemonte, la Liguria e la Valle d’Aosta oggi il nostro marchio è presente in Lombardia e ben radicato in Emilia Romagna, Toscana, Lazio ed anche in Sardegna. Una crescita aziendale che idealmente segue il Giro d’Italia nei diversi percorsi che ogni anno vengono selezionati concentrandosi in questa edizione numero 104 prevalentemente al Centro Nord Italia. I nostri progetti di sviluppo proseguono anche nel Sud Italia partendo dalla Puglia».

 

Paolo Bellino, Amministratore Delegato e Direttore Generale di RCS Sport ha dichiarato: «Quest’anno il Giro d’Italia che parte da Torino, nel 160° Anniversario dell’Unità d’Italia, vedrà protagonista la regione in altre quattro tappe. Tre partner prestigiosi come Biraghi, Raspini e Valmora, con forte anima piemontese e ben radicate sul territorio nazionale, non potevano mancare a questo grande appuntamento. Siamo molto contenti che facciano parte della grande famiglia della Corsa Rosa».

 

Amazon Campus Challenge, nel vivo la sfida tra studenti

Per  la digitalizzazione delle piccole e medie imprese italiane Sono oltre 300 gli studenti e le studentesse da tutta Italia che, in team, hanno creato progetti dedicati al lancio su Amazon.it di oltre 70 piccole e medie imprese italiane.  In testa per numero di adesioni sono l’Università Commerciale Luigi Bocconi, la Federico II di Napoli e l’Università degli Studi di Torino

 Entra nel vivo Amazon Campus Challenge, la sfida lanciata da Amazon in Italia lo scorso ottobre, che unisce le esigenze delle piccole e medie imprese italiane che intendono approcciarsi al mondo e-commerce con le competenze acquisite da studenti e studentesse universitarie nel proprio percorso accademico.

Più di 1.400 studenti e studentesse dell’università si sono iscritti alla Challenge e circa 300 sono riusciti ad accedere al turno successivo ed ora possono far partire i loro progetti a sostegno della digitalizzazione di oltre 70 aziende italiane. La Challenge prevede infatti che gli studenti e le studentesse partecipanti, divisi in team di 2-5 persone, elaborino un progetto specifico per lo sviluppo digitale delle aziende, contattate e scelte dagli studenti stessi, al fine di costruire una strategia di sviluppo del loro canale e-commerce su Amazon.it. Gli studenti e le studentesse avranno l’opportunità di accompagnare l’azienda durante il lancio della sua attività di e-commerce, supportandone la gestione e l’ottimizzazione delle prestazioni, affrontando l’esigenza di vendere online con clienti e concorrenti reali, oltre che con eventuali sfide di business ed economiche concrete.

Sono oltre 80 le Università italiane da cui provengono gli studenti e le studentesse e quelle più rappresentate sono l’Università Commerciale Luigi Bocconi, che si conferma anche quest’anno prima per numero di aderenti all’iniziativa, seguita da Università degli Studi di Napoli Federico II e Università degli Studi di Torino. Anche le aziende selezionate dagli studenti per i loro progetti sono distribuite su tutto il territorio nazionale. Le aziende coinvolte offrono prodotti che rappresenteranno le eccellenze del Made in Italy riconosciute in tutto il mondo, in particolare del mondo food, oltre che prodotti Beauty e Home & Furniture. Per le piccole e medie imprese coinvolte questa sarà anche l’occasione per valutare una possibile espansione sugli altri store europei di Amazon presenti in Francia, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, Germania, Polonia e Svezia.

Amazon Campus Challenge si conferma un ottimo esercizio per studenti e studentesse universitari per mettere in pratica ciò che hanno acquisito a livello accademico e siamo soddisfatti quest’anno di aver riscontrato ancora più interesse da parte degli studenti e delle studentesse – commenta Mariangela Marseglia, Country Manager di Amazon in Italia e SpagnaSi tratta di un’opportunità inoltre per le piccole medie imprese, che rispetto alle oltre 30 della scorso anno, sono invece 70 quest’anno che si approcceranno all’e-commerce per la prima volta, un bel segno della volontà delle aziende italiane di recuperare il gap di digitalizzazione e puntare sulla multicanalità per scoprire i vantaggi offerti dal canale e-commerce per la vendita sia in Italia che all’estero, e diversificare così la distribuzione”.

Al termine della sfida, a giugno 2021, i team che avranno realizzato i 5 progetti di maggiore successo avranno la possibilità di presentare il proprio business plan davanti ad una giuria composta da esperti di e-commerce. La squadra vincitrice riceverà un riconoscimento di €10.000 e le altre quattro squadre riceveranno rispettivamente un riconoscimento di € 7.000 per il secondo posto, € 5.000 per il terzo e € 3.000 ciascuna per il quarto e il quinto posto. Tutti i riconoscimenti saranno condivisi tra i membri del team.

Confartigianato: “si tollerano le folle ma è vietato il caffè al bancone. Artigiani e commercianti non sono untori”

“Di fronte alle trentamila persone accalcate in piazza Duomo a Milano per i festeggiamenti dello scudetto, i rave party e gli assembramenti che hanno caratterizzato questo ultimo fine settimana, dobbiamo trarre la logica conseguenza che la pandemia è finita. Per tutti, ma non per ristoratori, baristi, commercianti, artigiani e pubblici esercenti, per i quali valgono rigorosi limiti e restrizioni.

Così Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte

“Delle due l’una: o si sbagliavano prima o si stanno sbagliando adesso. O prima hanno esagerato con le chiusure, oppure ora stanno favorendo un irresponsabile ‘liberi tutti’, tranne che per alcune categorie imprenditoriali e professionali trattate come untori”, aggiunge.

“Guardando le immagini di Milano di domenica pomeriggio ci sarebbe da domandarci che fine abbiano fatto le muscolari promesse di rigorosi controlli a suo tempo fatte dalla ministra Lamorgese. Oppure, perché chi qualche mese fa invocava pattuglie di inquisitori per controllare e sanzionare commercianti ed imprenditori oggi invece taccia. Se non si è in grado di evitare scene annunciate come quelle di domenica, allora si lascino artigiani, commercianti ed imprenditori liberi di fare il loro lavoro, anziché persistere in ridicolaggini come il divieto di prendere il caffè al bancone. Per mesi e mesi i nostri imprenditori hanno subito il prezzo dell’apri-e-chiudi senza preavviso e programmazione, si sono sobbarcati i costi delle misure di contenimento (igienizzazione, plexiglass, ecc.), e oggi ci sentono umiliati ed offesi da uno Stato che tollera le feste scudettate e le folle in vie e piazze e si accanisce solo con chi lavora“, conclude Felici.

Otto corse all’ippodromo

Super è un aggettivo troppo spesso abusato, ma per la prima riunione di trotto del mese di maggio a Vinovo calza a pennello. Otto le corse in programma mercoledì 5, con la prima al via dalle 14.35, e gran conclusione con il Premio Botticelli che sarà anche Tris, Quarté e Quinté.

 

Sarebbe piaciuta molto al pubblico, che per ora deve stare fuori ma presto tornerà a popolare le tribune dell’impianto torinese (novità importanti sono attese da Roma già in settimana). Piace tantissimo anche ad allevatori, allenatori e driver. Hanno risposto in 14 all’appello del doppio km con cavalli disposti su tre nastri e diversi nomi su cui puntare. Come Unlce Nico insieme a Cosimo Cangelosi che scatta dalla prima fila o ancora Tinto Del Nord che con Lorenzo Besana è un vero specialista di queste prove. Dalla coda invece scatterà Ugolinast insieme a Santo Mollo (reduce dal secondo posto nel Campania Filly insieme a Blackflash Bar). Nei pronostici non possono mancare anche Zaccheo Del Ronco, che avrà al sediolo Dodo Loccisano, e Zar Ross con Andrea Guzzinati oltre a Zeus Ek condotto da Massimiliano Castaldo.

Molto atteso anche il faccia a faccia nel Premio Bernini tra due ottimi 3 anni come Calypso Degli Dei (con Andrea Farolfi) e Caio Titus Bond, interpretati da Alessandro Gocciadoro, entrambi potenziali crack della categoria. E ci saranno anche due corse per i Gentlemen. Un appuntamento infrasettimanale per aprire il mese, ma i prossimi quattro saranno tutti di domenica (il 9, 16, 23 e 30 di questo mese).

“Sugar, Salt & Pepper Robot umanoidi per l’autismo”, un progetto di Paideia

È il laboratorio sviluppato dal Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino, Fondazione Paideia, Jumple e Intesa Sanpaolo Innovation Center che ha l’obiettivo di mettere a sistema le competenze legate alla robotica educativa e sociale con ibisogni dei bambini e ragazzi con disabilità.

La sperimentazione, iniziata a fine febbraio nel contesto delle attività di Fondazione Paideia, si basa su di un laboratorio terapeutico settimanale per lo sviluppo delle autonomie nei bambini con una diagnosi di disturbo dello spettro autistico (Livello 1 di supporto DSM 5), attraverso l’utilizzo del robot umanoide Pepper fornito da Intesa Sanpaolo Innovation Center. Per la realizzazione del laboratorio, la società del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata all’innovazione e alla ricerca applicata contribuisce inoltre alla definizione e allo sviluppo degli scenari che vengono proposti durante le sessioni, mettendo a disposizione il knowhow acquisito con l’utilizzo di Pepper in diversi contesti.

 

Nelle attività di laboratorio che attualmente coinvolgono quattroragazzi dagli 11 ai 14 anni vengono osservati e analizzati gli scambi e le interazioni in un contesto riabilitativo, con un focus sul linguaggio, la comunicazione, le emozioni e il potenziamento delle abilità sociali. Il tutto avviene utilizzando il robot Pepper come assistente degli operatori psicologi, neuropsicomotricisti, educatori, logopedistimentre seguono le attività in cui sono autonomamente impegnati i ragazzi.

Il laboratorio si sviluppa intorno a un contesto realizzato dai terapeuti che ha l’obiettivo di migliorare le capacità di interazione e le competenze motorie (coordinazione oculo-manuale, pianificazione ideo-motoria e controllo esecutivo) e gestionali dei bambini nelle principali attività della vita quotidiana, come la preparazione della merenda, la gestione della cucina e il controllo dei compiti scolastici. Il setting individuato permette di ricreare il più possibile una situazione ambientale generalizzabile e simile ai contesti di vita dei ragazzi. In questo scenario il robot Pepper, pur facendo da spalla all’operatore, risulta essere uno strumento motivante e in grado di tarare le attività a seconda delle risposte e dei risultati ottenuti dai ragazzi.L’attività consente inoltre di poter osservare in maniera puntuale dati ambientali o interpersonali dei soggetti coinvolti e di approfondire meglio il profilo di ogni bambino analizzando il contatto visivo, le iniziative di comunicazione, le richieste di aiuto, gli stati emotivi e le preferenze: tutte caratteristiche che prima venivano registrate in modo soggettivo.

Per poter raggiungere questi risultati innovativi, i ricercatori e le ricercatrici del Dipartimento di Informatica di UniTo stanno lavorando per arricchire il robot Pepper con il supporto di molteplici strumenti esterni di intelligenza artificiale come il tracker oculare e il rilevamento di emozioni, al fine di poter migliorare la capacità del robot di adattarsi ed essere adattato al contesto terapeutico e alle reazioni dei ragazzi.

L’utilizzo dei robot sociali – come evidenziato dalla letteratura di riferimento – può rappresentare uno stimolo utile e attrattivo nel rapporto con bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico, che possono trovare in Pepper un soggetto “facilitatore” per la relazione con gli operatori, verso cui dovranno essere poi gradualmente direzionate le azioni comunicative.

“L’innovatività del progetto risiede nel particolare contesto di utilizzo di Pepper, ossia accogliere i bambini per lavorare sulla formazione della loro autonomia”, spiega la Professoressa Cristina Gena, docente del Dipartimento di Informatica e coordinatrice del progetto. “L’interesse scientifico della ricerca risiede anche nel fatto che il contesto sperimentale non è un laboratorio o un centro riabilitativo, bensì un contesto domestico e accogliente, in the wild. Pepper raramente è stato utilizzato nella terapia per l’autismo, ma il target di riferimento sono ragazzi della media inferiore, per cui l’utilizzo di robot più piccoli non sarebbe stato appropriato.”

“Sugar, Salt & Pepper – racconta Fabrizio Serra, direttore della Fondazione Paideia è l’insieme degli ingredienti che abbiamo scelto per dare vita a questo progetto. Sugar è il pizzico di zucchero che mettiamo nel nostro lavoro, che si accompagna alla nostra competenza professionale, Salt è la fatica dell’altro che può addolcirsi in compagnia dello zucchero, mentre Pepper, il nome del robot che ci accompagna nella sperimentazione, è l’ingrediente che dà un sapore particolare al tutto. Fatta questa premessa di ‘significato’, siamo felici di mettere a disposizione le nostre competenze per questa sperimentazione innovativa, che speriamo possa permettere ai ragazzi partecipanti di migliorare le abilità di socializzazione e potenziare l’acquisizione di strategie utili nella vita di tutti i giorni”.

“L’esperienza che abbiamo maturato in questi anni in Intesa Sanpaolo Innovation Center nell’ambito della robotica umanoide ci ha permesso di comprendere la maturità, lo stato dell’arte e l’evoluzione di questa tecnologia” – afferma Luigi Ruggerone, Responsabile Trend Analysis and Applied Research di Intesa Sanpaolo Innovation Center. “Oggi siamo maggiormente consapevoli circa i contesti nei quali può essere utilmente applicata e come può contribuire a migliorare le nostre vite. Il laboratorio Sugar, Salt & Pepper, sviluppato insieme a Paideia e all’Università di Torino, ricade proprio in questo tipo di scenario e incarna perfettamente l’idea di innovazione del team AppliedResearch dell’Innovation Center, vale a dire l’applicazione di tecnologie di frontiera, come la robotica e l’intelligenza artificiale, a contesti reali. Nel fare questo, insieme ai nostri partner scientifici e sociali sviluppiamo soluzioni mirate a supporto dello svolgimento di attività ben individuate, con la consapevolezza che solo l’esperienza sul campo, supportata dalla conoscenza scientifica specialistica, può indirizzare al meglio l’applicazione dell’innovazione. Il nostro auspicio, sostenuto anche dagli incoraggianti risultati ottenuti, è che questo laboratorio possa contribuire fin da subito a migliorare le vite dei partecipanti e delle loro famiglie e che possa dare inizio a un percorso che in futuro porti a soluzioni sempre più efficaci.”

La Fondazione Paideia opera ogni giorno per offrire un aiuto concreto ai bambini con disabilità e alle loro famiglie. Nata nel 1993 per iniziativa delle famiglie torinesi Giubergia e Argentero,Paideia si impegna per costruire una società più inclusiva, responsabile e attenta ai bisogni di tutti. Perché nessuna famiglia possa sentirsi sola e nessun bambino escluso.

Tre lezioni sull’italiano con Circolo dei lettori per Incipit Offresi

Mercoledì 5, 12 e 19 maggio il primo talent letterario itinerante per aspiranti scrittori

“Incipit. Cominciamo dall’italiano” sono tre incontri online in programma mercoledì 5, 12 e 19 maggio alle ore 18 sull’evoluzione e il fascino della lingua italiana. Gli appuntamenti sono a cura di Fondazione Circolo dei lettori, Fondazione ECM – Biblioteca Archimede e Istituto Italiano di Cultura Barcellona, organizzati in occasione del talent letterario Incipit Offresi. L’obiettivo è riflettere sullo spazio concettuale e geografico occupato dalla nostra lingua, sulla sua incessante trasformazione e sul fascino che da sempre esercita in contesti internazionali per la grande tradizione culturale legata all’espressione letteraria e artistica.

La prima lezione, mercoledì 5 maggio, è affidata alla linguista e ricercatrice in gender studies Manuela Manera, che analizza l’italiano come sfida sociale in continua evoluzione, focalizzandosi su quanto la lingua, portatrice di un grande potenziale discriminatorio, serva non solo a definire la realtà ma soprattutto a determinarla. Mercoledì 12 maggio protagonista è Diego Marani, glottologo neodirettore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, autore di “La città celeste” (La nave di Teseo) e inventore della lingua-gioco Europanto, che mette l’italiano, lingua europea, a confronto con le altre lingue che lo circondano, canale di scambio con l’alterità. L’ultima lezione, mercoledì 19 maggio, è tenuta da Paolo Gravela, docente all’Istituto Italiano di Cultura Barcellona, che racconta la bellezza dell’italiano ma anche le sue “trappole” quando lo si insegna e lo si impara all’estero, in particolare in un contesto di idiomi “fratelli” come lo spagnolo e il catalano.

Gli incontri sono trasmessi online su circololettori.it e sulle pagine Facebook di Circolo dei lettori e Incipit Offresi.

Mercoledì 5 maggio, ore 18

Incipit. Cominciamo dall’italiano #1

Lingua, società, genere

Con Manuela Manera, linguista e ricercatrice in gender studies

Mercoledì 12 maggio, ore 18

Incipit. Cominciamo dall’italiano #2

L’italiano di confine

Con Diego Marani, glottologo, direttore Istituto Italiano di Cultura di Parigi, autore di “La città celeste” (La nave di Teseo)

Mercoledì 19 maggio, ore 18

Incipit. Cominciamo dall’italiano #3

L’italiano visto da fuori

Con Paolo Gravela, docente Istituto Italiano di Cultura Barcellona

INFO

www.incipitoffresi.it – info@incipitoffresi.it

tel. 011 80.28.722/588 – cell. 339 521.48.19

Nelle farmacie piemontesi tamponi a 25 euro

I farmacisti piemontesi effettueranno i tamponi per lo screening del Covid19 a un prezzo calmierato di 25 euro. Il costo salirà a 30 euro se il tampone sarà effettuato in presenza di un medico.

L’intesa tra Regione Piemonte, Federfarma e Assofarma è stata raggiunta oggi. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi in aula rispondendo a un question time di Silvio Magliano (Moderati) che la scorsa settimana aveva sollevato il tema del prezzo concordato dei tamponi in farmacia in un’analoga interrogazione a risposta immediata. 

L’assessore Icardi ha inoltre affermato la volontà della Regione di estendere anche alle scuole superiori il progetto “Scuola sicura”, avviato in Piemonte tra gli studenti di seconda e terza media, come richiesto nell’interrogazione odierna del capogruppo dei Moderati.
“Il progetto, che prevede uno screening su base volontaria con cadenza mensile, si propone di prevenire i focolai, data la presenza in quelle fasce di età di molti asintomatici”, ha spiegato Magliano nella sua interrogazione, sottolineando che l’effettuazione dei tamponi solo negli hotspot delle Asl non ha finora aiutato lo sviluppo del progetto. “Chiedo all’assessore di estenderlo agli studenti delle scuole superiori, per consentire un più efficace monitoraggio di quelle fasce di età, sensibilizzandoli anche sull’importanza delle misure di sicurezza come l’uso delle mascherine e il distanziamento”.
Icardi, confermando la volontà regionale di estenderlo alle scuole superiori, ha parlato di un progetto “di importanza strategica per gli studenti. Per questo ho chiesto al servizio di epidemiologia di studiarne le modalità di estensione ad altre fasce d’età”. Per superare le difficoltà di attuazione del progetto, “stiamo verificando la possibilità dello screening per ‘Scuola sicura’ nelle farmacie, con un intervento della Regione per ridurne i costi, in modo da rendere tutta la pratica più appetibile sia da un punto di vista logistico, data la vicinanza delle farmacie a ogni famiglia, sia dal punto di vista economico”.
Durante il Question time sono state discusse anche le interrogazioni di Domenico Rossi (Pd) su “Data della somministrazione del vaccino al momento della prenotazione”; Alberto Avetta (Pd) su “A Quincinetto la frana accelera. Urge una soluzione definitiva in tempi certi”; di Ivano Martinetti (M5s) su “Difficoltà per i lavoratori transfrontalieri della Provincia di Cuneo e la Valle Roya. Necessario urgente intervento di potenziamento dei servizi ferroviari”; di Marco Grimaldi (Luv) su “Forti diseguaglianze di genere nelle nomine regionali”.

Il bollettino Covid di martedì 4 maggio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 637 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 82 dopo test antigenico), pari al 3,0di 20.951 tamponi eseguiti, di cui 12.678 antigenici. Dei 637 nuovi casi, gli asintomatici sono 247 (38,8%).

I casi sono così ripartiti: 101 screening, 405 contatti di caso, 131 con indagine in corso: per ambito: 3 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 91 scolastico, 543 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 351.985 così suddivisi su base provinciale: 28.384 Alessandria, 16.853 Asti, 10.853 Biella, 50.649 Cuneo, 27.092 Novara, 188.687 Torino, 13.037 Vercelli, 12.477 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.460 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.493 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 188 (- 6 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1981 (– 61 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.590

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.445968 (+20.951 rispetto a ieri), di cui 1.514.408 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.330

Sono 28 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.330 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.535 Alessandria, 695 Asti, 420 Biella, 1.397 Cuneo, 928 Novara, 5.396 Torino, 502 Vercelli, 365 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 92 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

325.896 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 325.896 (+1021 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 25.957 Alessandria, 15.723 Asti, 9.877 Biella, 46.730 Cuneo, 25.238 Novara, 174.940 Torino, 12.090 Vercelli, 11.670 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.359 extraregione e 2.312 in fase di definizione.

“Stiamo cercando amore, non c’è tempo per le lacrime”

MUSIC TALES  La rubrica musicale

Stiamo cercando amore, non c’è tempo per le lacrime,

È solo acqua sprecata

E non fa crescere fiori”

Just the Two of Us è un singolo del musicista statunitense Grover Washington Jr., pubblicato nel 1981 come estratto dall’undicesimo album in studio Winelight.

Il brano è stato scritto da Bill Withers, William Salter e Ralph MacDonald e inciso da Grover Washington Jr. e Bill Withers.

Raggiunse il secondo posto della Billboard Hot 100, rimanendoci per 3 settimane e vinse il Grammy Award alla miglior canzone R&B.

Withers ne incise un’altra versione per un suo CD di greatest hits.

Bill Withers, pseudonimo di William Harrison Withers Jr. (Slab Fork, 4 luglio 1938 – Los Angeles, 30 marzo 2020), è stato un cantante e musicista statunitense.

È stato attivo principalmente dal 1970 al 1985.

Fra i suoi brani più celebri Ain’t No Sunshine coverizzata in tutti i luoghi in tutti i laghi (cit. Scanu) ed in tutte le salse, ma sempre incantevole.

Ma è di Just the Two of Us che oggi ho deciso di scrivere; di un brano quindi che parla del desiderio di un amore, di vedersi proprio accanto a quella persona, circondati solo da cose belle e non da lacrime viste come acqua sprecata.

Un brano dell’inizio degli anni ’80, Uno dei periodi che ancora oggi vengono ricordati con maggior piacere e nostalgia, anni che si contraddistinguono da altri periodi per il gran numero di band che hanno cavalcato la scena musicale. Ancora oggi alcune di loro continuano a sfornare un capolavoro musicale dopo l’altro.

Io oggi ve ne regalo una versione con ukulele, per dimostrare che è molto semplice fare musica, ma è molto difficile farla con semplicità.

Mi è piaciuta e spero piaccia anche a voi

Bisogna essere cauti nell’esprimere desideri, perché potrebbero avverarsi.”

Buon ascolto, abbiate clemenza.

Chiara De Carlo

https://www.youtube.com/watch?v=tbMaLOyOJJA&ab_channel=Rene%C3%A9Dominique

 

Ecco a voi gli eventi della settimana! Mi raccomando, prenotate. I posti sono contati

Dal Piemonte tremila progetti per il Recovery fund

Sono circa 3mila i progetti che il Piemonte presenterà a Roma appena saranno indicate le modalità di ingaggio, per un totale di 34 miliardi di euro di investimenti provenienti dal Recovery plan. Progetti selezionati soprattutto tra quelli provenienti dal territorio.

Questi in numeri annunciati ad apertura del Consiglio straordinario convocato sul tema “Piemonte next generation”, dal presidente della Regione Alberto Cirio.

“Il Recovery , insieme al tema vaccini – ha puntualizzato Cirio – è una delle due colonne su cui investire per  far ripartire il paese e il Piemonte, una ripartenza che abbiamo voluto ricostruire attraverso l’ascolto capillare dei territori , cosi come concordato in Conferenza delle Regioni. Si è stabilito di adottare, un meccanismo di raccolta istanze inerenti  le 6 missioni del Ricovery: Digitalizzazione, innovazione; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Istruzione e ricerca e salute. Non è ancora chiaro il metodo con cui saranno selezionate le proposte delle Regioni, perché il governo Draghi, anche giustamente, attende il via libera da Bruxelles anche per comunicare le regole: abbiamo dovuto muoverci al buio, mettendo in atto il metodo botton up, censendo istanze progettuali dei territori. I progetti che non troveranno spazio nel Recovery e nel fondo complementare pari a 30 miliardi, auspichiamo possano trovare spazio nella programmazione dei  fondi europei.  Conclusa questa prima fase di censimento si passerà ora alla fase due di programmazione.

Sui 6 assi di intervento del Recovery sono intervenuti gli assessori regionali competenti:

Per l’assessore all’ambiente Matteo Marnati, il percorso che ha portato alla definizione di una selezione di progetti ha avuto come unico principio cardine quello della “Crescita felice”, con progetti legati alla rivoluzione verde, alla transizione ecologica, alla sostenibilità. ““All’interno della macroarea della digitalizzazione – ha aggiunto l’assessore – grandi temi come 5G, banda larga, intelligenza artificiale, big data, cyber security e il cloud. Un’area questa in cui sono stati raccolti circa 200 progetti, più di 20 cantierabili, per un valore di oltre 700 milioni di euro”. Sono stati 2974 i progetti presentati dagli enti pubblici piemontesi “e circa il 40% riguarda tematiche collegate ai temi dell’Ambiente, Energia e Territorio: 498 per efficienza energetica e rinnovamento degli edifici pari al 42,2%; 249  sono connessi alle energie rinnovabili, idrogeno e mobilità sostenibile; 105 progetti, sono riferiti a protezione del territorio e delle risorse idriche. Infine 25 progetti, sono riferiti ad agricoltura sostenibile ed economia circolare”.

“Dopo i vaccini – ha esordito l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano –  abbiamo davanti una sfida difficile, la sfida economica. L’economia piemontese ha basi solide e punti di forza. Abbiamo imprese che possono dar vita ai nuovi trend tecnologici e propensione all’export, innovazione e ricerca, abbiamo l’incontro virtuoso tra atenei e imprese, tra filiere e distretti. Quello su cui dobbiamo investire è il potenziamento del rapporto tra pubblico e privato, la cultura digitale delle piccole e medie imprese , i costi e la fornitura delle materie prime, lo sviluppo e l’attrazione degli investimenti . Solo cosi potremo creare opportunità per essere attrattivi e competitivi”.

Sul tema sanità è intervenuto Luigi Icardi secondo cui approfittando delle risorse del Recovery “urge un riordino e un rafforzamento della rete territoriale, superando la vecchia visione ‘ospedalocentrica’ e valorizzando invece i distretti della salute dotate di risorse e autonomia. Serve medicina del territorio più accessibile e incentrata su case della salute. Occorre una rete di assistenza primaria diffusa e collegata all’area sociosanitaria. Bisognerà introdurre una circolarità tra domiciliarità, residenzialità e ospedale favorendo la scelta domiciliare. I 60 progetti sanitari che abbiamo selezionato intendono affrontare  due sfide in particolare: la digitalizzazione del servizio sanitario e il miglioramento delle  reti di prossimità per l’assistenza territoriale”.

Anche i progetti legati all’agricoltura rappresenteranno uno degli assi strategici del documento del Piemonte, secondo l’assessore Marco Protopapa “I 24 progetti che abbiamo individuato nell’ascoltare le richieste dei territori, sono realizzabili tra i 3 e i 5 anni. Parliamo di interventi che riguardano invasi, recupero strutture, messa in sicurezza dei canali, di energia idroelettrica, risparmio energetico, nonché danni causati da alluvioni”.

Per l’assessore ai trasporti Marco Gabusi, il primo progetto strategico da mettere in campo riguarda la rivoluzione verde, bisogna guardare al traffico di persone e merci in maniera sostenibile. Inoltre, nel censire le priorità del Piemonte non si può non guardare alla strada dell’idrogeno e al tema del contrasto al dissesto idrogeologico”.

Sull’asse istruzione, Lavoro e Formazione professionale è infine intervenuta Elena Chiorino “Bisogna ripartire accelerando o processi che da tempo sono noti e riconosciuti come necessari, ma che per la rigidità del sistema non si sono mai compiuti. Penso ad esempio alle Academy: le nuove fabbriche della formazione, progetto che include un piano di potenziamento e valorizzazione del sistema ITS. Va superato il concetto di assistenzialismo con l’auspicio che nel DEF del governo non si confermi l’incremento di un miliardo di stanziamento per il reddito di cittadinanza, destinandolo al potenziamento delle politiche attive del lavoro. Occorre investire sulla formazione continua, rafforzare l’orientamento, l’apprendistato duale e la ricollocazione, ma anche potenziare i servizi alla famiglia per sostenere l’occupazione femminile.   Dobbiamo elaborare progetti – conclude –  Nella piena convinzione che oggi più che mai si debba intervenire nell’ottica di primazia dell’interesse nazionale a tutela del nostro made in Italy e a salvaguardia del dato occupazionale: dove c’è impresa c’è occupazione, mossi da patriottismo industriale e dall’orgoglio della nostra vocazione manifatturiera”.

Il dibattito ha registrato gli interventi di moltissimi consiglieri, tra i quali i capigruppo delle forze politiche presenti in Consiglio.

Per Alberto Preioni (Lega) “il   lavoro di censimento presentato dalla Giunta Cirio è espressione delle volontà dei sindaci e dei territori, un lavoro capillare e dettagliato da cui non si poteva prescindere. I tanti progetti andranno cuciti insieme in maniera da rendere il Recovery  plan un reale piano di ripartenza. Un lavoro utile e non scontato perché tra due anni si riaprirà anche la nuova programmazione europea. Guardo all’inizio di questo percorso con fiducia poiché nato dal dialogo con i nostri territori”.

Diversa la posizione del Pd con Raffaele Gallo: “Oggi avremmo dovuto discutere di Next generation, di opportunità e di sviluppo, di investimenti e risorse e invece anche in questa occasione come per il Piano competitività  e del Riparti Piemonte, la Giunta Cirio ha perso l’occasione di indicare quale sia la sua visione rispetto al futuro del Piemonte. Invece di entrare nel merito di progetti strategici in grado di dare nuove spinte al Piemonte, il presidente Cirio comunica di aver stilato lista di piccoli e grandi interventi dei Comuni. Lavoro legittimo ma diverso da quello che ci offre in termini di opportunità il Recovery plan. La Regione avrebbe dovuto definire priorità e non limitarsi a raccogliere i progetti degli enti locali.”

Per Paolo Ruzzola (capogruppo Forza Italia) “il censimento dei progetti segnalati dai comuni e dai territori, è la base per costruire anche i futuri  bandi europei.  A partire da quelle istanze possiamo ridare fiducia al Piemonte, per creare un piano di sviluppo e di rilancio credibile da presentare non solo per ricevere  fondi del Recovery ma da utilizzare  anche nella programmazione dei fondi europei per i prossimi 7 anni.”

“Scopriamo oggi in aula una cosa nuova – esordisce Sean Sacco, M5S –  che discutiamo di un insieme di progetti raccolti per il Piemonte e non del Recovery plan. Abbiamo a  disposizione fondi da spendere entro il 2026  e invece di pensare a come ridisegnare il Piemonte, la giunta propone un elenco di progetti  e idee che stavamo già facendo prima. Dei 34 miliardi di euro previsti per il Piemonte probabilmente ne arriveranno fra i 7 e gli 8. Non presentarsi con progetti chiar  e strutturali vuol dire perdere una grande occasione. Gli assessori della Giunta Cirio hanno elencato principi ma non progetti..”

Per Paolo Bongioanni (FdI) ”l’ ascolto partecipato portato avanti dalla Giunta  con i Comuni piemontesi, è la  chiave per indicare le reali necessità del territorio. Tremila progetti sono tantissimi  e anche se non saranno tutti realizzabili, rappresentano un’occasione straordinaria per recuperare il terreno perso nelle scorse legislature”.

“Le risorse annunciate da Giunta,  34 miliardi, date per acquisite, in realtà non lo sono ancora – specifica Silvio Magliano (Moderati) –  dunque bene capire oggi cosa c’è nel cassetto dei sindaci ma occorre ragionare su una visione più generale. Le risorse esistono se esistono riforme strutturali, questa è la sfida. Grave che la Città Metropolitana non abbia inserito la tangenziale est di Torino tra i progetti finanziabili”.

“I fiumi di soldi per il domani non basteranno mai se servono a fare le stesse cose di ieri, magari gli stessi errori – ha dichiarato Marco Grimaldi (Luv)  – Gli ecosistemi stanno scomparendo, ogni 10 anni perdiamo 10 milioni di ettari di terreni . Inquinamento atmosferico e idrico uccidono 9 milioni di persone l’anno. Bisogna ripensare radicalmente il nostro modello sociale e di sviluppo, invece si continua ciecamente con pioggia di risorse per grandi opere che si sarebbero fatte in ogni caso”.

Per Mario Giaccone (Monviso) sembra il sogno di qualsiasi uomo politico o cittadino, poter restituire questa mole di risorse ai territori, oltre 34 miliardi per 3mila progetti per un futuro di benessere, salute, istruzione, diritti ed equità. Il Ruolo dell’opposizione, pur apprezzando il lavoro svolto, è indicare come questo tipo di programmazione abbia delle falle e dei difetti: per noi la falla è sulla capacità strategica di progettare il futuro di questo territorio fra 30-40 anni. Le scelte hanno un modello “vecchio” più che una vera programmazione che guardi al futuro”.

“Abbiamo richiesto il consiglio straordinario per sentire quale fosse visione utilizzata nel documento da sottoporre al governo – afferma nel suo intervento Francesca Frediani (M4O) –   Oggi apprendiamo che questa visione non  esiste. Il sistema di censimento è un elenco di progetti , la Giunta ha solo raccolto istanze dei territori scegliendo di non decidere nulla, illustrandoci progetti scollegati tra di loro. Ennesima occasione persa per dare una direzione al Piemonte”.