ilTorinese

Aperto al Mauriziano il centro alcologico

È aperto  presso l’ospedale Mauriziano di Torino, il Centro Alcologico per persone con problemi alcolcorrelati.
Il CAM è stato sostenuto dall’Associazione ACAT Torino Centro, che da oltre 30 anni si occupa dei problemi inerenti il consumo di alcol.
In questo periodo di lockdown causato dalla pandemia da Covid-19, la sua realizzazione assume particolare rilievo, proprio per il notevole incremento dei disagi portati dall’isolamento sociale, che hanno prodotto un notevole aumento del consumo di alcol. I dati rilevati in merito infatti evidenziano una crescita  del 180 – 190% nella vendita di alcolici, anche on line. Inoltre al numero dell’ACAT (333 8009993), attivo h/24, sono pervenute in questi ultimi mesi richieste di aiuto ancora più numerose, in particolar modo da persone con target di età molto giovane, con un incremento del 60 – 70% rispetto agli anni precedenti.
Il Centro, con accesso libero su prenotazione, sarà costituito da un’équipe medica composta dal professor Sarino Aricò, dal dottor Marco Iudicello, dalle dottoresse Lia Macina e Miriam Ayoubi e da un’équipe infermieristica specializzata. Il Centro, così come concepito, è stato voluto e realizzato dalla Direzione Generale e dalla Direzione sanitaria.

La pentola del calciomercato bolle!

Nessuna novità quotidiana per Juve e Toro ma la pentola del calciomercato sta bollendo!

In casa Juve cominciamo dal portiere.
Il vice Szczesny sarà Mirante dalla Roma.In settimana l’incontro decisivo
tra i ds delle 2 squadre.In difesa rimarranno ancora 1 anno i 2 intoccabili Bonucci e Chiellini.De Ligt confermatissimo nonostante le lusinghe insistenti del Barcellona.A centrocampo Bernardeschi,dopo l’Europeo, deciderà se accettare la corte serrata della Lazio su consiglio del neo tecnico Sarri.In attacco se partirà Ronaldo la Juve farà un tentativo d’acquisto con il centravanti  Kane del Tottenham.
In casa Toro l’imperativo è vendere per poter fare almeno 4 acquisti richiesti da Juric.Senza cessioni arriveranno subito i 2 trequartisti Messias per 8 milioni +2 di bonus e lo svincolato Vasquez dal Siviglia.Se Belotti andrà via arriverà Petagna dal Napoli.In porta Silvestri dal Verona ma solo se partirà Sirigu.Gunter difensore centrale del Verona sarà preso solo dopo le cessioni di Lyanco e Dijdij.
A centrocampo lo svincolato Viola dal Benevento si è offerto:Juric prima valuterà i giocatori a sua disposizione ma questo innesto avverrà solo dopo la partenza di Meitè non riscattato dal Milan per 8 milioni.

Vincenzo Grassano

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Lily King “Scrittori e amanti “ -Fazi Editore- euro 18,50

E’ una passeggiata piacevolissima addentrarsi nelle pagine dell’ultimo romanzo della scrittrice americana Lily King, che nel 1914 aveva pubblicato con successo “Euforia” sull’antropologa Margaret Mead.
In “Scrittori e amanti” ci regala una protagonista alla quale affezionarsi fin dall’inizio, che si muove anche nell’affascinante mondo letterario tra scrittori di successo.

E’ Casey: ha 31 anni, debiti di studio per 73mila dollari, dopo il college ha traslocato 11 volte, ha fatto 17 mestieri, avuto un po’ di relazioni che non hanno ingranato, vive in un buco di cui fatica a pagare l’affitto.
La madre, alla quale era molto legata, è morta da poco; con il padre non ha più contatti dalla quarta superiore; il suo unico fratello vive a 5000 chilometri di distanza ed è di fatto la sua unica famiglia.
Come si può ben intuire la sua vita è un po’ in affanno.

Così mentre al momento si mantiene a stento facendo la cameriera (esperienza che anche l’autrice Lily King ha fatto e descrive in modo magistrale tra il divertente e lo sconfortante), la sua vera forza sta nell’ambizione di diventare scrittrice.
Come lei stessa dice: «la cosa che ho avuto negli ultimi 6 anni, quella che è rimasta costante e stabile nella mia vita, è il romanzo che ho scritto. E’ stato la mia casa, il posto in cui ho sempre potuto rifugiarmi, in cui ho addirittura sentito di avere un potere. Il posto dove sono veramente me stessa».
Nelle pieghe della sua vita un po’ incasinata scrivere è una necessità e il lettore finisce piacevolmente coinvolto dai suoi sforzi in quella direzione.

Allora eccola raccontare il lavoro faticoso e poco considerato, che però la colloca in un osservatorio privilegiato per osservare la variegata umanità dei clienti che serve al tavolo.
Leggerete quanto può essere complicato mantenere la rotta e riuscire a destreggiarsi tra le tante difficoltà.
Poi non manca il lato affettivo, tempestoso anche quello perché sembra essere attratta dagli uomini sbagliati; si trova innamorata di uno ma corteggiata da un famoso scrittore rimasto vedovo e geloso dei successi altrui.

Come va a finire non lo anticipo per non togliervi il gusto supremo di seguire il passaggio di Casey all’età adulta, quella in cui deve dare una direzione alla sua vita per diventare ciò che sogna da sempre, una scrittrice.

La scrittrice Lily King in questo suo romanzo cita un’altra autrice che ama molto e che vale la pena recuperare.
E’ Shirley Hazzard nata a Sydney nel 1931 da genitori britannici (madre scozzese e padre gallese) emigrati in Australia dopo la Grande guerra.
Ha girato il mondo -sud est asiatico, Giappone, Hong Kong e Nuova Zelanda)- inclusa la tappa per 1 anno a Napoli all’età di 25 anni.
Ha sposato lo scrittore, critico e biografo statunitense Francis Steegmuller (conosciuto durante un party della famosa scrittrice Muriel Spark) ed ottenuto la cittadinanza americana.

Gli ultimi anni li ha trascorsi tra New York e Capri (di cui ha ricevuto la cittadinanza onoraria nel 2000) ed è morta nel 2016 a 85 anni.
In Italia è poco conosciuta ma è stata una grandissima e talentuosa scrittrice, scoperta dall’editor newyorkese William Maxwell.
Agli inizi degli anni 60 pubblica i suoi primi racconti sul New Yorker.
Tra il 1952 e il 1962 lavora presso l’ONU che lascia per dedicarsi alla scrittura.
E bene che ha fatto poiché ha vinto 2 National Book Award e regalato ai lettori pagine splendide.

Nel 1980 vince un premio minore, il National Book Critics Circle Award, con il romanzo “Il transito di Venere” (Einaudi).
Il titolo è ispirato al fenomeno astrologico che vede passare Venere davanti al sole, (fenomeno raro e difficilissimo da osservare) e racconta la storia di due sorelle australiane, Caroline (Caro) e Grace Bell, emigrate in una ricca casa di campagna in Inghilterra negli anni 50 del secolo scorso, nella speranza di superare la tragedia che le ha rese orfane.
Lì conoscono il giovane scienziato Ted Tice, affascinato dalla vita di un francese che nel 700 viaggiò fino in India per osservare proprio il transito di Venere; salvo rimanere deluso dopo anni di preparazione all’evento.
Questo un piano di narrazione che si amalgama alle vicende di Ted e delle due fanciulle.
Ted si innamora di Caro, per niente ricambiato da lei che invece perde la testa per il brillante commediografo Ivory, a sua volta già fidanzato con Tertia.
La Hazzard ci racconta le vicende di questi personaggi nell’arco di 30 anni e quella che potrebbe sembrare una trama banale, in realtà tra le sue mani diventa un gioiello letterario; tra successi, fallimenti, sogni, delusioni, perdite e conquiste, amori, attese, infelicità e tragedia.

 

Sempre di Shirley Hazzard è “Il grande fuoco” (Einaudi), storia del 32enne soldato inglese Aldred Leith, decorato per atti eroici, che si trasferisce in Cina per scrivere un libro. Poi nel 1947 si stabilisce in Giappone per effettuare rilievi e studi che documentino i tragici effetti psicologici della bomba atomica che ha polverizzato Nagasaki e Hiroshima.

E’ nella vicina Kure che incontra la 17enne Helen e se ne innamora.
Lei è figlia del generale di brigata Driscoll, uomo dispotico e poco amato, e la sua vita è legata in modo più che simbiotico al fratello Benedict, affetto da una malattia gravissima e senza speranza.
Aldred entra a gamba tesa nella vita dei due giovani, con i quali condivide ricordi, racconti e pensieri.
Il suo arrivo è una ventata di aria fresca e maggiore libertà per Helen e lo sfortunato Benedict; tra loro 3 si consolida un legame forte e profondo…..peccato che il generale e l’odiosa moglie agiscano separandoli….

 

Giulia Caminito “L’acqua del lago non è mai dolce” -Bompiani- euro 18,00

Questo romanzo, candidato al Premio Strega, racconta un’adolescenza difficile e da emarginata. E’ quella della giovane protagonista Gaia, la cui vita è partita decisamente in salita e irta di rovi e spine. E’ nata in una famiglia difficile e complessa. Il padre muratore «noto per i grandi ceffoni e la smania di far sesso» è condannato alla sedia a rotelle per un incidente sul lavoro; il fratello maggiore, Mariano, è un ragazzo difficile e rancoroso verso la vita che gli è toccata in sorte; chiudono la fila due gemelli più piccoli.
Vivono tutti ammassati in uno sputo di metri quadrati che neanche sono loro; una sorta di scantinato concesso per grazia ricevuta ai più poveri della scala sociale.

A mandare avanti la baracca è la madre Antonia: capelli rossi e pelo sullo stomaco, testarda, non scende mai a compromessi, combatte per una soluzione abitativa un po’ più dignitosa e mantiene tutti col suo lavoro di colf. E’ una che non si arrende, lavora nelle case dei ricchi che le affidano la gestione di tutto e hanno in lei totale fiducia.
In casa è lei a dettare legge, amministra le scarse finanze, tiene tutti in riga, e affronta la vita come un panzer.
E’ lei che decide di trasferire la famiglia dal quartiere tra i più miseri della capitale ad Anguillara, sul lago di Bracciano dove le cose vanno un po’ meglio, ma non del tutto.

Una madre così forte non può che far sentire debole e inadeguata la figlia; tanto più che Antonia proietta su Gaia il suo desiderio di riscatto, spingendola a studiare per emergere dal pantano in cui vivono.
Gaia è perennemente in difficoltà: complessata per i capelli rossi che la madre le taglia maldestramente a domicilio (non possono permettersi neanche un salto dalla parrucchiera), penalizzata da una vita precaria, fatta di avanzi e cose riciclate, scartate da altri e rimesse un po’ a posto dalla madre (abiti, zaino del fratello maggiore, biciletta dismessa dal vicino, scarpe risuolate ad infinitum).

Bullizzata fin da piccola, derisa dai compagni di scuola senza pietà alcuna, fatica a fare amicizia e diventa aggressiva e rabbiosa con gli altri, nel tentativo di stare a galla sviluppa odio e violenza. E questa non è una storia di riscatto.

 

Pierre Martin “Madame le Commissaire e l’inglese scomparso” -Superbeat- Euro 18,00

Questo è un piacevolissimo romanzo poliziesco vecchio stampo ed è il primo capitolo di una serie di 6 gialli ambientati nell’entroterra della Costa Azzurra, tra distese di lavanda e ritmi di vita tranquilli. E’ scritto da un autore tedesco che pubblica sotto pseudonimo di Pierre Martin, ed ha due protagonisti, il commissario Isabelle Bonnet e il suo assistente Jacobert Apollinaire Eustache.

Isabelle ex capo della squadra antiterrorismo di Parigi, porta i segni sia fisici che emotivi di un attentato al presidente della repubblica francese che è riuscita a sventare.
Dopo il trauma si rifugia nel paesino di Fragolin, nel Var, dove aveva trascorso l’infanzia, figlia del sindaco che aveva trovato la morte insieme alla moglie in un tragico incidente d’auto; a bordo c’era anche la piccola Isabelle, unica superstite . Ed è proprio lì che torna, dolorante, alle sue radici, sperado di godersi un più che meritato riposo.

Ma che giallo sarebbe senza un morto…o meglio ancora …due.
Ed ecco che in una villa del paese viene trovato il corpo senza vita di una giovane donna, seminuda e con il volto sfigurato dalle pallottole.
La casa è di proprietà di un signore inglese, celibe e di cui non si sa molto, se non che è sparito. I primi sospetti cadono proprio su di lui con la gendarmerie che indaga e di fatto annaspa.
A occuparsi del caso finisce proprio Isabelle “madame le commissaire” coadiuvata dal suo assistente Apollinaire.

 

Lo Russo vince le primarie, è candidato sindaco per il centrosinistra

Su meno di 12 mila partecipanti al voto, con il 37% dei voti Stefano Lo Russo, capogruppo Pd a Palazzo Civico, ha vinto le primarie del centrosinistra e sarà candidato sindaco di Torino. Secondo è arrivato il candidato Tresso, con circa 300 preferenze in meno. I voti online hanno dato lo stesso risultato, confermando la vittoria di Lo Russo.

Il Ministro Garavaglia a Torino

Ieri,  il Ministro al Turismo Massimo Garavaglia, durante la visita in Piemonte ha fatto tappa anche a Torino ospitato dal  Museo Internazionale del Cinema e accompagnato dall’Assessore regionale alla Cultura e Turismo Vittoria Poggio.

Dalla maestosa opera dell’Antonelli, e’ stato ammirato il panorama Torinese dominato dalla cima della Mole.

Complice una calda e assolata giornata estiva l’occasione ha dato modo al candidato Sindaco di Torino per il centrodestra, Paolo Damilano, di presentare il capoluogo subalpino in tutto il suo splendore.

Per chi volesse approfittare di un periodo di vacanza da trascorrere nella citta’ sabauda, la Regione Piemonte ha prorogato la vendita fino al 31 dicembre 2021 del Bonus vacanza, con un rifinanziamento di  con 1,5 milioni di Euro.

CV

Covid, il bollettino di domenica 13 giugno

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 59 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 4 dopo test antigenico), pari allo 0,7% di 8.100 tamponi eseguiti, di cui 4.984 antigenici. Dei 59 nuovi casi, gli asintomatici sono 29(49,2%).

I casi sono così ripartiti: 10 screening, 39 contatti di caso, 10 con indagine in corso; per ambito: 0 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 3 scolastico, 56 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 366.174, così suddivisi su base provinciale: 29.519 Alessandria, 17.451 Asti, 11.506 Biella, 52.846 Cuneo, 28.191 Novara, 195.992 Torino, 13.704 Vercelli, 12.963 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.500 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.502 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 47 (+2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 317 (8rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 2.305

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.160.217 (+8.100rispetto a ieri), di cui 1.692.886 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.675

Un decesso di persona positiva al test del Covid-19 comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, verificatosi oggi.

Il totale è di 11.67deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 432 Biella, 1.451 Cuneo, 940 Novara, 5.580 Torino, 524 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 96 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

351.830 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 351.830 (+145 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 27.772 Alessandria, 16.662 Asti, 10.943 Biella, 51.000 Cuneo, 27.045 Novara, 189.010 Torino, 13.038 Vercelli, 12.527 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.428 extraregione e 2.405 in fase di definizione.

Un ammirevole itinerario attraverso i diversi artisti del Novecento

Alla Galleria Fogliato, sino al 26 giugno

Sino al 26 giugno prossimo appuntamento con i “Novecentisti” alla Galleria Fogliato di via Mazzini  9, con orario 10 – 12,30 / 15,30 – 19, chiusura festivi e lunedì. Circa settanta le opere esposte, 34 gli artisti presenti in mostra, uno sguardo di sicuro interesse ad abbracciare nomi del panorama italiano e principalmente piemontese, il sicuro ritrovare nomi maggiormente conosciuti, le felici sorprese di alcuni forse dimenticati per molti visitatori accanto ai primi. Sempre suggestiva quanto importante la presenza di Francesco Menzio di cui si propone l’”Autoritratto con natura morta” o un “Paesaggio” pronto a lasciar trasparire la profonda calura estiva come il “Ponte sul Po”; ancora un “Paesaggio” di Albino Galvano datato 1930, le tre “Composizioni” di Umberto Mastroianni, il “Santone con il gatto” nei tratti oscuri di Spazzapan. Ci si sofferma a lungo e ancora una volta si apprezzano le immagini o le figure spigolose dell’alessandrino Pietro Morando, i suoi “Suonatori” e le “nature morte” accompagnate da bottiglie limoni piante, soprattutto lo sguardo si ferma sull’”Erpice”, che raccoglie e denuncia la fatica dei due contadini immobili contro una terra e un cielo dai colori bruni e disumanamente silenziosi.

Il clima si alleggerisce nei colori e nell’impertinenza del “Coro” (1953) di Francesco Tabusso (suo anche “La soprano”, un olio su tavola di cm 175 x 92, un ritratto femminile giocato sui ritmi del viola, accompagnato da spartiti musicali, un pianoforte e la custodia di uno strumento), come nel piccolo “Paesaggio” firmato con grazia da Daphne Casorati, nell’azzurro del mare e nelle vele abituali di Enrico Paulucci, nel suo “Interno con fiori”, nel “Pomeriggio d’estate”, immerso nel verde a circondare i tre personaggi femminili, tra un tranquillo ricamo e la lettura, accanto al cane addormentato, immagine dovuta ai ricordi impressionisti di Attilio Bozino (efficace ritrattista, allievo di Giacomo Grosso a Torino prima e di Aristide Sartorio a Roma in seguito). Questi e altri ancora i felici recuperi che la galleria allinea lungo le pareti dei propri spazi superiori e inferiori, immagini che alternano visi e panorami, abitudini e piccoli oggetti di ogni giorno, tappe davanti alle quali soffermarsi per riunirle poi in un ammirevole, lungo itinerario: la “Laguna” di Dario Treves, anche qui una ventata di aria francese, il delicato “Rose a Cigliano” di Roberto Pasteris, la visione su piazza della Gran Madre dovuta ad Adriano Sicbaldi, le opere amabilmente ritrovate di Luigi Roccati, il soggetto sacro di Mario Caffaro Rore, lo scorcio su Trana, ripresa dall’alto, dovuto a Edgardo Corbelli.

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini: Attilio Bonzino, Pomeriggio d’estate”; Roberto Pasteris, “Rose a Cigliano”; Enrico Paulucci, “Interno con fiori”; Francesco Tabusso, “La soprano”

Panettiere si rifiuta di consegnare l’incasso. Il rapinatore fugge e viene arrestato

Torino, 13 giugno – Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale per contrastare i reati contro il patrimonio, i carabinieri hanno arrestato un rapinatore.

A Villafranca Piemonte il titolare di una panetteria si è rifiutato di consegnare l’incasso al ladro, costringendolo a scappare. Armato di pistola e con il volto coperto da una mascherina chirurgica, il rapinatore è entrato nel negozio nel momento in cui non c’erano altri clienti e ha minacciato il commerciante con una pistola. Il negoziante non si è spaventato, anzi si è rifiutato di consegnargli l’incasso e il ladro è stato costretto a scappare a mani vuote.
Immediato l’intervento dei carabinieri della Compagnia di Pinerolo chiamati dal commerciante.
Le telecamere di videosorveglianza del comune hanno ripreso la fuga del rapinatore a bordo di una macchina. Le immagini hanno quindi permesso di identificare l’autore della tentata rapina, che è stato rintracciato dopo poco tempo sotto casa. Si tratta di un 45enne abitante in provincia di Cuneo. Ritrovata anche l’auto utilizzata per commettere la rapina. La perquisizione del mezzo ha permesso di trovare la pistola utilizzata. Si tratta di una Colt di soft air, cal. 6mm, priva di tappo rosso. L’uomo è stato arrestato per tentata rapina.

Infermieri: “concorso immediato per le assunzioni a tempo indeterminato“

“La Regione deve impegnarsi di più: Evitiamo la paralisi delle strutture sanitarie dopo la frenata della pandemia”

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

È necessario, impellente, che la Regione si metta seriamente al lavoro per la creazione di un concorso, entro l’autunno, per l’assunzione di personale a tempo indeterminato, sia per quel che riguarda gli infermieri, sia per quel che riguarda il personale delle professioni sanitarie, sia per il personale di supporto (gli Oss) di cui c’è una necessità sempre più impellente.

Nell’attesa che venga approntato il concorso, chiediamo alla Regione, e di conseguenze alle aziende sanitarie, che da subito tutte i soggetti delle professioni sanitarie assunti a tempo determinato e anche gli Oss che hanno un contratto a termine, vengano tutti portati a 36 mesi di scadenza (come già avvenuto in qualche azienda sanitaria piemontese), come avvenuto per gli infermieri. La carenza di personale è evidente non solo nelle aziende, molte delle quali hanno esaurito le graduatorie e faticano a trovare personale, ma anche e soprattutto sul territorio, dove, ad esempio, la figura dell’infermiere di famiglia stenta a decollare.

 

Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, sollecita la Regione ad agire lavorando alla creazione dei nuovi concorsi di assunzione, per sopperire alle carenze di personale che non si sono cancellate con la pandemia, ma anzi hanno evidenziato una volta di più la necessità di organici adeguati affinché nelle aziende sanitarie e sul territorio ognuno possa svolgere nel migliore dei modi il proprio lavoro con turni adeguati e non massacranti.

 

Il Segretario regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, spiega: “La Regione ha la responsabilità di programmare e agire ora, oggi, subito, per realizzare le assunzioni a tempo indeterminato, facendo i necessari concorsi che devono essere chiusi entro l’autunno. Non possiamo rischiare che il sistema vada incontro ad un crash per mancanza di personale. Non possiamo permettercelo. La situazione che abbiamo vissuto, deve averci insegnato come la sanità non possa più essere vissuta con la politica del ragioniere, dei tagli e del “braccino corto”. La sanità, gli infermieri e i professionisti della sanità, sono una necessità inderogabile per la comunità.

Si deve comprendere che è imprescindibile un obbiettivo di stabilizzazione di tutti i colleghi contestualizzati con contratti a termine, assunti con l’obbiettivo di combattere il mostro pandemico. Non possiamo permetterci di lasciarli a casa ora o in futuro, perché è chiaro a tutti che non possiamo permetterci di avere ospedali e aziende sanitarie paralizzate o a mezzo servizio per carenza di personale.

Stiamo parlando di colleghi, persone, che hanno anche lasciato posti a tempo indeterminato per venire a dare una mano, e magari avvicinarsi anche alle famiglie. Ma anche colleghi che hanno lasciato le loro famiglie e fatto viaggi di centinaia di chilometri alla ricerca di una stabilità economica. Persone che non chiedono medaglie o encomi, ma solo di avere stabilità e lavoro per il loro futuro. Questo gli è dovuto senza dubbio e la Regione e lo Stato debbono porre attenzione a ciò”.

 

Prosegue Delli Carri: “La Regione deve rimboccarsi le maniche. Con quello destinato agli infermieri vanno fatti concorsi anche per gli Oss e per le professioni sanitarie (ad esempio, tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia, ostetriche e le restanti professionalità). Perché nei reparti ci sono tante persone in questi ruoli, che sono in età avanzata e non ce la fanno più, o magari hanno diverse prescrizioni che ne limitano l’impiego. Invece, la loro funzione è assolutamente fondamentale.

In più è necessario andare a battere i pugni a Roma per ridurre l’indebitamento della sanità, per avere più fondi. Il Governatore Alberto Cirio deve insistere per far ridurre l’indebitamento della sanità piemontese e per ottenere i fondi necessari a chiudere i piani di rientro.

Ci sono aziende, come la Città della Salute, che sono sotto piano di rientro e quindi non possono procedere alle assunzioni al 100%; per loro la possibilità di prendere personale è ridotta, in questo caso al 75%. Si tratta di un’assurdità, soprattutto nella situazione che abbiamo vissuto e vivremo. Tutti abbiamo imparato la fondamentale funzione della sanità, sulla nostra pelle.

È ora di fare un passo avanti con le assunzioni in modo da dare seguito alla creazione di organici sufficienti nelle aziende, ed è ora di far partire l’infermiere di famiglia sul territorio, che oggi ancora non c’è,  e di non avere più situazioni limite come accade in alcune Asl in cui la carenza di personale potrebbe portare a riduzioni o a eventuali tagli sulle ferie estive con l’aumento dei carichi di lavoro.

La Regione ha il dovere di lavorare da subito ad un piano assunzioni inderogabile e finalmente esaustivo delle necessità del Piemonte”.

 

 

Il Segretario Regionale

Nursing Up Piemonte

Claudio Delli Carri

 

Cercano di introdursi all’interno di un alloggio disabitato

Fermate dalla Polizia due giovani nomadi, una è stata arrestata

Lo scorso mercoledì mattina, all’interno di uno stabile dell’ATC in via Giacomo Dina, alcuni condomini sorprendono all’opera due giovanissime nomadi che, introdottesi nella struttura furtivamente, stanno provando a forzare la porta di casa di uno degli alloggi. L’appartamento in questione è al momento vuoto in quanto il locatario è venuto a mancare qualche mese fa. Le giovani, di 19 e 15 anni, vengono però allontanante dagli inquilini del palazzo che le hanno colte sul fatto e che contattano il 112 NUE fornendo dettagliatamente le loro descrizioni. Una pattuglia della Squadra Volante intercetta le due giovani mentre attraversano la vicina via San Remo: sono già alla ricerca di un altro alloggio probabilmente. Infatti, sono ferme nei pressi di un’abitazione al pian terreno che ha le finestre aperte e scrutano dentro per vedere se ci sia all’interno qualcuno. Scatta immediatamente la perquisizione: la più grande, di 19 anni, che ha anche numerosi precedenti specifici, ha con sé due cacciaviti di grosse dimensioni ed un paio di guanti bianchi. La minorenne, invece, ha un cacciavite ed un lastra in plastica rigida ricavata dalla bottiglia di un bagnoschiuma, di solito utilizzata per l’apertura delle porte degli alloggi, nonché una chiave regolabile. Al seguito, anche un capiente borsone ove le due avrebbe potuto nascondere facilmente eventuali beni sottratti. I poliziotti hanno proceduto ad arrestare la diciannovenne e a denunciare a piede libero l’altra giovane per tentato furto aggravato in concorso e porto di armi od oggetti atti ad offendere.