ilTorinese

Duello musicale per Antiqua

Per la rassegna Antiqua: 10 Settembre – Castagneto Po – Abazia di S. Genesio in via Avv. Francesco Viano, 9

CENACOLO MUSICALE CARE LUCI DEL MIO BENE

G. Bononcini (1687-1758)

Care luci del mio Bene

Contralto, due violini e b.c.

G.F. Handel (1685-1759)

Trio Sonata Op 2 n. 4

G. Bononcini

Ecco Dorinda il giorno

Contralto, due violini e b.c.

G.F. Handel

Trio Sonata Op 2 n. 6

G. Bononcini

Siedi Amarilli

Contralto, due violini e b.c.

Francesca BiliottiContralto

Stefano Bruni, Leonardo Bellesiniviolini

Elisa La Marca – tiorba

Massimo Raccanellivioloncello

Donatella Busettocembalo

Il concerto

Il Duello musicale era prassi diffusa nel Barocco. In un’epoca in cui i musicisti dovevano ricorrere alla protezione e al sostegno di nobili mecenati, e alimentare il proprio prestigio personale, era occasione preziosa di ostentazione professionale di capacità tecniche, improvvisative ed espressive. L’Arma Bianca: le tastiere, di cembalo, organo, violino o i raffinati artifizi compositivi.

Quando Bononcini arrivò a Londra, nel 1720, per espresso invito di Richard Boyle, conte di Burlington, la sua fama di compositore d’Opere in ambito europeo era già consolidata. Accolto come compositore nella prestigiosa Royal Academy ofMusic, riuscì a superare lo stesso Handel nel numero di rappresentazione delle proprie opere teatrali e la sua presenza nella capitale inglese tra il 1721-24 fu un vero trionfo.

Il duello fisico vero e proprio non ci fu mai, ma il favore che il pubblico aveva accreditato a questo Italiano a Londra aveva acceso una sottile ma potente disputa tra le fazioni opposte, tra i paladini dello stile forte e magniloquente di Handel, sostenuto dalla Famiglia Reale, e quello descrittivo, melodico e filigranato di Bononcini, a sua volta protetto dal duca di Marlborough.

Il confronto si risolse dieci anni dopo però, alla morte del mecenate di Bononcini, il quale non potè più contare su un forte appoggio sociale. Di lì a poco, inoltre, un sospetto di plagio causò la sua disfatta definitiva in terra inglese.

Immaginiamoci quindi di ricreare idealmente il clima musicale del settecento londinese e leggere il programma della serata come una ricostruzione di un duello musicale tra Bononcini e Handel, occasione di confronto tra le cifre espressive dei due compositori che si fronteggiarono (e spesso si imitarono) nella Londra del primo quarto di secolo del ‘700.

Fermo di polizia per l’omicidio di Porta Palazzo

Nel pomeriggio di oggi, 9 settembre 2021, personale della Squadra Mobile di Torino ha eseguito di iniziativa un fermo di indiziato di delitto a carico di H.N., nato in Marocco, 55 anni, gravemente indiziato dell’omicidio di MASRARE Abdellah, nato in Marocco, 65 anni, commesso intorno alle ore 18 di ieri, 8.09.2021, in Piazza della Repubblica, a pochi metri dal mercato di Porta Palazzo.

Nel corso delle indagini coordinate dal P.M. Francesca TRAVERSO soni stati acquisiti importanti elementi probatori nei confronti di H.N. che, a seguito delle ferite riportate, veniva ricoverato presso l’ospedale Molinette di Torino.

 

Sono arrivati i primi test salivari per il Covid. In totale ne sono stati acquistati 1,2 milioni

Sono arrivati al magazzino della Regione Piemonte di Momo (Novara) i primi 33.600 test salivari per il Covid.

In totale ne sono stati acquistati 1,2 milioni e verranno usati per lo screening nelle scuole elementari, perché consentono di monitorare i bambini con il semplice prelievo della saliva e quindi sono meno invasivi dei tradizionali test da inserire in gola e nel naso. La stessa attenzione sarà successivamente riservata agli anziani.

Il bollettino Covid di giovedì 9 settembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.45

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 234nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 17 dopo test antigenico), pari all’1,2% di 20.336tamponi eseguiti, di cui14.966antigenici. Dei 234 nuovi casi, gli asintomatici sono 95 (40,6%).

I casi sono così ripartiti: 44 screening, 142 contatti di caso, 48 con indagine in corso; 6 quelli importati, tutti dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 378.649,così suddivisi su base provinciale: 30.934 Alessandria, 17.908 Asti, 11.937 Biella, 54.668 Cuneo, 29.510 Novara, 201.778 Torino, 14.150 Vercelli, 13.534 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.555 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.675 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 21 (-2 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 181 (+5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.757.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.618.276 (+ 20.336 rispetto a ieri), di cui 2.069.839 risultati negativi.

I DECESSI SALGONO A 11.730

Due decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicate oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, nessuno di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.730 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.571 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.457 Cuneo, 946 Novara, 5.606 Torino, 529 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

363.158 GUARITI

I pazienti guariti rimangono complessivamente 363.158(+198 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.019 Alessandria, 17.024 Asti, 11.379 Biella, 52.508 Cuneo, 28.348 Novara, 194.410 Torino, 13.469 Vercelli, 13.053 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.467 extraregione e 2.481 in fase di definizione.

“Barolo e tartufo”? Eccellenze, non simboli snob

LETTERE AL GIORNALE

Caro direttore, in seguito al dibattito dei tre candidati sindaco di martedì 7 settembre si leggono spesso critiche alla frase del candidato sindaco per il centrodestra Paolo Damilano, il quale auspica a diventare amico dei sindaci delle grandi città europee offrendo loro “Barolo e tartufo”.

Molti leggono in queste parole un simbolo di élite, di snobismo, che lascia il tempo che trova. Damilano imprenditore del food & beverage che propone il tartufo, ogni anno con prezzi più proibitivi ai più, per diventare amico di potenti uomini di politica.
Ma a mio modesto parere in questa frase non si parla assolutamente di un mondo di ricchi e/o privilegiati, bensì si parla di territorio. Non serve andare a svendere la nostra città, fare si che questa sia un attrattiva per i turisti che vogliono fare la settimana al ribasso, o metà di questi sindaci per scopi meramente economici: Torino e una città preziosa, di una straordinaria bellezza, con architetture uniche nel loro genere, ma soprattutto con un passato che porta con sé tradizioni invidiabili dal mondo intero; Torino deve essere conosciuta dal mondo intero per le sue eccellenze!
Parlare quindi di Barolo e tartufo significa parlare di eccellenze: due tra gli infiniti prodotti che il mondo ha da invidiarci, ma soprattutto due prodotti che non seguono una vera e propria ricetta, ma semplicemente frutto di un ecosistema che favorisce la loro creazione, e che solo qui nel nostro territorio possiamo trovare, non nel resto del mondo.
Invece che criticare le parole del Candidato di Torino Bellissima, sarebbe più opportuno che ognuno di noi iniziasse a pensare a quante prelibatezze, e quanti tesori possano rendere il nostro territorio un lusso per il mondo intero, valorizzandoli e contribuendo a fare si che non debbano essere offerti pur di farlo conoscere.
Pietro Ruspa

Inaugurazione 53esimo anno del Centro Pannunzio con Quaglieni e Oliva

Venerdì 10 settembre alle ore 17,30 al Parco delle Vallere (corso Trieste 98, Moncalieri), lo storico Gianni Oliva presenterà il nuovo libro di Pier Franco Quaglieni La passione per la libertà. Ricordi e riflessioni, Buendia Books. Introdurrà l’assessore alla Cultura Laura Pompeo

Il prof. Pier Franco Quaglieni

Un libro carico di reminiscenze pannunziane, di figure importanti (a partire da quella del fondatore de “La Stampa“ Alfredo Frassati e dei professori che non giurarono al fascismo , per giungere a Federico Chabod ,Guido Ceronetti  ,Massimo Mila, Giampaolo Pansa , Ottavio Missoni e a tanti altri ). Il volume contiene anche riflessioni  storiche su pagine cruciali delle vicende italiane della più recente storia contemporanea . Chiude il volume una lucida analisi sul tema della laicità, del laicismo del Cristianesimo e dell’Islam con pagine che sembrano scritte dopo l’occupazione talebana di Kabul. Il libro polemizza con Alessandro Barbero sulle foibe, criticando le testi negazioniste ,poi in parte riviste  e fa una confutazione  anche degli attacchi al Risorgimento del comico – politico Grillo.

Laura Pompeo

Sarà anche un modo per rendere omaggio a tanti amici del Centro “Pannunzio” scomparsi, a partire da Giovanni Ramella, Luigi Resegotti , Paolo Macchi di Bricherasio, Nicoletta Casiraghi, Marco Weigmann che costituiscono una parte del libro di Quaglieni. L’autore che  e’ al settimo libro “non accademico”,si occupa da oltre quarant’anni di storia risorgimentale e contemporanea,essendo stato allievo di Alessandro Galante Garrone e di Franco Venturi. E’ pubblicista dal 1968 ed ha fondato insieme ad Arrigo Olivetti e Mario Soldati il Centro Pannunzio in quello stesso anno  .E’ direttore della rivista on line “Pannunzio magazine”. E’ stato insignito in Francia del Premio “Denise Diderot“ e in Spagna del Premio “ Salvador de Madariaga“.

Sono obbligatori il green pass o la certificazione di effettuazione del tampone molecolare con validità 48 ore. 

Il momentum dello Sport italiano: se non ora, quando?    

La grave crisi economica indotta dalle chiusure per la pandemia si incrocia con l’entusiasmo diffuso per il medagliere olimpico.

Due fronti di natura opposta che convergono scatenando due chiamate shock degli esperti agli Stati Generali Mondo Lavoro nell’appuntamento dedicato all’economia dello Sport: il ritorno di un Ministero dello Sport e la creazione di una Confindustria sportiva.

Torino, 9 settembre 2021_Dalla neonata Casa delle Tecnologie EmergentiStati Generali Mondo Lavoro delle Sportsono continuati mercoledì pomeriggio dedicando l’appuntamento al crucialissimo tema dell’economia dello Sport. 1%, 1,5% o 3% del Pil, non si sa lo Sport quanto pesi davvero. Difficile dirlo perché difficile perimetrare le attività economiche che rientrano nel comparto, tra negozi che vendono “anche” articoli sportivi e operatori privi di uno status professionistico con relative tutele.

Vivacemente moderato da Marco Bellinazzo, veterano del giornalismo sportivo in forze al Sole 24 Ore, l’incontro apre con un’amara sintesi degli economics che inquadrano l’effetto della pandemia sul mondo dello sport. È Giovani Sacripante, direttore marketing e eSport FGCI, a tirare le somme del settore calcio, lo sport che secondo un’analisi dell’UEFA ha un impatto sulla nostra economia superiore ai 3 miliardi di euro: il bilancio del modello di business del calco ha raddoppiato le perdite, da -400 a -800 milioni di euro, e aumentato il debito che sale a 5 miliardi di euro, purtroppo non a causa di investimenti infrastrutturali, ma per finanziare l’acquisto dei giocatori. Nella stagione 2020 si sono perse 50 mila partite, 250 mila calciatori, il 3% dei tesserati che, tra gli under 20, raggiungono quasi il 10%.

È facile immaginare la portata delle perdite del 2020 estendendo l’analisi a tutto il comparto. Il sostegno offerto da Sport e Salute con 1 miliardo di euro di aiuti pubblici destinati ai circa 200 mila collaboratori dello sport non professionistico si associa ora al miliardo di euro del PNRR e l’augurio di chi questo mondo lo conosce e lo pratica è che, finalmente, associando gli investimenti con l’entrata in vigore nel 2023 della Riforma, si cominci davvero a guardare allo Sport come a un’industria a tutti gli effetti. Specie per tutti quegli operatori che oggi animano il dilettantismo dietro cui si cela l’impossibilità di abbracciare lo Sport come professione a tutto tondo, con redditi e tutele degne di questa definizione. Le società devono aiutarsi da sé facendo squadra. È l’opinione di Marcel Vulpis, vicepresidente di Lega Pro che riunisce ben 60 club diffusi su 20 regioni proprio con l’obiettivo di unire le forze. Non è facile fare marketing associativo con 60 club, ma se si accetta l’idea di fare rete creando tutti insieme una grande piattaforma digitale, si può anche attrarre più investimenti.

Questa ambizione legittima e corale ad essere considerati una vera industria porta il moderatore a provocare i presenti: qui ci vorrebbe di nuovo un Ministro dello Sport. Cosa gli consigliereste?
Paolo Biancone si augura che un Ministero dello Sport partirebbe dalla leva fiscale del lavoro, agendo sulla quale si potrebbe estendere il professionismo da opzione elitaria a normale scelta professionale, e al welfare. Se lo Sport è un’industria, e lo è, deve avere gli stessi diritti e tutele.

Digitalizzare lo Sport in fretta e senza indugi suggerisce Giovanni Sacripante: “Lo Sport non può prescindere dalla componente entertainment e l’entertainment è anni luce avanti allo Sport nel digitale” e allargare la partecipazione, nei settori giovanili, femminili e dell’eSport. La passione sportiva anima il dibattito e scaldi gli animi. Paolo Carito, docente di Sport Management che nel suo intervento aveva ricordato come l’Italia sia al 25° sui 28 paesi della UE per digitalizzazione, rincara la dose suggerendo all’ipotetico Ministro di lavorare su una rappresentatività più diffusa e coesa: una Confindustria dello Sport. L’idea è una tale bomba che lo stesso Bellinazzo non manca di candidarsi da dirigerla spingendo per l’inserimento in Costituzione del diritto allo Sport. È di Paolo Biancone, docente dell’Università di Torino, la proposta di un obbligo sportivo legato al diritto allo Sport come l’obbligo scolastico esprime il diritto allo Studio.

Ma non è tutto. Come ha già sottolineato il Presidente Draghi, e come dice con felice sintesi lo stesso Bellinazzo in apertura dei lavori, chi fa sport non è solo più sano, è anche più belloÈ una persona migliore. La leva economica dello Sport non è solo nel rapporto che vuole che per ogni euro investito nello Sport se ne risparmino 4 in spese sanitarie – anche se questo dato nel 4° paese europeo per sedentarietà con un tasso di obesità tra ragazzi dai 3 ai 17 anni pari a 1 su 4 dovrebbe di per sé costituire un incentivo a investire nello Sport di base. Con una nutrita testimonianza di atleti ed ex atleti professionisti impegnati nella vita civile, la mattinata di oggi ha infatti offerto molti spunti per un’altra riflessione: a quanto ammonterebbe il risparmio in spesa e spreco sociale dato dai valori offerti dallo sport ai giovani – senso di scopo, sacrificio personale per l’ottenimento di un risultato di squadra, disciplina, equilibrismo dinamico tra lati e bassi, rispetto dell’altro?

Questa seconda giornata dedicata allo Sport si è tenuta in una sede che da sola fa ben sperare: la Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino. Inaugurata a luglio, con il sostegno del Comune e degli atenei di Torino e il finanziamento del Ministero dello Sviluppo Economico, promuoverà l’accelerazione di start-up e il trasferimento verso le PMI delle tecnologie emergenti abilitate dal 5G (IoT, Big Data, Intelligenza Artificiale, Blockchain), con l’obiettivo di sviluppare prodotti e servizi che migliorino la vita nelle città. Sede di buon auspicio perché le tecnologie e, facendo un passo indietro, la stessa digitalizzazione sono gli strumenti di rilancio dello Sport italiano di cui tutti sentono la necessità. Il recente caso Ronaldo, che con la propria firma su un contratto con una nuova squadra ha portato con sé qualcosa come 59 milioni di follower, praticamente un paese come l’Italia, fa ben capire come dalla fede calcistica a vita nella stessa maglia il pubblico del calcio vada sempre più verso la fede in un eroe sportivo. Passando per i social. Allo stesso modo si stanno diffondendo gli eSport tanto da spingere FGCI a creare due nazionali ufficiali di videogiochi. Non è tanto il giro d’affari che globalmente sfiora il miliardo, quanto la possibilità di conoscere e farsi conoscere da due mondi di sportivi che, appunto, portano nuovi comportamenti e nuove preferenze: i Millennials e la Generazione Z, gli sportivi del futuro.

Tutti gli eventi sono accessibili da:
www.youtube.com/channel/statigeneralimondolavoro
www.facebook.com/statigeneralimondolavoro

Per partecipare in presenza è necessario iscriversi al seguente link: www.eventbrite.it/o/stati-generali-mondo-lavoro-31055707803

“Afghanistan: non lasciamoli soli!”

Caro direttore, il convegno/conferenza stampa, che si svolgerà sabato 11 settembre, a partire dalle h 10.30 presso la “sala trasparenza” della Regione Piemonte, sita in Piazza Castello, 165, come potrete desumere dalla locandina, non è solo un –  pur importante – momento di analisi culturale o di testimonianze, bensì di un’occasione per la costruzione di una “realtà operativa” a favore del popolo Afghano.
Infatti il nostro obiettivo è iniziare a mettere insieme tutte quelle forze e componenti sociali, disponibili tanto all’accoglienza degli sventurati profughi nei nostri Paesi, quanto al garantire il più possibile diritti umani e civili a coloro che rischiano di essere oppressi da un giogo spietato e oscurantista: minoranze, giovani, intellettuali cittadini che amano la democrazia e la libertà ecc, a partire dalle Donne.
Pur non volendo dimenticare nessuno, è però tristemente evidente come le donne afghane siano le persone condannate a pagare il prezzo più alto.
Per le ragioni succitate – e  tante altre ancora – sentiamo il dovere civile e morale di unirci con forza, convinzione e passione affinchè le nostre sorelle e i nostri fratelli afghani…. non siano lasciati soli.
Giampiero Leo (portavoce del Coordinamento interconfessionale Noi siamo con voi), a nome di tutte le realtà organizzatrici del convegno. 

Ecco “Jazz is dead!”, con le sonorità più estreme e d’avanguardia

Il festival di Arci Torino dedicato alle sonorità più estreme del mondo jazz. 

JAZZ IS DEAD! light version

10.11.12 SETTEMBRE 2021 – Bunker Torino

Si avvicina il festival dedicato alle sonorità più estreme del jazz tra musica e sperimentazione 

Hiedelem (Attila Csihar – Balazs Pandi) – Félicia Atkinson – Frequency Disasters (Steve Beresford / Pierpaolo Martino / Valentina Magaletti) – The Fruitful Darkness (Gianni Gebbia / Tony Buck) – Xabier Iriondo & Snare Drum Exorcism – Rhabdomantic Orchestra with Maria Mallol Moya “Almagre” – Jolly Mare (Logica Armonica Live Set) – oAxAcA – Andrea (Ilian Tape) – Healing Force Project – Andrea Passenger – Stefano Isaia – Weed Mason – Dj’mbo from Gambia

 

Si avvicina JAZZ IS DEAD! il festival dedicato alle sonorità più estreme e d’avanguardia del mondo jazz. Tre giorni di musica proveniente dal circuito internazionale e alternativo, caratterizzati dal virtuosismo strumentale, con artisti di punta della scena impro-noise contemporanea, tra nuove stelle della etno-psichedelia e colonne portanti del moderno free-jazz.

L’ingresso è gratuito riservato ai soci Arci e risponde all’esigenza di coinvolgere un pubblico di affezionati e curiosi che vogliono far propria una nuova esperienza di ascolto e partecipazione. JAZZ IS DEAD! è un festival dalle sonorità originali, che non si limita alla nicchia, ma si fa inclusivo e accessibile. 

La direzione artistica è frutto di una ricerca che segue fili conduttori percepibili: i tre giorni hanno un preciso iter concettuale che quest’anno si declina a partire dal sottotitolo light version.

Venerdì 10 settembre. La luce elettrica illumina gli animi. Elettronica con i live di Félicia Atkinson, artista tra le più interessanti del panorama sperimentale internazionale, The Fruitful Darkness, formato dai fuoriclasse Gianni Gebbia / Tony Buck (The Necks), Andrea Ilian Tape, punta di diamante dell’omonima etichetta culto e il produttore Healing Force Project con un nuovissimo disco jazz fusion elettrificato. 

Sabato 11 settembre. Luce solare che riscalda e suoni della terra e delle terre. Etnica con i live di Rhabdomantic Orchestra che presentano in anteprima il nuovo disco con la partecipazione di Maria Mallol Moya che uscirà per Agogo, Oaxaca, osannati da Gilles Peterson per l’ultimo lavoro “Onde di Sabbia” e Jolly Mare, tra i produttori elettronici più prolifici d’Italia che presenta il live “Logica Armonica”. Chiude la serata il misterioso Dj’mbo From Gambia. 

Domenica 12 settembre. S accende la luce del cervello: il colpo di genio, l’estro degli improvvisatori, della libertà di scrittura ed esecuzione. Free con i live dei Frequency Disasters, il trio formato da Steve Beresford, libero militante dell’improvvisazione e del noise, che ha fatto parte dei Flying Lizards e ha collaborato con i più grandi jazzisti del mondo, Pierpaolo Martino contrabbassista, docente universitario e saggista e Valentina Magaletti, batterista coinvolta in vari progetti straordinari come Tomaga, Raime, Nichola Jaar, per citarne alcuni, e poi Xabier Iriondo degli Afterhours & Snare Drum Exorcism de Il Teatro degli Orrori. Gli Hiedelem chiudono il festival: il duo formato da Attila Csihar, frontman e voce dei Mayhem e dei Sunn O))) cult bands del metal più estremo e da Balazs Pandi, tra i batteristi più ricercati dai grandi noisemaker internazionali, tra cui Merzbow, Thurston Moore e Keiji Haino. Si torna all’oscurità.

Poiché nulla è lasciato al caso, anche i dj set meritano attenzione. A cura di artisti appositamente scelti per sonorizzare le attese: Weed Mason (Tons) tra ambient e drone il venerdì, le selezioni etniche di Stefano Isaia (Movie Star Junkies) il sabato e domenica una scaletta free jazz proposta dal collezionista e dj Andrea Passenger.

L’edizione 2021 di JAZZ IS DEAD! si svolge al Bunker, centro culturale metropolitano che sorge a Torino nel quartiere Barriera di Milano, un sito di archeologia industriale che dal 2012 è un luogo vivo che ospita spettacoli, esibizioni e attività sportive. La trasversalità delle aree si sposa bene con le tante esigenze logistico strutturali del festival, accogliendo la zona concerti, il punto ristoro e gli spazi espositivi. Tra i partner coinvolti per l’area esterna compaiono la libreria del Golem, giovane spazio indipendente con tante idee, tanti libri e l’amore per l’artigianalità del lavoro, tanti saranno i dischi provenienti dal meglio del sottosuolo musicale torinese, tra cui il reggae di Serengeti, il noise di DTLS Sound, le sperimentazioni del Commando Vanessa, l’elettronica di art-aud, i suoni indipendenti di Love Boat e molte altre etichette del panorama cittadino; quest’anno, per la prima volta, anche un angolo dedicato a strumenti e sintetizzatori autoprodotti.

JAZZ IS DEAD! è libertà di espressione, esecuzione e approccio. L’edizione 2021 torna a essere un invito all’esplorazione di nuovi percorsi musicali, volti al domani, seppur consci delle radici. JAZZ IS DEAD! Lunga vita al jazz!

JAZZ IS DEAD! festival è un evento di Arci Torino, con la direzione artistica di Alessandro Gambo, il contributo di Fondazione per la Cultura, Fondazione sviluppo e crescita CRT + Risorse, il patrocinio di Città di Torino, Circoscrizione 6.

DOVE

BUNKER 

via Paganini 0/200

Torino, Italy

ORARI

Apertura porte ore 18

Timeline concerti su PROGRAMMA JAZZ IS DEAD 

ACCESSO AGLI SPETTACOLI 

Tutti gli spettacoli e i concerti del Festival sono gratuiti e riservati ai/alle soci/e Arci. I posti sono limitati e rispettano le normative anti-covid. Non è prevista alcun tipo di prelazione, prenotazione o di biglietto di ingresso. 

PREVENZIONE ANTI COVID-19

In ottemperanza alle normative vigenti l’accesso al Festival è consentito esclusivamente alle/ai socie/i Arci munite/i di una delle seguenti Certificazioni Verdi COVID-19: 

  • Green Pass;
  • certificato di guarigione da Covid-19;
  • esito negativo del test molecolare o antigenico rapido per il Covid-19.

Cambio al vertice del Comando Provinciale dei Carabinieri di Torino

Il Colonnello Francesco Rizzo, trasferito a Roma, lascia l’incarico dopo tre anni

Torino, 9 settembre. Tra pochi giorni il Colonnello Francesco Rizzo, insediatosi il 14 settembre del 2018, lascerà la guida del Comando Provinciale Carabinieri di Torino. Dopo tre anni di attività sul territorio torinese raggiungerà Roma, dove assumerà l’incarico di Capo di Stato Maggiore della Legione Carabinieri Lazio. Al suo posto, lunedì prossimo, subentrerà il Generale di Brigata Claudio Lunardo, proveniente dal Comando Generale dell’Arma dei CC.