“Oggi ci troviamo insieme a rinnovare un impegno che non può e non deve esaurirsi nel solo ricordo – ha dichiarato l’assessora della Città di Torino Chiara Foglietta -. In un mondo scosso da nuove guerre, da profonde diseguaglianze sociali, da crisi ambientali e da ondate di odio, dobbiamo ribadire che ciò che è successo in passato può ancora ripetersi. Il pericolo si annida ogni volta che “gli uomini si armano, non solo di fucili, ma di odio”. Mauthausen è stato l’ultimo campo nazista ad essere liberato: i prigionieri che vi erano internati erano destinati a non fare più ritorno. Vi furono deportati oppositori politici, ebrei, rom, omosessuali, persone di diverse nazionalità e religioni. 190mila persone passarono da Mauthausen, circa 90mila vi trovarono la morte. La memoria è un’azione, un atto civile, un modo per scegliere, ogni giorno, da che parte stare. La lotta per la libertà e la democrazia non è mai finita e il nostro compito è proseguire, anche quando è difficile. Lo dobbiamo a chi è stato internato e deportato, a chi ha resistito, a noi stessi e alle generazioni che verranno”.
Al Cimitero monumentale si è tenuto l’omaggio ai caduti al cippo dei Deportati e degli Internati Militari, al Campo della Gloria e alla lapide degli Ebrei deportati. Alla cerimonia in Sala Rossa sono intervenuti, oltre all’assessora Foglietta, il capogruppo del Partito Democratico Claudio Cerrato e la presidente dell’Associazione Nazionale ex Deportati Susanna Maruffi.
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World Lupus Day a Torino
9 – 10 maggio: GIORNATA MONDIALE DEL LUPUS – La facciata dell’ospedale Molinette di Torino e la Mole Antonelliana si illumineranno di viola
Sabato 10 maggio si svolgerà il WORLD LUPUS DAY, la Giornata mondiale del Lupus.
Si tratta di un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa malattia, per la quale ancora molto c’è da fare in termini di assistenza e di ricerca.
Per questo motivo la Reumatologia della Città della Salute e della Scienza di Torino ospedale Molinette (diretta dal dottor Enrico Fusaro), per venerdì 9 maggio ha organizzato un evento scientifico “VascuLES”, che tratterà degli ultimi aggiornamenti relativi al Lupus ed alle Vasculiti Sistemiche, patologie molto impegnative e che hanno un forte impatto sia sul singolo paziente sia dal punto di vista sanitario e sociale.
Nella serata sempre del 9 maggio, al termine del Convegno, per celebrare in modo simbolico questa giornata, in collaborazione con il Gruppo LES italiano ODV, la facciata dell’ospedale Molinette si illuminerà di viola, il colore simbolo del LES (Lupus Eritematoso Sistemico). Sarà un modo per “fare luce” su una patologia ancora poco nota, che necessita di essere maggiormente conosciuta per migliorarne l’assistenza e per svilupparne la ricerca.
Nella serata di sabato 10 maggio per le stesse finalità, si illuminerà di viola la Mole Antonelliana
Il Lupus Eritematoso Sistemico, questo è il nome completo della malattia, abbreviato in LES, è una malattia sistemica, ovvero che interessa tutto l’organismo, di cui non si conosce ancora la causa, sebbene se ne riconosca la natura autoimmune.
Il LES presenta una prevalenza intorno ai 50 casi ogni 100.000 abitanti, il che permette di stimare che ne siano affette circa 500 persone a Torino, 1100 nella città metropolitana e 2100 nella regione Piemonte.
Il LES è una patologia prevalentemente femminile con un rapporto 9:1 tra femmine e maschi. Colpisce in particolar modo le donne in età fertile tra i 18 ed i 45 anni, ma può essere riscontrato anche nell’età infantile. Il Lupus Eritematoso Sistemico è una patologia cronica e complessa, le cui manifestazioni cliniche presentano elevata variabilità da individuo a individuo ed anche in momenti diversi della storia di uno stesso paziente. I principali bersagli sono rappresentati da cute, reni, articolazioni, sistema nervoso, cuore e dall’interessamento ematologico. La malattia si caratterizza per fasi di minore attività e fasi di riacutizzazione (i cosiddetti flares).
La diagnosi si basa sui dati clinici e sulle alterazioni di esami strumentali. Tra questi, gli esami di laboratorio evidenziano alterazioni immunologiche tipiche del LES, utili sia alla diagnosi sia nei controlli successivi per valutare l’attività della malattia.
Il trattamento del LES si pone più obiettivi:
• evitare le riacutizzazioni tramite terapie di mantenimento;
• indurre la remissione dell’attività di malattia, nelle fasi di riattivazione;
• trattare le comorbidità e ridurre il rischio di effetti collaterali delle terapie (diabete, ipertensione, glaucoma, osteoporosi, etc);
• migliorare la qualità della vita e consentire alla persona ammalata di realizzare tutti i progetti di vita al pari di una persona sana, tra cui il compimento regolare della gravidanza.
La terapia deve essere personalizzata su ogni paziente, anche se le raccomandazioni delle società scientifiche pongono dei punti fermi. La terapia farmacologica prevede la combinazione o l’uso sequenziale di cortisonici, farmaci immunosoppressori o immunomodulanti e dei farmaci cosiddetti antimalarici, in quanto quella fu la loro prima applicazione.
Per favorire l’approccio multidisciplinare nella cura del LES, è attiva presso la Reumatologia della Città della Salute e della Scienza di Torino, una Lupus Clinic, nata in collaborazione e con il sostegno del Gruppo LES Italiano ODV. La prima finalità della Lupus Clinic consiste in una precoce presa in carico del paziente sin dalle prime fasi di sospetto diagnostico e quindi in tutte le fasi successive di malattia, quindi favorendo la diagnosi precoce, la gestione multidisciplinare, la collaborazione con il medico di medicina generale, garantendo l’accesso a terapie innovative e sviluppando attività di ricerca, con possibilità di poter usufruire di terapie sperimentali.


Martedì 6 maggio, alle 18.00, presso la libreria Feltrinelli di piazza CLN a Torino verrà presentato Il seggio del peccato, l’ultimo libro di Marco Travaglini. Con l’autore dialogherà l’archeologa e consigliera regionale del Piemonte, Laura Pompeo. “Non erano anni facili da nessuna parte e il Canavese non faceva differenza”, scrive Travaglini in uno dei racconti che compongono il libro. “Erano persino aumentate, e di molto, le rivalità tra gli abitanti dei vari paesi. Per uno di Foglizzo, paese dei mangia rane (ij cagaverd) era dura andar d’accordo con quelli di San Giusto Canavese, che chiamavano, poco amichevolmente, ij singher, gli zingari. E ij biàuta-gambe, i dondola-gambe, cioe i fannulloni di Rivarolo, ironizzavano – ricambiati con gli interessi – sui gavasson di Ozegna, simulando i colli ingrossati dalla tiroide. Un certo rispetto se l’erano guadagnati quelli di Rivara, ij strassapapé, gli straccia carte. Parevano, agli occhi di molti, persone ben fornite degli attributi giusti grazie a una lontana leggenda secondo la quale nel ‘500, durante la stesura di un atto notarile, un cittadino strappò un documento dalle mani del notaio e lo distrusse davanti a una piccola folla. L’avido notaio aveva la pessima, e per lui redditizia, abitudine di riportare cifre maggiorate in favore dei suoi conti, ingannando i poveri contadini, spesso analfabeti e incapaci a far di conto. Una storia, come tante altre, che veniva raccontata e tramandata da quelli di Favria, ij tajastrass, quelli che ti tagliavano i vestiti addosso, facendosi allegramente i fatti altrui”. Il seggio del peccato. Vite e dicerie di strapaese tra laghi, monti e vigne è un viaggio in lungo e in largo per il Piemonte, dalle valli al confine con la Svizzera ai laghi, dal Canavese fino a Torino, un caleidoscopio di mondi, tradizioni, ricette e rivalità tra paesi, come ad esempio abbiamo letto nel brano sopra riportato. Un volume al tempo stesso delicato e profondo che ci rimanda a quel mondo piccolo ma non minore col quale l’autore ha sempre voluto convivere, assimilandone i problemi, le speranze, le gioie e i dolori, con particolare attenzione alla storia passata, a tempi meno facili ma più ricchi di semplicità, di saggezza antica, di umanità.
Il libro:
Titolo: Il seggio del peccato. Vite e dicerie di strapaese tra laghi, monti e vigne
Autore: Marco Travaglini
(€ 15,00 – pag. 144)
L’autore
Marco Travaglini, classe 1957, originario di Baveno, sul lago Maggiore, vive a Torino, dove ha lavorato al Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte. Giornalista pubblicista dal 1982, ha scritto per i quotidiani L’Unità, La Prealpina e Il Riformista. Collabora con il settimanale Eco Risveglio, la rivista Le Rive e numerosi periodici e pubblicazioni online di associazioni e testate giornalistiche. Autore di narrativa e saggistica, fa parte del GISM, il gruppo italiano scrittori di montagna. Dal 2005 al 2010 ha ricoperto la carica di consigliere regionale del Piemonte. Con Infinito edizioni ha pubblicato Bosnia, l’Europa di mezzo (2015).
Per informazioni:
Infinito edizioni: 059/573079 – 331/2182322
Grandi sfide e sogni importanti per il pilota di Chieri
Il piccolo grande campione di kart di Chieri Thomas Ometto, dalla volonta’ di ferro e ammiratore di un idolo indiscusso come Charles Leclerk, continua a sorprenderci con le sue sfide.
Dieci anni, amante dei motori come i suoi genitori Daniela e Doriano, Thomas e’ un bambino determinato, allegro e molto attivo, oltre al karting, infatti, e’ un appassionato di calcio e ha tanti amici con cui condivide le sue attivita’. L’allenamento che pratica quotidianamente e’ molto impegnativo e prevede diversi appuntamenti sia nelle piste di kart che ha casa, dove fa le simulazioni. Il suo sogno e’ molto ambizioso, vuole arrivare in Formula 1, il suo sport e’ diventato la sua vita e insieme con i suoi genitori, che si adoperano moltissimo soprattutto nella ricerca degli sponsor, ogni giornata e’ dedicata a questo percorso che spesso lo porta a fare trasferte e saltare le celebrazioni festive come la Pasqua che quest’anno e’ stata alternativa per il pilota junior che ha sostenuto una “gara di allenamento campionato KSC” a Franciacorta in preparazione del 3° Round Rok Cup Italy che lo ha visto trionfare. Tra i 24 piloti partenti delle categorie mini gr3 e mini gr3 under10, già dal turno di prove libere del sabato, Thomas ha fatto registrare ottimi tempi sul giro super veloce mentre durante le qualifiche della domenica mattina ha conquistato uno straordinario terzo tempo totale a soli 0,187 millesimi dal primo e a soli 0,019 millesimi dal secondo tempo. La gara e’ cominciata con un’ottima partenza dove Ometto (di nome e di fatto) ha preso da subito la testa della corsa tagliando il traguardo per primi assoluti dando 1,029 secondi al secondo classificato (lo straniero Masepa Arkhp) e al terzo classificato lo svizzero Laurent Shihinaj. Nella gara il piccolo campione e’ partito in pole position conducendola quasi sempre in testa e, nonostante gli avversari fossero molto agguerriti e non lasciassero respiro, e’ riuscito a portare a casa questa competizione arrivando primo a 0,064 millesimi dallo svizzero Laurent Shihinaj
Oltre alla tenacia di Thomas, doverosi sono i riconoscimenti a Mauro e Matteo Zanchi del team attenti e pronti a dare i consigli giusti. Il pilota e i suo genitori vogliono ringraziare anche a tutti gli sponsor che permettono di continuare questa fantastica avventura (Fuchs lubrificanti – SIDAT GROUP – TPRO di Tosco Silvio – SPARCO – CMC Antifurti – Gelateria Zoldana – SPARCO).
Un augurio a Thomas Ometto per il sogno che vuole condividere con tutti noi, per la determinazione e per i sacrifici che fa, insieme alla sua famiglia, che speriamo tutti lo portino dritto verso la sua amata F1.
Maria La Barbera
Consegnata una targa alla delegazione francese
Nell’ambito della Fiera di Primavera, svoltasi domenica 4 maggio e organizzata dalla Pro Loco di Volpiano con il patrocinio del Comune e la partecipazione di numerose associazioni del territorio, si è tenuta una cerimonia ufficiale presso la Piazzetta dell’Amicizia, accanto al Municipio.
Il momento istituzionale ha celebrato i 15 anni di gemellaggio tra il Comune di Volpiano e il Comune francese di Castries. Il Sindaco Giovanni Panichelli ha consegnato una targa commemorativa alla Sindaca di Castries, Claudine Vassas Mejri, per rinnovare i legami di amicizia e collaborazione tra le due comunità.
«Oltre a momenti istituzionali come questo, c’è davvero un’amicizia piena, profonda e autentica: è questo il vero cuore del gemellaggio», ha dichiarato il Sindaco Panichelli durante il suo intervento. «Ringrazio gli amici di Castries per aver offerto alla nostra comunità la brazucade, un piatto tipico a base di cozze, gesto che testimonia lo spirito di condivisione che ci unisce. A settembre restituiremo la cortesia con una visita a Castries, portando con noi sapori italiani, grazie alla collaborazione della Pro Loco: prepareremo un piatto tipico piemontese».
Il Sindaco ha inoltre ringraziato le famiglie ospitanti, tutti i volontari coinvolti e in particolare l’Assessora Barbara Sapino per l’impegno e la disponibilità dimostrata nell’organizzazione.
«La Francia e l’Italia sono geograficamente vicine – hanno concluso il Sindaco Giovanni Panichelli e il presidente della Pro Loco Mauro Brunello – ma Volpiano e Castries lo sono ancora di più: la distanza non conta quando c’è un’amicizia sincera che ci lega».
Leader radicale, giurata popolare, pioniera verde.
A cura di: Fondazione di studi storici Gaetano Salvemini
Date: martedì 13 maggio, 20 maggio, 27 maggio 2025 | h 17:30 – 20:00
Luogo: Auditorium – Polo del ‘900 (Piazzetta Franco Antonicelli – Torino)
In occasione del venticinquesimo anniversario della morte di Adelaide Aglietta un convegno intende approfondire vari aspetti della sua figura e il ruolo che da protagonista ebbe nella storia politica e sociale italiana, europea e internazionale. Si intende ricordare il suo impegno per le battaglie sui diritti civili, dal suo avvicinamento al Partito Radicale fino alla sua elezione a segretaria del partito stesso nel 1976, prima donna in Italia a ricoprire un ruolo ai vertici di un partito politico, in una società in cui l’emancipazione femminile era ancora assai problematica.
Deputata per quattro legislature, dalla VII alla X, si è poi seduta negli scranni del Parlamento Europeo per dieci anni, dal 1989 al 1999, con il Gruppo Verde, portando avanti pioneristicamente le battaglie ecologiste e concorrendo con perseveranza alle lotte per la federazione europea.
Vi è però un preciso e delicato momento della sua biografia che si è fissato nella mente dei testimoni del suo tempo: il primo processo alle Brigate Rosse. Infatti, fu sorteggiata, dopo il rifiuto di oltre un centinaio di cittadini, come giurata popolare nel processo di Torino, accettando con un coraggio non comune un ruolo tra i più difficili e pericolosi in quel momento. Il processo era ripreso nel marzo del 1978 dopo la sospensione dovuta all’assassinio dell’avvocato Fulvio Croce, presidente della Camera Penale, che aveva assunto su di sé la difesa dei brigatisti. Si viveva quindi in un clima di terrore determinato dalle minacce dei terroristi a chi avesse concorso alla regolarità del processo. Era una sfida allo Stato e alle sue istituzioni democratiche. Adelaide Aglietta ha documentato quanto successo in quei mesi cruciali in quello che diventerà il suo “Diario di una giurata popolare nel Processo alle Brigate Rosse”, che restituisce un memoriale fondamentale per la ricostruzione di quei momenti.
Al fine di far rivivere la memoria storica di Adelaide Aglietta e approfondire ulteriormente alcune questioni che negli anni della prima repubblica l’hanno resa protagonista, la Fondazione Salvemini si pone l’obiettivo di restituire, attraverso un convegno, un profilo storico-biografico della leader radicale, analizzando le dinamiche umane e politiche con cui si trovò ad interagire. Nel farlo, si sono coinvolti sia studiosi che testimoni in grado di ripercorrere i momenti salienti dell’esperienza di donna impegnata nella emancipazione dei ruoli femminili, di leader radicale in lotta per i diritti civili, di ecologista e di federalista europea.
Il convegno, che si svolgerà in tre sessioni, intende approfondire i seguenti aspetti:
I) UNA VITA PER LA POLITICA, UNA VITA PER I DIRITTI. Verrà approfondito il ruolo di Aglietta all’interno del Partito Radicale e il suo impegno per i diritti civili a partire dal referendum sul divorzio, con uno sguardo sulla sua elezione a segretaria e sui suoi mandati da deputata;
II) GIURATA POPOLARE AL PROCESSO ALLE BRIGATE ROSSE. Si tratterà del processo alle Brigate Rosse e dell’importanza che il suo diario ha avuto e ha come testimonianza storica per la ricostruzione di quell’avvenimento e quel momento storico;
III) EUROPARLAMENTARE, TRA AMBIENTE E STATO DI DIRITTO. Verrà approfondito il suo impegno all’interno del Parlamento Europeo per le battaglie ecologiste e quelle per i diritti umani nel mondo con una visione federalista europea, appartenente al neonato Gruppo Verde.
“Per la Fondazione Salvemini ricordare Adelaide Aglietta è doveroso non solo per il legame che ha avuto con la nostra città, ma soprattutto per le battaglie di libertà di cui si è fatta promotrice che hanno riguardato milioni di persone in Italia e nel mondo. La nostra Fondazione, intitolata a Gaetano Salvemini, intende riunire una pluralità di valori e riferimenti, e proprio per tali motivi cerchiamo di valorizzare figure politiche che hanno contribuito a segnare una pagina della storia del nostro Paese. Una pagina, quella scritta da Aglietta, contraddistinta dal coraggio della sua azione politica, dall’elezione a segretaria di partito, prima donna in Italia, all’accettazione del ruolo di giurata popolare allo storico processo alle Brigate Rosse. Aglietta è stata un esempio e una personalità di avanguardia che merita di essere ricordata per valutare, 25 anni dopo, l’attualità dei suoi sforzi” – dichiara così Marco Brunazzi, presidente della Fondazione Salvemini.
Programma:
13 maggio 2025, h 17:30/20:00
UNA VITA PER LA POLITICA, UNA VITA PER I DIRITTI
Intervengono: Lorenzo Strik Lievers (storico e già senatore radicale), Lucia Bonfreschi (Ricercatrice UniRoma3), Igor Boni (politico e attivista).
Videosaluto di: Emma Bonino (già senatrice e Commissaria Europea).
Modera: Silvja Manzi (politica e attivista).
20 maggio 2025, h 17:30/20:00
GIURATA POPOLARE AL PROCESSO DELLE BRIGATE ROSSE
Intervengono: Adriano Sofri (giornalista), Alberto Mittone (avvocato), Paolo Chicco (avvocato e saggista)
Saluto di: Roberto Capra (Presidente Camera penale Vittorio Chiusano).
Modera: Silvja Manzi (politica e attivista).
27 maggio 2025, h 17:30/20:00
EUROPARLAMENTARE, TRA AMBIENTE E STATO DI DIRITTO
Intervengono: Olivia Ratti (già amministratrice per il Gruppo Verde al Parlamento europeo), Giorgio Grimaldi (professore in Storia delle relazioni internazionali UniLink), Valentino Castellani (già sindaco di Torino), Marco Boato (già senatore).
Videosaluto di: Francesco Rutelli (già vicepresidente del Consiglio dei Ministri).
Modera: Lorenzo Cabulliese (Fondazione Salvemini).
“SERVONO ASSUNZIONI, TUTELE E UN VERO RICAMBIO GENERAZIONALE NELLA POLIZIA LOCALE.”
Nel corso del Consiglio Comunale la Consigliera di Forza Italia, Federica Scanderebech, ha espresso forti perplessità sulla riorganizzazione del Corpo di Polizia Locale di Torino annunciata dall’Assessore Porcedda. A preoccupare sono le condizioni di un personale già provato, su cui si vorrebbe scaricare l’intero peso del nuovo assetto operativo. Un disagio diffuso, segnalato da più sigle sindacali e confermato dagli stessi agenti.
Dichiara SCANDEREBECH “Il Corpo è composto in larga parte da agenti over 50, con un’età media oltre i 54 anni e una prospettiva pensionistica fissata a 67, senza che il loro lavoro sia riconosciuto come usurante. A questo personale si continua a chiedere di svolgere incarichi sempre più complessi, spesso simili a quelli delle Forze dell’Ordine statali, ma senza il medesimo riconoscimento giuridico, le necessarie tutele o strumenti adeguati. È un sistema ormai sbilanciato, che non regge più.”
“Di fronte a queste condizioni, parlare di potenziamento del servizio esterno senza affrontare la questione del ricambio generazionale è illusorio. I pensionamenti continuano a superare le assunzioni e non esiste un piano credibile per rafforzare organicamente il Corpo. Eppure, la graduatoria dell’ultimo concorso è ancora valida fino al 2026 e rappresenta un’opportunità concreta per inserire nuove risorse. È inaccettabile lasciarla inutilizzata, mentre la città evolve e richiede un presidio sempre più qualificato e capillare.”
“Si sta giocando una partita sulla pelle di chi è ogni giorno in strada, esponendo agenti già logorati a carichi insostenibili. Serve un intervento strutturale: nuove assunzioni, investimenti mirati, tutele legali e una revisione dello status giuridico degli agenti. Senza queste azioni, ogni tentativo di riorganizzazione sarà solo uno scarico di responsabilità su chi, nonostante tutto, continua a garantire la presenza sul territorio.”
Conclude SCANDEREBECH “Il Comune deve assumersi la responsabilità di un vero rilancio del Corpo di Polizia Locale. Non si può continuare a chiedere sempre di più, senza offrire strumenti, diritti e prospettive. La sicurezza urbana non si costruisce con operazioni di facciata, ma con programmazione, rispetto e un investimento serio sul futuro. Si parta subito da un piano concreto di rafforzamento organico.”
Sorrisi solidali, una seconda vita agli oggetti
Mi piace condividere una bella iniziativa, donare è condivisione, cura e sostenibilità , a volte non sai dove mettere oggetti che per noi diventano un plus, mentre ad altri portano gioia e felicità non avendo la possibilità di acquistarne…
Sorrisi solidarietà è un iniziativa consolidata negli anni. Sorrisi Solidali 2025 –
