ilTorinese

Tari, Comune di Venaria: maggiori esenzioni per le tariffe di quest’anno

Con Delibera del Consiglio Comunale sono state approvate dall’Amministrazione le tariffe Tari 2021.


Le agevolazioni sono rivolte alle utenze domestiche che versino in condizioni di disagio economico e sociale e alle utenze non domestiche che a causa dei provvedimenti di contenimento del COVID-19 hanno svolto l’attività in modo ridotto con conseguente minor produzione di rifiuti.

Il sindaco Fabio Giulivi commenta «Un piano per venire incontro a famiglie e imprese, che in questo periodo di emergenza sanitaria hanno sofferto la conseguente contrazione economica. Abbiamo cercato di raggiungere, con maggiori esenzioni, un più alto numero possibile di utenze. Uno sforzo economico importante per dare una risposta alle famiglie e alle imprese maggiormente in difficoltà».

Le modalità operative sono state stabilite con  DGC n. 193 del 26.07.2021 per quanto concerne le utenze, nelle condizioni di presentare la richiesta in base all’indicatore ISEE,  e con DGC n. 194 del 26.07.2021  per le utenze non domestiche, interessate dall’emergenza sanitaria.

Il vicesindaco e assessore al Bilancio e Tributi, Gianpaolo Cerrini dichiara «In base ai dati in nostro possesso i nuclei che hanno goduto dell’esenzione totale nel 2020 sono stati 244. Con le nuove regole possono passare a 586. Parliamo quasi di 1800 venariesi che beneficeranno di questa esenzione. Rispettando le condizioni di bilancio, abbiamo cercato di ridurre i disagi economici ai nostri cittadini».
Per entrambe le categorie, le richieste devono essere inoltrate all’Ufficio Tributi entro la data del 30.11.2021. La modulistica è già disponibile sul sito comunale.

Sono stati anche inoltrati gli avvisi di pagamento, con uniti i modelli F24 precompilati,  con  scadenza 30 luglio 2021 – 30 settembre 2021 – 30 novembre 2021. In occasione della seconda scadenza, è possibile il pagamento in unica soluzione. La rata di saldo e conguaglio con scadenza 30 gennaio 2022 sarà inoltrata con separato avviso. Infine, da rilevare l’aspetto che più da vicino interessale Politiche Sociali e la Famiglia, come sottolinea l’assessore che ne gestisce le deleghe, Luigi Tinozzi «Rispetto all’anno scorso per le famiglie che versano in condizioni di disagio economico, la soglia di esenzione totale è stata portata da 2000 euro a 6000 euro e le fasce ISEE, che avranno comunque diritto ad un’agevolazione, sono state ampliate da 15000 euro a 16000 euro».

(foto Mario Alesina)

Scuola, il sindacato Sisa: “Trasferimenti d’ufficio per i non vaccinati?”

/

Caro direttore, trasferimenti d’ufficio per i non vaccinati e altre scelte strampalate e di dubbia costituzionalità rischiano di portare a una catastrofica apertura dell’anno scolastico

Scrive il quotidiano “La Repubblica”: “Obbligo vaccinale per il personale della scuola, chi non si adegua subirà prima il trasferimento in un’altra città, poi la sospensione dello stipendio. Si lavora a questo schema nel governo, immaginando di introdurre questa novità per decreto già martedì.”
Di fronte a ciò sorgono alcune domande.
Come faranno i dirigenti scolastici a verificare l’avvenuta vaccinazione? Se devono farlo loro, occorre una specifica normativa che obblighi i docenti, gli ATA al momento appaiono esclusi, a presentare la cosiddetta “carta verde” – “green pass”, superando tutta la vigente normativa sulla privacy. Si presenta poi un secondo problema, tra i docenti vi sono coloro che hanno preferito vaccinarsi con il cinese Sinovax,  oppure il russo Sputnik, o ancora hanno partecipato alla sperimentazione del’italiano ReiThera, così come a quella praticata in Italia con il cubano Soberana, tutti loro non possono essere vaccinati di nuovo e al contempo non hanno accesso per le deprecabili e insostenibili scelte dell’Unione Europea al “green pass”, venendo, con somma assurdità, equiparati ai non vaccinati. Come SISA ribadiamo invece che debbano essere considerati vaccinati, non il contrario, ma purtroppo ci pare che il governo non intenda procedere in questo senso.
Riguardo al trasferimento dei non vaccinati ad altra città e altre mansioni, nessuna norma contrattuale e nessuna legge dello stato li prevede e li contempla. Gli affitti nella precedente sede di servizio e in quella nuova, il trasloco, chi li paga? Per altro per molti docenti delle regioni meridionali costretti a lavorare in quelle settentrionali potrebbe aprirsi forse lo spiraglio del rientro a casa, in altro posto di lavoro della pubblica amministrazione. Quindi allora meglio per loro sarebbe non vaccinarsi. Tornado alla proposta, chi decide dunque e con quali criteri, abitativi, chilometrici, il trasferimento in altra città? Il trasferendo ha facoltà di scegliere? Da Milano un docente può chiedere di andare a Catania, o per forza dovrebbe andare a Trieste, in quali comparti poi dell’amministrazione? Non si ledono così i precari degli uffici pubblici che da anni attendono una regolarizzazione che tarda ad arrivare? È costituzionale chiedere il “green pass” obbligatoriamente? E poi perché chiederlo per le scuole e non per le poste? E ancora, come si può avviare l’anno scolastico a metà settembre con regolarità, se si dovrà assistere al teatrino della maestra e del professore cacciati dalla cattedra di titolarità per assenza di “green pass”? Si può distruggere in questo modo la continuità didattica? I supplenti annuali, una volta preso l’incarico, decadranno se non in possesso di “green pass”, oppure rientreranno nel girone dantesco dei trasferimenti d’ufficio ad altra città e ad altre mansioni? Nel caso venisse chiesto il “green pass” prima della firma della nomina, ciò avverrebbe sulla base di quale legge? Anche tale rimozione dei titolari e di esclusione dei supplenti si baserebbero su quali norme? A noi paiono scelte del tutto incostituzionali, al pari della eventuale sospensione dello stipendio. Secondo quali regole poi scatterebbe il blocco stipendiale? Da ultimo potrebbe essere possibile senza un sistema normativo preciso? Si può procedere solo per decretazione emergenziale? A noi del SISA non risulta proprio.
Intanto nulla è previsto per le classi con molti ragazzi, le cosiddette “classi pollaio”, perché il presidente del consiglio ha zittito il ministro Bianchi dicendo, come sempre per la scuola, che non ci sono i soldi.
Se tale confusione, degna di una burletta del Ruzzante, non bastasse, si aggiunge il marasma sulle lezioni in presenza e a distanza.
Dapprima il Ministero dell’Istruzione proclama che tutto l’insegnamento e tutte le scuole saranno in presenza, ma che gli studenti delle medie di primo e di secondo grado non vaccinati potrebbero essere tenuti a casa, quindi obbligando il docente in classe a praticare una didattica mista, in presenza per gli uni e a distanza per gli altri, facendo sorgere una immediata domanda, ogni singola classe di ogni scuola italiana è attrezzata con LIM e computer per permettere questa didattica simultanea mista? A noi del SISA risultano impossibilitate a ciò almeno i tre quarti delle aule. Nel caso dovrebbero sopperire i docenti con i loro cellulari? Un secondo caso vedrebbe scattare la didattica simultanea mista solo in presenza di contagiati, ma non cambia molto.
Vi e poi un altro pasticcio, con la proroga dello stato d’emergenza al 31 dicembre 2021 si è proceduto all’estensione dell’assunzione del personale docente e ATA / Covid al 30 dicembre 2021, nonché al mantenimento in lavoro agile, ovvero a distanza, dei docenti e degli ATA fragili attualmente per decisione del Ministero al 31 ottobre 2021, ma probabilmente in proroga allo stesso 30 dicembre 2021. Se tutta l’attività didattica, come vorrebbe il Ministero, sarà in presenza o in simultanea mista, è opportuno che fin dal 1° settembre i supplenti dei docenti fragili siano in servizio, così come nei primi collegi venga concordato il supporto didattico che a distanza i fragili potranno apportare nel quadro dell’offerta formativa, ma evidentemente slegati da una responsabilità diretta verso le classi. In più sappiamo anche che tra i docenti fragili taluni non hanno potuto vaccinarsi per incompatibilità o gravi rischi tra le loro patologie e i vaccini, è quindi vivo auspicio che tali docenti, al pari di quelli vaccinati con altri vaccini, non vengano come ora relegati tra coloro che, essendo privi di “green pass”, dovrebbero sottostare alle proposte vessatorie e di dubbia costituzionalità avanzate dal governo. Come SISA chiediamo che i fragili non vaccinabili e – lo ripetiamo – i vaccinati con altro vaccino vengano immediatamente considerati al pari dei vaccinati che possiedono il “green pass”.
Da ultimo come SISA avanziamo l’amara constatazione che le premesse per un catastrofico inizio di anno scolastico, ben peggiore di quello dello scorso anno, siano state poste da un governo che preferisce arrabattarsi con proposte estemporanee e incostituzionali, quando basterebbe consultare gli uffici giuridici della Presidenza del Consiglio e del Ministero dell’Istruzione per addivenire a scelte ragionate e legislativamente fondate, che non creino confusione e una marea di ricorsi che obbligheranno lo stato a sonori risarcimenti e le scuole a navigare per tutto settembre e forse non solo nella più generale confusione.

Donne: Ruffino (CI), anche il nostro pil esiste e vale

“La pandemia ha colpito con maggiore durezza il lavoro delle donne, a dircelo sono stati i dati duri e impietosi. Le donne sono state chiamate a occuparsi dei figli quando questi erano in dad e sono state le ultime a rientrare a lavorare, se il loro posto di lavoro è esistito ancora.

Sono molte le parole dette fino ad oggi eppure tuttavia continuiamo a fare i conti col gender gap e a parlare di promozione per il pieno accesso del mercato del lavoro da parte delle donne. “ Lo afferma in una nota Daniela Ruffino deputata di Coraggio Italia “ Mancano tuttavia ancora politiche concrete e attive, un serio welfare familiare e specialmente una road map chiara e condivisa che impegni il governo e l’Europa a favore di quell’autodeterminazione femminile di cui tanto parliamo da anni ma che rischia di restare un tema di facciata mai affrontato e risolto senza metodo alcuno. È necessario finanziare quelle politiche attive a sostegno vero delle donne, delle famiglie e del mercato del lavoro che vediamo già applicate da anni in altri paesi e che comportano non solo un aumento occupazionale delle donne ma anche una forte crescita della natalità. I fondi del pnrr vadano anche in questa direzione. Il pil delle donne esiste e vale. È ora di farlo crescere.” Conclude

Quickload powered by OGR Torino

OGR Torino, 34BigThings e Microsoft presentano: Quickload powered by OGR Torino

primo programma italiano per l’accelerazione 4.0 in ambito gaming su scala europea

 

Microsoft ID@Xbox supporterà il programma con 100.000 dollari per finanziare le startup del settore gaming, aperte le candidature sul sito quickload.dev da domani, venerdì 30 luglio.
La città di Torino si conferma un punto di riferimento internazionale per il futuro del settore.

OGR Torino, 34BigThings e Microsoft con ID@Xbox (il programma dedicato agli sviluppatori indipendenti) lanciano Quickload powered by OGR Torino, il primo programma di accelerazione 4.0 italiano dedicato a startup europee nel settore del gaming.

Le tre realtà, leader nei propri settori, uniscono le forze per promuovere l’innovazione e supportare nuovi talenti nella realizzazione di progetti legati al mondo dei videogiochi. 
Nel 2020, il mercato dei videogiochi ha generato un turnover di 2,1 miliardi di euro, registrando una crescita significativa del 21,9% rispetto al 2019. Questi dati dimostrano, dunque, l’importanza dell’industria videoludica sul mercato italiano e la necessità di supportare talenti autoctoni, rendendo Torino un punto di riferimento internazionale per il futuro del settore.
L’avvio del programma Quickload conferma infatti Torino come una città focalizzata sull’innovazione e il digitale, a supporto dei migliori talenti internazionali in settori trasversali e ad alto grado di sviluppo.

La call del programma Quickload è aperta a startup e idee di sviluppo in tutta Europa, sia ambito entertainment che serious gaming. I candidati selezionati verranno affiancati con un percorso di mentorship e avranno a disposizione gli strumenti e le risorse necessarie per lo sviluppo del proprio business o delle relative idee creative. Le candidature saranno aperte dal 30 luglio fino al 20 settembre 2021 attraverso il sito ufficiale (http://quickload.dev/).

Una commissione internazionale, composta da esperti nominati da OGR Torino, 34BigThings e Microsoft, selezionerà le startup che prenderanno parte al programma. L’annuncio ufficiale dei partecipanti avrà luogo a novembre in un evento dedicato.

Per supportare concretamente le idee più creative e i progetti più validi in ambito entertainment, Microsoft stanzierà un finanziamento di 100.000 dollari attraverso il programma internazionale ID@Xbox. Gli investor partner del progetto includono: Digital Magics, dpixel e Sellalab.

L’iniziativa, in partenza il 6 dicembre 2021, durerà 6 mesi e terminerà il 27 maggio 2022.
Alle migliori startup verrà data l’opportunità di proseguire il proprio percorso per ulteriori 6 mesi presso OGR Tech, innovation hub di OGR Torino. Inoltre, le migliori startup di serious e business game potranno essere selezionate per accedere al programma globale Microsoft for Startups, che mette a disposizione offerte e risorse dedicate alle startup.

Siamo molto orgogliosi di annunciare oggi il programma di accelerazione Quickload powered by OGR Torino” – ha dichiarato Massimo Lapucci, CEO di OGR Torino. “Il gaming è un settore sul quale OGR Torino – attraverso la business community OGR Tech – ha scommesso sin dall’inizio. Con questa esperienza ci aspettiamo di consolidare la nostra presenza a livello europeo in ambiti caratterizzati da elevati tassi di sviluppo, consolidando dunque la mission di OGR come hub per l’accelerazione e l’innovazione d’impresa al servizio del Paese. Il percorso, che si aggiunge agli altri sette programmi di innovazione già attivi presso OGR Tech, rafforza ulteriormente la partnership con Microsoft e con la torinese 34BigThings, con l’obiettivo di valorizzare e attrarre talenti in città, coltivandone la cultura imprenditoriale e creando collaborazioni con altri attori di rilievo a livello globale“.

Nel comunicato stampa completo, disponibile in italiano e in inglese nel presskit digitale, ulteriori dettagli e le dichiarazioni di Valerio Di Donato, CEO di 34BigThings e di Guy Richards, Senior Strategic Partner Manager di ID@Xbox in EMEA.

Ippodromo di Vinovo aperto per ferie

Aperto per ferie: succederà per tre volte in agosto all’Ippodromo di Vinovo unico impianto del trotto attivo questo mese nel Nord Ovest. E così non devono stupire gli 88 cavalli impegnati nelle 8 corse in programma mercoledì 4 a partire dalle 19.10

 

La prova più ricca della serata sarà la sesta, il Premio Perù riservato ai 4 anni impegnati sulla distanza del doppio km e suddivisi in tre nastri. Favorito della vigilia è BestOfDream Trio, ennesimo allievo dei Gocciadoro che ha messo insieme diverse belle vittorie prima di una ‘rottura’ a Napoli. Lo interpreta Alessandro Gocciadoro che sulla sua strada troverà avversai credibili come Brillant Ferm affidato nell’occasione ad Andrea Farolfi, ma anche Buffon Zs con Mauro Baroncini e

Bananarama Jet, nelle mani di Santo Mollo.

In apertura di programma il Premio Lima per i 2 anni: sono alle loro prime uscite o quasi, ma l’attenzione va a chi ha fatto intuire buoni mezzi come Dimitri Ferm, ancora con Farolfi, o Dubhe Prav insieme a Santo Mollo. Interessante anche il Premio Nazca per Gentelmen, un doppio km riservato a cavalli anziani con 11 al via.

Ingresso gratuito per tutti e attivo per tutta la sera il Fill’Hippo’s Ristora.

‘To Shape – Torino Urban Art District’ è la ‘galleria a cielo aperto’ della Città

/

NASCE ‘TO SHAPE – TORINO URBAN ART DISTRICT’

LA CITTÀ PUNTA SULL’URBAN ART COME ESPRESSIONE DELL’ARTE CONTEMPORANEA

‘To Shape – Torino Urban Art District’ è la ‘galleria a cielo aperto’ della Città di Torino che raccoglie l’eredità dei lavori di Murarte, Street Attitudes, Pareti ad Arte, Porte ad Arte, Picturin, Bart, TOward, SAM-Street Art Museum, MAU-Museo Arte Urbana, Spazio Portici-Percorsi Creativi e le azioni artistiche all’interno di Parco Dora.

È una visione nuova dell’arte che pone la street art, il muralismo e l’urban art al centro e la identifica come motore di sviluppo.

‘To Shape’ – progetto di Città di Torino / Torino Creativa, Fondazione Contrada Onlus e GAI – Giovani Artisti Italiani realizzato anche grazie al sostegno di Compagnia di San Paolo – darà merito alle opere già esistenti (sedimentate sul territorio negli ultimi 20 anni) e sarà il punto di riferimento per gli interventi futuri. Un’azione di valorizzazione, con uno sguardo verso il domani, che riconosce la creatività giovanile come asse trainante di sviluppo economico al fine di sostenere il lavoro e le professioni creative. Uno spazio di innovazione imprescindibile anche all’interno del mondo dell’arte.

A sostegno di questa nuova prospettiva si inserisce anche la collaborazione con la Soprintendenza all’Archeologia Belle Arti e Paesaggio che si occuperà di arte urbana con lo stesso impegno con cui si dedica alla conservazione dei monumenti e alla valorizzazione dell’arte moderna e contemporanea.

Cuore di ‘To Shape’, progetto che si fonda sulla comunicazione, organizzazione e fruizione delle opere sia dal vivo, sia attraverso piattaforme digitali, è la cabina di regia che coinvolge soggetti pubblici e privati interessati allo sviluppo e all’incremento dell’arte pubblica e del tessuto sociale metropolitano. Ne fanno parte l’Ufficio Torino Creativa dell’Area Giovani e Pari Opportunità, la Fondazione Contrada Torino Onlus, il GAI (Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani), il curatore Roberto Mastroianni, la comunità artistica rappresentata dai collettivi e dai singoli creativi che hanno generato e che sostengono l’Urban Art, e istituzioni già invitate che devono aderire formalmente come il Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Torino e l’Accademia Albertina delle Belle Arti

La nostra città possiede una ricchezza eccezionale, la creatività giovanile, che deve essere sostenuta dalle istituzioni – dichiara Marco Giusta, Assessore alle Politiche e Creatività Giovanile -. Questa cresce e si sviluppa attraversando i luoghi di trasformazione spesso lontano dal centro città e fuori dai classici canali di comunicazione e saperla coltivare, rispettandone l’identità e la modalità espressiva è uno degli obiettivi di una città che vuole scommettere sul futuro. Torino, oggi conosciuta come la città dell’arte povera e contemporanea, diventerà nei prossimi anni anche un punto di riferimento per la street art e il muralismo. La capacità delle e dei giovani di costruire nuovi percorsi artistici sarà vettore di sviluppo pari a quello dell’arte contemporanea. Una visione questa condivisa con la cabina di regia di To Shape che sceglie lo spazio pubblico come luogo di espressione’.

‘To Shape’ è quindi un cambio di passo e prospettiva: l’arte che si sviluppa nelle periferie – intese come luoghi del contemporaneo e della trasformazione – quella delle e dei giovani creativi, la street art, il muralismo e l’arte urbana potrà essere considerata come correnta fondamentala con valore culturale, artistico ed economico al pari – in prospettiva – di quello dell’arte contemporanea.

 

LE AZIONI IN CORSO:

La ‘cabina di regia’ cittadina, attiva da marzo 2021, ha già iniziato una serie di operazioni tra cui:

– il coordinamento, attraverso un comitato scientifico e curatoriale, di interventi futuri e di riscrittura del tessuto metropolitano in un’ottica di urban design che permetta una facile fruizione delle opere e una programmazione degli interventi in relazione alle aspettative dei cittadini, dell’Amministrazione e degli attori pubblici e privati del territorio;

– la pianificazione, all’interno delle procedure funzionali, delle informazioni da emanare verso l’esterno creando i presupposti per un archivio digitale di tutte le opere realizzate in Città, ancora presenti o scomparse;

– l’istituzione di una ‘galleria a cielo aperto’ permanente e temporanea, valorizzata attraverso l’individuazione di modalità razionali di censimento per avviare interventi di conservazione e restauro e con azioni e mostre temporanee a Parco Dora e nei portici e gallerie di Torino per alimentare l’interesse sulle modificazioni artistiche in corso.

 

AZIONI PIANIFICATE:

Il progetto, di durate biennale, ha visto slittare alcune azioni a causa della pandemia e delle restrizioni Covid-19. I lavori che hanno trovato spazio nel cronoprogramma e che sono già in fase di organizzazione sono:

– la creazione di centri studio e documentazione sul ‘muralismo urbano’, anche con funzione di Osservatorio Nazionale, che integrino il nascente archivio digitale con momenti di riflessione pubblica, produzione di cataloghi, pubblicazioni, workshop e conferenze;

– la realizzazione di corsi e opportunità di accoglienza per artisti nazionali e internazionali che, attraverso un sistema di residenze mirate, producano opere sul territorio;

– la pianificazione di tour tematici che permettano la fruizione delle opere murarie;

– l’ideazione di una rete di opere – illuminate ad hoc per facilitarne la percezione notturna – da inserire nei percorsi tematici ed eventualmente nel circuito invernale delle Luci d’Artista;

– la scrittura di documenti e regolamenti da usare come base e strumento per esportare, in altre città italiane, buone pratiche amministrative, esperienze tecnico-logistiche e conoscenze artistico-scientifiche da fornire a enti terzi.

 

“Ivan Theimer. Selva simbolica” All’ “Accorsi-Ometto” di Torino

/

Realtà e mito si fondono nella grandiosità delle sculture dell’artista franco-ceco  Fino al 19 settembre

Assai sinteticamente (ma in modo decisamente riduttivo) per molti è l’“artista degli obelischi”. In Francia – dov’è emigrato nel 1968 dalla natia Olomouc, dopo l’occupazione sovietica della Cecoslovacchia – per tanti è sempre lo “scultore di Mitterand”, in quanto proprio dall’allora (1989) Presidente della Repubblica francese gli fu commissionato il “Monumento dei diritti dell’uomo e dei cittadini”, situato nel Champ de Mars e i tre obelischi in bronzo per il Palazzo dell’Eliseo.
Solo alcune delle grandi opere monumentali, obelischi soprattutto, realizzate per numerose piazze d’Europa. Oggi Ivan Theimer vive fra Francia e Italia, fra Parigi e Pietrasanta, coltivando ancora una forte passione per i viaggi in luoghi remoti alla ricerca di paesaggi che ama fissare in deliziosi acquerelli, ben studiati nei giochi di luce e trasparenze di colore. A lui il Museo “Accorsi-Ometto” di Torino dedica oggi, e fino al 19 settembre, una personale, di quelle da non perdere. Una mostra, curata da Marco Meneguzzo, articolata in un’ottantina di opere (fra sculture, dipinti, grafica e disegni) che partono dal Cortile del Museo di via Po per accedere al secondo piano negli spazi espositivi interni della Galleria. Già ben esemplificativo, oltreché suggestivo, il titolo: “Selva simbolica”. E il perché ce l’abbiamo subito al primo impatto, davanti agli occhi, varcando la soglia del Cortile, in cui svettano (sempre in verticale, direzione-cielo) opere scultoree che rappresentano l’esatto emblema della sua vita e del suo lavoro come incontro continuo di due elementi: “uno minoritario, di rappresentazione della realtà e uno preponderante, di allegoria, metafora, mito, simbolo”. Ecco allora quell’antico Cortile diventare altro. Ci si aggira fra immagini di perfetta assoluta realtà, grandiose e monumentali, un “urlo” d’arte pura, trasformate in simboli strettamente legati al mito. Una selva, riflessa nello sviluppo plastico in verticale, con le sue tipologie ripetute. Ma “selva simbolica”. Dove una serie di obelischi in bronzo dipinto fa da cornice a un gruppo di bambini con copricapi orientaleggianti, con frutti e pesci tenuti fra le mani e poi tartarughe e stele su cui svetta l’imponente “Arione”, Arione di Metimna o di Lesbo, il citarista dell’antica Grecia prediletto da Periandro, tiranno di Corinto, tratto in salvo dalle acque del mare da un delfino che lo portò fino al santuario di Poseidone a Capo Tenaro. Mito e ancora mito. Allegorie che sfidano il reale. In un percorso stilistico di grande preziosità e raffinate cesellature che richiamano ad un manierismo toscano alla Benvenuto Cellini, ma anche al simbolismo e agli antichi classicismi, dalla civiltà egizia a quella greco-romana. Dal Cortile alla Galleria interna. Qui troviamo dipinti legati agli esordi dell’artista (allievo all’“Ecole des Beaux-Arts” di Parigi, dove riprende gli studi d’arte già conclusi in patria), minuziosi disegni su carta e i suoi “trous” o “buchi” dipinti dalla fine degli anni Sessanta e “scavati in un terreno metafisico – ricorda Marco Meneguzzo – in un luogo assolutamente non realistico, più vicino a un paesaggio surreale di Yves Tanguy che a un qualsiasi luogo reale”. Dopo la “Sala Tartaruga” dedicata a Ercole e al suo mito (bellissimo e anche forse un po’ ironico l’“Ercole con obelisco” colto in una posa sbilanciata di grande difficoltà con quel peso non indifferente da reggere anche per una montagna di muscoli come quelli attribuiti all’unico mortale riuscito a diventare dio, figlio di Giove e della regina Alcmena), il “Salone Cinese” vede la rappresentazione scenografica della “selva simbolica” con le opere concentrate al centro e svettanti sin quasi a toccare il soffitto, creando una sorta di foresta di obelischi. La sala attigua è infine occupata da altre opere dell’artista come i “d’après” di grandi pittori del passato e dal bozzetto del monumento per il bicentenario della “Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo”, eretto in Champ de Mars a Parigi. A concludere il percorso espositivo, troviamo i pilastri/lampade (mirabili opere di moderno design) e gli acquerelli di viaggio dedicati ai luoghi visitati dall’artista nell’arco della sua vita. Attenti. Poetici.Capaci di rendere appieno la volontà di fissare un’emozione nello spazio morbido di una pennellata e nel gioco, atteso anche per ore, del cambio di luci, atmosfere e colori.
Gianni Milani
“Ivan Theimer. Selva simbolica”
Museo di Arti Decorative “Accorsi-Ometto”, via Po 55, Torino; tel. 011/837688 int. 3 o www.fondazioneaccorsiometto.it
Fino al 19 settembre
Orari: da mart. a ven. 10/18 – sab. dom. e festivi 10/19
Nelle foto
– “Tartaruga con tempio”, bronzo
– “Stele paesaggio vegetale II”, bronzo dipinto, 1981-1995
– “Arione”, bronzo, 2008

La Green Economy e la responsabilità sociale dell’impresa

Ovvero come affrontare la transizione ecologica. Nel libro di Luca Servato

Una società nella quale un modello di sviluppo economico sostenibile dall’ambiente è una delle priorità non degli anni a venire.

Il libro di Luca Servato ‘Green Economy e Responsabilità sociale – Una strategia vincente’, edito per i tipi di Astragalo, concepito appena prima dell’emergenza sanitaria, coglie in pieno i comportamenti vincenti di quella che oggi viene chiamata transizione ecologia. L’autore, con un passato di amministratore comunale a Casale Monferrato, è laureato in Economia ed amministrazione delle imprese, con laurea magistrale in Gestione dei portafogli mobiliari e dei servizi innovativi di intermediazione finanziaria all’Università del Piemonte Orientale. Ha poi approfondito le tematiche del rapporto tra impresa ed ambiente con un Master di secondo livello in Economia E management delle risorse naturali e dell’ambiente all’Università Niccolò Cusano di Roma. La pubblicazione, nella prima parte, affronta le tematiche dell’attuale modello di produzione e delle sue carenze in termini di sostenibilità ed in relazione alla tutela dell’ambiente, si sofferma sugli stakeholder e incentra le conclusioni sull’impegno sociale dell’impresa assunto nei confronti della comunità anche attraverso il modello ‘green’. Nella seconda parte si sofferma su un caso di studio tipico della città dove vive, Casale Monferrato: la vicenda dello stabilimento Eternit, che ha caratterizzato la vita produttiva della capitale del Monferrato dal 1907 sino al 1986, anno del fallimento della multinazionale, ma che continua a fare sentire ancora oggi le conseguenze negative della sua presenza in termini sanitari e di bonifica del territorio. Particolarmente attenta è l’analisi del fallimento di mercato dell’azienda per le pesanti esternalità negative prodotte sotto vari aspetti. Servato passa così in rassegna, analiticamente, i costi sanitari, assicurativi, previdenziali, del Fondo per le vittime dell’amianto, sociali e di bonifica.  E il messaggio è chiaro: se fosse stato rispettato l’ambiente circostante in una prospettiva di responsabilità sociale tali costi sarebbero stati immensamente minori, con tutte le conseguenze del caso. Ovviamente si tratta di un’analisi economica che non tiene conto della contestualizzazione storica in cui si è sviluppato l’insediamento ma che è un monito per il presente ed il futuro. Il testo, introdotto dalla prefazione di Laura Castellucci, docente all’Università di Roma Tor Vergata, vede a chiusura la postfazione di Alessandro Bratti, direttore generale dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e le note critiche di Nicola Pondrano, presidente del Fondo Inail per le vittime dell’amianto, Massimo Frasson, autore di Alpha Marketing  20/80 e Bruno Pesce, coordinatore del Comitato Vertenza Amianto. Il testo è pure fornito di riferimenti normativi, bibliografia e sitografia che consentono una visione completa dell’argomento. E non è un caso che Servato abbia voluto presentarlo in prima assoluta, tramite una videoconferenza a maggio agli allievi di una scuola, la classe V Sia Sistemi informativa aziendali) dell’Istituto Tecnico Economico Calamandrei di Crescentino.

Massimo Iaretti

 

 

 

Il Governo risponde alle richieste di Torino e del Piemonte

Concordato il programma di lavoro per l’autunno

Si è svolto questa mattina in videocollegamento l’incontro tra il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, la sindaca di Torino e della Città metropolitana Chiara Appendino e la vicepresidente del Senato Anna Rossomando con il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e il viceministro Gilberto Pichetto.

Erano presenti anche gli assessori alle Attività produttive di Regione e Comune Andrea Tronzano e Alberto Sacco.

Si è trattato della prosecuzione ideale dell’incontro che le Istituzioni piemontesi hanno avuto la scorsa settimana a Palazzo Chigi, durante il quale è stato consegnato al presidente del Consiglio Mario Draghi il dossier per il rilancio e lo sviluppo industriale del territorio concordato con i rappresentanti del mondo imprenditoriale e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori.

Al centro del vertice di oggi innanzitutto il futuro dell’automotive, un settore che in Piemonte dà lavoro a oltre 75 mila persone. È stata accolta la richiesta di tenere all’inizio di settembre un confronto che verrà convocato dal ministro Giorgetti con Stellantis e le Istituzioni piemontesi per avere garanzie sui progetti di sviluppo dell’azienda sul territorio.

A proposito delle nuove opportunità nell’ambito della componentistica, in particolare, il ministro Giorgetti ha confermato che l’area di Torino rappresenta la candidatura italiana con le caratteristiche migliori per diventare la sede del nuovo stabilimento europeo di Intel.

Il Governo, inoltre, procederà nei tempi previsti alla nomina del Comitato di coordinamento per la costituzione della Fondazione per l’intelligenza artificiale, per la quale è stato anticipato che oggi verrà inviata la proposta del territorio.

È stato anche ribadito che la filiera dell’aerospazio potrà contare sulle risorse del PNRR, un altro ambito su cui il Piemonte ha grande tradizione, competenze e professionalità, ed è stata evidenziata la competitività del territorio per quanto riguarda l’idrogeno.

“Si è trattato di una riunione positiva, che ha fornito prime risposte utili alle richieste provenienti dal territorio per avviare un piano di lavoro concreto con il Governo – hanno commentato al termine il presidente Cirio, la sindaca Appendino e la vicepresidente Rossomando -. Subito dopo Ferragosto ci ritroveremo nuovamente con tutti i rappresentanti del mondo imprenditoriale e dei lavoratori per fissare i prossimi passi di questo lavoro che guarda con fermezza allo sviluppo di Torino e del Piemonte”.

Il bollettino Covid di martedì 3 agosto

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 194 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 42 dopo test antigenico), pari all’1,3% di 14.450 tamponi eseguiti, di cui 5.109 antigenici. Dei 194 nuovi casi, gli asintomatici sono 76(39,2%).

I casi sono così ripartiti: 40 screening, 121 contatti di caso, 33 con indagine in corso, 2 RSA/Strutture Socio-Assistenziali.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 370.333 così suddivisi su base provinciale: 30.044 Alessandria, 17.590 Asti, 11.606 Biella, 53.443 Cuneo, 28.739 Novara, 197.838 Torino, 13.853 Vercelli, 13.158 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.521 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.541 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 7 (+ 1 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 80 (-1 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 2.517

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.959.519 (+14.450 rispetto a ieri), di cui 1.899.698 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.700

1 decesso di persona positiva al test del Covid-19 si e verificato ed è stato comunicato oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale diventa quindi 11.700 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.591 Torino, 525 Vercelli, 374 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

356.029 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 356.029 (+143 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.120 Alessandria, 16.825 Asti, 11.082 Biella, 51.607 Cuneo, 27.480 Novara, 191.169 Torino, 13.228 Vercelli, 12.669 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.443 extraregione e 2.406 in fase di definizione.