ilTorinese

Montaruli (FdI): “Il Governo revoca i fondi ai Comuni”

  “Il Governo Draghi, con un colpo di spugna, ha revocato i milioni di euro già assegnati ai i comuni piemontesi di Novara, Rivalta e Nole per gli interventi di riqualificazione urbana nelle aree popolari, una vergogna di cui chiederemo conto all’esecutivo.

Non è accettabile assegnare delle risorse, far effettuare alle amministrazioni gli interventi milionari di riqualificazione, e poi rimangiarsi la parola revocando il contributo”. A dichiararlo è la parlamentare e il senatore di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e Gaetano Nastri, sollevando il caso della revoca unilaterale da parte del Governo dei fondi sui PRUACS (Programmi di Riqualificazione Urbana per Alloggi a Canone Sostenibile). “I cantieri per gli interventi di riqualificazione nei comuni di Novara, Rivalta e Nole sono già conclusi, con tanto di certificati di collaudo finale delle opere da parte dell’apposita commissione – prosegue Montaruli -. La decisione del Governo pertanto è inspiegabile e irrispettosa. Al comune di Novara sono stati revocati 2.967.005,95 € serviti per interventi di edilizia sovvenzionata, il Centro polifunzionale Sant’Egidio, parchi, attrezzature e percorsi ciclabili. Al comune di Rivalta 3.655.791,80 € per via Primo Maggio, interventi di edilizia sovvenzionata la Parrocchia di via Fossano. Al comune di Nole 1.923.384,62 € per la riqualificazione di Piazza Vittorio Emanuele e la nuova Torre civica. Tutti interventi finalizzati ad incrementare la disponibilità di alloggi da offrire in locazione a canone sostenibile nonché a migliorare le infrastrutture dei quartieri con presenza di forte disagio abitativo. Mi auguro che il Governo possa tornare sui suoi passi, confermando alle amministrazioni le risorse assegnate, in caso contrario porteremo il caso in Parlamento”. Sulla vicenda la Regione Piemonte, attraverso l’assessore agli Affari Legali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, ha dato mandato all’avvocatura regionale di proporre ricorso avanti al TAR del Piemonte per l’annullamento del Decreto del Ministero di revoca dei fondi.

Furto con strappo sul Ponte Bologna

Si nasconde ai poliziotti tra le auto parcheggiate

E’ domenica sera ed un cittadino sta passeggiando nei pressi del Ponte Bologna quando improvvisamente tre soggetti gli si avvicinano e, con gesto fulmineo, uno di questi gli strappa la collana d’oro che indossava. La vittima reagisce, tentando di riappropriarsi del monile, senza successo. Dopo pochi istanti i tre si allontanano. Diverse le pattuglie giunte sul posto alla ricerca dei tre individui. Grazie all’ausilio fornito dalla vittima, una persona con disabilità, il reo autore del furto, un cittadino marocchino di 23 anni, viene rintracciato dagli agenti del commissariato Barriera Milano all’interno di un parcheggio, nascosto tra le auto.

Il ventitreenne, con precedenti specifici di Polizia, è stato deferito per furto con strappo, aggravato dalla condizione di disabilità della vittima.

La maglia a righe tradisce il ladro di portafogli

Sfila un portafoglio al mercato e si dà alla fuga

 

Domenica pomeriggio stava passeggiando al mercato di piazza Borgo Dora quando, senza accorgersene, un ragazzo gli sfila il portafoglio dal borsello. L’uomo, allertato da un passante, riesce a raggiungere il ladro che, vistosi scoperto, inizia ad inveire contro di lui fino ad afferrarlo per il collo e ad un braccio per poi guadagnarsi la fuga. La vittima lo insegue, ma, ad un certo punto, lo perde di vista. Grazie alla descrizione dettagliata del giovane, gli agenti del Commissariato di Dora Vanchiglia, sono riusciti ad individuare il ragazzo all’interno dei giardini Alimonda, riconosciuto dalla sua maglietta a strisce. Lo straniero, un 25enne marocchino, è stato trovato in possesso dei 150 euro sottratti alla vittima. Il giovane, irregolare sul Territorio Nazionale, senza fissa dimora e con precedenti specifici, è stato sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria per il reato di rapina.

Incontri d’estate al Centro Congressi dell’Unione industriale: secondo appuntamento

Un nuovo ciclo di incontri – in formato digitale streaming – è in dirittura d’arrivo.

 

Incontri d’estate precede di qualche giorno l’arrivo della stagione che lo ospita e offre quattro appuntamenti durante i quali si alterneranno i vari ospiti, con le proprie esperienze, i propri racconti e le proprie conoscenze attraverso libri di recente pubblicazione o eccellenze culturali del territorio.

Il ciclo di incontri sarà organizzato in formato digitale e sarà trasmesso dalle Sale di Rappresentanza in diretta sui canali social del Centro Congressi – Facebook e YouTube – e sul sito aziendale.

Ha avuto  inizio martedì 15 giugno e si concluderà martedì 6 luglio, sempre alle ore 15.00.

Il ringraziamento per il prezioso sostegno, anche in quest’occasione, è rivolto a due importanti realtà del nostro territorio, Reale Mutua Assicurazioni e Lavazza che da tempo sostengono le nostre iniziative culturali e credono fortemente nella diffusione di saperi e cultura.

Il secondo appuntamento, martedì 22 giugno alle ore 15.00, sarà dedicato alla presentazione del nuovo libro di Luca IaccarinoAppetiti. Storie di cibo e di passione” edito da EDTEditore. Con lui sarà presente anche il collega giornalista di La Repubblica, Stefano Cavallito, per immergere il pubblico davanti allo schermo in un viaggio che del tema culinario ha fatto il suo punto di partenza. Il libro è articolato in quattro sezioni, il lavoro, i prodotti, la società e i viaggi: ventisei “avventure gastronomiche”, più tre “intermezzi”, di cui Iaccarino è stato il protagonista. Ha fatto il cameriere nel più famoso ristorante del mondo (l’Osteria Francescana di Massimo Bottura) e traversato il Mediterraneo a bordo di una nave di cuochi; ha provato il “social eating” e raggiunto Virgilio Martinez nel suo ristorante a Moray in Perù, a 3600 metri, nella valle degli Incas; ha mangiato trentanove piatti di fila a Copenaghen (pranzo al Geranium e cena al Noma) e si è seduto a tavola con i bambini delle mense scolastiche; ha raggiunto Ferran Adrià nel suo futuristico centro ricerche catalano e scovato una brace segreta in mezzo ai container del porto di Lisbona.

Durante il terzo appuntamento, dal titolo “Al Castello di Miradolo un polo culturale: la storia di una rinascita, tra cultura e impresa”, venerdì 2 luglio alle ore 15.00, si parlerà di un’eccellenza culturale del territorio, la Fondazione Cosso con Maria Luisa Cosso Eynard, Paola Eynard e Roberto Galimberti.

Nata nel 2008 per volontà di Maria Luisa Cosso Eynard e della figlia Paola, la Fondazione ha sede nel Castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo.

La Fondazione Cosso si è occupata del recupero della dimora e del suo Parco storico, che versavano in stato di abbandono e grande degrado, accompagnandoli verso la loro rinascita, con l’obiettivo di trasformarli in un polo culturale.

La Fondazione opera in ambiti diversi: arte, musica, natura, didattica e sociale, per costruire un’offerta culturale ampia e di alto livello, basata sulla ricerca e sulla sperimentazione, diversificata per le famiglie, le scuole, i soggetti portatori di fragilità.

In ambito naturalistico si occupa dal 2008 del Parco storico, con progetti di valorizzazione, tesi a diffondere la conoscenza della natura e del paesaggio, stimolare la sensibilità verso temi come l’ecologia, la sostenibilità e il benessere dell’essere umano, in connessione con l’ambiente.

In oltre dieci anni di attività la Fondazione ha organizzato importanti mostre d’arte, raccontando protagonisti della storia dell’arte italiana ed europea, come Caravaggio, Tiziano, Tiepolo, Fausto Melotti e i Maestri dell’Informale. Grazie alla collaborazione con il progetto artistico Avant-dernière pensée, dal 2009 il Castello e il Parco sono un centro sperimentale in ambito musicale: discipline artistiche diverse si incontrano per mezzo delle moderne tecnologie proponendo al pubblico performance originali.

Fino al 15 maggio 2022 le sale del Castello e il Parco accolgono la mostra “Oltre il giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone, a cura di Paola Eynard e Roberto Galimberti.

Martedì 6 luglio alle ore 15.00, sarà il momento dell’ultimo appuntamento del ciclo Incontri d’Estate dedicato alla presentazione del libro di Bruno GambarottaLa confraternita dell’asino”, edizione Manni. Come già preannunciato nel primo incontro, i protagonisti saranno gli stessi di martedì 15 giugno ma con ruoli invertiti. Toccherà, infatti, a Carlo Grande questa volta intervistare e dialogare con l’autore Bruno Gambarotta, in veste di protagonista.

Delfino Malvasia è un giovane giornalista precario con il mito di Indro Montanelli, ma il suo lavoro consiste nello scovare scoop di provincia, come quello del professore di filosofia che nel pomeriggio fa il ciabattino, o del novantenne che pratica parapendio. Poi sembra arrivare l’occasione d’oro della carriera: in un paesino del Piemonte si svolge “il pellegrinaggio con l’asino di Gesù”, un percorso a cavalcioni di un somaro che replica quello compiuto da Gesù nella Domenica delle Palme. I fedeli pagano 120 euro, indossano una tunica, salgono sull’asino e durante la passeggiata chiedono la grazia. La faccenda si sta trasformando in un giro d’affari non da poco, così Delfino decide di fingersi un pellegrino per indagare. Ma mentre è a bordo dell’asino a fare il giro devozionale… una serie di equivoci e situazioni stravaganti lo porteranno a diventare il leader di un movimento popolare, a vedersi offerta la direzione del maggiore quotidiano d’Italia e a conquistare Adelaide, che gli fa finalmente sognare di andare via da casa di mamma e papà.

Sempre in crescita i dati occupazionali del Poli

ALMALAUREA: Quasi il 90% dei laureati lavora a un anno dal titolo magistrale e con retribuzioni superiori ai laureati degli atenei italiani

È stata pubblicata  l’Indagine AlmaLaurea 2021 su Profilo e Condizione occupazionale dei laureati. I laureati del Politecnico coinvolti nell’indagine sono 7.570; tra questi, 3.954 di primo livello e 3.610 laureati magistrali.

Appuntamento atteso dagli studenti e dalle loro famiglie, che spesso influenza la scelta del percorso di studi, l’Indagine conferma una tendenza ormai consolidata: i laureati del Politecnico di Torino trovano lavoro, e ricevono in media retribuzioni più alte rispetto ai laureati degli altri atenei italiani.

Analizzando più nel dettaglio il profilo occupazionale dei laureati del Politecnico, l’Indagine evidenzia che si tratta di giovani che in larga parte (l’86,4%) continuano gli studi dopo la laurea triennale, rimandano cioè al post-laurea di tipo magistrale il vero ingresso nel mondo del lavoro. Tra i laureati triennali che non si sono mai iscritti a un corso di laurea magistrale e che quindi sono entrati nel mondo del lavoro, il tasso di occupazione risulta comunque del 71,3%, a fronte di un dato nazionale del 69,2%.

Il dato di riferimento più significativo risulta comunque quello che riguarda i laureati magistrali a un anno dalla laurea: è occupato l’87,5% dei laureati magistrali del Politecnico di Torino, un valore di gran lunga superiore alla media nazionale del 68,1%, dato in sensibile calo rispetto allo scorso anno, a causa delle difficoltà del mercato del lavoro legate alla pandemia nell’anno 2020.

La percentuale di occupati aumenta ancora, secondo gli ultimi dati di Almalaurea, a cinque anni dal conseguimento dal titolo, quando raggiunge il 96,5% a fronte dell’87,7% del dato nazionale: un incremento notevole rispetto allo scorso anno, quando gli occupati a cinque anni dal titolo magistrale erano il 92,8%.

Interessante la tipologia di occupazione di questi laureati (il 40,1% può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato) e con una significativa differenza di retribuzione tra i laureati magistrali del Politecnico e la media italiana: 1.523 euro netti mensili a fronte di una retribuzione media di 1.364 euro a un anno dal titolo e 1.758 euro rispetto a 1.665 euro a cinque anni dalla laurea.

L’Indagine fornisce infine alcuni dati interessanti circa il profilo dei laureati. Interessante notare come il rapporto con il mondo del lavoro cominci per i laureati del Politecnico già negli anni degli studi: il 35% tra i laureati di primo livello e il 47,3% dei magistrali ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi e la metà degli studenti dei due livelli di studio lavora già durante lo svolgimento del percorso formativo.

Altro dato che emerge è la dimensione internazionale del Politecnico, con un’alta percentuale di studenti stranieri: il 10,6% in media (il 13,7% di quelli magistrali, a fronte del 6% a livello nazionale). Inoltre, quasi un terzo degli studenti durante la Laurea Magistrale compie un’esperienza di studio all’estero.

Significative le risposte relative alla soddisfazione: in generale, quasi 9 laureati su 10 si dichiarano soddisfatti dell’esperienza universitaria nel suo complesso e l’85,1% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente.

“I dati emersi dall’indagine annuale proposta da Almalaurea rappresentano un riscontro importante per l’attività dei nostri docenti e per lo sforzo che sta compiendo l’Ateneo per migliorare i programmi e la didattica. Mai come nell’ultimo anno accademico i docenti hanno dimostrato la passione e la professionalità che li contraddistingue, così come il coraggio del Politecnico di fare investimenti importanti anche per il futuro, che continueranno a garantire quella qualità della formazione che da sempre contraddistingue i nostri laureati e che permette loro di trovare un lavoro soddisfacente in breve tempo dopo il titolo”, commenta il Vice Rettore alla Didattica del Politecnico Sebastiano Foti.

“Il trend positivo evidenziato dai dati occupazionali è consolidato e riconosciuto per il nostro Ateneo. È anche grazie a questi risultati sull’occupazione che  gli studenti e le loro famiglie scelgono il Politecnico di Torino”, aggiunge la Delegata del Rettore per l’accompagnamento al lavoro Carla Chiasserini, che conclude evidenziando il dato relativo ai tirocini: “Credo che per i nostri studenti affiancare all’attività didattica una formazione sul campo in importanti realtà aziendali come quelle con cui collaboriamo contribuisca in modo significativo non solo ad avvicinarli al mondo del lavoro, ma anche a focalizzare meglio il loro percorso di studi e a trovare la propria strada nella vita”.

Di quanto aumenterà la temperatura in Europa?

DIPENDERÀ DALL’INDEBOLIMENTO DELLE CORRENTI ATLANTICHE

Lo studio “Future climate change shaped by inter-model differences in Atlantic Meridional Overturning Circulation response” condotto da Politecnico di Torino e CNR ha comparato le previsioni di 30 modelli climatici differenti individuandone il punto debole nella discordanza delle previsioni.

Fondamentale affinare tali modelli con le campagne di osservazione nel Nord Atlantico

Quello delle previsioni e delle conseguenze dei cambiamenti climatici è ormai un argomento cruciale non solo per scienziati e meteorologi, ma coinvolge da vicino ed interessa direttamente anche il pubblico dei non addetti ai lavori, che ne avverte come tutti noi gli effetti quotidianamente.

Uno studio condotto da ricercatori dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del ClimaConsiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISAC), e dal Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture (DIATI) del Politecnico di Torino dal titolo “Future climate change shaped by inter-model differences in Atlantic Meridional Overturning Circulation response” ha messo a confronto le previsioni fornite da 30 modelli climatici di ultima generazione che includono nel loro codice numerico tutto ciò che si sa riguardo al sistema climatico.

Le previsioni fatte da questi modelli, che verranno incluse nel prossimo report IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change), dimostrano che le incertezze nella previsione dei cambiamenti climatici in Europa dipendono fortemente dalla risposta all’incremento dei gas serra antropici delle correnti oceaniche nel Nord Atlantico.

I ricercatori hanno trovato che tra questi 30 modelli c’è grande incertezza su quanto diminuirà la velocità delle correnti oceaniche nel Nord Atlantico: la stima va da un minimo di circa il 18% rispetto alla media del periodo pre-industriale, fino ad un declino molto più drastico, di circa il 74%. Inoltre i ricercatori hanno trovato che le variazioni climatiche future sull’Europa dipendono fortemente da quanto queste correnti si indeboliranno.

Nei modelli in cui la diminuzione delle correnti del Nord Atlantico è minore, il riscaldamento in Europa è maggiore. Ciò comporta anche un aumento maggiore delle piogge sul Nord Europa. Invece, nei modelli in cui le correnti del Nord Atlantico diminuiscono maggiormente, la temperatura e le piogge aumentano di meno, ma la corrente a getto si sposta verso nord modificando così il percorso tipico delle perturbazioni cicloniche durante l’inverno sull’Europa”, spiega Katinka Bellomo, responsabile dello studio presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico da questo giugno, proveniente dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISAC).

In passato si era già dimostrato che una riduzione della velocità delle correnti nel Nord Atlantico porta a una riduzione del riscaldamento globale e una variazione nelle piogge. Tuttavia, la novità presentata in questo studio è che l’incertezza nelle previsioni di temperatura e pioggia in questi modelli deriva in gran parte dalle correnti nel Nord Atlantico. Il motivo principale delle incertezze sulle previsioni climatiche è dovuto alla rappresentazione semplificata, che varia da modello a modello, dei complessi fenomeni fisico-chimici del sistema Terra, ma non si sa con precisione quali di questi fenomeni sia il responsabile. Il team ha dimostrato che la maggior parte delle discordanze nel predire il cambiamento climatico sull’Europa è collegato alle correnti oceaniche nel Nord Atlantico.

“Questo significa che se fossimo in grado di dire con precisione come le correnti oceaniche cambiano quando sono forzate dalle emissioni di gas serra, allora potremmo drasticamente ridurre l’incertezza nelle previsioni climatiche per l’Europa. Grazie alle campagne di osservazioni che vengono svolte attualmente nel Nord Atlantico, ora siamo in grado di capire meglio la dinamica degli oceani. Quindi è importante continuare in questa direzione visto che sembra molto plausibile che a breve saremo in grado di produrre modelli molto più precisi” aggiunge la ricercatrice.

“Questo lavoro fornisce inoltre informazioni importanti sui possibili cambiamenti nella circolazione atmosferica e su impatti climatici in Europa a seguito dell’attraversamento di un “tipping point” nella circolazione oceanica Atlantica. Si tratta di un argomento di grande attualità, che il nostro gruppo sta investigando attraverso lo sviluppo di modelli numerici”, nota Jost von Hardenberg, coautore dello studio e docente al Politecnico di Torino.

La ricerca – a cui hanno partecipato anche Susanna Corti del CNR-ISAC e Michela Angeloni del dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Bologna e CNR-ISAC – è stata finanziata dalla Commissione Europea nell’ambito dei progetti Horizon 2020 TiPES e CRESCENDO al CNR-ISAC, ed è stata appena pubblicata su Nature Communications.

 

Ascolta il podcast (in inglese)

Kalashnikov e altre armi rubate. I carabinieri scoprono arsenale nel Torinese

Scoperto dai carabinieri arsenale di armi: 6 fucili, 11 pistole e centinaia di munizioni

Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale, i carabinieri hanno scoperto un arsenale di armi in un’area di una ditta in disuso di Alpignano, nell’hinterland torinese. Sono stati ritrovati 3 fucili, un Kalašnikov, un canne mozze e un fucile a pompa, 3 carabine di precisione, 11 pistole, a tamburo, semiautomatiche e automatiche, e quasi 400 cartucce di calibri differenti.
Un fusto bianco nascosto in un canale di scolo in disuso ha insospettito un operaio che ha chiamato i carabinieri della locale Stazione di Alpignano (TO) . Dopo un primo sopralluogo sono intervenuti anche gli artificieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Torino.
Si tratta di armi rubate tra Novembre 2014 e Luglio 2020 in Piemonte e Lombardia.
Le armi, debitamente repertate, verranno inviate ai carabinieri del Ris di Parma per verificarne l’eventuale utilizzo in recenti eventi delittuosi.

(Foto archivio)

Scende dall’auto per un selfie e viene investita e uccisa da un’altra vettura

Era appena scesa dall’automobile guidata dal proprio compagno per fare una foto col cellulare in un campo di grano quando è stata investita da un’altra vettura. La donna , 45 anni, è morta durante il trasporto in ospedale. L’incidente è avvenuto nei pressi di Moncalvo, nell’Astigiano.  Alla guida del secondo veicolo un uomo di 75 anni, che probabilmente non ha visto la donna, subito dietro  una curva.

Il bollettino Covid di sabato 19 giugno

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 66 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 2 dopo test antigenico), pari allo 0,3% di 25.410 tamponi eseguiti, di cui 20.32antigenici. Dei 66 nuovi casi, gli asintomatici sono 3(56,1%).

I casi sono così ripartiti: 11 screening, 43 contatti di caso, 12 con indagine in corso; per ambito: 0 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 5 scolastico, 61 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 366.591 così suddivisi su base provinciale: 29.550 Alessandria, 17.480 Asti, 11.518 Biella, 52.893 Cuneo, 28.234 Novara, 196.223 Torino, 13.723 Vercelli, 12.970 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.501 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.499 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 3(6 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 225 (8rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1.543

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.266.87(+25.41rispetto a ieri), di cui 1.722.697 risultati negativi.

I DECESSI SONO 11.688

Sono 2 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui nessuno verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è quindi di 11.68deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 432 Biella, 1.454 Cuneo, 941 Novara, 5.586 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 98 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

353.105 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 353.105 (+171 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 27.856 Alessandria, 16.701 Asti, 10.995 Biella, 51.227 Cuneo, 27.154 Novara, 189.657 Torino, 13.108 Vercelli, 12.565 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.434 extraregione e 2.408 in fase di definizione.

La galleria fotografica di Flor

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Si chiude domani (domenica 20 giugno) FLOR21 edizione Primavera che per tre giorni sta colorando e profumando il centro di Torino tra Piazza San Carlo, Via Roma, Via Principe Amedeo e Via Carlo Alberto.

Oltre alla mostra florovivaistica, nella giornata di domani, a partire dalle 11  presso Fiorfood Coop in Galleria San Federico 26, è in programma l’incontro dal titolo “Esempi e pratiche di riforestazione urbana” per andare alla scoperta di progetti di riforestazione già in atto o in procinto di essere realizzati nel tessuto urbano. Tra questi, il progetto “Forestopia” ideato dall'”Associazione Società Orticola del Piemonte”, che punta, attraverso un insieme di circoscritti e diffusi interventi a “riforestare” Torino donandole nuovi spazi colorati e profumati, in collaborazione con istituzioni, scuole, Associazioni di quartiere o semplici cittadini.
Ecco una piccola galleria fotografica della rassegna: