ilTorinese

“L’ultimo lenzuolo bianco”, viaggio interiore in Afghanistan

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Vi riproponiamo questa recensione che torna di stretta attualità per le drammatiche vicende afghane

LIBRI / L’AFGHANISTAN E IL VIAGGIO INTERIORE DI FARHAD BITANI

Dice di non essere uno scrittore Farhad Bitani, ma un militare che la vissuto la paura, un essere umano che porta i segni indelebili della guerra, visibili e invisibili, che hanno condizionato, facendolo tuttora,  il suo modo di guardare la vita. Figlio di un generale e mujaheddin, appartenente ad una delle famiglie più ricche e fortunate dell’Afghanistan, Bitani ha vissuto nella guerra, assuefatto dalla normalità del conflitto, proprio come, purtroppo, tutte le ultime generazioni della popolazione afghana.

Da vincitore prima, il padre contribuì alla sconfitta del potere sovietico,  e da perseguitato in un secondo momento, a causa della presa di potere da parte dei talebani, ha egli stesso partecipato alla guerra che ha significato assisterne agli orrori, vivendoinevitabilmente una vita che non ha mai conosciuto la pace.

Nel 2011, durante una vacanza che lo riporta dall’Italia, dove studiava presso l’Accademia Militare,  al suo paese d’origine  accade un terribile episodio, un attentato, che cambia la sua esistenza per sempre: “la strada era piena di dossi, ho rallentato, dai boschi arriva uno sparo, poi una grandinata di colpi, cinque o sei sparano coi kalasnikov, corriamo come pazzi in mezzo ai colpi”. Bitani si salva, ma rimane ferito. “Non sono morto, ci ripenso e non so spiegarmi perché”.

Il libro racconta la vita dell’autore, un afghano di Kabul, ci porta in un disperato scenario di guerra cronica, in una realtà scandita da un indottrinamento radicato contro l’occidente, da una cultura opprimente. Si narra di una quotidianità che cambia drammaticamente sotto il potere talebano, vessazioni giornaliere, interrogazioni sulla dottrina seguite da terribili punizioni, burqa per le donne e barba per gli uomini con obbligo inappellabile di osservanza.

Quella di Bitani è una testimonianza importante, una critica robusta ai fondamentalismi, una presa di consapevolezza sulle falsità raccontate a proposito della “guerra santa”,  complice il ruolo dell’ignoranza, che ha portato ad utilizzare “il nome dell’Islam per il potere”.

Il lavoro dello scrittore è un racconto consapevole, vissuto sulla propria pelle, del dramma di tutte quelle persone che fuggono dalla guerra con una speranza, carichi di una tragedia inimmaginabile, avvolti da quella disperazione a volte incompresa.

 

Maria La Barbera

Pragelato, vandali contro la panchina dedicata a Patrik Negro e Cala Cimenti

“Vergogna!”

“Vandalizzata nella notte a Pragelato la panchina dedicata recentemente a Patrik Negro e a Cala Cimenti, due grandi alpinisti e due amanti della montagna recentemente scomparsi in una tragedia sulle alture del nostro territorio. Un atto vandalico senza precedenti che colpisce un simbolo inaugurato appena due settimane fa dalla Amministrazione Comunale di Pragelato e dalla Nuova Pro Loco di Pragelato. Come ovvio, faremo denuncia agli organi competenti contro ignoti.

Ma, nel frattempo, non possiamo non sottolineare il grave atto compiuto a Pragelato a conferma che viviamo in un contesto sociale dove il rispetto delle persone, del dolore dei famigliari e di una intera comunità vengono sacrificati sull’altare di gesti violenti e sconsiderati. Un imbarbarimento del costume civile che va seriamente e quotidianamente combattuto e che sia capace, al contempo, di recuperare e rilanciare una cultura basata sul rispetto delle persone, dei simboli di una comunità e dei valori democratici, sociali e civili”.

Così commenta Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Assessore Comunicazione Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea.

Turismo, a Torino passa lo straniero

Il trend per il turismo è positivo a Torino nelle prime settimane di agosto.

Dopo un un luglio scarso in quanto a presenze e l’agosto molto difficile nel 2020, anche se non si possono dare cifre certe,  Fabio Borio, presidente di Fedetarberghi Torino dice che in città “c’è movimento e sono tornati gli stranieri, molti  francesi, tedeschi e olandesi. in particolare coppie e famiglie che arrivano in albergo senza prenotare, convinti di trovare posto” Non essendoci congressi e convegni, il dato fa ben sperare perchè significa che i turisti vengono “solo” per ammirare la città  con i suoi musei, monumenti e ristoranti. Prosegue Borio:  “da tempo chiediamo che i grandi eventi, le mostre, i congressi siano  spalmati lungo  l’arco dell’anno”.

Udinese Juventus 2-2

Marcatori: Dybala 3′, Cuadrado 23′, Pereyra 51′, Deulofeu 82′

Partita incredibile con tante emozioni:
rigori,pali,Ronaldo al 94′ gol annullato dal var.Prima giornata di campionato con i bianconeri che devono recriminare solo contro se stessi anche se l’Udinese non ha rubato nulla.Primo tempo di marca Juve,poi rilassamento nella seconda frazione di gioco della squadra di Allegri col doppio pareggio dei friulani abili a sfruttare la disastrosa giornata del portiere juventino Szcscesny.La svolta potrebbe arrivare al quarto minuto di recupero:Chiesa entra dentro il campo e con il sinistro crossa al bacio sul secondo palo, dove c’è appostato Ronaldo. Grande colpo di testa del portoghese che segna un gran bel gol, con Silvestri che non può fare niente. Il 2-3 manda in orbita la Juve  ma il Var dice no per pochi millimetri di fuorigioco in partenza  della posizione di CR7. Emozioni, pali, calci di rigore, in una partita che arriva all’ottavo minuto di recupero ma che segna solo delusione nel popolo bianconero e fa gioire la gente friulana per un pareggio insperato.

Vincenzo Grassano

Gara di solidarietà per i profughi afghani, 42 sono bambini

I profughi afgani ospitati a Settimo Torinese nel centro Fenoglio sono in tutto 94, di cui 42 bambini, alcuni molto piccoli, con  i loro genitori e altri parenti.

I profughi  rimarranno  al Fenoglio circa una decina di giorni per poi essere distribuiti  in diversi  Comuni nei progetti di accoglienza già attivi.

Gara di solidarietà della cittadinanza per consegnare cibo,  vestiti, giocattoli.

Il  Comune ha chiesto alla Croce rossa  un elenco di materiale di cui c’è effettiva necessità,  consultabile sul sito di Fondazione Comunità Solidale.

Il bollettino Covid di domenica 22 agosto

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 177 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 12 dopo test antigenico), pari all’1,5% di 11.545 tamponi eseguiti, di cui 8.155 antigenici. Dei 177 nuovi casi, gli asintomatici sono 78 (44,1%).

I casi sono così ripartiti: 28 screening, 103 contatti di caso, 46 con indagine in corso; 11 Rsa/Strutture Socio-Assistenziali.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 374.856 così suddivisi su base provinciale: 30.554 Alessandria, 17.701 Asti, 11.786 Biella, 53.882 Cuneo, 29.175 Novara, 199.911 Torino, 14.013 Vercelli, 13.380 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.546 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.638 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 12 ( invariato rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 140 (+ 7 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.491.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.270.747 (+ 11.545 rispetto a ieri), di cui 1.980.710 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.710

1 decesso (nessuno nella giornata di oggi) di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale è quindi 11.710 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.567 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 945 Novara, 5.596 Torino, 528 Vercelli, 374 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

359.233 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 359.233 (+ 114 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.628 Alessandria, 16.912 Asti, 11.170 Biella, 52.092 Cuneo, 27.932 Novara, 192.419 Torino, 13.335 Vercelli, 12.853 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.451 extraregione e 2.441 in fase di definizione.

Polkadot, la criptovaluta a pois

She was afraid to come out of the locker

She was as nervous as she could be
She was afraid to come out of the locker
She was afraid that somebody would see

Two, three, four, tell the people what she wore
It was an itsy bitsy teenie weenie yellow polkadot bikini
That she wore for the first time today
An itsy bitsy teenie weenie yellow polkadot bikini
So in the locker, she wanted to stay.
Chi ha vissuto negli anni ‘60 sicuramente si ricorderà di questa allegra canzoncina di Brian Hyland (cantante sparito nel nulla dopo questo travolgente successo) dal titolo “Itsy Bitsy Teenie Weenie Yellow Polka Dot Bikini”(chi volesse riassaporare questa delizia può cliccare su https://youtu.be/ge9Ou3-YyqU.
Sicuramente nessuno avrebbe immaginato che il bikini a pois (polkadot bikini) sarebbe un giorno diventato oggetto di spasmodica richiesta da parte di investitori, alla ricerca non certo di un oggetto feticistico, ma di un “asset” dstinato a rendere ricchi i suoi possessori.
Pochi lo sanno, ma Polkadot è proprio la denominazione di una delle migliaia di criptovalute nate come funghi sulla scia del successo della prima “moneta virtuale”, il Bitcoin che ha scatenato un’ondata senza precedenti di acquisti, una sorta di “corsa all’oro” quale da decenni non si vedeva.
Oltre alla valuta regina circolano, con alterne fortune, pseudovalute come Dogecoin, Carcano, Ripple, che si basano su tecnologie simili a quella sulla quale ha costruito le sue fortune il Bitcoin, cioè la blockchain.
Molti credono che il valore delle criptovalute sia proprio legato alla catena che lega milioni di computer in un unico sistema operativo; un sistema geniale che serve da supporto non solo agli scambi di valute virtuali, ma anche al controllo ed al tracciamento di beni e servizi di impreese grandi e piccole. Ma chi compra un Bitcoin non diventa certo azionista della blockchain, non ne trae alcun vantaggio economico, non beneficia dell’ipotetico aumento di valore del sistema. Pensare il contrario è come pensare che chi compra un prosciutto può diventare ricco perché il salumificio che lo produce fa un sacco di utili…
Ciò premesso, è utile fare un quadro sintetico delle cosiddette “altcoin”, cioè le pseudo valute alternative al Bitcoin, considerando quelle che al momento raccolgono i suggerimenti favorevoli dei siti di “consulenza” sul web.
Partiamo da Ethereum, la “damigella d’onore”, la seconda in classifica. Creata nel 2013 da Vitalik Buterin e Gavin Wood, viene utilizzata sulla blockchain di Ethereum: nel maggio 2021 ha raggiunto i 4.200$, segnando un nuovo record storico assoluto; oggi è quotata circa2.500$ (calo del 40% in tre mesi).
Cardanoè una blockchain la cui criptovaluta è ADA, creata nel 2015 da un pool di matematici, ingegneri ed esperti di crittografia, fra i quali Charles Hoskison, uno dei cinque programmatori che hanno dato vita ad Ethereum. ADA è utilizzato come ricompensa per la creazione di blocchi.
gode di un’ottima visibilità da alcuni mesi. Secondo i suoi sostenitori, obiettivo del team di sviluppo è quello di trasformarla in un progetto centrale nel panorama della finanza decentralizzata. Quotazione ad agosto 2,11$, praticamente sui massimi assoluti.
XRP è la criptovaluta utilizzata nella rete Ripple, utilizzata principalmente per scambiare valore in modo rapido attraverso di essa. La rete Ripple non è basata su una blockchain, ma è una diversa tipologia di registro di consenso distribuita open source. Oggi attraversa un momento difficile a causa di un’azione legale intentata dalla SEC (la Consob americana) che potrebbe multare la società per oltre1 miliardo di dollari, per irregolarità nelle contrattazioni.Nel frattempo diversi exchange hanno sospeso le contrattazioni su Ripple, causando non pochi problemi soprattutto agli investitori statunitensi.Quotazione massima1,83$ oggi 1,14$(calo del 38%).
Dogecoin è una valuta digitale creata nel 2013 biforcando Litecoin. Uno degli usi principali della valuta è su Reddit o Twitter come sistema di mance. E’ molto apprezzata dal patron di Testa Elon Musk e infatti i tweet del manager sono stati capaci spesso di spingere al rialzo il valore dell criptovaluta. Secondo i siti che la sponsorizzano, una notizia molto favorevole è che negli ultimi mesi Dogecoin è stata accettata come metodo di pagamento da parte dei Dallas Mavericks, uno dei team più famosi della National Basketball Association (no comment…). Quotazione massima 0,65$, attuale 0,30$ (-54% in tre mesi).
E chiudiamo con Polkadot,fondata nel 2016 da un gruppo di persone tra cui il co-fondatore di Ethereum Gavin Wood. La valuta è utilizzata per la governance della rete, nata con l’obiettivo di unire le varie blockchain per consentire a siti, browser e server di interagire tra loro. Quotazione attuale 25,3$ contro il massimo dell’anno di 43$ (perdita del 42%).
A cosa servono queste esotiche valute del web?
Praticamente solo a speculare, passando il cerino acceso da una persona ad un’altra, sperando di essere così in gamba da comprare ad un prezzo basso e rivendere ad un prezzo alto. Ma, nonostante si chiamino valute, cioè monete, provate a spenderle! Forse con Bitcoin ce la farete (ma in Italia i punti vendita che lo accettano solo meno di mille su quattro milioni!), ma provate a pagare un paio di scarpe con Ripple o Cardano…
Chiudiamo con alcune osservazioni tratte da un sito di “consulenza”, che riteniamo utili per riflettere sulla consistenza dei suggerimenti di chi reclamizza le criptovalute.
Dinanzi ai prezzi molto alti di Bitcoin, Ethereum e degli altri crypto-asset a più alto market cap, un’idea da prendere in considerazione è quella di investire nelle criptovalute a più basso costo. Questo anche per motivi pratici.
Infatti, preferendo le altcoin a basso costo, sarà comunque necessario diventare pratici della gestione che ogni criptovaluta impone ma senza dover spendere cià che sarebbe necessario se si optasse per comprare valute virtuali costose.
Insomma, grazie alle criptovalute a più basso costo, è possibile ottenere grandi risultati rischiando poco.” (https://www.borsainside.com/criptovalute).
Sconcertante: se compro il controvalore di 1.000 dollari in bitcoin corro un rischio maggiore rispetto a quello che corro comprando lo stesso importo in Polkadot, solo perché la quotazione è inferiore…
Se però l’affermazione vi convince, correte a comprarvi un bikini a pois e uscite dalla cabina senza timori; i tempi di Brian Hyland che descrive il pudore della ragazza che indossa il costume sono ormai lontani…
Gianluigi De Marchi 

Visita all’abbazia di Novalesa

Nel silenzio infinito della Val Cenischia, sferzato solo dal vento, a pochi chilometri da Susa, otto monaci proseguono il loro cammino di spiritualità e di lavoro alla Novalesa, la storica Abbazia fondata 1300 anni fa dai Benedettini che vi giunsero nella prima metà del secolo VIII.

A quel tempo era una potenza religiosa e politica. Vi abitavano i monaci, apparteneva al regno dei Franchi che la difesero, la ingrandirono e l’arricchirono e Carlo Magno vi soggiornò più volte prima del grande scontro con i Longobardi alle Chiuse di Susa. L’Abbazia di Novalesa, fondata nel 726, fu per secoli un grande centro di spiritualità e luogo di incontro tra culture diverse. Poi dalle montagne circostanti spuntarono le scimitarre dei saraceni che piombarono sull’Abbazia saccheggiandola e incendiandola. Poche anime scamparono alla strage dei primi “jihadisti” della storia. L’abate e i monaci fuggirono in tempo a Torino e si nascosero in una chiesetta che sarebbe diventata il Santuario della Consolata. A secoli di splendore seguì un lungo periodo di abbandono e di declino che iniziò nel Duecento. La potenza della Val Susa divenne la Sacra di San Michele sul Pirchiriano che soppiantò la Novalesa. Nel Seicento nell’Abbazia di Novalesa si trovava solo più un monaco e per riportare in vita il monastero furono chiamati i Cistercensi. Ma l’entusiasmo durò poco tempo. Nell’Ottocento la fondazione monastica fu soppressa e i monaci allontanati.

Negli anni Settanta la Provincia di Torino acquistò l’Abbazia e la consegnò nuovamente ai benedettini. Dopo lunghi lavori di restauro la Novalesa è tornata, già da tempo, all’antico splendore come dimostrano le foto di una visita all’Abbazia fatta in questi giorni. Si vedono la chiesa abbaziale dei Santi Pietro e Andrea, il piccolo suggestivo chiostro, ricco di simboli e dimora dei monaci, zona di assoluto silenzio e che quindi si può vedere solo di sfuggita. All’esterno dell’Abbazia si ammirano quattro cappelle, un po’ isolate e immerse nel verde della valle, Santa Maria, San Salvatore, San Michele e soprattutto quella dedicata a Sant’Eldrado che fu abate tra l’822 e l’840. Un vero gioiello d’arte con le pareti e le volte coperte da uno straordinario ciclo di affreschi (secolo XI) dominato da un solenne Cristo Pantocratore, con episodi della vita del Santo. Sono tanti, tantissimi i turisti che visitano la Novalesa ogni anno. Sono possibili solo visite guidate, con offerta libera, senza prenotazione, tutti i giorni, da lunedì a venerdì (escluso giovedì) alle 10,30, 15,30 e 16,30. Sabato e domenica ore 10,30, 11,30, 15.00 e 16.00. La prenotazione è invece obbligatoria per gruppi e scolaresche.
Filippo Re

Da Milano a Torino la moda diventa sostenibile

Al via i preparativi per le grandi sfilate autunnali, la Fashion Week a Milano e Hoas a Torino, la sezione dedicata alla moda sostenibile con protagonisti brand di eccellenza, come Romeo Gigli e Alviero Martini

 

La moda italiana non conosce soste e, dopo il grande successo riscontrato da Pitti Immagine Uomo di Firenze, si sta organizzando per le sfilate attese nel prossimo autunno con la Fashion Week di Milano e Hoas di Torino. Il nostro  Paese, dopo la forzata sosta dei mesi passati e la vittoria sportiva da poco conseguita, è  pronto a riprendersi il ruolo di capofila nel panorama internazionale, proprio partendo dal sistema moda.

Farà da apripista l’evento meneghino, in programma dal 22 al 28 settembre prossimi, con la presentazione delle collezioni uomo donna primavera/estate 2022, seguito, a fine novembre, da Hoas, “History  of a style”, evento tutto torinese, in programma al Lingotto dal 25 al 28 novembre prossimi. Questa seconda edizione presenterà un focus sulla moda sostenibile e, in particolare, sulla tematica della salvaguardia del pianeta.

Apertura di eccezione di Hoas sarà rappresentata il 25 novembreprossimo da un convegno promosso sul tema della moda sostenibile, in collaborazione con Assomoda, alla presenza del segretario generale Massimo Costa. Ad esso parteciperanno stilisti e le maggiori istituzioni piemontesi che hanno concesso il patrocinio all’evento.

Tra i primi grandi brand figurano Gai Mattiolo, Romeo Gigli, Petrelli Uomo, Anton Giulio Grande e il piemontese doc Alviero Martini. I grandi stilisti terranno a battesimo tanti fashion designer emergenti e anche nuovi brand che li affiancheranno nelle sfilate, tra cui Saverio Maggio, che ha già  scattato all’interno della Mole Antonelliana, sede del Museo Nazionale del Cinema di Torino, uno shooting a tema green, che rappresenta un evento molto atteso tra i blogger, gli influencer, le celebrity e i grandi buyer.

Il tutto avverrà nei novemila metri quadrati del padiglione principale della struttura fieristica del Lingotto, che verranno allestiti per ospitare quattro intense giornate di sfilate di moda, che si protranno dal primo pomeriggio fino alla sera, ambientazioni a tema green e padiglioni dedicati anche dell’automotive,  al cinema e alla televisione.

Quest’anno figura anche una significativa collaborazione con il Gambero Rosso per quanto concerne il food.

L’evento è organizzato da Hoas Group di Domenico Barbano e Mirella Rocca, con il patrocinio di Assomoda, Comune di Torino, Regione Piemonte ; la regia delle sfilate è affidata a Gianluigi Resta e la direzione artistica a Bros Group Italia.

Mara Martellotta

Come rimanere ever green!

IL PENSIERO DI VIRGINIA

 

…E un giorno svegliandoci e guardandoci allo specchio, veniamo travolti, con la stessa intensità di uno tsunami, dall’apparire del primo orripilante segno di cedimento del nostro viso! Solchi terrorizzanti che fanno cornice alle nostre labbra, infinite righine che appaiono ai lati dei nostri occhi, mentre osserviamo disperate i segni del tempo percorrere il nostro viso…ma cosa succede??

Un pò di training autogeno per calmarci, pensare che forse siamo così depresse da aver visto male e soprattutto correre subito ai ripari per avere la meglio su un nemico tanto forte quanto insinuante che è il tempo e i segni che lascia sulla nostra pelle!
La guerra incomincia senza perdere tempo ed è chiaro che bisogna agire su più fronti: cosmetici hi- tech, dieta bilanciata, fitness personalizzato e piccoli ritocchi di medicina estetica, il giusto cocktail per affrontare il nemico in piena forma e sconfiggerlo:

La tossina botulinica: è il nostro primo salvagente e a differenza di altri riempitivi iniettabili (filler), il botulino non riempie all’istante la ruga, ma blocca il muscolo che, contraendosi, la genera. Ideale per le rughe d’espressione della fronte, tra le sopracciglia e le zampe di gallina ai lati degli occhi. Oggi molti medici estetici preparati la applicano secondo il metodo “Botox Lift”, donando al viso un risultato morbido e naturale ma più giovane ed espressivo!
I fillers: quelli di ultima generazione sono a base di acido jaluronico stabilizzato, durano molto a lungo e servono per rendere più morbide le linee delle labbra, per riempire le rughe o gli svuotamenti di volume.
Bio-lifting: per una sterzata di energia della nostra pelle ecco iniezioni di vitamine, aminoacidi e acido jaluronico, a cui ci si deve sottoporre per almeno 5 sedute, a cadenza settimanale, aumentando come effetto, il tono e l’elasticità della nostra pelle.
Cellule in provetta: la tecnica più rivoluzionaria in assoluto è l’autotrapianto di cellule staminali, che producono collagene e fibre elastiche. Queste cellule staminali, ottenute dal proprio sangue, attraverso un processo di centrifugazione sono reimpiantate con micro iniezioni. Questo trattamento è assolutamente indolore e restituisce tonicità, freschezza e luce di giovinezza dopo qualche mese.

Per finire non manca l’aiuto della tecnologia con raggi taglienti, radiofrequenze, onde e ultrasuoni: tutte tecniche salvavita, che oggi vengono applicate nel campo della medicina, creando la MED-TECH per donarci una medicina estetica avanzata e felice con pochissima invasività, recuperi record ed un’aria naturale.

Anche gli tsunami…se non si possono fermare del tutto…si possono almeno arginare, riducendone i danni!

Scrivetemi a tuchiediloame@gmail.com o contattaci in redazione al numero 335 6466233 e saremo felici di aprire un contatto diretto o una chat fra me e voi.!!