ilTorinese

Sequestrato studio dentistico abusivo Impianto inadeguato provocava sanguinamento e dolore

Esercitavano abusivamente la professione medica

Lo scorso venerdì pomeriggio personale del Commissariato di polizia to San Secondo è intervenuto presso uno studio dentistico ubicato nel quartiere omonimo,  ove una cliente riferiva di avere un’aspra lite con il personale lì presente. Raccolta la testimonianza della donna, che si era rivolta allo studio su consiglio di alcuni amici circa 18 mesi fa per un importante lavoro di implantologia, si evinceva come la stessa avesse man mano iniziato ad avere dei dubbi sulla bontà del lavoro svolto dall’odontoiatra a cui si era rivolta. Il dentista, in particolare, un cinquantottenne italiano, dopo essersi premurato in tempi rapidissimi di eseguire il lavoro, dal preventivo superiore ai 6000 €, avvalendosi della presenza di un non bene identificato “chirurgo” ed alla presenza del titolare dello studio, un medico di 75 anni regolarmente iscritto all’Ordine della Provincia di Torino, allorquando, dopo alcune settimane, la donna aveva riferito di presentare dei seri problemi all’impianto, dolori e sanguinamenti, la aveva dapprima rabbonita dicendole che era solo una sua suggestione. Successivamente, alle rimostranze della donna per l’infima qualità del lavoro svolto e dei problemi conseguenti, quando la protesi si era staccata, il “medico” aveva accettato di visitarla, ma in questa circostanza era apparsa evidente la totale mancanza di competenza da parte sua. Dopo essere dovuta ricorrere alle cure del Pronto Soccorso, la vittima ha tentato di farsi consegnare la documentazione medica attestante il lavoro svolto, ma per tutta risposta ha ricevuto proposta di un ulteriore lavoro, previa sottoscrizione di una liberatoria che sollevasse da responsabilità i due medici: ovviamente la signora si rifiutava di sottoscrivere il documento.

Gli accertamenti svolti dai poliziotti del Commissariato San Secondo hanno fatto emergere come il cinquantottenne, gravato da numerosi precedenti di polizia, esercitasse la professione di odontoiatra senza averne titolo, non essendo iscritto all’Ordine dei Medici; inoltre, sia lui che il dentista più anziano risultano avere un precedente specifico, essendo stati denunciati nell’anno 2020 proprio per questo reato. Pertanto, alla luce di quanto dichiarato dalla vittima e di quanto accertato sul posto, gli investigatori hanno sottoposto a sequestro preventivo  lo studio dentistico ove sono avvenuti i fatti e indagato i complici, nuovamente, per esercizio abusivo di professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dallo Stato.

Nuova vita, in via Massena a Torino, per il “Polski Kot”

Si riparte con la rassegna “Kobie To!”, in collaborazione con Arci Torino

Obiettivo: raccontare la condizione femminile nei Paesi dell’Est Europa. Rinasce, in quest’ottica, aderendo ad “Arci Torino” il Circolo Culturale “Polski Kot”.  Alla guida due giovani donne: la presidente Daria Anna Sitek, 28 anni, polacca, trasferitasi a Torino (dove si è laureata in “Lingue e Culture per il Turismo”) nel 2013 e Anna Mangiullo, vicepresidente, originaria della Terra d’Otranto e arrivata sotto la Mole nel 2014 per laurearsi in “Lingua e Letteratura Russa”, dopo aver trascorso periodi di studio in Russia ed aver vissuto per un anno in Ucraina. E Daria e Anna sono partite davvero in quarta con un’agenda di appuntamenti, da definire nei dettagli, ma tutti concepiti sotto il segno delle donne e della multiculturalità. Il primo appuntamento, realizzato con il sostegno della Città di Torino, è già fissato a partire da giovedì 25 novembre , in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, ed ha per titolo “Kobie To!”, una fotografia e un’attenta riflessione (con ospiti di rilievo come scrittori, artisti e attivisti) sulla condizione femminile nei Paesi di area slava.  “Il nome del progetto, ‘KobieTo!’, rimanda – spiegano Daria e Anna – a un gioco di parole tra la lingua polacca e la città di Torino: in polacco, il termine per indicare la donna è Kobiéta. Kobieto è la parola declinata al vocativo: ‘Ehi, donna!’. Dunque, un nome scelto per richiamare l’attenzione sulle donne. Inoltre, l’ultima sillaba di ‘KobieTo’ è un chiaro riferimento a Torino, in cui il progetto si è sviluppato e a cui è rivolto”.

La rassegna, s’è detto,  partirà giovedì 25 novembre, ospite Anna Zafesova, giornalista de “La Stampa”, analista politica per il “Foglio” e “Linkiesta”, esperta di Russia e spazio post-sovietico, nonché traduttrice dal russo, che parlerà di donne e diritti (dimenticati) nella Russia putiniana.  L’appuntamento è nella sede dell’associazione, in via Massena 19/A a Torino, alle 20: nella stessa sede e allo stesso orario si svolgeranno anche le conferenze successive.

Sabato 4 dicembre sarà la volta di Magda Górecka, attivista polacca e membro del movimento “Ogólnopolski Strajk Kobiet (OSK, Sciopero delle Donne Polacche)”: suo il focus sulle proteste che hanno alimentato la Polonia lo scorso anno. Venerdì 10 dicembre microfono a Azra Nuhefendić, giornalista bosniaca residente a Trieste, corrispondente per l’“Osservatorio Balcani e Caucaso” mentre domenica 11 dicembre, l’appuntamento è con Alessandro Ajres, fondatore del “Polski Kot”, professore all’Università di Torino e Bari, che racconterà le proteste polacche attraverso un’analisi linguistica.

Infine, domenica 19 dicembre, un’iniziativa performativa (che si svolge eccezionalmente al “Magazzino sul Po” – partner del progetto) con Urszula Gabriela Bertin. Parallelamente verrà allestita la mostra “Nigdy nie będziesz szła sama” ( “Non camminerai mai sola”) della fotografa polacca Anna Krenz e di Karol Szafranski.

La conclusione nel 2022: il 16 gennaio con Marta Lempart, avvocato e attivista polacca presidente del movimento “OSK” (Ogólnopolski Strajk Kobiet/All-Poland Women’s Strike). “E questa – precisa la presidente Daria Anna Sitek – è solo la prima iniziativa organizzata dal ‘Polski kot’, la cui traduzione letterale italiana è ‘gatto polacco’, anche se sarebbe meglio chiamarlo ‘Polski kąt, ossia angolo polacco”.

Il “Polski kot” è nato nel 2010 da un’idea di Alessandro Ajres, docente di lingua polacca e traduttore. Inizialmente è stata solo un’associazione culturale che faceva da vetrina alla Polonia e alle realtà culturali slave. Un anno dopo, il 17 febbraio 2011, si è trasformata in Circolo Culturale, organizzando corsi di lingue slave, presentazioni di libri, mostre, concerti, workshop, aperitivi, degustazioni a tema ed eventi culturali di vario genere. Dal 2015, il “Polski Kot” ha dato vita al “Festival Slavika”, primo festival italiano interamente dedicato alle culture dell’est Europa. Da quando esiste, il Circolo, ogni anno, accoglie ospiti italiani e stranieri: fra questi, ha avuto il premio Nobel per la letteratura Olga Tokarczuk, i poeti polacchi Adam Zagajewski e Tomasz Różycki, la scrittrice croata Dubravka Ugresič, il cantautore bosniaco Damir Imamovič e decine di altri personaggi del più vario mondo culturale. Nel tempo, ha anche avviato collaborazioni importanti con MOSTKioskUnione Culturale Franco AntonicelliTo je ToEastJournalRadio Beckwith Evangelica e Russia in Translation. Essenziale è stato anche il patrocinio della cattedra di Slavistica dell’Università di Torino.

g.m.

Nelle foto

–         Daria Anna Sitek e Anna Mangiullo

–         Anna Zafesova

–         Magda Gòrecka

L’amore di Alexander Zverev per Torino

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LE NITTO ATP FINALS HANNO ACCESO I RIFLETTORI SULLA CITTÀ 

Se a Londra è stato bellissimo “Torino va sopra le mie preferenze, è il top”. Parola del vincitore delle Nitto Atp Finals, Alexander Zverev. “Amo l’italia e voi siete da impazzire” ha aggiunto il tennista  tedesco che  si è  congratulato con l’avversario, Daniil Medvedev: “ Mi ha battuto 5 volte quest’anno prima di riuscire a batterlo oggi”. Problemi con la capienza ridotta per il Covid e code agli ingressi non hanno rovinato la festa per il grande appuntamento internazionale che ha visto Torino protagonista. Soddisfazione da parte di tutti, in particolare l’ex sindaca Chiara Appendino,  che aveva creduto per prima nell’evento. E’ stata un’ottima vetrina per Torino e una grande opportunità di ricadute economiche, ad incominciare dagli hotel. E’ positivo anche il bilancio del presidente della Federtennis, Angelo Binaghi:  “Siamo molto gratificati dai giudizi letti. I giocatori dicono che è stato un torneo straordinario, meglio di Londra. E lo dice anche chi non era presente, come Federer, e i direttori di altri tornei”.

La scuola degli asterischi

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Il liceo classico e musicale “Cavour”di Torino è balzato improvvisamente alle cronache per aver introdotto l’asterisco che sostituisce le desinenze maschili e femminili nelle comunicazioni ufficiali

Il prof. Quaglieni

Quindi non più studenti e studentesse, ma student*. Questa sarebbe una scelta contro il sessismo, per la parità di genere e l’attuazione niente di meno che dell’articolo 3 della Costituzione. Non è una novità quella del liceo “Cavour” perché già prima il Tecnico Industriale “Avogadro“ e il convitto nazionale “Umberto I“ di Torino avevano battuto sul tempo il liceo che oggi vive il suo quarto d’ora di notorietà con articoli giornalistici di un imbarazzante conformismo. Solo una deputata di Fratelli d’ Italia ha sollevato delle obiezioni, mentre c’è stato un altrettanto imbarazzante silenzio da parte di chi dissente da una scelta che appare discutibile e che ha preferito tacere. Ho raccolto un po’ di opinioni tra docenti, presidi e opinionisti. Un quotato professore di chiara matrice progressista mi ha scritto lapidariamente che si tratta di una “cosa demenziale“. Un capo d’Istituto di una città del Piemonte orientale è stato meno laconico e mi ha detto :”E’ ridicolo, penoso, una stupidità elevata a sistema, anche diseducativo, sotto molti aspetti. Sono gli estremismi del politically correct …”.
Un noto esponente radicale milanese va giù pesante: “ io non ne posso più di queste cazzate che giudico diseducative e sbagliate.  Spero che questa ventata di irrazionalità finisca al più presto.”Un’ autorevole dirigente di un ‘istituzione culturale laica molto prestigiosa non esita a scrivere : “Non riesco a crederci! Uno dei più quotati licei di Torino si riduce a queste bestialità invece di insegnare correttamente la lingua italiana“.
Un’ insegnante (ma per coerenza si dovrebbe scrivere insegnant*, togliendo anche l’apostrofo) pur comprendendo il problema alla base della scelta, afferma che “un conto sono le persone per le quali è d’obbligo il rispetto e un altro la lingua italiana. Non credo di offendere nessuno scrivendo al maschile un sostantivo o un aggettivo che sono tali per la nostra grammatica. La lingua cambia con l’uso e non con le forzature burocratiche”. Un noto ex allievo del liceo torinese mi ha detto di essere “incazzato” per la notizia e per il modo becero in cui è stata data dai giornali. Non si riconosce più nel suo liceo a cui era sentimentalmente molto legato.
Tutto questo dimostra che su quel tema il manicheismo settario non è proponibile. Sarebbe interessante sapere come esprimeranno l’asterisco nella comunicazione orale che pure deve adeguarsi a quella scritta. Vorrei che qualcuno me lo spiegasse.
Appare chiaro un fatto: non si tratta di parità uomo/donna che non solo nella scuola andrebbe sempre rispettata senza ridursi a risolvere il problema con un banale asterisco perché il problema è molto più complesso. Il vero punto è che si vuole introdurre un terzo genere oscillante tra il maschile e il femminile, anticipando il ddl Zan proprio nella scuola. Ma in questo caso bisogna avere il coraggio di dirlo esplicitamente, assumendosi tutte le responsabilità. Io mi rifiuto di credere che un provvedimento definito dai giornali “ rivoluzionario“ non abbia suscitato discussioni e contrarietà.Ma c’è stato finora un assordante silenzio.
Le poche conversazioni che ho avuto e la lettura di giudizi sui social dimostrano che si tratta di una scelta certamente divisiva che va ben oltre la politica .
Chi ha una certa idea di cosa debba essere la formazione educativa che ,a parere dello scrivente ,non può mai cadere nel cinico e nichilistico rifiuto di ogni regola morale,laica o religiosa che sia , non può entusiasmarsi di fronte ad una scelta destinata a dividere. Se penso ai grandi presidi del Liceo “Cavour “ che furono miei amici, da Luigi Vigliani a Ludovico Griffa o penso ad un illustre docente come Mario Gliozzi ,provo una profonda tristezza , ricordando l’ idea di scuola laica che ebbero e che misero in atto,facendo coraggiose scelte controcorrente .

Via libera alla terza dose di vaccino per la fascia 40-59 anni

Oltre 5 mila prenotazioni della terza dose ieri sul portale www.ilPiemontetivaccina.it per la fascia 40-59 anni, sulla quale da oggi partiranno le somministrazioni.

Per poter ricevere la dose aggiuntiva è necessario che siano trascorsi almeno 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale. È possibile prenotare già a partire dai 15 giorni che precedono il termine esatto dei 180 giorni, sia sul portale regionale che in una delle farmacie aderenti o dal proprio medico di famiglia (se vaccinatore). Trascorso un certo periodo, coloro che non prenotano saranno direttamente convocati dal sistema sanitario.

Raccolti 20 mila euro all’asta per CasaOz e Fondazione Molinette

Il ricavato dell’asta benefica organizzata dalle 24 aziende di alta gamma Made in Italy riunite sotto la sigla Exclusive Brands Torino sarà devoluto per la realizzazione di un mini appartamento per le famiglie di bambini ricoverati negli ospedali torinesi e una borsa di studio a giovani ricercatori, oltre ad attrezzature e strumenti di ricerca

Si chiude con un’asta all’insegna della solidarietà la settimana di incontri, tavole rotonde, masterclass e laboratori sui temi di stretta attualità che abbracciano diversi settori strategici dell’economia e dell’industria organizzata dal 14 al 21 novembre in occasione delle Nitto ATP Finals dagli imprenditori delle 24 aziende inserite in Exclusive Brands Torino, la prima rete italiana multisettoriale di aziende di alta gamma Made in Italy nata nel 2011 e promossa dall’Unione Industriale di Torino.

Così dopo 16 appuntamenti sui temi dell’innovazione, sostenibilità, alimentazione, arte, design e armocromia tenutisi nell’esclusiva Lounge allestita presso il Museo del Risorgimento, che hanno registrato il tutto esaurito, si sono raccolti 20 mila euro grazie all’Exclusive Charity, l’asta pensata per festeggiare il decimo anniversario della rete di imprese d’eccellenza a sostegno dei due Charity Partners torinesi: Associazione CasaOZ Onlus e Fondazione Ricerca Molinette Onlus.

All’asta speciale sono stati proposti oggetti d’arte e di design molto particolari, accessori per la casa, la persona e il tempo libero e pezzi unici o in edizione limitata, oltre a esperienze e visite guidate da vivere nelle 24 aziende della rete Exclusive Brands Torino, di cui fanno parte: Mattioli, Oscalito 1936, Vanni Occhiali, Pattern, Allemano, Tonatto, Erboristeria Magentina, Estetica Network, Pininfarina, Quercetti, Gruppo Building, Caffè Costadoro, Galup, Guido Gobino, Acqua Minerale Lauretana, Pastificio De Filippis, Gelati Pepino 1884, Bava Vini, Relais San Maurizio, Altec, Nimbus, l’Opificio, Quagliotti e Arti Grafiche Parini.

Il ricavato dell’asta benefica verrà devoluto all’Associazione CasaOz Onlus, che con il progetto ResidenzeOz realizzerà un mini appartamento per le famiglie che hanno un bimbo ricoverato negli ospedali torinesi e alla Fondazione Ricerca Molinette Onlus, che attraverso un bando di finanziamento premia l’eccellenza della ricerca scientifica sulle malattie dell’invecchiamento alla “Città della Salute e della Scienza”, con l’istituzione di una borsa di studio per giovani ricercatori e l’acquisto di attrezzature e strumenti innovativi per i laboratori di ricerca.

Ruba 350 euro di merce da un portabagagli

Arrestato ventottenne italiano

 

Giovedì mattina gli agenti del commissariato Barriera Milano, transitando in corso Palermo, vengono fermati da un cittadino che indica loro un soggetto, con in mano una busta, diretto verso corso Giulio Cesare. I poliziotti raggiungono l’uomo e lo controllano. Questi, cittadino italiano di 28 anni, viene trovato in possesso di numerose stecche di sigarette ed articoli per fumatori, per un valore di oltre 350 euro.

Nel frattempo sopraggiunge un altro individuo che riferisce di essere appena stato derubato. L’uomo racconta agli operatori che, dopo aver prelevato un campionario di accessori per fumatori dal portabagagli ed essersi messo in fila fuori una tabaccheria, era stato avvicinato dal ventottenne con una scusa. Questi, approfittando poi dell’ingresso della vittima all’interno dell’esercizio commerciale, aveva forzato un finestrino e, dopo essere riuscito ad aprire la portiera, aveva afferrato la busta e si era allontanato. L’italiano, con numerosi precedenti di Polizia, è stato arrestato per furto.

Montaruli (Fdi): evitare discriminazioni non significa storpiare l’Italiano

Asterisco alla fine delle parole

“Esiste un modo per non discriminare che non storpia l’italiano. In questo la scuola dovrebbe dare l’esempio, non cedere a provvedimenti ideologici che peraltro anziche’ difendere l’identità di ognuno, l’annientano. Se si vuol dare seguito al dettato costituzionale si ricordi che l’uguaglianza si realizza nella valorizzazione dell’identità non nel nasconderla dietro un asterisco. Il liceo Cavour ci ripensi e trovi un modo più sostanziale e meno superficiale per la difesa dei diritti. Scriverò al ministro dell’istruzione Bianchi per un approfondimento sulla decisione assunta dalla scuola torinese circa l’inserimento dell’asterisco alla fine delle parole “studenti e ragazze” nelle comunicazioni scolastiche.” lo dice il deputato torinese di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli.

Il Palazzo dei Conti di Bricherasio si apre al pubblico

Una serie di iniziative in programma nel suo parco all’inglese

 

All’ingresso della ridente e accogliente cittadina di Bricherasio si incontra il Palazzo dei Conti di Bricherasio, attualmente appartenente alla famiglia Calleri di Sala, che ha vantato anche esponenti in famiglia di grande valore quali Edoardo Calleri conte di Sala, sindaco di Bricherasio dal 1951 al 1960, successivamente assessore regionale all’Urbanistica e primo Presidente della neonata Regione Piemonte.

“Il palazzo dei Conti di Bricherasio – spiega Guido Calleri di Sala, attuale proprietario – venne costruito tra Seicento e Settecento ai piedi delle colline del castello, nel luogo in cui sorgevano le fortificazioni che furono distrutte durante l’assedio del 1594 in cui Bricherasio, occupata dai Francesi, fu riconquistata dalle truppe dei Savoia dopo quaranta giorni di bombardamenti. Ancora oggi conserviamo nel parco una testimonianza storica di quell’assedio, in una porzione di mura”.

“In questo palazzo – aggiunge Guido Calleri di Sala – ebbe i natali, nel 1706, Giovan Battista Cacherano di Bricherasio, comandante delle truppe piemontesi e austriache che, il 21 luglio 1747, sconfissero i francesi nelle celebre battaglia del Colle dell’Assietta. A questo episodio si fa risalire la nascita del detto piemontese “bogianen”, che rappresenta la fusione delle parole “bogia” e “nen”. In italiano si traduce letteralmente con “non ti muovere”. Per cercare di contenere l’avanzata degli eserciti francesi e spagnoli, Carlo Emanuele III fece costruire, infatti, oltre ai forti di Exilles e Fenestrelle, lungo l’Assietta e il Grand Serin, piccole opere difensive in cui i soldati piemontesi si sarebberopotuti schierare in attesa del nemico. La situazione stava diventando difficile ma, nonostante tutto, le truppe non vollero ritirarsi e il loro comandante rispose alla richiesta di ritirata con le parole  “Nojautri bogioma nen”, “noi non ci muoviamo”.

“Il secondo personaggio che ha frequentato questa dimora storica– precisa Guido Calleri di Sala –  è stato Emanuele Cacherano di Bricherasio, fondatore dell’Accomandita Ceirano, dell’Automobile Club d’Italia e ideatore della Fiat. Un dipinto di Lorenzo Dalleaniritrae, infatti, la firma dell’atto di fondazione della Fiat e il conteEmanuele Cacherano di Bricherasio seduto al centro, vestito di bianco”.

“Dal secondo dopoguerra questo palazzo – aggiunge Guido Calleridi Sala – è  diventato una residenza estiva e, grazie all’impegno e alla passione di mio padre ( Edoardo Calleri di Sala), ha visto la progettazione  dell’architettura del parco, che ha un’estensione di quasi quattro ettari. Esso conta una cinquantina di specie arboree e almeno venti arbustive. Lo stile, elaborato anche grazie all’aiuto di un architetto, è  quello dei giardini all’inglese. Questo parco è stato protagonista di una più ampia apertura al pubblico rispetto a quella consueta domenicale di fine mese, vale a dire a fine settembre del 2020, quando abbiamo promosso l’evento dal titolo “Cibo  e territorio, un racconto continuo”, diventato  il fil rouge di un intero  weekend a Villa Calleri di Sala. Abbiamo scelto il cibo come elemento centrale di connessione con il territorio, consapevoli del fatto che natura e ambiente debbano essere centrali nella vita quotidiana di ognuno di noi”.

“Per la prossima primavera – precisa Guido Calleri di Sala – desideriamo aprire il parco ancor più al pubblico e renderlo ancor più un protagonista attivo della sua vita. Abbiamo constatato che piace molto al pubblico visitare e conoscere le specie arboreepresenti. Agli incontri organizzati lo scorso anno sul tema del legame tra cibo e territorio aggiungeremo la prossima primavera delle conferenze, ospitate nel parco, di presentazione di libri. Il primo testo che verrà presentato sarà l’ultimo volume scritto dal professor Pier Franco Quaglieni, fondatore, insieme a Mario Soldati, del Centro Pannunzio, dal titolo “La passione per la libertà”, in cui cinque pagine del volume sono, tra l’altro, dedicate a mio cugino Paolo Macchi. Il secondo libro che verrà presentato è quello scritto dal giornalista torinese Luca Rolandi dal titolo “Quando vinceva il Quadrilatero”, un romanzo del pallone, dedicato agli anni d’oro del calcio della provincia piemontese,periodo in cui questo sport era pionieristico ma nobile, e in cui furono riportate le vittorie di alcune squadre di calcio quali la Pro Vercelli, l’Alessandria, il Novara e il Casale; in questa occasioneverrà anche presentato il libro di cui è  autore Giorgio Merlo, dal titolo “I Granata”.

Il terzo appuntamento verrà dedicato a due volumi che saranno illustrati al pubblico nel parco della villa, entrambi dedicati alla chiesa di Santa Maria, uno frutto di una tesi di laurea sulla chiesa di Santa Maria di Volvera e uno sulla chiesa omonima sita a Bricherasio”.

La villa Calleri di Sala fa parte del circuito delle Dimore Storiche Italiane, che sono 4500 in Italia, e delle Dimore Storiche del Pinerolese, che contano, in totale, tredici proprietà storiche. Aderisce alle giornate aperte promosse dall’Associazione e è  vincolata alla Soprintendenza dei Beni Culturali del Piemonte.

Mara Martellotta 

Si è conclusa la tre giorni di Restructura

Successo per il Salone nazionale dell’edilizia, svoltosi nello spazio espositivo dell’Oval Lingotto Fiere di Torino dal 18 al 20 novembre 2021.

 

La manifestazione ha registrato numerosa presenza di pubblico e di professionisti del settore, come anche degli iscritti agli ordini professionali, a conferma dell’attenzione rivolta ad un comparto, quello edile, in forte crescita.

 

Restructura anche quest’anno ha confermato infatti la sua doppia anima: quella di Salone dedicato al grande pubblico che qui ha potuto trovare le ultime novità presentate dalle migliori aziende del settore, le soluzioni più attuali in ambito di ristrutturazioni e piccole finiture, e ha potuto incontrare l’eccellenza artigiana piemontese rappresentata in particolare da ceramisti, vetrai, falegnami e mosaicisti, che hanno partecipato alla manifestazione grazie al contributo della Regione Piemonte; e quella di momento di incontro e formazione dedicato agli operatori e professionisti del settore edile.

 

Molto partecipati infatti gli incontri di aggiornamento organizzati dagli Ordini Professionali, con rilascio dei crediti formativi: sono stati più di 50 i convegni e workshop proposti dall’Ordine degli Architetti, Ordine degli Ingegneri, Ordine dei Geometri, Ordine dei Geologi che hanno rafforzato l’offerta della kermesse. Tra questi grande partecipazione si è registrata al convegno con Luca Mercalli dal titolo “Un’esperienza di adattamento al riscaldamento globale: ristrutturare in montagna a basse emissioni”, organizzato dall’Ordine Architetti Torino e Fondazione per l’Architettura e al Torino Forensic, organizzata dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino che ha visto riunirsi per la prima volta a Torino le eccellenze dell’Ingegneria Forense.

 

Apprezzata poi la presenza del FEL – il Festival dell’Edilizia Leggera, kermesse nazionale itinerante che si è svolta negli spazi dell’Oval Lingotto Fiere in contemporanea con Restructura e che ha visto il coinvolgimento di numeroso pubblico internazionale. Negli stand presenti ampio spazio è stato dato al colore, alle ultime tendenze e all’innovazione nei materiali e vernici, oltre che a lavorazioni live nelle numerose isole applicative che hanno destato la curiosità e coinvolgimento del pubblico.

 

Tra le novità di questa edizione anche la realizzazione della grande opera di Street Art di DepurArte APS, in collaborazione con lo storico promotore artistico e responsabile del progetto MurArte MonkeysEvolution APS, che ha colorato gli spazi esterni dell’Oval Lingotto Fiere e che resterà come patrimonio estetico, ambientale e culturale della città di Torino.

 

I dieci street artist hanno lavorato su due grandi opere interpretando il motto di GL events Italia: #BringingPeopleTogether e alcuni dei valori motori del Lingotto Fiere Torino: inclusione sociale, sostenibilità ambientale ed innovazione. In particolare i due valori della sostenibilità ambientale e innovazione sono emersi nella scelta di usare vernici fotocatalitiche a base di Biossido di Titanio, componente che le rende capaci di smaltire, in forma di sali inerti, alcuni degli inquinanti più dannosi, contribuendo così alla sanificazione e purificazione delle pareti realizzate e dell’aria.

 

L’appuntamento con la 34ª edizione di Restructura è per novembre 2022