ilTorinese

Elezioni comunali, affluenza in calo Alle  12 è stata del 9,62%

A Torino è in calo l’affluenza per il rinnovo del sindaco e del Consiglio comunale.

Alle  12 è stata del 9,62%, molto più bassa rispetto al 14,06% del 2016.

Allora però si votò solo nella giornata di domenica. Il dato è più basso anche della media nazionale che è del 13,7%.

A Lagioia il premio Lattes Grinzane

LIBRI / Nicola Lagioia, autore del romanzo La città dei vivi (Einaudi), è il vincitore dell’undicesima edizione del Premio Lattes Grinzane, promosso dalla Fondazione Bottari Lattes.

Il libro di Lagioia è stato il più votato dalle 25 giurie scolastiche delle superiori (delle quali ventiquattro in Italia e una a Madrid), per un totale di 400 votanti. La cerimonia finale si è tenuta ieri al Teatro sociale Busca di Alba.

I finalisti del Premio

Oltre al vincitore, questi i finalisti:

  • Kader Abdolah, Il sentiero delle babbucce gialle (Iperborea; traduzione di Elisabetta Svaluto Moreolo),
  • Bernardine Evaristo, Ragazza, donna, altro (Sur; traduzione di Martina Testa),
  • Maylis de Kerangal, Un mondo a portata di mano (Feltrinelli; traduzione di Maria Baiocchi),
  • Richard Russo, Le conseguenze (Neri Pozza; traduzione di Ada Arduini

Diciassettenne al mattino va  scuola, di notte spaccia

Denunciato dagli agenti del Commissariato San Secondo

 

Lo scorso martedì notte, personale del Commissariato San Secondo in servizio di Volante ha notato un ragazzo italiano sostare in modo sospetto in corso Rosselli. Considerato l’orario e l’età del giovane, di 17 anni, i poliziotti hanno proceduto al suo controllo, rinvenendo all’interno di una tracolla che aveva con sé quattro involucri di carta contenenti 5,5 grammi di hashish. Considerato il confezionamento dello stupefacente, verosimilmente destinato allo spaccio,  i poliziotti si sono quindi recati ad effettuare una perquisizione domiciliare della casa in cui il diciassettenne vive coi genitori. Nella sua camera, nascosto in uno zaino, rinvenivano un panetto di hashish di circa 100 grammi ed un bilancino di precisione. Il giovane è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il bibliotecario dell’ex manicomio racconta il suo lavoro tra libri e storie di vita

Intervista a Lillo Baglio. Una testimonianza diretta su un mondo ormai lontano

Un argomento che da sempre ha suscitato il mio interesse è relativo all’ex manicomio di Collegno, in tutti i suoi aspetti, sia storici che umani. Mi sono già occupata di tali tematiche, in un ciclo di articoli dal titolo “C’erano una volta i matti”, pubblicati da questa testata. Nei pezzi ho affrontato la storia dell’istituzione manicomiale fino alla Legge Basaglia, facendo riferimento a vicende letterarie e artistiche di personaggi in massima parte torinesi, come il triste caso di Ida Peruzzi, moglie di Emilio Salgari.
Sono stata particolarmente lieta quando Lillo Baglio, archivista e bibliotecario dell’ex manicomio di Collegno, mi ha contattata per dialogare con me in merito a questa realtà complessa e forse non abbastanza ricordata. Ecco allora la nostra chiacchierata.

Buongiorno Lillo, archivista e bibliotecario dell’ex manicomio di Collegno. Puoi raccontarci qualcosa di più riguardo alla tua storia, a come sei arrivato ad occupare questa posizione?
Buongiorno! In effetti la storia e la vita professionale di ognuno, per molti di noi, assomiglia alla nave Argo, il cui timoniere era convinto di dirigere da solo la nave, dimenticando che era il soffio del vento a mandarla avanti. Ebbene forse il destino c’entra qualcosa. Io arrivai a Collegno trent’anni or sono, dopo pochi mesi fui assunto presso l’azienda sanitaria di allora: l’asl to24 (oggi ASLTo3) dapprima come addetto ai servizi generali. Successivamente venni a sapere che l’allora responsabile della biblioteca medica, cercava un collaboratore, possibilmente diplomato, che avesse un certo grado di istruzione. Colsi subito l’occasione, e dopo un colloquio con il direttore amministrativo venni assegnato alla biblioteca medica, come addetto alla stessa. Frequentai, fin da subito, un corso in biblioteconomia e archiveconomia che mi permise di inserire, nel Sistema Bibliotecario Nazionale, un fondo importante composto di libri di psicoanalisi e psicologia, donato alla biblioteca dal Professore Ferraris. Da allora sono passati trent’anni. Nella metà degli anni Novanta fu creato il Centro di documentazione sulla psichiatria che raggruppa tre sezioni: La Biblioteca Medico Scientifica, l’archivio storico dell’ex manicomio di Collegno, l’archivio delle cartelle cliniche dei cinque ex ospedali psichiatrici riuniti, ovvero, gli ex ospedali psichiatrici di Torino, Collegno, Savonera, Villa Regina Margherita, Grugliasco, compreso il “manicomio dei bambini” Villa Azzurra, sempre di Grugliasco.

Un contesto decisamente particolare quello in cui ci troviamo, non solo un ex manicomio, ma uno dei luoghi che sono stati più attivi e conosciuti, ovvio fino alla Legge Basaglia del 1978. Ci dici qualcosa di più riguardo a che cosa vuol dire lavorare in un ambiente così “sui generis”?
Sono stato definito “il custode della memoria storica dell’ex Ospedale psichiatrico di Collegno”. Se con questa espressione si vuole dire che metto a disposizione, di chiunque ne faccia richiesta, per motivi di studio, di ricerca, di approfondimento etc.., lo straordinario patrimonio librario e documentale, a cominciare dagli “Ordinati” dove troviamo tutta la storia di questa complessa Istituzione che è stata, prima la Certosa di Collegno poi il “Manicomio di Collegno” , se intesa così la parola “custode” ha un senso. Oltre a custodire questo patrimonio culturale, davvero unico, io coadiuvo studenti per le loro tesi, ne sono state scritte centinaia tutte regolarmente catalogate. Indirizzo molti scrittori che hanno scritto libri che parlano di questa dimensione e di questa realtà manicomiale. Pensate che il Centro custodisce la Cartella Clinica dello smemorato di Collegno, un caso di appropriazione di identità che allora fece molto scalpore e che divise gli italiani in “Cannelliani e Bruneriani”. Quasi tutti quelli che hanno scritto su questo aneddoto sono venuti in biblioteca a consultare il materiale storico del caso.

Parliamo ancora della tua esperienza diretta in questo contesto. Hai avuto occasione di conoscere alcuni pazienti? Tra questi, ti ricordi in particolar modo di qualcuno?
Questo è l’aspetto, se vogliamo, più significativo della mia trentennale esperienza lavorativa in un contesto che ha conosciuto il dolore e ha ospitato il mistero della follia. La legge Basaglia, come sappiamo, sanciva legislativamente la chiusura dei manicomi. La legge Basaglia è stata sicuramente una legge di civiltà, i manicomi, gestiti con logiche appunto manicomiali, non potevano più rappresentare dei luoghi di cura ma luoghi di segregazione, dove il più delle volte la dignità umana veniva calpestata. Per ciò che mi concerne posso però dire che la chiusura, e la messa in libertà dei degenti che nel frattempo riacquistavano la libertà e con essa i propri diritti costituzionali, ha presentato delle forti criticità, voglio dire che avrebbero dovuto realizzare alternative abitative e alloggiative per i degenti rimasti senza la famiglia di appartenenza e senza protezione economica. E’ successo che molti degenti non furono in grado di integrarsi nella società e questo comportò il suicidio di centinaia e centinaia di ex ricoverati, molti di loro sono anche scomparsi e non si è saputo più nulla. Molti però rimasero a Collegno e sistemati negli ex padiglioni psichiatrici, diventati nel frattempo delle comunità, in attesa di una futura destinazione nelle strutture che avrebbero realizzato per loro. Pensate che la legge Basaglia è del 1978 mentre l’ultimo ricoverato di Collegno uscirà definitivamente nel 2004, per cui ho conosciuto molti pazienti. Molti di loro venivano tutte le mattine in biblioteca a prendere il caffè. Mi volevano bene, capivano che li rispettavo e non li giudicavo. Da loro paradossalmente ho imparato molto. Posso dire di avere conosciuto un’umanità straordinaria. Me li ricordo tutti, ognuno a proprio modo mi ha lasciato un ricordo indelebile. Mi dicono che abbia una dote che è quella dell’ascolto, so ascoltare. Ho perfino voluto scrivere un libro, dal titolo “E i matti dove li mettiamo? Viaggio nella coscienza del mondo degli altri.” È un dialogo realmente avvenuto tra me e due ex malati psichici dove si discute del mistero della vita e della follia.

Ci troviamo ora nella biblioteca, un luogo importante per testimoniare la storia. Cosa ci puoi dire in proposito?
Quando nel 1973 l’ospedale psichiatrico di Via Giulio viene chiuso, la biblioteca e i libri che si trovavano in via Giulio, nel manicomio di Torino, furono trasferiti a Collegno. I volumi rimasero abbandonati a se stessi fino all’arrivo di un medico, il Dott. Giorgio Tribbioli, un infermiere, Franco Cavaglià, e di un ex ricoverato; insieme salvarono dalla dispersione e distruzione per macero libri e riviste stipati dentro i cassonetti. Fu soprattutto grazie al ricoverato Roberto Contartese, laureato in filosofia, uomo coltissimo e a lui che dobbiamo la salvezza di un patrimonio culturale importantissimo che racchiude tutta la storia della psichiatria dal ‘700 ad oggi. Nel 1987 la Biblioteca venne riaperta ai lettori, come ente di conservazione, senza fondi per ulteriori acquisizioni né di libri né di periodici. Se i libri più di ogni altra cosa sono la sede prescelta per conservare la memoria ed esercitare immaginazione, la Biblioteca diventa il luogo ideale per raccogliere tutto l’insieme dei ricordi e del passato dell’umanità. Data la collocazione all’interno di un ospedale psichiatrico, essa si sviluppa all’insegna dell’alta specializzazione che va formandosi nel corso della seconda metà dell’Ottocento grazie alla gestione di dottori che arricchiscono il patrimonio librario di testi pertinenti la scienza medica e soprattutto la psichiatria; è pertanto possibile oggi tracciare un percorso storico dell’evoluzione di tale scienza attraverso i volumi stessi della Biblioteca. Altresì è possibile tracciare due linee di sviluppo autonome, che danno alla Biblioteca una peculiare fisionomia: da un lato una particolare tradizione di studi e ricerche in campo psichiatrico che si è sviluppata nel corso degli anni, dall’altro l’essersi organizzata fin dalla seconda metà dell’Ottocento come Biblioteca di pubblica lettura per i ricoverati dell’ospedale, l’altra biblioteca la cosiddetta “biblioteca dei ricoverati.”

Oltre i libri, ci sono anche dei quadri. Si tratta di lavori eseguiti da ex pazienti. Che cosa si può evincere, secondo te, da queste creazioni?
Il Centro di documentazione sulla psichiatria custodisce i dipinti realizzati negli anni dagli ex pazienti psichiatrici. Sono dipinti straordinari che confluiscono nella corrente dell’Art Brut letteralmente “arte grezza”, ma tradotto anche come “arte spontanea”. Questo concetto è stato inventato nel 1945 dal pittore francese Jean Dubuffet per indicare le produzioni artistiche realizzate da non professionisti, degenti dell’ospedale psichiatrico che operano al di fuori delle norme estetiche convenzionali (autodidatti, psicotici, schizofrenici, persone completamente digiune di cultura artistica). Egli intendeva, in tal modo, definire un’arte spontanea, senza pretese culturali e senza alcuna riflessione. Sono, se così si può dire, creazioni artistiche che scaturiscono da personali pulsioni emotive.

Tra questi libri, ce n’è uno che ti ha colpito in modo particolare, per importanza e ricchezza di contenuti? Stessa domanda sulle opere: ce n’è una che ritieni più significativa e perchè?
Per quanto riguarda i libri, la biblioteca possiede davvero un patrimonio libraio importantissimo, è una biblioteca storica specializzata nelle scienze psichiatriche, neurologiche, psicologiche e di tutto ciò che riguarda il segreto del comportamento umano. Posso dirti che la lettura di Freud mi ha fatto capire questo misterioso concetto di “inconscio”, in sostanza Freud per me è stato il maestro del “sospetto” vale a dire che la sua intuizione è davvero interessante; noi tutti saremmo agiti da forze e pulsioni che trascendono a volte la nostra volontà e, il paradosso, è che in questo “magma” si troverebbe “la verità” della nostra vera natura…Per quanto riguarda se ci sia un’opera o un artista che mi abbia colpito , a dire la verità ce n’è più di uno, tutti a modo loro sono molto, molto interessanti artisticamente, ma, per rispondere alla domanda ce n’è uno che per me dovrebbe diventare il simbolo, il riferimento, dell’Art Brut in Piemonte ed è Giorgio Barbero. Tempo fa chiesi ad un ricoverato cosa fosse la smemoratezza, chi è, in buona sostanza uno smemorato? La risposta che mi venne data fu questa: “È uno che finge di essere ciò che è veramente”. Una risposta decisamente enigmatica ma, paradossalmente, non priva di senso; esattamente come può essere percepita l’opera di Giorgio Barbero, un’opera ermetica, impenetrabile, inaccessibile a qualsivoglia forma o tentativo di identificazione, tuttavia non priva di senso, di gravitazione intorno all’ignoto, perché ignoti, sono, appunto, l’origine e la vita del cosmo infinito, dei pianeti lontani e sconosciuti, delle galassie e dei mondi muti, dell’universo silenzioso, come è Barbero, taciturno e introverso , allo stesso tempo privo di qualsivoglia senso pratico ma con una fervida e convinta immaginazione, confinante, forse, con il delirio in cui entrano potenze straniere dotate di armi tecnologicamente avanzate, armi sconosciute agli umani. Giorgio dice di vedere dei sputnik, delle navicelle spaziali, satelliti e astronavi provenienti da altri mondi. Lo stesso Barbero afferma: “Nella mia pittura rappresento satelliti spaziali, galassie ai confini del cosmo, momenti di espansione verso il futuro; un cosmo, delle galassie lontane anni luce. Io viaggio ai confini dello spazio, nella quarta dimensione ed esploro i pianeti sopra un razzo a tre propulsori”. Barbero dunque riporta ciò che vede nei suoi disegni, testimonia di paesaggi astrali, di atmosfere lunari, di realtà prive di luce, viceversa di una luce scura e tenebrosa.

Ora che il manicomio è chiuso ed è una realtà un po’ dimenticata, secondo te, che cosa si potrebbe fare affinché la memoria di queste esperienze non vada persa?
Desidero subito dire che chi si occupa di archivi, di biblioteche e di memorie storiche lavora su tre fronti: verso il passato, conservando e offrendo alla consultazione i documenti selezionati per il loro valore storico e giuridico. Verso il presente per quanto riguarda la trasparenza democratica e verso il futuro a salvaguardia della memoria storica per le generazioni future. Il passato dovrebbe insegnarci a migliorare il presente, ognuno di noi, anche chi non è consapevole, incarna la storia dell’umanità. Noi siamo l’estensione psichica e biologica del primo uomo apparso sulla terra, in questo senso la memoria, soprattutto anche quella storica, va conservata e custodita. La follia è una dimensione che riguarda potenzialmente ognuno di noi, i manicomi sono stati luoghi “dell’umanità rubata” queste esperienze umane sono state rimosse ma sono ancora drammaticamente presenti. Non esisteranno più, aggiungo io per fortuna, i manicomi ma i problemi sono ancora tanti, sono ancora troppi…

Alessia Cagnotto

 

 

Il reading di Paolo Rumiz al Grattacielo Sanpaolo

Torino, Auditorium grattacielo Intesa Sanpaolo, corso Inghilterra 3

Ingresso gratuito, prenotazioni dal 1° ottobre sul sito www.grattacielointesasanpaolo.com/news

  Martedì 5 ottobre al grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino è in programma in anteprima nazionale alle ore 21 il reading teatrale e musicale “Canto per Europa” di Paolo Rumiz, con la regia di Franco Però.

 

Lo spettacolo, coprodotto da The Italian Literary Agency e Intesa Sanpaolo, è tratto dal nuovo libro dello scrittore “Canto per Europa”, in uscita per Giangiacomo Feltrinelli Editore il 7 ottobre e farà conoscere al pubblico alcuni dei passaggi più significativi ed emozionanti dell’opera, letti e interpretati dallo stesso scrittore e dagli attori Lara Komar e Giorgio Monte. Gli interventi saranno accompagnati dagli intermezzi musicali a cura degli artisti Aleksandar Sasha Karlic (oud, chitarra, def, duduk, voce) e Vangelis Merkouris (oud, bouzouki, voce).

 

Una cintura di costellazioni ornava le murate della barca come segno d’augurio per il viaggio”. Una giovane siriana, profuga di guerra, fugge sulla barca a vela di quattro uomini assetati di miti. La ragazza si chiama Europa. Da quel momento, rivive in lei la leggenda della principessa fenicia rapita da Giove-toro, mentre il viaggio attraversa le meraviglie del mare aperto ma anche la deriva di un mondo fuori controllo: naufragi, emigrazioni e turismo di massa, conflitti, pestilenze, incendi e alluvioni.

 

Paolo Rumiz richiama il mito della fondazione del nostro continente, si interroga sulle sue origini, sui suoi valori, sui suoi strappi e sulle sue lacerazioni. Un viaggio epico: quattro moderni argonauti e una profuga siriana ridanno vita al mito che ha fondato l’Europa. Un’opera straordinaria, antica nel respiro e contemporanea nella denuncia, realizzata da un autore che da sempre racconta la necessità di essere cittadini del mondo.

 

L’incontro è inserito all’interno del palinsesto culturale del grattacielo della Banca, che si caratterizza per la qualità dei contenuti e la notorietà dei protagonisti (artisti, attori, scrittori, conferenzieri). Dal 2015, anno di apertura, 121 mila persone hanno seguito le attività culturali del grattacielo, diventato in pochi anni un centro di cultura, arte e svago.

 

Paolo Rumiz, triestino, è scrittore e viaggiatore. Con Feltrinelli ha pubblicato La secessione leggera (2001), Tre uomini in bicicletta (con Francesco Altan; 2002), È Oriente (2003), La leggenda dei monti naviganti (2007), Annibale (2008), L’Italia in seconda classe. Con i disegni di Altan e una Premessa del misterioso 740 (2009), La cotogna di Istanbul (2010, nuova edizione 2015; Audiolibri “Emons-Feltrinelli”, 2011), Il bene ostinato (2011), la riedizione di Maschere per un massacro. Quello che non abbiamo voluto sapere della guerra in Jugoslavia (2011), A piedi (2012), Trans Europa Express (2012), Morimondo (2013), Come cavalli che dormono in piedi (2014), Il Ciclope (2015), Appia (con Riccardo Carnovalini; 2016), Il filo infinito. Viaggio alle radici d’Europa (2019), Il veliero sul tetto (2020) e, nella collana digitale Zoom, La Padania (2011), Maledetta Cina (2012), Il cappottone di Antonio Pitacco (2013), Ombre sulla corrente (2014) e Gulaschkanone (2017).

 

Quando la droga vola via dal finestrino dell’auto

 

La Polizia Stradale arresta cittadino italiano

Gli hanno intimato l’alt la scorsa domenica pomeriggio, all’altezza della barriera autostradale di Falchera della Tangenziale Nord di Torino, ma l’uomo, un quarantaduenne italiano residente in Lombardia, non si è fermato, anzi ha accelerato la marcia. Gli agenti della sezione autostradale Torino si mettevano al suo inseguimento, notando che il quarantaduenne maneggiava un borsone giallo all’interno dell’abitacolo. Pochi istanti dopo, in corrispondenza dello svincolo A5 della Torino- Aosta, l’uomo gettava dal finestrino dell’auto il borsone. La pattuglia fermava poco dopo il fuggitivo, che ammetteva di essersi disfatto di sostanza stupefacente; il borsone, recuperato da altro personale della Polizia Stradale, conteneva infatti ben 5 kg di hashish, suddiviso in 10 panetti da 500 grammi. Il quarantaduenne è stato pertanto arrestato per la detenzione della sostanza.

Con l’autunno arrivano le fiere del tartufo e del bue grasso

“Moncalvo c’è, crede nelle sue fiere e butta il cuore oltre l’ostacolo”. Il sindaco della città aleramica, Christian Orecchia non ha avuto dubbi nell’indicare i due eventi fieristici dell’autunno moncalvese, la Fiera del Tartufo giunta alla sessantasettesima edizione, e la Fiera del Bue Grasso, che di autunni ne annovera ben 383, come vettore per l’economia, il turismo e la cultura della sua città.

La presentazione dei due eventi è avvenuta alla Orsolina 28, dove ha sede una scuola di danza rinomata a livello internazionale, sabato mattina. A fare gli onori di casa c’era l’amministratore delegato Barbara Bellino che ha sottolineato l’amore verso il territorio che ospita Orsolina e la natura. Nel suo intervento, invece, il sindaco Orecchia ha ricordato che lo scorso anno Moncalvo era stata l’unica fiera in Piemonte a parte Alba e che “visti i risultati della campagna vaccinale si può pensare che si possa svolgere, naturalmente in sicurezza, anche la Fiera del Bue Grasso, non dimenticando che al diamante grigio rappresentato dal tartufo, si affianca anche il risultato altrettanto importante degli allevamenti di qualità”.

Una ventata di ottimismo per il settore turismo l’ha portata Flavia Fagotto, direttore marketing dell’Atl Langhe Roero Monferrato: “il territorio ha avuto nel periodo giugno, luglio, agosto, una continua crescita e ad agosto c’è stato il raddoppio delle presenze rispetto allo stesso mese del 2020, con un dato che si avvicina al 2019. L’obiettivo è di raggiungere a fine stagione l’80% del 2019, ultimo anno ante emergenza sanitaria”:

Il presidente della Commissione Fiera del Tartufo (che si terrà domenica 24 e domenica 31 ottobre), Michele Rampone ha anticipato che saranno presenti alcune attività del Comune di Patti, in provincia di Messina, con il quale c’è un gemellaggio, che i trifulau saranno ospitati sotto i portici della piazza, alcune iniziative collaterali come due passeggiate a Gessi e Guazzoli con visite nelle casine, al contributo del Museo Civico di Moncalvo e a due mostre quali eventi collaterali. Il presidente della Pro loco Moncalvo, Mirko Ippolito ha ricordato l’impegno del sodalizio, dopo un anno di stop, con la presenza dello stand enogastronomico in piazza Carlo Alberto per la Fiera del Tartufo e l’auspicio di poter servire il bollito in piazza durante la Fiera del Bue Grasso dal 4 al 12 dicembre prossimi. Luisella Braghero, presidente della Commissione Fiera Bue Grasso, a sua volta ha dichiarato che “Sarà un impegno garantire la sicurezza perché la salute viene prima di tutto, ma era necessario rispondere positivamente alle sollecitazioni di aziende molto provate dalla pandemia”.

E proprio sulla sicurezza si è soffermato l’assessore alla sicurezza e vicesindaco di Moncalvo, Andrea Giroldo che ha evidenziato come “dopo l’edizione 2020 blindata, quella del 2021 avrà un accesso mercatale, anche se ci saranno controlli rigorosi. A questo proposito, oltre all’esibizione obbligatoria green pass, ci sarà un’ordinanza che imporrà nell’area della fiera di indossare le mascherine anche se all’aperto”. Giroldo ha anche parlato dei rapporti di collaborazione turistica sviluppati con Valenzae Casale ed i Comuni del Monferrato per promuovere il brand ed i prodotti della terra di Monferrato”.

Massimo Iaretti, portavoce del sindaco di Valenza, Maurizio Oddone, portati i saluti del primo cittadino valenzano ha ricordato il protocollo recentemente sottoscritto con Valenza che ha avuto nei giorni scorsi un primo momento operativo con lo scambio reciproco di materiale turistico e che vedrà nei prossimi mesi iniziative finalizzate a collegare le eccellenze enogastronomiche moncalvesi con la gioielleria ed oreficeria valenzana nell’ottima del ‘Protocollo dei due diamanti’.

Complessivamente gli espositori saranno 120/130 (i più lontani da Patti in Sicilia) provenienti da tutto il Nord Italia.

 

Marco Gindari

 

Elezioni a Torino, il gioco al ribasso

Ovvio che Damilano prenda le distanze da Salvini e Meloni. Il primo alle prese con il mondo dei tossici e dei festini. La seconda che, oltre a pensare alle Fobie, farebbe bene a pensare anche ai potenziali fascisti di Fratelli d’Italia.

Ne sa qualcosa anche Cirio, il nostro amato Governatore che poco riesce a fare, messo in mezzo dalle beghe tra leghisti e Fratelli d’Italia. E sempre Damilano deve fare un “monumento” ad Alberto Nigra.  Uomo di sinistra ha detto, praticamente, a Damilano: sono un moderato, non certo di destra.  Avanti al centro senza alcun dubbio.  Del resto si sa, Torino è antifascista fino al midollo. Altra novità.  Lorusso spera che i pentastellati prendano un sacco di voti.  Il perché è molto semplice.  Il centrodestra sta rischiando di vincere in quasi tutti i quartieri della città. E Lorusso vincerebbe al secondo turno solo grazie al voto dei pentastellati. Il resto ciarpame.  Dalla sinistra sbrindellata ai moderati robe dell’1 %, massimo 2 %. Frattaglie. Così il pd detesta i pentastellati e poi gli chiede al secondo turno di votare Lorusso.  Altri vorrebbero votare il PD ma gli è antipatico Lorusso. Anche Chiampa si è un po’ rotto di fare il portatore d’acqua.  Sono ormai 20 anni che lui fa il numero uno. E Portas inforca la sua bicicletta e si sbatte solo per la Salerno.  Altri non sono fascisti o leghisti ma gli stanno antipatici quelli del  pd.  Dunque? Ci si turano il naso e votano Damilano. Partita aperta, purtroppo una partita al ribasso. Vincerà  il meno peggio.  Ed aggiungo io, purtroppo. E’ così da alcuni decenni.  Un gioco sempre al ribasso perché manca personale politico all’altezza.  Sia ben chiaro: sia a destra come a sinistra.  Non sarà facile la scelta perché c’è poca scelta. Il voto è un diritto-dovere.  Buona fortuna, miei cari concittadini, per la scelta che farete.
Patrizio Tosetto

Torino, Elezioni Comunali 2021 Ecco tutte le informazioni utili

Domenica 3 (dalle 7 alle 23) e lunedì 4 ottobre (dalle 7 alle 15) si vota per l’elezione diretta del Sindaco e il rinnovo del Consiglio Comunale e dei Consigli delle Circoscrizioni, con eventuale turno di ballottaggio per l’elezione del Sindaco domenica 17 ottobre e lunedì 18 ottobre 2021.

 

La Città di Torino invita gli elettori a controllare la propria tessera elettorale e ricorda che in caso di tessera smarrita o con gli spazi tutti timbrati occorre richiedere un duplicato o una nuova tessera.

La tessera elettorale può essere richiesta:

1) all’ufficio Elettorale di corso Valdocco 20 – piano rialzato (dal lunedì al giovedì dalle 8.15 alle 15.00 e il venerdì dalle 8.15 alle 13.50).

2) all’ufficio anagrafico della circoscrizione di residenza

– Circ. 2, via Guido Reni 96/16 (dal lunedì al giovedì 8.30 – 14.30; venerdì 8.30 -13.30); strada Comunale di Mirafiori 7 (dal lunedì al giovedì 8.30 – 14.30; venerdì 8.30 -13.30);

– Circ. 3c.so Racconigi 94 (dal lunedì al venerdì 8.30 – 14.30);

– Circ. 4, via Carrera 81 (dal lunedì al giovedì 8.30 – 14.30; venerdì 8.30 – 13.30);

– Circ. 5via Stradella 192 (dal lunedì al giovedì 8.30 – 14.30; venerdì 8.30 – 13.30) e piazza Montale 10 (dal lunedì al giovedì 8.30 – 14.30; venerdì 8.30 – 13.30);

– Circ. 7corso Vercelli 15 (dal lunedì al giovedì 8.30 – 14.30; venerdì 8.30 – 13.30);

– Circ. 8via Campana 30 (dal lunedì al giovedì 8.30 – 14.30; venerdì 8.30 – 13.30); corso Corsica 55 (dal lunedì al giovedì 8.30 – 14.30; venerdì 8.30 – 13.30).

Nei giorni 1-2-3-4 ottobre:

l’ufficio Elettorale di corso Valdocco 20, osserverà il seguente orario: venerdì 1 e sabato 2 dalle 8.15 alle 18.00; domenica 3 dalle 7.00 alle 23.00; lunedì 4 dalle 7.00 alle 15.

Gli uffici anagrafici di circoscrizione osserveranno il seguente orario:

venerdì 1 e sabato 2 dalle 8.30 alle 14 e dalle 14.30 alle 18.00; domenica 3 dalle 7.00 alle 23.00.

 

In caso di ballottaggio l’ufficio Elettorale e gli uffici di anagrafe decentrata saranno aperti il 15-16-17-18 ottobre, con gli stessi orari di cui sopra.

Per ulteriori informazioniUfficio Sportelli Elettorali tel. 011.01125245 – 011.01125580

Deterioramento – Smarrimento: nel caso di smarrimento l’elettore può richiedere un duplicato della tessera elettorale, previa autocertificazione, senza necessità di denuncia all’Autorità competente; nel caso di deterioramento l’elettore può richiedere un duplicato della tessera elettorale previa riconsegna della tessera deteriorata.

Per il rilascio del duplicato occorre esibire un documento di riconoscimento, mentre per l’emissione di una nuova tessera occorre esibire, oltre al documento d’identità, la vecchia tessera con tutti i diciotto spazi per la certificazione del voto timbrati.

Trasferimento di residenza nel Comune di Torino – Tessera elettorale di prima emissione: si informano i cittadini che le tessere di nuova emissione non ritirate presso il Comando territoriale del Corpo di Polizia Municipale, sono in giacenza presso l’ufficio elettorale di corso Valdocco 20.

Trasferimento di residenza all’interno del Comune di Torino – Tagliando di variazione della tessera elettorale: gli elettori a cui è stato registrato il cambio di indirizzo all’interno del comune di Torino entro il 16 agosto 2021, ricevono per posta ordinaria il tagliando di aggiornamento della tessera elettorale. In caso di mancato ricevimento entro tre giorni dalla elezione l’interessato può chiedere all’ufficio elettorale o all’ufficio di anagrafe della circoscrizione di residenza il rilascio di un nuovo tagliando (esclusa l’anagrafe centrale di via Della Consolata 23), presentando la tessera elettorale e un documento d’identità.

Documenti necessari da esibire al seggio per esercitare il voto: un documento di riconoscimento personale (qualsiasi documento di identificazione munito di fotografia rilasciato dalla Pubblica Amministrazione; patente di guida; ricevuta carta identità elettronica), la tessera elettorale personale a carattere permanente.

Per l’identificazione degli elettori sono validi anche le carte di identità e gli altri documenti di identificazione rilasciati dalla pubblica amministrazione, anche se scaduti purché da non oltre tre anni.

In mancanza di un idoneo documento, l’identificazione può avvenire per attestazione di uno dei componenti del seggio che conosca per­sonalmente l’elettore.

Voto domiciliare: sono ammessi al voto domiciliare gli elettori affetti da gravi infermità che si trovino in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali che impediscono l’allontanamento dall’abitazione, o affetti da gravissime infermità, tali che sono impossibilitati ad abbandonare l’abitazione.

L’elettore deve far pervenire all’ufficio elettorale o per mail (elettorale@comune.torino.it) i seguenti documenti: dichiarazione in cui si attesta la volontà di esprimere il voto presso il proprio domicilio; un certificato, rilasciato dal funzionario medico designato dai competenti organi dell’ASL, che attesti le condizioni di cui sopra, copia della tessera elettorale; copia del documento di identità.

Il modulo di dichiarazione è pubblicato alla pagina:

http://www.comune.torino.it/elezioni/amministrative2021.shtml

La documentazione può essere recapitata all’indirizzo: elettorale@comune.torino.it Riferimenti Ufficio Elettorale – Voto Domiciliare. Sede: corso Valdocco 20 –  Orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13 – Tel: 011.01125579

Voto assistito: Gli elettori con grave infermità possono essere accompagnati all’interno della cabina elettorale da un accompagnatore che può essere un familiare o un’altra persona liberamente scelta (può esercitare tale funzione una volta sola in occasione della stessa elezione), purché siano iscritti nelle liste elettorali di un qualsiasi comune della Repubblica. Devono essere in possesso di: tessera sulla quale il Comune abbia apposto il timbro con la sigla ‘AVD’; libretto nominativo di pensione di invalidità civile rilasciato dall’INPS, certificato medico, rilasciato da un funzionario medico dell’A.S.L., attestante l’impedimento ad esprimere il voto senza l’aiuto di un altro elettore. Per l’annotazione del diritto al voto assistito ‘AVD’ l’elettore o persona di fiducia deve recarsi all’Ufficio Elettorale in corso Valdocco 20, con documento di identità, tessera elettorale rilasciata dal Comune, certificato medico rilasciato dall’ASL.

COME SI ESPRIME IL VOTO, I NUOVI MAGGIORENNI, LE MISURE ANTI COVID AI SEGGI ELETTORALI

Per l’elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale (scheda colore AZZURRO) l’elettore può esprimere la preferenza:

per un candidato alla carica di Sindaco e per una delle liste ad esso collegata – tracciando un segno sul contrassegno di una lista oppure indicando due segni:  uno sul nominativo del candidato Sindaco prescelto, l’altro sul contrassegno di una lista a esso collegata (voto rafforzativo);

per un candidato alla carica di Sindaco e per una lista a esso NON collegata – barrando due segni: uno sul nominativo del candidato sindaco preferito, l’altro sul contrassegno di una lista a esso NON collegata (voto disgiunto);

solo per un candidato alla carica di Sindaco, tracciando un segno sul nominativo del candidato prescelto, senza segnare alcun contrassegno di lista. In tal caso è esclusa ogni attribuzione di voto alla lista o alle liste collegate al candidato-Sindaco votato;

per uno o due candidati alla carica di consigliere comunale (purché siano candidati di sesso diverso), indicando sulla riga tracciata alla destra di ogni contrassegno i nominativi appartenenti alla lista preferita senza apporre alcun segno di voto sul relativo contrassegno.

In questo caso, è validamente votata sia la lista cui appartengono i candidati prescelti, sia il candidato alla carica di sindaco collegato alla stessa, salvo che l’elettore si sia avvalso della facoltà di esprimere un voto disgiunto.

Per l’elezione dei Consigli Circoscrizionali (scheda colore VERDE) il cittadino può esercitare il voto:

per una lista di candidati, barrando un segno sul contrassegno della lista prescelta;

per uno o due candidati (purché di sesso diverso) alla carica di consigliere circoscrizionale, indicando il nominativo della lista prescelta, senza apporre alcun segno di voto sul contrassegno al quale appartiene il candidato prescelto. In tal caso, si intende validamente votata anche la lista cui appartiene il candidato preferito.

I nuovi maggiorenni: potranno inoltre votare gli iscritti alle liste elettorali del Comune di Torino che abbiano compiuto i 18 anni di età entro il 3 ottobre (primo giorno di voto).

 

Le misure anti covid ai seggi elettorali: per prevenire il contagio durante le operazioni di voto, i ministeri dell’Interno e della Salute hanno siglato un protocollo con le misure anti Covid da rispettare durante le elezioni.

Non è richiesto il Green Pass per recarsi al seggio e non è prevista la misurazione della temperatura, mentre è obbligatorio indossare la mascherina sia per gli elettori, sia per i componenti del seggio.

All’interno degli edifici verrà garantita la pulizia degli spazi, il ricambio dell’aria e saranno allestiti percorsi differenziati di entrata e uscita per evitare assembramenti. Inoltre, all’interno del seggio elettorale, dovrà essere garantita la distanza minima di un metro sia tra i componenti del seggio che tra questi e gli elettori.

COVID-19, ELETTORI IN TRATTAMENTO DOMICILIARE, QUARANTENA E ISOLAMENTO FIDUCIARIO

Gli elettori sottoposti a trattamento domiciliare, oppure in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario per Covid-19, sono ammessi ad esprimere il voto se elettori del Comune di Torino e se hanno presentato la richiesta all’Ufficio Elettorale entro il 28 settembre 2021.

GLI ELETTORI TORINESI RESIDENTI ALL’ESTERO ISCRITTI ALL’A.I.R.E. E I CITTADINI STRANIERI DELL’UNIONE EUROPEA

In occasione delle elezioni amministrative di domenica 3 e lunedì 4 ottobre possono esprimere il loro voto per l’elezione diretta del Sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale e dei Consigli circoscrizionali anche gli elettori residenti all’estero iscritti all’AIRE e i cittadini stranieri appartenenti ad un Paese della UE.

 

A.I.R.E. – Gli elettori torinesi residenti all’estero iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (A.I.R.E.) di Torino, votano nel capoluogo piemontese recandosi nel seggio di iscrizione elettorale.

UE – I cittadini stranieri appartenenti a Stati membri dell’Unione Europea che avevano richiesto l’iscrizione nelle liste elettorali aggiunte entro il 24 agosto 2021, votano recandosi nel seggio muniti di tessera elettorale e documento di identità.

I cittadini stranieri appartenenti a uno Stato extracomunitario NON possono partecipare alle elezioni amministrative della Città di Torino.

Per ulteriori informazioni: Servizio elettorale – Ufficio iscrizioni elettorali tel. 011.01125227/25452

NUMERI E CURIOSITÀ

Seggi totali: 919

seggi speciali (da 100 a 199 posti letto): 38

seggi volanti (meno di 100 posti letto):   43

seggi speciali supplementari covid:       8 (uno per circoscrizione)

Corpo votanti

  • Femmine          359965
  • Maschi             325535
  • TOTALE            685500

Corpo votanti – Lista elettorale aggiunta cittadini Unione Europea

  • Femmine            2637
  • Maschi               1479
  • TOTALE              4116

Cartoline AIRE spedite ai cittadini residenti all’estero con l’invito a votare a Torino:    47.352

Centenari

  • Femmine             333
  • Maschi                  63
  • TOTALE               396

Diciottenni alla data della votazione (03/10/2021)

LISTA GENERALE

  • Femmine          12
  • Maschi               9
  • Totale              21

Soggetti votanti per la prima volta per l’evento elettorale del 03/10/2021 risultano essere

  • Femmine             3252
  • Maschi                3357
  • TOTALE               6609

Info: www.comune.torino.it/elezioni/amministrative2021.shtml

De Sono, al via la stagione

Interessanti novità nella stagione musicale che promuove la conoscenza dei giovani talenti

 

Prende avvio la nuova stagione musicale della De Sono, che  da trentatré anni vanta un impegno costante nella formazione e nel sostegno dei giovani talenti.

“Dopo un periodo di assenza in cui le attività sono state costrette alla modalità online torniamo a suonare- spiega il direttore artistico Andrea Malvano – proprio nelle sale in cui da sempre presentiamo al pubblico nuove generazioni di musicisti, in quelle sedi che nessuna forma di medialita’ potrà  mai sostituire, in quell’incarico di intenzionalità che prende il nome di esecuzione live”.

“L’impegno nel settore dell’educazione musicale e nel sostegno ai giovani non si è  fermato neanche durante la pandemia – ha chiarito  la presidente della De Sono, Francesca Gentile Camerana”. Si tratta di una finalità che viene perseguita da ormai ben trentatré anni e che quest’anno viene a concretizzarsi anchecon l’avvio di un progetto, nuovo e ambizioso, di educazione all’ascolto, avviato in collaborazione con la Fondazione Agnelli. Questo programma porterà all’avvio di un ciclo di lezioni-concerto nelle scuole secondarie di tutta Italia, dedicato alla memoria di Gianluigi Gabetti.

“Si tratta di una sfida nell’ambito dello sviluppo dell’audience, ma anche della valorizzazione del ruolo della musica nella società – conclude il direttore artistico Andrea Malvano – L’idea è  quella di favorire proprio quelle aree culturali e geografiche che risultano maggiormente problematiche, unendo l’intento educativo al lavoro sul sociale”.

Saranno sette gli appuntamenti concertistica della stagione, capace di offrire a borsisti e ex borsisti importanti occasioni per suonare sui palchi del Conservatorio e del Teatro Vittoria di Torino. Il concerto inaugurale sarà affidato agli strumenti a fiato, con un ricco programma di arrangiamenti operistici studiato in collaborazione con l’ex borsista Fany Maselli. Prevede l’omaggio ai duecento anni di Cesar Franck con protagonista il violoncellista Ilario Fantone, che ha ricevuto una borsa di studio alla memoria di Renzo Brancaleon. Un altro interessante appuntamento sarà quello riservato al Trio Chagall, promettente formazione torinese, diplomata al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Una serata speciale sarà quella dedicata ai 75 anni del compositore Gilberto Bosco, con due brani della sua produzione, eseguiti da due borsisti dell’associazione; dedicato al tema dell’esotismo nel Lied tedescosarà, invece, il concerto Rose dell’Est, con Klaudia Tandl, giovane specialista del repertorio.

Il cartellone risulta arricchito dalla preziosa collaborazione con il Teatro Stabile di Torino, in occasione di ‘Spasso musicale’, concerto spettacolo per la regia di Marco Lorenzi, rimandato a quest’anno a causa del Covid. È rinnovata anche l’altrettanto preziosa sinergia con la Fondazione Renzo Giubergia, in occasione della serata dedicata all’omonimo premio e la partnership con MitoSettembre Musica.

Saranno anche presenti le masterclass per strumenti a arco e gli incontri di perfezionamento dedicati alla memoria di Giovanni Camerana. Il lavoro di neolaureati e dottorandi è sostenuto dalla De Sono grazie all’attività editoriale diretta da Andrea Malvano; di recente è  stata pubblicata dalla casa editrice LIM una tesi universitaria, la trentanovesima pubblicata, a opera di Vittorio Cattelan, dedicata alla musica italiana a Costantinopoli nel primo Ottocento.

Mara Martellotta