ilTorinese

Presentato il volume “Donne, Pace e Sicurezza”

AL SALONE DEL LIBRO
Nato come manuale di addestramento per i corsi dello Stato Maggiore della Difesa, i capitoli di questo volume richiamano la creazione del sistema “Donne, Pace e Sicurezza” e il suo sviluppo in contesti nazionali ed internazionali, basandosi sulla comunità militare italiana e citando l’arruolamento femminile. Questa pubblicazione è concepita come strumento per agevolare lo sviluppo di una cultura basata prima di tutto sulla consapevolezza che il contenuto della risoluzione n. 1325 delle Nazioni Unite, approvata all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu il 31 ottobre del 2000, ha significato universale e rilevanza in termini di cultura che riguarda tutti – uomini e donne – che sono chiamati ad operare in modo imparziale nell’affrontare le numerose sfide nella lotta contro la violenza di genere e nella promozione del ruolo delle donne nella società.
In particolare si tratta della prima risoluzione in assoluto che menziona esplicitamente l’impatto della guerra sulle donne prevedendo un sempre maggiore contributo delle stesse nella risoluzione dei conflitti per una pace durevole, ponendo l’attenzione sulla necessità dell’adozione di una prospettiva di genere e della formazione del personale sui diritti delle donne.
Il relatore della Conferenza, Tenente Colonnello Rosa Vinciguerra, Capo della Sezione “Pari Opportunità e prospettiva di genere” dello Stato Maggiore della Difesa, ha analizzato la Risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, emanata nel 2000. La Risoluzione, insieme ad altre nove che ne rinforzano i contenuti, esamina il tema in modo organico e diffuso, individuando una serie di priorità e fornendo indicazioni per tutti i soggetti attivi nei processi di pace e sicurezza, prevedendo sistematicamente il coinvolgimento femminile e introducendo una nuova prospettiva, quella di genere, nella gestione del post-conflitto. Da un punto di vista militare, la Risoluzione ha comportato l’inclusione della prospettiva di genere nel processo di pianificazione, oltre alla creazione di una figura dedicata all’interno degli staff, il Gender Advisor, insieme allo sviluppo di una dottrina e di una serie di attività formative ad hoc. Un tema che si intreccia con quello più generale della presenza femminile nelle Forze Armate, che ha compiuto vent’anni come la Risoluzione.

CV

Al via la terza edizione di Ecommerce week

IL BOOM DELL’E-COMMERCE, OMNICANALITÀ E TRASFORMAZIONE DEI NEGOZI FISICI

Cresce l’e-commerce: quante delle aziende italiane sono pronte alla trasformazione digitale, a rivedere le loro organizzazioni, il modo di produrre e di vendere i loro prodotti?

Dal 18 al 22 ottobre torna la terza edizione di EcommerceWeek, organizzata dall’eCommerce Agency Jusan Network, conl’obiettivo di dirigere l’attenzione delle aziende (produttori e rivenditori), enti pubblici e privati, professionisti e Università su quelle che sono le nuove dinamiche del commercio online e fisico, sulle aspettative dei consumatori e sulle sfide del prossimo futuro.

Un percorso di 5 giornate con al loro interno dibattiti, confronti, analisi e formazione sulle novità più rilevanti in campo digital, e-commerce, retail digitale, marketing online e digital trasformation. Protagonisti Tech & Humans nei settori fashion, luxury, beauty, automotive, food&grocey e il Made in Italy nei contestiinternazionali.

Ecommerce Week, il più importante Virtual EcommerceSummit in Italia (a dimostrarlo sono i numeri di EcommerceWeek, che ad oggi conta: 2 Edizioni, 14 giornate di formazione gratuita, 52 corsi erogati, 65 Brand coinvolti, 60 Relatori, 50.000 persone formate durante le 2 edizioni, 320.000 visualizzazioni dei corsi) , offre un confronto diretto con gli esperti nazionali e internazionali sulla crescita inarrestabile dell’eCommerce, sulle strategie dei punti vendita fisici, sulle nuove abitudini dei consumatori, sull’utilizzodelle nuove tecnologie e sui benefici dell’intelligenza artificiale.

In Italia abbiamo raggiunto circa 28.5 milioni di acquirenti online e 23.7 milioni sono acquirenti omnichannel. Le ultime ricerche confermano che circa 20 milioni di italiani hanno fatto il loro ultimo acquisto online e i consumatori oggi si dichiarano più soddisfatti degli acquisti online che offline per questioni di semplicità di acquisto, velocità di consegna e convenienza economica.

L’eCommerce europeo ha registrato nel 2020 un volume di 757 miliardi di euro, nonostante circa il 70% dei rivenditori e dei grossisti non fosse preparato per la vendita online. Il canale e-commerce mantiene dei tassi di crescita decisamente elevati anche nel 2021, ma come preparare al meglio le aziende italiane per restare rilevanti e competitive sui mercati globali?

Per non essere travolti dall’ondata di trasformazione globale servono nuove competenze e bisogna ripensare alla governance, all’organizzazione, al controllo e ai processi di ogni azienda tenendo presente che il futuro sarà costruito su nuovi valori, nuove connessioni e nuovi pilastri afferma Samuele Camatari (nella foto) – CEO Jusan Network e Newesis, organizzatore di EcommerceWeek. Il digitale sta riconfigurando tutti i processi dalla produzione alla comunicazione e l’eCommerce conferma il suo ruolo centrale per la distribuzione e vendita.

All’EcommerceWeek si affronterà il tema dell’economia digitale, del carattere di inclusività che la tecnologia deve avere, di come migliorare le connessioni sul territorio nazionale e a livello mondo, di come creare servizi digitali sicuri e veloci, dell’importanza della cybersecurity per proteggere i servizi online e i dati, del ruolo fondamentale della digitalizzazione e dei processi di innovazione che devono rispettare un’etica è mettere al centro l’essere umano.

Ogni giornata sarà dedicata a un tema chiave dell’ecosistema eCommerce: strategia, strumenti, comunicazione, marketing e social media, vendite online e offline, marketplace, intelligenza artificiale, etica e sostenibilità.    

Una delle grandi sfide del presente è la riorganizzazione dei punti vendita fisici, mentre le sfide dei prossimi anni vedranno al centro la sostenibilità, il digital mindset e la digital innovation afferma Samuele Camatari. Il cambiamento delle abitudini dei consumatori richiede un rafforzamento della distribuzione digitale e omnicanale con la riprogettazione dei punti di vendita fisici e delle operation. Bisogna continuare a lavorare sugli analytics per poter rispondere più rapidamente ai bisogni del cliente, ottimizzare i processi e gli investimenti.  I negozi fisici non sono destinati a scomparire: l’omnicanalità e la pluralità di touch pointvanno a consolidare il rapporto con il consumatore. Per far ciò, devono essere ripensati in relazione al digitale puntando sull’empatia, sulla relazione fisica e su una nuova User Experience e Customer Value Proposition.

La sostenibilità e lo shopping etico sono destinati a diventare una preoccupazione per consumatori, produttori e rivenditori. E’ giunto il momento per tutti i rivenditori di guidare i processi di vendita in materia di etica partendo dalla catena di approvvigionamento. Leaziende devono inoltre anticipare le nuove tendenze esplorando nuove iniziative commerciali.

9 italiani su 10 preferiscono acquistare prodotti etici e sostenibili e circa il 41% sarebbe disposti a spendere, per questi, tra il 25% e il 50% in più. Oltre il 60% dei consumatori italiani valuta i brand anche in base a come operano i loro fornitori, mentre il 90% sarebbe disposto a pagare di più pur di avere la certezza che un prodotto è stato realizzato in modo etico. L’origine e la lavorazione etica dei prodotti è fondamentale per l’84% degli italiani, anche se circa il 26% ammette che questo è diventato un fattore rilevante solo nel corso dell’ultimo anno.

Nella 5 giorni dedicate all’eCommerce e alla trasformazione digitale, un importante spazio sarà dato alle persone e alla centralità dell’individuo in un contesto sempre più tecnologico. L’essere umano, creatore della tecnologia, sarà messo a confronto con le nuove frontiere dell’innovazione ed i nuovi spazi e mansioni nel mondo del lavoro. Vedremo come cambia il mondo del lavoro, quale sarà il ruolo della tecnologia e cosa aspettarci dal futuro.

Dal 18 al 22 ottobre durante la terza Edizione di EcommerceWeek verranno presentate le aspettative dei consumatorie i giusti approcci digitali che le aziende (produttori e rivenditori) possono sfruttare per connettersi con il consumatore moderno rendendo più facile l’interazione e più proficua e duratura la loro relazione.

La terza edizione di EcommerceWeek vedrà la partecipazione di rappresentanti di importanti aziende internazionali tra cui: Al Tayer Group Dubai, Lacoste, Maserati, Stella McCartney, Collistar – Bolton Group, L’Oréal, Newesis, Samsung, EY, Coty, Acqua di Parma, Vodafone, Twitter, TikTok e tanti altri.

Molto presenti enti, istituzioni e Università tra cui: Camera di Commercio, Regione Piemonte, ANGI, Wold Economic Forum, Università Cattolica del Sacro Cuore.

E’ possibile partecipare registrandosi gratuitamente sul sito www.ecommerceweek.it

What about JUSAN NETWORK
Da quasi vent’anni, Jusan Network, organizzatrice dell’evento, opera nel mondo dello sviluppo e-commerce, comunicazione, marketing e social media.
Jusan Network lavora a supporto delle grandi e piccole aziende nei settori B2B e B2C, per grandi istituzioni ed enti governativi sia italiani che internazionali.

All’avanguardia in tutto ciò che pertiene al mondo digitale, Jusan è promotrice di diverse iniziative volte a favorire la diffusione della cultura del commercio elettronico in Italia, tra cuiEcommerceDay, EcommerceTalk, EcommerceGuru, EcommerceCommunity.

Covid, il bollettino di domenica 17 ottobre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 105 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 41 dopo test antigenico), pari allo 0,3% di 36.382 tamponi eseguiti, di cui 33.384 antigenici. Dei 105 nuovi casi, gli asintomatici sono 70 (66,7%).

I casi sono così ripartiti: 48 screening, 45 contatti di caso, 12 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 385.818,così suddivisi su base provinciale: 31.738 Alessandria, 18.449 Asti, 12.170 Biella, 55.631 Cuneo, 29.961 Novara, 205.428 Torino, 14.346 Vercelli, 13.742 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.590 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.763 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 16 (-rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 18(1 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.144.

I tamponi diagnostici finora processati sono 7.616.432 (+36.382 rispetto a ieri), di cui 2.287.471 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.790

Quattro decessi di persone positive al test del Covid-19 (nessuno di oggi) sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.790 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.579 Alessandria, 721 Asti, 435 Biella, 1.465 Cuneo, 949 Novara, 5.632 Torino, 533 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 101 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

370.687 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 370.687 (+77 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.856 Alessandria, 17.553 Asti, 11.674 Biella, 53.622 Cuneo, 28.860 Novara, 198.098 Torino, 13.709 Vercelli, 13.289 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.504 extraregione e 2.522 in fase di definizione.

Dalle Ande al Monferrato

DALLE ANDE AL PIEMONTE ED ALLA VALCERRINA IL CAMMINO ARTISTICO ED UMANO DI MONO CARRASCO

In Valcerrina vive un artista di caratura internazionale, la cui vita è da sola un poema, che ha sviluppato nel corso degli anni un forte legame con il Monferrato ed il Piemonte, pur essendo nato a migliaia di chilometri.

Eduardo ‘Mono’ Carrasco è il nome clandestino e provvisorio – ma tutto ormai lo chiamano così – di Hector Carrasco, nato a Santiago del Cile nel 1954, grafico, muralista, promotore culturale della ‘Brigada Ramona Parra’, vive in Italia dal 1974 anno in cui vi giunse come rifugiato politico dopo il golpe militare che rovesciò il governo democraticamente eletto di Salvador Allende per portare al potere Augusto Pinochet.

Operatore culturale, curatore di mostre tematiche e realizzatore di progetti per grandi eventi come fiere di settore e mostre multimediali, nel Luglio del 2004 l’Ambasciata del Cile a Roma gli conferisce la Medaglia Pablo Neruda, onorificenza governativa promossa dalla Fundación Pablo Neruda.

Ha anche scritto alcuni libri: Il ragazzo che colorava i muri, Edizioni Punto Rosso, Milano, 1998; Il sogno dipinto, Hobby&Works, 2003; Cile, 11 settembre, 2003. Franco Angeli Editore, Milano; Inti Illimani, Storia e mito, Ricordi di un muralista, Il Margine, Trento, 2010.

Attualmente vive a Cantavenna, frazione di Gabiano Monferrato, dalla quale si gode un’ottima vista panoramica sulla Valle del Po ed il ‘mare a quadretti’ delle risaie del Vercellese. E proprio qui, nella sala polifunzionale, ha proposto in una interessante mostra personale il suo percorso ‘Dalle Ande al Monferrato’, quasi un percorso a ritroso del racconto ‘Dagli Appennini alle Ande’ di deamicisiana memoria.

Lo abbiamo incontrato in quell’occasione e ne è nata una lunga chiacchierata, ricca di spunti su un’arte ed fatti storici che, pur avvenuti ‘alla fine del mondo’ ebbero una notevole eco in Europa e, particolarmente, in Italia.

Lei è considerato uno dei fondatori dell’arte dei murales che contraddistinse un particolare periodo della storia cilena ….

Nella seconda metà degli anni Sessanta c’era la guerra in Vietnam e in tutto il mondo gli studenti facevano manifestazioni contro questa guerra. Anche in Cile ci fu una marcia che toccava ogni piccolo paese e coinvolgeva diversi tipi di artisti come ballerini, poeti, cantanti. E c’era un gruppo di sette ragazzi e ragazze che dipingeva sui muri e sulle pietre la parola d’ordine ‘No alla guerra in Vietnam’. Questo è stato l’inizio del muralismo cileno, nato anche per sostenere la campagna elettorale di Salvador Allende. Siamo diventati novanta gruppi che riempivano le strade con la parola ‘Allende’ ed il numero ‘3’ che era quello che lo contraddistingueva sulla scheda per le presidenziali.

La domanda a questo punto è d’obbligo: ha conosciuto Allende ?

L’ho visto durante il suo mandato presidenziale ma l’avevo conosciuto prima perché era amico della mia famiglia. L’ho visto 4/5 volte a casa della mia famiglia. Un parente aveva creato l’Istituto del teatro universitario studentesco cileno.

Come ricorda il presidente Allende ?

Era una persona dotata di un carisma incredibile, irradiava allegria, sapienza, trattava tutte le persone da uguali. In precedenza era stato ministro della salute di Pedro Aguirre Serda e aveva fatto proprio il motto ‘Gobernar es educar’.

Ma torniamo a voi giovani che ne sosteneste la canddatura …..

Dopo le elezioni ‘l’esercito’ di giovani che eravamo si è domandato “E adesso cosa facciamo ?”. Così abbiamo iniziato a realizzare dipinti sui muri con disegni. In Cile, però, non c’era nessuna tradizione muralistica come in Messico, anche perché gli Arancanas, i nostri antenati erano un popolo guerriero e noi eravamo lontani dall’avere un precedente nelle bellezze dell’arta Inca o Azteca.

A quel punto che soluzione avete cercato ?

Abbiamo ‘rubato’ tecniche, simbologie. La nostra idea era quella di fare disegni che potessero essere dipinti da tutti. Di qui la decisione di prendere spunto da artisti che non usassero colori piatti, il nero aveva due utilizzi (colore che viene dato alla fine dell’opera, serve per coprire eventuali imprecisioni e a dare una dimensione all’opera).

I vostri lavori servivano a veicolare un messaggio politico ?

Nei tre anni di Governo Allende i dipinti non sempre avevano una simbologia politica. Molti servivano a dare un altro volto a quartieri marginali. Ad esempio c’era un campo giochi per bambini e vicino vennero fatti dei disegni colorati che si politico non avevano niente. Nessuno negli anni ha mai fatto il conto di quanti murales vennero realizzati.

Eravate riuniti in brigadas. Perché ?

I gruppi erano chiamati brigadas ma erano formati da ragazzi. La Brigadas Ramona Parra era così chiamata perché intitolata in onore di una ragazzadi 18 anni che nel 1947 venne ucciso dalla polizia durante uno sciopero generale.

Cosa è rimasto di questi murales ?

Tutto quanto è stato dipinto, tutta quell’arte di strada è stata totalmente cancellata, c’è pochissima documentazione fotografica. E’ rimasto solo il murales di un grande pittore Roberto Sebastian Matta. Lui, che viveva a Roma, essendo progressista, aveva scritto ad Allende offrendosi di realizzare un murales e Allende diede il suo assenso a che l’opera venisse realizzata in un quartiere periferico, molto povero, ‘La Granja’, nella piscina comunale. Successivamente con la dittatura venne coperto complessivamente da 16 mani di pittura. Il caso volle che uno dei ragazzi che faceva in bagno di quella piscina diventasse sindaco e attraverso l’intervento di restauratori si potesse riportarlo alla luce e recuperarlo con un lavoro veramente certosino. Sono andato a vederlo con la mia compagna ed è stato recuperato all’85% . Intorno a quel murale, poi, è stata eretta la ‘Casa della cultura, dove una decina di anni fa ho tenuto una conferenza.

Ma veniamo ad un giorno cruciale per il Cile, l’11 settembre 1973, il giorno del colpo di stato militare, il ‘Golpe’. Come lo ha vissuto ?

Frequentavo il penultimo anno dell’Istituto superiore di Commercio e studiavo vendita e pubblicità. Al mattino c’era lezione di ginnastica, mi stavo cambiano e uno dei custodi mi ha detto: “Vai a casa, c’è il colpo di stato”. Nessuno, però, in quel momento poteva immaginarsi la dimensione di quanto stava accadendo, di quello che sarebbe accaduto. Per strade vedevi i militari e ti chiedevi chi era a favore e chi era contro. Sono andato alla sede della gioventù comunista del Cile. Lì mi hanno detto di andare verso Sud e sono partito a bordo di una Fiat 600 con i fogli degli iscritti, raggiungendo un quartiere periferico dove sono stato per alcuni giorni.

Dunque non è entrato subito in clandestinità sino a giungere all’espatrio ?

Mi sono reso conto che poteva diventare una mattanza soltanto nel giugno dell’anno successivo, il 1974. In un primo momento non ho avuto grossi problemi, ho fatto l’ultimo anno di scuola in un altro istituto. A giugno, sono entrato in clandestinità e questa fu la mia fortuna. Ero andato al cinema a vedere ‘Il fascino discreto della borghesia’ di Bunuel con una mia cugina che accompagnai a casa sua. Qui venni raggiunto da una telefonata  di mio padre che mi disse di non tornare. Nei mesi che seguirono conobbi tutte le case e tutte le classi sociali del Cile e, attraverso una organizzazione di solidarietà la Chiesa cilena prese contatto con l’Ambasciata italiana in Cile. Vennero create le condizioni perché saltassi letteralmente il muro. L’ho rivisto dopo 40 anni e mi sono chiesto: ma come ho fatto a saltarlo ? Di là però c’era la libertà. Poi mi vennero forniti i documenti e venni portato in aeroporto. Sono arrivato a Roma con un volo che è passato da Lima, New York e Francoforte. Sulla clandestinità vorrei aggiungere ancora che è una condizione terribile perché “Tu sei un essere umano inutile e dipendi economicamente dagli altri”.

Quando è tornato in Cile ?

Dopo il plebiscito del 1988.

Prima parlava del Partito Comunista Cileno. Ma è vera l’impressione che il segretario Luis Corvalan fosse più concreto, meno idealista di Allende nel portare avanti il programma di Unidad Popular ?

Corvalan, una delle sue figlie dipingeva con me. Era di origini contadine, un insegnante, persona molto a modo. Il Partito Comunista del Cile non frenava sul programma, ha sempre seguito il programma ed Allende sino all’ultimo giorno. Piuttosto si può davvero dire che Allende è nato troppo in anticipo. Lui parlava di una via pacifica al socialismo diversa dalla rivoluzione cubana. Ed è andato a toccare gli interessi della borghesia cilena che ha un potere economico immenso.

Come è stata la sua vita in Italia ?

Sono stato a Bologna, ho lavorato come operaro – rotativista alla Rusconi Editore, nei laboratori che effettuavano i rivestimenti per la Fiera di Milano quando era nella sua precedente collocazione in zona San Siro. E ho sempre continuato a fare murales in Italia, in Europa, in America Latina.

Adesso è cittadino italiano ?

Si. La cittadinanza l’ho presa tardi, anche se vivo qui da moltissimi anni. Ho aspettato che finisse la dittatura della giunta militare e dieci anni sono diventato cittadino italiano con la consegna dell’attestazione al Comune di Torino, dove vivevo. Poi, per varie ragioni ho scoperto Cantavenna, Gabiano e la Valcerrina, dove ho messo radici.

A proposito di rapporti tra Monferrato ed Ande, che rapporto ha con gli Inti Illimani ?

Sono rappresentante in Italia del gruppo musicale Inti Illimani Histórico. Nel 2022 torneranno in Italia, in particolare in Sardegna.

Per loro ha realizzato qualcosa ?

Ho contribuito con il disegno e parte della colorazione, insieme ad altri, alla copertina del loro quarto album, ‘Hacia la libertad’.

Ha conosciuto Victor Jara uno dei massimi esponenti della nueva cancion chilena, ucciso durante il Golpe ?

Victor lo conoscevo perché andava a mangiare dove c’era la sede della Brigada Ramona Parra. Era un uomo alto, gentile, di grande disponibilità verso gli altri.  Veniva preso in giro perché aveva sempre delle pulsantiere. SI pensava fosse un vezzo, invece era perché soffriva di reumatismi e le portava in lana cruda, ed anche in rame, perché eliminavano l’umidità.

Qual è il filo conduttore della mostra ‘Dalle Ande al Monferrato’ ?

Il connubio tra i due territori, le viti ed il vino, le montagne, i fiori. In Valcerrina ho anche realizzato alcuni pannelli che sono nel salone polifunzionale di Gabiano ed un murales a Mombello Monferrato.

Segno di un legame ormai fortissimo tra un artista di notevole caratura internazionale, la Valcerrina ed il Piemonte.

Massimo Iaretti

Ballottaggio, alle 23 al voto solo il 32,61 per cento

ELEZIONI AMMINISTRATIVE BALLOTTAGGIO 17 E 18 OTTOBRE 2021

AFFLUENZA ALLE ORE 23

 

La rilevazione alle ore 23 sull’affluenza al voto del ballottaggio per l’elezione del Sindaco è stata del  32,61 %

Le urne saranno aperte domani, lunedì 18 ottobre, dalle ore 7 alle ore 15.

 

Concluse le votazioni, dopo la rilevazione dei votanti definitivi, inizieranno le operazioni di scrutinio per l’elezione del Sindaco.

 

La prossima rilevazione sarà alle ore 15 di domani.

I risultati in tempo reale sono consultabili all’indirizzo: www.comune.torino.it/home.shtml

 


ELEZIONI AMMINISTRATIVE

BALLOTTAGGIO 17 E 18 OTTOBRE 2021

La rilevazione alle ore 19.00 sull’affluenza al voto del ballottaggio per l’elezione del Sindaco è stata del  25,00 %

Le urne sono aperte fino alle ore 23.00 e lunedì dalle ore 7 alle ore 15.

Lunedì alle 15, concluse le votazioni, dopo la rilevazione dei votanti definitivi, inizieranno le operazioni di scrutinio per l’elezione del Sindaco

La prossima rilevazione sarà alle ore 23.

I risultati in tempo reale sono consultabili all’indirizzo: www.comune.torino.it/home.shtml

 

AFFLUENZA ALLE ORE 12

La rilevazione alle ore 12.00 sull’affluenza al voto del ballottaggio per l’elezione del Sindaco è stata del  8,58 %.

 

 

Le urne sono aperte domenica dalle ore 7.00 alle ore 23.00 e lunedì dalle ore 7 alle ore 15.

 

Lunedì alle 15, concluse le votazioni, dopo la rilevazione dei votanti definitivi, inizieranno le operazioni di scrutinio per l’elezione del Sindaco.

 

 

La prossima rilevazione sarà alle ore 19.

I risultati in tempo reale sono consultabili all’indirizzo: www.comune.torino.it/home.shtml

Parte da Mirafiori il Giro delle Langhe in 124

Va in scena domenica  17 ottobre la prima edizione del raduno “Giro delle Langhe in 124”, ritrovo dedicato agli appassionati proprietari di Fiat e Abarth 124 Spider.

 

Gli oltre 40 partecipanti trascorreranno una giornata all’insegna della passione e dell’italianità condividendo esperienze e divertimento a bordo delle loro amate 124.

La partenza dal Mirafiori Motor Village di Torino, luogo simbolo per l’auto, sarà la giusta base per iniziare l’esplorazione delle Langhe, caratterizzate in questa stagione dai suggestivi colori e da temperature che permettono di vivere l’esperienza ancora a “cielo aperto”. Nella terra del vino sarà d’obbligo un passaggio nelle storiche cantine di Carlin de Paolo, azienda vinicola che vanta un’esperienza di ben quattro generazioni.

Da qui si entrerà nel vivo del “Giro delle Langhe in 124”, guidando le auto attraverso vigneti, paesi e tutto quello che offrono questi territori. Il Castello di Govone ospiterà le 124 per una scenografica sessione di foto, cui seguirà la pausa pranzo nella Trattoria “I Pautassi”, luogo di convivialità tipica piemontese.

 

Il “Giro delle Langhe in 124” ringrazia la fondamentale presenza dei partner: Mirafiori Motor Village, Idee Sfuse, Carlin de Paolo SNC, Graphic Studio SRL e il Comune di Govone.

 

Il Piemonte a Vinitaly Special edition

Il Piemonte vitivinicolo, con il sostegno dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, sarà presente a Vinitaly special edition, a Verona dal 17 al 19 ottobre, con il super consorzio Piemonte Land of wine, che rappresenta tutti i 14 Consorzi di tutela del vino.

In questa edizione speciale, dedicata esclusivamente agli operatori del settore, verranno presentate ai buyer internazionali le eccellenze dei vini piemontesi dei produttori consorziati, nello spazio presente al Padiglione 6, stand C1/D1.

In occasione dell’Anno del Cortese, la campagna di valorizzazione dei vini autoctoni sostenuta dalla Regione Piemonte, lunedì 18 ottobre alle ore 10, nello spazio piemontese, con la partecipazione dell’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa , si svolgerà la degustazione di alcune denominazioni a bacca bianca in abbinamento ai prodotti Dop Piemonte,

Per l’assessore regionale il Vinitaly special edition è un’opportunità per dare un messaggio di fiducia verso il futuro del mondo vitivinicolo piemontese e rappresenta un ritorno importante ai grandi eventi di promozione internazionale per l’intero comparto italiano di cui il Piemonte è tra i più grandi rappresentanti all’estero grazie alla qualità dei prodotti.

“Questa edizione di Vinitaly è un segno di ripartenza importante – sottolinea il presidente di Piemonte Land Matteo Ascheri – In Piemonte siamo nel cuore della vendemmia che sta andando molto bene, siamo soddisfatti e ci aspettiamo un’ottima qualità”

Furti di rame, 22 ditte ispezionate

2 indagati, 84 persone controllate, 22 ditte ispezionate dislocate sul territorio, 4 servizi di controllo lungo linea e su strada, 35 operatori del Compartimento Polizia Ferroviaria del Piemonte e della Valle d’Aosta impiegati. Questo il bilancio della nona operazione “Oro Rosso”, organizzata dal Servizio Polizia Ferroviaria in ambito nazionale, dedicata al contrasto dei furti di rame, spesso causa di interruzioni della circolazione ferroviaria, sia lungo le tratte ferroviarie che insistono sul territorio di competenza, sia presso le strutture specializzate nel trasporto e smaltimento dei rifiuti metallici.

 

In particolare, a Torino, la squadra amministrativa compartimentale ha denunciato l’amministratore di una ditta di recupero metalli della provincia per ricettazione, dove sono stati rinvenuti 486 kg di trecce di rame sguainato e 97 kg di trecce di rame stagnato, di cui non ha esibito documentazione che ne chiarisse la provenienza. L’amministratore di un’altra ditta è stato indagato per gestione non autorizzata di circa 1,4 tonnellate di rifiuti composti da rame, bronzo e ottone. 15.083 l’importo delle sanzioni amministrative elevate per irregolarità nella gestione della documentazione ambientale.

Inclusività e partecipazione culturale Prende il via a Torino Museo Fuori!

/


Un laboratorio multiculturale per un dialogo tra il museo e la città

18 professionisti, 3 squadre, 2 musei e 9 giorni di ideazione, creazione e progettazione. L’obiettivo: immaginare e realizzare nuovi dispositivi di mediazione culturale e interculturale, che favoriscano l’integrazione sociale.

 

Una maratona creativa alla scoperta dei luoghi della cultura che restituisce le collezioni museali alla cittadinanza per promuovere la partecipazione culturale e l’integrazione civica. È il principio alla base di Museo Fuori! Laboratorio multiculturale per un dialogo tra il museo e la città, evento nato dalla collaborazione tra Generazione PonteMuseomix Italia e BAM! Strategie Culturali nell’ambito del progetto Ritorno al Futuro, sostenuto dal bando CIVICA 2019 della Compagnia di San Paolo.

In programma a Torino dal 16 al 24 ottobre, questo speciale format coinvolgerà 18 partecipanti con diverse competenze (dalla mediazione culturale al content creator, dalla programmazione al design e al making) che, divisi in tre squadre, avranno l’obiettivo di ideare, mettere a punto e presentare al pubblico il “prototipo”, uno strumento mediazione – digitale o fisico – che porti le collezioni museali fuori dalle mura, confrontandosi sui temi proposti dai musei e dalle organizzazioni culturali coinvolte. Il punto di partenza saranno le collezioni di due importanti musei torinesi: il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano e il Museo di Arti Decorative – Fondazione Accorsi-Ometto. I temi su cui lavorare ad esempio proporranno gli oggetti delle collezioni museali come ponti tra culture diverse e faranno riflettere sulla storia dell’uomo, dei luoghi, sulle conquiste e lo sviluppo della società come frutto di una coralità che oggi è importante ricreare.

In manette per falsa identità

Sudamericano arrestato per falsa attestazione

 

La scorsa domenica gli agenti del commissariato San Paolo hanno controllato 4 cittadini sudamericani nei pressi di corso Racconigi. Chiesti loro i documenti, tre ottemperano nell’immediato alla richiesta dei poliziotti, il quarto, dopo un attimo di esitazione, fornisce la patente di guida. Gli operatori notano che i dati anagrafici riportati sono gli stessi indicati sul permesso di soggiorno fornito precedentemente da uno dei 3 stranieri mentre la foto raffigura il soggetto controllato in quel momento. Questi asserisce trattarsi di un errore di stampa dell’ente che ha rilasciato il documento.

L’uomo viene accompagnato presso gli uffici del commissariato per ulteriori accertamenti, dove emergono i reali dati anagrafici, associati a numerosi precedenti di Polizia ed una inottemperanza all’ordine di abbandonare il territorio Nazionale. Scattate le manette per falsa attestazione.