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Allo scrittore israeliano David Grossman il premio letterario dedicato alla Resistenza

Lunedì 22 novembre, alle 20,30, il Teatro Sociale di Omegna ospiterà la serata dedicata all’assegnazione del l’ edizione 2021 del Premio letterario “Della Resistenza” promosso dalla municipalità del capoluogo cusiano.

Sarà presente lo scrittore David Grossman, premiato per il libro “Sparare a una colomba”, edito in Italia da Mondadori. La presenza dello scrittore israeliano sulla scena internazionale va oltre i suoi romanzi: i suoi saggi e interventi su politica, società e letteratura sono ormai diventati un punto di riferimento ineludibile per tantissimi lettori ai quattro angoli del mondo. “La situazione è troppo disperata per lasciarla ai disperati” sostiene Grossman. Nei saggi e nei discorsi che compongono questo libro, lo scrittore nato nel 1954 a Gerusalemme non si limita ad analizzare la situazione di Israele cinquant’anni dopo la Guerra dei Sei Giorni, descrivendo le conseguenze dell’impasse politica in Medio Oriente, o a parlare dell’emergenza sanitaria imposta dalla pandemia da Covid ma finisce sempre per raccontare qualcosa della sua esperienza personale. Infatti il libro è un’appassionata e lucida difesa dei valori della libertà e dell’individualità dove la strenua opposizione a disfattismo e disimpegno prendono corpo nei testi. Grossman è l’ultimo scrittore ad aggiudicarsi il più importante riconoscimento letterario a livello nazionale dedicato alla memoria della lotta di Liberazione Questo concorso è riservato a libri di narrativa, poesia o saggistica che “coniugando valori letterari e impegno civile” abbiano dato risalto a una delle “questioni fondamentali del nostro tempo”. Dal 1959 al 1974,l’appuntamento omegnese rappresentò un evento di notevole rilievo nel panorama culturale italiano e internazionale. Nato da un incontro tra l’allora sindaco Pasquale Maulini con il comandante partigiano Cino Moscatelli e gli scrittori Mario Soldati e Mario Bonfantini, vide la collaborazione di prestigiosi nomi della cultura italiana nel corso delle tredici edizioni che si svolsero nella città che aveva dato i natali al celebre Gianni Rodari. Della giuria fecero parte scrittori e intellettuali importanti. Tra i tanti vanno ricordati Guido Piovene, Mario Soldati, Carlo Salinari, Paolo Spriano, lo stesso Gianni Rodari, Cesare Zavattini, Rossana Rossanda, Orio Vergani, Raffaele De Grada, Italo Calvino, Franco Fortini, Filippo Frassati. Una rapida lettura del “libro d’oro” dei premiati offre l’idea del valore e dell’importanza dell’evento nella sua prima e storica edizione. Henry Alleg fu il primo ad essere premiato nel 1959 per “La tortura”; l’anno successivo il riconoscimento toccò ad un mostro sacro come Jean-Paul Sartre per l’intera opera. Nel 1961 Gunther Anders, filosofo e scrittore tedesco, vinse con “Essere o non Essere” e nel 1962 Frantz Fanon psichiatra e antropologo francese, nativo della Martinica e rappresentante del movimento terzomondista per la decolonizzazione, per “I dannati della terra”. Dopo il poeta spagnolo Blas de Otero per l’opera omnia (1963), Roberto Battaglia con “Risorgimento e Resistenza” nel ’64 e gli statunitensi Paul M. Sweezy e Leo Huberman per “Il presente come storia” e i volumi sulle teorie della politica estera americana e dello sviluppo capitalistico (1965), il premio venne assegnato simbolicamente ai lavoratori della “Cobianchi” di Omegna in lotta per la difesa del posto di lavoro. Dopo una pausa di quattro anni, nel 1970, la scelta venne replicata per i lavoratori della “Rodhiatoce” di Pallanza, impegnati in una durissima vertenza. Nel 1971 il premio venne destinato alla memoria di George Jackson, uno dei leader delle “pantere nere”, autore de “I fratelli di Soledad”, ucciso da un secondino nel carcere di San Quentin il 21 agosto di quello stesso anno. Nel 1972 e nel ’73 l’assegnazione toccò a due italiani: Camilla Cederna per “Pinelli: una finestra sulla strage” e Pietro Secchia per “La Resistenza accusa” e “Lotta antifascista e giovani generazioni”. L’anno dopo, il premio Omegna “Della Resistenza” fu assegnato al poeta e intellettuale ellenico Alekos Panagulis, fiero oppositore del regime dei Colonnelli, per “Vi scrivo da un carcere in Grecia”. Da quell’edizione e per vent’anni il premio venne sospeso. Una lunga pausa interrottasi nel 1995 in occasione del cinquantesimo anniversario della Liberazione con un’edizione straordinaria che segnò l’affermazione di “Appunti Partigiani 1944–1945″ di Beppe Fenoglio. Il successo dell’iniziativa convinse l’amministrazione Comunale a rieditare dall’anno successivo e con una formula rinnovata il premio letterario intitolato alla Città di Omegna. Da allora sono stati premiati Adolfo Mignemi (Storia fotografica della Resistenza), Gherardo Colombo (Il vizio della memoria), Vincenzo Cerami e Roberto Benigni (La vita è bella), Tahar Ben Jelloun (Il razzismo spiegato a mia figlia), Giovanni Giudici (Eresia della sera) e Theo Richmond (Konin.La città che vive altrove), Ryszard Kapuscinski (Ebano), Cesare Garboli (Ricordi tristi e civili) e Giorgio Boatti (Preferirei di no), Giulietto Chiesa e Vauro (Afghanistan,anno zero), Nuto Revelli (Le due guerre. Guerra fascista e guerra partigiana),Susan Sontag (Davanti al dolore degli altri),Guido Craiz (Il dolore e l’esilio.L’Istria e le memorie divise d’Europa), Angelo Del Boca (Italiani,brava gente?), Roberto Saviano (Gomorra), Boris Pahor (Necropoli), Alessandro Leogrande ( Uomini e caporali), Bianca Guidetti Serra e Santina Mobiglia (Bianca la rossa), Marco Paolini (Ausmerzen), Anna Bravo (La conta dei salvati), Giuseppe Catozzella (Non dirmi che hai paura), Massimo Zamboni (L’eco di uno sparo), Massimo Cirri (Un’altra parte del mondo), Alberto Melloni ( le opere di Don Milani nei Meridiani), Anna Lavatelli (Il violino di Auschwitz) e Enzo Bianchi (La vita e i giorni. La vecchiaia). Il premio dedicato alla Resistenza non è solo un evento culturale e letterario ma un punto fermo nell’identità di questa città insignita della medaglia d’oro per la lotta partigiana che ebbe tra i suoi cittadini più celebri quel Gianni Rodari che seppe inventare un nuovo modo di guardare il mondo attraverso gli occhi dei bambini, portando l’elemento fantastico nel cuore della crescita democratica dell’Italia repubblicana.

Marco Travaglini

Il presidente Mattarella a Torino in visita al Museo del Risorgimento e per i 50 anni dei Tar

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Notizia aggiornata

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato oggi il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Dopo avere aperto le Celebrazioni per i 190 anni del Consiglio di Stato e i 50 anni della legge istitutiva dei Tribunali Amministrativi Regionali al Teatro Carignano con il presidente Cirio e il sindaco Lo Russo,   il Capo dello Stato si è recato al Museo dove è stato accolto dal Presidente Mauro Caliendo e dal direttore Ferruccio Martinotti

Il momento più importante della visita è stato nella Camera dei Deputati del Parlamento Subalpino, l’Aula in cui si compì il percorso parlamentare che dal 1848 al 1860 portò all’Unità d’Italia, cuore del Museo Nazionale del Risorgimento. Sul tavolo che veniva utilizzato dal Presidente del Consiglio e dai Ministri del Regno di Sardegna ha potuto ammirare alcuni preziosi documenti storici, richiesti in prestito temporaneo all’Archivio di Stato:

– l’originale dello Statuto Albertino in lingua italiana e francese;

– la Legge del 17 marzo 1861 con cui Vittorio Emanuele II, re di Sardegna, assume per sé e i suoi successori il titolo di re d’Italia;

– l’Editto di Racconigi del 18 agosto 1831, istitutivo del Consiglio di Stato   

– le Patenti di Carlo Alberto applicative dell’Editto di Racconigi, 13 settembre 1831

– il Verbale della prima sessione del Consiglio di Stato del 4 novembre 1831

Lungo il percorso museale il Presidente Mattarella si è poi trattenuto in particolare nella sala che racconta il decennio preparatorio che portò alla Seconda Guerra di Indipendenza in cui è esposto un grande telaio con il Tricolore e in quella dedicata a Garibaldi e alla Spedizione dei Mille.

Sergio Mattarella è il settimo Presidente della Repubblica a visitare il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano: prima di lui lo hanno fatto Luigi Einaudi, Giovanni Gronchi, Sandro Pertini, Francesco Cossiga, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano.

Più tardi  il Presidente  Mattarella ha partecipato all’inaugurazione del PalaSermig, il nuovo palazzetto dello Sport dell’Arsenale della Pace, a Torino.
“E’ una iniziativa che vale per chi la frequenterà potendo, grazie ai volontari, fare sport in maniera aperta e serena, crescendo nella capacità di fare squadra, di competere con gli altri. Ma è anche  punto di coesione per chi vive qui intorno. E’ esempio di come si vive insieme, di come si è comunità”, ha detto.

 

“Elemento” vince la Start Cup

“ELEMENTO” VINCE L’EDIZIONE 2021

DELLA START CUP PIEMONTE E VALLE D’AOSTA

 

La startup torinese nata nell’Incubatore d’Impresa dell’Università di Torino 2i3T si aggiudica il primo posto

nella competizione che premia le migliori idee innovative per aver realizzato un nuovo modello di cloud, più etico e accessibile

 

Sale sul podio al terzo posto anche un altro progetto di 2i3T “Fidelio Medical”, che intende portare sul mercato nuove soluzioni diagnostiche digitali per lo screening della carenza di ferro sulle donne e che insieme ad Elemento parteciperà il 3 dicembre prossimo a Roma al Premio Nazionale dell’Innovazione, la “coppa dei campioni” tra i progetti di impresa vincitori delle Start Cup Regionali

 

Torino, 5 novembre 2021. 120 business plan presentati (+8% rispetto al 2020) da 395 proponenti (+14% rispetto al 2020): sono i numeri rappresentavi del successo della XVII edizione di “Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta 2021”, la più grande e importante sfida a livello regionale che si pone l’obiettivo di diffondere la cultura dell’innovazione e sostenere la nascita di startup innovative e ad alto contenuto di conoscenza per promuovere lo sviluppo economico del territorio piemontese e valdostano.

 

Organizzata e promossa nell’ambito del PNI, Premio Nazionale per l’Innovazione, da I3P – Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, 2i3T – Incubatore di Imprese dell’Università degli Studi di Torino ed Enne3 – Incubatore di Impresa del Piemonte Orientale, la business plan competition regionale .- svoltasi quest’anno nuovamente in presenza – ha visto aggiudicare la vittoria e il primo premio da 10.000 Euro a una startup dell’Incubatore dell’Università di Torino 2i3T: si tratta della startup Elemento che con il suo progetto Elemento Modular Cloud propone un nuovo modo di fare cloud, più etico e accessibile, in cui gli utenti cooperano dando vita ad una piattaforma di condivisione di risorse neutrale e distribuita.

 

In pratica – spiega il CEO Gabriele Gaetano FronzéElemento sta al cloud come i pannelli fotovoltaici stanno alla produzione di energia elettrica: ogni cliente ospita in casa propria la potenza usata abitualmente, ma al bisogno può rivendere l’eccesso o acquistare il deficit”. E aggiunge: “Questo è l’ennesimo e più importante riconoscimento al nostro progetto che stiamo sviluppando e implementando da oltre due anni e che consideriamo un valido passo in avanti nel mondo del cloud”.

Sul podio dei vincitori, al terzo posto c’è un altro progetto di 2i3T, dedicato all’universo femminile: è Fidelio Medical, che  intende portare sul mercato nuove soluzioni diagnostiche digitali per lo screening della carenza di ferro nelle donne, e che riceve anche la menzione “Pari Opportunitàin quanto miglior progetto finalizzato a promuovere il principio delle pari opportunità e dell’imprenditorialità femminile.

Infine, l’Incubatore 2i3T segna anche un altro punto importante  con la  menzione “Open innovation/Spin Off Industriali” ottenuta da Demetra, il miglior progetto riguardante prodotti e servizi innovativi scaturiti da un’attività di ricerca condotta in collaborazione tra un’impresa e un Ateneo piemontese. Demetra ha sviluppato infatti un sistema di viticoltura di precisione che utilizza droni, satelliti, sensori e tecnologie all’avanguardia per sostenere le aziende agricole nel decision making quotidiano adottando un approccio in perfetta linea con il tema della sostenibilità ambientale.

La Start Cup rappresenta un momento di verifica fondamentale per l’attività dell’Incubatore e l’ottimo risultato di questa edizione ci conferma che impegno, metodo e azione di sistema coordinata e supportata dalla Regione Piemonte sono centrali per lo sviluppo di un’economia di innovazione sul territorio” –  ha commentato Fiorella Altruda Presidente dell’Incubatore dell’Università di Torino 2i3T. “Ci siamo posti l’obiettivo di dare continuità alle nostre azioni anche nel difficile periodo della pandemia ma sicuramente questa occasione in presenza rappresenta un momento formale di ripresa e preannuncia nuovi sviluppi per l’Incubatore, tra cui l’ampliamento degli spazi utilizzabili presso il Campus Luigi Einaudi e del Molecular Biotechnology Center, lo sviluppo del trasferimento tecnologico per le imprese culturali e creative e l’integrazione di 2i3T nel progetto Butterfly Area della Città della Scienza di Grugliasco. Ci auguriamo che i  progetti di 2i3T che sono stati premiati possano essere apprezzati anche alla finale del Premio Nazionale dell’Innovazione e che i nuovi imprenditori della nostra Regione ottengano visibilità e opportunità di finanziamenti che ne consentano lo sviluppo sul mercato”.

 

Elemento e Fidelio, rispettivamente prima e terza classificata, potranno partecipare il 3 dicembre prossimo a Roma al Premio Nazionale dell’Innovazione, la “coppa dei campioni” tra i progetti di impresa vincitori delle Start Cup regionali.

 

A Camera riflessioni su potere, sicurezza e controllo sociale

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“Salvatore Vitale. How to Secure a Country +”.  A “CAMERA” negli scatti del fotografo siciliano

Fino al 12 dicembre

Classe ’86, di origini palermitane, Salvatore Vitale è un artista visivo, ma anche editore e docente, residente oggi a Zurigo. E proprio dal risiedere in uno dei Paesi, la Svizzera, noti per essere politicamente e socialmente fra i più sicuri al mondo, deriva il suo interesse ad esplorare le strutture di potere, la mediazione tecnologica e l’influenza di questi elementi nella società. Così, quando nel 2014 gli svizzeri votarono a favore di un’iniziativa popolare federale “contro l’immigrazione di massa”, l’immigrato Vitale sentì il bisogno di mettere mano ad un progetto teso ad esplorare le misure di sicurezza nazionale del Paese che lo ospitava, concentrandosi “su istruzioni, protocolli, burocrazie e soluzioni concrete adottate”, da lui visualizzate in fotografie, diagrammi e  illustrazioni grafiche. Nel 2015, quel progetto dal titolo “How to Secure a Country” riceve un premio dallo “Swiss Arts Council” e oggi ne troviamo testimonianza nella “Project Room” di “CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia” di Torino. Prima personale dell’artista palermitano in un’istituzione italiana, la mostra è curata da Giangavino Pazzola, con il sostegno della “Fondazione Svizzera per la Cultura Pro Helvetia” in collaborazione con OGR Torino e la Galleria “Ncontemporary” di Milano. Oltre quaranta le opere esposte realizzate con differenti media e appartenenti a due nuclei di lavori, relativi ad altrettante ricerche di lungo periodo realizzate da Vitale a partire dal 2014 sino ad oggi. La maggior parte di esse appartengono alla serie “How to Secure a Country +” (2014 – 2019), racconto quasi didattico, neutro e acritico del sistema di sicurezza nazionale svizzero esplorato dal suo interno. “Articolando il discorso in diversi capitoli, Vitale ricostruisce un quadro esaustivo – sottolineano gli  organizzatori – del sistema di sicurezza di uno stato, portando lo spettatore a riflettere sull’idea di protezione nella relazione tra autorità e individuo”. Incluse nel percorso espositivo, sono anche due opere del progetto “Persuasive System”, ricerca iniziata dall’artista nel 2020, e attualmente ancora in corso, incentrata sul tema dell’influenza della sorveglianza digitale nel controllo sociale degli individui. E proprio in quest’ottica, nella “Corte Est”, antistante l’ingresso principale di OGR Torino, è stata ospitata l’installazione di tre telecamere di sorveglianza che registrano in tempo reale il passaggio delle persone in una area delimitata, e segnalata per mezzo di un segno grafico, in conformità con le direttive europee. Le immagini sono state trasmesse contestualmente in diretta sia sui grandi schermi allestiti nel foyer di OGR (rimossi dopo la prima settimana di mostra) sia in due monitor installati a “CAMERA”, tutt’oggi in funzione, per “rafforzare così l’idea di pervasività della sorveglianza nella vita sociale odierna”. Sempre a “CAMERA” troviamo anche l’installazione di un “video-essay” realizzato per l’occasione da Vitale, con il quale viene messa in scena la rievocazione di un esperimento sociale sul comportamento delle persone. “Combinando immagini fisse e in movimento, filmati d’archivio, dati fattuali e testo, l’opera si avvale della ‘metafora dell’aeroporto’ per svelare i paradossi connaturati alla logica della sorveglianza sistemica, evidenziando la necessità di porre maggior attenzione ai processi di omologazione dei comportamenti collettivi e dei sistemi che regolano la loro formazione”.

A completamento della mostra, Salvatore Vitale terrà un incontro aperto al pubblico il 25 novembre alle ore 18.30 a “CAMERA” e dal 26 al 27 novembre un workshop teorico-pratico, “The Narrative Impulse”, in cui condurrà i partecipanti nella creazione di un progetto narrativo costruito mediante la combinazione della fotografia con media diversi come suono, video, piattaforme social, web, immagini d’archivio. Per informazioni e iscrizioni, www.camera.to

“How to Secure a Country +” rientra nel ciclo di mostre “Passengers. Racconti dal Mondo Nuovo”, programma dedicato da “CAMERA” agli artisti mid-career che maggiormente rappresentano esempi di innovazione del linguaggio visivo contemporaneo.

Gianni Milani

“Salvatore Vitale. How to Secure a Country +”

CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia, via delle Rosine 18, Torino; tel. 011/0881150 o www.camera.to

Fino al 12 dicembre

Orari: lun. merc. ven. sab. dom. 11/19; giov. 11/21. Mart. chiuso

Nelle foto:

Immagini da “How to Secure a Country +”

Automotive in sofferenza Ecco come la nuova mobilità salverà il distretto

Soffre il settore industriale dell’automotive in Piemonte più che negli altri distretti italiani.

La regione subalpina resta il cuore dell’automotive Made in Italy, ma la fotografia dell’indotto piemontese fatta dall’Osservatorio della componentistica auto di Camera di commercio di Torino, Anfia e Università Ca’ Foscari restituisce l’immagine di un comparto in decelerazione, che ha perso il doppio degli occupati rispetto alla media italiana e che guarda con maggiore pessimismo al futuro. Il prossimo numero del Rapporto Nord Ovest del Sole 24 Ore in edicola venerdì 12 novembre in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta dedica il focus di apertura al settore: il saldo tra chi dichiara un aumento e una diminuzione del fatturato si attesta al  -75% (-58% nel resto d’Italia), in peggioramento sul biennio precedente, mentre un’azienda su tre dichiara una diminuzione del fatturato superiore al 20%, il triplo rispetto al passato, in compenso c’è da registrare la crescita esponenziale del numero di imprese che ha dichiarato di aver partecipato ad almeno un progetto di sviluppo prodotto che utilizza una o più tecnologie legate alla nuova mobilità: tra 2018 e 2020 la percentuale è salita al 62%, venti punti in più  rispetto al triennio precedente. La transizione verso la mobilità elettrica e la specializzazione delle produzioni sembra dunque avviata come dimostrano le storie d’impresa raccontate nel numero.

L’emozione della maratona torna a Torino

Pare che Torino sia davvero tornata ad essere la capitale dello sport.

Pare che Torino sia davvero tornata ad essere la capitale dello sport. Venerdì si aprono ufficialmente i tornei delle Nitto Atp di Tennis, mentre la giornata di Domenica, per gli appassionati di podismo, è dedicata al ritorno della gara regina delle lunghe distanze, la Maratona.

Finalmente dopo due anni, torniamo a far correre una Torino che da sempre ha dimostrato di avere passione per la disciplina della corsa. E ci riproviamo con l’evento che ha fatto la storia della città e della nostra società, la maratona. E’ stato un lavoro enorme: al di là del covid, che sicuramente ha fermato tutte le altre gare che avevamo in programma, nel novembre del 2019 abbiamo dovuto sospendere la competizione causa alluvione; e l’anno dopo ci siamo dovuti arrendere ovviamente alle restrizioni dovute alla pandemia. Uno stop che però non ha rallentato la voglia di riprovarci e a tornare ad emozionarci con il pettorale addosso” : così Alessandra Viano, ad di Team Marathon, la società organizzatrice della manifestazione, si è espressa illustrando la “maratona della ripartenza” .

L’evento, che avrà inizio alle ore 9,  avrà un percorso del tutto rinnovato: partenza e arrivo al parco del Valentino, in V.le Carlo Ceppi, di fronte alla facoltà di architettura, in un tragitto che toccherà anche il comune di Candiolo: infatti, parte del ricavato della gara, sarà devoluto al centro di ricerca sul cancro Onlus, che quest’anno compie ben 25 anni di attività.

Il traffico cittadino non avrà particolari ripercussioni poiché gran parte della corsa si svolgerà all’interno del parco ( tutte le info sulle deviazioni e sul programma completo sono reperibili sul sito della Team Marathon,www.tfast.it/tfast-42k-maratona-citta-di-torino e sul sito di gtt ) e sarà gestito dalla polizia municipale presente.

Oltre alla Maratona, verrà disputata anche la mezza maratona che si svolgerà a partire dal 21esimo km della maratona nel comune di Candiolo fino all’arrivo a Torino: gli atleti partecipanti avranno la possibilità di recarsi alla partenza con un bus messo a disposizione dalla società.

Sempre l’ad Viano : “ Le aspettative per la partecipazione erano davvero basse. Invece, i numeri sono stati dalla nostra parte e di questo ringraziamo per la fiducia e l’apprezzamento che da sempre gli atleti non solo torinesi , ma anche provenienti da altre regioni , ci riservano. Dopo due anni di fermo, non era per nulla scontato” .

Tra gli sponsor presenti, il gruppo Life Brain di Roma e che ha aperto da poco un centro polispecialistico a Torino, presso la sede di C.so Raffaello 17, ha messo a disposizione un team di medici pronti ad effetuare tamponi rapidi agli atleti sprovvisti di green pass.

Chiara Vannini

Dalla vigna di Cavour il Barolo “en primeur”

Progetto della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo in collaborazione con ENOSIS MERAVIGLIA, Fondazione CrC Donare, Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani e Scuola Enologica di Alba

E’ FIRMATO DONATO LANATI IL BAROLO EN PRIMEUR BATTUTTO PER 600MILA EURO ALL’ASTA BENEFICA DI GRINZANE CAVOUR

Vigna GUSTAVA: un vigneto che, per lo stesso Cavour, fu banco di prova per avviare quel processo di specializzazione che sarebbe stato il nuovo modo di coltivare la vite

“Un progetto che ha coniugato solidarietà ed educazione enoica”

 

Ci sono testa, mani, cuore e la prestigiosa firma dell’enologo Donato Lanati dietro la produzione speciale del Barolo “en primeur”, proveniente dalla vigna Gustava di Camillo Benso Conte di Cavour, battuta all’asta per 600mila euro, sabato 30 ottobre, al Castello di Grinzane. Tra generosi rilanci e colpi di scena, le 14 barrique e il tonneau da 500 litri di Barolo hanno fruttato l’ingente somma che verrà interamente devoluta al sostegno di progetti sociali.

Un grande evento internazionale, primo nel suo genere, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e Fondazione CrC Donare, in collaborazione col Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani e la Scuola Enologica di Alba, con madrina Evelina Christillin.

 

Per un progetto di altissimo livello non potevano, dunque, mancare le conoscenze scientifiche, l’esperienza e la sensibilità del top dell’enologia a livello internazionale. “Quando mi fu chiesto d’interessarmi di questo progetto che, in un’unica occasione, avrebbe coniugato solidarietà ed educazione enoica, istintivamente, posi a confronto prospettive e impegni ma, immediatamente dopo, me ne convinsi senza esitazioni – ha spiegato Lanati.

 

“A poco a poco, fui pervaso da una suggestione ancestrale nell’immaginare che, tra i vibranti e storici filari di quella vigna di Nebbiolo, avrei percepito, ora compiaciuta ora severa e sempre attenta, la potente presenza dell’immenso Conte di Cavour, non solo grande Ministro dell’Agricoltura del Regno di Sardegna e Presidente del Consiglio, ma anche imprenditore agricolo d’avanguardia e promotore di un importante rinnovamento tecnologico nel settore agricolo. Così, ancor prima di iniziare, mi sentii permeato da una moltitudine di stimoli, con la prospettiva di far riaffiorare, attraverso un calice, reminiscenze di eroica storia enoica. Quale privilegio, poi, la prospettiva di poter sorseggiare un vino esclusivo proveniente da un vigneto che, per lo stesso Cavour, fu banco di prova per avviare quel processo di specializzazione che sarebbe stato il nuovo modo di coltivare la vite”.

 

A Lanati, “padre” di alcune delle migliori etichette presenti sul mercato mondiale, la Fondazione CRC aveva affidato l’incarico di guidare l’intero processo produttivo promuovendo, nel contempo, una collaborazione con la Scuola Enologica finalizzata a valorizzare attività didattiche innovative.

 

Il primo step del progetto è consistito nella suddivisione della vigna in particelle, in funzione dell’altitudine e dell’esposizione. A seguire, sono stati definiti due differenti criteri per la raccolta delle uve: il primo è consistito nell’individuazione dei ceppi storici impiantati oltre 50 anni fa (per vinificarne le uve separatamente da quelle dei più giovani); il secondo, invece, nella raccolta, per micro zone, delle restanti uve del vigneto.

 

“Il progetto ha racchiuso un’iniziativa di alto valore scientifico, educativo e umano, in grado di coniugare la valorizzazione del territorio viticolo di cui il vigneto è il vero protagonista, la ricerca con la didattica sul campo, e, infine, la finalità sociale – ha concluso Lanati. “Grazie alla conoscenza e al patrimonio di informazioni raccolte, catalogate e studiate, è stato possibile valorizzare le potenzialità del vigneto storico di Grinzane. La pianta di vite è un traduttore di energia ambientale, della salute della terra e dell’andamento delle stagioni; partendo dalla commistione di queste componenti racchiuse nell’acino, vero e proprio scrigno di informazioni, è stato affrontato un articolato lavoro di squadra, foriero di stimolati esplorazioni e di rinnovata cultura”.

 

Dalla vigna Gustava all’acino di Nebbiolo e dalla cantina alla botte ne è nato un Barolo en primeur unico che nel tempo, sempre più, esprimerà i sapori e i profumi di quella terra tanto cara all’avanguardista risorgimentale Camillo Benso conte di Cavour.

 

Ryanair inaugura la nuova base all’aeroporto di Torino

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L’OPERATIVO PER L’ESTATE 2022

2 AEROMOBILI BASATI, INVESTIMENTO DA 200 MILIONI DI DOLLARI 19 NUOVE ROTTE

Ryanair, la compagnia n. 1 in Europa e in Italia, ha celebrato (11 novembre) l’apertura della sua nuova base torinese e lanciato il suo operativo per l’estate 2022. Con due aeromobili basati, che rappresentano un investimento di $ 200 milioni, insieme all’introduzione di 19 nuove rotte, Ryanair migliora significativamente la connettività di Torino e della regione Piemonte.

 

La nuova base di Torino di Ryanair prevede:

  • 2 aeromobili basati (investimento di $ 200 milioni)
  • 60 posti di lavoro diretti
  • oltre 100 voli in partenza a settimana
  • 19 nuove rotte

 

La nuova base di Ryanair a Torino rappresenta l’impegno della compagnia per la regione Piemonte e dimostra ulteriormente la capacità di Ryanair di ricostruire il settore turistico italiano.

Con 40 rotte tra cui scegliere a Torino, i passeggeri possono ora prenotare una meritata vacanza, volando alle tariffe più basse verso destinazioni entusiasmanti come Budapest, Edimburgo, Malaga e Siviglia.

 

Per celebrare l’apertura della sua nuova base torinese, Ryanair ha lanciato una promozione con tariffe disponibili a partire da soli 19,99€, prenotabili entro sabato 13 novembre, solo sul sito Ryanair.com.

 

Il Direttore Marketing, Digital e Comms di Ryanair, Dara Brady, ha dichiarato:

“Siamo lieti di celebrare l’apertura della nostra nuova base italiana a Torino e di annunciare il nostro nuovo operativo per l’estate 2022, che aumenterà la connettività in tutta Europa mentre continuiamo a rafforzare e far crescere la nostra rete per trasportare 225 milioni di passeggeri all’anno entro il 2026. Con 40 rotte programmate tra questo inverno e la prossima estate, Ryanair sarà una risorsa cruciale per posizionare Torino e la sua regione come destinazione del turismo internazionale per tutto l’anno. Questo sviluppo creerà anche 60 posti di lavoro diretti e offrirà ai nostri clienti italiani una serie di interessanti destinazioni europee tra cui scegliere per le loro vacanze invernali ed estive, con 19 nuove rotte che collegano Torino a città come Billund, Tel Aviv, Dublino, Madrid e Cracovia.

Per celebrare l’apertura della nuova base, stiamo lanciando un’imperdibile offerta con prezzi a partire da soli 19,99 euro per i viaggi fino alla fine di ottobre 2022, che devono essere prenotati entro la mezzanotte di sabato 13 novembre 2021. Poiché queste incredibili tariffe basse andranno a ruba rapidamente, invitiamo i clienti a collegarsi al sito www.ryanair.com per non perdere l’occasione”.

 

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport:

“Siamo molto soddisfatti di annunciare oggi tre nuove rotte Ryanair – Agadir, Billund e Zara – che prenderanno il via da Torino dal prossimo marzo 2022. Siamo inoltre felici di confermare per la prossima estate i collegamenti che hanno debuttato con la stagione invernale in corso: Budapest, Copenhagen, Cracovia, Edimburgo (al via dal 4 dicembre), Kyiv, Lanzarote, Madrid, Malaga, Marrakech, Parigi Beauvais, Siviglia, Tel Aviv e Trapani. Le tre new entry andranno così ad incrementare ulteriormente nella stagione estiva 2022 i tanti nuovi voli che Ryanair ha lanciato in questi giorni dalla base di Torino.

Per festeggiare, per tutti i passeggeri offriamo uno sconto di oltre il 50% sul nostro parcheggio low cost, con tariffe eccezionali: ad esempio, 4 giorni di sosta a 9,99 euro e una settimana a 13,99 euro”.

Manovra, Ruffino (CI): Dire basta ad accorpamento istituti scolastici

“Il Paese deve definitivamente lasciarsi alle spalle quella bruttissima pratica che ha portato in tanti parti d’Italia alla soppressione e all’accorpamento di classi e istituti scolastici”. Lo afferma Daniela Ruffino, deputata di Coraggio Italia.

“Ecco perché- aggiunge-  sono molto contenta che nella legge di Bilancio sia stata inserita una norma per ‘rafforzare il diritto allo studio in classi numerose’, introducendo la possibilità di crearne in deroga ai limiti previsti dalle leggi. Mi auguro che questa deroga funzioni anche all’inverso e cioè per quegli istituti che rischiano appunto di chiudere perché le classi non sono così numerose. Si tratterebbe di un buon modo per evitare di depauperare i territori e i piccoli Comuni che spesso vedono nella scuola uno degli ultimi presidi utile che lo Stato mette in campo contro lo spopolamento”.

Il Piemonte resta in zona bianca


Pre-Report settimanale Ministero Salute – Istituto Superiore di Sanità

Nella settimana 1-7 novembre, in Piemonte il numero dei nuovi casi e dei focolai cresce, come nel resto del territorio nazionale. L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi resta stabile (da 1.11 a 1.10) e la percentuale di positività dei tamponi si conferma all’1%. L’incidenza è di 58,93 casi ogni 100 mila abitanti mentre il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva resta basso al 3,7% e al 4,2% quello dei posti letto ordinari, percentuali sempre tra le più basse in Italia. La situazione epidemiologica e il numero dei ricoveri, sempre contenuti, concorrono favorevolmente a mantenere la nostra regione in zona bianca.