ilTorinese

Un anno di Consiglio regionale

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Un anno di lavoro intenso, in Consiglio regionale durante tutto il 2021, con 33 leggi approvate e molte iniziative portate a termine nonostante le difficoltà causate dalle restrizioni sanitarie. E un bilancio dei primi trenta mesi di legislatura, che arriva quindi al giro di boa, con molti traguardi raggiunti.

L’Assemblea piemontese continua a puntare sulla trasparenza e sull’effettività dell’attività svolta in Aula. Da quest’anno, infatti, il lavoro dei consiglieri viene valutato anche sulla concreta partecipazione al voto e non soltanto sulla presenza formale, certificata dalla firma dell’ingresso.

Sulla base dell’esperienza di Openpolis alle Camere, a partire da dicembre sono disponibili i dati relativi alle presenze di Aula e anche alle singole votazioni, aggiornati da gennaio di quest’anno in avanti. Dati che incrementano ulteriormente gli strumenti di monitoraggio dell’attività degli eletti, già oggi disponibili sul sito istituzionale. Il calcolo della partecipazione ai lavori contribuisce anche al conteggio dell’eventuale decurtazione dell’indennità dei Consiglieri. http://www.cr.piemonte.it/web/assemblea/consiglieri

“In questi due anni e mezzo l’Assemblea legislativa, malgrado pandemia e limitazioni, non si è mai fermata: al contrario ha saputo reagire arrivando a essere la prima pubblica amministrazione in Italia a riorganizzare le attività completamente da remoto, garantendo una continuità legislativa e amministrativa. L’aula ha approvato numerosi provvedimenti, tra cui anche due iniziative referendarie al Parlamento nazionale. Il Consiglio regionale ha poi mosso un ulteriore passo in materia di trasparenza, con la rilevazione delle votazioni effettuate dai Consiglieri”, dichiara il presidente Stefano Allasia.

In sintesi, durante il 2021 sono state approvate 33 leggi di cui 4 dalle Commissioni in sede legislativa (71 da inizio legislatura). Le deliberazioni del Consiglio, cioè le votazioni ad esempio di provvedimenti di programmazione, sono state 70 (182 da inizio legislatura). Le deliberazioni di nomina 37 e 77 gli atti indirizzo (203 da inizio legislatura).

L’Aula si è riunita 54 volte, con oltre 202 ore di attività. Le sedute in presenza sono state 37 e 17 quelle in videoconferenza durante il lockdown, in ossequio alle disposizioni delle autorità sanitarie prima e del Dirmei dopo. Nei 30 mesi le sedute sono state 164.

Quest’anno gli emendamenti presentati hanno superato la quota record di 800mila.

Le Sedute di Commissione sono state 313 (37 dedicate ad audizioni e consultazioni) di cui 205 in presenza e 108 in videoconferenza. Sono 729 da inizio legislatura. Il Gruppo lavoro per indagine conoscitiva su gestione emergenza Covid si è riunito 11 volte nel ‘21 e 35 volte nei trenta mesi.

Il Drapò

Dal 19 al 31 luglio l’Udp ha visitato le province piemontesi per consegnare la bandiera del Piemonte (Drapò) ai sindaci dei 1.181 comuni del territorio con otto incontri. Un’iniziativa per ricordare i 50anni della Regione Piemonte, che si sarebbero dovuti celebrare nel 2020. In ogni provincia, l’immagine del Drapò ha illuminato per una sera la facciata di un monumento.

Sono state oltre 350 le presenze dei cittadini per Natale a Palazzo, evento di riapertura al pubblico in occasione delle festività di fine anno.

Ristrutturazione di Palazzo Lascaris

Nel 2021 è stata conclusa la progettazione esecutiva della ristrutturazione di Palazzo Lascaris il cui inizio dei lavori è previsto per la fine del 2022. È anche pronto il progetto esecutivo per la ristrutturazione dell’ex Banco di Sicilia che ospiterà al piano terreno la biblioteca regionale e l’Urp del Consiglio. A seguire l’avvio del procedimento degli altri edifici.

Il Consiglio online

Le visite al sito Internet nel 2021 sono state circa un milione. La pagina Facebook del Consiglio ha quasi 87mila follower, Twitter quasi 22mila e Instagram circa 12mila: si tratta di numeri che pongono l’Assemblea piemontese al primo posto per presenza social tra le istituzioni legislative regionali in Italia.

Dichiarazioni dell’Ufficio di presidenza

Mauro Salizzoni, vicepresidente del Consiglio: “Il Comitato Resistenza e Costituzione ha operato con un ricco calendario di iniziative online, in collaborazione con il Polo del ‘900, ad esempio per il Giorno della Memoria e quello del Ricordo. Con Istoreto si è proseguito in diversi progetti di ricerca e sono stati stipulati molti protocolli d’intesa con altre associazioni per ulteriori iniziative. Nell’anno scolastico 2020-2021 98 studenti hanno vinto la 40ma edizione del Progetto di Storia contemporanea. Nel 2021, per la formazione del Progetto, gli iscritti sono stati 200, di cui 30 docenti e 70 studenti, in rappresentanza di 16 istituti”.

Francesco Graglia, vicepresidente del Consiglio: “Nel 2021 sono stati assegnati quasi 300 patrocini onerosi a beneficio di altrettanti progetti elaborati in tutta la regione. In tutto sono stati assegnati 377 mila euro. A questi occorre poi aggiungere 144 patrocini concessi a titolo gratuito. Sono cifre importanti, soprattutto in un periodo in cui la pandemia ha reso tutto più complicato, a partire dalle iniziative pubbliche che vivono sulla presenza dei cittadini. Eppure chi ha avuto il coraggio di osare ha trovato al suo fianco il Consiglio regionale con un sostegno reale, concreto, efficace”.

Giorgio Bertola, Consigliere segretario: “L’Osservatorio regionale sui fenomeni di usura, estorsione e sovraindebitamento nel 2021 ha realizzato la 9a edizione del Concorso ‘Cultura della legalità e dell’uso responsabile del denaro’, rivolto agli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado del Piemonte sul tema del gioco d’azzardo. L’Ufficio di presidenza ha attribuito ai tre istituti vincitori, un importo di 300 euro moltiplicato per il numero di 23 studenti vincitori per l’acquisto di materiale informatico utile per la didattica a distanza. A ottobre è stata bandita la decima edizione, che come novità potrà contare sul percorso formativo di preparazione allo svolgimento del concorso. L’Osservatorio ha poi promosso e sostenuto l’attività di formazione rivolta agli insegnanti”.

Gianluca Gavazza, Consigliere segretario: “La Consulta femminile regionale ha posto al centro della sua attività il ruolo della donna e della madre nell’epoca della pandemia. Voglio ricordare la campagna del Consiglio contro la violenza sulle donne e il bellissimo video realizzato per sensibilizzare contro la discriminazione. Con il progetto “Ridisegniamo il futuro” sono emersi i vissuti delle donne e dei bambini e le problematiche sociali, familiari e infantili, sviluppatesi durante il periodo di diffusione del Covid 19. In particolare, è stato affrontato il difficile rapporto con la scuola nella delicata fase della didattica a distanza”.

Michele Mosca, Consigliere segretario: “La Consulta regionale europea ha concentrato il proprio impegno sul mondo della scuola, per formare le giovani generazioni e ha rafforzato la collaborazione con gli Enti locali, accompagnati in modo pratico alla aggiudicazione di fondi europei e, d’ora in avanti, anche per quelli del Pnrr. Con l’Istituto di Studi europei (Iuse) si è infatti svolto online il Corso di formazione rivolto agli Enti locali.  Si è poi conclusa la 37ma edizione del Concorso ‘Diventiamo cittadini europei’, cui hanno partecipato 304 studenti provenienti da 21 scuole del Piemonte: i vincitori sono stati 154”.

Controlli sulle norme Covid nei locali delle aree della movida

Lo scorso sabato sera hanno avuto luogo i servizi straordinari interforze disposti con ordinanza del Questore nelle zone del centro cittadino maggiormente interessate dalla movida.

Circa 50 operatori della Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e della Polizia Municipale hanno effettuato controlli presso numerosi esercizi pubblici allo scopo di prevenire e sanzionare condotte irregolari di esercenti ed avventori e verificare l’osservanza delle prescrizioni Covid-19.

 

Sono state effettuate verifiche presso tutti i locali presenti in via Verdi e via Sant’Ottavio, ove i recenti fatti di cronaca hanno evidenziato il fenomeno delle “baby gang”. 7 giovani minorenni, che non indossavano la mascherina, sono stati sanzionati ed un locale è risultato non in regola nell’esposizione della licenza. Non sono state riscontrate, al contrario, irregolarità in merito al possesso del green pass da parte delle oltre 200 persone controllate.

 

Ulteriori controlli sono stati effettuati in alcuni locali compresi tra via Matteo Pescatore e Lungo Po Cadorna, oggetto da tempo di esposti e lamentele da parte dei cittadini residenti.

Tre esercizi commerciali sono stati sanzionati per non aver adottato idonee misure di distanziamento per impedire gli assembramenti; sanzioni di 400 euro sono state inflitte anche ad alcuni clienti senza mascherina ed un avventore colto privo di green pass all’interno di un bar, il cui titolare è stato a sua volta sanzionato. Ulteriori quattro sanzioni sono state elevate nei confronti di tre esercenti, tra cui il titolare di un minimarket, che avevano somministrato bevande alcooliche da asporto oltre le ore 21, contravvenendo all’ordinanza sindacale.

Rimborsi voucher aerei, dove e quando richiederli

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Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Aperte le domande per richiedere il rimborso dei voucher emessi durante la pandemia dalle compagnie aeree che nel frattempo sono fallite o sono state dichiarate insolventi. Il ministero del Turismo ha messo a disposizione sul proprio sito la piattaforma per erogare i risarcimenti ai viaggiatori a cui spettano.

Il portale per le richieste è aperto già dal 7 dicembre e rimarrà attivo per ricevere le istanze fino alle ore 12 del 31 dicembre. Nonostante le scarse risorse messe a disposizione, soltanto un milione di euro stanziato per il 2021, nell’avviso del ministero si scongiura il “click day”, cioè la corsa per arrivare primi ad accaparrarsi i rimborsi, in quanto si specifica che le somme verranno distribuite a tutti i beneficiari “mediante ripartizione proporzionale delle risorse disponibili tra gli aventi diritto” anche se questo porterebbe a una riduzione degli importi degli indennizzi (qui avevamo parlato dei rimborsi sui voli cancellati).

Non si esclude un rifinanziamento dell’indennizzo per l’anno prossimo ma, intanto, come previsto dal documento ministeriale, i rimborsi saranno saldati non oltre la primavera 2022, cioè entro 120 giorni a partire dal 31 dicembre 2021 (qui per sapere come fare richiesta di rimborso per i biglietti dei treni per i soggetti privi di Green pass).

I rimborsi saranno riconosciuti per: i voucher che non siano stati utilizzati entro la scadenza di validità e non siano stati rimborsati a causa dell’insolvenza o del fallimento dell’operatore turistico o del vettore; i voucher non ancora scaduti, qualora l’operatore turistico o il vettore emittente sia dichiarato fallito o insolvente entro la data del 31 dicembre 2021.

In questi criteri rientra anche Alitalia, in quanto, come precisato nelle Faq pubblicate sul sito del ministero del Turismo, per “fallimento o insolvenza” si intende anche la “cessazione di fatto dell’attività” (qui i numeri su quanto ci è costata Alitalia).

Per fare richiesta gli interessati dovranno compilare tutti i campi richiesti nello “Sportello incentivi” nel sito del ministero, al quale si potrà accedere soltanto utilizzando le credenziali Spid2 o della Carta nazionale dei servizi.

Per inoltrare la domanda si dovranno dichiarare i propri dati personali: cognome e nome e ragione sociale; codice fiscale e, eventualmente, partita IVA; residenza / sede legale; di non trovarsi in stato di liquidazione o di fallimento e di non aver presentato domanda di concordato (solo per operatore economico).

Al termine della procedura indicata, si riceverà il file da scaricare, firmare digitalmente e inviare allo stesso sportello. Alla domanda si dovranno poi allegare i seguenti documenti: copia del voucher emesso in favore del soggetto titolare da operatori turistici o da vettori, unitamente alla documentazione attestante il pagamento a fronte del quale è stato emesso il voucher; la richiesta di rimborso inoltrata agli operatori turistici o ai vettori emittenti che siano stati dichiarati falliti o insolventi.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.itcompilando l’apposito format.

La svolta per far rinascere Torino dopo 25 anni di declino non si vede…

Caro Direttore, 

La situazione economica di Torino l’ha comunicata , purtroppo è chissà perché solo dopo le elezioni, il Presidente degli Industriali MARSIAJ. Dal 1996 al 2019 Torino e il Piemonte hanno perso 18 punti rispetto a MILANO e ben 8 rispetto alla media nazionale. Siamo quindi sotto la sufficienza con questi numeri nessun azionista privato avrebbe mai votato I cinque stelle o la sinistra che ha governato Torino dal 93 al 2016.
Siccome chi doveva cambiare cioè il commercio in difficoltà, le partite IVA, i giovani senza lavoro non sono andati a votare, ha vinto di nuovo la sinistra. Torino sta ripartendo? No. Siamo a sessanta giorni dalla elezione del Nuovo Sindaco Stefano LORUSSO ma la svolta per far rinascere Torino dopo 25 anni di declino non si vede e tutte le classifiche o gli studi sulla nostra Città la danno in declino. Perché Torino non riesce a rilanciarsi? Perché non vuole esaminare i dati della sua analisi come farebbe un Medico serio che dice la verità , tutta la verità ai suoi pazienti. Ieri dopo l’ennesima bocciatura del Sole 24 Ore che dice che Torino è 12a tra le venti Città capoluogo di Regione , LORUSSO ha risposto:”Sappiamo che Torino ha grandi difficoltà , ma anche grandi potenzialità, senza capire che questa frase che ci viene ripetuta da almeno 10 anni non ha dato risultati perché oggi le grandi potenzialità danno meno di ciò che Torino perde ogni anno e che purtroppo continuerà a perdere perché la strategia seguita dai vari governi, e dai vari tromboni, per il passaggio all’elettrico di auto e Tir ha fatto calare la vendita delle auto e intaccherà gran parte dell’indotto perché l’auto elettrica ha bisogno di meno parti rispetto a quella sulla quale viaggiamo da decenni. I pochi votanti hanno però votato un Consiglio Comunale di non eccelso livello .
Così lunedi scorso in Consiglio Comunale non si sono accorti che era uscita la pagella del Sole 24 Ore  e non ne hanno discusso , questo perché non basta avere pacchetti di preferenze per avere la grande qualità politica che avevano Peyron, Grosso, Donat-Cattin, Bodrato, Porcellana, Valente, Novelli, Dondona, Bracco, Berardi, Aceto, Zanone  e Biffi Gentili.
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Se non si ha il coraggio di dire che Torino dal 1996 al 2018 ha perso 18 punti di PIL rispetto a MILANO e 8 rispetto alla media nazionale non si capisce cosa vuol dire tutto ciò in termini di perdita di lavoro e negli incassi delle partite IVA e del commercio.  Il BOOM Economico nacque da grandi politici come Degasperi e Einaudi oltreche’ da grandi capitalisti che investivano nel nostro Paese ma nacque anche perché con la Indagine parlamentare sulla povertà del 1951-2 tutto il Parlamento sapeva alla perfezione come vivevano allora gli italiani. Finché La metà della Città che da anni sta male non starà meglio Torino non ripartirà . Ecco perché occorre accelerare i lavori della TAV, della Linea 2 della Metro , della quarta corsia sulla tangenziale o della Tangenziale est. Ecco perché occorre ottenere dal Governo un forte stanziamento di incentivi per sostituire le auto e i Tir vecchi con mezzi Euro 6 in produzione che sono molto ma molto meno inquinanti e molto, ma molto più sicure e non limitarsi a dare gli incentivi solo per acquistare mezzi elettrici.  Ecco perché i giornali dovrebbe spiegare molto meglio gli studi su Torino per dare la sveglia alla classe politica torinese… il Direttore de La Stampa aveva detto che LORUSSO conosceva bene i problemi ma stranamente non ha presentato il programma di rilancio e dei primi 100 giorni.
Temo però che il rilancio di Torino non arriverà dal Comune malgrado le grandi risorse del PNRR. Anche perché Comune è Regione non hanno ancora presentato le scelte e non ipotizzano le ricadute come farebbe qualsiasi Amministratore delegato di una azienda in crisi quando presenta il Piano di rilancio .  Se a febbraio non ci sarà chiarezza penso che la Società Civile , come abbiamo fatto per salvare la TAV, dovrà  farsi nuovamente sentire perché di questo passo tra alcuni anni Torino sarà ancora più piccola , più vecchia e con meno lavoro  .
Grazie della attenzione e Buon Natale a Lei e ai Suoi lettori,
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Mino Giachino 
SILAVORO SITAV

La tragedia della gru: “Quando non è un caso”

Caro direttore,

quando una tragedia come quella di sabato 18 dicembre accade nella provincia dove vivi e lavori, quando a quel “bar dell’angolo” ci hai fatto più volte colazione, quando conosci bene il manovratore ferito che vive nel tuo stesso comune ecco che, nella tua mente – con ancora più forza – nascono molte riflessioni. 
Queste disgrazie non sono solo figlie del destino cinico e neppure dell’ esasperata concorrenza del “libero mercato”: il libero mercato, infatti, si sarebbe autoregolamentato meglio, facendo crescere le professionalità necessarie, anche per prevenire situazioni di pericolo.
Purtroppo invece la nostra generazione ha gestito e governato per emergenze con ideologie dirigiste: non è un caso che i due più recenti disastri a Torino (l’incendio del palazzo in Piazza Carlo Felice di inizio settembre e il crollo della gru di sabato) siano accaduti in cantieri di ristrutturazione, spinti da agevolazioni fiscali che hanno dato alle imprese lo stesso effetto da “sostanza stupefacente” che il reddito di cittadinanza ha dato al mondo del lavoro dipendente (in un caso di iper eccitazione, nell’altro di sedazione).
Premesso che, al momento, non sono state accertate responsabilità, è impressionante constatare che entrambi i cantieri fossero della medesima Impresa torinese, dato statisticamente rilevante.
In questi mesi, i giornali ci hanno raccontato della mancanza di materie prime, di scarsità di tubolari per i ponteggi, di polistirolo per le coibentazioni e vogliamo credere – in generale – che non si debba far ricorso a maestranze necessariamente formate in fretta?
Occorre deregolamentare il mercato del lavoro ma – contemporaneamente – intensificare i controlli su poche fondamentali regole, potenziando gli ispettorati che vigilano sulla sicurezza. Non possiamo pensare che ci siano funzionari per recuperare da Palermo a Vicenza 0,01 euro pagati in meno su una multa stradale e non vi siano sufficienti professionisti, “consulenti pubblici”, che vigilino e coordinino la sicurezza sul lavoro!
Lo Stato non riesce a realizzare il grattacielo della Regione Piemonte in oltre 10 anni e propone (esagerati) vantaggi fiscali ai quali si deve accedere con una corsa ad ostacoli.
Ecco, le tre vittime sono cadute perché “correvano” in un percorso ad ostacoli, e non per un caso.
Carlo Nicosia
Chivasso

Crollo della gru, disposta l’autopsia delle vittime Si indaga per omicidio colposo

La procura della repubblica di Torino ha deciso le autopsie sui corpi dei tre operai morti sabato  nel crollo della gru in via Genova

Si indaga per omicidio colposo al momento  a carico di ignoti.

I lavoratori morti sono Roberto Peretto, di Cassano d’Adda (Milano), 52 anni, Marco Pozzetti, 54, di Carugate (Milano), Filippo Falotico, 20 anni, di Coazze (Torino). I primi due sono morti nel crollo mentre il terzo  in ospedale, al Cto.

Tgv a Oulx, Frecciarossa no

     La partenza del primo Freccia Rossa che collega Milano a Parigi e viceversa, sarebbe stata un bell’evento se Trenitalia si fosse ricordato che prima di entrare in Francia quel treno attraversa alcune località che hanno nel turismo la loro principale fonte di reddito. È il caso di Oulx, nell’Alta Valle di Susa. Considerata un polo importante del turismo invernale, gli abitanti di Oulx non vedranno mai scendere un milanese dal Freccia Rossa diretto a Parigi. Per la ragione che a Oulx non c’è fermata. I francesi, invece, possono tranquillamente raggiungere Oulx perché il TGV vi sosta.

     A noi sembra un paradosso. Trenitalia non può costringere i turisti italiani a saltare in auto per raggiungere Oulx quando c’è un treno che l’attraversa. Mi chiedo se scelte come questa di Trenitalia non siano fatte per rinfocolare le proteste dei No-Tav e di quanti, con loro, sostengono l’inutilità dell’Alta velocità. Chiediamo formalmente all’amministratore delegato di Trenitalia di rivedere il percorso del Freccia Rossa e prevedere una sosta, almeno nella stagione turistica, alla stazione di Oulx.

On.Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino, deputati di Coraggio Italia

Dalla regione fondi per il sostegno psicologico ai minori

L’ASSESSORE CAUCINO: «EMERGENZA COVID: DALLA REGIONE PIU’ DI 350 MILA EURO»

La somma verrà ripartita alle cinque Asl di appartenenza dei cinque Servizi di Psicologia sovra zonali sulla base dei seguenti criteri: 40% popolazione minorile residente e 60% minori inseriti in strutture residenziali. L’esponente della giunta Cirio: «Uno sforzo voluto e dovuto, per proteggere i più fragili dai danni mentali causati dalle restrizioni forzate».

Come riporta il rapporto dell’Onu «COVID-19 and the Need for Action on Mental Health». «Lisolamento, la paura, lincertezza, le turbolenze economiche, sono elementi che, specie se protratti nel tempo, causano gravi sofferenze psicologiche». La pandemia da Covid 19 si configura come un fattore di forte rischio per la salute mentale della popolazione in quanto «Lisolamento, la paura, lincertezza, le turbolenze economiche, sono elementi che, specie se protratti nel tempo, causano gravi sofferenze psicologiche».

Proprio per questo una forte azione a sostegno della salute mentale, così gravemente colpita da questa crisi pandemica, si configura come una vera e propria priorità soprattutto a favore di soggetti più vulnerabili quali i bambini e gli adolescenti. La letteratura scientifica, oltretutto, sottolinea, a questo riguardo, che la condizione venutasi a determinare a causa della pandemia da Covid 19 può essere assimilata ad altre esperienze traumatiche; sono evidenziati fenomeni specifici quali ansia da isolamento e pericolo per la salute, con un significativo aggravamento delle patologie preesistenti, oltre ad un incremento dei fenomeni di violenza ed aggressività intra-familiare.

E’ proprio partendo da queste considerazioni che la Regione, su proposta dell’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino, ha deciso di stanziare, nella giunta che si è tenuta questa mattina, 355mila euro per  la  realizzazione  di interventi di assistenza psicologica continuativa in favore dei minori, in particolare per far fronte alle problematiche collegate o riferibili all’emergenza Covid 19.

Il contributo va a coprire tutto il 2021 e 2022, ma le risorse ricadranno sul bilancio regionale 2021-2023, con particolare riferimento al 2021. I danari verranno ripartiti alle cinque Asl di appartenenza dei cinque Servizi di Psicologia sovra zonali sulla base dei seguenti criteri: 40% popolazione minorile residente e 60% minori inseriti in strutture residenziali.

Gli interventi saranno realizzati attraverso l’incremento del monte ore settimanale per personale convenzionato aggiuntivo, individuato tra gli operatori psicologi  dell’area di competenze necessarie, fino al raggiungimento del monte ore massimo di 38 ore settimanali. Inoltre è previsto il reperimento di competenze esterne a tempo determinato attraverso apposite procedure di selezione. A occuparsene direttamente sarà quindi la Direzione Sanità e Welfare,  Settore  Politiche per i bambini e le famiglie, minori e giovani, sostegno alle situazioni di fragilità sociale.

«Se soltanto lo scorso anno era un dubbio ora è una certezza – spiega Caucino -. Le conseguenze della pandemia, in particolare le chiusure e la privazione forzata della socialità, causata dall’emergenza Covid19, hanno inciso in maniera significativa sulla salute mentale di numerosi soggetti, in particolare dei bambini che si sono visti, letteralmente, “stravolgere il loro mondo” e che ora, per tornare all’auspicata normalità, necessitano di un sostegno psicologico».

«Per questo – conclude Caucino – ho voluto stanziare una somma per garantire un servizio che reputo di fondamentale importanza e delicatezza: le “ferite” subite in tenera età, infatti, rischiano di condizionare l’intera esistenza della persona e sono convinta sia compito delle Istituzioni fare in modo di evitare che ciò avvenga o, perlomeno, di minimizzare il più possibile il fenomeno».

Consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e non food: Torino -19 per cento

Dati novembre 2021 vs novembre 2019

Margini di miglioramento rispetto ai livelli pre-pandemia: novembre chiude a -13% rispetto a novembre 2019

L’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e non food elaborato da Confimprese-EY
evidenzia una fase ancora in recupero rispetto al periodo pre-pandemico con una chiusura nel mese di novembre 2021 a -13% su novembre 2019 e a -24% sul progressivo anno vs 2019, anno di riferimento per tracciare il benchmark a causa delle restrizioni iniziate a novembre 2020.
Il trend peggiore è per abbigliamento/accessori -21%, recupera la ristorazione -12%,
il non food chiude a +8,8%. Travel il più penalizzato a -26%.
Male sia i centri commerciali -19,4% sia le high street -19,3%.
La Puglia la regione con trend migliore +6,5% su novembre 2021 vs novembre 2019 e tra le città spicca Napoli +5%

L’Osservatorio permanente Confimprese-EY sui consumi di mercato analizza i dati di novembre 2021 sullo stesso mese 2019 e porta l’asticella a segnare -13%. Il benchmark tiene conto del 2019 come anno di riferimento, in quanto il confronto col novembre 2020 (pari al +131%) non darebbe un quadro veritiero e corretto per via delle restrizioni applicate durante l’emergenza pandemica a fine 2020. Permangono, inoltre, le incertezze sul rialzo dell’inflazione che scuote le economie mondiali e sulla cui transitorietà i pareri dei banchieri internazionali si dividono.

Il progressivo anno mostra comunque un +14% vs 2020, ma ancora un pesante gap sul 2019 pari al -24%, che la dice lunga sulle difficoltà del settore.
Forti differenze fra settori di attività, dove abbigliamento/accessori sono ancora pesantemente sotto nel progressivo vs 2019 con -27% e anche nel mese sono il settore più penalizzato in flessione del -21% vs 2019. La ristorazione è il settore con le peggiori performance sul progressivo, -30% vs 2019, ma mostra maggiori segnali di dinamicità nel recupero con -12% sul 2019 nel mese di novembre.
Infine, la buona notizia arriva dal non food, che ha quasi chiuso il gap vs 2019 con un -2% sul progressivo anno e registra un dato positivo sul mese (+8,8%) rispetto al 2020, grazie al positivo effetto di alcune categorie e operatori come quelli legati alla casa e alla tecnologia.

 

Quanto ai canali di vendita, il trend più brillante arriva dalle location di prossimità (zone periferiche delle metropoli e shopping area delle città di provincia), che chiudono novembre con un (-13%), 11 punti meglio rispetto alla media Paese sul progressivo vs 2019.
Continua il trend negativo del travel, che rimane il più penalizzato vs 2019 sia sul mese -26% sia sul progressivo anno -49% e -25 punti percentuali meno della media Paese. Il travel risente anche della quarta ondata, che ha portato alla cancellazione di migliaia di viaggi già prenotati.
Male anche i centri commerciali, che chiudono novembre a -19,4% su novembre 2019 e a
-31,9% sul progressivo anno vs 2019. Andamenti simili si riscontrano anche per le high street in flessione del -19,3% vs 2019 nel mese e del -26% nel progressivo anno.

 

Nelle aree geografiche è sempre il Sud a soffrire meno, sia nel mese (-5%) sia nel progressivo anno (-15%) vs 2019. L’area Centro chiude novembre a -13% e il progressivo anno vs 2019 a -24%. Un andamento simile si riscontra al Nord-ovest rispettivamente a -13% e -26%. Fanalino di coda il Nord-est con un mese di novembre a -20% e un progressivo anno a -31%.

«La fotografia di novembre – afferma Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese – delinea un rallentamento rispetto al mese di ottobre che, con un -6% vs 2019, era stato il mese migliore da marzo 2020 e aveva fatto sperare in un pieno imminente recupero. Si assiste, dunque, a una parziale battuta di arresto sulla strada del recupero dei livelli pre-pandemia che mostra come, anche in assenza di restrizioni, le preoccupazioni dei consumatori per la crisi sanitaria e le prospettive economiche pongano serie limitazioni a una piena ripresa. Secondo una nostra ricerca consumatori sulle propensioni di spesa natalizia, su questa incidono sia il pessimismo per i prossimi mesi, tornato ai livelli di febbraio/marzo di quest’anno, sia gli acquisti effettuati durante il Black friday, in cui quasi una famiglia su tre ha approfittato degli sconti per comprare i regali di Natale e per il 24,2% questo avrà un impatto consistente sugli acquisti natalizi».
Quanto alle aspettative di vendita sul Natale da parte delle aziende, anche se si registrasse un aumento del 30% vs 2020, il livello 2021 vs 2019 sarebbe comunque pari al -22% a causa del forte decremento nel 2020 rispetto al 2019 (-40% in media).
Stefano Vittucci, Consumer Products and Retail Sector leader di EY in Italia, commenta: «Rispetto alla crescita del mese precedente (circa +10%), osserviamo un rallentamento nel mese di novembre dove le vendite risultano essere in linea a quelle del mese di ottobre. Particolarmente colpiti sono il settore abbigliamento e il canale dei centri commerciali, i cui dati sono rimasti “flat” rispetto a quelli di ottobre. Confermato il buon andamento nelle aree non metropolitane che questo mese registrano vendite simili a quelle del novembre 2019 rispetto alla media nazionale che registra -13%, a dimostrazione che i consumatori continuano a privilegiare anche nel periodo precedente al Natale i negozi di prossimità».

Analisi principali regioni

Nell’analisi del mese di novembre 2021 vs novembre 2019 solamente la Puglia registra un trend positivo (+6,5%) mentre le altre che seguono rilevano trend ancora negativi nell’arco temporale di riferimento. In particolare, poco distanti dalla regione pugliese seguono Abruzzo (-2,9%), Calabria (-4,2%) e Sicilia (-7,6%). Tra le peggiori troviamo Veneto (-22,9%), Umbria (-21,4%) e Marche (-21%). Sempre con segno negativo seguono Friuli-Venezia Giulia (-20%), Emilia-Romagna (-18%), Trentino-Alto-Adige (-17,3%), Toscana (-15,6%), Piemonte (-14,2%), Lombardia (-12,3%), Liguria (-12%), Lazio (-10%), Campania (-9,9%) e Sardegna (-9,2%).

Analisi per città

L’analisi per città rileva il primato di Napoli che chiude novembre 2021 vs novembre 2019 a +5% e si aggiudica il primo posto tra le città prese in esame. Le altre città registrano invece trend negativi rispetto al medesimo arco temporale di riferimento: Roma (-11%), Milano e Palermo (-13%), Torino (-19%), Genova e Firenze (-21%). I valori peggiori si registrano nell’ordine a Bologna (-33%), Verona (-30%) e Venezia (-27%).

Analisi principali province

L’analisi per province a novembre 2021 vs novembre 2019 evidenzia Bari in testa (+10%), a seguire Novara (+1,2%). Le altre province prese in esame registrano invece trend negativi: Catania (-6%), Varese (-6,9%), Brescia (-8,7%), Roma (-9,8%), Caserta (-10,6%), Milano (-11,9%), Napoli (-12,2%), Monza e della Brianza (-12,7%), Bergamo (-13,6%), Palermo (-13,7%), Udine (-17,3%), Genova e Torino (-18,7%). Raggiungono i valori più bassi le province di Bologna (-27,9%), Venezia (-24,2%), Verona (-22,9%), Firenze (-21,2%) e Padova (-20,9%).