ilTorinese

Hockey: IHL Division 1, playoff al via per Valpellice e Real Torino

It’s playoff time. Comincia ufficialmente nella giornata di sabato, con gara-1 dei quarti di finale, il periodo decisivo della stagione in Italian Hockey League – Division 1. Il derby piemontese vinto con il punteggio di 5-0 dall’Hc Valpellice ai danni dell’Hc Real Torino, poi superato anche da Cadore nell’ultimo recupero in programma, ha infatti chiuso la fase regolare del campionato.

I biancorossi hanno preceduto tutte le rivali, chiudendo al primo posto in classifica con un punto di margine su Bolzano/Trento e sei su Piné. La formazione valligiana, di conseguenza, incrocerà ora l’ottava forza del lotto, ovvero la seconda piazzata nel Qualification Round: si tratta del Val Venosta, sabato sera ospite a Torre Pellice con ingaggio iniziale alle ore 20:30. Quarto posto, invece, per il Real Torino, che nella serie al meglio delle tre sfide incontrerà proprio il Cadore. Vantaggio del fattore campo anche per i sabaudi, nella medesima serata impegnati al PalaTazzoli alle 19:30 per gara-1. Bolzano/Trento-Feltreghiaccio e Pinè-Milano Bears le restanti sfide a completare il tabellone.

Montaruli (Fdi): Lamorgese distingua studenti da facinorosi

“Centri sociali che assaltano palazzi e forze dell’ordine messe dietro i cancelli: questo il risultato di un Ministro che ha scaricato la responsabilità sugli agenti e che non distingue studenti da facinorosi, limitando vergognosamente i primi e mettendo i tappeti rossi ai secondi anziché isolarli e fermarli”. Così, in una nota, Augusta MONTARULI, deputato torinese di Fratelli d’Italia. “Gli esponenti dei centri sociali che provano a prendere le fila delle manifestazioni studentesche per destabilizzarle non andavano invitati ai tavoli del dialogo ma semmai sgomberati dagli stabili comunali. Askatasuna è ancora lì. Questa situazione inaccettabile, che deriva solo da responsabilità politiche del Ministro ed anche dalle sue parole gli scorsi giorni in Aula, dimostra ancora una volta l’inadeguatezza di Lamorgese. Si dimetta”, conclude Montaruli.

Francesco sceglie Repole: per Torino un arcivescovo giovane

Sarà don Roberto Repole il nuovo arcivescovo di Torino nell’avvicendamento  con monsignor Cesare Nosiglia.

Papa Bergoglio ha scelto il teologo torinese: la notizia ufficiale domani a mezzogiorno. Don Repole, professore universitario, è direttore della Facoltà teologica di Torino e presidente dei teologi italiani. È “bergogliano” ma un outsider, infatti il suo nome non circolava e poi è arrivata la sorpresa. Anche per l’età: sarà un arcivescovo giovane, di soli 54 anni.

Open day informativo per i vaccini ai bambini

Domani,sabato 19 febbraio, su tutto il territorio piemontese le famiglie con bambini tra 5 e 11 anni avranno un’occasione per avere notizie dettagliate sui vaccini pediatrici grazie all’Open day informativo promosso dalla Regione.

I genitori potranno recarsi ad accesso diretto senza prenotazione in 16 ospedali o centri vaccinali (Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Verduno, Novara, Borgomanero, Torino. Ciriè, Chivasso, Ivrea, Moncalieri, Pinerolo, Rivoli, Verbania e Vercelli, l’elenco è allegato con indirizzi e orari ed è pubblicato anche sul sito della Regione), dove verranno accolti da pediatri ed esperti in grado di fornire tutte le informazioni sulla vaccinazione per i più piccoli e rispondere alle loro domande. Sarà possibile contestualmente anche vaccinare i propri bambini.

Per sensibilizzare le famiglie sull’importanza della vaccinazione pediatrica la Regione Piemonte ha anche realizzato, con la collaborazione dei pediatri di Fimp, Cipe e Simpef e degli esperti dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, un volantino (in allegato) con le risposte alle domande più frequenti che i genitori si pongono sull’argomento.

La Regione Piemonte, inoltre, ha deciso di inviare una lettera alle famiglie piemontesi per invitare i genitori a vaccinare i propri figli, sensibilizzandoli sui rischi della malattia da Covid anche per i bambini e fornendo le principali informazioni sul vaccino che possano aiutare nella libera scelta di vaccinare i più piccoli. Nella lettera si ricorda che per vaccinare i propri bambini basta manifestare l’adesione sul portale www.IlPiemontetivaccina.it, in modo da ricevere l’sms con data e ora dell’appuntamento.

“Sono iniziative – evidenziano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi – che abbiamo voluto intraprendere per sensibilizzare i genitori che non lo hanno ancora fatto sull’estrema importanza che riveste la vaccinazione dei propri figli”.

“Questi due anni di pandemia hanno dimostrato che il Covid colpisce anche in età pediatrica in forme più o meno forti a seconda dei casi e di pregresse condizioni di salute – dichiara la professoressa Franca Fagioli, direttore del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino “Regina Margherita” e direttore dell’Oncoematologia pediatrica della Città della Salute di Torino -. Per questo motivo è indispensabile vaccinare i nostri bambini, perché è stato dimostrato che il vaccino è sicuro ed è l’unica arma per combattere il Covid”.

“Vaccinare il proprio figlio è un gesto d’amore, il non farlo un’occasione persa – sottolineano i medici pediatri piemontesi attraverso la voce di Domenico Careddu della Fimp, Gabriella Marostica del Cipe e Vincenzo Roffredo del Simpef -. Protegge i vostri bambini ed i loro contatti e permette loro di ritornare ad una vita normale. Noi siamo a disposizione delle famiglie per fornire tutte le informazioni che possano chiarire i loro dubbi e le loro domande. Perché il vaccino anti Covid-19 – concludono i pediatri – se lo conosci…non lo eviti”.

Anche nell’età infantile, infatti, l’infezione da SARS-COV-2 può comportare rischi importanti per la salute dei nostri figli: 6 bambini su 1.000 hanno bisogno di cure in ospedale e per 1 su 7.000 è necessario il ricovero in terapia intensiva. Non è possibile escludere la comparsa di complicazioni neanche in casi asintomatici, nei quali può manifestarsi la sindrome infiammatoria multisistemica, una malattia rara ma grave che colpisce contemporaneamente molti organi e che può risultare particolarmente aggressiva.

Sulla platea complessiva di 247.000 bambini dai 5 agli 11 anni residenti in Piemonte, 43.000 sono immunizzati naturalmente perché hanno avuto il Covid negli ultimi 6 mesi. Sono quindi 204.000 i 5-11enni attualmente vaccinabili. Al momento hanno aderito in 89.000, e di questi 71.000 hanno già ricevuto la prima dose (circa l’80% degli aderenti) e oltre 45.000 hanno completato il ciclo vaccinale (oltre metà degli aderenti). Tutti gli aderenti nella fascia 5-11 anni hanno già la convocazione.
Nel caso di bambini o ragazzi in isolamento o quarantena che in questi giorni non possono presentarsi agli appuntamenti previsti, la Regione riprogramma la somministrazione del vaccino immediatamente dopo l’uscita dal provvedimento contumaciale.

Open day informativo per i vaccini ai bambini

Domani,sabato 19 febbraio, su tutto il territorio piemontese le famiglie con bambini tra 5 e 11 anni avranno un’occasione per avere notizie dettagliate sui vaccini pediatrici grazie all’Open day informativo promosso dalla Regione.

I genitori potranno recarsi ad accesso diretto senza prenotazione in 16 ospedali o centri vaccinali (Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Verduno, Novara, Borgomanero, Torino. Ciriè, Chivasso, Ivrea, Moncalieri, Pinerolo, Rivoli, Verbania e Vercelli, l’elenco è allegato con indirizzi e orari ed è pubblicato anche sul sito della Regione), dove verranno accolti da pediatri ed esperti in grado di fornire tutte le informazioni sulla vaccinazione per i più piccoli e rispondere alle loro domande. Sarà possibile contestualmente anche vaccinare i propri bambini.

Per sensibilizzare le famiglie sull’importanza della vaccinazione pediatrica la Regione Piemonte ha anche realizzato, con la collaborazione dei pediatri di Fimp, Cipe e Simpef e degli esperti dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, un volantino (in allegato) con le risposte alle domande più frequenti che i genitori si pongono sull’argomento.

La Regione Piemonte, inoltre, ha deciso di inviare una lettera alle famiglie piemontesi per invitare i genitori a vaccinare i propri figli, sensibilizzandoli sui rischi della malattia da Covid anche per i bambini e fornendo le principali informazioni sul vaccino che possano aiutare nella libera scelta di vaccinare i più piccoli. Nella lettera si ricorda che per vaccinare i propri bambini basta manifestare l’adesione sul portale www.IlPiemontetivaccina.it, in modo da ricevere l’sms con data e ora dell’appuntamento.

“Sono iniziative – evidenziano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi – che abbiamo voluto intraprendere per sensibilizzare i genitori che non lo hanno ancora fatto sull’estrema importanza che riveste la vaccinazione dei propri figli”.

“Questi due anni di pandemia hanno dimostrato che il Covid colpisce anche in età pediatrica in forme più o meno forti a seconda dei casi e di pregresse condizioni di salute – dichiara la professoressa Franca Fagioli, direttore del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino “Regina Margherita” e direttore dell’Oncoematologia pediatrica della Città della Salute di Torino -. Per questo motivo è indispensabile vaccinare i nostri bambini, perché è stato dimostrato che il vaccino è sicuro ed è l’unica arma per combattere il Covid”.

“Vaccinare il proprio figlio è un gesto d’amore, il non farlo un’occasione persa – sottolineano i medici pediatri piemontesi attraverso la voce di Domenico Careddu della Fimp, Gabriella Marostica del Cipe e Vincenzo Roffredo del Simpef -. Protegge i vostri bambini ed i loro contatti e permette loro di ritornare ad una vita normale. Noi siamo a disposizione delle famiglie per fornire tutte le informazioni che possano chiarire i loro dubbi e le loro domande. Perché il vaccino anti Covid-19 – concludono i pediatri – se lo conosci…non lo eviti”.

Anche nell’età infantile, infatti, l’infezione da SARS-COV-2 può comportare rischi importanti per la salute dei nostri figli: 6 bambini su 1.000 hanno bisogno di cure in ospedale e per 1 su 7.000 è necessario il ricovero in terapia intensiva. Non è possibile escludere la comparsa di complicazioni neanche in casi asintomatici, nei quali può manifestarsi la sindrome infiammatoria multisistemica, una malattia rara ma grave che colpisce contemporaneamente molti organi e che può risultare particolarmente aggressiva.

Sulla platea complessiva di 247.000 bambini dai 5 agli 11 anni residenti in Piemonte, 43.000 sono immunizzati naturalmente perché hanno avuto il Covid negli ultimi 6 mesi. Sono quindi 204.000 i 5-11enni attualmente vaccinabili. Al momento hanno aderito in 89.000, e di questi 71.000 hanno già ricevuto la prima dose (circa l’80% degli aderenti) e oltre 45.000 hanno completato il ciclo vaccinale (oltre metà degli aderenti). Tutti gli aderenti nella fascia 5-11 anni hanno già la convocazione.
Nel caso di bambini o ragazzi in isolamento o quarantena che in questi giorni non possono presentarsi agli appuntamenti previsti, la Regione riprogramma la somministrazione del vaccino immediatamente dopo l’uscita dal provvedimento contumaciale.

Lotto, a Venaria Reale quaterna da 216.600 euro. La terza vincita più alta in Italia

Venaria Reale e il gioco del Lotto sembrano avere un rapporto speciale.

La Reggia di Venaria Reale fu infatti restaurata grazie anche ai proventi del gioco del Lotto.

E nell’ultimo concorso questo rapporto speciale è stato confermato dalla vincita più alta nell’estrazione in questione. Un fortunato giocatore – rende noto l’agenzia di stampa specializzata Agimeg -, con una puntata di appena 4 euro, ha infatti centrato la quaterna 2-20-44-78 sulla ruota di Torino. La vincita è stata di 216.600 euro, la terza più alta dell’anno.

Il 10eLotto, invece premia Cesenatico, in provincia di Forlì-Cesena, con un ‘9’ da 50mila euro euro. Da inizio anno Lotto e 10eLotto hanno già distribuito premi per un totale di oltre 645 milioni di euro.

Banda di scippatori in via Cibrario: di chi si tratta?

La Polizia Municipale sta indagando su una serie di scippi avvenuti nelle ultime settimane in via Cibrario ad opera di alcuni giovani soggetti che, fingendo di chiedere informazioni alle persone anziane, aprono le borsette delle vittime e sfilano loro il portafogli.

La Polizia Municipale informa che tutti coloro che sono state vittime di rapina in via Cibrario possono mettersi in contatto con l’ufficio appositamente dedicato per denunciare il furto, telefonando in orario di servizio (dalle 9.00 alle 16.00) al numero 011.01136622.

Parcheggiatori abusivi denunciati e sanzionati

Continuano i controlli sul territorio della Polizia Municipale per contrastare il fenomeno dei parcheggiatori abusivi.  Sette le persone fermate in pochi giorni.

La scorsa settimana, sul piazzale dell’Ospedale San Giovanni Bosco, gli agenti del Comando Territoriale VI hanno fermato tre soggetti, due di nazionalità marocchina e un italiano.

Per l’italiano di 35 anni e per il trentanovenne marocchino, essendo già stati sanzionati in precedenza per la medesima violazione, è scattata la denuncia penale in stato di libertà ai sensi dell’art.7 comma 15 bis del Codice della Strada, “esercizio di attività di parcheggiatore abusivo”, mentre l’altro marocchino di 29 anni è stato accompagnato al Comando della Polizia Municipale per l’identificazione, in quanto sprovvisto di documento d’identità.

Dagli accertamenti effettuati, è emerso che l’uomo era un pluripregiudicato che non aveva ottemperato ad un invito a presentarsi notificatogli dalla Questura nei mesi precedenti. L’uomo è stato pertanto accompagnato in Questura per gli adempimenti del caso e successivamente gli è stato notificato il Decreto di espulsione dal territorio nazionale entro 7 giorni. Inoltre, i ‘civich’ gli hanno contestato una sanzione amministrativa di circa 700 euro per l’esercizio dell’attività di parcheggiatore abusivo e hanno sequestrato gli introiti dell’attività illecita ammontanti a poche decine di euro.

Un paio di giorni fa, sempre nell’area antistante l’Ospedale San Giovanni Bosco, altre due persone, un italiano di 33 anni e un cinquantenne marocchino, sono state fermate dagli agenti della Polizia Municipale e anch’esse denunciate in stato di libertà, mentre altri due uomini, sempre di nazionalità italiana, sono state sanzionate per “esercizio di attività di parcheggiatore abusivo”, per un importo complessivo di quasi 1500 euro.

Torino culla di una delle più antiche case automobilistiche: la Lancia & C

L’AUTOMOTIVE A TORINO / 4

La Lancia & C. trova la sua fondazione nel 1906 da parte di Vincenzo Lancia e Claudio Fogolin. La casa italiana ha realizzato alcune delle auto più all’avanguardia per la propria epoca, lasciando il segno anche nelle competizioni – specialmente nel rally -. 

 

Vincenzo Lancia non è un figlio d’arte, anzi il padre, il Cavalier Giuseppe Lancia, è un imprenditore dedito alla produzione di cibi in scatola e aveva in mente per lui un destino da avvocato. Il giovane Censin – soprannome di Vincenzo Lancia – però è appassionato di motori, tant’è che riesce a lavorare come ragioniere e come meccanico nell’officina di Torino di Giovanni Battista Ceirano, il quale produceva biciclette dal nome anglofono Welleyes – per il marketing anteguerra usare nomi inglesi risuonano molto di più -, e in un secondo tempo realizza il prototipo di un’automobile con lo stesso marchio nel 1899. L’automobile suscita un notevole entusiasmo e, al fine di produrre su scala industriale, viene fondata la Fabbrica Italiana Automobili Torino – conosciuta in seguito con l’acronimo FIAT – che acquista la piccola officina di Ceirano assorbendo il layout e le maestranze. Lancia, dopo un periodo da collaudatore, dimostra un’attitudine alle corse e inizia a correre per l’azienda nelle corse locali, cogliendo il primo successo della storia FIAT nella Torino Sassi-Superga del 1902; la sua carriera automobilistica prosegue sempre su vetture FIAT fino al 1908, per due anni ancora dopo la fondazione della sua casa automobilistica.

 

Per la neonata società, Lancia si occupa della parte tecnico-produttiva, mentre Fogolin si interessa alla parte commerciale e i due soci si affidano al conte Carlo Biscaretti di Ruffia l’incarico di studiare un marchio capace di far riconoscere il nome Lancia al primo colpo d’occhi; la prima officina della neonata società è situata in via Ormea angolo via Donizetti e la produzione vera e propria ha inizio nel 1908, anno in cui il primo autotelaio Lancia è esposto all’VIII Salone dell’automobile di Torino: si tratta del modello 51 – 12 HP, meglio noto come Alpha, i cui modelli sono destinati ai più ricchi mercati degli Stati Uniti e dell’Australia: si trattava di un prodotto abbastanza fuori dagli schemi, con un telaio piuttosto basso e leggero, munito di trasmissione a cardano anziché di catene e dotato di un motore a 4 cilindri biblocco di 2545 cm³ rotante a un regime di circa 1800 giri al minuto, capace di spingere la vettura sino a circa 90 km/h – un valore molto elevato per l’epoca! -.

Curioso è il modo in cui Vincenzo Lancia saggia la capacità di guida di un candidato collaudatore attraverso non solo la guida, ma anche con il superamento del test della corda o della fune: consisteva nell’affidamento di un’auto al candidato, in genere più performante, con la quale doveva seguire l’auto guidata da Lancia per un determinato percorso e tra le due auto c’era una corda di alcuni metri; il tester doveva essere abile nel seguire Lancia mantenendo una distanza costante tra le due auto, se il cavo veniva spezzato o il candidato urtava il paraurti dell’auto di Lancia era scontata la bocciatura.

 

A distanza di cinque anni dal primo modello lanciato nel mercato, Lancia & C. inaugura un secondo stabilimento, in via Monginevro e la gamma si allarga con l’introduzione della Theta nel 1913: potente e veloce, è uno dei modelli più apprezzati ed è passata alla storia come prima autovettura commercializzata con impianto elettrico completo, incorporato e comprensivo di motorino d’avviamento. Finito il primo conflitto mondiale, durante il quale la fabbrica si converte alla produzione bellica, nel 1919 l’azienda torna a produrre automobili eleganti e innovative, come ad esempio la Lancia Kappa, Lancia Lambda – la prima auto al mondo dotata di scocca portante e una delle prime con sospensioni anteriori a ruote indipendenti – e successivamente la Lancia Dilambda, spinta dal motore a otto cilindri e destinata agli automobilisti facoltosi del mercato americano. Nel decennio successivo la Lancia sviluppa diversi modelli, tutti molto apprezzati, tra i quali la Lancia Artena, Augusta – la quale porta al debutto la scocca portante su un modello di fascia di prezzo più bassa -, la Aprilia – ultima automobile progettata da Vincenzo Lancia, mancato prematuramente nel 1937 – e infine la Lancia Ardea.

 

Gli anni ‘50 sono contraddistinti da una serie di successi commerciali per Lancia, guidata da Gianni Lancia, figlio del fondatore Vincenzo. Vengono presentate la Aurelia, la prima auto di serie a montare un motore V6 e le sospensioni a quattro ruote indipendenti, la coupé B20, la quale riesce ad imporsi nelle più importanti competizioni dell’epoca come la Targa Florio e il Rally di Montecarlo. Tra il 1954 e il 1957, per volere di Gianni Lancia, viene costruito il grattacielo Lancia, progettato dall’architetto Nino Rosani con la collaborazione dello studio di Giò Ponti e sede della Lancia fino al 1969, quando viene acquisito dalla FIAT insieme a tutta l’area produttiva Lancia circostante.A partire dalla seconda metà del secolo inizia il lento declino del marchio fino alla situazione odierna: nel 1955 viene prodotta la Aurelia B24, una delle spider più belle ed eleganti dell’epoca, ma dal punto di vista finanziario le cose vanno così male che la famiglia Lancia è costretta a lasciare la proprietà, cedendo la maggioranza alla famiglia Pesenti. Altre vetture sono state prodotte, come la Flaminia e la Fulvia – con la sua versione coupé – ma i pesanti problemi economici portarono la famiglia Pesenti a cedere la proprietà dell’azienda alla FIAT per il prezzo simbolico di una lira.

 

L’ultimo modello riuscito e apprezzato del marchio è la Thema, presentata al Salone di Torino del 1984 e disegnata da Giugiaro. Ad oggi, all’interno del Gruppo FCA, Lancia soffre la concorrenza interna di marchi più conosciuti all’estero come Maserati e Alfa Romeo, tanto che i vertici del gruppo hanno deciso di non puntare più sul marchio, nonostante le proposte di rilancio da parte degli appassionati, per far tornare l’elevata innovazione che ha sempre contraddistinto Lancia grazie al suo fondatore, Vincenzo Lancia.

Viabilità e trasporti, in arrivo 135 milioni per quattro progetti “bandiera” del Piemonte

Semaforo verde dalla seduta preparatoria del Comitato Interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile a quattro opere strategiche attese da anni dai cittadini piemontesi: si tratta della Novara-Vercelli, della Lombardore-Front,del terzo ponte sul Tanaro di Alba e della tangenziale Sud-Ovest di Asti.

Il valore complessivo è di 135 milioni di euro, che saranno finanziati tramite il Fondo Coesione e Sviluppo.

Particolarmente soddisfatti il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alle Infrastrutture Marco Gabusi: “È uno degli stanziamenti più rilevanti nella storia delle infrastrutture piemontesi, che dà il via ad opere sognate per anni e che oggi possono  diventare realtà. Viene premiato anche il metodo di lavoro impostato sin dal primo giorno del nostro mandato, che si basa sulla sinergia tra le Regione e il territorio. Accanto all’impegno che ci ha consentito di sbloccare le grandi infrastrutture come la Tav, l’Asti-Cuneo, il Terzo Valico e la Pedemontana, abbiamo voluto individuare insieme alle Province le 30 opere strategiche per la mobilità da sottoporre all’attenzione di Roma e, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, non ci siamo fermati continuando a sollecitare il Governo e i Ministeri sull’importanza di questi interventi. Questo via libera – hanno aggiunto – inizia a premiare il lavoro di tante persone che hanno dedicato professionalità ed energia a decine di riunioni, approfondimenti e discussioni per portare a casa questo risultato, che ci permette finalmente di dare una prospettiva ai tanti cittadini ed imprenditori che per troppo tempo hanno pagato il prezzo di questo gap sulle infrastrutture. Continueremo adesso a lavorare affinché tutte le opere necessarie al nostro territorio abbiano un futuro, perché il Piemonte lo merita”.

I finanziamenti, frutto di ai numerosi incontri con gli uffici del ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna e con quelli del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, ammontano a 50 milioni per la superstrada Novara-Vercelli, a 25 milioni per la variante Lombardore-Front, a 20 milioni per il terzo ponte sul Tanaro ad Alba ed a 40 milioni per la tangenziale Sud-Ovest di Asti, per cui si dovrà definire lo studio di fattibilità ai fini del perfezionamento della concessione.