ilTorinese

Controlli alimentari: bene, ma senza troppa burocrazia

Confagricoltura sui controlli ufficiali per la sicurezza alimentare: “Bene le verifiche, ma senza appesantimenti burocratici e nuovi oneri a carico delle imprese”

 

 

Nell’ambito della conversione del cosiddetto “decreto Milleproroghe” Confagricoltura ha proposto la proroga dell’entrata in vigore delle disposizioni sui controlli ufficiali in materia di alimenti e sicurezza alimentare previste dal Decreto Legislativo 2 febbraio 2021, n. 32.

Riteniamo che i controlli ufficiali siano indispensabili per garantire rigorosamente la qualità delle produzioni e che debbano essere attuati con la massima cura: ciò che occorre evitare – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemontesono gli appesantimenti burocratici e nuovi oneri a carico delle imprese”.

Dal 1° gennaio 2022 – chiarisce Confagricoltura in una nota – è in vigore il decreto legislativo numero 32 del 2 febbraio 2021 che fissa le regole per i controlli ufficiali in materia di alimenti e sicurezza alimentare. Per alcune tipologie produttive, quali macelli e impianti di sezionamento carni, per esempio, la tariffa di controllo è stabilita in rapporto alla reale entità produttiva, mentre per altre tipologie, quali per esempio le cantine, sono previsti importi forfettari annui che variano a seconda del livello di rischio (basso, medio o alto) calcolato per ciascun stabilimento dall’Azienda Sanitaria Locale (ASL) a seguito del controllo ufficiale. In base alle disposizioni di legge, al fine del calcolo della tariffazione per l’anno 2022, le ditte devono inviare all’Asl entro il mese di gennaio 2022 un’autodichiarazione con le informazioni riferite all’anno 2021. Sulla base dei dati trasmessi l’ASL applicherà la tariffa in base al livello di rischio calcolato, riferito all’anno in corso ed emetterà la richiesta di pagamento entro il 31 marzo 2022.

Con la normativa precedentemente in vigore – spiega Confagricoltura –  la maggior parte delle aziende agricole produttrici di vino era stata esclusa dall’autofinanziamento dei controlli ufficiali sugli alimenti; in base alle nuove disposizioni le aziende produttrici di vino ricadono nella produzione di bevande alcoliche, per le quali non è prevista l’esclusione della produzione primaria.

Le Regioni non hanno ancora stabilito i criteri per la definizione delle tariffe per l’autofinanziamento dei controlli ufficiali sugli alimenti. Riteniamo  che sia indispensabile rendere omogenee le tariffe – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte – al fine di evitare discriminazioni tra i diversi operatori, ma i tempi ristretti non consentono di raggiungere l’obiettivo entro il 31 gennaio 2022. Per questo la proroga dei termini darebbe modo alle Regioni di confrontarsi e di diramare disposizioni puntuali alle Asl per assicurare un’equa applicazione del provvedimento”.

 

Il CSI sullo sciopero delle piscine. Preoccupazioni condivisibili: è ora di dare risposte

Domenica 6 febbraio è annunciato uno sciopero sul territorio nazionale dei gestori delle piscine, allo scopo di sollecitare il Governo italiano a dare risposte concrete ad un settore in profonda crisi economica e, in molti casi, a rischio di fallimento. Anche il CSI prende posizione.

 

 ”Così si chiude! Non possiamo andare più avanti, con queste tariffe insostenibili”. Le grida d’allarme arrivano dalle società sportive e da diversi comitati territoriali del CSI e riguarda l’aumento, nel primo mese del 2022, delle bollette del gas e dell’energia elettrica negli impianti sportivi ed in particolare nelle piscine. Un coro unanime da Verbania a Bari, da Modena a Genova, da Roma a Milano; ad ogni latitudine della penisola. Il caro bollette, con aumenti oltre il 50%, interessa praticamente tutti: privati, associazioni, aziende e istituzioni. Se non è un altro lockdown, poco ci manca sottolineano da Via della Conciliazione, sede storica della Presidenza Nazionale del Centro Sportivo Italiano. Le piscine, dopo i tanti mesi complicati di chiusure e restrizioni dovute al Covid, soffrono particolarmente, ma i rincari colpiscono in generale tutto il sistema dell’impiantistica sportiva.

«Serve urgentemente un tavolo di regia con le istituzioni – afferma sul tema il presidente del CSI, Vittorio Bosio – e sollecitiamo il Governo ad assumere al più presto provvedimenti concreti, onde evitare l’inevitabile chiusura di tanti poli natatori in Italia. Siamo molto vicini al mondo delle società sportive; negli ultimi due anni, il mondo dello sport italiano è stato tra i settori più fortemente colpiti dalle comprensibili restrizioni conseguenti alla pandemia; a fronte di questo, non sempre l’azione del Governo è stata concretamente incisiva per la vita delle associazioni e società sportive dilettantistiche, ma anche degli stessi Enti di Promozione Sportiva, spesso con ristori economici che non tenevano in conto delle importanti e proporzionali differenze tra le varie realtà sportive, creando evidenti sperequazioni nella distribuzione dei sostegni pubblici. Di questa situazione –prosegue il Presidente del CSI – ne hanno sofferto in particolare gli impianti natatori, rimasti completamente chiusi per oltre 10 mesi e riaperti a capienza comprensibilmente ridotta, ai quali ora stanno arrivando le prime bollette “pazze”, con rincari di luce e gas, di cui questi impianti sono grossi utilizzatori per la loro stessa natura, tali da rendere assolutamente insostenibile la situazione. Sono così a rischio di chiusura definitiva moltissimi impianti natatori e con essi va in crisi un intero settore sportivo sia agonistico che dilettantistico, esponendo a rischio decine di migliaia di lavoratori del settore, ma anche un fondamentale servizio di utilità sociale per i cittadini del territorio ed un patrimonio immobiliare pubblico e privato di importanza strategica».

«Il CSI – conclude Vittorio Bosio – non può che condividere le più che motivate e concrete preoccupazioni dei gestori e fa un appello a tutte le forze di Governo perché cerchino rapidamente soluzioni a sostegno del settore impiantistico sportivo non solo attraverso una adeguata proporzionalità nei ristori ma soprattutto attuando una energica azione di calmieramento dei costi delle utenze, attualmente al centro di una bolla speculativa internazionale. Ci troviamo di fronte ad un Governo di ampia coalizione, dove forze politiche di opposte estrazioni si sono unite, sotto la guida di premier capace e credibile, per ascoltare le tante domande di un Paese in difficoltà: questo è il momento di dare risposte concrete a quelle domande».

 

Area Comunicazione e Innovazione Tecnologica

Centro Sportivo Italiano APS – Presidenza Nazionale

Agricoltura100, un’azienda di Caluso sul podio nazionale

 

 

Tra i premiati del concorso di Reale Mutua e Confagricoltura i fratelli Paolo e Lorenzo Robiola

 

 

C’è anche un’azienda torinese, la Società Agricola dei Fratelli Robiola di Caluso, sul podio di Agricoltura100, l’iniziativa di Reale Mutua e Confagricoltura nata nel 2020 e volta a promuovere il contributo dell’agricoltura alla crescita sostenibile e al rilancio del Paese, che misura il livello di sostenibilità dell’impresa considerando il numero e l’intensità delle iniziative adottate in tutte le aree produttive.

Il rapporto di Agricoltura100, realizzato da Innovation Team (società del Gruppo Cerved) ha preso in esame 2.162 imprese (+16,9% rispetto a quelle della prima edizione) sull’universo delle circa 715 mila imprese agricole attive iscritte alle Camere di Commercio, applicando coefficienti basati su tre variabili: area geografica, dimensione aziendale, specializzazione produttiva.

Il modello di scoring, elaborando ben 234 variabili, attribuisce a ogni impresa che ha partecipato all’indagine un punteggio su scala da 0 a 100, l’Indice AGRIcoltura100, che misura il livello generale di sostenibilità dell’impresa. Confluiscono in questo punteggio quattro indici parziali, relativi ad altrettante aree di sostenibilità ESGD: sostenibilità ambientale (E), sostenibilità sociale (S), gestione dei rischi e delle relazioni (G) e qualità dello sviluppo (D).

Il rapporto è stato presentato questa mattina (1 febbraio) a Roma, al Museo dell’Ara Pacis, al ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, con il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, il direttore generale di Reale Mutua Luca Filippone e il consigliere d’amministrazione della società assicuratrice torinese, il chivassese Vittorio Viora.

Terza in classifica generale di Agricoltura100 si è posizionata la Società Agricola F.lli Robiola Paolo e Lorenzo di Caluso (Torino), specializzata in coltivazioni foraggere e cerealicole, con allevamento di vacche da latte di razza pezzata rossa.

I fratelli Paolo e Lorenzo Robiola, di 38 e trent’anni, con le loro famiglie conducono un’azienda agricola biologica e biodinamica, praticando l’allevamento bovino allo stato semi brado: complessivamente allevano 500 animali, di cui 200 in lattazione, su circa 200 ettari di terreno. In azienda hanno introdotto, nel pieno rispetto dell’ambiente, innovazioni tecnologiche con l’uso dell’intelligenza artificiale, coniugando modernità e tradizione. Grazie alla collaborazione con l’Università di Torino hanno praticamente eliminato l’uso di concentrati dalla razione alimentare delle bovine, sostituendoli con  foraggi di qualità; le macchine operano sotto controllo GPS da remoto e gli effluenti zootecnici vengono distribuiti degli strumenti a basso impatto ambientale. Il latte prodotto viene commercializzato attraverso un’apposita filiera, che consente di valorizzare il lavoro svolto, garantendo anche la sostenibilità economica degli investimenti.

La sostenibilità e l’innovazione sono fortemente connesse – ha dichiarato Tommaso Visca, presidente di Confagricoltura Torino, complimentandosi con i giovani calusiesi – e le misure volute da Confagricoltura per il rinnovamento tecnologico del settore primario stanno accompagnando con successo le imprese agricole verso una maggiore competitività anche sul fronte della sostenibilità ambientale. Confagricoltura e Reale Mutua – ha aggiunto Visca –   con sostengono il processo di queste nuove giovani aziende che dimostrano come si possa svolgere in modo moderno e sostenibile uno dei mestieri maggiormente ancorati alla nostra tradizione”.

‘Noi Di Centro’: Guido Calleri è segretario politico di Torino e provincia

“Guido Calleri di Sala è stato nominato segretario politico di Torino e provincia di ‘Noi Di Centro’, il partito di centro guidato a livello nazionale da Clemente Mastella e Giorgio Merlo.

Sergio Deorsola, già assessore regionale del Piemonte e Presidente del Consiglio Regionale, è
stato indicato come garante del partito a livello torinese.
Una nomina, quello di Guido Calleri di Sala, che prosegue l’organizzazione del partito a livello
piemontese con la nomina dei vari segretari provinciali.
Un progetto politico che punta a ricostruire il “centro” nel nostro paese attraverso la costruzione
di un partito e la federazione di tutte le formazioni, i movimenti e i partiti che sono già presenti nel
campo centrista. A livello parlamentare e a livello politico. E l’organizzazione del partito a livello
periferico di ‘Noi Di Centro’ è la miglior risposta per ridare forza e prestigio al “centro” politico e
culturale nel nostro paese. A livello nazionale come a livello locale”.

Luca Pedrale Presidente Regionale Noi Di Centro

Renato Zambon Segretario Regionale Noi Di Centro.

Misure Antismog, confermate le sole limitazioni permanenti: semaforo bianco fino a lunedì

I dati previsionali di PM10 forniti da Arpa Piemonte hanno confermato il livello bianco del semaforo antismog. Rimangono in vigore le sole misure permanenti di limitazione del traffico, valide almeno fino a lunedì 7 febbraio compreso, prossimo giorno di controllo.

L’elenco completo delle misure antismog, delle esenzioni e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina: www.comune.torino.it/emergenzaambientale.

Armato di spranga, aggredisce passante Vittima colpita e derubata

Nei giorni scorsi gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato un cittadino marocchino di 21 anni per rapina e detenzione di sostanza stupefacente.

 

Negli attimi precedenti l’intervento, il soggetto, transitando nell’area verde fronte Porte Palatine, aveva avvicinato un uomo e, mostrando un coltello a scatto, gli aveva intimato di consegnare soldi e cellulare. La vittima aveva tentato allora di difendersi ma il ventunenne, con scatto fulmineo, era riuscito a sfilare il portafoglio dalla sua tasca ed a rubargli quanto contenuto all’interno. Non pago, aveva continuato a minacciarlo, pretendendo la consegna del telefonino. All’ennesima resistenza della vittima, lo straniero aveva afferrato una spranga di ferro, percuotendolo al capo ed al volto.

All’arrivo dei poliziotti, l’uomo ha tentato a più riprese di colpirli con la stessa spranga, motivo per cui è stato denunciato per resistenza a P.U. Una volta bloccato, è stato perquisito, rinvenendo all’interno del suo marsupio oltre 30 pastiglie di rivotril.

Ambrogio (Fdi): “No al dialogo con chi sfida le forze dell’ordine”

“Questa mattina abbiamo assistito all’ennesimo atto di assecondamento da parte delle istituzioni ai collettivi antagonisti e ai centri sociali.

Premesso che l’organizzazione del corteo doveva assolutamente essere vietata, in quanto il Piemonte si trova ancora in zona arancione, ma questo tipo di eventi non dovrebbe trovare spazi in una città dove dovrebbero vigere ordine e rispetto delle regole. Per quanto ci addolori la tragica morte dello studente Lorenzo Parelli – che deve sicuramente aprire una riflessione sulla metodologia dell’Alternanza Scuola-Lavoro –, non posso che esprimere preoccupazione per come l’Amministrazione Lo Russo e le istituzioni stiano gestendo i rapporti con le forze antagoniste. Bisogna ammettere che la politica del dialogo – troppo accondiscendente – ha fallito. Non può esserci dialogo con chi ha come unico obiettivo quello di sfidare le Forze dell’Ordine e sequestrare la città per metterla a ferro e fuoco. Ciò a cui abbiamo assistito questa mattina non era una “passeggiata consapevole”, ma l’ennesimo tentativo provocatorio di incitare e creare tafferugli e disordini vari, con tanto di lancio di uova ed oggetti vari alle Forze dell’Ordine. Quanto ancora dovremo attendere perché le istituzioni intervengano una volta per tutte a porre fine a questi movimenti?”.

Paola Ambrogio

Consigliere comunale di Torino

Riparte il campionato 24esima giornata

Domenica 6 febbraio

Ore 18.       Udinese-Torino
Ore 20.45. Juventus-Verona

Chiuso il mercato calcistico che ha visto protagoniste le 2 squadre torinesi con acquisti di valore,riparte il campionato che dovrà confermare quanto fatto di buono finora dalla Juve e dal Toro.
Ecco le formazioni

Domenica, Allianz Stadium, ore 20.45

JUVE (4-3-3): Szczesny, Danilo, De Ligt, Chiellini, De Sciglio; Arthur, Zakaria, Rabiot; Cuadrado, Vlahovic, Morata. Allenatore: Allegri. A disposizione: Pinsoglio, Israel, Bonucci, Rugani, Lu. Pellegrini, McKennie, Miretti, Kaio Jorge, Kean, Dybala. Indisponibili: Chiesa, Alex Sandro, Perin, Bernardeschi. Squalificati: Locatelli. Diffidati: Danilo, Bernardeschi.

VERONA (3-5-2): Montipò; Casale, Gunter, Ceccherini; Faraoni, Ilic, Veloso, Lazovic; Barak, Caprari; Kalinic. Allenatore: Tudor. A disposizione: Pandur, A. Berardi, Sutalo, Coppola, Depaoli, Bessa, Tameze, Cancellieri, Praszelik, Retsos, Lasagna. Indisponibili: Dawidowicz, Frabotta, Hongla. Squalificati: Simeone. Diffidati: Casale, Faraoni, Gunter, Veloso.

Udine,Dacia Arena ore 18

UDINESE (3-5-2): Silvestri; Becao, Nuytinck, N. Perez; N. Molina, Arslan, Walace, Makengo, Udogie; Success, Beto. Allenatore: Cioffi. A disposizione: Padelli, Gasparini, Marì, Zeegelaar, Benkovic, Jajalo, Soppy, Samardzic, Pussetto, Nestorovski. Indisponibili: Pereyra. Squalificati: Deulofeu. Diffidati: Walace.

TORINO (3-4-2-1): V. Milinkovic; Djidji, Buongiorno, Rodriguez; Singo, Lukic, Mandragora, Vojvoda; Praet, Brekalo; Sanabria. Allenatore: Juric. A disposizione: Berisha, Aina, Izzo, Zima, Ansaldi, Linetty, S. Ricci, Pobega, Seck, Pjaca, Zaza, Pellegri. Indisponibili: Belotti, Edera, Fares. Squalificati: Bremer. Diffidati: Aina, Buongiorno, Lukic, Mandragora.

 Enzo Grassano

Il bollettino Covid di venerdì 4 febbraio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 6.921nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 5.373 dopo test antigenico), pari all’ 8,6% di 80.114 tamponi eseguiti, di cui 70.218 antigenici. Dei 6.921 nuovi casi gli asintomatici sono 5.868 (84,8%).

I casi sono così ripartiti: 5.200 screening, 1270 contatti di caso, 451 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 910.200, così suddivisi su base provinciale: 74.194 Alessandria, 41.700 Asti, 34.909 Biella, 124.452 Cuneo, 69.911 Novara, 480.994 Torino, 32.271 Vercelli, 32.678 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.427 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 14.664 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 110 (- 6 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1983 (- 8 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 108.191

I tamponi diagnostici finora processati sono 14. 610.613(+ 80.114 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.696

Sono 24, uno di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.696 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.684 Alessandria, 771Asti, 483 Biella, 1.562 Cuneo, 1.025 Novara, 6.051 Torino, 584 Vercelli, 412 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 124 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

787.220 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 787.220 (+14.835 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 65.626 Alessandria, 37.388 Asti, 29.925 Biella, 109.990 Cuneo, 63.377 Novara, 414.874 Torino, 27.847 Vercelli, 29.056 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.963 extraregione e 6.174 in fase di definizione.

Gli studenti sono tornati in piazza

Trascorsa una settimana dagli scontri  con le forze dell’ordine, gli studenti torinesi sono tornati  a manifestare per Lorenzo Parelli, il 18enne morto durante uno stage aziendale per un incidente sul lavoro a Udine.

Erano circa un migliaio i giovani ritrovatisi  in piazza XVIII Dicembre  per dare vita a una ‘passeggiata consapevole’, cosi la manifestazione è stata ribattezzata dopo gli accordi  di ieri in Questura e Prefettura. Le norme anticovid in zona arancione, vietano infatti i cortei. Per verificare il rispetto del diritto di manifestare in piazza erano presenti anche gli osservatori di Amnesty International.

(Foto Cgil)