ilTorinese

I tiramisù di Eataly Lingotto per la Fondazione per la Ricerca sul Cancro

Quest’anno, in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, il tiramisù Eataly diventa ancora più buono: dall’8 al 13 marzo, parte del ricavato dei tiramisù acquistati nei ristoranti a Eataly Lingotto sarà devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, per sostenere la lotta contro i tumori femminili.

Pochi ingredienti, di alta qualità e ricchi di gusto rendono il tiramisù preparato ogni giorno dagli chef di Eataly un fine pasto immancabile. Ecco i Savoiardi Giovanni Moro fatti a mano, il caffè il Supremo Presidio Slow Food della Cooperativa Sociale Pausa Café, la crema al mascarpone di Golosi di Salute e il cacao in polvere Due Vecchi di Venchi da pregiate miscele del centro e sud America. Un omaggio al dolce italiano più amato al mondo, così semplice ma anche così buono. E dall’8 al 13 marzo ancora più buono: sosteniamo insieme la ricerca!

Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro
La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus è stata costituita nel 1986 per offrire un contributo significativo alla sconfitta del cancro attraverso la realizzazione in Piemonte di un centro oncologico, l’Istituto di Candiolo (Torino), capace di coniugare la ricerca scientifica con la pratica clinica e di mettere a disposizione dei pazienti le migliori risorse umane e tecnologiche.
La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro si occupa di reperire le risorse economiche attraverso attività di raccolta fondi e organizza tutte le iniziative e le manifestazioni necessarie per raggiungere questo scopo.
L’Istituto di Candiolo è l’unico centro di ricerca e cura del cancro italiano realizzato esclusivamente attraverso il sostegno di oltre 300 mila donatori privati che, grazie alla loro generosità, ne hanno fatto un centro di rilievo internazionale. L’ Istituto di Candiolo è anche l’unico “Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico” del Piemonte, riconosciuto dal Ministero della Salute, a testimonianza delle importanti scoperte fatte e pubblicate sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali. È inserito nella Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta e le sue prestazioni sono fornite in convenzione col Servizio Sanitario Nazionale o in regime di libera professione. Ha iniziato la sua attività nel 1996 e da allora ha sviluppato nuovi spazi e servizi. Oggi si estende su 56.500 mq, di cui circa 10 mila dedicati alla ricerca. A Candiolo lavorano circa 800 persone tra medici, ricercatori italiani e internazionali, infermieri, personale amministrativo e tecnici.
La Fondazione ha previsto per i prossimi anni un importante piano di sviluppo che permetterà all’Istituto di crescere ulteriormente, dotandosi così di nuovi spazi da mettere a disposizione di medici, ricercatori e, soprattutto, dei pazienti e delle persone a loro vicine. L’obiettivo è di curare sempre più persone e sempre meglio.

Azotea, il nuovo concept di restaurant bar nel cuore di Torino

LA “TERRAZZA”  DA DOVE ESPLORARE CULTURE LONTANE MA VICINE.  

Torino porta con sé tante etnie e culture diverse: un meltin’ pop straordinario di cui, forse, dovremmo farne più tesoro. Popoli che si fanno conoscere soprattutto attraverso il cibo e la gastronomia del proprio territorio di origine e che stiamo imparando a conoscere attraverso i ristoranti che propongono le loro ricette tradizionali.
Da qualche mese, in città, è nato quello che potremmo definire un punto di riferimento importante per l’unione di culture gastronomiche diverse fra di loro, quella nippo – peruviana: Azotea, che in spagnolo significa ” terrazzo”, narra l’esplorazione visiva e gustativa di due mondi che tanto lontani sembrano non essere e dove la contaminazione di gusti apparentemente diversi danno vita a piatti, tapas e cocktail in perfetta armonia fra di loro.

Noi de ” Il Torinese” abbiamo intervistato insieme il bar manager e titolare del locale Matteo Fornari, e lo chef, che i più a Torino si ricorderanno per averlo conosciuto ai fornelli della cucina del Carlina Restaurant, e che vanta notevoli esperienze sia in Piemonte che addirittura in Arabia Saudita, Alexander Robles, di origini peruviane.
1. Com’è nato il progetto di Azotea? 
MF:  E’ nato nel 2017, su volontà mia e di mia moglie, a Laigueglia dove gestivamo già un cocktail bar dove la cucina era solo un contorno, un di più rispetto alla nostra reale proposta. E già il locale portava il nome di ” Azotea” , proprio per la presenza di questa grande terrazza a vista sul mare. La volontà di trasferire definitivamente il locale a Torino, è stata dettata anche dalla necessità dare continuità al rapporto coi clienti – la maggior parte torinesi – e la valorizzazione della parte “food” è stata rivolta proprio per dare completezza ai cocktail ai quali mi sono dedicato lungamente e con molto studio alle spalle. E poi, ora come ora, Torino – dal punto di vista urbano e di vivibilità – è davvero molto più ordinata: questo aspetto, dando seguito anche ai miei studi in grafica pubblicitaria, è stato maggiormente di stimolo ad insediarsi qui. E ho trovato  tanta voglia di cambiamento
AR: E’ stato amore a prima vista con Matteo e sua moglie Noemi. Mi trovavo in un periodo di cambiamenti lavorativi e trovarmi da Azotea è stata la mia fortuna. Ci siamo capiti sul mio modo di cucinare e il loro modo di completarla con la parte liquida: ciò che davvero mi ha conquistato e che mi ha fatto subito entrare in empatia con la proprietà è stato un cocktail realizzato appositamente per me a base di alloro e funghi shiitake peruviani che, fino a quel momento, conoscevo solo per l’utilizzo in cucina. I profumi e il perfetto mix tra i componenti mi ha addirittura ricordato i profumi del ragù di mia nonna in Perù : un vero cocktail sensoriale ed emozionale. Il mio ingresso in questo locale è stato da me fortemente voluto perchè poteva darmi la possibilità di concentrare il mio lavoro a partire dalle mie origini nippo- peruviane ( la mia bisnonna era giapponese) : il mio attaccamento alla città di Torino e le importanti esperienze di lavoro che ho svolto da Davide Palluda nelle Langhe e a Villa Tiboldi, sempre sotto la sua consulenza, nonchè anche in Arabia Saudita dove ho assunto il ruolo di chef, mi hanno permesso di riprendere in mano il mio ” curriculum” e di metterlo a disposizione in questa nuova avventura gastronomica e culturale.
2. Il Perù ospita la seconda comunità giapponese del sudamerica. Quali sono i caratteri della cucina peruviana che trovi si uniscano meglio alla cucina giapponese?
AR: Senza dubbio l’utilizzo del particolare tipo di peperoncino peruviano, dalle note fruttate, e le sue varie intensità, è l’ingrediente da cui parto per arrivare alla giusta contaminazione. Questo ingrediente, però, sia nei piatti che nei cocktail, non risalta la nota piccante spiccata ( come ad esempio accade nella cucina messicana)  ma, al contrario, fornisce una nota di aromaticità. Al tecnicismo, che contraddistinguono le lavorazioni della cucina giapponese, si contrappone l’equilibrio e la fantasia culinaria proveniente dai gusti tipici del Perù. Ad esempio, nel nostro ” Ceviche mexclado” , ho dovuto equilibrare con attenzione l’acidità e la piccantezza sia del peperoncino sia dello zenzero, insieme all’intensità data dal coriandolo: molta gente per la prima volta assaggia i nostri piatti nikkei- peruviani e così devo necessariamente far sì che tutto sia in equilibrio per soddisfare tutti i palati
MF: Per la cocktaileria, invece, non abbiamo un ingrediente preciso da cui partire: lo scegliamo e da lì , io e il mio staff del bar, costruiamo il cocktail da far conoscere al pubblico. Ad esempio, quando ho assaggiato il tomate de àrbol, pomodoro peruviano dove, assaggiandolo, ci sono un sacco di sentori ( tra cui, molto curioso, la liquirizia) , con una pelle molto dura e amarognola e, dopo averlo lavorato, abbiamo capito che potevamo inserirlo in un drink semplice, il pisco sour, dando vita, così, al ” Tomato de Pisco” : un gusto particolare, che nulla ha a che fare con il Bloody Mary, ma dona una freschezza aromatica ed erbacea inaspettata. Nel processo di bilanciamento di tutta la nostra proposta sia food che drink, in questo preciso cocktail la ” bilancia” pesa forse di più verso l’utilizzo delle acidità con il lime, in contrapposizione con la dolcezza del pisco. Ecco, questa continua ricerca dell’ equilibrio e di rispetto per le ricette originali, fa comprendere come l’espressione ” nikkei” e tutto ciò che di culturale appartiene, è una componente sempre presente in ogni nostra espressione.

3. Che importanza ricopre il procedimento del cocktail e del food pairing nella vostra proposta menù?
MF: Fondamentale. La prima cosa che ci siamo detti io e lo chef, quando abbiamo stretto l’accordo di lavoro, è che il piatto e il drink dovevano essere complementari uno all’altro. E non è un capriccio perchè, proprio a livello molecolare ,alcuni ingredienti sono particolarmente affini ad altri e, se l’abbinamento è fatto a regola d’arte, l’esaltazione del piatto è massima.  Il drink è divertente sul piatto e viceversa: il pubblico sta dimostrando di apprezzare questo gioco.
AR: L’intesa e il confronto con Matteo è molto forte su questo aspetto: i miei piatti, dopo averli assaggiati, sono associati subito a un drink di sua realizzazione. Il bar ormai è come la cucina: come io, ad esempio, lavoro con le estrazioni o con delle cotture particolari, il barman le riporta in forma liquida. Gli ingredienti, che spesso non sono abituati ad utilizzare in un cocktail, riesco ( per lo meno spero) a stimolarli e a farglieli conoscere.

4.Qual è il vero ingrediente che unisce Perù e Giappone ? 
AR : Inaspettatamente, la salsa di soia, ovviamente, giapponese. Ne esistono tantissimi tipi che qui in Italia non conosciamo. In Perù viene prodotta ma non è così popolare come in Giappone. Le varietà più aromatiche, insieme a determinati tagli di pesce, che ne garantiscono maggior morbidezza durante la masticazione, le utilizzo per esaltare i piatti più spiccatamente peruviani
MF: Per i cocktail utilizzo varie infusioni di tè giapponese e lo yuzu, agrume favoloso molto aromatico, che unisco al tamarindo peruviano, frutto con un’acidità importante, che dà molta forza al drink. E poi, sicuramente, l’uso del sake in unione sempre con altri ingredienti della tradizione peruviana, sono i cocktail a cui puntiamo per darci identità.
Azotea – Cocktail bar e Cucina Nikkei 
Via Maria Vittoria 49/B- Torino
Tel. 328 8015231
Chiara Vannini

Vaccini, Pd: Piemonte in ritardo nella fascia 5-11 anni

Il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle ed il vice Presidente della Commissione Sanità Domenico Rossi (Pd) lanciano l’allarme sullo scivolamento del Piemonte verso le ultime posizioni della classifica vaccinale.

 

«La Regione Piemonte continua a registrare un forte ritardo nelle vaccinazioni nella fascia tra i 5 e gli 11 anni e scivola verso il fondo della classifica sul tasso di copertura vaccinale. Secondo i dati più recenti (fonte: Sole 24 Ore), ben il 70,37% delle bambine e dei bambini non hanno ricevuto alcuna dose (completamente vaccinati: 25,24%, in attesa della seconda dose: 4,39%), il che colloca il Piemonte tra gli ultimi posti della classifica redatta dal Gimbe, ovvero al 15° posto, ben lontani da una media nazionale che registra un tasso di copertura vaccinale 5-11 del 32,24%. Bisogna accelerare sul versante dei vaccini ai minori e recuperare questo ritardo, che è preoccupante, perché occorre evitare che il miglioramento della situazione pandemica con la riduzione di contagi e ricoveri, la fine dello stato di emergenza e l’arrivo della bella stagione, contribuiscano a far abbassare l’attenzione e a spingere le famiglie a rinviare la vaccinazione dei più piccoli. Una scelta assolutamente sbagliata, essendo prevedibile che dopo l’estate si possa verificare una nuova ondata di contagi e non bisogna assolutamente farsi trovare impreparati. I vaccini ai più piccoli rappresentano una misura importante a garanzia della loro salute e a tutela di genitori e nonni».

 

Daniele VALLE – vice Presidente Consiglio regionale del Piemonte

Domenico ROSSI – vice Presidente IV Commissione

Donna molestata e derubata mentre cammina a Madonna di Campagna

E’ lo scorso martedì pomeriggio: un cittadino maliano avvicina in strada una donna, in via Traves,  e le chiede se possano consumare un rapporto sessuale. La donna, che si trova al telefono con un’amica,  lo rifiuta, cercando di allontanarlo, e continua la telefonata. L’uomo allora, le si avventa addosso afferrandola per le braccia e, dopo averla strattonata, la rapina del telefono, allontanandosi. La vittima cade a terra rovinosamente, nel frattempo la persona che era con lei al telefono contatta il 112 NUE riferendo dell’aggressione. Una pattuglia del Commissariato Madonna di Campagna riesce a individuare il fuggitivo  in via dei Mughetti e lo blocca. Si tratta di un trentunenne di nazionalità maliana, con precedenti specifici per rapina,  sottoposto alla misura della libertà vigilata. L’uomo è stato arrestato per rapina aggravata; il telefonino è stato recuperato dai poliziotti e riconsegnato alla vittim

Vinovo riapre la pista mercoledì 9 marzo

Vinovo riapre la pista mercoledì 9 marzo ma sarà anche l’ultimo appuntamento infrasettimanale. Dal 20 marzo (con la sola eccezione di sabato 26), il trotto a Torino sarà sempre di domenica: ad aprile con il Gran Premio Costa Azzurra il 10 e il Gran Premio Città di Torino il 17, ma anche a maggio e a giugno quando dal 15 cominceranno anche le corse in preserale e serale.

Il clou della riunione al via dalle 14.40 (sette corse in programma) è con il Premio Svizzera, un miglio per interessanti soggetti di 5 anni ed oltre. Favorita Alchimia Di Casei, allieva di Mauro Baroncini affidata come sempre ad Andrea Farolfi che ha centrato 3 vittorie nelle ultime quattro uscite. Poi gli habitué del turf torinese, come Seleniost e Ugolinast entrambi allenati da Santo Mollo che sarà alle guide della femmina, mentre con Seleniost sarà impegnato salirà Cosimo Cangelosi. Al rientro c”è Azdora, con il nuovo training di Fausto Barelli e la guida di Pietro Gubellini.

Grande interesse anche per il Premio Ginevra, altro miglio per i 3 anni: Divo Rosso con Andrea Guzzinati su tutti, sfidato da Domingo Bar (con Marco Smorgon) e Dubai Tor insieme a Roberto Vecchione che torna a Vinovo al pari di Holger Ehlert, V.P. Dell’Annunziata e Marco Stefani per una riunione complessivamente accattivante.

Come sempre ingresso gratuito con obbligo del super green pass.

Fiorella Mannoia e Ghost di scena al Teatro Colosseo

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Spettacoli a Torino

Mercoledì 9 marzo ore 21
FIORELLA MANNOIA
La versione di Fiorella tour

sold out

Il tour prende il nome dal programma che Fiorella sta conducendo su Rai 3 dal 25 ottobre scorso in seconda serata.
Ad accompagnare Fiorella sul palco durante il tour i musicisti: Diego Corradin alla batteria, Claudio Storniolo al pianoforte e alle tastiere, Luca Visigalli al basso, Max Rosati e Alessandro “DOC” De Crescenzo alle chitarre, e Carlo Di Francesco alle percussioni e alla direzione musicale di tutto lo spettacolo.


Fiorella Mannoia, foto di Francesco Scipioni

 

 

venerdì 11 e sabato 12 marzo ore 21
GHOST
Il Musical

poltronissima € 52,50 | poltrona A € 46,90 | galleria € 40,80 | galleria B € 29,60

Fedele trasposizione del celebre film cult con Patrick Swayze, Demi Moore e Whoopi Goldberg, tra i maggiori successi cinematografici di tutti i tempi, Ghost – Il Musical racconta l’appassionante storia d’amore di Sam e Molly. Una travolgente storia che, tra romanticismo, thriller e commedia, commuove il pubblico, grazie anche a una bellissima colonna sonora dove non poteva mancare l’indimenticabile Unchained Melody.
Molly, Sam e la travolgente sensitiva Oda Mae Brown lasceranno il pubblico senza fiato in questa nuova versione italiana.

Tutte le informazioni sul sito www.teatrocolosseo.it e sui profili social del Teatro.

La Buona Destra apre il comitato San Salvario

Prosegue il percorso di crescita e di costante consolidamento territoriale della Buona Destra piemontese, attraverso l’organizzazione interna, la strutturazione sul territorio e l’apertura di nuovi comitati locali che ne garantiscono una presenza locale capillare.

Il Direttivo Regionale della Buona Destra è infatti lieto di annunciare l’apertura di un nuovo Comitato per la Buona Destra: il Comitato di Torino – San Salvario.

Il nostro percorso iniziato circa un anno e mezzo fa con l’obiettivo di costruire un’area di destra liberale e di respiro europeo, sta attirando un sempre maggior interesse, sia a livello nazionale che locale: il confronto con le sensibilità politiche a noi affini e la presenza nei territori per spiegare la nostra visione di ciò che dovrebbe essere la politica costruttiva, ci permette di ottenere l’adesione di un sempre crescente numero di simpatizzanti, di attivisti, di amministratori locali che, finalmente, ritrovano una casa che ne possa rappresentare le istanze.

Con l’apertura del Comitato Territoriale di San Salvario, ci inseriamo in un quartiere multietnico, ricco di attività commerciali e sede di uno dei principali punti di riferimento della movida torinese. Una situazione peculiare che porta con se grandi opportunità da sfruttare e grandi problematicità da gestire in modo efficace a beneficio dell’intera collettività, a partire dalla gestione del decoro e dell’ordine pubblico, in modo da portare al ripristino della sicurezza e della legalità in tutto il quartiere.

Attraverso le proposte concrete e la visione a lungo termine che contraddistinguono la politica della Buona Destra, ambiamo ad essere punto di riferimento per i cittadini che in San Salvario vivono, investono, lavorano. Attraverso piani di sviluppo seri, una Destra distante dagli slogan mordi e fuggi anche a San Salvario può fare la differenza.

Il Direttivo della Buona Destra del Piemonte ricorda di essere a disposizione per tutti coloro che, incuriositi dalla nuova realtà politica, volessero approfondire la nostra proposta, sia attraverso i canali social sia attraverso il Comitato Locale ed i propri organi direttivi.

Buona Destra Piemonte

Giornata internazionale della donna, le iniziative a Torino

“Le donne nei momenti di difficoltà hanno da sempre avuto uno straordinario coraggio per affermare sé stesse e nel compiere quel cammino di emancipazione per l’intero genere femminile. La loro tenacia e il loro coraggio hanno fatto la differenza nell’affrontare i soprusi e nel far sentire la propria voce  nella difesa di quei diritti fondamentali per una giusta dignità umana. Anche nel dramma del conflitto che ha investito l’Ucraina, la loro vocazione a “costruttrici di pace” sarà determinante per far prevalere la giusta armonia e la reciproca comprensione tra gli individui”, dichiara Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale.Proprio nell’anno in cui l’attività del Comitato regionale diritti umani e civili è incentrata sulla tutela dei diritti delle donne e sulle donne che sono in prima linea nella difesa dei diritti dei più deboli, il Comitato – insieme con la Consulta femminile regionale – organizza il convegno “La guerra delle donne”, che si terrà venerdì 11 marzo alle 10.30 nell’aula di Palazzo Lascaris. Un incontro voluto per sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti violati ed esprimere vicinanza ideale alle donne che oggi stanno vivendo la situazione tragica della guerra – spesso sopportandone il peso maggiore, come sta accadendo ora in Ucraina.

A intervenire all’incontro in qualità di relatori saranno il console onorario dell’Ucraina, Dario Arrigotti, che racconterà storie di famiglie divise, di donne costrette a scappare e impegnate a sobbarcarsi l’onere di garantire sicurezza e sopravvivenza per sé e per i propri figli, Marie Jeanne Balagizi Sifa, coordinatrice del Forum delle donne africane italiane che affronterà il tema dello stupro quale violenza perpetrata durante i conflitti, e Ylenia Serra, garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, che approfondirà la problematica della tratta, specie quella di natura sessuale che coinvolge le minorenni straniere non accompagnate e gli strumenti, soffermandosi sul ruolo dei tutori, per l’accoglienza e il reinserimento sociale delle vittime. Per i saluti istituzionali interverranno: Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale, Sara Zambaia, consigliera regionale e vicepresidente del Comitato diritti umani e civili, Giampiero Leo, vicepresidente del Comitato diritti umani e civili, l’assessore regionale Chiara Caucino e la presidente della Consulta femminile regionale Ornella Toselli. A moderare il convegno sarà la giornalista Marita Ballesio.

Un appello a tutte le donne a “fare squadra”, a riscoprire il valore della solidarietà femminile, per abbattere pregiudizi, stereotipi e favorire il cambiamento in ogni ambito del vivere civile è poi il messaggio lanciato dalle consigliere e assessore del Consiglio regionale attraverso alcune brevi videoclip diffuse in Tv e sui social media. Una campagna di comunicazione che sotto l’hashtag #insiemefacciamoladifferenza intende promuovere la capacità delle donne di fare rete, parlando alla loro sensibilità e facilitando quindi azioni concrete per l’affermazione delle pari opportunità tra uomo e donna e la riduzione di eventuali diseguaglianze dovute all’appartenenza di genere.

Testimoni di coraggio sono state anche numerose donne del passato, nomi noti o sconosciuti, che si sono battute per un’ideale, che hanno soccorso chi combatteva per l’indipendenza e l’unità del proprio Paese.  A queste donne è dedicata la pièce teatrale “Le  sfacciate  meretrici  – Donne del Risorgimento Italiano”, scritta e diretta da Chiara Bonome, interpretata da Virginia Bonacini,Chiara BonomeAndrea Carpiceci e Stefano Dilauro e organizzata dal Museo nazionale del Risorgimento italiano di Torino con il sostegno del Consiglio regionale. Lo spettacolo, che si terrà l’8 marzo alle 18.30 nell’Aula della Camera italiana, vuole essere un omaggio all’impegno di tutte le donne che hanno contributo all’Indipendenza e all’Unità italiana al pari degli uomini, attraverso il racconto di alcune delle loro storie così incredibili, eppure vere.

 

Città di Torino: forum “Salute è autodeterminazione”

In occasione dell’8 Marzo la Città di Torino mette al centro la salute e i diritti sessuali e riproduttivi con un forum dal titolo: “SALUTE È AUTODETERMINAZIONE – I diritti sessuali e riproduttivi delle donne a Torino”.
I diritti alla salute sessuale e riproduttiva sono diritti fondamentali di tutte e tutti, che vanno tutelati e rafforzati attraverso servizi di alta qualità, completi e accessibili. Il forum si terrà l’8 marzo dalle ore 9.30 al Polo del ‘900 in via del Carmine n°14.
Partecipazione: in presenza con obbligo di registrazione a questo link oppure in diretta streaming compilando il form per ricevere il link relativo. Disponibile il programma e il comunicato stampa.
Ulteriori informazioni e aggiornamenti sul portale: http://www.irma-torino.it/it/

 

La Città di Torino procederà alla redazione del Bilancio di genere

La Città di Torino procederà alla redazione del Bilancio di genere, declinandolo congiuntamente al Bilancio Sociale, in modo da acquisire un quadro dettagliato della situazione territoriale, dell’organizzazione interna e delle politiche in atto.

Lo prevede la mozione (prima firmataria: Elena Apollonio – Lista Civica per Torino) approvata il 7 marzo 2022 dal Consiglio Comunale all’unanimità (39 voti favorevoli su 39 consiglieri presenti).

Presentato nella seduta del 3 marzo 2022 delle Commissioni Diritti e Pari opportunità, Quarta e Prima, il documento chiede inoltre di valutare l’opportunità di definire possibili obiettivi di miglioramento delle proprie politiche di genere, dandone anche conto alla cittadinanza e a tutti i suoi interlocutori privati e pubblici in una dimensione di piena trasparenza.

Nel dibattito in aula, la prima firmataria Elena Apollonio (Lista Civica per Torino) ha sottolineato l’importanza di ottenere dati disaggregati per genere per realizzare politiche più efficaci, maggiore trasparenza e performance dell’Amministrazione migliori, come richiesto anche dall’Unione Europea.
La consigliera Nadia Conticelli (PD) ha confermato che la redazione del bilancio sociale e di genere è già prevista dal Dup e ha evidenziato la necessità di praticare politiche quotidiane per la parità di genere.

Il bilancio con dati disaggregati in base al genere può essere utile anche per risparmiare risorse – ha affermato Ivana Garione (Moderati).

L’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione a predisporre il bilancio sociale e di genere per realizzare il principio di uguaglianza e pari opportunità, senza un predominio di un genere sull’altro. Non si tratta però di strumenti semplici – ha dichiarato – ma serviranno per migliorare le performance complessive dell’ente.

(M.Q.) – Ufficio Stampa Consiglio Comunale

Ladri tentano di introdursi in un appartamento

 

Arrestati due giovani 

 

La segnalazione è arrivata da un’inquilina che dal proprio appartamento ha prima udito rumori e poi visto dallo spioncino due persone armeggiare sulla porta d’ingresso di un appartamento attiguo. I due, servendosi di un grosso cacciavite, stavano tentando di aprire la porta dell’alloggio. A questo punto l’inquilina contatta il 112 NUE e di lì a poco gli agenti della Squadra Volante raggiungono lo stabile di via Onorato Vigliani dove vedono due giovani. Il primo, con un cacciavite in mani del quale cerca di disfarsi, che tenta la fuga nel giardino condominiale e il secondo che, alla vista dei poliziotti, risale le scale del palazzo. Entrambi vengono fermati e trovati in possesso di materiale utile a forzare le porte d’ingressso di abitazioni.

Da un controllo effettuato dai poliziotti, sono risultati tre gli alloggi che avevano subito il tentativo di effrazione.

Alla luce dei fatti i due, un diciottenne e un minore, vengono arrestati per tentato furto in abitazione.

8 marzo, ricordi di guerra e di case di ringhiera

Nella mia memoria metto insieme le case di ringhiera e il mese di marzo. Marzo è ancora inverno, ma per me da “gagnu” era come fosse già arrivata la primavera. Sono passati 50 anni, ma che dico, molti di più. 

E mai e poi mai avrei immaginato che nel marzo del 2022 i russi avrebbero fatto la guerra all’Ucraina.  Brutto, veramente brutto questo Marzo con i venti di guerra. Tanta angoscia. Chi l’avrebbe detto che Putin fosse pazzo a tal punto?  Nei giorni antecedenti all’invasione tutti i commentatori internazionali escludevano questa ipotesi. Ed è incoraggiante vedere la solidarietà dei torinesi e  dei piemontesi, come degli italiani.  L’aereo che ha portato nella nostra città i bambini oncologici è stato oltremodo commovente, toccante. Con la presenza dal Governatore Cirio alla vicepresidente del Senato Anna Rossomando, oltre qualsiasi divisione politica.  Le parole di Matteo Salvini che sosteneva che Putin era il più figo del mondo sono ormai un lontano, lontanissimo ricordo.
Accidenti le cose come cambiano: prima l’Urss era un mito per i comunisti.  Ora la Russia è  un mito per una certa estrema destra. Mio zio Paolo Moschelli era partito da una casa di ringhiera in via Cuneo. Fuggito dall’Italia fascista, passando per Parigi era arrivato , con tutta la famiglia al mitico Hotel Lux che ospitava gli esuli politici. Diventando Maresciallo dell’Armata Rossa. E alle manifestazioni dei primi anni 60 campeggiavano le due bandiere, quella rossa e quella azzurra con la colomba della Pace disegnata da Pablo Picasso.  Io volevo sempre portare quella rossa.  Ero piccolo. Ma quel rosso era per me simbolo di libertà.  Ora il rosso delle bandiere russe sui carri armati è simbolo solo di oppressione. Una cosa è chiara: Putin non si ispira a Stalin, bensì allo zar Ivan il terribile. Ma una certa sinistra non ha proprio capito. Per il semplice fatto che non vuole capire. Meglio continuare con la solita tiritera dell’imperialismo Usa concretizzato nella Nato. Per loro è più semplice perché è più facile non capire. Capire vuol dire assumere delle responsabilità. Ti apre il cuore vedere cosa sta succedendo al Sermig. Non si riesce neppure a passare con l’auto tante sono le persone che portano vestiti ed alimenti per il popolo ucraino. Solidarietà.  Bella solidarietà. Come, in condizioni decisamente diverse dalla guerra, era oltre 50 anni fa tra gli abitanti degli alloggi di ringhiera. Come la zia Maria.  Tutta una vita in una piccola stanza senza servizi.  Si lavava ai bagni pubblici e la “toilette” al fondo del corridoio ringhiera. Doveva essere duretta la vita.  Prima di essere pensionata lavorava all’opificio militare. Mio nonno materno morì sei mesi dopo l’inizio della guerra per una pleurite. Troppo vecchio per il fronte. 40 anni. E zia Maria era orgogliosa di dire:  a tua mamma l’ho trovato io il lavoro alla Marus di corso Emilia. Aveva 11 anni, appena finita la quinta elementare. Praticante a 11 anni. Scarseggiano gli operai, uomini utili per il fronte. Utili per una guerra inutile. Come sono in fondo tutte le guerre. E giù mia mamma e mia zia nel raccontarmi la loro piccola guerra per la sopravvivenza. In questo Marzo di ricordi di Barriera e case di ringhiera, di ricordi di guerra e di questa assurda guerra all Ucraina. Marzo che mese… 8 marzo per tutte le donne. In particolare per le donne che stanno soffrendo ingiustizie e guerra. Un buon 8 Marzo per mia madre e mia zia che hanno vissuto in case di ringhiera. Un buon 8 marzo facendo tesoro dei loro racconti, perché non volevano più vedere il dolore e soffrire per le guerre.

Patrizio Tosetto