ilTorinese

Non riescono a nascondere la droga, arrestati

Il tentativo di disfarsi dello stupefacente non è passato inosservato

Due ragazzi di 21 e 25 anni sono stati arrestati dagli agenti del Commissariato Centro. I fatti risalgono a sabato scorso quando in C.so Vercelli, nei pressi del ponte Carpanini, i due ragazzi vedendo la volante hanno cercato inizialmente di dileguarsi a bordo di un monopattino, per poi tentare inutilmente di liberarsi della droga gettandola dal ponte. La scena non è sfuggita agli agenti che, dopo aver recuperato lo stupefacente hanno approfondito i controlli.

I due sono stati trovati in possesso di un totale di 100 grammi di hashish e circa 600 euro in banconote da piccolo taglio, motivo per cui sono stati arrestati in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Tentano il furto in un bar nel cuore della notte

Arrestati dalle Volanti della Polizia di Stato

Si sono introdotti attorno alle tre di notte all’interno delle pertinenze di un bar ubicato in via Pinerolo ma sono stati scoperti.

Martedì scorso due complici, vestiti di scuro, calzanti cappuccio e cappello di lana, dopo aver forzato una delle saracinesche, entrano all’interno del bagno del locale e da lì cercano tramite una scala a pioli di spostare i pannelli del controsoffitto nel tentativo di far accesso nelle altre aree del bar.

A causa dei rumori prodotti, alcuni condomini segnalano al 112 NUE il fatto: le pattuglie dell’Ufficio Prevenzione Generale e del Commissaraliato Dora Vanchiglia intercettano i due proprio mentre tentano di darsi alla fuga, vistisi scoperti. Si tratta di un 30enne di nazionalità rumena con diversi precedenti di polizia specifici solo nell’ultimo anno, e di un 34enne italiano. Entrambi sono stati arrestati per tentato furto aggravato in concorso.

Trent’anni dopo la guida per sopravvivere all’assedio di Sarajevo 

Una copia ormai logora, consumata a forza di sfogliarne le pagine ingiallite dal tempo, la vidi tra i volumi della libreria a casa di Goran che la custodiva come una preziosa reliquia. 

Un’altra l’avevo  adocchiata in una libreria nei pressi della Baščaršija, al numero 8 di Vladislava Skarica ma, stupidamente, non la comprai. Gli ottanta marchi del prezzo ( quasi quaranta euro) mi avevano frenato. Che errore! Trovarla oggi non è solo difficile ma  quasi impossibile. La Sarajevo Survival Guide, scritta trent’anni fa, tra l’aprile del 1992 e la primavera del 1993 dal collettivo di FAMA composto da Miroslav Prstojević, Željko Puljić, Maja Razović, Aleksandra Wagner e Bora Ćosić, è diventata un oggetto di culto. Su Amazon si trova, usata, a centosettanta euro e nuova (rarissima) a cifre stratosferiche. Questo libro di novanticinque pagine in formato quasi tascabile era una guida per la sopravvivenza a Sarajevo durante la guerra. Edita nel 1993 dagli stessi autori in serbo-croato venne distribuita l’anno successivo, tradotta in inglese,  dalla casa editrice Workman Publishing di New York. Un libro originale, intelligente, denso di amara ironia balcanica che  descriveva e cercava di far comprendere come fosse possibile organizzarsi la vita durante l’assedio più lungo  della storia moderna che iniziò proprio trent’anni fa, il 5 di aprile del 1992. Un viaggio nella quotidianità di una città senza trasporti, acqua ed elettricità, senza cibo e telefoni, con i negozi dalle serrande abbassate e dagli scaffali tristemente vuoti, dove le informazioni erano scarsissime. Uno scenario duro, estremo, dov’era quasi impossibile vivere, sospesi come si era  tra mille stenti e pericoli che obbligavano  a inventarsi  ogni stratagemma utile per tirare avanti e sopravvivere.

Sarajevo era stretta d’assedio da duecentosei carri armati, centoventi mortai, un numero pazzesco di cannoni antiaerei e di armi d’ogni tipo. Così, sotto  il fuoco costante dei mortai e dei cecchini, in condizioni di lavoro tremende, i ragazzi di FAMA iniziarono la raccolta, insieme ad artisti e intellettuali sarajevesi, di informazioni utili per resistere. Ovviamente la guida rappresentò un  progetto estremo di denuncia e documentazione offrendo al tempo stesso utilissime e concrete indicazioni pratiche su dove dormire, come riscaldarsi e depurare l’acqua , prepararsi dei pasti o bevande con un vero e proprio ricettario di guerra, suggerendo dritte sui mezzi di trasporto utilizzabili e i possibili itinerari per muoversi nel catino sarajevese senza buscarsi un proiettile in testa. “Se decidi di andare a Sarajevo, sii preparato e maturo. Potrebbe rivelarsi la decisione più importante che tu abbia mai fatto nella vita”, si leggeva. E di seguito gli utili consigli: “Porta con te buone scarpe che ti facciano camminare a lungo e correre veloce, pantaloni con molte tasche, pillole per l’acqua, i marchi tedeschi (piccole taglie), batterie, fiammiferi, vasetto con vitamine, cibo in scatola, bevande e sigarette. Tutto quello che porterai sarà consumato o scambiato per informazioni utili. Dovrai sapere quando saltare un pasto, come trasformare i problemi in scherzo ed essere rilassato nei momenti impossibili. Imparare a non mostrare emozioni e non essere pignolo su nulla. Sii pronto a dormire in scantinati, desideroso di camminare e lavorare circondato da pericoli. Rinunciare a tutte le tue abitudini precedenti. Utilizzare il telefono, quando funziona, ridere quando non funziona. Riderai un sacco. Disprezza, non odiare”. La filosofia di questa sorta di Routard in tempo di guerra, è racchiusa in queste parole. Non rinunciare a se stessi, non abbrutirsi, non cedere all’odio per non diventare come gli assedianti. E tutto l’insieme intriso da un potente e dissacrante  umorismo nero  mentre si raccontavano le bellezze di una città .Un libro che era anche un messaggio per la nuova civiltà che stava per nascere, quella del ventunesimo secolo, affrontando in presa diretta il nodo della sopravvivenza in condizioni urbane estreme. Così, una pagina dopo l’altra, si veniva accompagnati  attraverso una città che si arrangiava sperimentando forme di resistenza e di dignità che mettevano alla prova i nervi stimolando la creatività, necessariamente cinica, per vincere il terrore quotidiano.

La mappa di sopravvivenza venne realizzata girando per le strade, parlando con le persone, vivendone gli stessi disagi e gli stessi lutti. Il risultato ottenuto, in un contesto drammatico, fu straordinario. La Sarajevo Survival Guide testimonia come in circostanze tremende, dove l’esistenza delle persone viene resa  impossibile, la vita e la cultura sopravvivono, alzano la testa, non s’arrendono. Nella Sarajevo assediata venivano pubblicati giornali, andavano in onda trasmissioni radiofoniche, esistevano luoghi (come le scale dei palazzi o gli angoli riparati dai muri) dove ritrovarsi a giocare a carte, scacchi o al biliardino; gli appartamenti erano adibiti a scuole, le donne si specializzarono in ricette culinarie fatte di nulla, coltivando verdure negli orti di guerra in casa o in qualche fazzoletto di terra tra un palazzo e l’altro. Alcuni esempi? Partiamo dalle bevande: “L’acqua e il tè sono le bevande più consumate in città. Un tempo l’acqua di Sarajevo era nota per la sua purezza. Oggi, prima di essere bevuta, va bollita e mischiata con una pillola. Ne esistono di due tipi: pillola bianca per due litri di acqua, pillola verde per cinque litri di acqua. I problemi nascono quando si possiede una pillola verde e meno di due litri d’acqua. Cosa ci sia dentro le pillole è un segreto che conoscono, forse, solo i funzionari dell’Umprofor, la forza di protezione dell’Onu che detiene il monopolio delle pillole. Alcol, succhi di frutta e latte in polvere sono difficili da trovare e molto costosi e bisogna cercarli al mercato nero”. C’è anche chi, ironicamente, si lamentava: “ Ci hanno mandato latte in polvere, a volte polvere di caffè, polvere di vitamina, e sono riusciti a ottenere anche la polvere d’uovo. Perché mai non hanno inventato la rakija (la grappa) in polvere?”. Si veniva informati che, al quarto piano di un palazzo viveva una donna con la sua mucca: lei all’interno dell’appartamento abbandonato, la mucca sul balcone. O viceversa. Un altro esempio era quello della cultura. Negli scantinati venivano allestiti spettacoli teatrali. I concerti non mancavano mai e non era difficile averne notizia. Tutte le vetrine delle librerie erano andate distrutte e il numero dei romanzi e dei libri di intrattenimento era andato rapidamente scomparendo. Con un crescente interesse per i libri stranieri e per i dizionari. La fame di cultura provocava crampi come quella vera e tutti erano interessati alle altre lingue straniere.

La guida segnalava anche i souvenir : “il più gettonato è la scheggia di mortaio. Si possono trovare ovunque: nelle strade, nelle piazze, sui balconi, all’interno delle abitazioni. I proiettili hanno un prezzo inferiore. Se non si hanno soldi si possono barattare con un buono alimentare”. Anche i regali mostravano una scala di valori radicalmente diversa: ”una bottiglia di acqua pulita, una candela, un pezzo di sapone, shampoo, aglio, cipolla, un secchio di carbone, qualche tronco di legno. Le scarpe di pelle di serpente sono eccellenti per correre da un incrocio all’altro ed evitare i colpi dei cecchini”. Per non parlare, del riscaldamento durante i quattro rigidi  inverni  di guerra a Sarajevo. Il clima della capitale bosniaca è tipicamente quello di montagna e la temperatura arriva fino a venticinque gradi sotto zero. Per dormire s’indossava qualunque indumento, calze spesse e berretti di lana. Gli alberi dei viali furono tagliati e bruciati e dopo di loro i mobili e, qualche volta ma non sempre, i libri. Nonostante i disagi, c’era parecchia ironia in giro. Ci fu chi disse: “ Lo scorso inverno ha dimostrato che i libri di Ilich Vladimir Lenin bruciano molto bene, dimostrando il calore delle idee del socialismo”. Nell’inverno del 1993, oltre a non esserci elettricità in quasi tutta la città, era un’impresa trovare gas per il riscaldamento. “Il problema è che se il gas veniva aperto quando nessuno se lo aspettava, arrivava anche a esplodere in alcune case e appartamenti, provocando gravi ustioni ad alcuni abitanti di Sarajevo. Così, in un ospedale di Sarajevo, un infermiere, che si stava congelando alla reception, sperava che il gas venisse aperto per potersi riscaldare. Poco dopo vide un gruppo di persone che entravano in ospedale. Erano sporchi di fuliggine e dalle loro spalle e vestiti usciva fumo. Appena li vide, l’infermiere esclama con gioia: E’ arrivato il gas!!”. Agli inizi d’aprile di dieci anni fa, vent’anni dopo l’inizio delle ostilità, il  gruppo formato dai giovani artisti sarajevesi conosciuti a livello internazionale per aver prodotto la famosa guida ha presentò il progetto per il museo dell’assedio di Sarajevo ( sottotitolato, l’arte di vivere 1992-1996), promosso dalla municipalità di Sarajevo e da un consorzio promotore dell’idea. Centinaia  di testimonianze vennero raccolte rappresentando la memoria di donne e uomini, anziani e bambini che resistettero al più lungo assedio della storia moderna, dal 5 aprile del 1992 al 29 febbraio del 1996. Accanto a materiale video, documenti e fotografie colpivano le raccolte di oggetti di fortuna costruiti durante la guerra.

La ricerca prevedeva la raccolta di informazioni su diversi livelli: antropologico, umanitario, culturale, sociologico, politico, psicologico, militare, internazionale. Emerse come da un lato i cittadini di Sarajevo fossero riusciti a dimostrare, nonostante il brutale e strategico terrore a cui erano stati sottoposti, che il lavoro, la creatività, l’intelligenza, l’umanità possono vivere anche in una situazione di inferno come quella dell’assedio. Dimostrando quindi che, in ultima analisi, i cittadini avevano vinto“, raccontò Suada Kapić di FAMA. Che aggiunse come fossero emersi anche gli  aspetti opposti come “la perversione dei comportamenti, l’arroganza senza limiti, la totale mancanza di rispetto del prossimo, la facile manipolazione e l’assoluta assenza di visione della realtà. Così ciò che era inconcepibile potesse accadere, accadde“. Prendendo in considerazione le persone e l’assedio come un unico “organismo vivo“, il gruppo FAMA era convinto che il Museo potesse rappresentare una parte importante della “banca di conoscenze umane” utili al mondo globalizzato nella continua lotta per la sopravvivenza. Un’idea concreta per dimostrare a chi vive oggi in situazioni di terrore, di conflitti armati e sociali, di distruzione ambientale, che è possibile salvare la civiltà e rimanere esseri umani anche durante una permanente distruzione durata tre anni e dieci mesi, 1425 giorni, quasi dodicimila morti, decine di migliaia di feriti. Un monito terribilmente forte che, considerati i tanti conflitti come l’attuale che insanguina l’Ucraina invasa dalle truppe di Mosca, non è valso a far comprendere come siano atroci e insensate le guerre.

Marco Travaglini

 

Sanità, Pd: “Addio al Polo delle eccellenze”

 VALLE E SALIZZONI (PD): “LA REGIONE VUOLE LE MOLINETTE 2”

Il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle e il consigliere regionale Mauro SALIZZONI (Pd): “Scelta scellerata e contraria all’interesse dei malati e dei professionisti che vi operano. Al Piemonte servono nuovi ospedali, invece non si decide mai nulla e si smonta il già deciso”.

 

«Ormai il disegno di Cirio e di Icardi è chiaro: altro che Polo delle eccellenze sanitarie, il Parco della Salute di Torino è destinato a diventare semplicemente una “Molinette 2”»: lo affermano il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele VALLE e il consigliere regionale Mauro SALIZZONI,  commentando la notizia dello “scorporo” dal progetto del Parco della Salute, della Scienza e dell’Innovazione non solo del Regina Margherita ma anche di una parte del Sant’Anna. «Il Parco della Salute è stato pensato non come un semplice ospedale, ma come un’infrastruttura strategica dedicata alle alte specialità, alla ricerca e all’innovazione, in grado di incidere in modo significativo sul tessuto produttivo metropolitano-aggiungono Daniele VALLE e Mauro SALIZZONI-Lo scopo è quello di integrare in un unico contesto le migliori competenze per la cura degli adulti e dei bambini, con strutture moderne anche per la formazione dei futuri professionisti della sanità e laboratori di ricerca. Recedere da questa idea, togliendo l’area materno infantile, vuol dire mettere a rischio l’intero progetto. Si passerebbe dallo schema iniziale di 2 ospedali (Parco e Cto) al posto degli attuali 4, ad un nuovo disegno dove gli ospedali resterebbero comunque 4. Il canone di disponibilità del Parco, di circa 30 milioni di euro l’anno, era in gran parte sostenuto dai risparmi degli importanti costi di manutenzione oggi sopportati dalla Regione per i tre vetusti ospedali ( le Molinette sono del 1935, il Sant’Anna del 1938, il Regina Margherita è del 1961). Avendo deciso di non includere il Sant’Anna e il Regina Margherita, come pensa la Regione di sostenere i costi (di manutenzione, di personale, ecc.) del nuovo ospedale, dovendo anche continuare a mantenere quelli vecchi? Chiediamo puntuali garanzie economiche alla Regione circa la possibilità di mantenere il progetto del Parco e che queste garanzie vengano indicate nella stessa delibera di scorporo,  con i relativi costi aggiuntivi per i cittadini piemontesi». «In questo modo si cancella definitivamente il disegno di edilizia sanitaria della Giunta Chiamparino-dichiara Daniele VALLE-per il nuovo ospedale dell’AslTO5 si è deciso di azzerare tutto abbandonando Vadò e ripartendo dalla casella iniziale, per Ivrea e VCO non c’è nessuna certezza e si attende di conoscere l’esito degli studi comparativi, su Novara si confermano tutti i dubbi che avevamo sulla sostenibilità economica dell’operazione voluta da Icardi. Al Piemonte servono nuovi e moderni ospedali, qui invece non si decide nulla e si smonta il già deciso».

«Nel caso in cui si dovesse determinare un ritardo nella realizzazione del Parco della Salute o addirittura, un annullamento della procedura di gara-conclude Mauro SALIZZONI -la Regione deve impegnarsi con un importante provvedimento di sostegno economico finanziario per la ristrutturazione delle Molinette, che, altrimenti, verrebbero lasciate in una condizione strutturale drammatica causata da una scelta scellerata e contraria all’interesse dei malati e dei professionisti che vi operano».

 

Daniele VALLE

vice Presidente Consiglio regionale del Piemonte

 

Mauro SALIZZONI

Consigliere Regionale del Piemonte

Arte, storia e cultura nei musei della Fondazione

AGENDA APPUNTAMENTI FONDAZIONE TORINO MUSEI 8 – 14 aprile 2022

 

VENERDI 8 APRILE

Venerdì 8 aprile

INVITO A POMPEI

8 aprile – 29 agosto 2022

Palazzo Madama – apertura nuova mostra

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino, dall’8 aprile al 29 agosto 2022, presenta la mostra Invito a Pompei, curata dal Parco Archeologico di Pompei e da Palazzo Madama.

Un “invito” a entrare nelle case di Pompei, a scoprire quali erano le atmosfere, come erano arredate, quali oggetti erano usati quotidianamente dai suoi abitanti, come erano decorate e abbellite, attraverso un viaggio nel mondo pompeiano.

Il percorso espositivo, nella maestosa Sala del Senato, dove si è fatta l’Italia, si snoda attraverso gli ambienti maggiormente rappresentativi delle case più lussuose della Pompei del I secolo d.C.

Una ricca selezione di oltre 120 opere, tra arredistatuegioiellibronzivetri e apparati decorativi, è presentata al visitatore in un itinerario tra gli spazi domestici (l’atrio, il triclinio, il peristilio con il giardino, le stanze da letto), che termina con i drammatici calchi di alcune vittime.

Info: www.palazzomadamatorino.it

SABATO 9 APRILE

Sabato 9 aprile ore 16.30

PROSPETTIVE

OTTAEDRO – Aria – Raffigurare l’invisibile

Palazzo Madama – visita guidata in collaborazione con Orchestra Filarmonica di Torino

Per il quarto anno consecutivo, Fondazione Torino Musei, OFT – Orchestra Filarmonica di Torino e Abbonamento Musei propongono il progetto di collaborazione che avvicina il pubblico dell’arte a quello della musica e viceversa. Per chi ama esplorare l’arte nelle sue mille sfumature, i tre grandi musei della Città di Torino – GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica ogni sabato precedente il concerto propongono una visita guidata, a rotazione, al proprio patrimonio museale, traendo ispirazione dalla stagione concertistica dell’Orchestra Filarmonica di Torino.

Uno strillo che ci riempie d’aria i polmoni, ecco la prima cosa che facciamo quando nasciamo. L’aria segna l’inizio della vita nel mondo e ben presto si trasforma in voce e musica, ma anche nell’elemento necessario a creare magnifici vetri. In forma di vento di primavera che scompiglia le chiome di alberi e persone, l’aria – apparentemente non raffigurabile – si ritrova nei soffitti di Palazzo Madama; è l’elemento che dà fiato alle trombe nelle allegorie della Guerra e della Fama, dà avvio alla caccia della nobiltà e permette di rallegrare con zampogne e flauti le feste popolari raffigurate in dipinti e mobili di epoca barocca.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).
Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com • è possibile effettuare l’acquisto on-line https://www.arteintorino.com/

DOMENICA 10 APRILE

 

Domenica 10 aprile ore 11

DISEGNIAMO POMPEI

Palazzo Madama – attività per famiglie nell’ambito di Disegniamo l’arte, progetto a cura di Associazione Abbonamento Musei.

Esploriamo la mostra Invito a Pompei e scopriamo la vita all’interno dell’antica città. Riconoscere gli oggetti e saperli collocare all’interno degli ambienti domestici, ci aiuterà a immaginare com’era organizzata la casa romana e a percepire il gusto, gli interessi e le abitudini dei suoi abitanti.

La ricca selezione di oltre 120 opere, tra arredi, statue, gioielli, bronzi, vetri e apparati decorativi, suggeriscono scorci di una città da far rivivere con matite e colori. In laboratorio alleneremo la nostra creatività proseguendo con il disegno le forme suggerite dagli oggetti esaminati facendoli rivivere all’interno di nuovi e incredibili contesti dove realtà e fantasia si mescoleranno.

Costo: €7 a bambino; biglietto ridotto per gli adulti accompagnatori (gratuito con Abbonamento Musei)

Info e prenotazioni: 011 4429629  madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Prenotazione obbligatoria.

 

Domenica 10 aprile ore 15

DI – SEGNI NELLO SPAZIO

GAM – attività per famiglie nell’ambito di Disegniamo l’arte, progetto a cura di Associazione Abbonamento Musei.

Bambini a partire dai 6 anni

In occasione dell’evento organizzato dall’Associazione Abbonamento Musei “Disegniamo l’arte 2022” la GAM propone un’attività in cui protagonista sarà lo spazio esterno del museo dove andremo alla scoperta di alcune opere d’arte come il Conquistatore di Davide Calandra 1904, Disarticolare un cerchio di Riccardo Cordero, Modulazione ascendente di Fausto Melotti e In limite di Giuseppe Penone.

I bambini saranno coinvolti in un gioco di scoperta delle sculture presenti nel giardino, ragionando sul concetto di spazio che da chiuso e limitato si apre all’esplorazione. Momenti di disegno dal vero di fronte alle opere permetteranno di analizzare e rielaborare le forme fino a sintetizzarle in un segno personale. In laboratorio una maglietta bianca offerta a ciascun partecipante diventerà un nuovo luogo di accoglienza nel quale far rivivere le sensazioni ispirate dalle opere che rielaborate attraverso il lavoro grafico diventeranno originali forme da indossare.

Costo: € 7 a partecipante

Costo aggiuntivo: adulti biglietto di ingresso ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta

Info e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Domenica 10 aprile ore 16

DISEGNARE L’ORIENTE A TORINO

MAO – attività per famiglie nell’ambito di Disegniamo l’arte, progetto a cura di Associazione Abbonamento Musei.

Muniti di fogli e matite, spaziando tra culture, tempi e luoghi diversi nelle collezioni permanenti del museo, i partecipanti potranno scegliere un’opera con cui ‘fare amicizia’ disegnandola dal vero. Con una breve visita focalizzata sulle opere disegnate dai partecipanti se ne conosceranno poi contesto, contenuti e significati. In un momento finale in aula didattica, tutti potranno completare, mostrare e raccontare le proprie “opere d’arte”.

Costo: bambini €4, adulti accompagnatori ingresso ridotto alle collezioni € 8 (gratuito con Abbonamento Musei).

Prenotazione obbligatoria entro il venerdì precedente t. 0114436927-8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it

Età consigliata da 5 anni in su.

MERCOLEDI 13 APRILE

 

Mercoledì 13 aprile ore 15

SELVATICO E NATURALE

Palazzo Madama – visita guidata in giardino

Nel mese di aprile il Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama è ricco di suggestioni per le fioriture degli alberi da frutti, degli arbusti selvatici e delle piante spontanee, che caratterizzano l’inizio della stagione primaverile nei prati e nei boschi. Qui coesistono aree a orto e a giardino con numerosi ambienti naturali, che ne fanno un piccolo “scrigno” di vegetazione ormai dimenticata.

La visita con il curatore botanico Edoardo Santoro sarà l’occasione per imparare a riconoscere le piante selvatiche utili, apprendere le tecniche di coltivazione e gestione naturale oltre che scoprire aneddoti botanici e storici di queste piante, che possono rendere sani e vivaci i nostri orti, giardini e balconi.

Durata: 1 h

Costo: ingresso giardino 5€ (gratuito possessori Abbonamento Musei) + visita guidata 5€

Prenotazione obbligatoria: 011.4429629 (lun – ven 9.30-13; 14-16)

madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Posti disponibili: 15

 

Mercoledì 13 aprile ore 16.45

ANTICHITÀ FRAGILI. POMPEI TRA RICERCA E CONSERVAZIONE

Palazzo Madama – ciclo di conferenze per la mostra Invito a Pompei

In occasione della mostra Invito a Pompei Palazzo Madama propone otto conferenze, che presentano i risultati del lavoro che dal 2016 il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino e il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” svolgono presso il Parco Archeologico di Pompei e i Laboratori del Centro, attraverso un approccio interdisciplinare e una visione integrata, in cui ricerca, didattica, attività diagnostica, conservazione e restauro contribuiscono alla conoscenza e alla salvaguardia del patrimonio nazionale. Il programma è curato da Diego Elia Valeria Meirano del Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino.

Il programma

Mercoledì 13 aprile, ore 16.45

Pompei 1943: il bombardamento. Antiche testimonianze, dalla devastazione al recupero

Valeria Meirano – Dipartimento di Studi Storici, Università di Torino

Mercoledì 27 aprile, ore 16.45

Tra culto e bellezza a Pompei: indagini e restauro per due statuette d’eccezione

Michela Cardinali – Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”

Isabella Dassetto, Benedetta. Visconti – Dipartimento di Studi Storici, Università di Torino

Lunedì 2 maggio, ore 16.45

La Casa della Caccia Antica a Pompei: riletture e scoperte della missione UniTO

Diego Elia – Dipartimento di Studi Storici, Università di Torino

Lunedì 16 maggio, ore 16.45

Per un approccio interdisciplinare: conoscenza e conservazione di una domus pompeiana

Diego Elia – Dipartimento di Studi Storici, Università di Torino; Daniele Castelli – Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Torino; Sergio Enrico Favero Longo – Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Università di Torino; Alessandro Lo Giudice – Dipartimento di Fisica, Università di Torino; Paola Croveri – Dipartimento di Chimica, Università di Torino / Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”

Lunedì 23 maggio, ore 16.45

Portalucerne, bacili e serrature: studio e restauro di oggetti del quotidiano a Pompei

Marco Demmelbauer – Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”; Valeria Meirano, Andrea Grana, Valeria Gugliermina, Giulia Palladino – Dipartimento di Studi Storici, Università di Torino

Lunedì 30 maggio, ore 16.45

Hic sunt leones: inseguire le prede sulle pareti delle case pompeiane

Diego Elia, Veronica Bellacicco – Dipartimento di Studi Storici, Università di Torino

Lunedì 6 giugno, ore 16.45

Da Pompei a Rio de Janeiro (e ritorno): il viaggio di Iside

Michela Cardinali, Arianna Valentina Scarcella – Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”

Lunedì 20 giugno, ore 16.45

Scrivere sui muri a Pompei: pareti fragili e messaggi immortali

Silvia Giorcelli – Dipartimento di Studi Storici, Università di Torino

Ingresso gratuito

Prenotazione obbligatoria: tel. 011 4429629 (da lunedì a venerdì, orario 9,30-13 e 14-16);

e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

 

GIOVEDI 14 APRILE

 

Giovedì 14 aprile ore 16

BONSEKI. IL MIO PICCOLO GIARDINO ZEN

MAO – attività per famiglie sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

L’appuntamento parte dai giardini interni del MAO prevede la visita alla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese e un piccolo focus sul tema della natura e dei giardini; in laboratorio, ogni partecipante potrà realizzare il suo mini giardino zen portatile con sabbia, sassi e vari materiali di recupero.  Età consigliata dai 6 anni in su.

Costo: 7 € a bambino. Adulti accompagnatori biglietto ridotto per la mostra (gratuito per i possessori Abbonamento musei).

Prenotazione obbligatoria tel. 011 4436927-8 – maodidattica@fondazionetorinomusei.it

 

Giovedì 14 aprile ore 18.30

NATSU – L’ESTATE IN HAIKU

MAO – conferenza seguita da scrittura creativa

A cura della dottoressa Roberta Vergagni, iamatologa

Ogni incontro si articolerà in tre momenti: introduzione teorica allo haiku, lettura di alcuni tra gli esempi più evocativi dei grandi maestri e composizione guidata di haiku come scrittura creativa.

Massimo 25 partecipanti a incontro.

Costo: 3 € a incontro

Info e prenotazionimao@fondazionetorinomusei.it

 Le modalità di accesso ai Musei sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti.

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Sanità, l’assessore: “Torino merita azienda mamma-bambino”

 LUIGI ICARDI: «TUN’AZIENDA SPECIALIZZATA NELL’AREA DI CURA , VALORIZZANDO LE ECCELLENZE DI REGINA MARGHERITA E SANT’ANNA»

«Crediamo che Torino abbia tutte le carte in regola per meritare la costituzione di un’azienda autonoma specializzata nell’area di cura Mamma-Bambino, sul modello del Gaslini di Genova, del Meyer di Firenze e del Bambin Gesù di Roma. Per questo stiamo lavorando all’ipotesi di concentrare in un’unica struttura le migliori professionalità dell’area neonatale, ostetricia e ginecologia del Sant’Anna, destinando invece nel costruendo Parco della Salute la ginecologia e la chirurgia oncologica e non oncologica delle donne».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, interviene in merito al dibattito sulla riorganizzazione dei principali ospedali torinesi a valenza regionale.

«Il progetto del Parco della Salute di Torino – continua Icardi – non viene in alcun modo messo in discussione. Semmai si va ad implementare e valorizzare un’area di cura che a Torino, grazie alle professionalità d’eccellenza del Regina Margherita e del Sant’Anna, rivestono un’importanza di primo piano a livello regionale e nazionale. Valutiamo a questo proposito la realizzazione di un’azienda ad hoc, senza dover aumentare a dismisura il contenuto di strutture sanitarie omnicomprensive, difficilmente governabili».

Da Biraghi una mostra di spillette per lanciare la collezione Turin Loves Music

 

Dalle celebri spillette dedicate alle Olimpiadi invernali di Torino 2006 a quelle della collezione del tennis tavolo, capaci di entrare nel Guinness dei Primati, passando alle spille dei Donatori di sangue – Fidas: questi i piccoli tesori d’archivio, provenienti da tutto il mondo, che saranno esposti nel negozio Biraghi di Piazza San Carlo a Torino dall’8 al 10 aprile.

 

Dall’8 al 10 aprile il negozio Biraghi di Piazza San Carlo a Torino espone, per la prima volta all’interno dei suoi spazi, più di 1.200 spillette da collezione (in gergo “pins”): piccoli oggetti di culto per i numerosi appassionati, che hanno scandito la storia celebrando eventi, personaggi e aziende. Tra le varie raccolte spicca quella appena realizzata dall’azienda Biraghi dal titolo Turin Loves Music, che sarà presentata in anteprima ed è rivolta a tutti gli amanti della musica, in attesa dell’Eurovision Song Contest che giungerà a Torino a maggio.

Turin loves Music si compone di quarantasei spillette divise in tre serie. All’interno di ognuna di esse è raffigurata la bandiera di uno dei Paesi partecipanti. Le spillette sono concepite per formare, come in un puzzle, tre composizioni diverse, ciascuna delle quali è ispirata al nome stesso della collezione: la Mole Antonelliana (Turin), un cuore (Loves), e una chitarra (Music). Per collezionare queste spillette le persone potranno acquistarle direttamente presso il negozio Biraghi, sul sito biraghiacasa.it oppure vincerle attraverso dei Gratta e Vinci che saranno consegnati ogni 25€ di spesa. Oltre alle spillette, che potranno essere vinte singolarmente o in blocco, in premio ci sono anche ventidue Vip Pass per assistere agli spettacoli dell’Eurovision che si svolgeranno al Pala Alpitour. Insieme alle spillette verrà consegnato anche un poster ufficiale raffigurante i tre puzzle che i collezionisti potranno completare con le varie spille.

Grazie, dunque, alla passione di due collezionisti come Giovanni Rolle e Tonino Solazzi, oltre all’azienda Biraghi stessa, appassionati e curiosi potranno riscoprire questo hobby tornato da alcuni anni alla ribalta.  Tra le spillette esposte sarà presente anche parte della collezione da Guinness dei Primati di Tonino Solazzi, il torinese 52enne appassionato di Ping Pong che in oltre 30 anni ha messo insieme ben 4mila spillette di squadre, circoli e campionati di tennis tavolo provenienti da tutti i continenti. Tra queste le più rare sono quelle delle Olimpiadi e in particolare quella di Pechino 2008, che per l’occasione sarà esposta al pubblico.

 

Giovanni Rolle, invece, presterà per l’occasione una raccolta di pins e distintivi delle varie “federate” FIDAS – Federazione Italiana Donatori Associazione Sangue – che ha raccolto fin da bambino, assieme ai genitori, andando ai raduni nazionali che si tenevano ogni anno in giro per l’Italia. Tra queste anche il distintivo smaltato del Piemonte che nel mezzo racchiudeva un piccolo rubino, e pins appartenenti ad enti e aziende torinesi, come per esempio la spilla del Gruppo trasporti Gtt, quella della banca Sanpaolo e dell’azienda di telecomunicazioni Telecom Italia.

La collezione della Biraghi messa insieme durante le Olimpiadi farà, invece, rivivere al pubblico l’atmosfera dei Giochi invernali svolti a Torino nel 2006. Tra le oltre ottocento spillette, realizzate sia dal licenziatario ufficiale, la Trofé srl, sia da altri produttori internazionali segnaliamo: la spilla ideata dal noto artista americano Charles Fazzino che in occasione di ogni Olimpiade ne crea una in edizione limitata e numerata, la bottiglia “puzzle” e il camion della Coca-Cola oltre ad alcune spille degli sponsor ufficiali dell’evento.

 

Operaio precipita, un altro schiacciato da macchinario: due morti sul lavoro

Due vittime sul lavoro in due distinti incidenti ieri pomeriggio nel Cuneese.

Il primo è un operaio sessantenne, morto cadendo dall’impalcatura di un cantiere in un edificio in ristrutturazione in frazione Sant’Anna a Roascio. L’altra vittima  un operaio cinquantenne che è rimasto schiacciato in un una macchina insacchettatrice all’interno di  una cava a Villanova Mondovì.

Donna cade nel canale di cemento e finisce al Cto

Una “task force” composta  dai Vigili del Fuoco di Ivrea, un’ambulanza, l’elisoccorso e i Carabinieri, è accorsa per salvare una pensionata finita in un canale di cemento, alto un paio di metri, lungo la strada.

La donna aveva fatto la spesa al Penny Market di Borgofranco e stava rincasando.

Forse è stata urtata da una vettura o è caduta.

La malcapitata è stata elitrasportata al Cto di Torino. Non è in pericolo di vita.

Anziana aggredita e rapinata di 200 mila euro, quattro arresti

In quattro, due di loro minorenni, sono stati arrestati dalla polizia per la rapina di 200 mila euro avvenuta a Novara, lo scorso novembre, in casa  di un’anziana che fu picchiata, legata e imbavagliata. La polizia ha trovato  l’impronta di un minorenne, con  precedenti penali, conoscente del figlio di un artigiano che aveva fatto  lavori nell’abitazione della donna. La Squadra Mobile di Novara è così arrivata ai quattro arrestati.