ilTorinese

Omaggio a Jules Verne

Amiens inaugura  il percorso letterario dedicato al grande narratore

Giovedì 24 marzo, nel 117° anniversario della morte, la città francese di Amiens inaugurerà un percorso letterario, turistico e culturale dedicato a Jules Verne. L’itinerario porterà il nome di Aronnax, professore del Museo di Storia Naturale di Parigi e personaggio narratore di Ventimila leghe sotto i mari , e si svilupperà in sedici tappe per poco più di due chilometri e mezzo dove dei totem interattivi consentiranno di ricreare il mondo fantastico di Verne nella ccittà dove scelse di vivere e dove è sepolto. I codici Qr installati sulle scrivanie multilingue (tradotti in 7 lingue, tra cui l’italiano) permetteranno ai visitatori di accedere a video, estratti di romanzi letti dall’attore Jean-Michel Noirey e quiz per i più piccoli. E su pareti d’acqua alte 4 metri, sarà proiettato un video mapping con le incisioni originali di cinque grandi romanzi di Verne.

Un più che necessario omaggio ad un autore che ha fatto sognare intere generazioni a occhi aperti, viaggiando con la fantasia in fondo al mare, a bordo del Nautilus, in giro per il mondo per ottanta giorni o nel cosmo con un razzo verso la luna. Jules Verne è stato un grande della letteratura e sostare davanti alla sua tomba nel cimitero di Amiens provoca una profonda emozione. Tra i cinque autori più tradotti al mondo, lo scrittore che di fatto inventò la letteratura di fantascienza con i suoi romanzi era nato l’ 8 febbraio 1828 a Nantes, città portuale francese, e  morì di diabete all’età di 77 anni il 24 marzo 1905 ad Amiens, in quello che un tempo era il capoluogo della Piccardia ed oggi del dipartimento della Somme. Il cimitero in cui riposano le sue spoglie mortali è quello della Madeleine, a nord-ovest della città, all’estremità occidentale de quartiere di Saint-Maurice. Nel parco alberato di diciotto ettari colpisce la scultura realizzata da Albert Roze, intitolata Vers l’Immortalité et l’Eternelle Jeunesse (Verso l’Immortalità e l’Eterna Giovinezza) collocata due anni dopo la morte dello scrittore sulla sua lapide. La statua, utilizzando la reale maschera di morte di Verne, ne rappresenta la figura che rompe la propria lapide emergendo dalla tomba con il braccio teso verso il cielo, simboleggiandone la resurrezione. Abbandonata prestissimo la carriera giuridica, dopo aver portato a termine gli studi di giurisprudenza, Verne frequentò a Parigi gli ambienti letterari, scrivendo testi per il teatro e svolgendo attività impiegatizie. Dal 1863, compiuti trentacinque anni, iniziò la carriera di scrittore che continuò fino alla morte e oltre, con la pubblicazione postuma di molti suoi lavori: sessantadue romanzi e diciassette racconti. Il suo successo si dovette in gran parte all’editore Pierre-Jules Hetzel (nato a Chartres nel 1814 e morto a Montecarlo nel 1886, sepolto nel cimitero parigino di Montparnasse) il quale, dopo aver pubblicato proprio nel 1863 il primo volume di racconti Cinque settimane in pallone, propose a Verne un contratto ventennale con l’impegno di pubblicarne tre all’anno, consentendo all’autore di abbandonare l’impiego di agente di cambio e dedicarsi completamente alle sue opere. Nel 1870, per meriti letterari, gli viene conferita la Lègion d’Honneur e viene nominato per due volte ente dell’Académie des Sciences, des Lettres et des Arts. Collaborò inoltre con la Societé de Géographie, alla redazione della Géographie Illustrée de la France. Il suo primo romanzo fu il Viaggio al centro della Terra (1864), dove accompagnò i protagonisti, attraverso il cratere di un vulcano spento, fino alle viscere del pianeta. L’anno successivo, con Dalla Terra alla Luna, immaginò la conquista dello spazio con dei primi astronauti in orbita attorno al pallido astro lunare a bordo di un proiettile sparato da un enorme cannone. Una storia che trovò seguito cinque anni più tardi ( nel 1870) con la pubblicazione del romanzo Intorno alla Luna  dove si scoprirà che l’equipaggio, dopo aver osservato il nostro pianeta  dal cosmo, rientrerà nell’orbita terrestre grazie ai razzi di bordo terminando la sua corsa tra le onde dell’Oceano Pacifico, esattamente come accadde cent’anni dopo, nel luglio del 1969, con la missione spaziale statunitense dell’ Apollo 11 che portò i primi uomini sulla Luna, gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Qualche tempo prima Verne aveva pubblicato l’avventura marinara I figli del capitano Grant mentre è datato 1870 quello che molti considerano il suo capolavoro, collocandolo tra i capisaldi della letteratura d’avventura: Ventimila leghe sotto i mari.

Un viaggio incredibile nel profondo degli abissi oceanici a bordo  del Nautilus, il sottomarino costruito e comandato dal capitano Nemo. La lunga serie dei suoi  libri conta decine di titoli ma è utile ricordare anche la sfida de Il giro del mondo in ottanta giorni ( datato 1873), con  Phileas Fogg e il fedele domestico Passepartout che tra continui colpi di scena si trovano per scommessa impegnati a compiere il giro del globo avvalendosi di ogni possibile mezzo di trasporto, tra mille problemi, ostacoli e disavventure. Spulciando tra cronache e ricordi è interessante e curioso che, quando scrisse Parigi nel XX secolo ( era il 1863, ai tempi degli esordi) il testo venne rifiutato da Hetzel e passarono ben 131 anni prima di vederlo pubblicato, nel 1994. Un pronipote dello scrittore aveva fatto aprire una vecchia cassaforte della quale si erano perse le chiavi scoprendovi all’interno il manoscritto dell’opera che l’editore Hachette pubblicò, a dire il vero, con scarsa convinzione. In pochi giorni ne vennero vendute duecento mila copie, costringendo la prima casa editrice di Francia a ricredersi, prendendo atto dell’immutato fascino dei romanzi di Jules Verne. Nel centro di Amiens, al numero due di Rue Charles Dubois c’è la casa in cui Jules Verne visse per diciotto anni e che oggi, trasformata in museo, accoglie i visitatori svelando davanti ai loro occhi il fantastico mondo dello scrittore. Attraverso numerosi oggetti e documenti, la casa-museo racconta la vita e le opere dello scrittore. Costruita in mattoni rossi dal notaio Jean-Baptiste Gustave Riquier nel 1854 e conosciuta come la “casa della Torre”, fu la dimora di Jules Verne dal 1882 al 1900. Restaurata nel 2006 fa oggi  parte del circuito  delle case degli scrittori francesi aperte al pubblico. Dal piano terra alla soffitta, su quattro piani, attraverso arredi, libri e oggetti che hanno rappresentato alcune delle sue fonti d’ispirazione , si respira l’atmosfera del tempo. Di grande interesse le carte geografiche, le mappe dei viaggi, alcuni dei giocattoli  e dei modellini realizzati dallo stesso Verne. Un’occasione straordinaria per fare un viaggio nel tempo, rinverdire ricordi delle letture giovanili e delle emozioni evocate dalle sue opere che facevano sognare avventure e sconfinamenti nel futuro. Forse risiede proprio in questa capacità di emozionare l’intramontabile fascino dei racconti e delle storie che il padre della fantascienza moderna ha saputo narrare a intere generazioni.

 Marco Travaglini

 

Addio allo storico libraio. Servi’ generazioni di studenti

DAL PIEMONTE

Si celebrano oggi giovedì 24 marzo alle 16 a Solaro, nel milanese, i funerali di Lanfranco Giovannacci, 85 anni, figura di spicco della cultura di Casale Monferrato. Il padre Romeo, più volte citato nei libri del casalese Giampaolo Pansa, fu capostipite di una dinastia di librai. Lanfranco per decenni con la moglie Pinuccia gestì la nota cartolibreria sotto i portici lunghi, in via Roma, a Casale, al civico 21. Fornì i testi scolastici a numerose generazioni di studenti monferrini.

Come mangiavano i monaci? “La Badessa” si racconta

IL RISTORANTE STORICO DI TORINO SI SCOPRE NEL SUO RACCONTO GASTRONOMICO E ARTISTICO

Si dice che Torino sia magica: in effetti è così. Ripercorrendo  le vie della città e attraversando le sue piazze, ci si imbatte sempre in scoperte ” monumentali”. Piazza Carlo Emanuele II, che i torinesi identificano meglio come “Piazza Carlina” , è sede – ad esempio – di Palazzo Boardi di Carpeneto, sconosciuto ai più ma denso di valore storico: costruito alla fine del ‘700 su progetto di Amedeo di Castellamonte, è una costruzione in stile barocco che presenta, sulla facciata, finestre a tutta altezza al piano nobile con timpani curvi e conchiglie decorative.

Proprio  sul lato opposto del famoso Nh hotel ” Carlina” , sorge un ristorante che pare quasi stonare con la serie dei locali presenti in piazza, rivolti principalmente ad una clientela giovane : la ” Badessa” , situato proprio all’interno di Palazzo Boardi e che, soprattutto per questo motivo, è considerato un testimone d’eccellenza per il racconto della storia di Torino.

Nel locale si respira fin da subito un’atmosfera quasi irreale, catapultati nella storia  dei monaci attraverso i dipinti selezionati dalla titolare – la signora Rossella, già titolare di altrettanti locali che hanno caratterizzato le uscite a tavole dei molti torinesi negli anni 90 – grande appassionata e insegnante di  cucina prettamente monastica, ha ispirato il ristorante ad una nobile badessa ( personaggio realmente esistito nel secolo scorso col nome di Maria Caterina Operti di Cervasca) divenuta famosa nell’  ‘ 800 per la sua bravura in cucina.

Durante la chiacchierata , Rossella – ristoratrice ancora molto entusiasta del suo lavoro nonostante le difficoltà dovute al particolare momento storico ed economico – dichiara la sua grande passione per i monasteri e per la vita al loro interno, incuriosita dalle ricette dei monaci così tanto secretate. Scopriamo così che si alimentavano soprattutto delle carni ottenute dall’allevamento degli animali da cortile ( polli, tacchini, oche) , tanti legumi e verdure: diete che,  se non fosse per la presenza  carnivora, potevano già essere raccontate come  “sostenibili ” .
La stessa scelta degli ingredienti per realizzare una cucina semplice, della tradizione gastronomica di varie parti d’Italia, quasi dimenticata e che fa fede direttamente agli antichi ricettari dei monaci ottocenteschi, dimostra come anche una cucina ” antica” può essere inaspettatamente moderna. Il vitello tonnato alla monferrina, gli agnolotti di cappone di Morozzo cotti nel brodo di manzo , mantecati nel parmigiano , le tagliatelle impastate al barolo con ragù bianco di salsiccia del Roero e il baccalà alla cappuccina, sono solo alcuni degli esempi per i quali , conoscere le antiche ricette racchiuse nei monasteri e nelle cucine dei conventi che hanno segnato la storia e cultura di molte parti d’Italia, alla mera  ” food experience” si aggiunge una “story  and food experience” .  Inoltre, come la stessa titolare dichiara, la volontà di unire al cibo una narrazione artistica, lo si capisce sin da subito dalla presenza spettacolare – come dicevo – di alcuni dipinti che ritraggono non solo la badessa, ma anche altri personaggi importanti  dell’epoca.  L’arredamento è antico, ma non vecchio, suggellato dalla presenza di suppellettili e mobili  originali dell’epoca monachese ed esaltato – nella parte centrale della luminosa sala principale –  da un sontuoso tavolo in marmo bianco di fine 700 : la sala al piano sotterraneo, invece, appare quasi come una vecchia cantina, un museo artistico che accompagna la sosta, con tavoli di legno antichi , curati  e dalle dimensioni adeguate per permettere un po’ più di intimità.
La storia di cui si fa portatore ” La Badessa” è apprezzata anche dalla clientela che segue da sempre la titolare, a partire dai locali che aveva in gestione precedentemente.  Pranzi di lavoro, cene di Natale , pranzi della Domenica: tutte occasioni perfette per un tuffo nella storia di Torino ma dell’Italia in genere, accompagnate da pietanze di ottima qualità e che non stravolgono il gusto. E alla conclusione di  ogni pasto che si rispetti, non ci si può dimenticare di un buon liquore: della Badessa ovviamente… La ricetta? segreta…
Chiara Vannini
Ristorante “La Badessa”
Piazza Carlo Emanuele II , 17H
Tel. 011 835940
Aperto tutti i giorni, pranzo e cena.

Note d’autore al Folk Club

VENERDÌ 25 MARZO ORE 21.30
Ingresso Intero 25 € | Ridotto Under 30 13 € | Live Streaming 5 €
Roberto Taufic (BRA), Fausto Beccalossi, Carlos “El Tero” Buschini (ARG)
TRES MUNDOS
Un fantastico trio che miscela e interpreta idee, culture, sonorità e ritmi propri dei luoghi di origine: Italia, Brasile e Argentina. Un sound eminentemente acustico dove l’accordeon, la chitarra e il basso acustico restituiscono con la forza e personalità dei singoli interpreti le vibrazioni della cultura popolare con il piglio più elegante del jazz, l’incontro di tre meravigliosi artisti che si misurano con profondità e semplicità, con la voglia di rimettere al centro della musica il suo essere plurale, la sua naturale propensione a farci ‘sentire insieme’.
Qui il comunicato stampa completo.

 

SABATO 26 MARZO ORE 21.30
Ingresso Intero 20 € Live Streaming 6 €
Alicia Marquez & Ramon Martinez, Mercedes Cortez, Jordi Flores
TABLAO D’AUTORE

Torna il miglior Flamenco!
Tablao d’Autore: la più attesa, la più prestigiosa, la più autentica rassegna di Flamenco, con grandissimi artisti che -eccezionalmente- si potranno ammirare nella più intima e raccolta delle situazioni: è possibile solo al FolkClub!
Qui il comunicato stampa completo.

Informazioni e prenotazioni
www.folkclub.it+39 011 19215162folkclub@folkclub.it

Costanzo (Alt): “Vicinanza al popolo ucraino, no alle armi”

“Massima vicinanza al popolo Ucraino di fronte a questa aggressione, basta all’ipocrisia di chi invoca la pace inviando armi come fa il Governo Draghi e la maggioranza che lo sostiene”. Lo afferma Jessica Costanzo parlamentare di Alternativa. “Gli ucraini – prosegue – assieme a tutti i popoli d’Europa meritano pace e sicurezza, non l’escalation del conflitto a cui li si espone inviando armi in zona di guerra ed insistendo nello spingere la Nato fin ai confini della Russia”. “La retorica bellicistica dell’imbarazzante intervento di Draghi seguito alle parole di Zelensky  che possiamo pure comprendere in un momento così drammatico aggiungono – getta benzina sul fuoco. A fare le spese di questi errori e di queste posture che aumentano tensione e contrapposizioni è la popolazione Ucraina che paga per tutti noi con l’aggressione illegale della Russia”. “Se amiamo il popolo Ucraino – conclude la parlamentare di Alternativa – , sosteniamo un percorso di pace, non una nuova guerra fredda in cui sprofondare il mondo per altri 50 anni”.

Pd: il centrodestra vuole cementificare il Piemonte

“Nella seduta di martedì del Consiglio regionale abbiamo iniziato l’esame dell’articolato della proposta di legge “Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia” nella quale, purtroppo, non troviamo una semplificazione, bensì molto altro: premialità, volumetriche eccessive, deroghe, regolamentazioni ardite per sottotetti e seminterrati e interrati, altezze, destinazioni d’uso, senza rispetto dei Piani Regolatori. Attraverso un’attenta, seria e articolata attività emendativa abbiamo tenuto bloccata la maggioranza di centrodestra, cercando di correggere le storture di questo provvedimento” dichiarano il Consigliere regionale Maurizio Marello, relatore di minoranza della proposta, e il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“La nostra attività continuerà anche nelle prossime sedute – proseguono gli esponenti dem – se il centrodestra non accetterà di modificare un provvedimento che rischia di causare profondi danni all’ambiente e al paesaggio nella nostra regione”.

“La maggioranza di centrodestra – concludono Marello Gallo – sta aprendo la via alla cementificazione e sta dicendo al Piemonte “liberi tutti”, consentendo un’edilizia costruita sul modello di quella degli anni’ 60 – ‘70 che ha permesso di realizzare disastri ambientali e paesaggistici che continuiamo a pagare ancora oggi”.

Soroptimist Torino, una intensa attività

Creare ponti, costruire risposte concrete, contrastare le diseguaglianze di benessere, salute e opportunità
La nostra città è caratterizzata, da sempre, da una profonda, grande mobilitazione sociale a favore delle persone in difficoltà che attualizza a fronte delle sfide sociali della contemporaneità attraverso un unicum di realtà del terzo settore e di impegno della società civile.
Tra le eccellenze il Distretto Sociale Barolo, la cittadella della solidarietà fondata dalla Marchesa Giulia Colbert di Barolo, attiva ininterrottamente dal 1823 a favore delle persone in difficoltà.
Nel 2021, in risposta all’acuirsi delle diseguaglianze generate dallo scenario pandemico, tre realtà del Distretto Sociale Barolo, Camminare Insieme-Ufficio Pastorale Migranti-Congregazione Suore del Buon Pastore, sotto l’egida di Opera Barolo, hanno unito le forze per razionalizzare e strutturare gli aiuti, dando vita al Polo Alimentare del Distretto Barolo.
Prof. Anna Maria Poggi, consigliere dell’Opera Barolo delegato al Distretto Sociale: “Il Polo Alimentare Barolo, che distribuisce mensilmente panieri alimentari e altri beni di prima necessità a famiglie in difficoltà del territorio, inserisce l’assistenza in un intervento più complesso di promozione della salute e promozione delle risorse della persona: incontri di monitoraggio periodici e percorsi personalizzati garantiscono un accompagnamento mirato, grazie alle competenze della Camminare Insieme ODV e della Pastorale Migranti, in sinergia con il pubblico e il privato sociale del territorio. L’obiettivo è accompagnare all’autonomia e all’inclusione sociale, nel solco dell’eredità della Marchesa Giulia Colbert. Il Distretto Sociale compirà nel 2023 duecento anni: un anniversario importante per noi e la città tutta, per cui saranno organizzate diverse iniziative per diffondere la conoscenza della storia del Distretto.”
Il Polo Alimentare assiste circa 350 famiglie con aiuti sistematici. Nel solo primo anno sono stati censiti circa 1.300 beneficiari, alle quali si aggiungono circa 30 famiglie non censite. Gli accessi mensili si attestano a circa mille persone e sono in grande crescita (24% in più nel solo mese di gennaio).
Il Soroptimist International Club di Torino, sodalizio mondiale di donne impegnate in attività professionali e manageriali che attraverso i suoi progetti promuove il potenziale individuale e collettivo di donne e ragazze e il contrasto alle disuguaglianze, in sintonia con l’attualità del visionario pensiero di Giulia di Barolo ha avviato una partnership con il Distretto sociale. Nell’ultimo anno hanno preso avvio collaborazioni per l’accoglienza di studentesse afgane.
Nel contempo, sul fronte culturale, altra risorsa della Città, il Club ha una vicinanza storica con i Musei Reali, scelti come contesto per la celebrazione nel 2021 del proprio settantennale dalla fondazione, con due service, l’uno orientato alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio numismatico che celebra figure femminili e l’altro dedicato all’accoglienza di mamme con bambine e bambini nella prima infanzia in un luogo di senso e bellezza, in collaborazione con Unicef.
Oggi il Soroptimist offre ai Musei Reali un nuovo service, la fornitura di tovaglie per la mostra di prossima inaugurazione Splendori della tavola che esporrà, tra gli altri, uno storico servizio di argenteria proveniente dal Quirinale. Si rinnova così un’analoga esperienza di collaborazione, iniziata nel 1952, per la condivisione con la città di un prezioso e storico patrimonio di arti decorative.
Dott.ssa Enrica Pagella, Direttrice di Musei Reali: “La tavola apparecchiata è da sempre un simbolo di ospitalità e di accoglienza, di una convivialità che prende forma, anche nel Palazzo Reale di Torino, con la nuova Sala da pranzo voluta dal re Carlo Alberto di Savoia-Carignano. Restituirne la gioiosa lucentezza con il grande servizio in argento realizzato a Parigi, poi trasferito al Quirinale nella nuova residenza dei re d’Italia, significa recuperare un filo dimenticato di bellezza che appartiene alla storia della città e alla sua memoria. I Musei Reali sono grati al Soroptimist Club Torino per aver sostenuto questo progetto, e ancora di più per aver saputo estenderne il significato di condivisione con l’iniziativa Tavole solidali, che trasforma la tavola del re in un luogo inclusivo di conoscenza e di meraviglia”.
Avv. Alessandra Fissore, Presidente del Soroptimist Club Torino: “La nostra associazione ritiene che la cultura sia una delle risorse per ri-conoscersi comunità, creare coesione, benessere delle persone e della collettività, presupposto per lo sviluppo sostenibile. Per questa ragione è a fianco dei Musei Reali, che appartengono a ogni membro della collettività, e al tempo stesso pensa alle persone in difficoltà: sia all’esterno – la popolazione sofferente in Ucraina, verso la quale si è tangibilmente mobilitata – sia all’interno del territorio,

nella nostra città. In questa direzione, l’impegno per la realizzazione della mostra di “tavole imbandite” si è affiancato a uno speculare impegno per “tavole solidali” con il Polo alimentare Barolo, creando un ponte tra due realtà in un coerente percorso progettuale. Ai beni di prima necessità viene affiancata anche l’esperienza in museo, per un nuovo welfare che sia un cambiamento culturale”.
La consegna al Polo Alimentare Barolo di una consistente fornitura di alimenti e altri prodotti da parte del Soroptimist Club Torino sarà effettuata lunedì 21 marzo.
Successivamente Palazzo Reale renderà disponibile, per le socie del Soroptimist e gli Enti coinvolti nel Polo Alimentare, l’esperienza condivisa di visite guidate alla mostra per alcuni gruppi di persone – operatori, volontari e famiglie.

Soroptimist International Club Torino 

Auto finisce fuori strada e si ribalta Morti un uomo e una donna

Un nuovo incidente mortale sulle strade piemontesi. Nel Cuneese sono rimasti vittima del sinistro un uomo di 85 anni e una donna di 50. Entrambi sono morti a bordo della loro autovettura uscita di strada e ribaltatasi in frazione via dei Romani, sulla provinciale 589, al bivio di Cardè con la provinciale 29. Pare non ci siano altre auto coinvolte. La polizia locale di Saluzzo sta accertando  la dinamica dell’accaduto. Sono poi  intervenuti  i carabinieri e per estrarre i due automobilisti  è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. E’ atterrato anche l’elisoccorso ma non è stato possibile salvarli.

Peste suina africana, l’allerta del Piemonte: urgono risorse e nuove misure

Peste suina africana, l’assessore del Piemonte Marco Protopapa ai ministri Patuanelli e Cingolani: “La Regione chiede con urgenza azioni concrete in aiuto alle attività nella gestione emergenza Psa, con risorse finanziarie e umane”

“La situazione emergenziale della peste suina africana in cui ci troviamo richiede azioni straordinarie che consentano di ottenere dei risultati e questo sarà possibile se si troveranno personale provenienti dalle istituzioni e risorse finanziarie per contribuire alle diverse spese necessarie alle attività svolte dai volontari”, lo scrive l’assessore all’Agricoltura, cibo, caccia e pesca della Regione Piemonte Marco Protopapa in una lettera indirizzata ai ministri Patuanelli e Cingolani, al Commissario straordinario per la gestione emergenza Psa, Angelo Ferrari e all’Ispra.

A distanza di tre mesi dall’inizio dei monitoraggi nelle zone definite infette, si sta registrando una forte contrazione della presenza dei volontari, che sono in numero esiguo e quindi non sufficiente per dare le risposte richieste. La Regione Piemonte recentemente con una propria ordinanza, ha cercato di interpretare correttamente tutti i segnali di urgenza e preoccupazione espressi dal territorio e quindi di attivare tutti gli strumenti utili per contenere l’espansione della peste suina

“Le operazioni sono necessarie per raggiungere l’eliminazione del virus e per rispettare gli obiettivi fissati dall’Ispra pari a 38.200 cinghiali da abbattere. Considerata l’estensione del territorio da monitorare con continuità e per un periodo al momento indefinito, riteniamo che con le esigue forze “istituzionali” ora a disposizione, ovvero guardia-parco, polizia provinciale e addetti forestali regionali, non sarà possibile garantire un’efficace ricerca attiva delle carcasse” – prosegue l’assessore Protopapa – Ne tanto meno effettuare il controllo, contenimento e selezione dei cinghiali al fine della loro eradicazione”.

“Porterò queste criticità all’incontro di giovedì  ad Alessandria sull’emergenza nazionale della peste suina, organizzato dall’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, e al quale partecipano le Regioni Piemonte e Liguria, perché devono metterci in condizione di poter operare con metodi concreti ed efficaci se vogliamo realmente debellare questa problematica e liberare i territori”, conclude l’assessore Protopapa.

In arrivo nuove uniformi per i Civich

La polizia locale in Piemonte avrà nuove uniformi e segni distintivi dei mezzi. Lo ha annunciato in prima Commissione, presieduta dalla vicepresidente Sara Zambaia, l’assessore alla polizia locale Fabrizio Ricca.
Nel 2021 la Giunta regionale ha provveduto a definire le nuove caratteristiche dell’uniforme ordinaria, della tuta operativa e dei relativi accessori di servizio in dotazione alla Polizia municipale. È il primo atto, cui seguiranno presto gli altri provvedimenti per rivisitare le uniformi delle diverse specialità della polizia municipale, i segni distintivi di grado, dei mezzi e degli strumenti in dotazione.
Anche nel 2022 continuerà l’attività formativa nel settore, ha spiegato Ricca, che ha anticipato l’avvio di nuovi corsi che coinvolgeranno complessivamente 380 operatori nelle sedi di Torino, Novara, Alessandria e Cuneo.
Il bilancio di previsione 2022 prevede per la polizia locale stanziamenti per 363 mila euro. Per il settore delle partecipate, di cui Ricca detiene la delega, non sono previsti nel 2022 scostamenti significativi nelle risorse previste nel 2021.
Durante la Commissione ha chiesto chiarimenti Marco Grimaldi (Luv).