ilTorinese

Stazioni sicure con i controlli della polizia

692 persone controllate, 73 bagagli ispezionati e 6 sanzioni elevate: questo il bilancio dell’operazione “Stazioni Sicure,, promossa dal Servizi Polizia Ferroviaria a livello nazionale, che ieri ha visto impegnati 72 operatori della Polizia Ferroviaria nelle stazioni ferroviarie del Piemonte e Valle d’Aosta.

Gli operatori Polfer hanno effettuato mirati servizi di vigilanza al fine di incrementare i livelli di sicurezza nelle aree ferroviarie di competenza sia a tutela dei viaggiatori che degli utenti delle stazioni. I controlli sono stati estesi ai bagagli al seguito negli scali ferroviari, a bordo treno e ai depositi bagagli con l’uso di metal detector.

24 le stazioni interessate dai controlli straordinari nelle province di entrambe le regioni, con particolare attenzione ai convogli internazionali che giungono nel territorio nazionale provenienti da Svizzera e Francia e alle stazioni non presidiate da personale Polfer.

A Torino, nella stazione di Porta Nuova, i servizi sono stati effettuati congiuntamente al personale del Reparto Prevenzione Crimine e delle Unità Cinofile.

A Torino gli agenti Polfer hanno denunciato in stato di libertà due cittadini, uno italiano e uno somalo, per aver violato il provvedimento ai sensi della normativa in materia di “Daspo Urbano”. I due uomini, controllati l’uno all’interno della stazione ferroviaria e l’altro nel parcheggio esterno, sono risultati essere sottoposti al provvedimento di divieto di accesso alle aree interne della stazione di Porta Nuova e relative pertinenze, a cui non hanno ottemperato. Denunciati in stato di libertà, l’italiano è stato anche sanzionato amministrativamente al regolamento di Polizia ferroviaria per aver effettuato una raccolta fondi abusiva in stazione.

Furti in compagnia dell’amico a quattro zampe

La volante lo arresta e recupera la refurtiva

Gli agenti della Squadra Volante sono intervenuti nella tarda serata di lunedì in C.so Vinzaglio, in risposta alla segnalazione di un furto attuato ai danni di un’auto parcheggiata. L’autore del furto, un uomo in compagnia di un cane, si era allontanato da qualche minuto. Immediatamente, il personale della volante si metteva sulle tracce del responsabile, rintracciandolo in C.so Galileo Ferraris. Il soggetto, riconosciuto anche perché in compagnia del meticcio di media taglia, è stato trovato in possesso di refurtiva varia (tra cui un navigatore tom tom, un pc portatile ed una borsa da medico in pelle contenente medicinali), per un valore stimabile ad oltre mille euro. I poliziotti, intuito che gli oggetti ritrovati potessero essere provento di più furti commessi nella serata, hanno approfondito la vicenda riuscendo a ricostruire la scia dei reati perpetrati: ben 4, in vie differenti di una zona circoscritta. Le vittime dei furti, che non si erano ancora accorte di quanto accaduto, sono state contattate dagli agenti che hanno restituito loro il maltolto.

Il soggetto, un cittadino italiano di 38 anni con precedenti specifici, è stato poi sottoposto agli arresti domiciliari.

Tablet e smartphone per le cure odontoiatriche dei bambini affetti da autismo

All’ospedale Mauriziano di Torino

Sabato 2 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo, si terrà il Convegno “Odontostomatologia e autismo – Punti di forza e prospettive future” per la 3^ Giornata S.I.O.H. Piemonte (Società Italiana di Odontostomatologia per l’Handicap), organizzato dall’ospedale Mauriziano di Torino, dalle ore 9 alle ore 13,30, presso l’Auditorium Camara del Sermig – Arsenale della Pace (piazza Borgo Dora 61 – Torino).

In Italia, secondo quanto riferito dal Ministero della Salute, si stima che un bambino ogni 77 con età compresa tra i 7 ed i 9 anni soffra di un disturbo dello spettro autistico.

Tra le numerose  problematiche che questi bambini e le loro famiglie possono incontrare vi è anche una difficoltà di accesso alle cure odontoiatriche.

Nella cura di questi bambini una delle difficoltà maggiori è stabilire un corretto canale di comunicazione ed in tal senso l’ausilio di nuove tecnologie offerte da tablet e smartphone è spesso fondamentale” dichiara il dottor Simone Buttiglieri, referente regionale della S.I.O.H. (Società Italiana di Odontoiatria per l’Handicap).

Sfruttando tali tecnologie (tablet e smartphone), presso l’Odontostomatologia dell’ospedale Mauriziano di Torino (diretta dal dottor Paolo Appendino) si è creato un progetto che coinvolge gli igienisti dentali e mira ad ottenere un aumento della collaborazione alle cure odontoiatriche sfruttando un apposito software scaricabile dai famigliari sul proprio device elettronico. “I buoni risultati ottenuti nel grado di collaborazione “ spiega  il dottor Appendino “hanno permesso di eseguire manovre di igiene orale professionale alla poltrona in bimbi che altrimenti sarebbero stati sottoposti a sedazione o narcosi”.

L’utilizzo di queste tecnologie, unitamente alle televisite ed alla realizzazione di webinar dedicati a famigliari ed operatori di comunità, hanno permesso agli odontoiatri ed agli igienisti dell’ospedale Mauriziano di mantenere un continuo contatto con i ragazzi anche durante il lockdown legato alla pandemia Covid-19, durante il quale l’attività odontoiatrica degli Ambulatori era sospesa.

Dei rapporti tra odontoiatria, salute orale, alimentazione e disturbi dello spettro autistico si parlerà durante il Convegno.

A Prato Nevoso il grande ritorno dello Snow Volley, la pallavolo sulla neve

Dall’1 al 3 aprile in campo anche il CSI per il campionato amatoriale nelle varie formule 2×2, 3×3 e 4×4 misto

Dopo la pausa imposta dalla pandemia, ecco il grande ritorno dello Snow Volley, la pallavolo sulla neve: il primo, storico campionato italiano si giocherà infatti a Prato Nevoso (CN) dall’1 al 3 di aprile, con assegnazione dello scudetto.

«Ci abbiamo sempre creduto, lo abbiamo sempre sognato fin dal 2015 – racconta Matteo Carlon, 35 anni, di Acqui Terme, fondatore di Snow Volley Italia – quando abbiamo organizzato il primo torneo. Anche se gli ultimi sono stati anni difficili con le chiusure imposte dal Covid; ma ora puntiamo a ripartire in grande».
Come si gioca a Snow Volley? Simile al beach, ma la formula ufficiale è il 3 contro 3, che contribuisce a rendere gli scambi ancora più vari e movimentati. Lo si potrebbe quasi definire uno sport estremo, in quanto è possibile giocarlo in ogni condizione atmosferica. Esistono già un tour europeo, riconosciuto dalla CEV, e uno mondiale FIVB di Snow Volley a cui partecipano tante squadre italiane e il prossimo, ambizioso obiettivo sono le Olimpiadi invernali.

Oltre alle finali del campionato italiano Prato Nevoso, località sciistica del cuneese, ospiterà un grande torneo amatoriale per pallavolisti di ogni livello, con la collaborazione del Centro Sportivo Italiano: le categorie di gioco previste sono 3 contro 3 (maschile e femminile), 2 contro 2 (maschile, femminile e misto), 4 contro 4 (misto). Gli atleti provengono da tutta Italia; alcuni persino da Nazioni estere, come Stati Uniti, Uruguay, Spagna, Thailandia.

A Prato Nevoso sarà un weekend di fuoco: non solo volley ma anche party, con il primo appuntamento del festival a 2.000 metri di quota “La Rossa Music Festival” con ospiti Bob Sinclar e Tommy Vee, disc jockey di fama internazionale. Oltre al dj set sui campi di Double Beat e le serate con Judici allo Snow Fever. Il torneo sarà organizzato in modo da permettere a tutti i partecipanti anche di sciare sugli oltre 130 chilometri di piste del comprensorio Mondolè Ski.

«La forza del nostro evento è sempre stato abbinare lo sport alla festa – conclude Carlon -. I nostri tornei sono sempre affiancati da musica, après ski sui campi da gioco e party a tema la sera nei locali dei paesi che ci hanno ospitato. Anche grazie a questo approccio in passato abbiamo raggiunto i 400 giocatori su 20 campi, stabilendo un record mondiale per la disciplina. E speriamo in futuro di poter fare anche di più».

Aceto Ponti, premio di produzione ai dipendenti

Ponti riconosce a lavoratori e lavoratrici un premio di produzione 2021, il cui valore è di 1.810 euro e che riguarda la performance di produttività e qualità dei prodotti.

Il riconoscimento prevede il raggiungimento di obiettivi di redditività e qualità del prodotto ed è previsto anche per i tempi determinati e gli stagionali in proporzione ai mesi di lavoro.

Dal 1995 il premio viene rinnovato ogni tre anni ed è legato a un Accordo di II° livello, che dal 2018 prevede anche la flessibilità, lo smart working, permessi aggiuntivi in caso di malattia grave dei figli e/o delle figlie.

Aceto Ponti, leader riconosciuto a livello internazionale nella produzione di aceti, sottaceti e sottoli, condimenti e sughi pronti, riconosce il contributo di tutto il personale. L’attenzione nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici si manifesta anche nella possibilità di scegliere una delle due modalità previste per l’erogazione del premio: o in busta paga o attraverso il portale di welfare aziendale, a cui aderisce circa il 50%.

Questo è l’ultimo anno del triennio dell’accordo, ma l’azienda Ponti, protagonista mondiale nella produzione di aceto di vino e leader nazionale di mercato e principale esportatore dell’aceto Made in Italy in oltre 70 Paesi, non smette di guardare al futuro.  È in fase di lavorazione l’accordo per il prossimo triennio, in cui verranno introdotti anche obiettivi legati alla sostenibilità, driver fondamentale delle politiche industriali dell’azienda.

Lara Ponti, Ceo Ponti Spa, commenta: “Da anni sottoscriviamo l’accordo di II livello perché, al di là della fondamentale contrattazione nazionale, è importante condividere in azienda l’idea che i risultati sono il frutto di impegno e fatiche comuni. Se i risultati arrivano i benefici devono esserci per tutti coloro che contribuiscono a raggiungerli!”

Venerdì 1 aprile, gli infermieri e i professionisti della sanità scendono in piazza

Per i propri diritti e per il riconoscimento del valore di una professione sempre e costantemente ignorata

 

Dalle 10 alla 13 Flash Mob di protesta davanti alla Prefettura a Torino

 

 

Area contrattuale autonoma; maggiori risorse per le indennità specifiche degli infermieri e per tutti i professionisti della sanità; reale contrasto al fenomeno della violenza ai danni degli operatori sanitari; assunzioni a tempo indeterminato per rendere adeguate le dotazioni degli organici in sanità e la stabilizzazione del personale precario; rimozione del vincolo di esclusività.

 

Si tratta dei punti principali punti delle rivendicazioni che il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, intende ancora una volta portare alla luce e al centro della discussione con un grande evento di protesta per i troppi mesi nei quali alle parole non sono mai state seguite da fatti.

Gli infermieri e i professionisti della sanità sono stufi di essere considerati “eroi”, primo baluardo quando in gioco ci sono vite umane ed emergenze sanitarie catastrofiche, e poi quando si tratta di riconoscere loro semplicemente ciò che gli spetta, creando organici che possano dare seguito alle sacrosante richieste di cura dei pazienti, riconoscendo le adeguate retribuzioni a tutti coloro che operano in sanità, creando le condizioni per una reale valorizzazione delle professioni sanitarie e infermieristiche, essi sono sempre e costantemente ignorati.

 

Per questo venerdì 1 aprile, dalle ore 10 alle ore 13, tutti gli infermieri e i professionisti della sanità piemontesi si troveranno in piazza Castello, a Torino, davanti alla Prefettura, per un Flash Mob di protesta.

 

A poco tempo di distanza dalle numerose manifestazioni che si sono svolte sul territorio nazionale, a tutela dei diritti degli infermieri e delle loro giuste rivendicazioni, anche in Piemonte saranno così sottolineate le necessità irrimandabili di infermieri e professionisti della sanità.

Il fine è quello di sensibilizzare il Governo, ma anche la Regione, per dare idonee soluzioni al ventaglio di problematiche ed alle correlate richieste dei professionisti dell’area infermieristica e degli altri operatori sanitari dipendenti dalle Aziende Sanitarie

Spiega il segretario regionale Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri: “Siamo profondamente amareggiati per l’assenza di concretezza dopo le tante promesse e le tante parole spese in questi mesi e anni così difficili per tutti. Da parte del Ministro della Salute è arrivato solo un timido segnale di valorizzazione della nostra professione attraverso il riconoscimento di una indennità professionale nemmeno sostenuta da adeguati finanziamenti. Sul fronte della struttura del rapporto di lavoro, gli infermieri sono ancora soggetti ad un anacronistico e paradossale obbligo di esclusività, che non consente loro di svolgere attività libero professionale, come invece fanno gli altri professionisti dipendenti della Pubblica Amministrazione.

La stessa situazione si riflette sulle regioni e in particolare la nostra, dove non sono stati sufficienti, o si sono già esauriti, gli interventi di natura temporanea, per lo più legati esclusivamente al periodo delle ondate di emergenza pandemica, che hanno tamponato una situazione critica, sempre però con grandi affanni, ma non hanno mai affrontato in modo strutturale e concerto la valorizzazione delle professioni sanitarie e infermieristiche e la ormai drammatica carenza degli organici.

Noi chiediamo al gentile signor Prefetto, e al gentile Presidente della Regione, ognuno per quanto di sua competenza, di agire, sia presso il Governo, sia nella nostra realtà locale, affinché vengano messe in cantiere azioni risolutive e definitive rispetto alle nostre richieste.

Al Presidente della Regione chiediamo, inoltre, di accordarci un appuntamento, per un confronto franco e proficuo su talune problematiche peculiari del contesto di riferimento. Il nostro intento è di evitare l’acuirsi della lotta sindacale, una lotta che, beninteso, noi siamo determinati a portare avanti con tutti gli strumenti che sono a nostra disposizione”.

 

 

Il Segretario Regionale Nursing Up Piemonte

Claudio Delli Carri

011.306703 – 389.80.93.406

 

ECCO QUELLO CHE CHIEDIAMO:

  1. Un’area contrattuale infermieristica e per le altre professioni sanitarie che riconosca peculiarità, competenza e indispensabilità ormai evidenti di categorie che rappresentano oltre il 52% delle forze del Servizio sanitario nazionale e che, assieme alle altre professioni sanitarie non mediche raggiungono oltre il 76% degli organici delle professioni sanitarie.
  1. Una congrua integrazione dell’”indennità di specificità infermieristica” e di quella “di tutela del malato e di promozione della salute”, di cui all’articolo 1), commi 409 e 410 della Legge n. 178/2020.
  1. Adozione di specifiche disposizioni per una reale attività di contrasto della violenza verso gli infermieri nei luoghi di lavoro, aberrazione che ormai ha raggiunto l’acme nelle strutture sanitarie pubbliche, da realizzarsi anche attraverso l’introduzione di presidi di vigilanza da parte delle forze dell’ordine e/o strutture private, oltre al costante monitoraggio e prevenzione di tali fatti che mettono in pericolo l’incolumità psicofisica degli interessati.
  1. Risorse economiche sufficienti ed idonee direttive all’ARAN , per garantire il riconoscimento  e valorizzazione sul piano economico le profonde differenze tra le professioni sanitarie ex legge 42/1999 e le altre  professioni che svolgono attività funzionali e/o strumentali nel comparto pubblico della Salute, differenza sempre esistite, ma rese ancora più evidenti da COVID-19
  1. Immediato adeguamento delle dotazioni organiche del personale operante nella generalità dei presidi ospedalieri e sul territorio. Aggiornamento altrettanto immediato della programmazione degli accessi universitari, perché gli infermieri attuali non bastano, ne mancano ormai tra 80 mila e 100 mila, ma gli Atenei puntano ogni anno al ribasso;
  1. Immediata modifica del comma 464-bis, introdotto con l’articolo 20 del DL n. 41 del 22 marzo 2021. convertito in legge del 21 maggio 2021, n 69, garantendo che agli infermieri ed al personale delle altre professioni sanitarie di cui alla legge n 42/1999 , che intrattengono un rapporto di dipendenza con gli Enti e/o le strutture del SSN, venga garantito, al pari degli altri professionisti sanitari laureati, l’estensione dell’avvenuta la rimozione del vincolo di esclusività non solo per l’effettuazione delle vaccinazioni, ma a tutto l’alveo delle attività di loro competenza
  1. Direttive e risorse finalizzate a sostenere l’aggiornamento professionale dei professionisti del comparto, riduzione del debito orario settimanale degli stessi (orario di servizio) pari ad almeno 4 ore settimanali, da utilizzare per le attività di aggiornamento, come già avviene per i medici .
  1. Direttive e nuove risorse finalizzate all’immediato e stabile riconoscimento degli infermieri specialisti e gli esperti in applicazione della Legge 43/06 ,e per la valorizzazione economico giuridica della funzione di coordinamento  , valorizzazione delle competenze cliniche e gestionali degli interessati;

In manette terrorista col reddito di cittadinanza, era pronto all’azione

Anarchico, ecoterrorista sovversivo, percepisce il reddito di cittadinanza. Si tratta di un quarantasettenne torinese arrestato dalla Digos di Milano con l’accusa di essere legato alle Its, la rete di cellule terroristiche autrici di una catena di attentati in America Latina, negli Stati Uniti e in Paesi europei. L’uomo aveva aperto uno spazio web su Altervista e, attraverso una “virtual machine’, consentiva a quattro soggetti in Brasile, Cile, Argentina e Messico di agire come master, divulgando documenti e rivendicazioni in attesa di agire.

Profughi ucraini, in Piemonte sono più di 5400

Sono 5.414 i profughi ucraini accolti attualmente in Piemonte, fotografia di una situazione dinamica che vede affiancarsi al flusso di persone in arrivo sul territorio regionale quelle che, dopo un momento di prima accoglienza, proseguono dal Piemonte verso altre destinazioni. Di questi 4.508 sono ospitati presso la rete di accoglienza spontanea familiare o di conoscenti o delle realtà sociali del territorio, 493 nelle strutture individuate dalla Protezione Civile regionale, 413 nei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) e attraverso il SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) sotto il coordinamento delle Prefetture.

A livello territoriale, la quota principale di rifugiati risulta ad oggi in provincia di Novara, dove è insediata la percentuale più alta della comunità ucraina residente già da tempo in Piemonte. In particolare, nel Novarese risultano attualmente ospitate 1.281 persone. 1.102 risultano invece nel territorio del Torinese.

Nel Verbano Cusio Ossola le persone presenti risultano 975, nel Cuneese 738, in provincia di Alessandria 498, nella provincia di Biella 293, nel Vercellese 284 e in provincia di Asti 243.

Tra i profughi arrivati in Piemonte ci sono anche 50 bambini con 15 mamme portati stasera dalla Fondazione AIEF per l’Infanzia e l’adolescenza. La missione è stata supportata da Fondazione Lavazza, Fondazione Magnetto, Banca Patrimoni Sella e Pier Luigi Loropiana. Con il supporto della Protezione civile della Regione saranno accolti presso Cascina Torta a Torino.

La mappa dell’accoglienza è stato uno dei temi oggi nella riunione del Coordinamento regionale per l’emergenza profughi dove è stato fatto anche il punto sulle famiglie piemontesi che hanno manifestato attraverso i canali della Regione Piemonte la disponibilità ad ospitare i profughi ucraini, sono 4.617 in totale (a livello territoriale 3.084 sono nel Torinese, 404 nel Cuneese, 320 nell’Alessandrino, 226 nell’Astigiano, 187 nel Biellese, 154 nel Novarese, 130 nel Vercellese e 112 nel Verbano Cusio Ossola).

Sul fronte sanitario sono stati registrati 2.929 tamponi Covid e sono 814 i rifugiati che hanno ricevuto il vaccino.

AMPLIAMENTO ACCOGLIENZA TERZO SETTORE PER I CAS/SAI

È in pubblicazione l’avviso per l’acquisizione di manifestazioni di interesse rivolte ad enti del Terzo settore, ai Centri di servizio per il volontariato, agli enti e alle associazioni iscritte al registro e agli enti religiosi civilmente riconosciuti, per le attività di accoglienza diffusa a beneficio delle persone richiedenti la protezione temporanea. Sono previste forme e modalità per offrire servizi di assistenza e accoglienza attivabili nel limite massimo di 15.000 unità a livello nazionale. È previsto il coinvolgimento dei Comuni alle attività di accoglienza diffusa.

CONTRIBUTO ACCOGLIENZA DIFFUSA

Il Piemonte ha recepito l’ordinanza firmata ieri dal Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, che stabilisce un contributo di sostentamento ai rifugiati ospitati in accoglienza diffusa presso famiglie, amici e conoscenti pari a 300 euro mensili pro capite e un contributo addizionale mensile di 150 euro per ciascun figlio minorenne per la durata massima di tre mesi dall’arrivo in Italia.

CALL CENTER IN UCRAINO

Sono oltre 250 (con un picco di 103 nella sola giornata di lunedì) le chiamate al call center regionale 011.4326700, al quale otto operatori di madrelingua ucraina rispondono dalle 8 alle 20 (dal lunedì al sabato) alle richieste di informazioni e approfondimenti da parte dei profughi e delle famiglie che li accolgono. Il servizio è realizzato grazie alla collaborazione tra Protezione Civile, Consolato Onorario di Ucraina a Torino e la Onlus DanishRefugee Council Italia.

Il bollettino Covid di giovedì 31 marzo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 3.255 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 9,8di 33.160 tamponi eseguiti, di cui 29.684  antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 1.054.398, così suddivisi su base provinciale: 91.043 Alessandria, 48.666 Asti, 40.325 Biella, 137.659 Cuneo, 79.576 Novara, 559.197 Torino, 37.428 Vercelli, 38.595 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 5.256 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 16.653 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 22 (-2 rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono598 (-16rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 52.517

I tamponi diagnostici finora processati sono 16.538.289(+ 33.160 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 13.197

Sono otto, nessuno di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa 13.197 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.778 Alessandria, 788 Asti, 501 Biella, 1.599 Cuneo, 1.061 Novara, 6.302 Torino, 608 Vercelli, 425 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 135 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

988.064  GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 988.064(+2.457 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 84.359 Alessandria, 45.882 Asti, 38.356 Biella, 130.580 Cuneo, 75.879 Novara, 528.186 Torino, 35.146 Vercelli, 36.089 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.040 extraregione e 9.547 in fase di definizione.

In allegato la tabella riassuntiva dei dati al 31 marzo 2022.

Da domani, primo giorno dopo la fine dello stato di emergenza nazionale, i dati quotidiani potranno essere consultati ogni pomeriggio sul sito della Regione Piemonte.

La Scuola di Applicazione alla competizione sul Diritto Internazionale Umanitario

 Nei giorni scorsi, due team composti ciascuno da un Comandante di sezione e tre Ufficiali frequentatori del 199° Corso “Osare” del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino, hanno partecipato alla 20ª competizione sul Diritto Internazionale Umanitario, riservata agli Istituti di formazione militari.

 

La kermesse, indetta dell’International Institute of Humanitarian Law (IIHL) di Sanremo, ha visto la partecipazione dei giovani Sottotenenti, unitamente a colleghi provenienti dalle più prestigiose Accademie Militari di tutto il mondo, tra cui West Point, Sandhurst, Saint-Cyr, oltre agli istituti omologhi di Georgia, Norvegia, Paesi Bassi e Svizzera, per un totale di 65 allievi suddivisi in team e a loro volta riuniti in squadre miste multinazionali, che hanno rappresentato paesi immaginari coinvolti in un’escalation di operazioni militari internazionali.

I frequentatori, valutati da giudici internazionali, hanno fornito consulenza a un “Joint Operations Commander” (JOC), affrontando la realtà di complesse situazioni geopolitiche e sociali (mantenimento della pace, contenimento della violenza bellica, assistenza umanitaria, protezione dei rifugiati, interdizione delle misure di tortura, protezione dell’infanzia e azioni internazionali di soccorso), e allo stesso tempo, conducendo la prevista operazione militare, in conformità con il supporto tattico ed alla luce dei vincoli dettati dal Diritto Internazionale Umanitario.

Di rilievo il terzo posto conquistato dal team misto del Sottotenente Eugenio Pedron.


“La conoscenza del Diritto Internazionale Umanitario è essenziale per i futuri Comandanti dell’Esercito, che devono continuamente adattarsi efficacemente a un contesto globale sempre più eterogeneo. Al militare impegnato in missione è richiesta una preparazione ampia, estesa anche al campo delle scienze politiche, economiche, sociali e giuridiche”. Così ha commentato il Generale di Divisione Mauro D’Ubaldi, Comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito.