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Torino torna a essere la capitale dell’HitBall

Lunedì 30 giugno, ore 12 – Inaugurazione del cantiere nell’ex bocciodromo Trombetta (corso Lombardia 174)

Torino torna a essere la capitale dell’HitBall: dopo oltre dieci anni di attesa, prende ufficialmente il via la realizzazione della HitBall Arena, il primo impianto sportivo interamente dedicato a questa disciplina tutta italiana, dinamica, inclusiva e in forte crescita.

Il taglio del nastro del cantiere è fissato per domani 30 giugno alle ore 12, presso l’ex bocciodromo “Trombetta” di corso Lombardia 174, nel cuore della Circoscrizione 5. Dopo la chiusura dello storico Palahit di via Sansovino, la città si prepara ad accogliere una nuova casa per sportivi, famiglie e scuole.

Promossa dalla asd Sinombre in partenariato con UISP Torino, la nuova Arena sorgerà su un’area di oltre 1800 mq, con un investimento superiore ai 200mila euro in 7 anni. Il progetto, sostenuto anche da una partecipatissima campagna di crowdfunding, è molto più di un’infrastruttura sportiva: è un centro di aggregazione, crescita e inclusione.

Il nuovo palazzetto ospiterà:

  • Un campo indoor regolamentare per l’HitBall
  • Una tribuna da 140 posti, di cui 21 accessibili a persone con disabilità
  • Spogliatoi, docce e una zona eventi polifunzionale

Non mancheranno corsi e attività pensate per tutti, tra cui:

  • Allenamenti, tornei e campionati scolastici e amatoriali
  • Attività inclusive per ragazzi con disabilità motorie e intellettive
  • Eventi, progetti sociali e team building aziendali

L’HitBall, ideato a Torino dal professor Luigi Gigante, è oggi praticato da migliaia di sportivi grazie al supporto di UISP e negli istituti scolastici, grazie al contributo dell’Assessorato allo sport della Città. Da sempre sinonimo di gioco di squadra, rispetto e accessibilità, torna a vivere nel luogo dove è nato, con una struttura che vuole essere punto di riferimento stabile per tutto il territorio.

“Questa non è solo una costruzione sportiva – dichiara la asd Sinombre – ma un progetto di comunità. La HitBall Arena è nata dal basso, sostenuta da centinaia di donatori, appassionati, insegnanti, genitori. Sarà uno spazio da costruire insieme, giorno dopo giorno, mattone dopo mattone”.

Scopri il progetto e sostienilo anche tu:
Costruiamo insieme la HitBall Arena – Rete del Dono

Batteria al litio esplosa in corso Racconigi

“Oggi intorno alle  12.30 in corso Racconigi è esplosa una batteria al litio vicino ad una bicicletta  incendiandola e provocando un buco sul terreno.
La fioraia che stava a pochi metri di distanza ha spento usando secchiate d’acqua attinte dal vicino toret.
Batteria inaffidabile o surriscaldamento dal sole?”  Ce ne dà notizia e ci invia la foto il lettore  Luigi Gagliano

Ragazzo di 24 anni muore cadendo dalla moto

In un incidente avvenuto nella notte tra Arignano e Riva presso Chieri è morto il 24enne Marco Torta, Dopo aver perso il controllo della sua moto il giovane caduto in strada è stato soccorso dalla Croce rossa e dai carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia chierese. È stato trasferito al Cto sull’elisoccorso ma è deceduto per i gravi traumi riportati.

Grassano: “Questa sinistra, chiusa nella Ztl del pensiero”

Per anni, la sinistra italiana ha campato di rendita, alimentando l’illusione di essere moralmente superiore, culturalmente più raffinata, e sempre dalla parte giusta della storia. Eppure, ogni volta che è chiamata a governare, lascia dietro di sé macerie: promesse disattese, riforme mai realizzate, e una retorica stanca buona solo per le interviste e i convegni. Si riempiono la bocca di parole come “inclusione”, “giustizia sociale”, “diritti”, ma poi nei fatti difendono solo le élite urbane, le burocrazie intoccabili e un sistema mediatico compiacente. Parlano di lavoratori, ma ignorano gli operai. Parlano di GIOVANI ma si appoggiano a dirigenti ancorati agli anni ’90. Parlano di ambiente, ma fanno compromessi con le grandi lobby energetiche. E ogni volta che falliscono — perché falliscono, sistematicamente — la colpa è degli altri: della destra, del populismo, dei social network, della disinformazione. Mai una vera autocritica, mai l’ammissione che forse, solo forse, anche a sinistra qualcuno ha vissuto troppo di privilegi, di slogan e di rendite di posizione. Il Paese reale chiede concretezza, sicurezza, sviluppo. Ma la sinistra, chiusa nelle ZTL del pensiero, risponde con slogan scollegati dalla vita quotidiana. Non è progresso questo: è narcisismo politico. E l’Italia non se lo può più permettere.

Enzo Grassano 
Già consigliere coordinatore circoscrizionale per 10 anni nel Partito Democratico a Torino

Per la prima volta bimba salvata con il trapianto di fegato della mamma

Con l’autotrapianto della vena porta, presso la Città della Salute e della Scienza di Torino
Nei giorni scorsi una bimba torinese di meno di 6 mesi di età e poco più di 5 kg di peso è stata salvata grazie ad un intervento straordinario eseguito per la prima volta: il trapianto della parte sinistra del fegato donato dalla mamma 32enne e l’autotrapianto di vena giugulare per sostituire la vena porta indurita e ristretta, presso la Città della Salute e della Scienza di Torino (CDSS) – presidio Molinette.
Nata a fine dicembre dell’anno scorso, colpita da una rara e misconosciuta malformazione delle vie biliari, la bambina era giunta durante il mese di aprile scorso al Pronto soccorso dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino in preda ad uno scompenso epatico con un ittero severo e liquido nell’addome.
Immediatamente ricoverata e presa in carico dai gastroenterologi pediatrici (diretti dal dottor Pierluigi Calvo), la bimba era apparsa fin da subito in condizioni cliniche talmente compromesse da non poter essere sottoposta ad alcun intervento chirurgico a scopo riparativo. E’ quindi stata inserita nel percorso di inserimento in lista d’attesa per trapianto di fegato pediatrico, con iscrizione avvenuta nella lista nazionale all’inizio di maggio scorso.
Dopo circa 20 giorni trascorsi senza offerte di organi da donatore deceduto idonei per questo trapianto, le condizioni del fegato della bimba si sono aggravate, con ricovero in ospedale per un’insufficienza epatica così grave da non lasciare più alcuna speranza di sopravvivenza anche a breve termine.
É in quel momento che la mamma 32enne ha manifestato il fortissimo desiderio di donare parte del suo fegato per cercare di salvare la sua bimba. A questo punto mamma e figlia sono state prese in carico da parte dei professionisti del presidio Molinette. Portati a termine in tempi rapidi gli accertamenti di idoneità della donatrice e di compatibilità con la bimba, ottenuta poi l’autorizzazione del Tribunale di Torino e del Centro Nazionale Trapianti di Roma attraverso il lavoro di coordinamento del Centro Regionale Trapianti (diretto dal dottor Federico Genzano), circa due settimane fa la mamma e la sua bimba sono state condotte insieme nelle sale operatorie del Centro Trapianto Fegato delle Molinette di Torino. Il professor Renato Romagnoli (responsabile del Programma regionale trapianto fegato adulto e pediatrico, da poco nominato Direttore del nuovo Dipartimento di Chirurgia Generale e Specialistica e dei Trapianti della Città della Salute e della Scienza di Torino), insieme con la sua équipe chirurgica ed in stretta collaborazione con gli anestesisti del Dipartimento di Anestesia (diretto dal dottor Maurizio Berardino), hanno prima effettuato il prelievo della parte sinistra (più piccola) del fegato della mamma donatrice. Dopodiché si sono concentrati sull’addome della bimba, trovando il fegato cirrotico e scompensato, ed anche un grave restringimento della vena porta, priva di flusso sanguigno. È stato quindi necessario sostituirla completamente, utilizzando come miglior rimpiazzo la vena giugulare prelevata dal collo della bimba stessa, con un vero e proprio autotrapianto. Durante le 13 ore di sala operatoria, si sono avvicendati nei turni numerosi infermieri ed operatori socio-sanitari esperti nel trapianto di fegato, mentre i Laboratori analisi e la Banca del sangue della CDSS si sono attivati a supporto delle necessità degli interventi in corso. Il decorso postoperatorio è stato regolare per entrambe le pazienti. La mamma ha fatto rientro a casa dopo soli 6 giorni dall’intervento. La ripresa funzionale del fegato trapiantato nella figlia é stata ottimale e le condizioni generali della bimba sono migliorate in modo straordinariamente rapido. A tal punto che, a sole due settimane dal trapianto, la piccola é ora stata trasferita presso l’ospedale Infantile Regina Margherita per la fase di riabilitazione nutrizionale a cura del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino ospedale Regina Margherita (diretto dalla professoressa Franca Fagioli).
“Una volta di più il sistema trapianti della Regione Piemonte si conferma ai vertici italiani con un trapianto epatico pediatrico di eccezionale difficoltà tecnica. Il grande gesto d’amore della mamma coniugata con l’eccellenza dei nostri professionisti sanitari ha reso possibile ciò che non lo sembrava essere più. Anche per questo la Giunta regionale ha deciso di nominare il professor Romagnoli quale Coordinatore del Centro regionale Trapianti Piemonte e Valle d’Aosta” dichiara Federico Riboldi (Assessore alla Sanità della Regione Piemonte).
“Una storia a lieto fine che ancora una volta diventa esempio delle eccellenze della nostra Città della Salute e della Scienza, del valore dei nostri operatori e della collaborazione interdisciplinare imprescindibile tra i nostri presidi. Ennesima conferma di quanto CDSS meriti il ruolo di IRCCS dei trapianti. Un modello che verrà esportato nel nuovo Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione” commenta Thomas Schael (Commissario della Città della Salute).

Il Piemonte a New York presenta l’eccellenza del gusto

Dopo il successo dei World’s 50 best Restaurants, il Piemonte a New York presenta l’eccellenza della sua cucina e consolida la presenza negli Stati Uniti con un programma di show cooking, degustazioni e occasioni di business. Per la decima volta al Summer Fancy Food, il più grande evento commerciale negli Stati Uniti per l’industria alimentare e delle bevande Dopo il grande successo dei World’s 50Best Restaurants che sisono svolti, per la prima volta in Italia, a Torino la scorsa settimana, il Piemonte torna a proporre le eccellenze della sua enogastronomia sulla scena internazionale. E la fa da protagonista, a New York dal 28 al 30 giugno, all’interno della missione del governo italiano, e in particolare del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, per promuovere la candidatura della cucina italiana come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. In programma una cena il 28 giugno con buyer internazionali organizzata da ICE Agenzia presso la Gotham Hall a Broadway.

Nella stessa sera sugli schermi di Times Square sarà proiettato il video ufficiale della candidatura per mostrare la straordinarietà della cucina italiana. E da domenica 29 il via a Summer Fancy food, la più importante manifestazione B2B in Nord America dedicata alle specialità alimentari e alle innovazioni del settore è ormai un appuntamento consolidato per il Piemonte: fino al 1° luglio, una delegazione di 16 aziende torna a New York coordinata da Ceipiemonte nell’ambito delle attività del Progetto Integrato di Filiera (PIF) “Agroalimentare” promosso da Regione Piemonte e finanziato dal PR FESR 2021-2027, nell’anno in cui l’Italia è Country Partner – primo Paese a ricevere questo onore per ben quattro volte. A guidare la delegazione piemontese il Presidente Alberto Cirio con il Presidente di Ceipiemonte Dario Peirone e il Direttore Stefano Nigro: è questa, infatti, l’occasione per promuovere il territorio anche come terra di investimenti e meta turistica, un binomio molto ricercato negli Stati Uniti, mercato che apprezza l’offerta enoturistica piemontese e i prodotti agroalimentari del territorio. «La presenza del Piemonte a New York arriva all’indomani dello straordinario successo di 50 best di Torino, con la nostra città, la nostra cucina e le nostre eccellenze agroalimentari al centro dell’interesse dei media, degli chef e dei gourmet di tutto il mondo – dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – Siamo protagonisti e ambasciatori della candidatura Unesco della cucina italiana e siamo qui con le nostre aziende per promuovere i nostri prodotti”

Emendamento Fdi: “Salvi i pozzi per irrigazione agricola”

Sono salvi gli oltre mille pozzi per uso agricolo del Piemonte realizzati prima del 1996. Un emendamento alla legge 22 del 1996, proposto dal consigliere di Fratelli d’ItaIia Claudio Sacchetto e scritto assieme all’assessore all’Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-olimpico, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni, li mette definitivamente al riparo dall’obbligo di mantenere separati i prelievi da falda di superficie da quelli da falda profonda, stabilito da quella norma.

Soddisfazione per la svolta dall’assessore Bongioanni«Quella legge fu pensata ormai trent’anni fa nel contesto dell’epoca e soprattutto per i pozzi a uso industriale e civile, che vengono sfruttati 365 giorni l’anno, mentre quelli per uso irriguo agricolo vengono utilizzati al massimo per un paio di mesi. In tutti questi anni si è andati avanti a proroghe, l’ultima delle quali è scaduta a fine 2024. L’obbligo di ricondizionamento espone tante aziende, anche a conduzione familiare, a spese dell’ordine di decine di migliaia di euro. Per questo abbiamo recepito le richieste venute dal mondo agricolo e posto fine a questa situazione, consentendo alle nostre preziose risorse idriche un utilizzo razionale e normato una volta per tutte».

Identico apprezzamento per il risultato dal consigliere FdI Claudio Sacchetto, presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, che ha inserito l’emendamento nel quadro della Legge di riordino approvata dall’Aula giovedì 26 giugno: «Abbiamo corretto, nel totale rispetto delle norme ambientali, una legge superata e inadeguata. I nostri pozzi agricoli funzionano benissimo: come ben sanno i nostri agricoltori, la falda profonda da cui proviene l’acqua potabile è in pressione, l’acqua tende a salire e il rischio di contatto per percolatura dalla falda di superficie è minimo. Questa norma mette fine alle continue proroghe ed entra immediatamente in vigore senza necessità di ulteriori delibere o altri provvedimenti attuativi».

cs

Rock Jazz e dintorni: Afterhours e James Blake

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Lunedì. Per il Flowers Festival alla Certosa di Collegno, si esibisce il rapper Guè.

Martedì. Al Vinile suona Simona Palumbo Latin Quartet. Al Flowers Festival è di scena Brunori Sas, preceduto dalla cantante Milla.

Mercoledì. Debutto del Festival Sonic Park con l’esibizione di James Blake alle OGR. Al Flowers di Collegno suonano gli Psicologi + Silent Bob & Sick Budd. All’Osteria Rabezzana sono di scena gli Svoboda. Al Vinile si esibiscono Only Pop / Tony Degruttola & Giulia Piccarelli.

Giovedì. Per Flowers suonano gli Afterhours +EmmaNolde. Prende il via Alba Jazz con la funambolica sassofonista Lakecia Benjamin all’Arena estiva del teatro Sociale.

Venerdì. Parte Collisioni ad Alba con Roberto Molinaro e Gigi D’Agostino. Al Forte di Bard arriva Gianna Nannini con il suo “Sei nell’anima tour”. Per Alba Jazz all’Arena estiva del Teatro Sociale, suona il quartetto di Mohini Dey.

Sabato. Al Flowers di Collegno suonano i Tre Allegri Ragazzi Morti preceduti dai Viagra Boys.

Al Vinile si esibiscono Lady&The Boomers. Per Borgate dal Vivo a Venaus è di scena il Raphael Gualazzi Trio. Per Alba Jazz all’Arena estiva del teatro Sociale, suona il The Trio formato da :Tullio De De Piscopo, Dado Moroni e Rosario Bonaccorso.

Domenica. Per Alba Jazz si esibisce Aymèe Nuviola “Bonche”.

Pier Luigi Fuggetta

Il Guardian sceglie Unexpected Italy: 10 indirizzi torinesi alternativi ai 50 Best 

Dieci indirizzi gastronomici fuori dai radar dei 50 Best, firmati Unexpected Italy, protagonisti su The Guardian. La mappa è ora disponibile in App per viaggiare da veri “local” in una Torino tutta da scoprire. Il 70% dei turisti visita l’1% delle località, ecco come la startup lotta contro l’overtourism

C’è un’Italia che sfugge alle rotte turistiche più battute, che si nasconde dietro insegne modeste, nei vicoli fuori mano, nei racconti dei locali. Un’Italia che parla la lingua dell’autenticità e della qualità accessibile. È questa l’Italia raccontata da Unexpected Italy, il progetto traveltech fondato dalla vicentina Elisabetta Faggiana e dal barlettano Savio Losito, che oggi conquista anche le colonne del The Guardian. Il celebre quotidiano britannico, in occasione dei 50 Best Restaurants in corso a Torino, ha scelto proprio Unexpected Italy per offrire ai lettori una mappa alternativa del gusto torinese: dieci locali sorprendenti per qualità, accoglienza e prezzo, selezionati per chi cerca un’esperienza davvero locale.
Un riconoscimento importante, che premia la filosofia alla base del progetto nato nel 2022: una “Lonely Planet 3.0”, come l’hanno definita, geolocalizzata e immersiva, accessibile via app, che permette a ogni viaggiatore di personalizzare il proprio itinerario alla scoperta dei territori italiani meno inflazionati. L’obiettivo è uno: fare sentire il turista parte integrante della comunità locale, offrendo accesso a luoghi autentici, artigiani, ospitalità diffusa e ristoranti dove l’attenzione alla qualità e all’etica sono valori fondanti.
Oggi, grazie a un lavoro meticoloso fatto di incontri reali e sopralluoghi, Unexpected Italy ha già mappato 12 territori italiani, da Barletta a Vicenza, da Roma a Matera, passando per Genova, Milano, Venezia e naturalmente Torino.
Ed è proprio Torino, con la sua anima sospesa tra eleganza sabauda e fervore creativo, a guadagnarsi uno spazio d’onore nel reportage firmato The Guardian. La giornalista Liz Boulter, nella sua “locals’ guide”, ha scelto dieci locali torinesi scoperti e raccontati da Faggiana e Losito: dalle trattorie innovative ai bistrot di quartiere, passando per latterie storiche, cioccolaterie, gelaterie, degustazioni di Vermouth, fino alla merenda sinoira (una tradizione gastronomica piemontese che consiste in un lungo e abbondante pasto pomeridiano che può sostituire la cena e nel corso del quale vengono degustati vari antipasti e contorni freddi più piatti tipici piemontesi), il tutto nel segno di un gusto accessibile, sincero, indimenticabile.
“Il nostro obiettivo è rivoluzionare il modo di viaggiare: non più turismo usa-e-getta, ma esperienze che lasciano tracce positive nei territori. Ogni viaggio può diventare rigenerazione, scambio, relazione. E Torino è un esempio perfetto di come si possa fare turismo autentico anche nelle grandi città”, affermano i fondatori.
Il progetto ha già attirato l’attenzione internazionale in più occasioni. Dopo il successo di “Unexpected London”, prima startup fondata dai due nel Regno Unito, Unexpected Italy ha portato il proprio approccio all’ONU, intervenendo al Geneve/Fribourg Entrepreneurship Forum contro l’overtourism, e ha partecipato a numerosi eventi di settore, dal Global Business Travel Association al Forum Ambrosetti sul Turismo Sostenibile.
Il tema è quanto mai attuale: il 70% dei turisti si concentra sull’1% del territorio italiano, secondo dati Istat e Banca d’Italia rielaborati da The Data Appeal Company. Un modello insostenibile che impoverisce i luoghi e logora le comunità. Unexpected Italy propone una via d’uscita: valorizzare l’Italia vera, quella fatta di relazioni e microeccellenze.
L’eco mediatica seguita alla pubblicazione su The Guardian ha già prodotto effetti concreti lo scorso anno: migliaia di nuovi download dell’app e un rinnovato interesse per le destinazioni meno note. In quel caso, il territorio coinvolto era il Vicentino, terra natale di Faggiana: si era discusso a lungo del significato per il territorio di avere un focus tanto importante da una testata internazionale di quel livello.
La mappa torinese presentata oggi è solo l’ultima tappa di un percorso destinato a crescere. Disponibile nell’app di Unexpected Italy (scaricabile gratuitamente su tutti gli store), guida il viaggiatore tra centinaia di luoghi “segreti” selezionati uno per uno, sempre all’insegna dell’etica, dell’identità e della qualità.
“Crediamo in un turismo che faccia bene al pianeta e alle persone”, spiegano i fondatori. “Servono lentezza, consapevolezza e rispetto. Solo così il viaggio può trasformarsi in un atto politico, culturale e umano. Con l’approvazione di un’autorità come The Guardian, Unexpected Italy si conferma oggi una bussola affidabile per esplorare un’Italia autentica, lontana dai cliché, che parla le lingue dell’accoglienza e della verità. Una sfida lanciata al turismo di massa, ma anche un invito a tutti i viaggiatori: guardare l’Italia con occhi nuovi è possibile. Basta sapere dove cercare”.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – Torino alternativa: 10 tavole autentiche selezionate da Unexpected Italy
In occasione dell’arrivo a Torino dei “Food Oscars” – la cerimonia dei World’s 50 Best Restaurants – l’app Unexpected Italy ha tracciato una mappa del gusto accessibile, con dieci locali imperdibili per scoprire l’anima gastronomica autentica della città, senza spendere cifre stellari. La mappa è presente nell’App ed è oggetto dell’articolo del The Guardian a firma di Liz Boulter. Una guida ideale per gustare Torino con autenticità, qualità e spirito locale.
Si parte dalla Latteria Bera, nel centro storico, dove Chiara Franzoso propone formaggi artigianali e la celebre panna montata da passeggio con lo zabaione. Scannabue, nel quartiere San Salvario, reinterpreta i classici piemontesi con eleganza e un’atmosfera conviviale: imperdibili i plin col burro e il risotto al midollo. Le Vitel Étonné gioca sul nome del vitello tonnato (vitel tonné) per offrire carni cotte a bassa temperatura e antipasti della tradizione come fiori di zucca in pastella di riso. Suggestivo e familiare, Antiche Sere è perfetto per una cena sotto la pergola, tra tomini piccanti e coniglio in bianco. I Fratelli Bruzzone offrono cucina semplice e stagionale in un ristorante nato da una gastronomia: grande attenzione al vegetale e ai prodotti fermentati. Da Consorzio, la chef Valentina Chiaramonte firma piatti creativi con vini naturali e presìdi Slow Food. Caffè dell’Orologio propone la merenda sinoira in versione moderna: piccoli piatti freddi, lingua, tomini e crocchette, perfetti anche per famiglie. Gelateria Aria, nel vivace quartiere Vanchiglia, racconta il territorio attraverso gusti come liquirizia e violetta, olio di oliva e vaniglia, yogurt e miele nomade o caramello e popcorn. Nel quartiere Borgo Nuovo, Toc è il paradiso del cioccolato artigianale, con creazioni freschissime da gustare entro tre settimane. Infine, da Eccetera Experience, Nicola Piazza esplora l’universo del Vermouth con degustazioni e cocktail che celebrano l’origine torinese dell’aperitivo.
Il soggiorno è consigliato da Look TO, boutique hotel affacciato su Piazza Vittorio e firmato dalla paesaggista Giuliana Marsiaj. Un luogo di charme dove ogni dettaglio di design è scelto con cura e ogni oggetto porta con sé una storia da raccontare.