ilTorinese

“La Passione secondo Jacquerio”

 

Alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, visita guidata agli affreschi dell’artista torinese, fra i maggiori esponenti del gotico internazionale

Domenica 17 e lunedì 18 aprile, ore 15,30

Buttigliera Alta (Torino)

I toni sono marcatamente realistici. Il dolore e la sofferenza di Cristo Uomo piegato sotto il peso della Croce, lungo la via che porta al Golgota, si confrontano drammaticamente con la spietata crudeltà dell’essere umano che lo deride, lo sbeffeggia, lo picchia e lo incalza privo d’ogni parvenza di terrena pietà. Siamo di fronte a “La Salita di Cristo al Calvario”, sicuramente l’affresco più prezioso (fra quelli raffiguranti la vita di Cristo) conservato nell’ex-sacrestia dell’Abbazia, o meglio “Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso”, realizzato intorno al 1430 da Giacomo Jacquerio (Torino, 1375 ca. – 1453), fra gli esponenti di maggior spicco della pittura tardo gotica in Piemonte.

L’affresco si inserisce in quella complessiva decorazione pittorica della Precettoria (fondata dall’Ordine di  Sant’Antonio di Vienne, su volere del conte Umberto III di Savoia, negli ultimi anni del XII secolo, monumento nazionale dal 1883, assegnato da Papa Pio VI all’“Ordine Mauriziano”) che rappresenta la principale e meglio documentata testimonianza superstite della lunga e prolifica carriera dell’artista piemontese. E per chi non ne avesse ancora sperimentato la profonda intensità emozionale (quale specchio di tragica contrapposizione fra il Bene ed il Male) e l’elevata qualità artistica, si presenta – nel periodo più consono per accompagnare al godimento artistico la ritualità del Sacro, fra la Domenica di Resurrezione ed il Lunedì dell’Angelo – la possibilità di prenderne contezza attraverso due interessanti visite guidate programmate per domenica di Pasqua 17 aprile e lunedì di Pasquetta 18 aprile, a partire dalle ore 15,30. L’affresco, per la crudezza dei toni, è un’autentica botta al cuore. Su sfondo neutro, i personaggi raffigurati (da quelli che trattengono la croce a quello che tira Gesù con la corda) “presentano – si è annotato –  lineamenti talmente alterati e deformati che sembra abbiano quasi connotazioni non umane. Tra la folla, si riconoscono il fabbro, a cui i giudei si rivolgono per fabbricare i chiodi della croce di Cristo e Giuda con la barba e i capelli rossi (colore che richiama la violenza e le fiamme dell’inferno) e il vestito giallo per evocare il tradimento”. La visita alla “Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso”, in territorio di Buttigliera Alta, venti chilometri da Torino all’imbocco della Valsusa, permetterà anche di ammirare (oltre alla struttura dai motivi tipicamente tardogotici di influenza francese del complesso monastico, di cui le tre imponenti “ghimberghe” dei portali decorate con formelle in terracotta e pinnacoli sono l’elemento predominante), altri affreschi realizzati da Jacquerio a partire dal 1410 e distribuiti fra il presbiterio della chiesa e l’ex-sacrestia. Affreschi venuti alla luce nel 1914, allorché, nel corso di lavori di restauro, venne scoperta un’iscrizione autografa dell’artista in margine ad un affresco raffigurante la “Madonna in trono”.

Di qui la scoperta e l’attribuzione sulla parete sinistra del presbiterio (e in problematico stato di conservazione) di altre figure “a fresco”, dai “Sei Profeti” ad altre immagini di “Santi e Sante” affacciate, sulla parete di destra, al ciclo della “Vita di Sant’Antonio Abate” e a momenti di “vita contadina” improntati ad un rigoroso, magistrale realismo. In migliore stato di conservazione, sono invece gli affreschi dell’ex-sacrestia, autentiche preziosità artistiche: dall’“Annunciazione” ai “Santi Pietro e Paolo”, dall’“Orazione nell’Orto” ai “Quattro Evangelisti” sulle “vele” della volta fino al massimo capolavoro de “La Salita di Cristo al Calvario”, in cui Jacquerio ha saputo coniugare la perfezione stilistica (per lui ormai dato di fatto) alla potenzialità di emozioni trascendenti il reale per toccare i vertici dell’infinito assoluto. Del dolore e del sacrificio del figlio di Dio fatto Uomo. Morto in Croce per salvare coloro che “non sanno quel che fanno”.

Gianni Milani

 

Per info: Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (Torino); tel. 011/9367450 o www.ordinemauriziano.it

 

Nelle foto:

–       Giacomo Jacquerio: “La Salita di Cristo al Calvario”

–       Interno della Precettoria

–       Facciata esterna

Le donne afghane e le loro conquiste perdute

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Germana Zuffanti ci parla della “Fuga da Kabul” dell’agosto del 2021 e dell’omonimo libro scritto con il Generale Giorgio Battisti.
 

Il ritiro “frettoloso” di quel che era rimasto della coalizione internazionale e la chiusura delle ambasciate occidentali in Afghanistan ha fatto riflettere tutti noi, ci ha lasciato amareggiati e con un senso di vuoto, in quei giorni d’estate a tutto pensavamo tranne che essere immersi in un’altra dimensione come quella di un paese di nuovo in mano ai temuti Talebani. Paese lontano eppure mediaticamente ed empaticamente così vicino.
Germana Zuffanti, funzionario presso il Rettorato dell’Università di Torino e giornalista pubblicista, da tempo impegnata nello studio dell’attualità geopolitica, ha scritto a quattro mani con il Generale Giorgio Battisti, primo comandante della Missione internazionale ISAF in Afghanistan, il libro “Fuga da Kabul”, edito da Paesi Edizioni. Il saggio racconta del ritorno dei Talebani in Afghanistan nell’estate del 2021, dell’ attualissima importanza del territorio asiatico all’interno degli equilibri internazionali e dell’oscuramento dei diritti umani anche per le giovani generazioni.
La missione Nato, impegnata a ristabilire la democrazia e la libertà -“la famosa attività di peace keeping”-  in un paese dilaniato dai conflitti, si è conclusa con un significativo senso di frustrazione e con un forte interrogativo: ” ne è valsa la pena,  considerati i morti, i sacrifici umani, il difficile e inefficace impegno diplomatico? Sono stati spesi trilioni di dollari, si è cercato di esportare la democrazia in un paese perennemente in guerra, ma alla fine sono tornati loro a governare l’Afghanistan, i Talebani; lo avevano già fatto dal 1998 e fino al 2006 imponendo rigide regole e gravissime limitazioni sui diritti umani, in particolar modo contro le donne in nome di quel credo religioso che li ha formati nelle madrase pakistane.
Dal libro:
“Forse però non tutto è stato vano, la missione ha ridato speranza ad una popolazione senza pace e ha indicato una via di sviluppo sociale ed economico che il nuovo Emirato non potrà cancellare facilmente.”

Dottoressa Zuffanti quale è l’attuale situazione in Afghanistan, soprattutto per le donne, dopo il ritiro delle truppe Nato e il ritorno del regime talebano? 
Qualche dato può dare una idea della situazione e spingerci a fare una riflessione. 

Le ragazze prima dell’agosto 2021 rappresentavano il 40% degli studenti, 300.000 frequentavano l’università e 100.000 erano donne, mentre nel 2001 solo poche migliaia si recavano a scuola.
Sono stati costruiti 4.500 edifici scolastici e formati più di 200.000 insegnanti dei quali oltre il 30% donne. L’80% della popolazione possedeva un cellulare, il 66% un televisore e il 18% usava internet, con maggiore sviluppo nella regione centrale di Kabul. Erano in vita 45 stazioni radio, 75 canali televisivi, agenzie di stampa e tante pubblicazioni, inclusi 7 quotidiani. Sono state edificati oltre 33.000 km di strade asfaltate e la più importante autostrada del Paese è stata completata al 90%.
La mortalità legata alla maternità è diminuita del 15% e quella infantile del 35%, oltre il 61% della popolazione aveva accesso all’acqua potabile.
Ma un grande risultato, soprattutto, era stato raggiunto: far conoscere agli Afghani, ai giovani in particolare (oltre il 50% della popolazione ha meno di trent’anni), le condizioni e i presupposti legittimi della propria libertà.Dopo il 15 agosto, al di là dell’immagine che i Talebani 2.0 hanno voluto regalare al mondo ed alla comunità internazionale, si è tornati violentemente indietro di vent’anni. Il loro governo ha sostituito il ministero degli Affari Femminili con il ministero per la propagazione della virtù e la prevenzione del vizio. Il nuovo organismo ha ricominciato a far rispettare molti rituali islamici con la forza attraverso la polizia morale come era anni addietro. Tra i ministri e viceministri non ci sono più donne ( prima della presa del potere dei guerriglieri, le politiche all’esecutivo erano il 6,5%, una percentuale bassa, ma migliore rispetto alla condizione attuale).
Una donna afghana oggi non può lavorare fuori casa (ad eccezione di qualche medico o infermiere) e fare qualsiasi altra attività se non accompagnata da un mahram (un parente stretto come il padre, il fratello o il marito). È proibito trattare con negozianti uomini, essere visitate da dottori di sesso maschile o studiare in scuole, università o altre istituzioni educative. Le limitazioni comprendono anche normali abitudini femminili come usare cosmetici, portare tacchi alti o vestiti colorati (è obbligatorio il burqa, pena violenze e frustate). Presenziare a trasmissioni radio e tv, praticare sport, andare in bicicletta o in moto, ridere ad alta voce non è neanche contemplato. Esistono bus per sole donne e non ci sono bagni pubblici femminili, per quelle che hanno relazioni fuori dal matrimonio è prevista la lapidazione pubblica, in sostanza un inferno.

Durante la missione della coalizione internazionale, durata 20 anni, la situazione femminile in fatto di diritti e di evoluzione socio-culturale era la stessa in ogni parte del paese?
No la situazione non era la stessa, non lo è mai stata. Se è vero che a Kabul negli ultimi anni si respirava aria di modernità e democrazia, nelle parti più lontane dalla capitale, quelle geograficamente più difficili perché aspre e montuose, vigeva e vige il cosidetto Pashtunwali, “la via del pashtun”, un codice di vita, un insieme di regole morali e di comportamento a cui gli afghani sono molto più devoti che alla legge dei tribunali. Il Pashtunwali promuove il rispetto di sé, l’indipendenza, la giustizia, l’ospitalità, l’onore, l’amore, il perdono, la tolleranza, ma anche la vendetta, soprattutto verso gli estranei. In questo modello di vita le donne hanno, nella famiglia e nel clan, un ruolo subordinato e vivono una condizione di assoluta segregazione e isolamento.

Come è nata l’idea di scrivere il libro “Fuga da Kabul”?
Lo scorso fine agosto il Generale Battisti ed io ci siamo ritrovati a partecipare ad un webinar sulla questione afghana. Nella mia attività di giornalista pubblicista mi sono occupata di Afghanistan, di Medioriente, di terrorismo internazionale, di questione femminile. Ci è stato chiesto di dar vita ad un libro sul ritiro delle truppe internazionali da Kabul che non fosse però un istant book, ma un breve saggio dedicato alla situazione afghana che approfondisse, altresì, la questione del declino dell’occidente e della sua decisa determinazione di imporre la democrazia attraverso quella che anche noi nel libro chiamiamo  ultima “ingerenza umanitaria”. Non avendo esperienza come giornalista di guerra, ho cercato di riportare, attraverso le testimonianze del Generale Battisti ,“boots on the ground”, e in maniera più obiettiva possibile l’immagine di un paese da sempre martoriato da guerre intestine e portate dal nemico, ma certamente popolato da gente fiera e guerriera che porta sulla pelle i segni della sua gloriosa storia.

Maria La Barbera

Messer Tulipano, pic nic nei prati a Pasqua e Pasquetta

La Pasqua porta grandi novità a Messer Tulipano, la manifestazione nel parco del castello di Pralormo, che annuncia da 22 anni la primavera con la straordinaria fioritura di oltre 100.000 tulipani e narcisi.

Per la prima volta I visitatori potranno ammirare a fondo parco i tulipani spontanei, fioriti nella collina dell’Azienda Agricola, che circonda il Castello. In quest’area, i visitatori possono fare picnic sui prati.

“Vogliamo offrire ai visitatori la possibilità di immergersi nei fiori e nella natura e di conoscerla meglio e più da vicino – dice Consolata Pralormo – Per questa ragione, abbiamo invitato a Messer Tulipano il prof. Professor Gianfranco Curletti, “Indiana Jones” degli entomologi, che racconterà le sue avventure nelle foreste africane, australiane e centro-sudamericane. Le sue spedizioni hanno portato alla scoperta di oltre 600 specie di coleotteri”.

Il piantamento nel parco e nel giardino è sempre rinnovato nelle varietà e nel progetto-colore, ed ospita tra le tante varietà curiose, una collezione di tulipani neri e un percorso nel sottobosco dedicato ai tulipani pappagallo, ai viridiflora, ai tulipani fior di giglio ed ai frills dalle punte sfrangiate.

Nella serra antica francese, appositamente per la Pasqua, viene presentato per la prima volta il ”geranio tulipano”, una varietà particolare di geranio che a differenza dei fiori che vediamo abitualmente fiorisce a mazzetti di piccoli tulipani.

Il primo pelargonio di questo tipo, ‘Patricia Andrea’, venne brevettato da Frank Andrea negli Stati Uniti nel 1966 ed era probabilmente una mutazione spontanea di una pianta appartenente alla serie francese, di grandi dimensioni, conosciuta come Fiat. Era diversa da ogni altra cultivar vista fino a quel momento. I petali dei fiori semi doppi infatti, non si aprivano mai del tutto e davano alle infiorescenze l’aspetto di tanti mazzetti di piccoli tulipani di colore rosso chiaro. Nel corso dei decenni successivi, il signor Andrea, incrociandola con altre varietà, ottenne un rosso più deciso con Red Pandora e il rosa/salmone con Pink Pandora. I ‘Tulip-flowered pelargoniums’ si diffusero molto negli Stati Uniti e nel 1985 giunsero in Europa dove trovarono molti estimatori affascinati dal loro aspetto insolito e dalle abbondantissime fioriture. Ormai ne esistono una quindicina di varietà. Gli ibridatori sono riusciti ad allargare la gamma dei colori disponibili e a creare alcune forme dal portamento più contenuto, rispetto a quelle standard.

Anna Tatangelo racconta il matrimonio di Arianna e Livio a Montaldo

Al centro della puntata le nozze di Arianna e Livio nel Castello di Montaldo Torinese

 

Domenica 17 aprile, alle ore 14:20, su Canale 5 nuovo appuntamento con la seconda edizione di “Scene da un Matrimonio“. Anna Tatangelo racconta il matrimonio di Arianna e Livio a Montaldo Torinese.

Arianna e Livio si incontrano per la prima volta nel 2007 presso il centro estetico dove lui lavora come massaggiatore ed estetista. Lei vi si è recata per fare la prima pulizia del viso della sua vita. L’inizio promette malissimo perché Arianna si presenta con mezz’ora di ritardo e l’agenda di Livio non consente deroghe. Dopo le antipatie iniziali però capiscono che qualcosa di forte li accomuna. Da quel momento in poi,  Arianna  si apre con Livio come non aveva mai fatto con nessuno prima di allora.

Il matrimonio e il ricevimento si svolgeranno nel giardino del Castello di Montaldo Torinese.

“Scene da un Matrimonio” è un format di Gianni Ippoliti prodotto da Pesci Combattentila società di produzione di Cristiana Mastropietro, Riccardo Mastropietro e Giulio Testa. La Regia della puntata è affidata a Jovica Nonkovic. Produttore Esecutivo Pesci Combattenti Marianna Capelli. Produttore Esecutivo Mediaset Francesca Gioia.

In manette il rapinatore che minacciava col coltello farmacisti e negozianti

 Gli investigatori della Sezione Antirapina della Squadra Mobile unitamente a personale del Commissariato di P.S. “Mirafiori”, hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Torino a carico di un italiano gravato da precedenti di polizia, P.D. (29 anni), gravemente indiziato di aver perpetrato numerosi reati predatori.

Nello specifico, l’indagato, il precedente 3 marzo, era già stato tratto in arresto in flagranza di reato da personale del suddetto Commissariato di P.S. per tentato furto aggravato in danno di un esercizio commerciale; in conseguenza dell’arresto, il Tribunale di Torino aveva emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari, anche in relazione ad un ulteriore tentato furto aggravato commesso in data 31 gennaio in pregiudizio di un negozio di parrucchieri. Secondo l’ipotesi dell’accusa, in entrambe le occasioni, l’indagato, in orario notturno, aveva cercato di introdursi negli esercizi commerciali tagliando le maglie metalliche delle saracinesche con una tronchese.

In esito a complesse indagini, svolte dagli investigatori, sotto il costante coordinamento della locale Procura della Repubblica, venivano raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico del P.D. in relazione al delitto di ricettazione di numerosi capi di abbigliamento firmati del valore di oltre 10.000 euro, provento di furti aggravati commessi nelle date del 7 e 16 febbraio in danno di due esercizi commerciali, siti nel quartiere “Mirafiori”, nonché relativamente a sei rapine perpetrate tra il 7 febbraio ed il 31 marzo in Nichelino (TO) e nei quartieri “Nizza”, “San Secondo” e “Mirafiori”, in pregiudizio di altrettanti negozi e farmacie. Il modus operandi ricostruito dagli investigatori era sempre lo stesso: l’indiziato entrava travisato nell’esercizio commerciale e, brandendo un coltello o altra arma bianca, minacciava i dipendenti impossessandosi della somma di denaro custodita nella cassa. In un’occasione ingaggiava con una dipendente una colluttazione, colpendola al viso con alcuni pugni al fine di impossessarsi del maltolto.

L’attività investigativa riguardante le condotte delittuose veniva sviluppata grazie all’analisi delle modalità con cui venivano perpetrati gli atti predatori e alla disamina dei filmati dei sistemi di videosorveglianza presenti in zona, portando gli investigatori sulle tracce dell’indagato.

E’ in corso attività d’indagine tesa ad accertare l’eventuale coinvolgimento del P.D. in altri analoghi episodi criminosi.

Pam Panorama e Borello rinnovano la partnership

Pam Panorama e Borello annunciano con grande soddisfazione reciproca il rinnovo della partnership che li lega dal 2019 e che vedrà entrambe le parti coinvolte in uno sviluppo congiunto di 30 nuovi supermercati nei prossimi anni.

I buoni risultati ottenuti in questi anni di collaborazione sono stati la base e il presupposto per questo nuovo accordo che vede piena condivisione delle strategie commerciali e dell’interpretazione del territorio e crea il presupposto per allargare la collaborazione attraverso il coinvolgimento di altri imprenditori dell’area piemontese.
Borello, rappresenta una realtà di grande rilevanza nel settore del Retail in Piemonte e vanta oggi 44 supermercati.
“Siamo orgogliosi di annunciare il rinnovo dell’accordo con Fiorenzo Borello (nella foto) e la sua famiglia. – dichiara Riccardo Martinelli, Direttore Divisione Prossimità – Si tratta di una realtà di grande tradizione in Piemonte che ha appena celebrato il prestigioso traguardo dei 50 anni di attività imprenditoriale. Questa collaborazione ci permette inoltre di garantire ai clienti qualità, convenienza, servizio con rinnovata attenzione ai temi dell’ambiente e dei piccoli produttori di qualità del territorio”.
“Siamo entusiasti di aver rinnovato l’accordo con Pam in continuità con la proficua collaborazione di questi anni che arriva dopo importanti risultati ottenuti insieme – dichiara Fiorenzo Borello – Ho grande fiducia nel trasparente rapporto con gli azionisti di PAM e nella professionalità, competenza e affidabilità di Andrea Zoratti, direttore Generale di Pam Panorama, di Riccardo Martinelli Direttore Divisione Prossimità e dei loro collaboratori”.

Viaggio alla scoperta dell’Alchimia

Dopo la scoperta del fatto che l’Alchimia nell’Ottocento fosse ancora ben studiata, anche in un’epoca sempre più dominata dalla Scienza, approfondiamo quali siano le cause di tanto interesse.

Cosa è dunque l’Alchimia? È opinione comune che sia quell’Arte che insegna la tecnica volta a ottenere la Pietra Filosofale, una pietra che permette di tramutare i metalli vili in argento e in oro. Alcune correnti di pensiero sostengono ancora oggi che sia vero, ma non è questo che interessa chi la studia per avvicinarsi al mondo invisibile. Quale è il vero modo di pensare dell’alchimista?Chi segue tale tipo di studio ha una visione metafisica, che è sostanzialmente la stessa riconoscibile alla base dello yoga, del taoismo, di varie tradizioni esoteriche e così via. Questa visione parte dall’assunto che il fenomeno vita, che nessuno osserva mai perché viene dato per scontato, sia associato al movimento, perché ormai abbiamo questa visione meccanica, ovvero riteniamo che solo tutto ciò che si muove sia vivo. In realtà il fenomeno vitainteressa tutto l’universo, quindi anche le pietre e i minerali sono vivi e in continua evoluzione, al pari dei vegetali, degli animali e dell’uomo.

Sappiamo che esiste una entità che, per definizione, è inconoscibile, cui si può dare il nome di “Principio Originario”, dacui emana una potente energia creatrice; questa energia comincia gradualmente a corporificarsi; la sua prima manifestazione, la più elementare, è rappresentata dalla luce, subito dopo segue la più bella, il cristallo. Dopo il cristallo vengono subito i minerali e i vegetali. Questi cominciano a strutturarsi in molecole più complesse, il vegetale si complica, si raffina, si formano gli aminoacidi e le molecole. Queste si aggregano in forme più complesse, nasce il mondo animale, poi il mondo animale si complica ulteriormente, si raffina, fino alla comparsa dell’essere umano, ma ci si è allontanati notevolmente dal Principiooriginario. Il cristallo è assai più vicino alla Energia Creatrice”dell’uomo. Allora l’assunto dell’Alchimia è: se io voglio avvicinarmi all’inconoscibile, debbo passare per il regno che gli è più vicino e devo farmi aiutare da lui. Perché è meno corrotto, è più in contatto, è spirito corporificato al primo livello di semplicità, è probabilmente la base più semplice tramite cui riuscire a stabilire questo contatto.

Cos’è l’Alchimia, conosciuta anche come Arte Sacra? È un’Arte che rende l’uomo capace di costruire una macchina per entrare in contatto con il Principio Originario. L’alchimia è lo studio che rappresenta il grande polo originario della Tradizione, dal quale originano tutte le altre Tradizioni, ma non è solo questo l’obiettivo dell’alchimia, non è la sua unica giustificazione. Perché finora abbiamo capito come funziona, quale sia l’assunto di base, senza specificarne l’obiettivo. L’Alchimista può trasformare il metallo vile in oro, ma è un obiettivo poco importante per lo studioso. Pforse essere interessante sul piano scientifico, ma non è certo il piùimportante. E’ interessante notare che tutte le Tradizioni hanno un concetto ben preciso in comune, quello di un errore iniziale nell’atto della creazione, un “peccato originale”. Il Tao dice: all’inizio era il Tao, poi venne la virtù, poi si perse la virtù e venne la giustizia, poi si perse la giustizia e venne la morale, una rottura iniziale che spezza l’unità. Nella Tradizione indù Shiva s’innamora, si addormenta, cala il velo di Maia e così via. Tutte le tradizioni hanno il loro modo per raccontare come, alla base di questo mondo, ci siano un dramma cosmico, un errore di fondo. E ecco allora che la Pietra Filosofale è conosciuta con un altro termine ancora: Medicina Universale, il presidio terapeutico, in grado di curare la malattia universale, Farmaco Catholicon. Il farmaco universale, capace di curare l’errore di fondo e regalare la salute perfetta con conseguente allungamento della vita fino al massimo consentito all’uomo. Ottenere un simile vantaggio non poteva non incuriosire gli studiosi di epoche passate, lontane dalla nostra, benedetta dalla presenza di strutture sanitarie efficienti e farmaci in grado di tenere sotto controllo e risolvere la maggior parte delle malattie. Ne furono interessate le principali famiglie nobili di tutta Europa, che ospitarono nelle loro ricche dimore filosofi e maghi sedicenti, in grado di ottenere il “Donum Dei”, la pietra miracolosa capace di offrire il triplice dono: la ricchezza perpetua, la salute perfetta e l’accesso all’Assoluto. Potendo fabbricare l’oro a proprio piacimento, era risolto il problema della ricchezza. Godere di una salute perfetta rappresentava un regaloassai ambito in unepoca in cui l’età media della popolazione era molto bassa e chiunque, anche se ricco e potente, non aveva le difese congrue di fronte anche a una banale infezione. Ma, almeno nelle fasce più evolute degli studiosi, il dono desiderato ardentemente era il terzo, ovvero il contatto con l’assoluto, che avrebbe garantito al fortunato possessore della Pietra la Conoscenza Universale. In virtù di tale contatto, nulla sarebbe rimasto più nascosto alla sua mente.

Forse si trattava solo di una leggenda, un’idea, un’immagine consolatoria per sopperire a quella che era l’ignoranza percepita dagli eruditi di ogni epoca, compresa l’attuale, nei confronti di quale possa essere il significato ultimo della nostra vita. Eppure, per risolvere l’unico autentico enigma che accompagna l’umanità dalla comparsa sul pianeta, nelle biblioteche di ogni nazione, è presente una sterminata quantità di testi che, ovunque, ripetono i medesimi concetti complicati e le stesse indicazioni per ottenere il “Donum Dei”, la Pietra in grado di offrire una via d’uscita all’umanità dolente, rendendo lo studioso in grado di vivere serenamente, ricco, privo di ogni malattia e in grado di rispondere a ogni domanda riguardante qualsivoglia quesito, operando di nascosto perché, per lunghi secoli, il voler contattare il Divino al di fuori degli insegnamenti canonici della Chiesa era perseguito con tenacia, essendo una chiara forma di eresia.

Questo pensiero ha assillato le famiglie nobili più in vista,compresi i Reali ben noti della nostra città, al punto che Torino, considerata magica, debba tale fama proprio all’alchimia che concorre, più di ogni altra scienza alternativa, ad alimentare tale fama, grazie alla passione della famiglia Savoia per questo studio. Secondo la leggenda, Maria Cristina, moglie di Vittorio Amedeo I di Savoia, costruì Palazzo Madama seguendo i consigli dei maestri alchimisti. A quanto pare, quando divenne reggente, dopo la morte del marito nel 1637, gli alchimisti le rivelarono il segreto dell’ubicazione degli ingressi di alcune grotte che si vuole fosserosituate in un labirinto sotterraneo, nelle vicinanze di Palazzo Madama e piazza Castello, grotte in cui si narra vi fossero stati costruiti laboratori ben attrezzati in cui gli alchimisti, provenienti da tutta Europa, lavoravano alacremente alla ricerca della Pietra Filosofale. Si mormora che addirittura Apollonio di Tiana, un filosofo dellantica Grecia, sia stato in grado di ottenere e nascondere la Pietra Filosofale nella terza grotta, quella più segreta. Secondo la leggenda le Grotte Alchemiche sono tre ed è possibile entrarvi solo a chi sia Iniziato al segreto e sia stato messo al corrente dell’esatto percorso da seguire, poiché la Torino sotterranea abbonda di cunicoli e passaggi segreti, che sono stati scavati per creare confusione e proteggere le grotte. La narrazione tradizionale recita che, se si rintraccia la giusta via e si raggiungono le grotte, si materializzeranno per incanto i propri pensieri e le speranze, ma potranno anche realizzarsi le proprie paure. Si dice, infatti, che il principe Umberto di Savoia sia riuscito a raggiungere la prima e, quando riuscì ad entrarvi, purtroppo per lui, pensò al timore da cui più era ossessionato: quella di essere ucciso, pensiero incauto, perché venne poi ucciso a Monza solo pochi giorni dopo.

Apollonio non fu l’unico personaggio famoso a passare per Torino. Anche molti altri furono attratti dalla città, come Paracelso, Cagliostro, Erasmo da Rotterdam e Nostradamus. Questo veggente, astrologo e alchimista, pare sia venuto a Torino nel 1556, su richiesta di Emanuele Filiberto e Margherita di Valois, rimasti senza figli. Volevano l’aiuto di Nostradamus per generare un erede al trono. Il veggente rimase in giro per un po’, probabilmente cercando di realizzare la Pietra Filosofale e lasciando scritte ogni sorta di profezie. Si dice che, quando abbandonò il palazzo, nacque Carlo Emanuele I. I personaggi citati, fra i più famosi studiosi di Alchimia, erano in possesso di numerosi segreti, fra i tanti quelli relativi alla metodologia operativa, conoscenza indispensabile a effettuare la corretta sequenza di azioni all’interno di fumosi laboratori, in cui veniva utilizzata la sostanza segreta da utilizzare, per realizzare l’Opera,ed è proprio questa sostanza l’arcano principale dell’Opera.

Quale materia è necessaria per iniziare il lavoro in laboratorio? E’il segreto principale; nessun alchimista lo rivelerà mai, anche se èben celato nei libri, il cui studio costante ne permette l’identificazione . Non per nulla una delle principali raccomandazioni date dai Maestri è la seguente: Ora Lege Lege Lege Relege labora et invenies”, prega, leggi, leggi, leggi, lavora e troverai, sottinteso tutto quello che ti serve ad iniziare il cammino, percorrendo un sentiero impervio che Fulcanelli, il misterioso Alchimista del XX secolo, ha definito “coperto di spine e delimitato da rovi”, per indicare le difficoltà cui andrà incontro chiunque voglia tentare di svelare il mistero dell’Arte Regale e ottenere un prezioso dono, capace di renderlo immune a tutte le difficoltà,  che quotidianamente, nel corso della nostra breve esistenza, incontriamo in questa valle di lacrime.

Rodolfo Alessandro Neri

Tentato furto a casa di un agente  Anomalo smart-working per il poliziotto

Ha tentato un furto in un’abitazione ma non sapeva che lì abitava un poliziotto e che in quel momento era anche in casa.

Martedì pomeriggio un poliziotto residente nel quartiere Crocetta mentre è in casa ode dei rumori provenire dalla porta. Si avvicina al serramento e nota una lastra muoversi verso l’alto nel tentativo di far scattare la serratura.  A questo punto apre la porta e vede una donna che cerca di allontanarsi frettolosamente senza successo. La donna, una ventitreenne, verrà poi arrestata dagli agenti del Commissariato San Donato chiamati dall’agente che si è trovato suo malgrado a lavorare anche quando era casa.

Muore a 17 anni schiacciato da macchinario

Ieri sera un ragazzo di 17 anni è deceduto schiacciato da un muletto che stava guidando a Nole.  Il tragico incidente è avvenuto nel capannone, di proprietà della famiglia, utilizzato dalla Metalpress, azienda estranea ai fatti.

All’ippodromo il Gran Premio Città di Torino

Il successo della domenica dedicata al ‘Gran Premio Costa Azzurra 2022’  è la dimostrazione che in questi anni l’Ippodromo di Vinovo ha lavorato bene.

Perché vince l’idea che una giornata di corse può diventare molto di più e si può abbinare il trotto al tempo libero, per le famiglie e per chi ha voglia di passare una giornata diversa. Succederà anche a Pasqua con il Gran Premio Città di Torino, in versione Maschi e Filly, e con un corollario di eventi collaterali.
Torneranno i cavalli, i driver ma anche lo spettacolo del contorno. Con un evento nell’evento perché nel parterre arriverà una puledrina pronta a diventare la mascotte dell’Ippodromo. Non ha ancora un nome ufficiale e saranno tutti i bambini a sceglierne uno indicandolo sulle schede approntate per l’occasione. In mezzo alle migliori proposte, una sarà estratto a sorte nelle settimane successiva e servirà per battezzare la cavalla.
Ma ci saranno di nuovo anche l’Horse House di Candiolo con i pony per il battesimo della sella, gli amici del Circowow, con la caccia al tesoro in tema ippico e altri giochi, l’agriturismo “Il giardino dei sapori” di Nichelino. E poi la carrozza adattata per il pubblico da “Servizi in Carrozza” di Adamo Martin. E saranno aperti sia l’Hippo-Trattoria, con un menù tutto da gustare, e gli altri punti di ristoro dell’impianto. Ingresso ancora una volta libero, così come le attrazioni, per una Pasqua davvero speciale.
Poi c’è anche il GP Città di Torino, una delle più importanti prove del calendario italiano per i 4 anni, sulla distanza del doppio km.  Nei maschi nonostante il pessimo numero 8 di avvio, Chuky Roc con Filippo Rocca resta il favorito pronostico. Primo avversario Cash Top, guidato da Alessandro Gocciadoro che nella corsa in questione schiererà anche il francese Intrepide Turgot con Marco Stefani e Cash Maker con Vincenzo Luongo. Saranno invece 11 le femmine. Qui i favori del pronostico saranno per Enrico Bellei e Crystal Pan, sfidata da Cherry Top, con Massimiliano Castaldo, Chance Ek con Pietro Gubellini e Cash Bank Bigi affidata dai Gocciadoro ad Andrea Guzzinati.
Il via delle corse alle 14.45, ingresso libero e gratuito per tutti.