ilTorinese

Shinya Sakurai: Terrific Colors

I fluttuanti “puzzles” cromatici del giovane artista nipponico in mostra alla “metroquadro” di Marco Sassone

Fino al 14 maggio

Opere cicliche. Dopo “Love ad Peace” “United Colors” (titoli volutamente echeggianti alle battaglie pacifiste anni Sessanta e alla celebre campagna pubblicitaria di Oliviero Toscani per Benetton) l’artista di origini giapponesi Shinya Sakurai porta a Torino, negli spazi della Galleria “metroquadro”, fino al prossimo 14 maggio, la sua ultima produzione – 13 dipinti a olio, acrilici e resine – presentata (con la curatela di Roberto Mastroianni) sotto il titolo “ambiguo” di “Terrific Colors”. “Ambiguo” se non recepito nell’accezione inglese di “terrific” come “eccezionale”. “Colori eccezionali”. In quanto “capaci di “esorcizzare il lato terrifico nascosto nella realtà”. Nato a Hiroshima nell’‘81 e laureato ad Osaka in Belle Arti (attratto dai Maestri “concreti” del “Gutai”) Shinya Sakurai si divide da anni fra l’isola di Honshu e Torino, dove studia “scenografia” all’“Accademia Albertina” e dove opera indifferentemente legando la sua ricerca artistica a soluzioni di intensa attualità stilistica riuscendo a coniugare, con suggestivi e originali risultati, un perfetto sincretismo fra oriente e occidente, tradizione e contemporaneità. Tradizione. Nel preparare le sue tele intingendo, ad esempio, nel colore il tessuto annodato con l’antica tecnica dello “shibori” (in auge nel periodo Edo) creando una sorta di fantasia astratta e “rituale” al replicarsi del suo segno che si concretizza – in una sorta di marea fluttuante – in cuori, bottoni, teschi, croci, lacrime e celle di colore. Contemporaneità. Nella reiterazione e moltiplicazione del gesto, in una spiccata tensione neo-pop e minimalista “anche se da intendersi – ebbe modo di scrivere Francesco Poli – in chiave non freddamente rigorosa ma pudicamente post-moderna”. Il colore per Sakurai è voce dell’anima. Mai fragoroso, ma morbido, accattivante. Poesia che scorre liquida sul piano della tela. In modo, per certi versi , molto simile a quella “tecnica a pois” che caratterizza la pittura della connazionale Yaoy Kusama, nell’obiettivo di “veicolare – scrive Roberto Mastroianni – messaggi di speranza e serenità che si contrappongono alla pesante eredità culturale propria di un artista che appartiene a una nazione segnata dalla tragedia di Hiroshima e Nagasaki”.

Colore che si concretizza con casualità mai del tutto casuale (e non c’è contraddizione in questo), ma anzi perfettamente rigorosa nel suo dettaglio di segno e di racconto tonale, in un “simbolismo iconico” assolutamente gradevole e di piacevole impostazione decorativa. Per Shinya, fare arte significa lasciarsi intrappolare nei congegni più misteriosi di automatismi in grado di portarci fuori dalle brutture del mondo. Dalle meschinità di giochi perversi matrici di infelicità volute, fortissimamente volute, dall’essere umano. L’arte come “mezzo per trasmettere messaggi di speranza in un mondo migliore, come visione poetica che inneschi in chi guarda i suoi dipinti un senso di serenità e di felicità”. Di qui parte il suo mestiere d’artista. E il suo desiderio di renderci partecipi, attraverso “terrific colors”, di quell’“ottimismo della volontà” che neppure davanti a catastrofi, come quelle occorse (generazioni fa, ma ancora brucianti nella carne) alla sua Terra, egli intende arrendersi e gettare la spugna. Tanti (forse troppi) i riferimenti artistici circolati intorno alla sua pittura, accostata – di volta in volta – ai lavori di Mario Schifano o ai “planisferi colorati” e ai “Tutto” di Alighiero Boetti, così come ai “cerchi e ovali” su sfondi solidi di Lawrence “Larry” Poons o ai “ready made” di Damien  Hirst. “Per fortuna – scrive ancora Francesco Poli – Shinya Sakurai assomiglia soprattutto a se stesso”. Concetto da sottoscrivere. Appieno.

Gianni Milani

“Shinya Sakurai: Terrific Colors”

Galleria “metroquadro”, corso San Maurizio 73/F; tel. 328/4820897 o www.metroquadroarte.com

Fino al 14 maggio

Orari: dal merc. al sab. 16/19

Nelle foto:

–       Il gallerista Marco Sassone con Shinya Sakurai e opere in mostra

Dopo due anni di pandemia torna il corteo del Primo Maggio

Ritorna, dopo due anni di pandemia, il corteo del Primo Maggio. I dati sul lavoro presentati dai segretari generali della Cgil Torino, Enrica Valfrè, della Cisl Torino, Domenico Lo Bianco e della Uil Piemonte, Gianni Cortese  a Palazzo Civico, nel corso di una conferenza stampa, non sono confortanti. I lavoratori non ce la fanno ad arrivare a fine mese, il tasso di disoccupazione a Torino è del 9,3% sulla popolazione, il Pnrr rischia di non bastare più. L’impegno del sindacato mira a ottenere salari più alti e qualità del lavoro e, per quanto riguarda la “vertenza Torino, va tradotta in impegni e accordi concreti con l’Amministrazione comunale” ha sottolineato Valfrè.

Targhe estere legali in Italia, tutte le novità

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Dal 21 marzo è perfettamente legale per chiunque, senza alcun vincolo, circolare con targa estera, essendo in possesso di taluni documenti a bordo.
Con la stretta sui “furbetti della targa estera” che era stata data con il Dl 113/2018, per adeguarsi alle norme europee, la Legge europea 2019 (la n. 238/2021) ha infatti modificato gli articoli 93, 94, 132 e 196 del Codice della strada ed è stato aggiunto l’articolo 93-bis.
Alcune novità sono in vigore dal 1° febbraio, ma il nuovo regime è pienamente in vigore dal 18 marzo.
Si è passati così da un divieto di guidare sul territorio nazionale veicoli con targa estera per chi risieda in Italia da più di 60 giorni a un obbligo di immatricolare con targa italiana (articolo 93-bis) il proprio veicolo entro tre mesi (chi era residente da prima del 1° febbraio deve mettersi in regola dal 1° maggio, secondo la circolare 9868U/2022 emanata dalla direzione centrale Specialità della Polizia il 23 marzo).
Nel nuovo regime, l’immatricolazione in Italia si può evitare se il conducente residente in Italia non coincide col proprietario (residente all’estero): in questo caso, si è in regola se si tiene a bordo un documento con data certa firmato dal proprietario, che indichi a che titolo e per quanto tempo il conducente può utilizzare il veicolo.
Se il diritto di questi a disporre del mezzo “supera un periodo di 30 giorni, anche non continuativi, nell’anno solare”, titolo e durata dell’utilizzo vanno registrati in un nuovo archivio, tenuto dal Pra: il Reve (Registro veicoli immatricolati all’estero).
Dunque, basta poter documentare un comodato, un noleggio o un leasing con una persona o un operatore stranieri e iscrivere il veicolo al Reve per poter circolare in Italia. Le multe potranno essere notificate all’indirizzo italiano dell’utilizzatore del mezzo, che sarà tenuto a pagarle.
A oggi non è richiesto il pagamento nè dell’Ipt (Imposta provinciale di trascrizione) né del bollo auto (che va alla Regione) e dell’eventuale superbollo, nonostante il nuovo comma 4-ter dell’articolo 94 del Codice istituisca nel Pra un elenco dedicato alle targhe estere, a fini fiscali. Inoltre, la targa estera porta con sé il fatto che la polizza assicurativa sia rilasciata nel Paese di immatricolazione. Quindi alle Province non va l’imposta sulla Rc auto, che è la loro principale fonte di introiti.
Nel caso di una vettura “potente” (il cui motore sviluppa più di 185 kiloWatt), lo Stato perde pure l’incasso del superbollo. Questo vale non solo per gli esemplari nuovi, ma anche per quelli già circolanti con età fino a 20 anni (oltre questa soglia, scatta comunque l’esenzione).
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

 

Galup, una bella storia piemontese e italiana

 

100 ANNI DI GALUP ALLA SCUOLA DI APPLICAZIONE DELL’ESERCITO

Galup è molto più di un marchio, è una bella e importante realtà della storia italiana
che, nel suo settore, ha modificato e fatto la storia di un prodotto nazionale: 1922
Pietro Ferrua inventa il panettone che non c’era.

LA STORIA
Rendono grande un uomo più le sue intuizioni che le sue certezze.
(Roberto Gervaso)

Il Panettone Galup è frutto di una fortunata intuizione di Pietro Ferrua, un’intuizione
che diventa realtà in un piccolo forno di Pinerolo, cittadina della provincia di Torino
posta ai piedi delle Alpi Cozie, e che nel tempo diviene un simbolo della pasticceria
italiana, conosciuta in tutto il mondo.

Nel 1922 il giovane Pietro, nativo di Dogliani nelle Langhe, ma trasferito con la famiglia
a Pinerolo, crea un panettone diverso rispetto all’unico esistente, e nato a Milano. Ne
reinterpreta quindi la ricetta, dando vita a quello che diventerà un classico dell’alta
pasticceria piemontese.


Il suo panettone è più basso e più largo, l’impasto più leggero e ha una caratteristica
unica, è ricoperto con una glassa a base di nocciola “Tonda e gentile” delle sue amate
Langhe, irregolare, corposa e croccante, decorata con granella di zucchero.

La pasticceria di Pietro Ferrua, e di conseguenza il suo panettone, hanno un nome che
richiama la tradizione ed è identificativo con il territorio: Galup, che in dialetto
piemontese vuol dire goloso, prelibato. In quel nome così corto, rapido e impossibile da
dimenticare, è racchiusa una buona percentuale del futuro successo.

Ben presto il panettone Galup viene apprezzato dai consumatori, tanto che Pietro
Ferrua decide di mettere mano a un altro dolce, grande classico della pasticceria
italiana, la Colomba.

La produzione della Pasticceria Galup è accattivante, gli ingredienti sono di qualità e sia
i panettoni che le colombe, vengono incartate a mano con un involucro raffinato. La
fama di Galup cresce, tanto che già nel 1937, viene nominato Fornitore della Real
Casa.

Il 1949 vede l’inaugurazione del nuovo e ampliato stabilimento in via Fenestrelle 32 a
Pinerolo. L’alta qualità e la bontà rappresentano sicuramente aspetti vincenti del
panettone di Pietro Ferrua, ma esiste un altro elemento, che ha consentito di andare ben
al di là del passaparola, e ha contribuito a renderlo famoso in tutta Italia: la
comunicazione o, come si definiva in passato, la pubblicità.

Alcuni nomi importanti hanno accompagnato il cammino e la crescita di Galup. Fausto
Coppi immortalato con una fragrante fetta di panettone appena sfornato, il Presidente
Luigi Einaudi, originario anche lui di Dogliani, in visita allo stabilimento, fino agli
indimenticabili siparietti del grande Erminio Macario per Carosello. Immagini impresse
nella memoria dei consumatori che sono state davvero un grande veicolo pubblicitario.
3La storia di Galup si avvicina al secolo e, dal 2014, è guidata da Giuseppe Bernocco –
Presidente della GLP s.r.l. – e dallo storico amico e socio Sebastiano Asteggiano.
Bernocco, anche lui figlio delle Langhe, è imprenditore lungimirante e affermato, a capo
del Gruppo TCN, che raggruppa le aziende Bianco Textile (macchinari per il comparto
tessile), Bianco Engineering (packaging e automazione), Tcn Vehicles Division
(automotive e motocicli), Tcn Mechanical Machining (lavorazioni meccaniche di
precisione) e Thok E-Bikes (mountain bikes a pedalata assistita), tutte riunite nello
storico stabilimento albese Miroglio, completamente ristrutturato e rinnovato, diventato
polo d’eccellenza della meccanica industriale. Inoltre fanno parte del Gruppo TCN anche
Mandrile Melis a Fossano, Pasticceria Cuneo nella storica piazza Galimberti a Cuneo e
Golosi di Salute a Monticello d’Alba nel quale il gruppo è presente con una quota del
50%
La nuova proprietà ha preso in mano i fili della produzione e della distribuzione di Galup,
applicando strategie a lunga scadenza e importanti innovazioni che hanno dato nuova
linfa e visibilità allo storico marchio, rafforzandolo e ampliando l’importante legame con il
territorio
Nel 2015 lo storico stabilimento Galup viene completamente ristrutturato e rinnovato in
tutti i suoi spazi, dagli uffici alle zone di produzione e magazzini, per arrivare ad una
superficie complessiva di oltre 10.000 mq. La ristrutturazione è stata studiata
accuratamente per migliorare i processi produttivi, preservando l’alta qualità dei prodotti,
sono stati introdotti infatti nuovi macchinari e tecnologie innovative. Nulla è stato
trascurato, compreso lo storico e sempre frequentato punto vendita Galup che ora
occupa una superficie di 350 mq.

DA OGGI AL FUTURO
La storia insegna che la costante ricerca della qualità premia, a dimostrarlo è la
crescita del fatturato.
(Giuseppe Bernocco)

Innovazione e tradizione è la combinazione, equilibrata e vincente, che guida le scelte di
Galup.

Per l’azienda pinerolese è fondamentale mantenere una costante attenzione sull’alta
qualità del prodotto, partendo dall’accurata scelta delle materie prime, e continuare a
realizzare prodotti di alta gamma: il lievito madre utilizzato per la produzione di panettoni
e colombe, è ancora quello di Pietro Ferrua, rinfrescato quotidianamente con farina di
prima scelta e ottima acqua del pinerolese. Il lievito madre è fondamentale perché i
prodotti conservino inalterate le caratteristiche di fragranza, leggerezza e digeribilità.

L’impasto continua a lievitare lentamente e per 40 ore, in modo naturale e non esiste
ingrediente che non sia selezionato con grande cura: le uova, la farina, il latte e il burro, fino
alla frutta candita.

La Glassa continua a essere a base di nocciole Piemonte IGP, presentando lo stesso aspetto
irregolare che fa sì che tutti i panettoni e le colombe Galup siano diversi, unici.

L’azienda dolciaria di Pinerolo è inoltre impegnata nel rendere completamente tracciabile
ogni singolo ingrediente, fino al prodotto finito, un’importante garanzia per i consumatori.

Alla tradizione si affianca la costante ricerca per proporre nuove ricette, per stuzzicare la
curiosità del mercato, ma anche per andare incontro a nuove e specifiche esigenze del
cliente.

Per le ricette più delicate e per piccoli lotti, Galup mantiene una lavorazione
completamente manuale, lavorazione che si affianca anche a quella automatizzata dei
prodotti a larga diffusione, con una pratica che consente di mantenere standard di qualità
elevati.

Galup ha un laboratorio di analisi interno, può contare su logistica, produzione e qualità
controllate interamente ed integralmente tramite sistema di gestione. E’ azienda
certificata ISO 9001 applicata, ISO 14001, ISO 45001, SA 8000, BRC, IFS e BIO.

La storica azienda pinerolese ha il preciso obiettivo di arricchire ed innovare, pur
mantenendo la storicità della ricettazione, la propria gamma di prodotti, sia per quanto
riguarda gli stagionali, con l’inserimento ogni anno di nuove linee e referenze, che
riservando un’attenzione particolare ai prodotti continuativi, con prodotti di alta qualità.

Galup, l’azienda dolciaria da cui è nato il panettone basso con glassa alla nocciola
Piemonte IGP, l’originale, punta a consolidare la propria posizione come riferimento
d’eccellenza del mercato, grazie anche all’esperienza della tradizione e alla capacità
innovativa, elementi questi che le consentono di essere, a pieno titolo, leader nel settore.

Una moderna realtà in continua evoluzione, sempre più presente in Italia e che, negli
ultimi anni, ha vissuto una forte espansione verso i mercati esteri, come avvenuto nella
collaborazione con Eataly.

L’attualità delle parole di Giorgio Gaber e la svolta del suo “teatro canzone”

Ci sono testi di autori che, anche se gli anni passano, rimangono miracolosamente attuali, come le parole finali di una bella canzone intitolata “Il grido” di Giorgio Gaber, “C’è  nell’aria un’energia che non si sblocca […]”

Continua a leggere:

L’attualità delle parole di Giorgio Gaber e la svolta del suo “teatro canzone”, di Mara Martellotta

Il diario “adulto” di Enrico Vanzina: 11 anni di vita italiana

Fra i volumi più letti, nel corso dei secoli, i diari occupano un posto significativo.

Sono diari, tutto sommato, le “Confessioni” di Sant’Agostino ed i “Saggi” di Montaigne, due dei libri più studiati ed amati di sempre, i “ Memoires” di Giacomo Casanova, il Diario dei fratelli Goncourt, testo imprescindibile per comprendere la controversa Francia ottocentesca, la raffinata ed estetizzante “À la recherche du temps perdu” di Marcel Proust.

Continua a leggere:

Il diario “adulto” di Enrico Vanzina: 11 anni di vita italiana

 

La polizia municipale salva un capriolo a spasso per la città

Venerdì pomeriggio, a seguito di una segnalazione pervenuta presso la Centrale Operativa, gli agenti del Comando Territoriale V hanno dovuto faticare non poco prima di recuperare un capriolo avvistato per la prima volta in via Bologna, proprio nei pressi del Comando della Polizia Locale.  I ‘civich’ hanno inseguito l’animale fino al fiume Dora che, giunto in prossimità del parapetto, ha spiccato un balzo ed è caduto  in acqua. Il capriolo è poi risalito sulla sponda opposta, trovando una via d’uscita in prossimità di Corso Giulio Cesare.

Dopo un lungo tratto di inseguimento a piedi, gli agenti sono risaliti in macchina e hanno proseguito la rincorsa lungo le vie del centro, compresa Piazza Castello colma di turisti e cittadini increduli nel veder sfilare l’animale.

Alla fine, grazie anche alla collaborazione dei passanti, giunti in Via Santa Teresa gli agenti sono riusciti a fermare e tranquillizzare il capriolo, facendolo entrare nel nartece della Chiesa di Santa Teresa d’Avila, lontano dalla folla, dove è stato trattenuto fino all’arrivo  del personale veterinario che ha provveduto a trasportare l’animale all’Ospedale Veterinario Universitario di Grugliasco.

Fondi alle associazioni Antiabortiste. Grimaldi (LUV): “è una misura illecita”

 

«Da oggi in Piemonte una donna indigente che deciderà di andare al consultorio e avere un bambino non avrà niente, mentre le prime 100 che si presenteranno ai centri pro vita riceveranno 4.000 euro. Credo che siamo davanti ad un abominio prima ancora che a una misura illecita. L’emendamento Marrone è stato  approvato da una larga maggioranza di centro destra, da quello stesso fronte che, dopo aver spalancato le porte delle ASL e dei consultori alle associazioni anti-abortiste, ora li finanzia con 400mila euro di fondi pubblici» – commenta Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione a margine della votazione dei suoi oltre 1200 emendamenti al bilancio.

«Se il Piemonte vuole applicare la legge 194 intervenga in tutte le strutture dove l’interruzione volontaria di gravidanza è negata per la mancanza di personale non-obiettore, attui i percorsi previsti per una genitorialità consapevole, a partire dalla distribuzione gratuita di contraccettivi ai giovani fino a 26 anni come prevede tra l’altro la delibera 211 del 2018 a mia prima firma approvata da questa Aula, e parta dalla somministrazione della pillola Ru486 anche nei consultori e non solo negli ospedali».

«Inoltre – prosegue Grimaldi – se il Piemonte vuole davvero aiutare le donne la smetta di speculare sulla loro libertà di scelta e metta in campo risorse e provvedimenti per combattere le disparità di genere, a partire dai salari, e per una condivisione paritaria del carico familiare tra padre e madre. Se il Piemonte vuole combattere la denatalità allora pensi allo sviluppo del Piemonte: provi a fermare l’unica emigrazione che rende questa Regione più povera, quella dei troppi giovani che, per assenza di salari e lavori a tempo indeterminato, continuano a scappare all’estero. Le nostre regionali devono essere destinate a chi ne ha realmente bisogno, non a un gruppo di associazioni pro-vita, per questo le migliaia di nostri emendamenti presentati, e in queste ore al voto, chiedono proprio di agire per garantire quelle politiche. Per crescere i nostri figli servono nidi, serve dignità, serve reddito, diritto allo studio. Altro che mancette» – conclude Grimaldi.

Situazione epidemiologica: i valori del Piemonte si confermano tra i più bassi in Italia

I valori del Piemonte si confermano tra i più bassi in Italia: con un’incidenza di 543.2 casi ogni 100.000 abitanti (diagnosi settimana 18-24 aprile), a fronte del valore nazionale di 726.8.

L’occupazione dei posti letto ordinari alla data del 25 aprile si attesta al 12% (il valore nazionale si attesta al 15,5%) e quella delle terapie intensive al 3,5% (a fronte di un valore nazionale del 4,2%), mentre la positività dei tamponi è al 9,3%.

SEQUENZIAMENTO ACQUE REFLUE: DOMINANZA DELLA VARIANTE OMICRON BA.2

Dai dati diffusi da Arpa oggi, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue riferiti ai campioni dell’ultima settimana (prelevati il 18/19 aprile nei depuratori di Castiglione Torinese, Alessandria, Cuneo e Novara) hanno evidenziato tutti la dominanza della variante Omicron BA.2.

Continuano a non essere rilevate mutazioni specifiche appartenenti alla sottovariante Omicron BA.3.

Per quanto riguarda le ricombinanti (ad esempio XA, XB, XC, XD, XE, XF) riscontrate in singoli tamponi nasofaringei, non se ne riscontra ancora una dominanza nei campioni di acque reflue dei depuratori piemontesi controllati.

VACCINAZIONI

L’84,4% dei cittadini piemontesi oltre i 5 anni di età ha concluso il ciclo primario con monodose o doppia dose (il 96,3% di coloro che hanno aderito, ovvero 3,7 milioni su 4,2 di platea complessiva).

La somministrazione di quasi 2,9 milioni di terze dosi pone il Piemonte in testa alla classifica delle Regioni italiane più grandi, come risulta dai dati della Fondazione Gimbe aggiornati al 26 aprile.

Sono invece oltre 42 mila ad oggi le quarte dosi somministrate alle platee autorizzate a livello nazionale: immunodepressi, over 80, Rsa, fragili over 60 con specifiche patologie.

Gli immunizzati naturalmente, cioè le persone che non hanno aderito ma hanno avuto il Covid negli ultimi sei mesi, sono 173.000, tra cui 47.000 tra i 5 e gli 11 anni e 40.000 over50.

I non aderenti sono al momento 358.000, tra i quali 113.000 nella fascia tra 5 e gli 11 anni e 105.000 over50.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo dal 18 al 24 aprile i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 3.316.

Suddivisi per province: Alessandria 378, Asti 204, Biella 130, Cuneo 360, Novara 219, Vercelli 125, Vco 110, Torino città 608, Torino area metropolitana 1084.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 23.214 (+145). Questa la suddivisione per province: Alessandria 2.644 (-104 rispetto alla settimana precedente), Asti 1428 (-9), Biella 910 (+94), Cuneo 2520 (+123), Novara 1536 (+46), Vercelli 875 (+55), Vco 770 (-72), Torino città 4.254 (+149), Torino area metropolitana 7588 (-232).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nella settimana dal 18 al 24 aprile l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è di 543.2, sostanzialmente stazionaria (+0,6%) rispetto ai 539.9 della scorsa settimana.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 397.2 (+1,89%).

Nella fascia 25-44 anni l’incidenza è 536.8 (-4%).

Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 525.5 (+0.7%).

Nella fascia 60-69 anni l’incidenza è 493.2 ( -3,2%).

Tra i 70-79 anni l’incidenza è 520.9 ( +6,4%).

Nella fascia over80 l’incidenza è 638.7 (+10,5%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NELLE FASCE DI ETÀ SCOLASTICHE

In età scolastica, nel periodo dal 18 al 24 aprile, l’incidenza, ovvero i nuovi casi settimanali su 100 mila per le specifiche fasce di età, si presenta in deciso calo nelle classi di età 3-5, 6-10 e 11-13 anni, sostanzialmente stazionaria nella fascia 0-2 anni ed in aumento nella fascia 14-18 anni, rispetto alla settimana precedente.

Nella fascia 0-2 anni, l’incidenza è di 375 (+ 4,7%).

La fascia di età 3-5 anni registra un’incidenza di 252.7 (-17,1%).

Nella fascia tra i 6 ed 10 anni, l’incidenza è 374 (-21%).

Nella fascia 11-13 anni, l’incidenza è 441 (-11,7%).

Nella fascia tra i 14 ed i 18 anni, l’incidenza è 455.2 (+17%).

L’Aquatica vince in Veneto!

PALLANUOTO, SERIE A2 FEMMINILE: RESPINGE IL TENTATIVO DI RIMONTA DI PADOVA: VITTORIA 9-8 

Una vittoria sofferta al termine di una partita dai due volti. L’Aquatica Torino ha espugnato la piscina di Padova, andando a vincere in trasferta per 9-8, dopo un incontro che sembrava già chiuso dopo appena due quarti.

Troppo bella l’Aquatica Torino di coach Ferrigno nella prima metà del match, quando la squadra torinese ha fatto bene in entrambi i lati del campo, registrando due parziali di 4-1.

Le cose sono però cambiate a partire dalla terza frazione, quando l’arbitraggio si è fatto più severo e le torinesi non si sono abituate al cambiamento di direzione, iniziando ad accumulare espulsioni. La terza frazione ha visto Padova riavvicinarsi con un parziale di 1-0, ma nella quarta ha iniziato a farsi pericolosamente sotto, complici le esclusioni di tre giocatrici fondamentali per l’Aquatica, Fasolo, D’Amico e Andreeva, per raggiunto limite di espulsioni. A metà dell’ultima frazione il punteggio era già di 6-8 e tutto sembrava andare dalla parte delle venete. Ignaccolo si è issata a protagonista, parando un calcio di rigore, ma a 2’40” dalla fine Padova è arrivata a -1. Con le spalle al muro, però Torino ha trovato energia dalle giovanissime lanciate da Ferrigno e proprio una di esse, la 2006 Liardo, ha firmato il fondamentale gol del 9-7. A nulla è così valsa la rete delle padrone di casa a 20″ dalla fine per l’8-9 finale.

Nonostante lo spavento, coach Ferrigno ha solo belle parole per le sue atlete: «Sono molto soddisfatto – ha affermato – in quanto, per come si era messa, pensavo che non avremmo portato a casa la partita. Sono rimasto un po’ spiazzato dall’improvviso cambio del metodo di valutazione arbitrale. In ogni caso, è una cosa che può capitare, quindi sta a noi essere più brave a capire e interpretare meglio certe situazioni, non rischiando di compromettere una partita che per due tempi era stata perfetta, nella quale avevamo giocato una bella pallanuoto. 

Con questa vittoria rafforziamo la posizione in classifica e ci portiamo a -4 dal secondo posto , occupato dalla forte Locatelli con 22 punti. Domenica prossima affronteremo Rapallo, terza, una bella opportunità di accorciare con le prime della classifica e guadagnarsi una opportunità di andare ai playoff».

2001 SDD PADOVA – AQUATICA TORINO 8-9 (1-4; 1-4; 1-0, 5-1)

Aquatica: Ignaccolo, Crepaldi 2, Fasolo, Liardo 1, Barbero 1, Panero, D’Amico 1, Scifoni, Paffumi, Cortese 1, Andreeva 2 Catto, Vitale. All.: Ferrigno.