Al via l’Accordo quadro fra la Regione Piemonte e il Ministero dello Sviluppo Economico per rilanciare un ciclo di finanziamenti a sostegno delle aziende che investono in ricerca e sviluppo nel territorio piemontese.
L’assessore regionale all’Innovazione ha sostenuto di continuare a credere nella preziosa sinergia fra il Piemonte e il MISE, che permette di massimizzare le ricadute degli investimenti per le imprese piemontesi che puntano all’innovazione. Secondo l’assessore, per questi motivi oggi la Regione mette a disposizione 4 milioni di euro, a cui si aggiungeranno 8 milioni del MISE per sostenere nuovi progetti che potranno originarsi nell’ambito del primo sportello.
Il Ministero dello sviluppo economico concorrerà agli adempimenti finanziari di propria competenza pari a 8 milioni di euro, adoperando le risorse del Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR, destinate agli Accordi per l’innovazione. La Regione Piemonte, dal canto suo, provvederà con 4 milioni di euro di risorse del Fondo di sviluppo e coesione (FSC).
Grazie all’accordo, saranno finanziati progetti riconducibili alle tematiche inerenti le tecnologie di fabbricazione e le tecnologie digitali fondamentali, come quelle quantistiche e abilitanti emergenti. Altri progetti riguarderanno i materiali avanzati, l’intelligenza artificiale e robotica, ma anche tematiche legate alla sostenibilità, quali le industrie circolari e l’industria pulita a basse emissioni di carbonio. Troveranno spazio anche i progetti legati a come affrontare le malattie rare e non trasmissibili e infettive, comprese le malattie trascurate e legate alla povertà, oltre a strumenti, tecnologie e soluzioni digitali per la salute e l’assistenza, compresa la medicina personalizzata.
Altri filoni sono quelli legati al sostegno per gli impianti industriali nella transizione energetica, alla competitività industriale nel settore dei trasporti, alla mobilità e ai trasporti puliti, sicuri e accessibili, alla mobilità intelligente e allo stoccaggio dell’energia.
Nel 35esimo anniversario della morte, a Palazzo Barolo il mito indiscusso della Pop Art.
Del resto si sa. Se si visita una mostra incentrata sulla vita e sulle opere del grande Andy Warhol, padre geniale della Pop Art, è necessario ben bene prepararsi ad inciampare e a mettere fuori gioco tutti gli scogli (piacevoli) dell’estrema, che di più non si può, estrosità. Anche lo scoglio dell’inaspettata location. Come già era successo d’altronde per la rassegna, sempre a Warhol dedicata e ospitata a singhiozzo (causa pandemia) a fine anno scorso alla “Palazzina di Caccia” di Stupinigi, sulla cui scia va a collocarsi proprio l’attuale mostra allestita nell’antico “Palazzo Barolo” in via Corte d’Appello a Torino. L’austera antichità subalpina “violata” dall’anarchia giocosa e bizzarra della Pop Art. E mai contaminazione d’ambiente fu più suggestiva! All’ingresso un miracolato jukebox d’altri tempi, un tirato pavimento a scacchi bianco-neri, alle pareti gigantografie di Elivis Presley e James Dean, le Polaroid dell’azienda Nital e le grafiche di “Martini & Rossi”, arrivate all’uopo dal “Museo Casa Martini”. America anni ’50? Assolutamente no. Ci troviamo, invece come detto, nelle sale del seicentesco “Palazzo Barolo”, adeguato da Benedetto Alfieri nel ‘700 al gusto “rococò” e che fino al primo maggio ospiterà Pop Art a go-go, con la nuova rassegna “Andy Warhol Super Pop. Through the lens of Fred W. McDarrah”. Secondo artista, pare, più venduto e quotato al mondo dopo Pablo Picasso, a Andy Warhol (Pittsburgh 1928 – New York, 1987, ultimogenito dei tre figli di modesti immigrati originari di Mikovà, paese dell’odierna Slovacchia), “Palazzo Barolo” dedica una vera e propria mostra evento promossa, con la consueta spettacolarità, da “Next Exhibition” e “Ono Arte”, in collaborazione con l’Associazione Culturale “ Dreams” e con l’archivio “Fred W. McDarrah/ MUUS Collection”.
Esposizione unica, volta non solo a raccogliere un congruo numero delle più importanti e note opere di Warhol (una quarantina), ma anche a tracciare uno sguardo intimo e curioso su uno degli artisti simbolo del secolo scorso, attraverso oggetti d’epoca, gadget, fotografie, video, serigrafie, litografie, stampe, acetati e ricostruzioni fedeli degli ambienti e dei prodotti che Warhol amava e da cui traeva qotidiana ispirazione. Il percorso espositivo si apre con l’atmosfera degli anni Cinquanta e Sessanta, in cui si raccontano le sue prime importanti esperienze come grafico pubblicitario (lavorando per riviste come “Vogue” e “Glamour”) per poi passare alle opere seriali, dai colori alterati vivaci e forti, icone senza tempo, da “Marylin”, a “The Self Portrait”, a “Mao Zedong” fino a “Cow” e alla celeberrima “Campbell’s Soup”. Ripetizione e serialità. L’idea di un’arte da “consumarsi” come un qualsiasi altro prodotto commerciale. In bella vista nelle sale di un Museo o sugli scaffali di un qualsiasi centro commerciale. Del resto, affermava Warhol “non è forse la stessa vita una serie di immagini, che cambiano solo nel modo di ripetersi?”. Di grande suggestione, accanto agli acetati e alle lastre serigrafiche da cui prendevano corpo le sue stampe, sono anche le foto in bianco e nero (sempre una quarantina) di Fred W. McDarrah (Ney York 1926 – 2007) che, per oltre trent’anni, immortalò Warhol sotto l’aspetto più intimo e umano, all’apice della carriera, circondato dalle scatole del detersivo “Brillo”o durante l’inaugurazione di una mostra o mentre gira una delle sue pellicole sperimentali. E poi l’Andy comunicatore e istrionico.
Primo attore in occasione di vernissage (“Andrei all’inaugurazione di qualsiasi cosa, anche di una toilette”) o accogliente padrone di casa nella sua “Silver Factory”, l’ampio locale al quarto piano di un’ex fabbrica di cappelli sulla 47^ strada, l’“open house”, la “fabbrica” dove l’artista produceva, ma anche quartier generale per un mondo di “originali” che lì si riunivano per rincorrere i principi della Pop Art come completo stile di vita. Un’interessante sezione della mostra è dedicata ancora alle opere inedite dell’avanguardistica serie “Ladies & Gentlemen”, la prima realizzata tra il 1974 e il 1975 con la leggendaria “Polaroid Big Shot”, in cui l’artista svela attraverso i suoi ritratti la comunità dei “Drag Queens” di New York, da sempre tenuta ai margini della società. A chiudere il percorso gli scatti del fotografo americano (di origini croate) Anton Perich e le testimonianze di Keith Haring e Jean-Michel Basquiat (il “James Dean dell’arte moderna”), fra i più importanti esponenti del graffitismo americano ed erede per eccellenza dell’arte del grande Maestro.
Gianni Milani
“Andy Warhol Super Pop. Through the lens of Fred W. McDarrah”
Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, Torino; tel. 338/1691652 o www.warholsuperpop.it
Fino al 1 maggio 2022
Orari: dal mart. al ven. 10/17,30 – sab. e dom. 10/18,30; lun. chiuso
Nelle foto
– “Marylin”, 1962
– “Mao”, 1972
– “Warhol and Brillo Boxes at Stabel Gallery”, 1964 – Photo Credit: Fred W. McDarrak/MUUS Collection
– Immagini dalla serie: “Ladies & Gentlemen”, 1974-‘75
923 persone controllate, 213 bagagli ispezionati, 2 sanzioni elevate: questo il bilancio dell’operazione “Stazioni Sicure”, promossa dal Servizi Polizia ferroviaria a livello nazionale, in cui sono stati impiegati 105 operatori Polfer nelle stazioni ferroviarie del Piemonte e Valle d’Aosta.
Gli agenti hanno effettuato mirati servizi di vigilanza, implementando il dispositivo ordinario, al fine di incrementare i livelli di sicurezza nelle aree ferroviarie di competenza, sia nelle stazioni principali che in quelle impresenziate, lungo le tratte ferroviarie con pattuglie automontate e a bordo treno. I controlli sono stati estesi ai bagagli al seguito mentre, presso il deposito presente nella stazione di Torino Porta Nuova, sono state verificate le corrette procedure di ricezione e custodia.
Nella principale stazione cittadina i servizi sono stati effettuati, congiuntamente, al personale delle Unità Cinofile.
50 le stazioni interessate dai controlli straordinari nelle province di entrambe le regioni, con particolare attenzione negli scali di arrivo e partenza dei convogli internazionali provenienti da Svizzera e Francia che giungono nel territorio nazionale.
GIÙ LE ARMI, SU SALARI E SPESA SOCIALE
PRIMO MAGGIO DI LOTTA
Per la Pace, contro il riarmo e la guerra, per la difesa dei ceti popolari
Questo 1° MAGGIO si torna finalmente a manifestare in piazza dopo le limitazioni dovute alla pandemia, ma ciò avviene in un contesto ancora più drammatico, segnato da una guerra distruttiva e insensata.
Come e più degli anni scorsi occorre quindi essere presenti per una giornata di festa, ma soprattutto di lotta: contro l’invasione russa, per il cessate il fuoco immediato e l’avvio di una vera trattativa, così come contro l’espansionismo della Nato e contro una dissennata corsa al riarmo che rischia di portarci verso una catastrofe.
Il 1° MAGGIO è la giornata delle lavoratrici e dei lavoratori, così come di tutti i ceti popolari, cioè di coloro che più hanno patito gli effetti del Covid e sui quali oggi i padroni e il governo vogliono scaricare i costi della guerra e del riarmo.
L’aumento delle spese militari significa meno scuole, meno sanità, meno servizi sociali.
Lo “sviluppo” che si prospetta è produzione di morte, come indica la decisione di installare a Torino un cosiddetto “acceleratore di ricerca”, direttamente collegato alla Nato.
La giornata del 1° MAGGIO deve essere quindi l’occasione per far ripartire una nuova stagione di lotte per la pace, contro il carovita e l’economia di guerra del governo Draghi unendo lavoratrici e lavoratori del pubblico e del privato, pensionate e pensionati, studenti, giovani, migranti e il variegato mondo pacifista.
Rifondazione Comunista sarà in piazza su questi contenuti, l’appuntamento è alle ore 9.00 in piazza Vittorio Veneto, dietro allo striscione: GIÙ LE ARMI, SU SALARI E SPESA SOCIALE.
Contemporaneamente, saremo presenti, insieme ad altre forze politiche e sociali, con un nostro punto informativo e comunicativo, in piazza Castello angolo via Po.
CONTRO I PADRONI DEL MONDO
SCIOPERO GENERALE CONTRO GUERRA E CAROVITA
RITORNIAMO TUTTE E TUTTI IN PIAZZA PER IL 1° MAGGIO
Informazione promozionale
L’autrice: “Non bisogna smettere di sperare di incontrare un’anima che, forse non è un’anima gemella, ma quella giusta”
“Il mio Noi” è un romanzo incentrato su ciò che la vita riserva ad una giovanissima donna. Celeste è una laureanda in medicina, in attesa del concorso di specializzazione in cardiologia. In ospedale incontrerà Claudio, un giovane avvocato di successo ma con il cuore decisamente acerbo e indeciso, che stravolgerà la sua routine quotidiana e la sua vita. Celeste e Claudio rappresentano due mondi pur se diversi, apparentemente complementari che si uniscono, scegliendo di costruire un progetto di vita insieme. La loro sembra una storia d’amore perfetta ma la ricerca di un figlio li metterà a dura prova. Il tema principale del romanzo è l’infertilità femminile Argomento trattato dall’autrice Veronica Squeglia, giovane donna e medico, con delicatezza ed empatia. Questo romanzo, infatti, è l’unione delle sue due anime: scientifica e letteraria. Tra gli insegnamenti da cogliere attraverso il testo vi è l’importanza di smettere di percepirsi e viversi come una entità completa solo se accompagnati perché, come dichiarato dalla stessa Squeglia, “Il ‘tutto’ dobbiamo essere noi non l’altro”. Importante è anche la dedica del libro “A tutte le donne che come me hanno creduto. A tutte quelle che, nonostante tutto, continuano a crederci”. L’autrice scrivendola ricorda implicitamente a tutte le donne a ricercare dentro se stesse la forza per ricominciare e credere, una volta e un’altra ancora perché come ricorda: “non bisogna smettere di sperare di incontrare un’anima che, forse non è un’anima gemella, ma quella giusta.
L’autrice
Veronica Squeglia nasce a Caserta nel 1979 dove vive anche oggi con la sua cagnolina Sami. È un medico appassionato del suo lavoro ma da sempre amante della scrittura. Sin da piccola, infatti, è stata Vincitrice di vari concorsi letterari. “Il mio Noi” è il suo romanzo d’esordio.
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RicicloAMO, ecco il progetto
Progetto “RicicloAMO” promosso dalla Società Canavesana Servizi (SCS) e dall’I.I.S. “G.Cena” di Ivrea, di cui è Dirigente Scolastico il Prof. Ing. Enrico Bruno. Referenti del progetto sono stati i docenti Anna Scarpa e Francesco Scolastini. Le classi coinvolte sono le seconde R ed S dell’ Indirizzo Servizi Culturali e dello Spettacolo. Gli studenti hanno realizzato dei manifesti per sensibilizzare la popolazione sula raccolta differenziata dei rifiuti. Gli stessi saranno utilizzati dalla Società Canavesana Servizi nelle scuole e in altri luoghi con l’intento di promuovere il corretto riciclo dei rifiuti. I lavori degli allievi sono stati seguiti dai docenti delle materie di indirizzo Chiara Scarciglia e Mirko Guidi. La premiazione si è svolta nell’Aula Magna dell’Istituto Cena il 29.04.2022. Hanno partecipato il Direttore Generale della società SCS Andrea Grigolon e la Responsabile Comunicazione Silvia Orlandini. I manifesti sono stati votati dai docenti e dagli studenti di tutte le classi dell’istituto e dalla giuria composta dal Dirigente Scolastico, dal Vicepreside Ezio Francisco, dal Direttore Generale SCS e dalla dott.ssa Orlandini. Dei lavori presentati tre sono risultati i più votati. La società SCS ha omaggiato gli studenti con una borraccia ecosostenibile.
Primo Maggio all’ippodromo
Il programma si aprirà alle 14.45con il Premio Aspiranti Allievi, tutti in sulky per la prima volta: saranno in 13 al via dietro all’autostart, con alcuni nomi che solleticano la fantasia del pubblico perché strettamente legati alla pista torinese. Nicolò Mollo, Daniele Demuru, Gaetano Casella, Giuseppe Salacone, Leonardo Raffa, e Andrea Ferrara, tutti usciti dal corso della pista torinese.
Al centro del programma il Premio Portogallo, sulla distanza del doppio km con partenza su tre nastri. Al primo spicca Ange De Lune, allievo di Loris Ferro e Andrea Guzzinati, sempre a suo agio in questo tipo di corse. Al secondo nastro invece Attrazione, la femmina di Marco Smorgon, e Barbarigo. In fondo nastro Arnold Cup, pupillo di Cosimo Cangelosi.
Interessante anche il Premio Lisbona, un miglio per i 3 anni nel quale Andrea Guzzinati potrebbe avere i favori del pronostico con Den Ghiu Gnafà, allievo di Erik Bondo.
Come al solito ingresso gratuito, con la possibilità per tutti di vedere sul maxi schermo sia Juventus-Venezia alle ore 12,30 che Empoli-Torino alle 15. E come sempre ci sarà la possibilità di pranzare all’Hippo-Trattoria affacciato sulla pista, con lo speciale menù a 10 €.
Schianto sulla Torino-Piacenza: morti padre e figlio
Secondo quanto appreso dall’agenzia Ansa ci sarebbe un fermo per l’incidente stradale avvenuto la scorsa notte sulla A21 Torino-Piacenza, tra i caselli di Casteggio e Voghera. Nello scontro sono morti un 45enne francese e il figlio di 11 anni. Il fermato sarebbe un automobilista italiano.
Dopo uno scontro avvenuto a Nichelino in strada Debouche’ tra una Lancia Ypsilon e una Fiat Qubo, i vigili del fuoco hanno liberato i conducenti incastrati nelle lamiere. Le auto sono state distrutte dall’impatto. I due sono stati trasportati all’ospedale Cto ma fortunatamente le loro condizioni non sono gravi