ilTorinese

Inter-Torino 1-0

Sesta giornata di campionato serie A

Brozovic 89′

Nel calcio vince chi segna un gol in più oppure semplicemente chi fa gol.
Questa è la banale ma vera sintesi della gara Inter-Torino vinta per 1-0 dai nerazzurri con il gol di Brozovic allo scadere del 90esimo minuto.I granata hanno giocato un’ottima gara
ma  non è bastato per fare risultato a San Siro contro l’Inter.Il Toro è stato  superiore per occasioni create e predominio del campo.Super Handanovic ha parato di tutto e di più nel secondo tempo.L’inter è una squadra piena di campioni e come tutte le grandi ti castiga al primo ed unico errore che commetti come in occasione del gol di Brozovic allo scadere della partita.. Con la sconfitta di San Siro, i granata rimangono inchiodati a quota 10 in classifica e vengono scavalcati dall’Inter.Il Toro ha fallito l’esame di maturità contro una grande squadra come l’Inter ma non deve abbattersi per un futuro che rimane comunque roseo,anche in chiave Europa.
I nerazzurri con questi 3 punti rientrano di diritto nel gruppo delle magnifiche 6 squadre che lotteranno per vincere il campionato:Milan,Juventus,Roma,Napoli,Inter ed Atalanta,la vera sorpresa perché non avrà l’impegno delle coppe europee.

Enzo Grassano

Caro energia, il grido di dolore del settore agroalimentare

 

Vertice tra una trentina di imprese piemontesi del settore e gli assessori regionali competenti Franco Biraghi: “Non so quanti potranno resistere. Servono interventi immediati”

 

A pochi giorni dal grido d’allarme lanciato sul caro energia da Confindustria Piemonte insieme alle rappresentanze regionali di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, una delegazione del settore agroalimentare ha incontrato gli assessori competenti direttamente in Regione a Torino. Al confronto hanno partecipato una trentina di aziende piemontesi di vari settori, tra cui quello lattiero caseario che in questo momento sta registrando la fase più acuta dei costi.

“Non siamo qui per dare la colpa a qualcuno o per chiedere soldi. Quello che vogliamo è far capire in modo chiaro a che punto siamo arrivati e quanto potremo resistere. In un mese abbiamo registrato un aumento della materia prima superiore a quanto avevamo previsto solo a luglio. Il costo dell’energia, una volta irrilevante, incide oggi in modo molto significativo. Mi chiedo quante aziende potranno andare avanti, come settore dobbiamo incominciare a lavorare insieme come filiera e non uno contro l’altro. Quello che chiediamo è una tregua, e vi chiediamo di portare queste nostre esigenze a livello nazionale” ha spiegato Franco Biraghi, delegato di Confindustria Piemonte per il settore agroalimentare.

“Tutti i settori sono toccati da questi aumenti, ma quello agricolo in primis. Dobbiamo trovare un accordo per cui tutti, in tempi normali abbiano un profitto, e in questo momento un’intesa è necessaria per sopravvivere. Dobbiamo salvare le nostre imprese, e per questo ci impegniamo a spendere al meglio le risorse che arriveranno” ha risposto l’assessore all’Agricoltura, Marco Protopapa.

“Siamo combattivi e vogliamo essere concreti per affrontare i problemi. Siamo fortemente preoccupati, a cominciare dall’entità delle risorse previste dal nuovo decreto Aiuti, ovvero 14 miliardi. La politica deve poter programmare, e queste risorse non lo consentono. Ma gli imprenditori non devono sentirsi soli, abbiamo compreso le loro difficoltà e abbiamo compreso come il rischio di chiusura delle aziende, non è qualcosa di lontano. Con le banche mi impegno personalmente a sentire l’Abi, e valutare le condizioni che hanno le aziende settore, per avviare un percorso agevolato, proprio come capitò durante la pandemia. Posso già escludere da ora eventuali bonus, invece garantisco nei prossimi anni che ci saranno dei fondi per energia” ha aggiunto l’assessore alle Attività produttive, Andrea Tronzano.

I rappresentanti delle aziende presenti hanno evidenziano come sia impossibile fermare i flussi commerciali, anche perché se ci si ferma, in una fase come questa è difficile ripartire. “Siamo arrivati al tempo zero, dobbiamo quindi guardare a domani. I programmi a lungo o anche solo medio termine, in questa fase non sono la priorità. Eppure, la burocrazia e gli adempimenti ci sono lo stesso, e sono molti i fondi spesi per aggiornare impianti o tecnologie che vanno comunque ammortizzati” ha concluso Biraghi anche a nome dei colleghi.

Quando l’arte fotografa l’arte. 1967 – 1977: formidabile quel decennio!

In mostra a “CAMERA”, la collettiva “La rivoluzione siamo noi” e la personale “Ketty La Rocca. Se io fotovivo”

Fino al 2 ottobre

Era il 1970. Michelangelo Pistoletto aveva 37 anni, un bel barbone nero (e aveva già dato il via alla rivoluzione dei “Quadri specchianti”, così come dei “Plexiglass”, degli “Oggetti in meno” e delle prime opere con gli stracci), quando in piazza Castello a Torino, il leggendario Paolo Mussat Sartor, allora fotografo 23enne, già in corsa per la documentazione della più eroica stagione dell’“Arte Povera”, lo immortalava con aria minacciosa, un ombrello spianato in avanti a mo’ di spada (o che altro?) e in punta… un’ardimentosa rosa. Già, proprio una rosa!. Foto di improbabile, ma acuta singolarità “scattata – racconta lo stesso Pistoletto in una recente intervista – quando la bellezza del ‘fare l’amore, non fare la guerra’ si stava tramutando in una politica aggressiva. Avevo quest’ombrello in mano, mentre si stava parlando delle armi, della guerra e dell’aggressione e così l’ho usato un po’ come un’arma di pace, portando in evidenza questa rosa”. Bella pensata. Sta di fatto che quella foto scattata più di cinquant’anni fa è diventata oggi (e a ragione) l’immagine guida della mostra “La rivoluzione siamo noi. Arte in Italia 1967 – 1977” ospitata, fino al prossimo 2 ottobre, negli spazi di “CAMERA” a Torino, insieme alla personale dedicata a Ketty La Rocca (La Spezia, 1938 – Firenze, 1976) dal titolo emblematico – sul modo di intendere l’arte fotografica – di “Ketty La Rocca. Se io fotovivo. Opere 1967 – 1975”. Due grandi mostre per l’estate 2022 di “Camera doppia”.


Rassegne che intendono raccontare l’effervescente clima di quegli anni, fra sperimentazione, ricerca ed invenzione di nuove forme artistiche: anni rivoluzionari in ogni ambito, che la fotografia racconta attraverso scatti divenuti iconici. L’arte che fotografa l’arte.

Curata da Ludovico Pratesi (e organizzata e promossa da “Archivio Luce Cinecittà” in collaborazione con “CAMERA”) la prima mostra si propone di raccontare la strabiliante evoluzione dell’arte in Italia dal 1967 al 1977. Il tutto, attraverso 150 immagini provenienti dagli archivi delle Gallerie e di fotografi del calibro di Claudio Abate, Mimmo Jodice, Paolo Pellion, Paolo Mussat Sartor, Bruno Manconi e Fabio Donato. Cantori “necessari” (per l’offerta di “visibilità”) ad artisti come Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Alighiero Boetti e Jannis Kounellis, attraverso i quali l’arte usciva dalla cornice del quadro per invadere il mondo, “entrare nelle strade e nelle piazze, nei garage e nei parcheggi sotterranei”; in anni in cui i galleristi e i critici italiani aprivano le porte agli artisti “internazionali più estremi” dallo “sciamano” Joseph Beuys a Hermann Nitsch alla “nonna della performance artMarina Abramovic. Ed ecco allora Paolo Mussat Sartor e Paolo Pellion raccontare l’avventura dell’“Arte Povera” a Torino, nelle Gallerie “Sperone”, “Tucci Russo” e “Christian Stein”, mentre Claudio Abate documenta la scena artistica della capitale, con le mostre e le “azioni” alla Galleria “L’Attico” e nel parcheggio sotterraneo di Villa Borghese (1973), con la partecipazione di artisti internazionali europei e americani, da George Segal a Robert Rauschenberg, da Ben Vautier a Christo. A Napoli il ruolo di primo piano è della “Modern Art Agency” di Lucio Amelio e autentico “genius loci” è Mimmo Jodice, uno dei maggiori fotografi italiani della seconda metà del secolo scorso, presente in mostra.

Una cinquantina sono invece le opere esposte a firma di Ketty La Rocca, artista (prematuramente scomparsa, fra i maggiori esponenti della “poesia visiva”) in una personale curata da Raffaella Perna e Monica Poggi, in cui si pone in chiara evidenza il bisogno e la volontà dell’artista spezzina di fare della sua arte un banco di indagine relativamente al rapporto fra fotografia e parola, gesto e linguaggio. Attraverso una rielaborazione di immagini iconiche, intrecciate alla scrittura (ricorrente il suo “you”), come quella che ritrae Fidel Castro, o le cartoline dell’“Archivio Alinari”, l’artista reinterpreta con la propria calligrafia la storia della fotografia del Novecento in chiave del tutto personale. Interessante  anche il mito del viaggio, capovolto in chiave ironica con i cartelli stradali della performance “Approdo”, in una commistione fra arte e vita. Che diventa appunto il suo “fotovivere”.

Gianni Milani

“La rivoluzione siamo noi” e “Ketty La Rocca. Se io fotovivo”

“CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia”, via delle Rosine 18, Torino; tel. 011/0881150 o www.camera.to

Fino al 2 ottobre

Orari: dal merc. alla dom. 11/19

Nelle foto:

–       Paolo Mussat Sartor: “Michelangelo Pistoletto”, Torino, 1970

–       Fabio Donato: “Andy Warhol e Joseph Beuys”, Galleria Lucio Amelio, Napoli, 1980

–       Ketty La Rocca: “Fidel Castro”, 1974/Michelangelo Vasta

–       Ketty La Rocca. “Autostrada A1 per Firenze Nord”, 1967/Michelangelo Vasta

Tre auto si scontrano: un morto e tre feriti

Scontro frontale a Mondovì sulla strada provinciale 12, verso lo svincolo della Torino-Savona. La vittima ha 38 anni. Coinvolte tre auto, su una viaggiava la vittima, di 38 anni, di Mondovì. Anche tre persone sono rimaste ferite e soccorse dal 118: non sono in pericolo di vita ma sono state portate in ospedale per controlli. In corso gli accertamenti dei carabinieri.

Cadavere di un uomo trovato sulla collina torinese

Il corpo senza vita di un uomo di nazionalità romena, 40enne, è stato trovato questa mattina in un bosco in collina, a San Mauro Torinese.

La causa della morte potrebbe essere un malore ma il cadavere presenta contusioni da caduta.

Gli investigatori stanno svolgendo un sopralluogo nella zona  e in un cantiere  nelle vicinanze.

Appendino: M5S unica forza coerente sul reddito di cittadinanza

L’ex sindaca di Torino e candidata al Parlamento per M5S, Chiara Appendino, interviene sul tema del reddito di cittadinanza

“Il MoVimento 5 Stelle è l’unica forza politica coerente riguardo il reddito di cittadinanza: una misura fondamentale che, ad esempio, ha permesso a 1 milione di persone di non trovarsi in condizione di povertà assoluta nel 2020 (fonte Istat). Una misura che esiste in tutta Europa, migliorabile soprattutto sul reinserimento nel mondo del lavoro, ma necessaria e che anzi va integrata con il salario minimo per il quale ci battiamo da tempo. Gli altri partiti la criticano in vario modo e ne denunciano le irregolarità, ma pensare di eliminarla è come pensare di eliminare le pensioni di invalidità quando si scoprono persone che ne usufruiscono in modo illecito”.

Un terzo degli utenti Voi ha ridotto l’uso dell’automobile grazie ai monopattini

  • Secondo l’indagine realizzata da Voi, il 34% degli utenti torinesi dichiara di aver drasticamente o totalmente ridotto l’uso dell’automobile grazie ai servizi di micromobilità
  • Tutti gli utilizzatori over 45 dichiarano di aver diminuito l’utilizzo dell’auto con la scoperta della micromobilità in sharing
  • Il 62% del campione abbina l’uso dei monopattini elettrici ai mezzi pubblici
  • L’indagine è stata realizzata in occasione del 4° anniversario di Voi Technology

 Per celebrare il suo 4° anniversario, Voi Technology, l’azienda svedese di micromobilità elettrica condivisa, ha realizzato un nuovo sondaggio per capire in che modo i servizi di micromobilità influenzano le abitudini di chi vive in città e il relativo utilizzo dell’auto privata. L’indagine annuale, che conta 10.000 rispondenti in tutta Europa, mostra che il 34% degli utenti torinesi ha ridotto o sostituito completamente l’auto privata grazie ai mezzi di micromobilità, tra cui i monopattini.

Persone di tutte le età scelgono i monopattini al posto dell’automobile

Il metodo tradizionale per misurare in che modo la micromobilità in sharing sostituisce la circolazione in auto – fenomeno chiamato modal shift nel gergo del settore – sarebbe quello di chiedere agli utenti quale mezzo di trasporto avrebbero usato per il loro ultimo spostamento se i monopattini non fossero esistiti. E se invece fosse la combinazione di viaggio in monopattino con altri mezzi a rimpiazzare l’uso dell’auto?

Il 62% degli utenti Voi a Torino afferma, infatti, di combinare le corse in monopattino con i mezzi pubblici, dimostrando che la micromobilità in sharing è complementare al trasporto pubblico e non in competizione con esso. Dall’indagine risulta poi che il 20% degli utenti in Italia (e il 25% in Europa) si sposta esclusivamente in monopattino, a conferma di come la micromobilità stia aiutando a risolvere la sfida del traffico cittadino nelle città europee.

 

Un’alternativa efficiente anche per gli abitanti delle periferie

I monopattini sono adottati in tutta Europa da utenti di qualsiasi età. In particolare, il 100% dei rispondenti torinesi con più di 45 anni dichiara di aver ridotto significativamente l’uso dell’auto da quando ha iniziato a fruire della micromobilità condivisa. Un dato che dimostra quanto la micromobilità sia adatta a tutte le età, poiché in grado di offrire alle persone un’alternativa all’automobile.

E non solo. Dall’indagine emerge la tendenza, in Italia e in Europa, a ridurre l’uso dell’auto, in favore dei monopattini, anche per gli abitanti delle periferie cittadinePiù del 60% di chi vive a 30 minuti di mezzi dal centro città ha ridotto l’impiego dell’auto grazie ai servizi di micromobilità. In media, a Torino, il 14% delle corse Voi sostituisce un viaggio in auto con uno in monopattino. Questo cambiamento sta aiutando a ridurre la congestione del traffico e la produzione di CO2 e PM2.5, contribuendo a realizzare vere Città fatte per essere vissute.

Magdalena Krenek, General Manager di Voi commenta: “Ridurre il livello di congestione del traffico e migliorare la qualità dell’aria sono necessità ormai non più rinviabili. Fin dalla nascita, Voi ha sposato questa visione ed è al fianco delle amministrazioni locali italiane per contribuire a creare “Città fatte per essere vissute”, trasformando il modo in cui i cittadini si spostano e diminuendo la dipendenza dall’auto privata, così da riconquistare spazi pubblici a disposizione della collettività. I risultati della nostra ricerca dimostrano che sempre più persone, di ogni età, si stanno affidando alla micromobilità elettrica in sharing e, in particolare, ai monopattini di Voi Technology. Continueremo quindi a collaborare con il Comune di Torino per offrire, come sempre un servizio di qualità a disposizione di tutti i cittadini, per concretizzare così la nostra mission.

 

Il sondaggio

Il sondaggio è stato mandato via e-mail a un campione casuale di utenti Voi nel mese di luglio. Abbiamo ricevuto 9.898 risposte dagli utenti in tutti gli 11 Paesi in cui Voi opera. L’indagine includeva circa 25 domande, tra cui una domanda di segmentazione per coinvolgere solo rispondenti idonei e una domanda di squalificazione per eliminare risposte non valide.

A proposito di Voi Technology

Fondata nel 2018, Voi è un’azienda svedese che si occupa di mobilità urbana con un servizio di sharing di monopattini elettrici, in collaborazione con città e comunità locali. Crediamo che i monopattini elettrici possano ricoprire un ruolo centrale per cambiare il modo in cui nel prossimo futuro le persone si muoveranno nelle città. E vogliamo essere sicuri che la trasformazione avvenga nel modo giusto, con una tecnologia davvero innovativa e un dialogo aperto e trasparente con pubbliche amministrazioni centrali e locali, per adattare i nostri prodotti alle esigenze di ciascuna di esse. L’Environmental Action Plan di Voi riguarda le emissioni e promuove l’utilizzo di energie rinnovabili e la circolarità lungo la sua supply chain.

Voi opera in oltre 100 città di 11 Paesi. La sua sede centrale è a Stoccolma e ha circa 1000 dipendenti. Oggi Voi conta più di 7 milioni di utenti e 125 milioni di corse effettuate.

La Festa dei Vicini arriva al Lombroso 16

FESTA DEI VICINI 2022

Sabato 10 settembre

 

Via Cesare Lombroso 16

Dalle ore 19 in poi

Dopo quasi due anni di assenza a causa del Covid, torna uno degli eventi più amati dalla città di Torino. La Festa dei Vicini, infatti, animerà tutti i quartieri del capoluogo sabaudo nel corso del weekend del 10 e 11 settembre, proponendo attività, incontri e occasioni di dialogo tra i residenti delle diverse zone cittadine.

Una grande celebrazione collettiva cui parteciperà, naturalmente, anche il Polo Culturale Lombroso16 di via Cesare Lombroso 16, mettendo a disposizione dei “vicini” – di San Salvario e non solo – la propria terrazza e i propri servizi.

L’obiettivo è quello di far convogliare presso il Polo, a partire dalle ore 19, i residenti del quartiere e delle vie limitrofe, offrendo loro uno spazio in cui poter condividere la cena “al sacco” e in cui abbiano la possibilità di creare legami e fare conoscenza tra loro.

Dopo la cena – in cui ciascuno sarà libero di portare ciò che desidera, consumando il pasto con gli altri vicini –, i commercianti del quartiere Tauer BakeryOttimo GelateriaLa Piadineria degli Artisti e Bottega Baobab faranno assaggiare i loro prodotti tipici a tutti i presenti, tra cupcakes, cookie, gelati, piadine, torte e dolci peculiari.

La Festa dei Vicini tornerà, così, a celebrare la Giornata europea dei Vicini, nata a Parigi nel 1999. In seguito al successo ottenuto in Francia, a partire da quell’anno l’evento ha assunto una rilevanza europea e, dal 2004, si è tramutata nella Festa Europea del Vicinato (“European Neighbours Day”), registrando una partecipazione sempre più crescente ed entusiasta.

La Città di Torino ha aderito all’iniziativa dal 2006, condividendo la volontà di promuovere rapporti di prossimità e solidarietà per contrastare l’individualismo, l’isolamento e la conflittualità, mediante occasioni di dialogo e convivialità. Con il tempo, poi, si è cercato di estendere il concetto di “vicinato” a quello più ampio di “vicinanza”, non solo fra i condòmini, ma anche, e soprattutto, a livello di tessuto cittadino, per solidificare il senso di comunità tra le persone che vivono a Torino.

L’iniziativa, infatti, invita i vicini di casa e tutti i residenti del capoluogo a organizzare un momento di festa per conoscersi meglio e stare insieme, rafforzando i valori di solidarietàaggregazione e mutuo aiuto e prevedendo incontri nei cortili degli insediamenti di edilizia residenziale pubblica e privata e nelle piazze e nelle strade della città che hanno assunto il ruolo di luoghi di unione e condivisione.

POLO CULTURALE LOMBROSO16

 

Il Polo Culturale Lombroso16 nasce come luogo di contaminazione di idee, competenze, impegno e professionalità sui temi della letteratura, dell’arte e del design. La collaborazione tra Associazioni culturali del territorio, Biblioteche Civiche e Circoscrizione ha l’ambizione di creare un Polo Culturale che sia di riferimento su questi temi per la Città di Torino.

Gli spazi di via Cesare Lombroso 16 vogliono, dunque, essere luoghi utili alla promozione di attività incentrate sulla creatività e sono, inoltre, destinati a ospitare coworking e ad accogliere eventi, workshop e corsi proposti da associazioni, enti, circoli, organizzazioni pubbliche e private e singoli cittadini.

Prime medaglie e record ai nazionali CSI di Atletica

Bella cerimonia inaugurale alla presenza di due numeri uno: il presidente nazionale ciessino, Bosio ed il Sindaco del capoluogo dell’appennino reggiano, Bini. Sono 193 in totale i podi messi in palio nelle varie specialità nell’impianto ai piedi della Pietra di Bismantova.

Dopo l’accensione del tripode ieri  mattina si è aperto subito con una prestazione da record il 24° Campionato nazionale del CSI di Atletica Leggera su pista, in corso di svolgimento presso lo Stadio di Castelnovo ne’ Monti, nell’appennino reggiano, ai piedi della celebre Pietra di Bismantova. Il record nella prima delle 200 gare in programma, arriva nei 2000 m cadette, lo realizza un’atleta di casa, la reggiana Sofia Ferrari, della Pol. Arena, crono fermato sui 6,44, migliorando di undici secondi in meno il precedente primato.
Subito dopo la cerimonia di apertura, con ampi sorrisi e molta soddisfazione sulla finish line arrivano le prime medaglie del meeting, scaldate da un bel sole di montagna dal lungo esordienti con la piccola Emma Venturi (Polisportiva Arena), che salta ai 4,27 e con la toscana Stella Pastine (Officina del Borgo) miglior tempo mattutino nei 1000 Ragazze.
A premiare i primi campioni nazionali CSI con l’oro e la canotta tricolore arancioblu, due numeri uno – quali il presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano, Vittorio Bosio, ed il sindaco di Castelnovo ne’ Monti, Enrico Bini – con loro anche la consigliera comunale e provinciale, Erica Spadaccini.

I complimenti e gli abbracci fra compagni di squadra e tra avversari di giornata, il peso, il giavellotto, le rincorse nella pedana dell’alto ed i blocchi dei 100 metri con le prime serie di finale, hanno quindi arricchito ed insaporito la prima giornata di gare. Tutti applauditissimi dalle tribune gli sprint sul rettilineo d’onore nella gara regina degli sport, ma più di tutti quello percorso in 34 secondi! da Maria Luisa Spinetta, la nonnina di casa, dell’Atletica Castelnovo ne’ Monti, capelli argentei e passi rapidi ad accompagnare i suoi 85 anni, chissà quanti trascorsi sul tartan di questo stadio appenninico. Un grandissimo esempio di costanza ed impegno nello sport per i tantissimi giovani presenti in Emilia Romagna.

Con ben 139 tecnici accompagnatori accreditati in campo, sono 1413 gli atleti arrivati a queste finali nazionali – realizzate con il sostegno di Apt servizi Emilia-Romagna nell’ambito del progetto Sport Regione.
Oggi ancora 108 specialità previste nelle pedane e nelle corsie tricolori: tra salti (lungo, alto), lanci (vortex, peso, disco, giavellotto) e corse (sprint, mezzofondo, fondo). In programma anche gli ostacoli per le categorie giovanili (cadetti e ragazzi) e le staffette, in notturna di sabato le due 4×100, giovanile e assoluta. Domenica mattina la staffetta svedese giovanile e la 4×400 assoluta, passeranno idealmente il testimone domenica 11 settembre alla Santa Messa celebrata dall’assistente ecclesiastico nazionale del CSI, don Alessio Albertini, sportivamente come tradizione ciessina all’interno dell’impianto di gara.

Le categorie più popolate in queste finali reggiane sono ovviamente quelle giovanili: ben 339 al via nei ragazzi/e (186 maschi, 153 femmine) e ancora 287 i cadetti/e (159 ragazzi e 128 ragazze). Da regolamento verranno stilate le classifiche generali di società sia per le categorie giovanili (esordienti, ragazzi e cadetti) sia per le categorie assolute (Allievi – Juniores – Seniores – Amatori – Veterani), utilizzando i migliori risultati per società conseguiti tra tutte le gare delle varie specialità.
Tutte le gare del 24° Campionato Nazionale CSI di atletica leggera sono trasmesse in diretta streaming sul canale YouTube del Centro Sportivo Italiano (https://www.youtube.com/centrosportivoitaliano).

Serritella, Impegno Civico: le proposte per il caro bollette e la crisi economica

Davide Serritella, candidato di Torino per Impegno Civico, collegio Piemonte 1-01. Ha fatto parte della Commissione parlamentare Trasporti e Telecomunicazioni e dell’Intergruppo Innovazione e seguito per il territorio le tematiche legate al nuovo polo per l’intelligenza artificiale, automotive, mobilità sostenibile, piste ciclabili. Si è occupato dello stanziamento dei fondi per la Metro 2 a Torino, e dei 20 milioni per il rilancio dell’aerea complessa di Torino.

L’Italia sta attraversando un momento difficile tra aumenti delle bollette e crisi economica. Quali soluzioni proponete voi di Impegno Civico?
In queste settimane imprese e famiglie si ritrovano a far fronte a spese salatissime a causa dell’aumento dei costi delle bollette. Impegno Civico sostiene che il primo passo che la politica debba fare nella prossima legislatura – in questa, con un parlamento sciolto e un governo in carica solo per gli affari correnti non è possibile – sia un decreto Taglia Bollette per coprirne l’80% dei costi a beneficio di imprese e famiglie del ceto medio e in povertà. Se gli altri sparano cifre a caso che manderebbero il Paese in default, noi abbiamo calcolato che queste risorse possono essere prelevate dagli extraprofitti e dal maggior incasso di Iva e accise legato alla crescita economica. E’ evidente che sarebbe molto più dannoso se non fossero garantiti aiuti consistenti perché significherebbe chiudere imprese e togliere alle famiglie il pane. Occorre anche l’azzeramento dell’Iva su alimenti e beni di prima necessità, come prodotti per l’infanzia e farmaci. Se pensiamo che quest’anno, secondo Coldiretti, il carrello della spesa di una famiglia costerà 670 euro in più, di certo non possiamo restare a guardare.

La campagna elettorale sembra essere focalizzata sul prezzo del gas. Qual è la vostra posizione?
Con il Ministro Di Maio da tempi non sospetti sosteniamo che bisogna lavorare in Europa per ottenere un tetto comune al prezzo del gas, uno sforzo che dovrebbe essere caldeggiato da tutte le forze politiche. Ma Conte, Salvini e Meloni non si pronunciano, facendo il gioco della Russia. Eppure è l’unico modo che abbiamo per abbassare le bollette e tagliare i fondi che finanziano la guerra in Ucraina. I cittadini non devono pagare il costo di una invasione voluta da Putin. C’è il rischio che 9 milioni di persone nei prossimi mesi cadano in povertà energetica e non dobbiamo consentirlo.

Altro tema molto dibattuto è relativo al reddito di cittadinanza. C’è chi vuole mantenerlo e chi vuole abolirlo.
La nostra posizione è chiara. A differenza di chi vorrebbe abolire il Reddito di cittadinanza, strumento che nel lock down ha letteralmente permesso a 3,5 milioni di italiani di mettere il piatto a tavola, noi vogliamo miglioralo e potenziarlo. Come? E’ presto detto: investendo sulla formazione professionale dei beneficiari occupabili in sinergia con le imprese, mettendo in contatto diretto domanda e offerta di lavoro e rafforzando i controlli e le sanzioni per stanare i furbetti che, aggirando la legge, truffano lo Stato e delegittimano la bontà del reddito di cittadinanza. Il rdc rappresenta una misura di protezione sociale se è vero, come è vero, che i due terzi dei beneficiari sono persone con disabilità, pensionati o inabili al lavoro. Tutto il resto non conta.

I giovani si sentono sempre più abbandonati a loro stessi e cresce la disaffezione verso la politica. Quali sono le vostre proposte per le nuove generazioni?
Impegno Civico nasce come forza politica giovane che si rivolge ai giovani per coinvolgerli e valorizzarli. Pensare che non possano realizzarsi, vivere indipendenti o comprare una casa per il futuro è inaccettabile. Noi di Impegno Civico abbiamo messo a punto una proposta per tutti gli under 40 che prevede un fondo statale grazie al quale si versa alla banca l’anticipo, che poi l’acquirente restituirà a rate e senza gli interessi, mentre il mutuo è coperto al 100% dalla garanzia dello Stato. Solo così i giovani si sentiranno realmente supportati e non saranno più soli. Sul fronte del lavoro, invece, dobbiamo dire ‘basta’ allo sfruttamento e alle paghe da 2-3 euro all’ora. Dobbiamo introdurre un salario minimo ed equo, adeguato cioè alle competenze ed esperienze possedute dal lavoratore, detassare le assunzioni degli under 40 e favorire l’occupazione femminile.

Le nostre esportazioni hanno avuto un notevole incremento. Il vostro leader, Di Maio, rivendica il successo di questa operazione, perché e quali sono state le ricadute per il Piemonte?
In regione abbiamo registrato dati record perché siamo passati dai 41 miliardi di euro del 2020 ai quasi 50 miliardi di euro del 2021, con un incremento del 20,5%. Le aziende piemontesi hanno incrementato le esportazioni anche nel primo trimestre di quest’anno, con un +17,7% molto confortante. Prova, questa, che la strategia messa in campo per rilanciare il Made in Italy durante la pandemia, sta dando i suoi frutti. E più esportazioni vuol dire non solo che le nostre eccellenze viaggiano nel mondo ma anche più posti di lavoro. Di Maio nel 2020 ha creato il cosiddetto Patto per l’Export, un sistema sinergico tra stato e imprese che evidentemente ha funzionato perché il Made in Italy nel 2021 non ha mai generato volumi così rilevanti, neanche negli anni pre covid. E questi record, grazie al consolidamento del Patto per l’Export, sono stati già superati nel primo semestre del 2022.

Quali sono le iniziative messe in campo per la città di Torino?
A Torino con il Ministro Luigi Di Maio e la viceministra all’Economia Laura Castelli, abbiamo portato avanti progetti fondamentali per far ripartire la nostra città. In particolare, grazie al mio emendamento al DL Rilancio, sono stati stanziati 20 milioni per la realizzazione di un centro importantissimo per Torino che verrà creato al fine di favorire i processi di transizione ecologica nei settori della mobilità sostenibile pubblica e privata e la competitività dell’industria dell’automotive. Un intervento forte sulla nostra area di crisi complessa, il che significa non solo restituire alla nostra città la sua identità ma anche dare all’Italia una marcia in più soprattutto dopo gli ultimi anni di crisi dovuti alla pandemia. Su Torino il Governo ha scommesso, portando la periferia al centro della nostra attenzione con un progetto che sarà fondamentale per l’occupazione e la ripresa dell’industria.