ilTorinese

Apli-Piemonte: “Media silenziano alternativa al regime”

Riceviamo e pubblichiamo

Lucianella PRESTA (APLI- PIEMONTE): 
“I media nazionali e territoriali silenziano l’unica vera alternativa al regime”.

Come dichiara Adinolfi in un suo recente comunicato, anche noi in Piemonte constatiamo il silenzio con cui radio e televisioni, tranne rarissime eccezioni, ignorino il ruolo di Alternativa per l’Italia.

Adinolfi arriva provocatoriamente a lanciare un invito “ABROGATE LA PAR CONDICIO: Non trasformate Lasorella di Agcom nella barzelletta d’Italia”

Egli usa l’ironia per denunciare lo scarso spazio riservato dalle televisioni alla lista di cui è capolista al Senato nel Lazio e in Abruzzo: “Sono qui a chiedere l’abrogazione della par condicio, per evitare al dott. Giacomo Lasorella di vedersi trasformato nella barzelletta d’Italia visto che come presidente di Agcom è il garante dell’applicazione della legge. Agcom ha riconosciuto che Alternativa per l’Italia, ai sensi dell’articolo 2 comma 2 lettera b del suo stesso regolamento diramato il 3 agosto 2022, è uno dei sedici soggetti politici nazionali che per diffusione sul territorio hanno diritto a veder divisi equamente gli spazi. Mario Adinolfi e Simone Di Stefano hanno avuto qualche manciata di secondi nei Tg Rai e Mediaset, zero secondi nel Tg La7, zero secondi a In Mezz’ora (la Annunziata ha invitato tutti, a partire dalle piccole liste di sinistra, ma noi no), Otto e Mezzo, Di Martedi, In Onda, Omnibus, L’aria che tira, Agorà, Controcorrente, Dritto e Rovescio, Carta Bianca, Piazza Pulita, Quarta Repubblica. Fossi nel dott. Lasorella, presidente Agcom, chiederei dunque l’immediata cancellazione della legge sulla par condicio visto che non è in grado di farla applicare e alcuni partiti hanno decine di ore a settimana di copertura e noi decine ai secondi. Qualora facesse istanza di abrogazione della par condicio per non risultare più la barzelletta d’Italia, sosterremmo la sua proposta a difesa del suo onore. O forse un nominato dai partiti in campagna elettorale preferisce non infastidire chi lo ha nominato al ben retribuito incarico all’Agcom?”
Mentre sottolineiamo la denuncia di Adinolfi ci appelliamo ai media piemontesi affinché provvedano a garantire ciò che la legge prescrive.

Rock Jazz e dintorni. I 99 Posse e la Ukulele Turin Orchestra

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Al Lambic Tonino Carotone rende omaggio a Fred Buscaglione.

Martedì. All’Otium Pea Club si esibisce il quartetto della vocalist Elis Prodon. Nel Sound Garden dell’Hiroshima Mon Amour è di scena il cantautore Alessandro Petulla.

Mercoledì. Al Blah Blah si esibisce Matt Elliott.

Giovedì. Al Jazz Club suonano i Beat In2. Al Blah Blah sono di scena i Blue Trip. Al Dash suona l’Ukulele Turin Orchestra. Al Cafè Neruda si esibisce il quartetto di Paolo Voghera.

Venerdì. Alla Suoneria di Settimo debutto della kermesse “Beatles Days” con The Beatless, Marco Roagna e Ticket To Beat. Nel Sound Garden dell’Hiroshima arrivano i 99 Posse.  A Piozzo nell’Open Garden del Baladin , i Marlene Kuntz presentano le canzoni di “Karma Clima”. Al Jazz Club suona il trio Fortune Teller. Al Cap 10100 si esibiscono i Worg, Beatkoinz e Headkube. Al Blah Blah sono di scena i NotFound. Il produttore elettronico Sonambient si esibisce al Bunker presentando l’album “Controforma”.

Sabato. Al Jazz Club suona il quartetto The Hipshakers. Al Cap 10100 è di scena il rapper Reks. Alla Suoneria di Settimo prosegue il tributo ai Beatles con l’esibizione di The Beat Circus, Repsilon, Powerllusi e Gabriele Daho. Al Blah Blah suonano i Five Ways To Nowhere. Allo Ziggy si esibiscono i Browbeat con  Niamh e Nabla Dot.

Domenica. Conclusione a Settimo del tributo ai Beatles con Rolando Giambelli, Oldies But Goldies, Blue Meanies , Let’s Beat e altri. Al Jazz Club suona il trio del chitarrista Dario Lombardo. Riapre il Folk Club con il cantautore nordirlandese Foy Vance.

Pier Luigi Fuggetta

Forza Italia, le politiche per la casa

Riceviamo e pubblichiamo

PRESENTAZIONE delle POLITICHE SULLA CASA

Forza Italia Piemonte  presenta le iniziative sulla Casa per le prossime elezioni politiche e in particolare la Legge che istituisce l’elenco regionale degli amministratori di condominio e immobili La conferenza stampa si terrà domani LUNEDÌ 19 SETTEMBRE alle ORE 11,30, presso la Sede di Forza Italia in via Barbaroux 43 a Torino.

Parteciperanno il Coordinatore Regionale Paolo ZANGRILLO; il vicecapogruppo di Forza Italia a Montecitorio Roberto ROSSO, responsabile nazionale del Dipartimento Casa, Edilizia Sociale e Riqualificazione Periferie; il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Paolo RUZZOLA, la vicecapogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Alessandra BILETTA

A Terra Madre 13 nuove delizie italiane per Slow Food

 

Dall’Italia e dal mondo, sono più di 100 le realtà virtuose presenti a Parco Dora, dal 22 al 26 settembre 

La 14esima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, a Parco Dora di Torino dal 22 al 26 settembre, vede il debutto di 13 nuovi Presìdi italiani, che vanno ad arricchire lo straordinario bagaglio di biodiversità tutelata da Slow Food e si aggiungono ad altre storiche produzioni internazionali presenti all’evento. Tra queste, le ostriche bretoni dalla Francia e del mare di Wadden dai Paesi Bassi, lo zafferano di Jiloca e i capperi di Ballobar dell’Aragona, nel nord est della Spagna e i diversi tipi di formaggi a latte crudo irlandesi.

 

Da sempre Slow Food pone la difesa della biodiversità al centro dei suoi progetti con l’obiettivo di tutelare la straordinaria ricchezza del nostro Pianeta. Ed è proprio nella nostra Penisola, ricca di prodotti artigianali, tecniche tradizionali, specie autoctone e paesaggi rurali, che già nel 1999, l’Associazione ha dato vita a uno dei suoi strumenti più significativi: i Presìdi Slow Food. Questi progetti sostengono le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione, salvano dall’estinzione razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta. Oggi sono oltre 600 in 79 paesi (in Italia se ne contano più di 350) e coinvolgono migliaia di produttori.

 

Sono sei le regioni italiane che presentano quest’anno una nuova ricchezza da tutelare: Friuli Venezia Giulia, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Puglia. Ecco le loro storie, simbolo di rinascita e resilienza.

 

Il Lazio presenta: sua maestà la Mosciarella 

Oltre a vedere la nascita ufficiale della rete dei castanicoltori italiani, Terra Madre ospita per la prima volta il Presidio della Mosciarella delle casette di Capranica Prenestina, una cinquantina di chilometri a est di Roma. Mosciarella non è il nome della varietà di castagna, bensì quello del prodotto che si ottiene dall’essiccatura del frutto: un procedimento lungo ma indispensabile per conservare le castagne nel freddo inverno che, da queste parti a oltre 900 metri d’altitudine, non si fa attendere. Tipica è la lavorazione, che avviene nelle casette, i piccoli locali in pietra costruiti nei boschi, dove vengono bruciate le ramaglie della potatura dei castagni e la spulla (cioè i resti delle bucce di castagne dell’anno precedente): il fumo e il calore sprigionato asciugano le castagne novelle, affumicandole leggermente.

 

La Sicilia: sono oltre 50 i progetti attivi nella regione 

L’ultimo arrivato dei Presìdi Slow Food siciliani nasce a Tortorici, centro di seimila abitanti in provincia di Messina noto soprattutto per i noccioli, di cui oggi troviamo ancora numerosi ecotipi locali. Il Presidio tutela la pasta reale di Tortorici, dolce costituito da soli tre ingredienti: acqua, zucchero e le nocciole che crescono sui monti dei Nebrodi. Piatta e irregolare, la pasta reale si contraddistingue per un rigonfiamento al centro che si produce in cottura, nel momento in cui l’impasto “scoppia”, facendo sciogliere lo zucchero e generando la particolare forma. Non esiste una ricetta precisa, molto dipende da come vengono tritate le nocciole tostate.

 

Come per la pasta reale, anche nel caso della scattata di Alia la preparazione non richiede molti ingredienti. Il dolce tipico di questa cittadina montana a sud est di Palermo prevede solo mandorle, acqua e farina di maiorca, un grano antico presente ancora oggi nel territorio delle Madonie. Si dice che nessuna scattata viene mai uguale all’altra. La ricetta tradizionale, tipica dei giorni di festa, risalirebbe ai primi anni del Novecento e continua a essere tramandata da generazioni. Valorizzare questo lavoro artigiano è il principale obiettivo del Presidio, che mira anche a coinvolgere e rinforzare il tessuto agricolo e rurale del territorio, a partire dalle coltivazioni necessarie per realizzare il dolce, come il grano di maiorca e i mandorleti, nettamente diminuiti.

 

Nell’Agrigentano invece, il buttiglieddru di Licata non è solo un pomodoro che, come suggerisce il nome, ha una forma simile a quella di una bottiglia. La sua particolarità è data da una coltivazione pressoché unica, con semina a dicembre, maturazione a fine maggio e utilizzo di insetti “utili” al posto di fitofarmaci. Ottimo fresco per la sua dolcezza, il buttiglieddru viene da sempre trasformato anche in passata, polpa e pomodori secchi. Il Presidio oggi riunisce una decina di produttori attorno a un rigido disciplinare di produzione che prevede, tra le altre cose, l’autoriproduzione della semente, il divieto del diserbo e la semina in campo aperto.

 

Il Friuli-Venezia Giulia, un viaggio attraverso il Carso e le Alpi

Il Friuli-Venezia Giulia partecipa a Terra Madre con due nuovi Presìdi Slow Food, avviati quest’anno nella regione più orientale dell’arco alpino: il miele di marasca nell’area del Carso e il pestith, un pesto di rape macerate diffuso in Valecellina e Val Vajont in provincia di Pordenone.

 

Il miele di marasca si ottiene dal nettare dei fiori di ciliegio canino (Prunus mahaleb), conosciuto anche come ciliegio di santa Lucia, varietà che cresce spontaneamente sui substrati carbonatici del Carso triestino e goriziano. Dalla sua breve fioritura, più precoce vicino al mare rispetto all’entroterra, si ottiene un miele dal colore ambrato e dall’aroma delicato, con un leggero retrogusto amarognolo che ricorda quello delle mandorle.

 

Dal Carso poi ci spostiamo sulle Alpi con il pestith, che a seconda della località può venire chiamato anche pestìç, pestìth, pestìf o pastìç, ottenuto dalla macerazione della rapa dal colletto viola. Si tratta di una varietà di rapa che cresce anche nelle zone montane più fredde e poco soleggiate. Viene raccolta in autunno e lasciata macerare fino al periodo natalizio, quando le rape vengono lavate e pestate: a quel punto sono pronte per essere soffritte in olio oppure burro, cipolle, sale e pepe.

 

La Puglia, tra gioielli del mare, dolci tipici e lievitati tradizionali

A Taranto, la cozza nera è un nuovo Presidio Slow Food ed è anche molto di più: innanzitutto un riconoscimento che sfida i pregiudizi che da anni, per ragioni prima di tutto ambientali, affliggono la città pugliese, e poi anche un simbolo di rinascita di una comunità che ha nella mitilicoltura le origini della propria storia. Più di venti mitilicoltori hanno aderito al progetto, che prevede l’allevamento della cozza nera tarantina secondo un disciplinare che non garantisce soltanto la tracciabilità e la qualità del prodotto, ma anche il rispetto dell’ecosistema marino. Grazie alla collaborazione con partner scientifici, come il Cnr, e tecnici, come Novamont, i produttori che aderiscono al Presidio utilizzano infatti materiali ecosostenibili, prodotti in mater-bi e quindi compostabili.

 

Sempre in provincia di Taranto, a Manduria, il colombino è il dolce delle feste. Oggi sono pochi i pasticceri locali a conservarne la ricetta. Questo pasticcino dalla forma di tortino tronco-conico presenta due strati di pasta sfoglia farcita con pasta di mandorle all’arancia e crema pasticcera. Il tutto ricoperto da una soffice glassa di meringa fatta con zucchero, albume e limone, e da un decoro a forma di colombino, da cui deriva il nome, realizzato con confettura di albicocche. Un classico è il suo abbinamento con un bicchiere di Primitivo di Manduria Dolce Naturale.

 

Nel brindisino invece, il confetto riccio di Martina Franca è legato ad altre due occasioni speciali, i due giovedì che precedono il martedì grasso. Il confetto viene realizzato con mandorle di varietà locale di forma tondeggiante – la tondina in particolare, ma anche la catuccia, la spappacarnale e la carluccio – zucchero e limone. La preparazione prevede l’abbrustolimento delle mandorle all’interno della conca, un pentolone basso, tondo e largo di rame, riscaldato a temperatura costante, a cui l’artigiano del riccio imprime movimenti ondulatori. Segue poi l’arricciatura, che si ottiene riducendo la temperatura del fuoco e versando nella conca “lu gilueppu”, uno sciroppo cotto a filo, formato da acqua calda, zucchero e qualche goccia di limone.

 

La focaccia a libro di Sammichele di Bari è una focaccia dalla forma circolare, croccante e dal colore bruno esternamente, soffice e di colore bianco all’interno. Il nome deriva dalla chiusura a libro della sfoglia che, durante la lavorazione, viene stesa, condita con olio extravergine, sale e origano e poi richiusa su sé stessa per formare un rotolo sistemato a spirale. Tratto tipico nella realizzazione della focaccia a libro, fecazze a livre in dialetto, è l’utilizzo e la valorizzazione di ingredienti “poveri” e poco elaborati: farina provenienti da grani teneri coltivati localmente e legati alla tradizione cerealicola regionale – maiorca, risciola, bianchetta; sale delle vicine saline di Margherita di Savoia; olio extravergine di oliva di frantoi locali da olive della cultivar ogliarola barese; origano spontaneo raccolto nelle zone incolte, aride e assolate; lievito naturale proveniente dalla pasta acida dell’impasto precedente.


A chiudere il cerchio pugliese è il pane di Monte Sant’Angelo, un pane di farina di grano tenero di forma rotonda grande, a volte grandissima. Un tempo, infatti, le famiglie acquistavano il pane una sola volta alla settimana e quindi le forme potevano superare i 12 chilogrammi. Un aspetto curioso e caratteristico dei forni del paese garganico, è il fatto che molti fornai sono soliti esporre i pani all’esterno delle botteghe, a volte anche appendendoli al muro. La sua cottura avviene ancora in forni con camere in pietra refrattaria spesso molto vecchi che, con l’eccezione di Natale e Capodanno, rimangono sempre accesi. La preparazione prevede la lievitazione con la sola pasta acida, al quale ogni giorno si aggiunge la farina necessaria per la produzione quotidiana.

 

Dalla Calabria, il legume che non ti aspetti 

Storicamente considerato la carne dei poveri per la sua ricchezza in proteine, il fagiolo poverello bianco è un legume dalle ottime proprietà nutrizionali. La sua produzione avviene in provincia di Cosenza, all’interno del Parco Nazionale del Pollino, e le località coinvolte sono tre: Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo. Qui il fagiolo poverello bianco viene ancora coltivato secondo la tradizione: essendo un fagiolo rampicante, si utilizzano paletti di sostegno in castagno, ottenuti dai vicini boschi cedui, mentre la raccolta è manuale. I baccelli vengono lasciati essiccare sui cannizzi, cioè graticci di canna intrecciata, e poi inseriti per essere battuti. Una delle sue peculiarità è proprio la coltivazione, realizzata arricchendo il terreno soltanto con letame ben maturo, senza fertilizzanti chimici di sintesi.

 

In Campania la cipolla è di Vatolla

Ingrediente fondamentale del tradizionale “susciello di cipolla”, la cipolla di Vatolla, frazione del comune cilentano di Perdifumo, in provincia di Salerno, riflette secolari tradizioni contadine: dall’abitudine di accendere tre falò al momento della semina, a quella di vendere le cipolle rigorosamente intrecciate. L’associazione dei produttori che aderiscono al Presidio è composta in grande maggioranza da donne, coinvolte in particolare nel lavoro di intrecciatura, insieme alle quali collabora un gruppo di giovani, desiderosi di riscoprire la propria storia e le proprie radici. La caratteristica principale di questa cipolla è il sapore – spiccatamente dolce, poco pungente e dal profumo penetrante – che la rende perfetta per essere consumata cruda, in insalata, oppure nella classica frittata di cipolla e cacioricotta.

Siccità e altre storie, Torino ospita il Festival dell’acqua

DAL 21 AL 23 SETTEMBRE

 

Un’occasione di importante riflessione sui problemi della siccità e dell’approvvigionamento idrico alla presenza di esperti nazionali e internazionali, istituzioni e stakeholder

 Dal 21 al 23 settembre torna in presenza il Festival dell’Acqua, l’evento ideato e promosso da Utilitalia – la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche – che quest’anno sarà ospitato a Torino.

 

Il capoluogo piemontese è al centro di un territorio che, più di tutti in Italia, sta soffrendo negli ultimi mesi il problema della siccità e dell’approvvigionamento idrico, tematiche di grande attualità che nella tre giorni di settembre verranno affrontate e approfondite presso il Centro Congressi del Lingotto.

 

Il programma vedrà momenti di riflessioni e dibattiti con esponenti della politica, tecnici ed esperti del settore, che si confronteranno con i principali attori europei del servizio idrico su cambiamenti climatici, digitalizzazione e PNRR.

 

Il Festival dell’Acqua, organizzato in collaborazione con SMAT – Società Metropolitana Acque Torino, coinvolgerà anche la cittadinanza torinese con iniziative diverse, per approfondire il tema dell’acqua sotto varie angolature.

Giochi universitari, anche un giovane Fai tra i tedofori

Ci sarà anche un giovane FAI tra i tedofori presenti alla cerimonia di accensione della fiamma della XXXI edizione dei Giochi Mondiali Universitari che si svolgerà martedi 20 settembre presso il cortile del Rettorato, in via Po a Torino.

Inoltre nell’ambito della Cerimonia verrà riservato uno spazio al pubblico FAI per ammirare il braciere della Fiamma e ascoltare il racconto delle Universiadi dalla voce del Comitato Organizzatore, il CUS Torino – Centro Universitario Sportivo. Evento a cura del Gruppo Giovani e della Delegazione FAI di Torino.
Forse non tutti sanno che l’Universiade, nella sua forma moderna e attuale, fu ideata dal dirigente sportivo italiano Primo Nebiolo che ne organizzò la prima edizione nel 1959 a Torino. Proprio nel 2025 Torino tornerà ad essere teatro delle Universiadi Invernali, che si svolgeranno dal 13 al 23 gennaio e accoglieranno oltre 3.000 atleti da tutto il mondo.
Il termine “Universiade”, frutto della combinazione tra le parole “università” e “Olimpiade”, racchiude in sé uno dei concetti alla base di ogni forma di sport: l’universalità. La manifestazione nel corso degli anni ha assunto sempre più i connotati di un vero e proprio festival internazionale dello sport e della cultura che ha saputo appassionare il pubblico di ogni età.
La Giornata Mondiale dello Sport Universitario si protrarrà fin dopo il tramonto. Alle ore 20.25 – un orario che richiama l’appuntamento del 2025 che vedrà impegnati nelle Universiadi Torino e altri quattro comuni piemontesi (Bardonecchia, Pinerolo, Pragelato e Torre Pellice) – la Mole Antonelliana e i quattro ponti del centro città si illumineranno con il logo e i colori della manifestazione che porterà sulle montagne piemontesi i migliori atleti studenti degli sport della neve e del ghiaccio.

ORARIO
Appuntamento alle ore 17.00 presso il Rettorato.
La presentazione durerà un’ora, termine evento ore 18.00.
Si prega di presentarsi una decina di minuti prima dell’inizio.

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
Evento a contributo a partire da 5€ per iscritti FAI, 8€ per non iscritti. Prenotazione consigliata su FAI Prenotazioni a questo link.

Il teatro Astra si apre per le prove di “Processo Galileo”

Regia di Andrea De Rosa e Carmelo Rifici

Il teatro Astra apre al pubblico le prove di “Processo Galileo”, martedì 20, mercoledì 21 e giovedì 22 settembre prossimi  . Appuntamento in via Rosolino Pilo dalle 16 alle 19.

La guerra, la pandemia, la crisi energetica, l’emergenza climatica sono elementi di forte preoccupazione che paiono invitare alla chiusura e all’isolamento. Cosa risulta fondamentale nel nostro tempo? La risposta spetta, è vero, al singolo individuo ma il rischio più grande è che si trascuri la centralità della cultura per la vita della comunità intera. L’arricchimento individuale conosce molte strade, ma esiste un luogo in cui la cultura viene prodotta, riprodotta, vissuta, consumata e conservata. Questo luogo è  il teatro, al centro della vita della città.

Da questa riflessione compiuta da Andrea De Rosa nascel’iniziativa da parte del TPE Teatro Astra che, da martedì  20 agiovedì  22 settembre, dalle 16 alle 19, permetterà al pubblico di assistere alla creazione artistica nel suo divenire. Durante questi giorni coloro che visiteranno il teatro potranno richiedere informazioni, acquistare biglietti o abbonamenti.

Già da inizio settembre i due registi Andrea De Rosa e Carmelo Rifici, con la squadra di collaboratori, drammaturghi, tecnici e attori, sono impegnati nella costruzione di “Processo a Galileo”, lo spettacolo di debutto della Stagione TPE, che andrà in scena dal 12 al 20 novembre.

La proposta del teatro Astra di apertura al pubblico vuole, così, sottolineare la centralità che il teatro ha nella vita di una città, un piacere al quale non bisogna assolutamente rinunciare. A teatro ci si confronta prima di tutto con se stessi, poi con il prossimo, con altre persone e più pensieri possono suggerire tante possibili domande ed altrettante risposte.

Mercoledì 21 settembre anche la scuola entrerà in scena al teatro Astra. Nel pomeriggio, in caffetteria, il direttore del TPE, Andrea De Rosa, insieme a Sergio Ariotti, direttore del Festival delle Colline Torinesi, incontreranno i docenti per la presentazione e l’approfondimento della stagione “Buchi Neri”, che ha, quale fil rouge, la riflessione sul rapporto con la verità scientifica.

Alle sei produzioni tematiche si aggiungeranno molti altri appuntamenti, per un totale di 29 spettacoli che gli insegnanti avranno modo di conoscere di prima mano per poter scegliere quali recite dedicare ai loro studenti e su quali argomenti realizzare incontri di riflessione e  di condivisione didattica.

Mara Martellotta

I film di Rai Cinema donati al museo della Mole

Sono tredici i film che Rai Cinema dona alla cineteca del Museo Nazionale del Cinema di Torino. A presentare la donazione, avvenuta nell’area conferenze del Museo, erano presenti Paolo Del Brocco, amministratore delegato Rai Cinema insieme ad Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema. Con loro un ospite d’eccezione, il regista Gianni Amelio che ha diretto uno dei film donati al Museo, La tenerezza, e in tour in questi giorni per promuovere il suo nuovo film, Il signore delle formiche, al cinema dall’8 settembre con 01 Distribution. 

 

Dopo la donazione nel dicembre 2015 al MoMA di New York, questa è la seconda occasione in cui Rai Cinema offre ad un Museo alcuni dei film più significativi della sua produzione.
Oltre a La tenerezza di Gianni Amelio, fanno parte della donazione altri film d’autore italiani coprodotti da Rai Cinema, apprezzati dalla critica e dagli spettatori in questi ultimi anni e da oggi a disposizione dell’ampio pubblico del Museo: ll traditore di Marco Bellocchio, Terraferma di Emanuele Crialese, Il campione di Leonardo D’Agostini, Dogman di Matteo Garrone, Martin Eden di Pietro Marcello, Il giovane favoloso di Mario Martone, La mafia uccide solo d’estate di Pierfrancesco Diliberto “Pif”, Le meraviglie di Alice Rohrwacher, Fuocoammare di Gianfranco Rosi, Il primo re di Matteo Rovere, Educazione siberiana di Gabriele Salvatores e Il capitale umano di Paolo Virzì. 

Film molto diversi tra loro per tematiche e linguaggi ma uniti da una caratteristica comune, quella di riuscire a restituire allo spettatore una fotografia autentica della società e dell’identità del nostro Paese attraverso immagini, emozioni e memoria. Una raccolta che contribuirà ad arricchire un patrimonio culturale, quello del Museo Nazionale del Cinema, riconosciuto tra i più importanti al mondo.

“Film differenti per linguaggi e registri narrativi, realizzati da alcuni dei registi più interessanti e significativi di questi anni – ha spiegato Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema. Si tratta di un corpus non esaustivo ma esemplificativo e variegato delle produzioni a marchio Rai. Uno sguardo in grado di consegnare la pluralità dei diversi punti di vista degli autori e che rimarrà sospeso e protetto nel tempo grazie al lavoro del Museo e alla funzione che ricopre. L’auspicio è che questi film possano contribuire alla funzione che il Museo Nazionale del Cinema ha ricoperto negli ultimi anni e dovrà continuare a svolgere in futuro trovando la giusta collocazione di queste testimonianze per essere esposte e correttamente comunicate al pubblico”. 

“È una donazione molto importante, che arricchisce le nostre collezioni – hanno sottolineato Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema. Sono tutti autori di grande rilievo, che hanno realizzato opere di innegabile valore, tutte prodotte da Rai Cinema che siconferma un produttore attento al cinema d’autore di qualità e che ringraziamo per aver scelto la nostra istituzione, seconda solo alla donazione fatta al MoMA di New York. Il valore sentimentale è ancora più forte perché negli anni passati quasi tutte queste pellicole sono state presentate in anteprima al Cinema Massimo o nei festival che il museo organizza”. 

The World of Banksy – The Immersive Experience prorogata al 29 gennaio

Grande successo per la mostra The World of Banksy – The Immersive Experience che prolunga la data di apertura fino al 29 gennaio 2023 presso la stazione di Torino Porta Nuova

A grande richiesta, la mostra The World of Banksy – The Immersive Experience presso Torino Porta Nuova prolunga la data di apertura fino al 29 gennaio 2023. L’esposizione dello street artist di Bristol all’interno della meravigliosa Sala degli Stemmi della stazione si conferma un successo, con oltre 60.000 biglietti venduti.

Il percorso presenta oltre 100 opere che raccontano il mondo del misterioso artista britannico, famoso per affrontare con ironia temi politici e di denuncia sociale. Vicino ai più celebri capolavori quali “Flower Thrower” e “Girl with Balloon” che lo hanno reso famoso in tutto il mondo, trova spazio la speciale sezione video iBanksy in cui per la prima volta le opere più iconiche dell’artista diventano animate e narrano la storia e il messaggio sociale che ha impresso sui murales di tutto il mondo. Questa sezione permette allo spettatore di percepire le opere in modo diverso e rende accessibile il racconto anche ai più piccoli.

La mostra monografica The World of Banksy – The Immersive Experience a Torino Porta Nuova è un’esperienza unica: la stazione è uno dei luoghi che più rappresenta la street art e il linguaggio universale di Banksy, in grado di arrivare al cuore, ai pensieri e all’anima di tutte le persone nel mondo.

Di corsa per salvare l’ambiente!

SVELATO IL RICCO PROGRAMMA DEI TRE GIORNI DI MANIFESTAZIONE. CORRIDORI AMATORIALI E PROFESSIONISTI RIPULIRANNO LE VALLI CHISONE E GERMANASCA MA CIASCUNO SARÀ CHIAMATO A FARE LA PROPRIA PARTE.

A Villar Perosa, comune ospitante la seconda edizione del Campionato Mondiale di Plogging, è stato svelato il calendario degli eventi. Dal 30 settembre al 2 ottobre, Pinerolo e i territori dell’Unione Montana delle Valli Chisone e Germanasca saranno la sede di una competizione innovativa e unica nel suo genere.

100 atleti e atlete da tutto il mondo, selezionati tramite gare qualificanti e una competizione online, saranno chiamati a correre liberamente lungo i sentieri della valle raccogliendo il cosiddetto littering, i piccoli rifiuti abbandonati a bordo strada. Svedesi, spagnoli, italiani e greci si sfideranno sulle montagne del pinerolese, dimostrando che basta poco per dare un segnale, e che un mondo migliore e più pulito può essere raggiunto un passo alla volta se camminiamo (o corriamo) tutti insieme.

La prima edizione della manifestazione, lo scorso autunno, aveva permesso di rimuovere dall’ambiente quasi 800 kg di rifiuti, un risultato inatteso, che ha dimostrato come anche nelle aree più pulite si nascondano brutte sorprese.

Venerdì 30 settembre si svolgerà la Child Plogging Session, con la collaborazione della Fondazione Compagnia di San Paolo, rivolta ai bambini e alle bambine delle scuole di Villar Perosa. Nel pomeriggio, l’arrivo degli atleti decreterà l’inizio della seconda edizione del Campionato, con la consegna dei pacchi gara e la cerimonia di apertura al Teatro Sociale di Pinerolo.

Il giorno seguente, sabato 1° ottobre, la gara vera e propria avrà luogo con partenza dal Comune di Villar Perosa, dove per tutta la giornata si svolgeranno eventi ed attività presso il parco Agnelli. Artisti di strada, musica dal vivo e intrattenimento accompagneranno la competizione, con collegamenti in diretta dal campo di gara. Dopo l’arrivo degli atleti, l’apertura dei sacchi e il conteggio dei rifiuti da parte degli ufficiali di gara permetterà di

realizzare la classifica finale, sulla base della distanza percorsa, del dislivello complessivo e della qualità e quantità dei rifiuti raccolti. Questi saranno infatti trasformati in CO2 non emessa in atmosfera, grazie al riciclo del littering raccolto.

Domenica 2 ottobre presso gli impianti sportivi di Pomaretto (TO) si svolgeranno le premiazioni dei vincitori, con la proclamazione del Campione e della Campionessa Mondiale di Plogging 2022.

Un importante ruolo sarà giocato anche dal pubblico che parteciperà all’evento, perché durante la manifestazione ciascuno sarà chiamato a consegnare le proprie vecchie scarpe da ginnastica. Grazie alla partnership con Eso Sport, infatti, queste verranno raccolte e riciclate, realizzando pavimentazioni per parchi giochi per bambini. Non saranno solo i runner qualificati a dare il proprio concreto contributo alla salvaguardia dell’ambiente, ma ognuno dei presenti potrà fare la propria parte.

Roberto Cavallo, runner e direttore della gara, racconta l’importanza di questa manifestazione a livello internazionale: “Come comitato organizzatore siamo molto soddisfatti, sia perché siamo qui a lanciare la seconda edizione del Campionato Mondiale di Plogging, dopo il successo della prima, ma anche e soprattutto per la straordinaria partecipazione di questi ultimi mesi, che ha preso il via a partire dalle qualificazioni. Abbiamo ricevuto candidature per ospitare le finali da diverse parti d’Italia e mi complimento con Villar Perosa per l’ottimo progetto presentato, così come oltre cento gare da tutto il mondo ci hanno contattato per diventare gare qualificanti.

Le gare ammesse e le qualificazioni virtuali hanno permesso di avere finalisti provenienti da una decina di nazioni del mondo. Mi fa piacere sottolineare anche la partecipazione di alcuni rappresentanti paralimpici, a dimostrare come il plogging oltre ad essere una disciplina che fa bene a sé stessi e all’ambiente, sia altamente inclusiva.”

Per il secondo anno, Fondazione Compagnia di San Paolo è a fianco del Campionato Mondiale di Plogging, in programma a Villar Perosa. L’evento si sposa perfettamente con gli obiettivi e le finalità della Fondazione, progettati in linea con le direttive dell’Agenda 2030 “– ha dichiarato Alberto Anfossi, Segretario Generale dell’ente torinese – “Lo sport e le attività ricreative sono infatti collegati a otto SDGs, dell’Agenda 2030 dell’ONU con legami diretti con gli obiettivi di salute, sociali, economici, di sviluppo, per la pace e la sostenibilità. La nostra attenzione nei confronti dell’attività fisica e sportiva ha avuto inizio

con il bando Muoviamoci! lanciato nel 2020 in collaborazione tra l’Obiettivo Pianeta e l’Obiettivo Persone, per contribuire a sostenere e diffondere nella città di Torino l’attività fisica e sportiva come strumento di promozione di corretti stili di vita, di inclusione, di educazione e di cittadinanza attiva ed è poi proseguito con i bandi “Sportivi per natura”, che ci ha permesso di collegare tre tematiche importanti, attività fisica, salute e natura, sostenendo le ASD impegnate nella cura dell’ambiente e “Simbiosi” e “Mutamenti” correlati a temi globali, come il capitale naturale nei centri cittadini e l’adattamento ai cambiamenti climatici.”

Da diversi anni sto provando a cambiare un comportamento che ritengo segno di una società disfunzionale, senza alcun rispetto per gli altri e per la terra: l’abbandono di rifiuti – racconta Erik Ahlström, creatore del termine plogging, All’inizio, facendo plogging, non creavo grandi cambiamenti, ad eccezione del mio stato d’animo. Poi, questa caccia al tesoro per adulti, ha trovato un nome, plogging, e si è velocemente diffuso in tutto il mondo. È un onore essere presente al secondo Campionato Mondiale di Plogging, e vedere che sempre più questo fenomeno si allarga e coinvolge nuovi pubblici. Noi dobbiamo cambiare le cose!

L’evento è realizzato da AICA, E.R.I.C.A. soc. coop., ACEA Pinerolese Industriale e Plogga, patrocinato da Ministero della Transizione Ecologica, Regione Piemonte, Unione Montana delle Valli Chisone e Germanasca, Comune di Villar Perosa, Comune di Pinerolo, Rai per il Sociale Radio 2, realizzato con la collaborazione di UISP Piemonte e UISP Pinerolo. Sostengono il Campionato Mondiale in qualità di main sponsor Fondazione Compagnia di San Paolo, Sisea e SCARPA. Sostengono inoltre la manifestazione i gold sponsor Eso Sport, Entsorga, Nova Coop. Partner tecnici sono Assocarta, PEFC, Montecolino, Montura, CDC RAEE, Ricrea, CoReVe, Carlsberg, Morato Pane, Albafisio, wedosport, Art&award.

Eco del Chisone, e Envi.info sono i media partner della manifestazione.

Per maggiori informazioni visita il sito www.worldploggingchampionship.com