ilTorinese

Quaranta artisti rileggono il Medioevo

Nella ex Chiesa di Santa Croce, sino al 23 ottobre, “Passi di mille cavalieri…”

Scriveva Umberto Eco: “Proprio per sfatare la leggenda degli evi bui, è infatti opportuno riflettere sul gusto medievale per la luce. Il Medioevo identificava la bellezza (oltre che con la proporzione) con la luce e il colore, e questo colore era sempre elementare: una sinfonia di rosso, azzurro, oro, argento, bianco e verde, senza sfumature e chiaroscuri, dove lo splendore si genera dall’accordo d’insieme anziché farsi determinare da una luce che avvolge le cose dall’esterno o far stillare il colore oltre i limiti della figura. Nelle miniature medievali la luce sembra irradiarsi dagli oggetti”; e ancora: “l’uomo medievale vedeva il mondo come una foresta piena di pericoli ma anche di rivelazioni straordinarie e la Terra come una distesa di Paesi remoti popolati da esseri splendidamente mostruosi.” Bertrand Russell si pone storicamente al centro di quell’epoca: “Il Medioevo è stato rude, cavalleresco e devoto; ma per giudicare un’epoca nella sua giusta luce, si dovrebbe cercare di vederla com’era per colore che ci vivevano. Soprattutto non bisogna dimenticare che, anche in quel tempo, gli uomini erano comuni mortali alle prese più con i loro quotidiani problemi che con gli elevati argomenti di cui parlano gli storici.” Luciano De Crescenzo, con tutto l’umorismo che lo contraddistingueva, ironizzava: “Il Medioevo è passato alla storia come il periodo dei secoli bui. Nessuno, però, mi ha mai spiegato chi era stato a spegnere la luce.”

C’è stato e continua ad esserci il Medioevo dei molti film (tra antiche immagini e rivisitazioni, la leggenda di Re Artù con i suoi limpidi cavalieri o l’amore tra Robin e Marian) e delle serie televisive, “Lo Hobbit” e “Il signore degli anelli” hanno riempito le sale e le tasche dei produttori, i volumoni di Ken Follett ci hanno appassionato. E l’artista di oggi, al di là di ogni falsa convinzione, come lo interpreta quel periodo pieno di luce e di colore, avvolto nello studio e nel discernimento di rivelazioni straordinarie, narrato per leggende e per battaglie, illustrato per mostri immaginari, idealizzato per donne e madonne angelicate, per poemi e per versi che hanno posto le basi di una intera letteratura? Una risposta la può dare la mostra “Passi di mille cavalieri… – Storie del Medioevo”, curata da Luigi Castagna e Giuliana Cusino, artefici dell’”Associazione Culturale Arte per Voi”, e presentata (sino al 23 ottobre, orario d’apertura sabato e domenica dalle 16 alle 20) nell’ex Chiesa di Santa Croce, in piazza Conte Rosso ad Avigliana.

Una quarantina di artisti a raccontare, in un ampio panorama, attraverso ceramiche, sculture, dipinti, acquerelli e installazioni. Dalla rievocazione di Alfredo Ciocca, che invero non bada con esattezza ai secoli ma affascina riandando ai Magi di Benozzo Gozzoli, agli “Amanti” e al Liocorno di Giuliana Cusino, finemente “decorati” tra argille e smalti; dall’”Eden” rappresentato da Rocco Forgione in una affascinante prova storicamente posta sulla scia dell’immaginifico Savinio, alla “Strega al rogo” di Giancarlo Laurenti e al torneo di Pippo Leocata; ancora “Gli amanti” incisi su rame da Vinicio Perugia e i giullari chiamati a ricreare una piccola corte a firma di Nino Ventura.

e.rb.

Nelle immagini: Alfredo Ciocca, “Medioevo Rievocazione”, cm 55×60, olio su masonite, 2022; Giuliana Cusino, “Gli amanti”, cm 46×70, argilla e smalti, 2022; Rocco Forgione, “Eden”, cm 96×96, olio su tavola, 2010; Giancarlo Laurenti, “Strega al rogo”, cm 230x70x50, legno e resine, 2019.

Rock Jazz e dintorni. Marracash e i Negramaro

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Al cinema a Torino e in regione, il documentario “Moonage Daydream” su David Bowie diretto da Brett Morgen

Martedì. Al Jazz Club suona il pianista Andrea Cavallo. Al Pala Alpitour sold out per l’unica data torinese per Marracash, appena insignito del Premio Tenco.

Mercoledì. A Valenza per “Parole e Musica in Monferrato”, Pino Marino rende un tributo a Franco Battiato.

Al Palais di Saint-Vincent si esibiscono i Negramaro.

Giovedì. Al Superga di Nichelino è di scena Giorgio Poi.All’Hiroshima Mon Amour suonano i Mùm. Per la rassegna “Parole e Musica in Monferrato”, Luca Morino si esibisce in teatro a Pontestura. Al Jazz Club suona il chitarrista Gaetano Pellino in duo con la cantante Soul Sarah. Allo Ziggy viene presentato il progetto “Noi i Ragazzi dello Zoo di Torino” a cura di Michele “Antimusica” Cosentino e Mano Manita. Al Cafè Neruda suona Alberto Marsico &Organ Logistics.

Venerdì. Al Jazz Club tributo a Wes Montgomery da parte di Gigi Cifarelli. Al Blah Blah si esibiscono La Trappola di Dalian.All’Arteficio è di scena il quartetto della vocalist Aura Nebiolo. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce Bianco. Allo Ziggy suonano i Supasonic  Fuzz.

Sabato. All’Arteficio si esibisce la Blues Band di Roberto Zorzi. Al Peocio di Trofarello suona il chitarrista Rowan Robertson. Al Blah Blah sono di scena i Tin Woodman. Al Folk Club si esibisce il trio di Mauro Palmas. Al Magazzino sul Po è di scena Francesca English. A San Pietro in Vincoli per il Festival “Migrazioni” si esibisce Rania Khazour e Woolers.

Domenica. Conclusione di “Migrazioni” a San Pietro in Vincoli con Baba Sissoko.

Pier Luigi Fuggetta

Quante anime destinate ad affogare…

LIBERAMENTE  di Monica Chiusano

Quante anime destinate ad affogare… ancora oggi: 2022! Quanta essenza al femminile deturpata della propria anima, dello spirito e dell’indipendenza di essere e di agire… Povere donne sacrificate da quella veste nera e succinta, gabbia inesorabile che impedisce loro una vita “normale”. Il fiore dovrebbe essere l’esempio del loro incanto, capace di trasformarle in una vita nuova votata alla bellezza di una crescita libera e annunciata dalla meraviglia della loro natura. Potessimo combattere per loro lo faremmo… potessimo strappargli di dosso quella prigione, anche… ma ricordiamoci almeno di menzionare sempre il loro limite per apprezzare ciò che “noi”, esseri liberi e dalle vesti rosa , siamo invece oggi!

Rinascita Italia! Ungheria-Italia, Budapest 26 settembre

Ungheria-Italia
Budapest 26 settembre ore 20.45

Sesta ed ultima giornata
Nations League

L’Italia di Roberto Mancini fa visita all’Ungheria di Marco Rossi nella 6ª e ultima giornata del Gruppo 3 della Lega A di Nations League.La vincitrice si qualificherà alle semifinali che porteranno alla conquista del trofeo.
Nella gara di andata disputata in Italia gli azzurri campioni d’Europa in carica avevano superato per 2-1 la squadra magiara.
Ai magiari basta anche il solo pareggio, l’Italia ha disponibilità di un solo risultato:la vittoria.
Qualificarsi alle semifinali di giugno e provare a vincere il trofeo sarà importante per lenire la brutta ferita, ancora da rimarginare,della mancata partecipazione al mondiale per la seconda volta consecutiva, terza di tutta la storia della nostra nazionale italiana di calcio.

Formazioni
UNGHERIA (3-4-2-1): Gulacsi; Orban, At. Szalai, Lang; Fiola, Schafer, Nagy, Kerkez; Szoboszlai, Gazdag; Ad. Szalai. CT Rossi

ITALIA (3-5-2): Donnarumma; Toloi, Bonucci, Acerbi; Di Lorenzo, Barella, Jorginho, Cristante, Dimarco; Immobile, Raspadori. CT Mancini

Enzo Grassano

Incidente sul lavoro, operaio precipita da dieci metri

In un incidente sul lavoro avvenuto a Verbania, nella zona industriale alla periferia della città, un operaio di 30 anni è precipitato da un’altezza di  dieci metri.

E’ stato trasportato in elisoccorso all’ospedale Maggiore di Novara, dove si trova  in gravi condizioni.

Le cause dell’incidente sono  in fase di accertamento.

Pare  che abbia ceduto la copertura della struttura dove l’uomo stava intervenendo, in un capannone in ristrutturazione.

Elezioni di domenica 25 settembre: orari, indirizzi, informazioni utili dal Comune di Torino

Domenica 25 settembre 2022 si vota per l’elezione dei membri del Senato e della Camera dei Deputati.

I seggi saranno aperti dalle ore alle 7 ore 23.00 di domenica 25 settembre e successivamente, dopo il calcolo dell’affluenza finale, inizieranno le operazioni di spoglio.

La Città di Torino invita gli elettori a controllare la propria tessera elettorale e ricorda che in caso di tessera smarrita o con gli spazi tutti timbrati occorre richiedere un duplicato o una nuova tessera.

La tessera elettorale può essere richiesta presso l’Ufficio elettorale di corso Valdocco n.20  oppure presso le anagrafi di circoscrizione.

Ufficio Elettorale Corso Valdocco, 20

Venerdì 23 settembre ore 8.00 – 18.00

Sabato 24 settembre ore 8.00 – 18.00

Domenica 25 settembre ore 7.00 – 23.00

Anagrafi decentrate: Nei giorni di venerdì 23, sabato 24 e domenica 25 e settembre, provvederanno al rilascio delle tessere elettorali, e osserveranno il seguente orario:

Circ. 2 – Via Guido Reni, 96/16

Circ. 3 – C.so Racconigi, 94

Circ. 5 – Via Stradella, 192

Circ. 8 – C.so Corsica, 55

venerdì 23 settembre

dalle 8.30 alle 14.00 e

dalle 14.30  alle 18.00

sabato 24 settembre

dalle 8.30 alle 14.00 e

dalle 14.30  alle 18.00

domenica 25 settembre

dalle 7.00 alle 23.00

Deterioramento – Smarrimento: nel caso di smarrimento l’elettore può richiedere un duplicato della tessera elettorale, previa autocertificazione, senza necessità di denuncia all’Autorità competente; nel caso di deterioramento l’elettore può richiedere un duplicato della tessera elettorale previa riconsegna della tessera deteriorata.

Per il rilascio del duplicato occorre esibire un documento di riconoscimento, mentre per l’emissione di una nuova tessera occorre esibire, oltre al documento d’identità, la vecchia tessera con tutti i diciotto spazi per la certificazione del voto timbrati.

Coloro che si trovano nell’impossibilità di recarsi presso gli uffici comunali e hanno la tessera elettorale con gli spazi esauriti, possono stampare il proprio attestato sostitutivo della tessera elettorale sul portale di Torino Facile, valido solo per la consultazione di domenica.

Documenti necessari da esibire al seggio per esercitare il voto: un documento di riconoscimento personale (qualsiasi documento di identificazione munito di fotografia rilasciato dalla Pubblica Amministrazione; patente di guida; ricevuta carta identità elettronica), la tessera elettorale personale a carattere permanente.

Per l’identificazione degli elettori sono valide anche le carte di identità e gli altri documenti di identificazione rilasciati dalla pubblica amministrazione, anche se scaduti, purché siano sotto ogni altro aspetto regolari e assicurino la identificazione dell’elettore.

In mancanza di un idoneo documento, l’identificazione può avvenire per attestazione di uno dei componenti del seggio che conosca personalmente l’elettore.

COME SI ESPRIME IL VOTO, I NUOVI MAGGIORENNI, LE MISURE ANTI COVID AI SEGGI ELETTORALI

All’elettore vengono consegnate due schede, una per la Camera e una per il Senato.

Le schede recano il nome del candidato nel collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista, a fianco dei contrassegni delle liste sono stampati i nomi dei candidati del collegio plurinominale.

Il voto è espresso tracciando un segno sul rettangolo contenente il contrassegno della lista e i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale.

Il voto così espresso vale ai fini dell’elezione del candidato nel collegio uninominale e a favore della lista nel collegio plurinominale. Qualora il segno sia tracciato solo sul nome del candidato nel collegio uninominale, il voto è comunque valido anche per la lista collegata.

In presenza di più liste collegate in coalizione, il voto è ripartito tra le liste della coalizione, in proporzione ai voti ottenuti da ciascuna lista in tutte le sezioni del collegio uninominale.

nuovi maggiorenni. Potranno votare gli iscritti alle liste elettorali del Comune di Torino che abbiano compiuto i 18 anni di età entro il 25 settembre sia per i candidati della Camera dei Deputati che per quelli del Senato della Repubblica.

Le misure anti covid ai seggi elettorali. Per prevenire il contagio durante le operazioni di voto, i ministeri dell’Interno e della Salute hanno siglato un protocollo con le misure anti covid da rispettare durante le elezioni.

Non è richiesto il Green Pass per recarsi al seggio e non è prevista la misurazione della temperatura. E’ obbligatorio indossare la mascherina per i componenti del seggio, mentre per gli elettori è fortemente raccomandato. All’interno degli edifici verrà garantita la pulizia degli spazi, il ricambio dell’aria e saranno allestiti percorsi differenziati di entrata e uscita per evitare assembramenti. Inoltre, all’interno del seggio elettorale, dovrà essere garantita la distanza minima di un metro sia tra i componenti del seggio che tra questi e gli elettori.

I cittadini stranieri non possono partecipare alle Elezioni politiche.

TAGLIANDO ANTIFRODE

Come per il 2018, anche per questa tornata elettorale le schede sono dotate di un’appendice cartacea munita di tagliando antifrode, ovvero un codice progressivo generato in serie. L’elettore dopo aver esercitato il voto, restituisce la scheda ai componenti di seggio i quali controllano che la corrispondenza del numero del tagliando sia lo stesso di quello annotato prima della consegna della scheda sulla lista sezionale, solo dopo il riscontro, il presidente inserisce la scheda nell’urna.

La Cappella della Sindone tra storia e restauro

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Presentazione degli atti del convegno internazionale di studi sul restauro del capolavoro barocco

 

 

Venerdì 23 settembre alle ore 17, nel Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale è stato presentato il volume La Cappella della Sindone. Tra storia e restauro, che raccoglie il patrimonio di conoscenze emerse nel corso del restauro della Cappella progettata da Guarino Guarini, a seguito del disastroso incendio del 1997.

 

19 autori e 284 pagine con illustrazioni restituiscono gli studi e le attività che, per oltre vent’anni, hanno visto impegnati i migliori esperti di diverse discipline. Questo traguardo è stato accompagnato nel 2018 dal convegno internazionale Un capolavoro dell’architettura barocca. La Cappella della Sindone a Torino tra storia e restauro, che ha portato nuovi elementi per la comprensione dell’edificio e messo in luce le sue peculiarità, anche in relazione agli indirizzi e alle metodologie del restauro. Gli atti del convegno sono ora uno strumento indispensabile per conoscere e approfondire gli studi condotti e i risultati scientifici conseguiti durante un intervento unico nel suo genere, premiato da Europa Nostra nel 2019 con lo European Heritage Award per la categoria Conservazione.

 

Il volume, curato da Marina Feroggio, realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, raccoglie questo patrimonio di conoscenze e affronta un’ampia rosa di temi: la storia del Sacro Lino e del monumento progettato per custodirlo; i simboli e gli usi della Cappella nel contesto dei cerimoniali di Corte; i momenti drammatici dell’emergenza post-incendio attraverso le voci dei protagonisti; gli studi e le sperimentazioni che hanno condotto agli interventi di riabilitazione strutturale e di restauro architettonico per una comprensione del tutto inedita della rinascita del mirabile monumento barocco. Dal 2018 la Cappella della Sindone è entrata a far parte del percorso di visita dei Musei Reali ed è tornata a essere, per la città e il mondo intero, un grande simbolo di arte e storia.

 

Alla presentazione del volume sono intervenuti Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali; Laura Fornara, responsabile Missione Custodire la bellezza, Obiettivo Cultura della Fondazione Compagnia di San Paolo; Marina Feroggio, funzionario architetto dei Musei Reali; Michela di Macco, già docente dell’Università di Roma La Sapienza; Paolo Cornaglia, docente del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino; Gennaro Miccio, già Segretario regionale del Ministero della Cultura per il Piemonte.

 

Gli autori del volume sono Lisa Accurti, Daniela Biancolini, Paolo Cozzo, Giuseppe Dardanello, Maria Beatrice Failla, Marina Feroggio, Giuseppe Forlani, Maurizio Gomez Serito, Roberto Gottardo, Andrea Longhi, Pasquale Bruno Malara, Andrea Merlotti, Maurizio Momo, Gennaro Napoli, Paolo Napoli, Luisa Papotti, John Beldon Scott, Gian Maria Zaccone, Thomas Wilke.

Il volume, pubblicato da Sagep Editori Srl, potrà essere acquistato nel Museum Shop dei Musei Reali.

Quattro ruote tra sport e storia

Domenica 25 settembre, dalle 8 alle 18, a Revello (CN) con ritrovo in piazza della Vittoria, si svolgerà la manifestazione “Ruote nella Storia 2022”, il tour di raduni e incontri dedicato agli appassionati di automobilismo d’epoca che ACI Storico porta in tutta la Penisola. La manifestazione, organizzata dall’Automobile Club Cuneo si svolge con il patrocinio della Città di Revello. Per maggiori informazioni contattare il numero 0171/440031 o scrivere a segreteria@acicuneo.it

Ferruccio Maruffi, la memoria di Mauthausen

Nell’ottobre del 2015 moriva Ferruccio Maruffi, amico di Primo Levi e memoria storica della deportazione nei lager nazisti.  

Ferruccio aveva 91 anni ed era stato il testimone gentile e fermo del “grande orrore” della deportazione nei lager. Conservava come reliquia non solo i personali e dolorosi ricordi di quella tragica esperienza, marcata indelebilmente come i numeri sulla pelle, ma anche un ricordo del caro amico Primo Levi: la sua “divisa” da deportato nel lager di Auschwitz. Era presidente onorario della Casa della Resistenza di Fondotoce, testimone instancabile del dovere di fare memoria per impedire che l’oblio allontanasse ricordi e dolore, facendo dimenticare a chi è venuto dopo cos’è stato il sistema concentrazionario nazista. Raffaele Maruffi era nato il 4 marzo 1924 a Grugliasco (To). Appartenente a una famiglia medio-borghese di orientamento antifascista, disegnatore meccanico, entrò nella Resistenza nelle formazioni Garibaldi attive in valle di Lanzo con il nome di battaglia “Ferruccio”. Arrestato l’8 marzo del ’44 nel corso di un rastrellamento a Bracchiello, una frazione di Ceres, venne imprigionato prima a Lanzo e poi a Torino , alle carceri Nuove. Trasferito a Bergamo , fu deportato a Mauthausen. Nel lager nazista austriaco, a poca distanza dalla città di Linz, venne classificato come Schutzhäftlinge (prigioniero per motivi di sicurezza) e ricevette il numero di matricola 58973. Di professione si dichiarò disegnatore tecnico. Imprigionato nei sottocampi di Gusen I (dove lavorò alla costruzione di Gusen II), Schwechat e Floridsdorf ( un distretto di Vienna), venne trasferito nuovamente a Mauthausen e , infine, a Gusen II. Dopo la liberazione del campo da parte delle truppe americane il 5 maggio 1945, rientrò in Italia un mese dopo. All’arrivo a casa apprese della morte del padre Giuseppe, partigiano garibaldino trucidato dai nazi-fascisti il 20 dicembre 1944 nel cuneese, a Robilante. Costretto per anni a curare le malattie contratte durante la deportazione, nel dopoguerra partecipò alla fondazione dell’Aned (l’Associazione Nazionale Ex Deportati) e intraprese un’intensa opera di testimonianza che prosegui per tutta la vita, come presidente dell’Aned di Torino. E’ a lui che si deve l’impulso alle iniziative rivolte agli studenti e all’organizzazione di viaggi nei luoghi della deportazione, dei quali ha scritto in molte occasioni e soprattutto nei volumi Laggiù dove l’offesa. Rivisitando i luoghi della memoria e Fermo posta Paradiso (Lettere nell’aldilà). Quest’ultimo libro comprende una lettera a ciascuno dei settantasette amici morti nei vari campi nazisti, quaranta lettere scritte ai compagni sopravvissuti ai lager e morti dopo il ritorno in Italia e le testimonianze delle vedove di coloro che furono portati in Germania con la forza e non tornarono più. Con voto unanime il Consiglio comunale di Torino, nell’ottobre 2005, conferì a Ferruccio Maruffi, il Sigillo Civico. L’onorificenza, che in passato era stata assegnata anche a Norberto Bobbio e Alessandro Galante Garrone , gli venne consegnata nella Sala Rossa di Palazzo Civico per il “suo impegno sociale e la passione civile antifascista”. Ma l’attestato più importante, per Ferruccio, era quello che gli veniva riservato dagli studenti, dalle ragazze e dai ragazzi che accompagnava nelle visite ai lager e che da lui e dai suoi racconti ricevettero idealmente il testimone della memoria.

Marco Travaglini