ilTorinese

Opere irrigue, proroga domande contributi

L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha prorogato dal 31 luglio al 31 ottobre 2022 la presentazione delle domande per la concessione di contributi a copertura delle spese di progettazione di infrastrutture irrigue e di bonifica destinate destinate all’approvvigionamento e gestione sostenibile ed efficiente delle risorse idriche

Il bando regionale, che ha una dotazione finanziaria complessiva di 2 milioni e 450 mila euro, è rivolto ai consorzi di bonifica, ai consorzi di irrigazione e agli enti irrigui gestori di canali appartenenti al demanio o alla patrimonio regionale.

La dotazione finanziaria verrà ripartita equamente, ed in proporzione del contributo richiesto, tra i beneficiari fino ad un massimo di 150.000 euro. E’ inoltre ammessa la presentazione di un progetto da un soggetto capofila rappresentante di più consorzi di irrigazione gestori di comprensorio.

Per l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte la proroga si rende necessaria per valutare anche nuove strategie maturate a seguito dell’attuale emergenza idrica, riconosciuta a livello regionale e nazionale, che ha determinato situazioni di grave deficit idrico e di conseguenza ha messo in difficoltà i consorzi stessi che sono impegnati nel garantire una maggiore e più costante disponibilità dell’acqua, essenziale per l’irrigazione in agricoltura.

Il link al bando https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/contributi-spese-progettazione-infrastrutture-irrigue-eo-bonifica

Le elezioni aspettando Godot

Ma perché la Nancy Pelosi non è rimasta  a casa sua? Se proprio, ma proprio voleva farsi una vacanza il mondo è pieno di località turistiche.  A momenti faceva scoppiare la terza guerra  mondiale.  C’è chi grida al complotto di misteriosi poteri mondiali. Non sono sicuramente un esperto di questioni mondiali o dirsivoglia problemi internazionali.
Ma mi sembra tutto governato da caos ed approssimazione. Mi sembra che Nancy Pelosi sia andata a Formosa punto e basta senza pensare alle conseguenze evidenziando l’ignavia  del Presidente degli States Biden. Non siamo in mani sicure.
La situazione è ballerina anche nel nostro Paese. Giorgia Meloni si sente già Presidente del Consiglio e vuole schierare la marina italiana in acque internazionali per impedire gli sbarchi clandestini. Qualcuno in Forza Italia le ha fatto presente che sarebbe considerato un atto di guerra. Non sono messi molto bene i Moderati nel centro destra e tra poco, non saremo messi bene manco noi italiani. Matteo Salvini fa di tutto per visibilità e vuole assicurazioni su fatto che lui e alcuni suoi sodali facciano i Ministri. Il resto poco gli importa. Berlusca decisamente assente e sonnacchioso nel senso letterale del termine.  Lo voglio proprio vedere questo film di lui Presidente del Senato. Eppure non ci sono Santi, il centro destra vincerà: il centro destra con due variabili.  Affluenza alle urne e quantità e qualità della vittoria. Concretamente? Gli stessi sondaggisti lo dicono : il 50% dice di essere indeciso nella scelta.  Chi dimostra di avere una pazienza da certosino è Enrico Letta. Se accontenta la Sinistra sbrindellata fa arrabbiare Calenda e se accontenta Calenda fa arrabbiare la sinistra sbrindellata. Un Pd che non ha scelto di essere carne né pesce. In fondo non è colpa sua. Un destino cinico e baro lo ha perseguitato. Ora un Pd donatore di sangue visto che molti captaz non del PD verranno eletti nelle liste dem. L’incognita rimane per i collegi uninominali. Basta un voto di differenza, e il tutto può cambiare. I vertici del PD piemontese sono accampati a Roma per la formazione delle liste.  Tanto chi deciderà sarà Enrico Letta con alcuni suoi accoliti, generalmente ministri o ex ministri.  Un Enrico Letta che già si è imposto.  Candidatura blindata per Mauro Berruto ex campione di pallavolo, amministratore delegato della Scuola Holden tra sport, cultura e management.
Bella scelta, indubbiamente. E le sezioni territoriali?  Non contavano nulla ieri e non conteranno nulla domani. Blindata Anna Rossomando e Mauro Laus cui verrà assegnato un collegio uninominale sicuro.
Manca poco al 20 Agosto. Un po’ di pazienza non guasta con l’unica certezza che il territorio poco contata.  Rimane un 15 % da spartirsi tra Matteo Renzi e pentastellati. Loro hanno una sola certezza. I soli parlamentari saranno eletti nel proporzionale. Insomma, con due conti a spanne poca roba.  Conteranno pochissimo, anzi niente. Del resto a Giuseppe Conte che gli frega , lui sicuramente sarà eletto. E  a Matteo Renzi che gli frega. Lui spazia dall’Arabia al Mondo e qualche volta si ferma in Italia giusto per dare un bacio a moglie e figli. Non volendolo lasciare solo si aggiunge Calenda che, in fondo, è rimasto il bambino di Cuore. Vuole sempre fare il primo della classe non sapendo che non potrà mai essere il capo classe. Vagheggia il 15%. Più precisamente delirante vagheggia il 15 % .
Fosse anche  avrà meno eletti che con il 7% e l’accordo nel Pd.  In fondo ognuno è libero di suicidarsi come meglio crede. Politicamente parlando, s’intende. Che succederà a Torino?  Per ora nulla.  Tutti ad aspettare Roma. Ho paura che questo aspettare si protrarrà per molto tempo . Come Aspettando Godot, attendere qualcuno che non arriverà mai.
Patrizio Tosetto

Decine di cani morti abbandonati per strada: svelato il mistero

Nelle scorse settimane lungo la strada vicinale che costeggia la Roggia Molinara a Vercelli, vennero trovate  otto carcasse di cani in avanzato stato di decomposizione. Il Corpo di Polizia Locale,  ha identificato quale possibile autore dei fatti, un cittadino italiano, di anni 47, non più residente in Vercelli. Dopo il ritrovamento di ulteriori quattordici carcasse di cani ed una di gatto, abbandonate all’interno di un altro corso d’acqua, operatori del Corpo di Polizia Locale hanno eseguito una perquisizione domiciliare dell’abitazione già residenza del soggetto e nel cui giardino sono state trovate altre ventitré carcasse di cani in avanzato stato di decomposizione, alcune riposte in sacchi neri, altre in una scatola portaoggetti in plastica, verosimilmente già pronte per essere dipoi abbandonati presso ignote località. L’uomo era stato probabilmente incaricato della cremazione degli animali.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Papà insegna al figlio 15enne come svaligiare appartamenti

Un genitore  di 40 anni di Grugliasco, svaligiava  gli appartamenti quando i proprietari erano in vacanza e si faceva  accompagnare dal figlio 15enne, istruito sulle tecniche di scasso. Secondo quanto scrive La Stampa, i due sono stati scoperti dai carabinieri in un alloggio vuoto a Collegno. In manette il padre, mentre il figlio è stato denunciato.

“Ridurre le diseguaglianze e migliorare il tenore di vita del 40% della popolazione”

“Ridurre le diseguaglianze e migliorare il tenore di vita del 40% della popolazione che non è in grado di risparmiare . Il prossimo Governo a ogni fine anno rendiconti di quanto le diseguaglianze sono diminuite”

Spunti per un Programma Elettorale, di Mino GIACHINO 

Stiamo ascoltando dai Leader politici nazionali le prime proposte di Programma elettorale per i prossimi cinque anni. Quanto di esse sarà realizzato? Migliorerà la vita è il benessere degli italiani, in particolare della metà del Paese che sta male? Migliorerà la condizione delle nostre Periferie?
Premessa fondamentale .  Dopo oltre vent’anni in cui la nostra economia ha perso 25 punti di PIL procapite rispetto alla media europea, la economia italiana sta andando meglio di altre perche’ sta tirando bene il turismo , per effetto degli aiuti europei e perché le nostre esportazioni tengono meglio grazie anche agli investimenti di Manifattura 4.0, ma ciononostante le diseguaglianze aumentano e la differenza di qualità della vita tra il 40% degli italiani che non riescono a risparmiare e gli altri continua ad aumentare.
Aumenta la domanda di lavoro ma sovente è un lavoro a tempo parziale , importante ma che non cambia la vita.  Quando si dice che il nostro PIL procapite è diminuito dobbiamo guardare dentro i dati e scopriremo che il calo del PIL ha colpito soprattutto la fascia più bassa della popolazione . Oggi parla di diseguaglianze anche chi ha governato negli ultimi anni nei quali le diseguaglianze sono cresciute. Ma non hanno ancora capito che se non cresce la domanda della metà del Paese svantaggiato solo la domanda della metà del Paese che sta bene non basta a farci recuperare i livelli del 2007.
L’obiettivo per il nostro Paese deve essere una crescita strutturalmente più forte e duratura che offra opportunità  di lavoro a tempo indeterminato.
Accelerare gli investimenti infrastrutturali , dalla TAV al Terzo Valico dalla Gronda alla Nuova Diga a Genova agli investimenti nel digitale, a una politica energetica che riduca il gap di costi tra le aziende europee, a una politica industriale dell’auto che utilizzi l’importante fondone auto di Giorgetti, una politica industriale della logistica che rafforzi un settore labour intensive e metta nelle condizioni anche i gruppi italiani non solo quelli esteri di fare shopping nella nostra logistica, uno dei settori con più alta prospettiva di crescita.
Chi vince  si impegni a rendicontare a fine anno la diminuzione delle diseguaglianze tra le categorie e nelle Città , sarebbe una novità epocale. Si dia vita a un Nuovo Piano Fanfani per le Periferie svantaggiate nelle quali mancano lavoro, casa e sicurezza.
Mino GIACHINO
SITAV

Prezzi al consumo di luglio a Torino: rispetto all’anno prima alimentari più cari dell’8,5%, energia del 39%

Gli indici dei prezzi al consumo di Luglio 2022 sono stati elaborati tenendo conto delle limitazioni, differenziate a livello regionale, definite dalle normative nazionali e locali per contrastare la pandemia causata dal Covid-19. L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha continuato a consentire di ridurre gli effetti negativi del più elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. Le modalità con le quali la situazione che si è venuta determinando è stata via via affrontata sono illustrate nella Nota metodologica del comunicato stampa diffuso oggi dall’Istat nella quale viene anche ricordato che gli indici ai diversi livelli di aggregazione, sia nazionali sia locali, che hanno avuto una quota di imputazioni superiore al 50% (in termini di prezzi mancanti e/o di peso), sono segnalati mediante l’utilizzo del flag “i” (dato imputato).

Nel mese di Luglio 2022 a seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dal Servizio Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 111,4 (Base Anno 2015=100) segnando una variazione del +0,5% rispetto al mese precedente e del +7,2% rispetto al mese di Luglio 2021 (tasso tendenziale).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto segnalano +0,2% sul mese precedente e +8,3% su luglio 2021. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto rilevano +1,1% rispetto al mese di giugno 2022 e +8,4% sull’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano +0,1% sul mese precedente e +2,8% rispetto a luglio 2021.

Nella tipologia di prodotto dei BENI si rileva +0,1% su base congiunturale e +9,8% su base tendenziale.

I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:

Beni Alimentari -0,2% sul mese precedente e +8,5% sull’anno precedente,

Beni Energetici +0,5% sul mese precedente e +39,0% sull’anno precedente,

Tabacchi INVARIATO sul mese precedente e +0,2% sull’anno precedente,

Altri Beni +0,1% sul mese precedente e +3,0% sull’ anno precedente.

Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra +1,1% su base congiunturale e +3,3% su base tendenziale. Sono state riscontrate le seguenti variazioni:

Servizi relativi all’Abitazione +0,4% sul mese precedente e +1,3% sull’anno precedente,

Servizi relativi alle Comunicazioni -0,1% sul mese precedente e +0,2% sull’anno precedente,

Servizi Ricreativi, Culturali e per la Cura della persona +1,0% sul mese precedente e +3,8% sull’anno precedente,

Servizi relativi ai Trasporti +3,9% sul mese precedente e +11,0% sull’anno precedente,

Servizi vari +0,3% sul mese precedente e +0,9% sull’anno precedente.

L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi segnala +0,8% rispetto al mese precedente e +4,0% rispetto all’anno precedente.

L’Indagine dei Prezzi al Consumo è stata effettuata secondo le disposizioni e le norme tecniche stabilite dall’ISTAT. I dati relativi al mese di luglio si possono consultare sul sito: http:/www.comune.torino.it/statistica/

Marco Aceto

Uomo prende il sole in mutande davanti alla Comau

Nei giorni scorsi  un uomo che indossava solo le mutande si è coricato  a prendere il sole davanti allo stabilimento  Comau in corso Allamano  a Grugliasco. Sono  intervenuti gli agenti della polizia locale, a seguito delle segnalazioni pervenute.  E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale di Rivoli. E’ una  persona con problemi psichiatrici ma dimostratasi  collaborativa con gli agenti. L’uomo è stato raggiunto dai familiari e per lui non ci sono state conseguenze.

Muore per un malore mentre pedala in bici

Un pensionato 65enne ex impiegato di  Borgaro Torinese, è  deceduto per un malore  mentre pedalava sulla sua bicicletta sulla strada  provinciale 2 a San Maurizio Canavese. Il corpo è stato visto da diversi automobilisti che hanno chiamato i soccorsi e i carabinieri. Ma non è stato possibile salvarlo.

I Walser e la conquista delle “infames frigoribus alpes”

Inospitali, misteriose. Luoghi paurosi da evitare. In passato le montagne non furono ritenute abitabili oltre certi limiti.

Lo storico romano Tacito le definì “Infames frigoribus Alpes”, considerando le Alpi un ostacolo al commercio e al passaggio degli eserciti. Ne passò del tempo fino ad arrivare a poco prima dell’anno Mille quando, nell’Alto Vallese, nel territorio dell’attuale Svizzera, iniziò la colonizzazione delle alte quote, la conquista della montagna da parte del contadino medioevale nel periodo in cui tutti aspettavano la fine del mondo.

Protagonisti principali furono i Walser ( il nome deriva da una contrazione di Walliser, vallesano ) discendenti di un popolo alemanno penetrato nell’alto medioevo a ridosso delle Alpi centrali. Acclimatati alle grandi altitudini dell’alto Vallese, a partire dalla seconda metà del XIII secolo i Walser colonizzarono le zone più elevate delle Alpi e in particolare le valli intorno al Monte Rosa, dando vita alle comunità di Alagna, Gressoney, Issime, Rimella, Rima, Macugnaga e Ornavasso. Un’altra spinta migratoria portò, attraverso il passo del Gries, alla conquista della Val Formazza, dalla quale dove fu poi raggiunto Bosco Gurin, nell’elvetico Canton Ticino. Questi coloni, arroccati e isolati nell’ambiente aspro e poco ospitale dell’alta montagna, programmarono e realizzarono una vasta opera di bonifica di quelle zone a quei tempi perlopiù disabitate, creando villaggi autosufficienti in grado di sopravvivere ai rigori di lunghi inverni. Le esperienze precedenti nell’alta valle del Rodano furono senz’altro d’aiuto ai nuovi colonizzatori che dovettero affrontare nuovi problemi d’adattamento, il clima rigido, le frequenti valanghe e la necessità di realizzare un’autosufficienza agricola. L’allevamento del bestiame, unica risorsa possibile, richiese opere di disboscamento, la costruzione di baite, strade, trasformando i boschi in pascoli; tutto ciò richiese l’invenzione di tecniche e strumenti di lavoro da adattare a quell’ambiente.

Il risultato ottenuto permise una forma d’agricoltura e di sopravvivenza dell’uomo ad alte quote. I prodotti del loro lavoro erano soprattutto di tipo caseario: latte, burro e formaggio, provenienti dagli allevamenti bovini degli alpeggi. Il clima ebbe un’importanza decisiva. Negli insediamenti Walser più elevati si registrava un clima secco, con brevi piogge annuali nella stagione estiva. Con l’eccezione della val Formazza dove le precipitazioni sono sempre state più abbondanti ma ben ripartite. In ragione dell’umidità e dell’altitudine i coloni stabilivano se e cosa coltivare. Gli alpeggi della Val Formazza, costruiti quasi tutti tra il XIII e il XV secolo, nacquero per il bisogno, avvertito in tutta Europa, di ampliare i raccolti e i terreni coltivabili. Venne così realizzata  la alpwirtschaft, un’economia che traeva la sua forza dall’unione tra agricoltura e allevamento. Era un modello sbilanciato, poiché le coltivazioni si riducevano allo sfalcio e a tre tipi di colture: patata (introdotta a partire dal XVII secolo), segale e canapa. Infatti, era l’allevamento la risorsa primaria del piccolo popolo delle Alpi. Il ritmo delle stagioni regolava l’attività. Nella stagione fredda, la stabulazione invernale avveniva nelle stalle dei villaggi di fondovalle, dove le bestie erano alimentate con il fieno accumulato durante l’estate (fino a ottocento metri d’altitudine). In primavera, allo spuntare delle prime erbe, e in autunno il bestiame veniva fatto salire  sui corti maggengali, ricoveri tra gli ottocento e i duemila metri. Infine, gli alpeggi: il bestiame vi pascolava senza doversi nutrire di fieno, tra il 24 giugno (festa di S.Giovanni) e l’8 settembre (natività di Maria), a circa duemila metri.

I giorni della benedizione dell’alpe e della pesatura del latte erano considerati momenti di grande festa, alla quale partecipavano tutti i proprietari del bestiame. La discesa dagli alpeggi era accompagnata da una grande festa popolare: S. Michele, momento di fiera del bestiame e commercio dei prodotti caseari. La casata (raccolta e conduzione del bestiame all’alpeggio) era organizzata in modo comunitario; la pesatura del latte avveniva una o due volte, in prevalenza il giorno di S. Giacomo, il 25 luglio. Latte e formaggio erano beni importantissimi, a volte necessari per pagare le rate d’affitto. All’inizio dell’autunno i montanari riprendevano le loro abituali occupazioni dopo le necessarie interruzioni imposte dalla fienagione estiva e dall’alpeggio; tutti tornavano alle mansioni della vita contadina con campi da arare e bestiame da accudire nelle stalle. Si dividevano il formaggio prodotto in montagna oppure approfittavano di una precoce nevicata per salire ai maggenghi a recuperare il fieno raccolto in estate; andavano nei boschi a procurarsi la legna per l’inverno o da usare come materiale da costruzione. Quando il fiato gelido dell’inverno bussava alle loro porte avevano ormai accumulato abbastanza provviste; quindi, ci si poteva dedicare alla raccolta delle foglie secche, per l’imbottitura dei paglierini, o delle pigne, un altro ottimo combustibile. Ma la grande risorsa dei Walser era il formaggio d’alpe che, oltre al consumo interno, trasportato attraverso i valichi, era venduto nelle fiere, soprattutto dopo il ‘500.

L’antica tecnica di produrre formaggio grasso insieme al burro smisero di usarla e cominciarono a mettere in pratica una fabbricazione del formaggio con il latte intero, ottenendo così un impasto più pregiato. La qualità del formaggio d’alpe diventava ancor più pregiata quanto più la formazione erbosa era nutriente e densa per il bestiame. La vegetazione degli alti pascoli gode di una luce fortissima e della concimazione effettuata dalla neve disciolta, fiorendo all’inizio dell’estate e conservando aromi e sapori molto pronunciati; le specie vegetali più frequenti in quei pascoli sono ancor oggi la genziana, l’aglio alpino, la rosa alpina, il troglio, l’erba del cervo, l’erba mottolina ( o mutellina). E’, infatti, dall’unione di tutte queste specie che nascono formaggi straordinari come il Bettelmatt, prodotto proprio in Formazza. Un formaggio a pasta semicotta o cotta davvero eccellente quanto raro, dal gusto davvero unico e prezioso. La  sua consistenza è compatta, morbida in gioventù, dura se stagionato e il suo sapore , che gli esperti definiscono “dolce e untuoso, con note erbacee e vegetali evidenti”, l’ha fatto e lo fa apprezzare ai palati più esigenti. E anche questa è una delle eredità del piccolo popolo, degli straordinari montanari Walser.

 

Marco Travaglini

Il Questore sospende la licenza di un bar  per 10 giorni

Nei giorni scorsi il Questore di Torino,   ai sensi dell’art. 100 TULPS,  ha sospeso la licenza di un  bar, ubicato in Torino Corso Principe Oddone,  frequentato da numerosi avventori, italiani e stranieri, che rimarrà chiuso  per giorni 10 decorrenti da oggi.

 E’ il quarto locale a subire il provvedimento cautelare del Questore nel quartiere Aurora nel giro di  due mesi, a dimostrazione che è sempre elevata l’attenzione della Questura verso i disagi rappresentati dai residenti.

Il provvedimento è stato adottato al termine  di una serie di controlli  iniziati nel mese di aprile u.s. da personale del Commissariato “Dora Vanchiglia” in collaborazione con gli Agenti del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte, messi a disposizione della Questura per rinforzare il dispositivo di controllo del territorio.

Nei mesi scorsi  all’interno del bar e nell’annesso dehor si sono consumate  violente aggressioni tra avventori del bar: in particolare un avventore è stato individuato come l’autore delle gravi  ferite procurate ad un passante durante una rapina.

La vittima si recava, successivamente all’intervento dei poliziotti, al locale nosocomio “San Giovanni Bosco” dove veniva dimesso con una prognosi di 25 giorni, per frattura setto nasale.  Per l’aggressione subita sporgeva regolare denuncia presso il Commissariato Dora Vanchiglia.

 Tenuto conto dei fatti reato accaduti nel locale, della presenza numerosa di  persone pregiudicate, degli esposti presentati  contro il locale in parola,  il Questore ha  ritenuto  che il locale costituisca fonte di concreto e attuale pericolo per la sicurezza dei cittadini, dei consociati e degli avventori, con indubbi riflessi negativi sull’ordine pubblico.