ilTorinese

Milik alla Juve!

Gran colpo di calciomercato per i bianconeri di Max Allegri che si assicurano il vice Vlahovic.
Sarà già disponibile per la sfida di domani contro la Roma. Guadagnerà 2,5 milioni di euro all’anno e arriva alla Juve in prestito per 500mila euro con diritto di riscatto (3 anni di contratto) a 7,5 milioni.
Arriva dal Marsiglia e con un passato al Napoli.È un centravanti alto, forte di testa,piede sinistro vellutato con un gran senso del gol.Attaccante della nazionale polacca da un decennio,ama svariare su tutto il fronte offensivo senza dare punti di riferimento.

Enzo Grassano

I 100 anni del “Principe di Piemonte” di Viareggio

Di Pier Franco Quaglieni

Quest’anno compie cent’anni il mitico “Principe di Piemonte” di Viareggio ed è anche uscito un libro per ricordarlo e si tengono manifestazioni speciali di tipo mondano – culturale di un certo spessore, anche se è difficile competere con la “Versiliana”.

Il “Principe“ e’ un luogo caro a me e alla mia famiglia. Conservo delle fotografie di mio padre vestito di un abito estivo elegantissimo scattate davanti all’hotel. Ci sono stato io stesso molte volte e sempre mi provoca una certa emozione soggiornare al “Principe” che in effetti assunse questo nome nel 1938 anche se nacque nel 1922.
Viareggio oggi è in piena decadenza e quell’ hotel tiene alto il nome di una grande tradizione turistica di una élite che non c’è più.  Stare in una delle sue suite e’ quasi come immergersi proustianamente nel tempo perduto, malgrado la massiccia ristrutturazione fatta dopo gli anni della crisi. A Viareggio sono riusciti a mantenere quel clima elegante che mi descriveva mio padre, mentre la riapertura recente del Grand Hotel di Alassio,
che sorse alla fine dell’Ottocento, ha coinciso con una trasformazione così forte che per me, che ci andavo bambino, appare totalmente cambiato, adatto ad un turismo di massa come è accaduto fino a poco tempo fa con gli oligarchi russi che non hanno proprio nulla da spartire con l’aristocrazia russa raffinata che frequentava l’albergo agli albori del secolo, prima della Rivoluzione d’ottobre.  Il “Principe di Piemonte” sembra celebrare il suo centenario quasi un po’ vergognandosi della sua intitolazione. Viene ricordato il soggiorno del radical chic al caviale Fabrizio De Andre’ che sapeva trattarsi bene, malgrado il suo detestabile estremismo settario, ma non si ricorda in modo adeguato il nome del Principe Umberto di Savoia a cui è intitolato l’hotel. Nella Viareggio di forte tradizione repubblicana e’ già tanto che nessuno- almeno che sappia io -abbia proposto di censurare il nome dell’ultimo Re d’Italia, ma forse è ancora difficile rievocare un’intitolazione storica che è stata motivo di orgoglio per noi piemontesi, che in Versilia abbiamo sempre privilegiato quell’Hotel. Mio padre mi ricordava che nel salone di ingresso c’era un grande ritratto del Principe ereditario Umberto che non era certo amato dal regime fascista e che per il centenario dovrebbe ricomparire. Sono personalmente pronto ad offrire un ritratto del giovane Principe di Piemonte. Vittorio Sgarbi che come me in gioventù e’ stato di sentimenti monarchici, dovrebbe intervenire con la sua autorevolezza ( ha scritto un bel saggio nel libro rievocativo del centenario ) per far sì che il ricordo del Principe di Piemonte sia adeguatamente rinverdito. L’altro ieri agli incontri promossi dall’hotel è stato ospite Calenda con la sua campagna politica, una scelta del tutto inopportuna in periodo elettorale perché c’erano decine di ospiti più autorevoli di lui da invitare. Ma c’è sempre tempo per rimediare e fare meglio. Ritornerò presto all’Hotel dove risiedo abitualmente quando presento i miei libri in Versilia. Non credo sia un assurdo che chi ha pubblicato quest’anno “I doveri“ di Mazzini si faccia promotore di un ricordo sabaudo. La storia è quella e va rispettata. Senza quel nome quell’hotel sarebbe un elegante hotel della Versilia,  ma nulla di più.  Non va dimenticato che i vecchi piemontesi, ad esempio la famiglia di Mario Soldati, preferivano la Versilia alla più vicina Liguria in un rapporto che forse nessuno ha ancora adeguatamente studiato.

Con Aief e Borello rinascerà il “Punto 13”

Il centro commerciale a cielo aperto “Punto 13” sorto negli anni ‘70 a Mirafiori in via Ferinelli grazie alla Città di Torino e alle Cooperative, è ormai da tempo in stato di abbandono e degrado.

Quasi tutte le attività commerciali hanno chiuso, compreso il supermercato. Per rivitalizzare la struttura semiabbandonata, AIEF – che nel 2021 ha inaugurato in uno dei locali  il Centro AIEF Torino Sud con sportelli di ascolto e di primo aiuto per le famiglie – annuncia il progetto di riqualificazione di Punto 13 che verrà rinnovato e restituito alla cittadinanza nel 2023. È previsto il rifacimento strutturale del complesso e l’apertura di nuovi negozi e servizi per il quartiere. Il punto di riferimento per la nuova realtà sarà certamente il nuovo supermercato che verrà aperto dalla catena Borello Supermercati guidata da Fiorenzo Borello.

“Abbiamo creduto nell’importanza di ridare vita e dignità ad uno spazio importante per le famiglie di Mirafiori, che versava da anni in stato di abbandono – commenta Tommaso Varaldo, presidente della Fondazione AIEF per l’infanzia e l’adolescenza – Il Punto 13 sarà un centro riqualificato con servizi di prima necessità” .

Il mercato immobiliare si è stabilizzato in Piemonte

A un anno dall’impulso dato dalla fine dell’emergenza pandemica, nel primo semestre del 2022 nella regione i  prezzi sono stabili sia per le compravendite sia per l’affitto.

L’Osservatorio semestrale di Immobiliare.it segnale  un aumento dell’1% anno su anno nel prezzo degli immobili in vendita e in affitto.

Acquistare casa in regione costa in media 1.493 euro al metro quadro, con stabilità anche rispetto al primo trimestre del 2022 (1,1%). Nonostante  l’invenduto anno su anno sia calato di 3,5 punti percentuali per i numerosi immobili  usciti con successo dal mercato, la richiesta di case in vendita ha comunque un segno meno (-6%). E nell’ultimo trimestre l’offerta torna  a salire (+3,6%).

Anche il mercato delle locazioni vive un periodo di stabilità dei prezzi, seppure  lo stock di case disponibili sia in netto calo (-32,6%) a fronte di un interesse sulla possibilità dell’affitto in aumento di circa il 50%.

Napoli Milionaria: l’attualissima lezione di Eduardo 

Sono trascorsi 38 anni da quel 31 ottobre del 1984 in cui moriva Eduardo De Filippo. Drammaturgo, attore teatrale e cinematografico, regista e sceneggiatore, grande poeta: Eduardo  è stato tra  i massimi esponenti della cultura italiana del Novecento. Dotato di personalità schiva, burbera, lontana dalle mondanità, ebbe un grande pregio: teneva in grande considerazione i giovani.

Ne sapeva riconoscere il valore e il potenziale, dando a molti una chance. Non sopportava i furbetti o i meschini. Ricordarlo è importante. Oggi più che mai. Con una riflessione più larga. C’è chi ha scritto che il Paese uscirà  da questa crisi imposta dalla pandemia come da una guerra. In parte lo dicono i dati, le analisi, le previsioni. Ma ancora di più lo dice la dignità ferita di molti. Se così è occorre a maggior ragione ritornare a quello spirito di riscossa civile che segnò la stagione della ricostruzione dopo l’ultima vera guerra che gli italiani hanno vissuto. Pensando a questo e pensando al teatro di Eduardo, viene alla mente un episodio, una storia particolare, che parla di lui ma , al fondo,  parla anche di noi. Il 25 marzo del 1945 al San Carlo di Napoli  andò in scena la prima rappresentazione di Napoli Milionaria. La vicenda è nota. C’è Gennaro Jovine, che è un uomo perbene. E’ andato in guerra e quando torna a casa trova la moglie che si è arrangiata e ha fatto un po’ di denaro con la borsa nera. E il resto della famiglia più o meno lo stesso: la figlia maggiore è incinta di un soldato americano. L’altro figlio traffica con piccoli furti e persino la più piccola è stata contagiata dal clima. Il terzo atto è quasi una storia a sé. La bambina più piccola è malata, molto, e serve una medicina che non si trova in tutta Napoli. Il medico dispera quando entra il vicino – un uomo che Amalia ha rovinato con l’usura – e che adesso è lì con la medicina in mano. E il dialogo diventa duro. Lei gli chiede cosa vuole in cambio. Lui le risponde che non può restituirgli la vita che gli ha tolto e quindi in cambio non vuole nulla. Ma le apre gli occhi sull’oscenità di quel suo arricchimento. Poi consegna la medicina al dottore e se ne và. Per Amalia è il crollo di un mondo. O anche il risveglio da un incubo. Così quando rimangono soli, marito e moglie, finalmente Eduardo (Gennaro) parla e le dice quello che pensa. Di quella brama di ricchezza, di quei biglietti da mille accumulati sulle disgrazie degli altri. Glieli butta sul tavolo e le dice “vedi, a me queste mille lire non mi fanno battere il cuore. E a te? Com’è che te lo fanno battere?”. C’è del moralismo? Forse, ma può starci nel teatro di Eduardo. Ma il talento è talento, e stupisce. E allora Amalia, che si è svegliata dal suo sonno, risponde. Poche frasi nelle quali c’è tutto. Lei si chiede: “Ma che cosa è successo?Che cosa ha travolto così le nostre vite, le cose che avevamo, principi semplici ma puliti – e ripete – ma che è successo?”. Sono le battute finali. Il figlio torna a casa perché non è andato a rubare; la figlia maggiore terrà il bambino e Gennaro finalmente può darsi coraggio con quella battuta immortale sulla notte che deve passare (“Ha da passa’ ‘a nuttata” ). Per la bambina, per la sua famiglia, per il Paese. Eduardo disse che il terzo atto lo recitò impaurito e in un silenzio assoluto. E raccontò che calato il sipario il silenzio proseguì per qualche secondo. Dopo esplosero “un applauso furioso” e un “pianto irrefrenabile”. Piangevano tutti, attori, comparse, il pubblico, gli orchestrali nel golfo mistico. E anche Raffaele Viviani che era corso ad abbracciare il Maestro perché aveva interpretato il “dolore di tutti”. La domanda banale è chissà come sarebbe oggi avere Eduardo tra di noi. Lui o qualcuno capace come lui di mettere in prosa la stessa domanda: ma che è successo? Come è accaduto che in un paese con la nostra storia e cultura ci sia chi abbia perduto la rotta? E che chi ha avuto o ha il potere, o vorrebbe averlo abbia pensato o pensi di poter fare a meno del popolo, magari perché abbagliato dal potere stesso? Però, e crediamoci una buona volta, la “nottata” deve finire, anche per noi, ora. E con un tempo nuovo, crediamoci ancora, si dovranno riconquistare i principi, l’onestà e la speranza di futuro come la famiglia Jovine.

 Marco Travaglini

Si aggira per Porta Nuova con un martello: arrestato

Gli agenti della Polizia Ferroviaria di Torino Porta Nuova sono intervenuti per la presenza di un individuo che si aggirava nell’area binari della stazione con un vistoso martello in mano. Accortosi della presenza degli operatori, l’uomo, un 61enne cittadino italiano, ha cercato di occultare l’oggetto nascondendolo nello zaino che aveva al seguito, ma è stato fermato al binario 14 e messo in sicurezza dai poliziotti, che hanno recuperato il martello così che l’uomo non potesse arrecare danno ad alcun viaggiatore.

Di lì a poco, la pattuglia è stata avvicinata da un altro individuo, cittadino marocchino, che, visibilmente scosso e spaventato, dichiarava di essere stato costretto, dietro minaccia di morte, a prelevare al vicino bancomat allo scopo di consegnare la somma di 150euro all’uomo appena bloccato. A riprova di quanto dichiarato la vittima mostrava una ferita causata, a suo dire, da un colpo sferrato pochi istanti prima dall’altro soggetto nella piazza antistante alla stazione ferroviaria. Da successivi accertamenti, il racconto dell’uomo è stato confermato dalla visione delle immagini della videosorveglianza di stazione.

Gli agenti hanno provveduto quindi ad accompagnare il cittadino italiano presso gli Uffici di Polizia situati al binario 1 dove, a seguito di un più accurato controllo, celati nello zaino che aveva con sè, sono stati rinvenuti 3 coltelli a serramanico della lunghezza superiore a 30cm e uno scalpello con punta in ferro, tutto posto sotto sequestro.

Il 61enne è stato arrestato per tentata estorsione e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, nonché indagato per percosse e porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere.

In manette il “topo” d’appartamento

Nella giornata del 23 agosto la Polizia di Stato di Novara ha arrestato un cittadino georgiano di 37 anni, clandestino e senza fissa dimora in Italia, ritenuto presunto autore di furto in abitazione.

Nella giornata del 05/05/2022 la proprietaria di un appartamento, sito in via Spreafico, era stata ricoverata per accertamenti e, durante la sua assenza, ignoti si erano introdotti in casa, mettendola interamente a soqquadro ed asportando tutti i valori in essa contenuti.

Gli agenti Squadra Mobile e della Polizia Scientifica, analizzando le risultanze del sopralluogo svolto nell’appartamento, notavano che la porta d’ingresso non presentava segni di effrazione, pertanto l’ingresso era stato effettuato utilizzando la tecnica del “lock picking”, che consiste nell’effettuare delle manipolazioni della serratura attraverso degli attrezzi, i “grimaldelli”. Questa tipologia di furti è commessa, generalmente, da “bande” dall’est Europa: pertanto, le indagini venivano dirottate sui soggetti pregiudicati provenienti da quell’area e gravitanti nell’area del Nord Italia.

L’intuizione degli investigatori trovava conferma con le risultanze degli accertamenti effettuati durante il sopralluogo dal personale della Polizia Scientifica: difatti, la comparazione delle impronte rilevate nell’appartamento con quelle presenti nelle banche dati consentiva di identificare l’odierno arrestato, già pregiudicato per reati della medesima specie furti in abitazione.

A conclusione dell’attività d’indagine l’Autorità Giudiziaria emetteva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del soggetto, che veniva eseguita.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Fridays For Future Sollecita i partiti sul clima

Tutte le principali forze politiche hanno reso pubblico il proprio programma, e la maggior parte ha scelto di inserire al suo interno anche misure riguardanti il cambiamento climatico, talvolta addirittura citando “l’ambiente” tra le proprie priorità.

Tuttavia, gli impegni climatici presenti nei programmi elettorali sono molto spesso generici, insufficienti rispetto agli obiettivi delineati dalla comunità scientifica, se non addirittura dannosi e retrogradi. La mancanza di un piano complessivo in cui gli interventi si inseriscano è pressoché evidente. Più che puntare ad affrontare una minaccia planetaria, l’impressione è che i partiti stiano solo cercando di accaparrarsi il favore di quegli elettori preoccupati che, come noi, chiedono azioni per contrastare il collasso climatico ed ecosistemico.

“Il piano che abbiamo scritto è la risposta a chi ci chiede cosa vogliamo dalla politica, e a chi si chiede se i partiti facciano sul serio. Sono 5 temi di cui la politica non può non parlare, 10 richieste che non possono mancare – a prescindere dal colore politico – in un programma che pretenda di affrontare la crisi climatica e di aiutare le categorie più svantaggiate”, afferma Mathias Mancin, portavoce di Fridays for Future Italia.

I temi hanno come filo conduttore la partecipazione e la rappresentanza – due valori sacrificati in questa campagna elettorale lampo, con le esigenze delle fasce più in difficoltà a causa della crisi energetica sostanzialmente ignorate da ogni parte politica, e gli elettori spesso indecisi o determinati ad astenersi, perché chiamati solo a porre una crocetta, senza aver avuto alcuna voce in capitolo sulle proposte dei partiti tra cui devono scegliere.

Partendo dall’energia, c’è la proposta di istituire una comunità energetica rinnovabile per ogni comune italiano, una misura che da sola coprirebbe la metà dei nostri consumi elettrici, abbatterebbe il prezzo delle bollette e coinvolgerebbe direttamente i cittadini nella produzione della propria energia. Si parla poi di trasporti pubblici gratuiti e investimenti sulla rete ferroviaria italiana, una misura necessaria per rendere gli spostamenti accessibili a tutti, nonostante l’aumento del prezzo dei carburanti.

E ancora, si va dall’efficientamento energetico di scuole e case popolari, sempre con l’obiettivo di ridurre consumi, emissioni e bollette, alla riduzione dell’orario di lavoro – mantenendo invariati gli stipendi -, per liberare tempo nella vita delle persone, abbattere la disoccupazione e prepararci ad una società in cui produrre meno non vuol dire lasciare qualcuno per strada; fino alla rimunicipalizzazione dell’acqua e all’uso degli utili per riparare le drammatiche perdite della nostra rete idrica, mitigando così i danni che la siccità può infliggere agli agricoltori e ai cittadini

Ogni singola misura presenta le necessarie coperture finanziarie, a dimostrazione che la volontà politica, non la mancanza di denaro, è la principale causa dell’inazione climatica.

Agnese Casadei, portavoce di Fridays for future Italia, dichiara: “I partiti pretendono il nostro voto, ma non ascoltano la nostra voce. Non siamo disposti a scegliere tra pacchetti di proposte già pronti che qualcuno ha messo insieme per noi. Vogliamo partecipare a costruire quelle proposte, perché così funziona una democrazia. Come noi, milioni di italiane e di italiani rimangono inascoltati, di volta in volta ignorati o rabboniti con proposte di facciata. Le misure che lanciamo oggi vanno incontro alle esigenze di quelle persone e, assieme, pongono le basi per una vera partecipazione democratica. Sono proposte minime, ma irrinunciabili per chi si proponga di costruire l’Italia del futuro”

Fridays For Future

A Venaria riapre il Conad City di via Leonardo Da Vinci

Una proposta commerciale ancora più completa e attenta alla valorizzazione delterritorio

All’interno del punto vendita, ristrutturato e migliorato in termini di efficientamento energetico, presente un’area dedicata ai prodotti Ori di Piemonte.

Venaria, 25 agosto Oggi, dopo aver ultimato i lavori di ristrutturazione, riapre il rinnovato punto vendita Conad City di via Leonardo Da Vinci a Venaria (TO), con un’offerta ancora più completa, in grado di soddisfare ogni esigenza di spesa.

All’interno del Conad City, con l’obiettivo di garantire un’offerta commerciale funzionale e completa, sono stati confermati i reparti esistenti: l’ortofrutta con numerosi prodotti a km0, la macelleria con un vasto assortimento di pronti a cuocere, la gastronomia, il reparto di pane e pasticceria con l’offerta assistita, l’area freschi e la cantina dei vini. Grandeattenzione anche alle eccellenze del territorio con un’area dedicata ai prodotti del Consorzio “Ori di Piemontee con oltre 100 referenze in assortimento provenienti dalle migliori aziende locali, tra cui le conserve vegetali, le confetture, i grissini e i prodotti di pasticceria presente. A completare l’offerta un’area healthy dedicata ai prodotti senza glutine e biologici Verso Natura, Sarchio e Vivibio.

Siamo felici di annunciare la riapertura del Conad City di Venaria con uno stile rinnovato, più funzionalee attento a tutte le esigenze della nostra clientela. hanno dichiarato Alessandro e Stefano Giallombardo Soci Conad Nord Ovest – Nel supermercato abbiamo effettuato importanti interventi di ristrutturazione e dotato tutti i reparti di attrezzature all’avanguardia con l’obiettivo di favorire un notevole risparmio energetico. Inoltre, abbiamo introdotto i migliori prodotti provenienti dalle aziende agricole locali e dedicato un’area alle eccellenze del Consorzio Ori di Piemonte per valorizzare il nostro territorio ed offrire ai clienti una proposta di qualità”.

Tutti gli spazi del punto vendita sono stati rinnovati e all’interno dei locali sono state introdottenuove attrezzature all’avanguardia, come gliimpianti di refrigerazione di ultima generazione e gli innovativi sistemi di illuminazione con luci a led che garantiscono un notevole risparmio energetico.

Lo store, inserito all’interno del centro commerciale “I Portici” in zona residenziale, dispone di un parcheggio con circa 100 posti auto, si sviluppa su 490 mq di superficie di vendita, conta 4 casse tradizionali e impiega 28 persone.

Il Conad City accetta i buoni pasto e i buoni celiachia ed è aperto tutti i giorni con orario continuato dal lunedì al sabato dalle ore 8.30 alle ore 20.00 e la domenica dalle 8.30 alle 12.30. Nel giorno di riapertura previste attività di promozione e scontistica per i clienti oltre ad una shopper omaggio targata Conad. Il numero di telefono per richiedere informazioni è lo 0114521141.

CONAD NORD OVEST:

Conad Nord Ovest è una delle maggiori imprese italiane della distribuzione associata, con un giro di affari di 4,35 miliardi di euro. I territori in cui opera con 381 soci imprenditori e oltre 18 mila addetti sono Piemonte e Valle d’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna (province di Modena, Bologna e Ferrara), Toscana, Lazio (province di Roma, Viterbo), Lombardia (provincia di Mantova) e Sardegna. Conad Nord Ovest conta 600 punti di vendita, in cui sono presenti tutti gli attuali format distributivi.