ilTorinese

Europa Verde si affida alla Cintura Torinese per le prossime elezioni

Riceviamo e pubblichiamo

Nel collegio Piemonte 1 Europa Verde  con sinistra italiana sarà presente con  il simbolo Alleanza #AlleanzaVerdiSinistra

Alle prossime elezioni politiche del 25/09/2022, Europa Verde ha inserito nel suo listino i suoi rappresentati del territorio che oltre Torino, rappresentano anche Beinasco, Grugliasco e Nichelino

A Torino ci sarà Mariella Grisà, portavoce Regionale di Europa Verde, volto nuovo della politica torinese che dallo scorso anno è stata eletta portavoce Regionale Piemontese, e che arriva dalla società civile,  è candidata alla Camera

Andrea Giuliana, già candidato sindaco nelle ultime elezioni di Beinasco per  Europa Verde, e membro dell’esecutivo Regionale di Europa Verde, da anni è parte attiva dell’associazionismo Beinaschese ed e’ l unico beinaschese presente tra i candidati alla Camera

Alla Camera ci sarà anche Emanuela Chidichimo,  di Nichelino, che da Marzo è la nuova CO-portavoce Regionale. Food Blogger, attivista nella sua città da molti anni, sia in politica che nel volontariato.

Il candidato al Senato è Frosina Fabrizio, da sempre attivo a Grugliasco nel mondo dello Sport, dell’associazionismo locale e da Marzo  2022  Co-Portavoce di Europa Verde Torino e che a Grugliasco ha portato Europa Verde ad appoggiare nell’ultima elezione  l’attuale Sindaco Gaito, mettendo fine alla diaspora rosso/verde che durava da tempo. Grugliasco in questo turno non ha altri candidati del centro sinistra in lista

I candidati, sono l’espressione  di un ampio gruppo  di attivisti che si adoperano  instancabilmente su tutto il territorio per portare avanti i temi cari ad  Europa Verde dallo sviluppo delle  energie rinnovabili contro il caro bollette, alla riconversione green del mercato del lavoro, alla mobilità sostenibile, ad una nuova politica sui rifiuti, alle politiche giovanili, alla tutela degli animali e del patrimonio agroalimentare ed arboreo. Tutto presente nei punti del programma elettorale  (https://verdisinistra.it/programma/)

Sospesa la licenza di un bar per dieci giorni

Il provvedimento attuato in seguito ai risultati dei controlli Antimovida

 

Nella giornata di venerdì è stata sospesa, ai sensi dell’art. 100 TULPS, la licenza di un bar situato in Corso Marconi, che resterà chiuso per i successivi 10 giorni.

Il locale, oggetto di ripetuti controlli, è stato ispezionato in occasione di due controlli straordinari in particolare, eseguiti in data 14 e 21 agosto e concentrati appunto nelle zone interessate dal fenomeno della c.d. Movida tra le aree dal di Santa Giulia, San Salvario e Piazza Vittorio Veneto e diretti dal commissariato di P.S. Barriera Nizza con la collaborazione di personale del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte e del Reparto Mobile di Torino, della Polizia Scientifica e del Gruppo Cinofili della Polizia di Stato,  dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Municipale.

In entrambe le circostanze, all’interno del locale sono state identificate diverse persone con a carico precedenti di polizia ed è stato rinvenuto all’interno del dehors del materiale stupefacente, poi sequestrato a carico di ignoti.

In particolare, in data 14 agosto, nel locale venivano identificate 36 persone, di cui 9 con precedenti penali e di polizia per reati contro la persona, contro il patrimonio, contro la fede pubblica e in materia di stupefacenti. In quell’occasione è stato sequestrato a carico di ignoti un involucro contenente marijuana rinvenuto all’interno della struttura esterna di pertinenza del locale, mentre un avventore è stato sanzionato amministrativamente per detenzione di materiale stupefacente.

 In data 21 agosto, il controllo effettuato da parte degli agenti del commissariato, ha portato a risultati simili al precedente, con l’identificazione di 42 persone di cui 11 con precedenti di varia natura. Durante l’ispezione del dehors, tra i tavoli, gli agenti trovavano un involucro contenente cocaina, mentre da un’ulteriore ispezione del cortile che conduceva ai bagni, veniva rinvenuto e sequestrato un altro involucro contenente 4,9 grammi di hashish.

Tenuto conto dei fatti sopra narrati, si è ritenuto che il locale costituisca fonte di concreto e attuale pericolo per la sicurezza dei cittadini, con indubbi riflessi negativi sull’ordine pubblico con la conseguente sospensione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande e la chiusura al pubblico dei locali.

Inizia a cedere l’alta pressione. Arriva la pioggia ma l’estate non finisce qui

/

Dopo la forte grandinata a Torino di ieri sera Arpa Piemonte segnala che sta iniziando  a cedere l’alta pressione sul settore occidentale del Mediterraneo.

Nelle ultime ore aria più umida atlantica è  giunta  in Piemonte provocando un peggioramento del tempo.

Previsti nuvolosità irregolare e rovesci intermittenti per tutto il fine settimana.

Da ieri aumento della copertura nuvolosa con cielo prevalentemente nuvoloso, grandinate e piogge sparse. E’ prevista pioggia anche nelle giornate di sabato e domenica. Sarà l’ultimo fine settimana umido per il mese di agosto. Il tempo migliorerà da martedì.

Agosto sta finendo ed un altro anno se ne va

Ammetto, ho copiato dai Righeira. Libera interpretazione di quando un anno è passato. La loro conoscenza risale al 1976.

Per una settimana autogestione studentesca al liceo Scientifico Albert Einstein.  Primo liceo costruito in periferia.  Via Tollegno 1973. Io in quinta e loro in prima.  Piccoli ma già allora briosi. Per tutti noi, eterni studenti, finiva ad Agosto l’anno solare. Poi dal primo ottobre altra vita scolastica.  A volte mi sembra che tutto, o perlomeno molto sia avvenuto in Agosto.  1974, lasciato dalla fidanzata.  Francamente, a Rimini “non me ne ero fatta scappare una” . Giravo con un frustino non perché avessi manie sadiche. Puntavo ad essere fermato dalle ragazze.  Perché lo porti? Subito la risposta: per conoscerti ed attaccare bottone. Diverse volte funzionava. Poi, nel migliore dei casi finiva nel pomiciare in spiaggia. Allora si poteva e non c’erano pericoli o violenze come oggi. Proprio così, ieri si ed oggi no. Non mi ricordo di avere mai ecceduto nelbere.  Niente droghe e ci si spostava in pullman. Percorreva tutto il lungo mare fino a Gabicce. Comunque morto un papa se ne fa un altro. I veri patimenti d’amore rinviati. O come il 1982.  Cambiavo radicalmente vita lavorativa. Prima studente e tempo pieno in politica: funzionario della Fgci.  Lo stipendio era decisamente basso. 300 mila lire per 12 mesi. In compenso mi sono ritrovato tutti i versamenti pensionistici di quegli anni. In Lega cooperative, settore abitazione, magari non si nuotata nell’ oro ma c’erano sicuramente più benefici.  Stipendio più alto per 14 mensilità e rimborso spese piè di lista. Avevo 25 anni ed entravo veramente nel mondo del lavoro. Cominciavo la lunga marcia verso la maturità. Forse mai appieno avuta, ma almeno ricercata. Era più di un anno che mi tormentavo. Qualcosa si era rotto dopo gli anni 70 nel PCi e nella sua politica. Enrico Berlinguer nel 1979 aveva deciso di riportare il Pci all opposizione e cominciavano gli anni ruggenti dei socialisti craxiani. Eravamo sempre abituati a giocare in attacco. Non eravamo psicologicamente abituati a giocare in difesa. E nell’agosto del 1980 il preludio dei 35 giorni alla Fiat.
Anche la classe operaia poteva perdere. Non era stato facile scegliere di andare via dall Fgci. Mi avevano parcheggiato al Regionale. Membro di segreteria e responsabile dei problemi del lavoro.  Operaista per vocazione ma soprattutto perché il mio prof universitario era Romolo Gobbi. Quattro amici, giusto per essere irriverente, quattro amici al Bar.  Tanto popolari non eravamo. Soprattutto si era visti non bene dai dirigenti del Sindacato e partito. L’accusa era quella di essere troppo elitari. In quel del 1981 sparsi la voce che ne ne volevo andare.
Mi arrivarono tre proposte.  Centro studi del Sindaco Cgil. Scartai subito. Mi sentivo addosso le domande: T’ses al fiol Tuset?  Direi pesantino. Dal punto di vista esistenziale.
Mi piaceva molto l’offerta di radio Flash di fare il giornalista. Ma avevo paura di non essere pagato. Sicuramente qualche rimpianto l’ho lasciato ” per terra “. Accettai la proposta di Carlo Foppa di lavorare con lui. Quell agosto di 40 anni fa il dato era tratto. Dal 1 settembre 1982 il mio ufficio era al quinto piano di Corso Turati 11/c. Fuori la targa Coop casa Piemonte e A.R.C.Ab. Assicurazione Regionale Cooperative di Abitazione. Quell’ agosto non capivo , non percepivo minimamente che e chi  soprattutto avrei incontrato.  Da lì a poco capi una cosa: ad una società politica molto corrotta c’ è una società civile molto corrotta. Ma questo è un altro discorso. Il 27 Agosto del 1950 si suicidava Cesare Pavese. Proprio oggi e proprio 72 anni anni fa. Non fate pettegolezzi. Scrisse il nostro  Cesare…. perduta nella pioggia sta aspettando il suo amore ballerina. Cesare Pavese che  ne La casa in collina descrive la totale importanza e la sua ignavia verso la guerra partigiana.  Dopo 7 anni nacqui io ed era impossibile non innamorarsi di Pavese. Mia madre con la sua quinta elementare li aveva letti tutti.  Il mio primo fu i Compagni… e mi dicevano Pablo prendi la chitarra, quando Amelio si ruppe la schiena sulla strada di Avigliana…accidenti quanti ricordi.
Ebbene sì. Quell’ agosto 1982 non fu solo un passaggio politico.  Anche, se non soprattutto esistenziale.  Diciamo in forma un po’ pomposa.  Volevo esplorare altri lidi, spingermi sul altri orizzonti. Se ci sono riuscito lo diràqualcuno che conoscendo , giudicherà il bene e il male che ho fatto.  Non è compito mio. Il mio compito era tentarci. Ci ho tentato e questo mi basta.

Patrizio Tosetto

Torino e il museo Pietro Micca celebrano la liberazione dall’assedio del 1706

316^ RIEVOCAZIONE STORICA 

29 agosto – 10 settembre 2022

Da lunedì 29 agosto a sabato 10 settembre, Torino e il museo Pietro Micca celebrano la liberazione dall’assedio del 1706 con novità, appuntamenti e opportunità per tutti

Come da tradizione, la Città di Torino, in collaborazione con il museo civico Pietro Micca e il Gruppo Storico Pietro Micca della Città di Torino, integrato dai Dragoni Rossi di Revello e dal Coordinamento Rievocazioni Storiche 1600-1700, celebra annualmente la liberazione della Città dall’assedio del 1706 nel primo sabato successivo alla battaglia conclusiva del 7 settembre, che quest’anno sarà il 10 settembre.
Per il 316° anniversario un programma innovativo rispetto al passato con interessanti motivazioni storiche, didattiche e sociali per favorire il coinvolgimento più ampio possibile, una ambientazione più legata agli eventi storici e anche una più diretta partecipazione di giovani e famiglie a giochi storici.
Nel 2022, infatti, cadono anche appuntamenti significativi per le fortificazioni di Torino: il 445° di completamento della Cittadella e anche del Mastio nella sua funzione di collegamento città-cittadella e il 450° anniversario di inizio costruzione della Casamatta del Pastiss in rinforzo alla Cittadella.
Pertanto, l’anno è dedicato alle “fortezze alla moderna” delle quali la cinquecentesca e pentagonale cittadella di Torino è stata uno dei più innovativi e seguiti esempi in tutta Europa.
E le celebrazioni avranno sviluppo quasi esclusivamente nella sua area storica e in particolare si concluderanno al Maschio, unica fortificazione rimasta a testimonianza sua storica possanza.

Il programma complessivo riserva moltissime occasioni di coinvolgimento e divertimento.

Si inizia il lunedì 29 agosto con l’apertura straordinaria del museo dalle ore 10,30 fino a mezzanotte con visite guidate e gratuite, ultimo ingresso ore 23.
È la notte di Pietro Micca che ricorda il suo gesto di primo eroe della storia d’Italia venuto dal popolo.
Sarà anche la speciale occasione per il ritorno dove sono state trovate nel 1958 le testimonianze dell’ignoto soldato, probabilmente francese, tornato alla luce con la riscoperta della scala di Pietro Micca.

Il secondo importante evento avrà luogo al Circolo dell’Esercito di corso Vinzaglio 6, che nel 1706 era l’area della Porta del Soccorso della Cittadella, su cui si concentrarono le azioni offensive degli assedianti.
Una travolgente conferenza-spettacolo a cura del Generale Fulvio Poli dello Stato Maggiore dell’Esercito e di Michele D’andrea del Museo Nazionale del Risorgimento sull’interessante tema “1706 e dintorni: caratteristiche e curiosità militari sabaude, tradizioni dell’Esercito di oggi”. Necessario prenotare.

La giornata dedicata alla celebrazione storica è sabato 10 settembre con una serie di appuntamenti simpatici e coinvolgenti.

Al mattino si potrà assistere ai cambi della Guardia d’Onore a cura dei rievocatori del Gruppo Storico Pietro Micca della Città di Torino all’ingresso di Palazzo di Città, già nel 1706 sede dell’Amministrazione comunale. Dalle ore 9 alle 12, ogni quanto d’ora sembrerà di essere a Buckingham Palace, con il suono dei tamburi, gli ordini in piemontese antico, le uniformi storiche del 1706. Si terminerà a mezzogiorno con gli onori al Principe Eugenio di Savoia, liberatore di Torino a capo dell’esercito imperiale di soccorso.

Al pomeriggio si potrà perfino scegliere:
⦁ Si inizia alle ore 14 al Maschio della Cittadella (incrocio tra Corso Galileo Ferraris e via Cernaia) con attività fino alle 16 per visitare il grandioso salone a pian terreno e anche partecipare al gioco dell’oca a tema militare, organizzato su quattro tavolieri storici adatti ai giovanissimi, giovani e meno giovani. Partecipazione gratuita ma bisogna iscriversi entro il 5 settembre nel sito ⦁ www.museopietromicca.it
Al termine premi ai vincitori e un ricordo per tutti.
⦁ In contemporanea, dalle ore 15 appuntamento al museo Pietro Micca in via Guicciardini 7/A per i tradizionali onori a soldati sabaudi e francesi sul luogo degli scontri del 1706 per continuare con la sfilata rievocativa all’interno del perimetro dell’antica Cittadella che farà tre tappe storiche commentate davanti ai sito del Pozzo Grande o Cisternone (via Valfrè 8), della fortezza sotterranea del Pastiss (via Papacino 1) e del Rivellino degli Invalidi in corso Galileo Ferraris 14, per concludersi ai Giardini del Maschio.
⦁ Alle ore 16 circa inizierà la coinvolgente rievocazione dinamica dell’assedio e della liberazione di Torino nei Giardini del Maschio a cura dei Gruppi storici già citati, con colpi a salve di cannone, fucileria e artifizi pirotecnici.
⦁ Concluderà con inizio circa alle 17 la tradizionale cerimonia istituzionale con la partecipazione di Gonfaloni, autorità e gruppi storici, con saluti del Sindaco e della Regione Piemonte, che premieranno anche i vincitori dei gioghi storici prima della deposizione finale della corona d’alloro al monumento a Pietro Micca

Non perdete gli appuntamenti da lunedì 29 agosto a sabato 10 settembre per immedesimarsi nella storia e nelle tradizioni di Torino ma anche in gioioso divertimento e tutto in completa GRATUITA’

INFORMAZIONI, ISCRIZIONI E PRENOTAZIONI
⦁ Informazioni e prenotazioni per visita GRATUITA al museo del 29 agosto. Tel. 01101167580 e ⦁ info@museopietromicca.it

⦁ Prenotazione obbligatoria per la conferenza del 7 settembre ore 18 al Circolo Esercito di corso Vinzaglio 4: ⦁ eventi@museopietromicca.it

⦁ Iscrizione GRATUITA per il gioco dell’oca storico, ⦁ eventi@museopietromicca.it oppure ⦁ www.museopietromicca.it entro 5 settembre

Arrestato in centro un evaso È anche indiziato di tentato furto aggravato

Nei giorni scorsi , personale del Commissariato Centro in servizio di volante ha arrestato in corso Vittorio Emanuele II un uomo per tentato furto aggravato e per evasione.

Tutto nasce quando un poliziotto del Commissariato di P.S. Barriera di Milano libero dal servizio, transitando in quella via, ha notato un soggetto armeggiare vicino ad un’autovettura riuscendo ad entrarvi e a rovistare al suo interno.

L’uomo, accortosi che qualcuno lo stava guardando, si è allontanato in direzione della stazione di Porta Nuova a bordo della sua bicicletta, ma è stato raggiunto e fermato dall’operatore che si qualificava come agente di Polizia di Stato.

Giunta sul posto la volante del Commissariato Centro, dai controlli è emerso che il cinquantatreenne, cittadino italiano con numerosi precedenti di Polizia per reati specifici, risultava sottoposto da maggio 2022 al regime della detenzione domiciliare. I poliziotti hanno così provveduto al suo arresto per tentato furto aggravato e per evasione.

L’ippodromo di Vinovo riparte

Lo stop è stato breve, esattamente come aveva promesso Hippogroup Torinese, e per la pista di Vinovo sabato 27 agosto è già tempo di riaprire i cancelli. Da qui a metà dicembre un calendario fitto, arricchito da Gran Premi di lusso come l’Orsi Mangelli in programma il 1° novembre. Intanto si ricomincia con otto corse, al via dalle 18.55, 64 cavalli in pista e il sottofondo musicale di  Franco Fassi, amico dell’impianto torinese, che intratterrà il pubblico.
Al centro del programma il Premio Perù che presenta una bella novità: Showmar, grazie all’assenza di Andrea Guzzinati impegnato a Follonica, sarà affidato questa volta a Marco Smorgon. Avrò concorrenti importanti, come Ugolinast allieva di Santo Mollo reduce dalla vittorie nel Quinté di luglio, oppure ancora Bacco Del Ronco che avrà alle guide Flavio Martinelli.
Interessante anche la seconda corsa del programma che vedrà in pista i due anni. Favorito d’obbligo Emerson, pupillo di Salvatore De Lorenzo che fa mostrando spunti interessanti. Al debutto invece Eveline Bar, sorella di  Zaccaria Bar e Corazon Bar, al via con il numero 1 e affidata a Santino Mollo. Accanto a lei Ebano Degli Dei, ma attenzione come sempre al debuttante di Marco Smorgon, Efrem.
Spazio come al solito anche per i Gentleman in apertura di programma: su tutti Graziano Reggiani e il suo Tacabanda Fi che dovranno però guardarsi da Anzon e Bijoux Ferm. Ingresso al solito libero per tutti e sempre a disposizione l’Hippo-Ristora che permette di guardare le corse cenando comodamente seduti dalla terrazza affacciata sulla pista. Il trotto a Vinovo tornerà poi mercoledì 31 agosto.

A Monteu Da Po una “giornata sui binari della storia con il ferrociclo”

Con visite al sito archeologico di Industria

“La stazione ferroviaria di Monteu Da Po, e così questa tratta della linea Chivasso-Asti, sabato 3 settembre riprenderà vita con l’esperienza del ferrociclo per grandi e piccini, sulle rotaie rimesse a nuovo da RFI e su iniziativa della Fondazione FS Italiane – commenta Gianluca Gavazza, consigliere regionale del Piemonte -. La stessa iniziativa era stata organizzata nel settembre dello scorso anno a Cavagnolo con un successo in termini di partecipazione davvero straordinario, che aveva dato un segnale forte a tutte le Istituzioni”.

Sabato 3 settembre alla stazione di Monteu Da Po si ritorna a un primo utilizzo della ferrovia con le corse sui ferrocicli, mezzi su rotaia utilizzati sulle ferrovie turistiche di tutta Europa, attrazione per bambini e famiglie proposta dal Museo Ferroviario Piemontese, con il patrocinio del Consiglio regionale del Piemonte e del Comune di Monteu Da Po, in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Piemonte, l’Associazione Culturale Athena, Co.M.I.S. – Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile, Pro Loco Monteu Da Po, Circolo La Nostra Collina, grazie alla disponibilità di RFI – Rete Ferroviaria Italiana.

“Sarà un’occasione per provare sui binari della linea Chivasso – Asti, attualmente sospesa, il ferrociclo, mezzo di locomozione realizzato dai volontari del Museo Ferroviario Piemontese utilizzato per fini turistici e ambientali – spiega nel dettaglio il consigliere regionale del territorio Gianluca Gavazza -. Si tratta di un carrello con ruote ferroviarie, struttura in tubi metallici e propulsione a pedali o a pedalata assistita, in grado di trasportare due o più persone, che prende spunto dalle vecchie “draisine a pedali”, un tempo utilizzate per la manutenzione lungo le linee ferroviarie e soprannominate dai ferrovieri “biciclette”.

L’appuntamento con i ferrocicli è dalle ore 10 alle 12.30, e nel pomeriggio dalle ore 15 alle 18 presso la stazione ferroviaria di Monteu Da Po e l’iniziativa è a titolo gratuito.

Nel contempo dalle ore 10 alle 16 sarà possibile effettuare visite guidate al sito archeologico di Industria, adiacente alla stazione. Si tratta di una città romana sorta in posizione strategica sulla riva destra del Po, quasi alla confluenza con la Dora Baltea, tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C., in seguito alla romanizzazione dell’area che in precedenza era abitata da popolazioni celto – liguri.

Industria deve la sua importanza alla funzione di polo commerciale sulle rive del Po e, a partire dalla seconda metà del I secolo d.C., al santuario dedicato alle divinità orientali di Iside e Serapide, motivo di ricchezza e di fama.

Per info e prenotazioni visite a Industria tel. 379/1592724 mail: athena.as.culturale@gmail.com.

Stalking, un fenomeno diffuso nella società

Quasi quotidianamente leggiamo sui giornali o ascoltiamo al TG notizie di stalking, di qualcuno seguito o minacciato nella propria privacy da un ex, da un innamorato respinto o da chi, comunque, impone la propria presenza non gradita in modo assillante.

Nell’ordinamento italiano, lo stalking è stato introdotto come reato dalla legge 23 aprile 2009, n. 38 che ha introdotto sostanziali novità in tema di sicurezza, in particolare aggiungendo al nostro codice penale l’articolo 612-bis dal quale si evince come lo stalking non sia, come spesso si intende, l’appostarsi sotto casa della vittima, tempestarla di messaggi e telefonate o controllare chi frequenti, ma molto più in generale “[..] chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”.

E’ evidente, quindi, come si possa parlare di stalking ogni qualvolta un soggetto sia costretto a modificare la propria vita, le proprie abitudini per effetto del comportamento altrui.

Possiamo parlare, quindi, di una vera e propria violenza psicologica, se non addirittura fisica, commessa da parte degli uomini sulle donne e, da parte delle donne, quasi sempre nei confronti di altre donne.

Lo stalking, al pari del mobbing e del bossing, rientra fra le forme di violenza psicologica, forma che è la più difficile da riconoscere, gestire e denunciare.

I giornali riportano, purtroppo, spesso notizie di vittime di stalking lesionate o uccise dal partner o dall’ex, perché la mania di controllo sfocia talvolta in atti violenti per punire la vittima anche quando non vi è un motivo reale (gelosia patologica, ad esempio); negli ultimi anni anche in Europa si assiste al vetriolage, cioè la deturpazione del viso commessa usando acidi, per distruggere l’identità della persona, l’immagine e la bellezza.

Complice una legislazione che spesso ha buchi, alcune vittime pur avendo presentato numerose querele non vedono assicurato alla giustizia lo (o la) stalker.

Al di là delle motivazioni psicologiche, secondo le quali almeno metà degli stalkers sono stati a loro volta vittime di abbandono o hanno vissuto un lutto, non dobbiamo pensare allo stalking unicamente tra ex partners o tra vicini di casa: a fronte di un 50 % circa di casi legati alla coppia, almeno un quarto si verifica nel condominio, un 15% sul luogo di lavoro o di studio ed un 5% in famiglia (fratelli, cognati, genitori, figli).

La vittima sperimenta una situazione costante di ansia, paura, rabbia, sensi di colpa insieme ad una sensazione di impotenza e perdita di fiducia sia nelle proprie capacità di far fronte e risolvere situazioni critiche sia nei confronti dei rapporti sociali in genere.

Quando lo stalker appartiene alla cerchia famigliare o delle amicizie, chi subisce questo genere di violenza tende a colpevolizzarsi e a cercare in sé stesso le cause del comportamento dell’aggressore e tende a ritardare contromosse difensive.

I molestatori sono spesso ex partner della vittima che non riescono ad accettare la fine della relazione, corteggiatori con difficoltà di interazione e comunicazione incapaci di avviare rapporti interpersonali in modo convenzionale o anche pazienti psichiatrici che travisano la relazione terapeutica interpretando l’aiuto fornito come una dimostrazione di interesse affettivo.

Lo stalker che può rivelarsi particolarmente pericoloso è il cosiddetto “predatore” il cui scopo è quello di riuscire ad avere rapporti sessuali con la vittima che viene quindi pedinata,inseguita, spaventata così da sentirsi costantemente in situazione di pericolo, mentre il persecutore si sente esaltato ed eccitato dal potere che esercita sull’altro. Si tratta in genere di presone affette da disturbi psicopatologici che riguardano la sfera sessuale (erotomani, pedofili, feticisti).

Per la vittima di azioni di stalking è essenziale dare il giusto peso a comportamenti assillanti o fuori luogo e non sottovalutare il rischio, così da mettere in atto immediatamente strategie difensive. E’ buona norma essere sempre estremamente chiari rispetto ai propri sentimenti nei confronti del potenziale stalker poiché qualsiasi tentennamento viene percepito non come “semplice comportamento dettato dall’educazione” bensì come interesse nei suoi confronti e quindi come incentivo ad intensificare i tentativi di avvicinamento. Importante anche reagire con indifferenza ai comportamenti messi in atto per spaventare o suscitare collera, così da scoraggiare la reiterazione di questi comportamenti poiché, se non genera sentimenti sgradevoli lo stalker non raggiunge il suo scopo.

Ovviamente, se ci si sente minacciati ci si deve rivolgere alle autorità competenti e in questo caso è consigliabile avere preventivamente preso nota/registrato comportamenti, mail, telefonate ecc. da esibire al momento della querela.

C’è da dire però che non sempre i comportamenti difensivi sono sufficienti a disincentivare lo stalker che può arrivare ad agire in maniera molto aggressiva anche ignorando i provvedimenti emessi dalle Autorità.

Per questo è utile riflettere sul fatto che siamo abituati a dare indicazioni alle vittime perché imparino a difendersi, quando sarebbe probabilmente più efficace, anche se più complesso, agire a livello dell’educazione di base e impiegare risorse economiche, tempo e competenze professionali nella formazione e nel sostegno degli educatori (genitori ed insegnanti) e delle nuove generazioni, così da promuovere una crescita equilibrata nel rispetto di ciascun individuo.

Sergio Motta

Cristiana Francesia

 

Sergio Motta nel suo libro “Ventiquattro sfumature di vita” invita proprio le persone, donne in primis, a non sottovalutare i primi cenni di violenza psicologica, le prime richieste immotivate (“perché vai sempre da tua madre?”, “che bisogno hai di vedere le amiche?”) ed adottare le opportune strategie difensive.

Una legge per rilanciare i piccoli Comuni

Una nuova legge per rilanciare i piccoli Comuni piemontesi e le forme associative degli stessi. Ne hanno discusso nei giorni scorsi  il Presidente e il Vicepresidente della Regione Piemonte con la Presidente nazionale di ANPCI (Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia) ed i componenti del direttivo regionale piemontese.

L’idea proposta da ANPCI è quella di finanziare tutti i piccoli Comuni che costituiscono l’ossatura dell’apparato amministrativo regionale piemontese. Il Vicepresidente della Regione ha proposto di rimettere mano alla legge sull’associazionismo comunale, che aveva stravolto in passato l’assetto delle Comunità montane e collinari e che oggi appare come un modello non più adeguato. Le Unioni dovrebbero tornare a svolgere un ruolo effettivo come erano in passato proprio le Comunità collinari e montane.

Secondo ANPCI, infatti, lo Stato fino ad oggi, a seguito della riforma Del Rio, ha sostenuto eccessivamente i processi di fusione a discapito di altre forme che permettono ai Comuni di collaborare efficacemente insieme ma che per questo non ricevono alcun contributo. La Pesidente dell’associazione ha chiesto risorse libere mediante una legge apposita che riconosca l’importanza fondamentale del ruolo dei piccoli Comuni per il Piemonte.

Il Presidente della Regione ha ricordato come l’attuale Amministrazione regionale ha sempre avuto un occhio di riguardo per i piccoli Comuni. Molti Assessori e Consiglieri regionali provengono e abitano in piccoli centri, conoscono bene queste realtà amministrative e sono vicini alle istanze e alle politiche che consentano di esprimerne le potenzialità, le buone pratiche di gestione e di esaltare la qualità della vita e dell’ambiente che li caratterizza. Per questo motivo Regione e Anpci sono fianco a fianco nelle scelte politiche e amministrative che riguardano i piccoli Comuni piemontesi.